ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 26 dicembre 2017

È questo il modo di agire del buon pastore?


FRANCESCO: IL PAPA ERETICO


Francesco è un papa eretico: si deve dirlo. Ma gl’importa qualcosa dei cattolici a questo papa? il problema non è la sua personalità "malata" ma che ricopra un ruolo importantissimo in seno alla Chiesa, anzi ne è al suo vertice 
di Francesco Lamendola  


Come ormai è noto, l’11 agosto 2017 una lettera riservata, sottoscritta da 40 fra sacerdoti e studiosi laici, era stata recapitata al papa, per invitarlo a correggere sette proposizioni oggettivamente eretiche contenute nella esortazione apostolica Amoris laetitia, in modo che quei concetti non si propagassero ulteriormente in seno alla Chiesa, ma ne fosse riconosciuta la natura erronea, e che venissero ritirate e modificate. Come ormai è nel suo stile, il papa non aveva fatto una piega, non aveva risposto e non aveva dato alcun segna neppure di averla ricevuta, e tanto meno di averla letta; perciò, dopo aver aspettato inutilmente per un mese e mezzo, il 24 settembre, la lettera è stata resa pubblica ed è stata aperta a nuovi firmatari, giungendo immediatamente a contare sessantadue sottoscrittori. Di nuovo il papa non ha dato segno di voler rispondere; in compenso ha lasciato mano libera ai suoi fedelissimi di scatenare un’ondata di sdegno e riprovazione contro gli sciagurati che hanno osato accusarlo formalmente di eresia. Veramente il senso del documento di 25 pagine non era precisamente questo; non era un’accusa, ma una “correzione filiale”, secondo lo schietto spirito del Vangelo, imperniato sul concetto della correzione fraterna: è cristiano correggere il fratello che sbaglia, non è cristiano fregarsene dei suoi errori, anche se essi mettono in pericolo la sua anima e quella di altre persone. In questo caso, trattandosi di correggere un documento pontificio ufficiale, si può solo immaginare quante anime – milioni e milioni – sono state messe in pericolo, se è vero che quelle sette proposizioni sono effettivamente eretiche.

Lui sì che se ne intende..!

"Gesù non era un profugo", critiche all'omelia del Papa

Gesù come simbolo dell'accoglienza negata: l'interpretazione di Papa Francesco fa discutere. Ecco chi contesta le parole di Bergoglio


Papa Francesco, durante l'omelia della Messa di Natale, ha ribadito come la storia di Gesù sia esemplificativa ai fini della solidarietà sociale e dell'accoglienza ai migranti:"Maria e Giuseppe, per i quali non c'era posto, sono i primi ad abbracciare Colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza.
Colui che nella sua povertà e piccolezza denuncia e manifesta che il vero potere e l'autentica libertà sono quelli che onorano e soccorrono la fragilità del più debole", ha detto il Papa. Ma le affermazioni del pontefice non sono state condivise da tutti: "Non ci si può credere! E' veramente ossessionato! Anche nell'omelia di questo Natale il comiziante peronista obamiano invece di parlare di Gesù Cristo, parla dei migranti. Solo e sempre politica!

37 anni sono volati via!


Istruzioni per i “pellegrini di Medjugorje”?
Nel febbraio 2017, Papa Francesco ha nominato mons. Henryk Hoser, vescovo di Warszawa-Praga (Polonia), che detiene il titolo personale (ad personam) di arcivescovo, come inviato speciale della Santa Sede con la missione di acquisire una conoscenza più approfondita della situazione pastorale a Medjugorje. Il compito dell’Arcivescovo era di suggerire possibili iniziative pastorali per il futuro e, come dichiarato nel Comunicato della Santa Sede dell’11 febbraio, era previsto che finisse il suo mandato come inviato speciale entro l’estate di quest’anno.
Sebbene il suo mandato di Inviato speciale sia terminato quest’estate, all’inizio di dicembre mons. Hoser ha rilasciato un’intervista esclusiva su Medjugorje al sito religioso Aleteia.org, pubblicata il 7 dicembre 2017. Il giorno successivo alla pubblicazione dell’intervista, è stato annunciato che papa Francesco ha accettato le dimissioni di mons. Hoser (aveva compiuto 75 anni alcuni giorni prima, il 27 novembre), mentre il 10 dicembre è stata pubblicata un’altra intervista all’Arcivescovo sullo stesso argomento, sul quotidiano italiano Il Giornale.

L'avrà fatto apposta?

"DESCENDAT SUPER VOS ET MANEAT SEMPER": BERGOGLIO NON FINISCE LA BENEDIZIONE PAPALE




Un lettore mi segnala che ieri, in occasione della Benedizione urbi et orbi, la formula usuale è stata troncata da Bergoglio, rendendola di fatto inefficace. Ovviamente, non avendo io il televisore e desiderando sedermi a tavola senza farmi annodar le budella dai discorsi populisti del Sedicente, ho dovuto verificare questa novità guardando il video in internet (qui). E meno male: mi sono risparmiato un'ulteriore arrabbiatura nel giorno di Natale, dopo il comizio sindacale della Notte Santa.

Al di là del fatto che Bergoglio non canta mai nulla, aumentando lo squallore di quel che dice con un tono piatto e annoiato, quest'anno si è aggiunta un'omissione significativa, perché dopo le invocazioni Sancti Apostoli e Precibus et meritis e l'assoluzione Indulgentiam, ha detto: Et benedictio Dei omnipotentis, Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.

E credenti in che cosa?


UNA MANOVRA "EVIDENTE"          
                    

L’invasione dell’Europa da parte dei falsi profughi, per il 90% islamici è forse materia di fede? Che dietro l’implosione della Chiesa cattolica ci sia una manovra è ormai sotto gli occhi di tutti, basterebbe fare "due più due" di Francesco Lamendola  

  

Che dietro l’implosione della Chiesa cattolica ci sia una manovra ben precisa, studiata e pianificata a tavolino, e diretta da forze estranee, è ormai sotto gli occhi di tutti, o, quanto meno, di tutti quelli che sono disposti a tenerli aperti e a guardare nella direzione giusta, invece di tenerli chiusi o di usarli per guardare dall’altra parte, quando ciò che si vede non è conforme ai propri gusti, alle proprie aspettative o alle proprie convinzioni. Questo ossessivo battere e ribattere della neochiesa sul tema di cosiddetti migranti, per esempio, nonché della concessione della cittadinanza a tutti quelli che la vogliono acquisire: ogni benedetto giorno, e perfino nella omelia del santo Natale, indicano che il (falso) papa Bergoglio e i suoi giannizzeri stanno mettendo in opera un copione che era già stato scritto ben prima della sua fortunosa elezione. Chi lo vuol vedere, chi lo vuol capire, lo vede e lo comprende: senza bisogno di fare ricorso a chissà quali ipotesi complottiste, a chissà quali dietrologie. Basta fare due più due.L’invasione dell’Europa da parte dei falsi profughi, è forse materia di fede? La concessione della cittadinanza italiana a tutti i bambini stranieri che vi nascono, è forse una questione di fede? Evidentemente, no; eppure, questo è il tema principale del giorno: assillante, martellante, implacabile. E allora, perché?

lunedì 25 dicembre 2017

L’ingresso nel mondo del Figlio di Dio

La notte santa della nascita di Gesù nelle visioni dei Mistici


“Quando comprese di aver partorito, ella adorò il Bambino con gran cortesia e riverenza, con la testa china e le mani unite e disse: Sii benvenuto, mio Dio, Mio Signore, mio Figlio” .
Trattando del mistero dell’Incarnazione, ci faremo condurre dalle parole dei mistici per penetrarne la profondità e grandiosità.
Perché questa scelta? Per il semplice fatto che lo stile dei Vangeli, è risaputo, si mantiene conciso anche quando considera fatti di tal rilevanza.
“Quando la Vergine confidò che si avvicinava l’ora del grande evento, il Consorte accese varie lampade e poi uscì dalla grotta. (…)
Tornato vide la Vergine pregare genuflessa e allora gli parve che tutta la grotta fosse in fiamme. Quando notò che la soave Consorte era come avvolta da un alone di luce soprannaturale, egli, sorpreso e ammirato, si prostrò al suolo in orazione”.

Il settenario delle eresie & c.

DON MINUTELLA DENUNCIA SOLENNEMENTE LE SETTE ERESIE DELLA FALSA CHIESA CATTOLICA.......


49:13

Il settenario delle eresie

Per orbi e sordi

Benedizione natalizia Urbi et orbi dei Papi degni di questo nome!


Il nostro augurio di Santo Natale non allineato .....

Troppo cristiano, troppo poco laico..

A Natale dissacrano il presepe: così l'Italia uccide la tradizione

Da Udine a Palermo, passando per le associazioni cattoliche "adulte": così il presepe viene usato per le battaglie politiche
Castenaso, Arcore, Palermo, Udine, Bolzano. E poi Comunione e Liberazione, i presidi, le parrocchie alternative e i cattolici "adulti".
Non basta l'elenco telefonico per catalogare città e istituzioni che con l'arrivo del Natale sforzano la loro immaginazione per violare e desacralizzare il simbolo più semplice della Natività di Gesù: il presepe.

Come mai tanto accanimento?


SCACCO IN TRE MOSSE             


La nuova religione dell'Olocausto e il giudaismo talmudico: i “fratelli maggiori” sono divenuti i tutori insindacabili della Chiesa di Cristo? Shoah, Concilio Williamson: scacco in 3 mosse. Da Roncalli al (falso) papa Bergoglio 
di Francesco Lamendola  

 

Per capire quel che sta succedendo oggi nella Chiesa cattolica, la sua deriva modernista, la sua smania di auto-rottamazione a tutti i livelli, cominciando da quello dottrinale, non è possibile limitarsi a considerare gli avvenimenti in questione come una faccenda che coinvolge solo il mondo cattolico e la fede cattolica. C’è un filo rosso che unisce la fase attuale, nella quale il (falso) papa Bergoglio sta letteralmente facendo a pezzi quel che resta della Sposa di Cristo, validamente aiutato dai suoi giannizzeri apostatici e infedeli, i Paglia, i Galantino, i Sosa, eccetera, alle precedenti strategie di smantellamento della fede cattolica, iniziate sotto il pontificato di Roncalli e proseguite in un crescendo costante, anche se relativamente meno appariscente rispetto ai fatti dei quali siamo testimoni ora, praticamente tutti i giorni. La linea di continuità con la crisi interna della Chiesa è riconoscibile nelle tendenze moderniste che, vigorosamente combattute (ma non stroncate del tutto) da san Pio X, sono riemerse, quando le circostanze si sono presentate favorevoli, a partire dal 1958, cioè dopo la morte di Pio XII, l’ultimo grande e vero papa nella storia della Chiesa cattolica. Ma il modernismo oggi trionfante nella Chiesa non è, semplicemente, il modernismo dei primi del 1900, quello di Tyrrell, Loisy, Buonaiuti, eccetera, e sia pure rivisto e corretto in versione più consona ai tempi, cioè con meno Darwin e più Freud, meno Renan e più Kasper. No: c’è un elemento nuovo, che si è innestato su quello vecchio e che conferisce al neomodernismo attuale la sua valenza più caratteristica; e questo elemento nuovo non è di origine interna, ma esterna alla Chiesa. In breve, si tratta del giudaismo talmudico

Proteggiamolo dal nuovo Erode..

QUIA NON EST EIS LOCUS IN DIVERSORIO SANCTAE MARTHAE



Non c'è Natale: c'è la festa dell'accoglienza ai migranti. Non c'è Presepio: c'è la rappresentazione della Misericordia corporale, condita di sconci ammiccamenti ai sodomiti.  Non c'è Immacolata: c'è la celebrazione di Lutero. Non c'è Pasqua: c'è il richiamo ai profughi. Non c'è Corpus Domini: c'è l'ammonimento sui poveri. Non c'è Matrimonio né famiglia: c'è l'esaltazione dell'adulterio e della licenza. Non c'è Messa: c'è uno squallido festino della comunità. Non c'è penitenza né sacrificio: c'è la presunzione della salvezza e l'ostinazione nel peccato. Non c'è preghiera: c'è la frenesia della solidarietà. Non c'è mortificazione: c'è l'invito a fare casino. Non c'è l'amore per la Verità: c'è l'elogio dell'errore e dell'eresia. Non c'è carità: c'è la fraternità massonica. Non c'è umiltà: c'è l'arroganza della tirannide. Non c'è povertà: c'è il pauperismo, dietro cui si nascondono interessi economici e speculazioni finanziarie. Non c'è la trascendenza: c'è l'umanitarismo piatto. Non c'è Paradiso: c'è il riscatto sociale. Non c'è Redenzione: c'è l'emancipazione del peccatore. Non c'è pentimento: c'è l'apologia del tradimento di Giuda. Non c'è virtù: c'è la licenza del vizio. Non c'è Dio, c'è l'uomo. Anzi, c'è il diavolo. 

Il chiodo fisso

IL CHIODO FISSO

Vaticano, Antonio Socci sull'omelia di Natale: "Papa Francesco è ossessionato dai migranti"






Più che un'omelia, quella di Papa Francesco alla Messa di Natale nella Basilica di San Pietro è sembrato un comizio politico. Non ha dubbi Antonio Socci che su Twitter ha commentato: "Non ci si può credere! È veramente ossessionato! Anche nell’omelia di questo Natale il comiziante persista obamiano invece di parlare di Gesù Cristo, parla dei migranti. Solo e sempre politica! Gli hanno ordinato di martellare su questo punto e lui da cinque anni bombarda quotidianamente".

domenica 24 dicembre 2017

È nato, nonostante tutto


E' NATO UN BAMBINO . . .       


Si direbbe che sia sceso un velo di profonda mestizia sopra questo Natale del 2017: impossibile non vederlo. Eppure è nato e la sua storia non termina "sul legno della croce", diciamo perciò, con gli Angeli: È nato; alleluia ! 
di Francesco Lamendola  

 
   
Eppure è nato.
Nonostante la nostra cattiveria, il nostro egoismo, la nostra indifferenza, ha scelto di farsi uomo fra di noi, di vivere in mezzo a noi, di morire per tutti noi.
Ancora in fasce, è sfuggito alla strage degli innocenti, come un bambino dei nostri giorni può sfuggire alla strage praticata mediante l’aborto: sono sei milioni i bambini che non sono nati per questa ragione, da quando la gloriosa “legge di civiltà” è stata introdotta nel nostro Paese, senza dubbio grazie anche al voto di non pochi sedicenti cattolici.
Quando si tenta di penetrare il pensiero abissale di Dio che si fa uomo per amore degli uomini, accettando di vivere pienamente la loro condizione umana e, pur conservando la natura divina, rinunciando ad usarla se non  per fare del bene agli altri e infine per risorgere dalla morte cui la malvagità degli uomini l’ha condannato, e che Egli ha accettato, anch’essa, senza protestare e senza ribellarsi, bevendo l’amaro calice sino in fondo; quando si tentata di penetrare un tale pensiero abissale si è colti dalle vertigini e si deve rinunciare, è impossibile anche solo concepirlo, a stento lo si può accogliere per mezzo della fede. “A stento” in base alle nostre forze umane, naturalmente; vale a dire che lo si può e lo si deve accogliere, ma quando si è ricevuto il Suo stesso aiuto. Perché gli uomini, da soli, non arrivano neppure a sfiorare il mistero di Dio; di questo Dio che si fa uomo, che s’incarna in un bambino, che vive la nostra vita insegnandoci, però, come si deve vivere la vita buona per poter tornare al Padre celeste; e che, per farlo, quando le parole non bastano più, si serve del suo stesso corpo, della sua stessa vita, della sua stessa morte, per insegnarci l’ultima cosa e la più importante: il valore del sacrificio di sé come riparazione del male. Un concetto che per i cattolici era familiare e quasi ovvio, fino a qualche anno fa, ma che ora pare essere stato dimenticato, mentre la cultura profana non l’ha mai avuto (avevano provato a scrivere ”il valore riparatorio”, e poi “il valore riparativo”, ma il correttore automatico ha segnato queste parole come erronee: semplicemente, la cultura odierna non le riconosce, ossia non riconosce il concetto che esse designano).

Colei che vede, Colei che fa vedere

Gesù/Maria: i due volti di un Mistero Uno | Una riflessione di Gianluca Marletta


Oltre il razionalismo, ma anche oltre il semplice devozionalismo emotivo, una “scintilla” che è comunque e solo una goccia nell’Oceano di Sapienza di ciò che si può dire della Santa Vergine …e soprattutto di ciò che NON si può dire e non potrà mai essere detto. Buon Natale cari fratelli e cari amici. Gianluca Marletta. 
La teologia “razionalista” protestante ma anche cattolica –quella, per intenderci, che pretende di inglobare il Mistero Divino nella ristretta misura dei propri sillogismi- la disprezza, relegandola con sufficienza, se non con malcelata ironia, alla sfera della “pietà popolare”; il mondo new-age e neospiritualista, che pur si fa vanto di coltivare il “fascino del mistero”, generalmente la ignora in quanto figura troppo cattolica o, comunque, eccessivamente collegata alla devozione cristiana tradizionale. Eppure, agli occhi di chi realmente ama Sophia, la figura di Maria di Nazareth non può che apparire, in perfetta unione con quella del Figlio, nient’altro che come un abisso di Sapienza trascendente qualsiasi mentalismo, in quanto fonte di infinita contemplazione. Non è un caso, pertanto, che il Mistero di Maria venga generalmente ignorato o banalizzato proprio in quegli ambienti dove la stessa figura di Gesù viene al contempo ricondotta, su di un piano orizzontale, a quella di un “filosofo” o maestro di morale, un “iniziato” fra molti altri o, tutt’al più, all’oggetto di una “fede” vaga e puramente soggettiva..

Non come vorrebbero farci credere

              CHI FESTEGGEREMO IL 25 DICEMBRE ? 



Ma  la nascita di chi festeggeremo il prossimo 25 dicembre? Di un uomo-dio  inventato dalla teologia scientifica modernista che ne esalta l’umanità verso la divinità con la scusa di renderlo più credibile?
E’ necessario domandarcelo poiché  i “manipolatori” del  Concilio Vaticano II  han  tentato in tutti i modi di  renderci più “adulti” per aiutarci a  evitare il rischio di inconsapevole eresia (criptoeresia, secondo  Karl Rahner ) dove, < per  considerare Gesù  vero Dio , si lasciava troppo in secondo piano il fatto che egli è vero uomo > , con una  sua storia umana.
Questo rischio  era secondo loro dovuto ai Vangeli non sufficientemente storici, fatti da testimonianze sospette di testimoni non oculari, in contraddizione fra loro. E costoro considerano la concezione verginale di Maria materia accessibile e credibile solo per fede e non per ricerca storica.
Sempre per costoro il Padre Nostro, come noi lo recitiamo oggi, non è quello di Gesù, bensì è stato adattato dalle prime comunità per esprimere la concezione necessaria e voluta di Gesù. Sempre secondo loro  il vero Gesù insegnava la ripartizione equa delle risorse in relazione all’ambiente e spiegava che il regno di Dio è gratuito, senza bisogno di meritarlo, essendo la salvezza già ottenuta.
Dio per loro non è certo (come penso invece io) meritocratico. Inoltre, di fatto, sembrano ignorare la sua Resurrezione, perché senza prove attendibili, così  sembrano ignorare il male, il peccato originale, il diavolo, l’inferno, ecc.

"E adesso preghiamo"

L'anno "emerito" di Ratzinger

Benedetto XVI ha scelto il silenzio assoluto sulle questioni riguardanti la Chiesa cattolica. Il Papa Emerito - però - nel 2017 qualcosa ha detto


Benedetto XVI ha scelto il silenzio e con esso di non intervenire sulle questioni riguardanti la Chiesa cattolica. Joseph Ratzinger è solito ricevere alcune persone - non necessariamente appartenenti all'insieme dei "ratzingeriani" - al fine di restare informato sulle vicende ecclesiali, geopolitiche e culturali.
Ma il Papa Emerito - sulla divisione dottrinale - non si è mai espresso. Chi ha avuto modo di parlare con persone "decisamente informate sui fatti" ha scritto su Facebook che Ratzinger: "Ci tiene a farsi raccontare nel dettaglio il quadro delle situazioni, specialmente le problematicità. Ma quando l'interlocutore inizia a incalzarlo nella direzione di un suo qualsiasi coinvolgimento, anche il più simbolico, discreto e indiretto possibile, il Papa Emerito esclama: "E adesso preghiamo", e mette fine alla conversazione". Benedetto XVI - nonostante sia diventato (suo malgrado) il simbolo di coloro che si oppongono Papa Francesco - non sta ricoprendo alcun ruolo nel contrasto tra "conservatori" e "progressisti". L' anno che Ratzinger si lascia alle spalle - però - non è stato privo di notizie sul suo conto. Nonostante non parli, il Papa tedesco è sempre al centro della scena.

Il momento della scrematura


DOV'ERA LO SPIRITO SANTO?                


Uno "stranissimo pontificato". Dov’era lo Spirito Santo il 13 marzo 2013 quando il conclave eleggeva al soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio? e l’11 febbraio 2013 quando Benedetto XVI a sorpresa annunciava le sue dimissioni? 
di Francesco Lamendola  

 

Dov’era lo Spirito Santo il 13 marzo 2013, quando il conclave dei cardinali eleggeva al soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio? E dov’era l’11 febbraio 2013, quando Benedetto XVI, a sorpresa, annunciò le proprie dimissioni, che divennero esecutive il 28 successivo? Notiamo, fra parentesi, che le norme del diritto canonico prevedono un intervallo di almeno 15 giorni fra la dichiarazione della sede vacante e l’elezione di un nuovo pontefice; norme che, in quel caso, non vennero rispettate, senza che nessuno, o quasi, sollevasse la questione e facesse domande scomode: inizio di uno strano, stranissimo pontificato, peraltro contraddistinto, già durante lo scrutinio, da ben altre tre irregolarità: il fatto che un gesuita, per statuto, non può essere eletto papa, e nemmeno vescovo, senza apposita dispensa; il fatto che, durante la votazione, saltò fuori un voto in più degli elettori; e il piccolo dettaglio che Benedetto XVI non era morto, era vivo e vegeto e lo è ancor oggi, a quasi cinque anni di distanza: il che significa che ci sono due papi a Roma, cosa evidentemente più che irregolare. 

“Una divinità destinata a sostituire il cristianesimo”

Il  “sessualmente suggestivo” Presepe del Vaticano
ha delle implicazioni con gli attivisti LGBT italiani





Il Presepe Vaticano con un uomo nudo, un cadavere e niente pecore o buoi è l’offerta artistica di un’abbazia e si è rivelata essere il centro di riferimento degli attivisti della LGBT italiana.

Indagini condotte da LifeSiteNews hanno rivelato che l’Abbazia di Montevergine, che ha donato l’innovativa “Natività della Misericordia”, ospita l’immagine mariana che è stata adottata come patrona dagli attivisti LGBT in Italia. Il santuario dell’abbazia è la destinazione annuale di una sorta di pellegrinaggio tra sacro e profano: un “ancestrale gay pride” che, secondo un attivista LGBT, negli ultimi anni ha guadagnato la “partecipazione attiva e politica della comunità LGBT”.

Un funzionario del Governatorato del Vaticano ha detto a LifeSiteNews che è stata l’abbazia di Montevergine a proporre inizialmente l’idea originale della “Natività della Misericordia”. Il Vaticano ha discusso e sviluppato un progetto più dettagliato con l’abbazia, quindi ha presentato i piani finali al Segretario di Stato e a Papa Francesco per l’approvazione, che è stata debitamente concessa.

La presenza del Presepe Vaticano per noi è un motivo per essere ancora più felici quest’anno”, ha detto martedì a LifeSiteNews, Antonello Sannini, Presidente del gruppo attivista omosessuale Arcigay Napoli. “Per la comunità omosessuale e transessuale a Napoli, è un importante simbolo di inclusione e integrazione”.

E' davvero paradossale che ciò accada?


Nessuno lo ascolta, quando difende vita e famiglia. E un motivo c'è

Una volta, in visita a Torino, ha detto a una platea di giovani: "Siate casti, siate casti". E quasi se n'è scusato: "Perdonatemi se vi dico una cosa che non vi aspettavate".
Papa Francesco è anche questo. Un papa che a tratti torna all'antico e ridice i precetti della Chiesa di sempre. Come non abortire. O per dirla con le sue parole agli stessi giovani di Torino: non "uccidere i bambini prima che nascano".
La grande stampa minimizza o tace, quando Francesco si distacca dall'immagine sua dominante, di pontefice permissivo sulle materie che fino a pochi anni fa la Chiesa definiva "non negoziabili".
Eppure sono fin troppe, almeno un centinaio, le volte in cui se n'è distaccato, anche in circostanze solenni come ad esempio a Strasburgo davanti al parlamento europeo, quando condannò la logica dello "scarto", dell'eliminazione di tutte le vite umane che non sono più funzionali, "come nel caso dei malati, dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura". È quella che lui usa definire "eutanasia nascosta".

È coerente tutto ciò?

                              La battaglia per la “terza via” continua

                                 Alcuni esempi recenti ne testimoniano la necessità

Il sacerdote della Fraternità San Pietro e la Pastora alla cerimonia ecumenica
Il 6 dicembre 2013 scrivemmo l’articolo “Le ragioni di una battaglia: la parola agli esempi”, sottoscritto dai Resistenti dell’IBP che poi diedero vita alla Comunità San Gregorio Magno. Vi si proponeva una panoramica della situazione mostrando i frutti di alcune scelte che non condividevamo, ragione per la quale abbiamo scelto di resistere in società. A distanza di quattro anni riceviamo dai nostri lettori una documentazione che testimonia l’evoluzione della situazione che, proprio sulla scia di quanto allora descritto, è peggiorata anche più del previsto e obbliga tutti ad una seria riflessione. Anche stavolta, la parola agli esempi recenti.

sabato 23 dicembre 2017

Due modi di tradire la verità


L'ARTE DELLA MENZOGNA


La neochiesa antepone la pace alla verità, ma per la "vera Chiesa" la verità è irrinunciabile. Ci sono due modi di tradire la verità e il più grave, è il tradimento della "verità soprannaturale", ossia della divina Rivelazione 
di Francesco Lamendola   
 

Ci sono due modi di tradire la verità, o, per essere più precisi, ci sono due livelli sui quali si può tradire la verità. Il primo livello è quello della verità “ordinaria”, della verità terrena, relativa alle cose terrene; il secondo, molto più grave, è il tradimento della verità soprannaturale, ossia della divina Rivelazione. Il primo consiste nel mentire, o nel non dire la verità, deformandola, storpiandola, quando si parla da un punto di vista umano; il secondo consiste nel manipolare la parola di Dio, e questo è assolutamente inescusabile. Nel caso del cristiano, le due cose vanno insieme; tuttavia, se è possibile, almeno in teoria, mentire sul primo piano, ma restare nella verità nel secondo (e sia pure restarci formalmente, perché Dio è la Verità, e chi non rispetto la verità sul piano umano, è come se l’avesse tradita anche su quello soprannaturale), non è possibile che accada il contrario: perché tradire la Parola di Dio comporta, di per sé, automaticamente, il venir meno di ogni senso di verità e di giustizia anche sul piano delle cose e umane.

Sentinella, a che punto è la notte?

NEL 2017 NON C'E' STATO IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO anche se era lecito sperarlo. TUTTAVIA...



Da più parti e con frequenza si è sentito parlare, durante l'arco di quest'anno che volge al termine, del 2017 come anno di svolta decisivo, anno che avrebbe dovuto prospettare, per il mondo e per la Chiesa, il compimento della promessa di Maria circa il suo Trionfo, per tutte le persone di buona volontà che lo attendono nella speranza.

Non è mai successo in passato con altre date, almeno non con tale reiterazione e quella forte percezione che si è fatta presente nei cuori di molti buoni credenti, soprattutto di quel gruppo chiamato in modo simpatico da qualcuno “mariano-militante”.

Ma questa determinazione temporale avrebbe fondamento? Più in generale: è possibile indicare una data precisa?

Di cattolico, in tutto questo, non vi è nulla..

IL GROTTESCO PARADOSSO DELLA CANONIZZAZIONE DI MONTINI GIÀ VISTO NELLA "CHIESA PALMARIANA".



Appresa la notizia dell'imminente canonizzazione di Giovan Battista Montini, mi è tornato alla mente il ricordo di un viaggio che molti anni or sono compii in Ispagna, dove ebbi l'occasione di visitare la turrita basilica di San Pietro, che sorge a La Alcaparrosa, dove ha sede la sedicente chiesa cattolica palmariana

Dopo l'abdicazione di Gregorio XVIII - che ha lasciato la setta per questioni amorose e per aver perso la Fede - il 23 Aprile 2016 è stato eletto Pietro III, al secolo Markus Joseph Odermatt (nella foto qui sopra).

Preghiera contro l’apostasia del clero

IL PATRIARCA DI VENEZIA NON PONTIFICA IL GIORNO DI NATALE PER PREDICARE IN UN TEMPIO LUTERANO


Gli amici di Anonimi della Croce ci informano che l'ipértimo Patriarca di Venezia (questo il titolo che gli spetta), mons. Francesco Moraglia, anziché celebrare il solenne Pontificale del giorno di Natale nella Basilica Cattedrale, si recherà a predicare nel tempio luterano, per il culto eretico che verrà trasmesso in eurovisione, a conclusione del quinto centenario della Pseudoriforma Protestante. 

La sua mancata creazione a Cardinale, iterata in più occasioni, deve aver persuaso il Presule che siede sulla Cattedra che fu di San Pio X a compiere un atto di omaggio al Sedicente, pagando il tributo all'idolo conciliare e all'ecumenismo.