ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 24 novembre 2016

La vendetta è sospesa sulle loro teste

Estratti dal Segreto di La Salette

Il testo fu pubblicato integralmente nel 1879 con l'imprimatur di numerosi cardinali e vescovi tra i quali il più conosciuto è Mons.Salvatore Zola, il santo Vescovo di Lecce, che fu padre spirituale
e protettore di Melania la pastorella di La Salette.



"I Sacerdoti, ministri di mio Figlio, i Sacerdoti, per la loro vita cattiva, le loro irriverenze e la loro mancanza di pietà nel celebrare i santi misteri, per l'amore del denaro, l'amore degli onori e dei
piaceri, i Sacerdoti sono diventati cloache di impurità."
"Sì, i Sacerdoti chiedono vendetta, e la vendetta è sospesa sulle loro teste. Guai ai preti e alle persone consacrate a Dio che per la loro infedeltà e la loro cattiva condotta, crocifiggono di nuovo mio 
Figlio!"


Il Vangelo di Gesú Cristo non è piú conosciuto

Le profezie della Madonna de La Salette si stanno per avverare

mb-z-la-salette_aspx_google-pl
Apparizioni di La Salette 1846, Approvazione Ecclesiastica 1848 e Imprimatur del messaggio
La Santa Vergine, in apparizioni riconosciute autentiche dalla Chiesa, ha affidato a veggenti messaggi e profezie poi puntualmente verificatesi.
Qui intendiamo parlare della apparizione della Madonna sulla montagna del La Salette, (paesino del Delfinato, poco distante da Corps, sulla strada tra Grenoble e Gap), perché il messaggio della Santa Vergine è insieme molto attuale e poco noto: la sua diffusione, infatti, fu ostacolata a causa del contenuto, in particolare di quella parte che oggi ci riguarda piú da vicino.
Il 19 settembre 1846 Melania Calvat, assieme a Massimo Giraud, raccontarono di aver ricevuto un messaggio e un segreto durante una apparizione della Madonna.

Anche la misericordia può essere ideologizzata

Dalla sapienza all’ideologia



Domenica scorsa, 20 novembre, in concomitanza con la chiusura del Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco ha firmato la lettera apostolicaMisericordia et misera. Ciò che di questo documento ha destato maggiore scalpore è stata la concessione a tutti i sacerdoti della «facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto» (n. 12), facoltà che era stata già concessa all’inizio del Giubileo, limitatamente alla durata dello stesso (qui). Nessuno vuole mettere in discussione la legittimità di tale disposizione, che rientra senz’alcun dubbio tra le facoltà della suprema autorità della Chiesa e che anzi può portare un po’ di uniformità e semplificazione nella “giungla” normativa finora esistente (disposizioni diverse da una diocesi all’altra; sacerdoti autorizzati e sacerdoti non autorizzati ad assolvere; religiosi col privilegio di rimettere le censure; ecc.), che poteva creare solo confusione nei fedeli. Mi siano però permesse un paio di osservazioni.

Chi lo ama, lo segua!

Dov’è andato Lutero? All’inferno. Parola della Beata Maria Serafina del Sacro Cuore di Paolo Deotto

.
z100aldila100 domande sull’aldilà”, di Don Marcello Stanzione e Gianandrea de Antonellis, edito da Gribaudi, è un libro agile, in piccolo formato, scritto, come dice il titolo, con lo stile semplice e accessibile della domanda e risposta. È un libro molto utile, perché pone le domande (e dà le risposte) su quei temi che al giorno d’oggi sembrano diventati tabù: la morte, l’inferno, il paradiso, il purgatorio… Oggi si parla molto di accoglienza, di accompagnamento (non si sa bene dove), di lotta alla corruzione, di misericordia, magari si chiede ogni tanto anche un’amnistia, perché in carcere non si sta bene,eccetera, ma si direbbe che la morte sia stata dimenticata.
Quindi “100 domande sull’aldilà” è un libro utile, né lo è solo come promemoria; è utile perché sappiamo quanto è diffusa l’ignoranza sulle verità più elementari della Fede. Cosa non strana, se consideriamo che non si parla nemmeno più di lezioni di catechismo, ma di “percorsi di iniziazione cristiana”.

Esse conoscono la sua voce

NON E' LA VOCE DEL PASTORE

 Il sacerdote deve essere la guida per gli altri: se la guida si confessa dubbiosa cosa succederà? Lui è responsabile della loro sicurezza, si è assunto la missione di condurli illesi verso il porto della fede nella pace del Signore 
di F. Lamendola  

Il buon pastore conosce le sue pecorelle, ed esse conoscono la sua voce, dice Gesù parlando non solo di se stesso, ma anche dei suoi apostoli e di quanti, nel suo nome, si faranno carico della sua raccomandazione: Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo. Vi è qualcosa, dunque, nella voce del pastore, nel suo tono, nei suoi modi, per cui le pecore lo riconoscono e vanno con fiducia verso di lui, e così egli le raccoglie e le conduce nell’ovile, dove saranno al sicuro nelle ore buie della notte, fino a quando il giorno ritornerà, ed esse usciranno di nuovo a pascolare, incontro alla luce del sole. Ma che cosa, esattamente? Niente in particolare, ma, nell’insieme, quasi tutto: quella dolcezza, quella bontà, quella familiarità, che permettono alle pecore di riconoscerlo, e che non vi sono nei falsi pastori, per cui esse si guardano bene dall’ascoltare la voce di costoro e dal seguirli. Il buon pastore ispira fiducia: non perché lusinga le pecore, non perché fa tutto ciò che esse vorrebbero, ma perché si pone verso di esse con quel misto di autorevolezza e di autentica dedizione, che rende credibile il suo richiamo. Egli è pronto a dare la vita per loro, ed esse lo sentono. Tale era l’atteggiamento che assumevano i buoni, vecchi parroci di una volta nei confronti dei loro parrocchiani, quando ancora non si era diffusa la follia modernista per cui i laici ne sanno una più del prete, e per cui il prete deve venire incontro ai loro desideri, magari negoziando i valori non negoziabili, smettendo di parlare della croce, del sacrificio e del peccato, ma parlando solo di misericordia, bontà e perdono.

La neo-chiesa overtoniana

Aborto e “finestra di Overton”

mercoledì 23 novembre 2016

Per chi usa il principio di non contraddizione, è chiaro che la neo-chiesa overtoniana vuole derubricare il peccato d’aborto. I mass media ne prendono atto, amplificando iperbolicamente, ciò che è già in embrione, unico embrione che è sacrosanto abortire…
La lettera del papa Misericordia et misera ha sollevato il solito polverone mediatico e intra-ecclesiale, che insieme vanno di concerto. Quello ecclesiale è il più preoccupante perché richiama immediatamente la “finestra di Overton” (QUI e QUI). Sulla base della finestra di Overton, si possono costruire (e sono state costruite) campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società. Le idee passano dalle seguenti fasi:

impensabili (inaccettabile, vietato);
radicali (vietato ma con eccezioni);
accettabili;
sensate (razionalmente difendibili);
diffuse (socialmente accettabili);
legalizzate (introdotte a pieno titolo)

“Pervĭcax ”, ergo sum

L’OSTINATO SILENZIO VERSO I “DUBIA” POSTI DAI CARDINALI


“Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male”, così la Parola di Dio. E come non vedere la tenace ostinazione a non voler rispondere ai dubia che con garbo e zelo quattro Cardinali hanno posto?

Lo hanno fatto prima privatamente, restando totalmente ignorati, poi seguendo quello che Gesù ci insegna nel Vangelo, lo hanno fatto pubblicamente. Ma ancora ostinato silenzio.

A volte anche il silenzio è terribilmente arrogante. E superbo.


Dubia, atto di giustizia: rispondere risolverebbe le ambiguità di ermeneutiche non cattoliche"Si sta diffondendo un’ermeneutica non cattolica e progressista senza fondamenti teologici". Secondo Robert Gahl, della Pontificia Università della Santa Croce "è dunque un atto di giustizia domandare che il dubbio sia risolto e che sia risolto dal pontefice. L’appello dei cardinali è un atto filiale in cui si chiede al papa di esercitare carità in un momento di chiaro smarrimento perché c'è un unico modo possibile per interpretare Amoris Laetitia".

Bei tempi. Andati.


Voce del verbo scomunicare. Che fa rima con amare

    Dopo la decisione di concedere a tutti i sacerdoti la possibilità di perdonare il peccato di aborto, contenuta nella lettera apostolica «Misericordia et misera» di Francesco, è tornata d’attualità una parola che sa d’antico: scomunica. Nel diritto canonico, infatti, la Chiesa prevede proprio la scomunica per chi si rende responsabile di un peccato così grave.  Viene dunque da chiedersi: perché in certi casi la Chiesa prevede la scomunica? E che cos’è precisamente la scomunica?
La pena della scomunica, come dice la parola stessa, equivale a una sorta di esilio: la persona è messa fuori dalla comunità, è esclusa dalla comunione con tutti gli altri fedeli e non può né ricevere né impartire i sacramenti.  È come se la madre Chiesa dicesse al figlio che ha sbagliato: a causa di ciò che hai fatto, sei fuori. Anzi, meglio ancora: ti sei messo fuori da solo, resta lì per un po’ e medita su ciò che hai fatto.
Ma come fa la Chiesa da un lato a predicare la misericordia e dall’altro a «mettere fuori»? Non c’è una contraddizione?

mercoledì 23 novembre 2016

"Fiducioso abbandono"

P.Manelli e le incredibili accuse: "Ha una morale e una lezione questa vicenda?"

Un acuto commento di Piero Mainardi in margine alla richiestadi archiviazione  della posizione di Padre Manelli, disposta dalla Procura della Repubblica di Avellino.

Rilancio sulla questione p. Manelli e Francescani dell'Immacolata dopo la richiesta di archiviazione del PM della procura di Avellino dalle accuse infamanti che gli erano state rivolte.


Ha una morale e una lezione questa vicenda? 

Sì e non una sola.

La prima e più importante è questa: non si lascia solo col pretesto della fiducia in Dio e nelle autorità della Chiesa un innocente, fidando nel fatto che Dio farà trionfare la verità.

Esse diventeranno per voi una rete..

INVASIONE ISLAMICA E APOSTASIA

Invasione islamica, apostasia e castigo divino. L'invasione che rischia di minare le nostre radici cristiane dalle fondamenta e alcune frasi alquanto discutibili pronunciate da Papa Francesco durante omelie e discorsi ufficiali 
di Cinzia Palmacci  


"Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, allora sappiate che il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi; diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato. Ecco io oggi me ne vado per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le buone promesse, che il Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a compimento per voi: neppure una è andata a vuoto. Ma, come ogni buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a compimento per voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il Signore, vi ha dato. Se trasgredite l'alleanza che il Signore vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, l'ira del Signore si accenderà contro di voi e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato".
(Giosuè 23, 12-16)

Un punto di partenza, per dove?

Povero matrimonio, dopo AL 

Sul misericordismo e i danni che continua a mietere

di Marco Manfredini
.
zdstrVorrei commentare alcuni passaggi significativi di un articolo comparso su Noi famiglia & vita, supplemento di Avvenire del 30 ottobre (1), per capire dove sta andando la CEI.
Si inizia con una minaccia:
Amoris Lætitia non è un punto d’arrivo ma è un punto di partenza. Il testo, pur ampio e articolato, non intende mettere la parola fine dopo l’intenso lavoro sinodale.
Ampio è ampio, non c’è che dire: duecentosessantaquattro interminabili pagine. Che non intenda mettere la parola fine sull’argomento è un po’ riduttivo però; ci si aspettava una sintesi che mettesse chiarezza ed un minimo di ordine al caos sinodale, invece ne è uscito un documento che ha elevato la confusione e l’indeterminatezza a metodo, con l’aggravante di essere atto di magistero.

Pannolone per incontinenti?

Il papa tace, ma i cardinali suoi amici parlano. E accusano


Il prefetto del nuovo dicastero per la famiglia attacca l'arcivescovo di Philadelphia, Charles J. Chaput, per come attua "Amoris laetitia" nella sua diocesi. Ecco le linee guida finite sotto processo

di Sandro Magister



ROMA, 23 novembre 2016 – Non una parola è uscita dalla bocca di papa Francesco, dopo che quattro cardinali gli hanno pubblicamente chiesto di sciogliere cinque grossi "dubbi" sollevati dai passaggi più controversi di "Amoris laetitia":

> "Fare chiarezza". L'appello di quattro cardinali al papa

O meglio, una non risposta il papa l'ha data, quando nell'intervista a Stefania Falasca per "Avvenire" del 18 novembre a un certo punto ha detto, dando del tu all'intervistatrice, sua amica di lunga data:

"Alcuni – pensa a certe repliche ad 'Amoris laetitia' – continuano a non comprendere, o bianco o nero, anche se è nel flusso della vita che si deve discernere".

E un'altra non risposta l'ha data nell'udienza generale di mercoledì 23 novembre, dedicata proprio all'opera di misericordia "consigliare di dubbiosi":

"Non facciamo della fede una teoria astratta dove i dubbi si moltiplicano".

In compenso, si sono messi a parlare al posto del papa non pochi ecclesiastici della sua cerchia, i quali hanno fatto a gara nel dire che l'esortazione postsinodale "Amoris laetitia" è già in sé chiarissima e non può dar adito a dubbi, e quindi chi li solleva in realtà attacca il papa e disubbidisce al suo magistero.


Dallo scaffale basso all'archivio?

L’ABORTO VA NELLO SCAFFALE PIÙ BASSO

Il Papa non lo declassa a “dramma superficiale”, ma “non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere”. La svolta, la dottrina, la percezione e la fine di un’epoca di valori non negoziabili



Roma. “Concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto”. Lo scrive il Papa al punto dodici della Lettera apostolica Misericordia et misera, pubblicata ieri a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia. “Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario”. Frasi che subito hanno indotto a parlare di sanatoria, di declassamento del peccato d’aborto a qualcosa paragonabile a una lite tra nuora e suocera da illustrare con dovizia di particolari al confessore più o meno distratto. O a teorizzare paragoni tra l’aborto e un reato di mafia, mettendo sul bilancino i due elementi e controllando con occhio attento quale pesa di più ai fini della salvezza.

Allargare il solco

LO SFIORA MAI UN DUBBIO ?

 Il papa assolve l’aborto? Non basta una bella confessione per lavarsi la coscienza non è come dopo un furto di caramelle. Per un cattolico è un omicidio: visto che non lo dice il papa diciamolo noi l’importante è che qualcuno lo dica
 di F. Lamendola  



Sulle prime pagine dei giornali è stato un coro all’unisono: il papa assolve l’aborto. Tutti hanno dato questa chiave di lettura della Lettera apostolica Misericordia et misera, con la quale ha voluto concludere l’Anno Santo, e con la quale viene resa permanente la delega ai sacerdoti (e non più solo ai vescovi) per assolvere i credenti dal peccato di procurato aborto volontario: tanto le madri che hanno abortito, quanto medici e infermieri che hanno eseguito l’intervento.
Fra tutti, spicca il quotidiano La Repubblica, capofila di un vero e proprio “partito”, quello della cultura gnostico-massonica, che vorrebbe assorbire e rimodellare, secondo le sue idee ispiratrici, la Chiesa cattolica, e che mai come in questi ultimi tempi sembra essere giunto a un passo dal trionfo della sua paziente ed abile strategia d’infiltrazione. Il titolone del 22 novembre 2016 recita: Aborto: la battaglia sui temi etico, così Francesco sfida i vescovi conservatori, dove il tutto sembra ridursi a una battaglia ideologica fra conservatori e progressisti, con il papa all’attacco dei primi e alla testa dei secondi, ben deciso a far prevalere la sua fazione. Tristissima (e interessata) interpretazione; ma anche, paradossalmente, fin troppo veritiera.

Un ombrello grande e lungo un anno

Il Giubileo della misericordia. In cauda venenum 

Misericordia et Misera chiude l’Anno della Misericordia con la sorpresina finale: Aborto? Sì, è peccato… però… insomma, non facciamone un dramma… E appare più chiaro perchè il bilancio in rosso del Giubileo non ha scosso Bergoglio. Aveva in serbo altri programmi…

di Elisabetta Frezza
.
zrgrdMio figlio più piccolo è venuto da me, ieri sera, dopo aver sentito non so quale spezzone di tiggì, a dirmi che Papa Francesco aveva bestemmiato Gesù.
Dal suo punto di vista, aveva rinunciato a proteggere i suoi colleghi bambini nel grembo della loro mamma. Di fatto – aggiungo io dal mio punto di vista – assolvendo ex ante le strutture di morte e i loro boia e becchini, ha rinunciato anche a proteggere le povere mamme, mollate senza più imbracature nel precipizio dell’omicidio/suicidio, seriale e sterilizzato, in balia del sinistro tamtam che le coarta a fare “scelte consapevoli” distruttive.
Ed è proprio così, la notizia vera è questa, appena nascosta dietro il velo non più pietoso delle parole vuote che servono solo a farla digerire agli esegeti acculturati, che si affretteranno a dire che la dottrina è salva perché l’aborto resta un “peccato grave”.

Senza dubbio Gríma Vermilinguo

La Chiesa del dubbio rifiuta i “dubia” dei cardinali

Nel leggere l’intervista apparsa il 17 novembre scorso su Avvenire, Papa Francesco ha risposto a tutti coloro che si pongono il problema di un Pontificato più aperto agli usi e costumi del mondo piuttosto che agli insegnamenti di sempre della Chiesa. Non esitiamo pertanto a pensare che abbia risposto indirettamente anche ai quattro cardinali (Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Joachim Meisner) che lo scorso 19 settembre hanno presentato alla Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dal cardinale Gerhard Müller, un ricorso formulato secondo la modalità classica dei dubia, che esige risposta positiva o negativa. Il Papa non ha risposto ai membri del Sacro Collegio personalmente, tuttavia, facendo uso pedissequo dei media per il suo governo, egli parla «a nuora, perché suocera intenda».

martedì 22 novembre 2016

Segni grandiosi nel cielo

Nel 2017 vedremo segni grandiosi nel cielo. Sono quelli dell’Apocalisse?


urlL’autore dell’articolo originale da cui è tratto il seguente ha fatto una scoperta meravigliosa. Sorge un altro segno grandioso nei cieli, nell’ora che le profezie attuali dicono essere quella dell’Apocalisse. Questa scoperta rischia però di essere affogata tra dubbi e prese di distanza a non finire. Eppure, almeno un’interpretazione è possibile e sembrerebbe anche plausibile, come diciamo nella nostra conclusione.
di Don Richard Heilman
«Parla al mondo della Mia Misericordia… Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il Giorno della Giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia.» (Diario di Santa Faustina)
Quanto segue è tratto da un brillante articolo di Patrick Archbold. Lo potete leggere per intero sul sito di «The Remnant» QUI.
[Nota editoriale: nel seguente articolo, intendo presentare una serie di fatti e osservazioni dai quali non ricavo una conclusione definitiva. Eppure, questi fatti e osservazioni sono di natura tale, per la sola ragione dell’osservazione e del resoconto che se ne fa, che si prestano a un’interpretazione sbagliata. Quindi permettete che sia chiaro: nel seguente articolo, io non predìco niente. Sto offrendo le mie osservazioni su dei fenomeni che si presentano, sia celesti che opera dell’uomo, potenzialmente di grande rilievo, che le persone potrebbero trovare interessanti e dei quali le persone dovrebbero essere messe a conoscenza.]

L’entità che oggi abita il vecchio guscio della Chiesa cattolica?


La Chiesa realmente esistente (dopo aver visto “Corpo Celeste”) 


04/01/2012 Miguel Martinez
Abbiamo visto per caso un film di quelli che non si dimenticano: Corpo celeste, di Alice Rohrwacher.
Un film che parli della Chiesa cattolica nell’Italia meridionale uno se lo immagina pieno di feroci baroni mafiosi e donne afflitte dal senso di peccato, nel contesto di una cupa bellezza barocca. Insomma, un’orgia potenziale di luoghi comuni anticlericali/antimedievali, che però si nutre di quanto di esotico  – e quindi di affascinante – c’è in quei mondi.
Alice Rohrwacher ha fatto qualcosa di diverso, usando mezzi tecnici minimi e attori eccezionali.
Il film, come sottolinea la stessa regista, non ha intenti anticlericali; infatti, il vero cuore del film non è la critica al Sud o alla Chiesa, ma un messaggio di altro tipo, presentato attraverso un delicato gioco di simboli, e che si può quindi cogliere solo guardando il film.

I santi danno fastidio..!

LA CHIESA HA BISOGNO DI SANTI

Oggi più che mai la Chiesa ha bisogno di santi, non di teologi, specie progressisti. Preghiamo che nascano dei santi, per mostrarci la via. Ma preghiamo anche per diventare noi stessi dei santi 
di Francesco Lamendola  




Quando si dice, e lo dicono in molti, che la Chiesa ha soprattutto bisogno di santi, si dice una cosa ovvia, ma sovente fraintesa, o sottovalutata nella sua reale portata: perché bisognerebbe aggiungere, subito dopo, che la Chiesa ha bisogno di martiri, perché i santi danno fastidio. Danno fastidio al mondo, e danno fastidio alla Chiesa stessa: a quella parte della Chiesa, modernista e progressista, che sforna una quantità impressionante e pressoché inesauribile di sapientoni, di teologi, di vescovi e sacerdoti dalle idee audaci e dalle parole suadenti, che piacciono al mondo: cosa che dispiace, invece, ai santi. I santi non vogliono piacere al mondo, ma solamente a Dio. I santi, inoltre, si tengono nascosti: è la fama della loro santità che li rivela, qualche volta. Quando ciò accade, il mondo li odia doppiamente: infatti il loro esempio può riportare a Dio molte anime, ed è proprio ciò che il mondo non vuole, e che non vuole neppure una certa chiesa secolarizzata, anche se, a parole, afferma il contrario.

Nihil obstat?

Le contraddizioni di un giubileo che si chiude

Tra le chiavi di interpretazione del pontificato di papa Francesco c’è sicuramente il suo amore per la contraddizione. Questa disposizione di animo risulta evidente dalla lettera apostolica‘Misericordia et misera‘, firmata a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia. In questa lettera papa Bergoglio, stabilisce che quanti frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità san Pio X possano ricevere validamente e lecitamente l’assoluzione sacramentale. Il Papa sana dunque quello che, costituiva il principale fattore di “irregolarità” della Fraternità fondata da mons. Lefebvre: la validità delle confessioni. Sarebbe contraddittorio immaginare che una volta riconosciute valide e lecite le confessioni non siano considerate altrettanto lecite le Messe celebrate dai sacerdoti della Fraternità, che sono in ogni caso certamente valide. A questo punto non si capisce che necessità c’è di un accordo tra Roma e la Fraternità fondata da mons. Lefebvre, visto che la posizione di questi sacerdoti è di fatto regolarizzata e che i problemi dottrinali ancora sul tappeto, al Papa, come è noto, interessano scarsamente.

E voi invece vi intestardite?


Col “perdono all’aborto”, El Papa autorizza la persecuzione dei medici obiettori.


Ora, vi dico subito quale sarà l’effetto di questo ennesimo atto di infinita miserikordia, malvagia e furbissima, di El Bergogliola persecuzione dei medici obiettori.   Corre  già da mesi sui media una campagna strisciante  contro  di loro. Una  campagna che si è valsa di falsità  mediatiche evidenti, come quando a ottobre i giornali e tv strillarono che una donna era morta a Catania perché il medico si era rifiutato  di estrarle il feto  perché obiettore: “Finchè è vivo non faccio niente”, avrebbe detto ….Solo che l’indagine ha mostrato la completa infondatezza di questa  circostanza. Pura invenzione di un gruppuscolo abortista e radicale locale.

Non crede in quel Dio, nel cui nome tuttavia parla ed agisce

La leggenda del Grande Inquisitore: «Diremo che permettiamo loro di peccare perché li amiamo»


Un capolavoro nel capolavoro: La leggenda del Grande Inquisitore che Ivan racconta al fratello Alësa nell’opera di Fedor Dostoevskij I fratelli Karamazov.

La Leggenda è nota: Gesù Cristo torna sulla terra (per la precisione a Siviglia nel XVI secolo), vi compie miracoli e subito viene acclamato dalle folle come Salvatore, ma prima che la gente lo riconosca come il Cristo, viene arrestato dall’Inquisizione. Nella cella di reclusione, mentre scende a notte, riceve la visita del novantenne capo dell’Inquisizione, che immediatamente Lo riconosce.

Due volte diabolico

Bergoglio, la misericordia e i rinnegatori di Cristo

 

Così si è chiuso, finalmente, l’anno di questa incredibile misericordia bergogliana e l’ha chiuso lo stesso Bergoglio assestando un sonoro schiaffo a Nostro Signore Gesù Cristo e facendosi beffe di Dio e delle Sue leggi.

Questo tizio vestito da papa ne sa davvero una più del diavolo. Dopo aver dilaniato la legge e la disciplina morale della Chiesa con il “suo” sinodo e la sua “letizia dell’amore” con cui ha inaugurato la demolizione della famiglia cristiana, questa volta ha lanciato la prima pietra per demolire il sacerdozio cattolico, in vista del prossimo “suo” sinodo dove – ormai è certo dopo questo suo gesto blasfemo e rivoluzionario – si industrierà per far passare il matrimonio per i preti – e magari, chissà, per le suore – sempre che il Signore non provveda prima a chiamarlo per giudicare il suo operato di vescovo traditore.

La notizia l’abbiamo appresa da La Stampa, dove Domenico Agasso l’ha riportata con dovizia di particolari corredati dalla foto che abbiamo ripreso: Francesco visita sette ex preti sposati e le loro famiglie.

Bravo Francesco! Verrebbe da dire, se non fosse che un tale gesto equivale a mettere una carica esplosiva nelle fondamenta del sacerdozio della Chiesa cattolica, forse con l’intento, diabolico e perciò stesso vano, di distruggere la Chiesa di Cristo.

Un mero atto “burocratico”

Alcune considerazioni sulla lettera di Papa Francesco “Misericordia e pace”

adultera
Oggi, 21 novembre 2016, a conclusione dell’anno giubilare è stata pubblicata la lettera di Papa Francesco “Misericordia e pace.” Inutile invocare le lauree e le specializzazioni in diritto canonico, in teologia o in altre discipline per avere il diritto di commentarla. Infatti è rivolta a tutti, a ciascuno di noi per ciò che può riguardarlo, e visto che pratico la religione cattolica da molti decenni e la mia preparazione dottrinale è sufficiente a farmene capire i significati, anche ai sensi del n. 907 del nostro Catechismo, mi permetto di commentarla.
Scritta bene, a una prima lettura sembra molto convincente e rassicurante. Certamente si leveranno lodi da parte dei catto-progressisti e soprattutto da parte di chi, trascinando la sua vita nel peccato e non avendo alcuna intenzione di cambiarla, si racconta la favola che tanto “Dio perdona sempre.”

On the contrary..?

FICTION E REALTÀ
Aborto, il dialogo immaginario tra papa Francesco e Jude Law
In «The Young Pope» un dialogo che sembra quasi un confronto a distanza tra le posizioni progressiste di papa Bergoglio e quelle intransigenti di papa Belardo
  

Non è la prima profezia di Paolo Sorrentino in The Young Pope. Ma se quella su Bob Dylan e il Nobel il regista l’aveva aggiunta a notizia avvenuta — con un’inquadratura di spalle a mascherare il trucco — quella su papa Francesco e l’aborto lascia stupefatti, sembra quasi un confronto a distanza tra le posizioni progressiste di papa Bergoglio («assolvetemedici e donne che abortiscono») e quelle intransigenti espresse nella serie da papa Belardo (il Pio XIII interpretato da Jude Law).

lunedì 21 novembre 2016

Ironia della Misericordia?


PADRE MANELLI: ARCHIVIATE LE ACCUSE CONTRO IL FONDATORE DEI FRANCESCANI DELl’IMMACOLATA


Archiviate le accuse contro padre Stefano Manelli, il fondatore dei Frati Francescani dell’Immacolata. Dopo circa un anno di indagini, il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Avellino, Sost. Dott. A. Del Bene, ha chiesto l’archiviazione del procedimento nei confronti del religioso, il cui ordine é ancora commissariato, senza che sia stata data dopo anni, una motivazione valida da parte della Congregazione per i religiosi.

Se perderanno l’orrore dell’aborto..

Chi perdonerà i membri di questa nuova Chiesa?



                                               

La nuova Chiesa va avanti con determinazione nel suo progetto. Così come non “s'immischia” sulle leggi che sanciscono l'unione tra persone dello stesso sesso e introduce il “caso per caso” sui divorziati risposati, sull'aborto concede ai sacerdoti di assolvere dal peccato di aborto.
Scrive il Papa, nell’Esortazione Apostolica, Misericordia et misera: “(…)Perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto.

Le coscienze delle pecore fedeli

Cattolici e Luterani. Cosa li divide?

“Personalmente prego il Signore perché l’indispensabile ricerca delle pecore smarrite non metta in difficoltà le coscienze delle pecore fedeli”.    (Card. Camillo Ruini)

di Carla D’Agostino Ungaretti
.
zbbrccLa frase con la quale il Card. Camillo Ruini conclude l’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 22 settembre scorso, pag. 25, mi sembra diretta a confortare tutti i cattolici “bambini” come me, perché è consolante constatare che nella Chiesa istituzionale ci sono ancora delle menti e dei  cuori che comprendono i turbamenti e le perplessità che affliggono oggi una parte considerevole del gregge di Cristo.

Quelli che stanno cercando di ridurlo a un santo testimone..

http://img.libreriadelsanto.it/books/5/5057eQYktSMD_s4

La “rivoluzione della tenerezza”

Chi porta attacchi come questo non è un “scontento” o un “oppositore” ma qualcuno che punta a “dividere” la chiesa. Il che nel diritto canonico è un crimine, punibile.
All’inizio del giubileo Francesco aveva chiesto alle autorità gesti di clemenza verso i detenuti: clemenza che lui per primo non ha mai applicato ai suoi imputati del processo detto Vatileaks. A fine giubileo si capisce il perché: lui non vedeva in quel processo una procedura penale, ma un gesto pedagogico verso gli avversari.