Lettera ai confratelli
“Del resto, fratelli, siate forti nel Signore e nel potere della forza di Lui. Rivestitevi dell'armatura di Dio per poter affrontare le insidie del diavolo, poiché non è la nostra lotta col sangue e colla carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori del mondo delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell'aria. Per questo prendete l'armatura di Dio affinché possiate resistere nel giorno cattivo e, compiuto il vostro dovere, restar in piedi. Saldi dunque, cingendo i vostri lombi nella verità e indossando la corazza della giustizia, e calzando i piedi nella preparazione che da il Vangelo della pace; in ogni cosa impugnando lo scudo della Fede, su cui possiate spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. E prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la parola di Dio”. (Ef.6, 10-17)
Cari confratelli, sappiamo che per rimanere cattolici, soprattutto nel tempo di oggi che vede persino la maggior parte del clero sprofondare in una devastante crisi di Fede, significa realmente andare controcorrente, in direzione esattamente opposta a quella a cui indirizza il mondo. Rivestirsi dell'armatura di Dio, come ci esorta San Paolo, e percorrere la via indicata dal Signore è il nostro destino; ciò significa farsi suoi Servi, orientare la nostra volontà a Gesù Cristo; essere Suoi discepoli, essere cristiani, dunque cattolici.
Amiamo la Sua Sposa che è la Sua Chiesa e vogliamo servirLa; il farne parte ci dà il diritto di chiederLe una cosa ben precisa: la Fede. Perché? Perché solo Essa procura la vita eterna!