ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 20 febbraio 2017

Sentinella! Quanto durerà ancora la notte?

IL DEMONIACO DELLA MODERNITA'

    Il demoniaco della modernità consiste nella negazione della giustizia divina. Dostoevskij diceva che:"l’uomo senza dio è qualcosa meno d’un insetto" perché in se stesso è una creatura perfetta mentre l’uomo è un essere mancato 
di Francesco Lamendola  



Se dovessimo indicare quali sono i tratti essenziali della modernità, ci sembra che uno dei primi dovrebbe essere la negazione della giustizia divina. Non la negazione dell’esistenza di Dio, ma la negazione della sua giustizia e della sua provvidenza – la provvidenza non essendo altro che un aspetto della giustizia divina.
L’uomo moderno si pone, rispetto a Dio, come se la cosa più importante da decidere non sia la sua esistenza (problema ritenuto dai più come superato, storia vecchia che interessa solo le vecchine), ma la sua giustizia: è come se l’uomo moderno volesse sapere se Dio, posto che esista, sia un dio giusto, perché, se non lo fosse, ciò meriterebbe, da parte dell’uomo, tutto il suo disprezzo, e chiuderebbe il discorso, perfino indipendentemente dalla sua esistenza. Ed è logico. L’uomo moderno ha creato un punto di vista totalmente antropocentrico e radicalmente immanentistico: non gli importa davvero sapere se Dio c’è, ma se c’è un dio che risponda alle sue esigenze, un dio della sua stessa misura, che lui possa giudicare così come si giudicano gli esseri umani. Un Dio trascendente e misterioso non rientra nel suo orizzonte, vorremmo dire nel suo campo percettivo; dunque non lo riguarda. In senso psicologico, questa evoluzione è molto comprensibile: l’uomo moderno ha voluto fare da solo, come se dio non ci fosse, come se lui fosse il dio di se stesso; però è andato sbattere contro il proprio limite ontologico, a cominciare dal limite della sua mortalità, esattamente come prima.

Un nuovo modo di combattere la crisi nella Chiesa?

[FSSPX] E il distretto americano solidarizza con Bergoglio: opposizione finita?



manifesti
di Gabriele Colosimo
Sul sito del distretto americano della FSSPX è comparso un curioso articolo in cui, riferendosi ai manifesti affissi a Roma contro Bergoglio, ci si chiede se la satira possa essere un nuovo modo di combattere la crisi nella Chiesa.
La risposta, per l’autore, che non si firma e dunque parla a nome del distretto intero, è certamente no. Non bisogna ironizzare sul “Pontefice regnante”. Giusto, l’argomentazione è solida, in effetti. La pasquinata, se avessimo un papa che fa il papa, sarebbe stata molto vicina alla blasfemia. Apprezzabile un richiamo ad una seria e argomentata opposizione.

E ogni due per tre cita una frase del Vangelo…

L’Unar di Spano e quegli incontri con l’alto clero


Cosa facesse l’Unar si sapeva: indottrinare i bambini con il gender, cercare di portare in galera presunti omofobi, creare una cultura che in nome della lotta alla discriminazione criminalizza coloro che sono contro adozioni gay, utero in affitto…
Era stato denunciato più volte; ora si sa anche con chiarezza che l’associazione, guidata da Francesco Spano, finanzia orge nei locali gay. Con i soldi pubblici.
Ma chi è Francesco Spano (nella foto con cappottino rosso)? Sulla sua pagina facebook fa il guerriero a favore dei “diversi”: LGBT rom, stranieri…

E ogni due per tre cita una frase del Vangelo… e un incontro con un alto porporato italiano: il cardinal Vallini, il cardinal Scola, monsignori vari…
Così, dirà il lettore, si cerca di colonizzare anche l’avversario (anche finanziando, sempre con i soldi pubblici di cui l’Unar dispone, realtà cattoliche come Sant’Egidio, da cui proviene mons. Vincenzo paglia, l’amico di Marco Pannella).

Le preoccupazioni della gerarchia catto-globalista

Lo scorso 13 febbraio, nel corso di un’intervista televisiva concessa al TG1 delle ore 20, il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, ha espresso viva preoccupazione nei confronti dell’avanzata del cosiddetto populismo e dei rinascenti nazionalismi. Una dichiarazione in sintonia con quelle che sono le preoccupazioni del sistema di potere mondialista, scosso dai recenti successi della Brexit in Gran Bretagna e di Donald J. Trump negli Stati Uniti, nonché dalla costante avanzata dei movimenti patriottici ed anti-globalisti un po’ in tutta Europa.
Stando alle parole di Parolin, dunque, la Chiesa sarebbe preoccupata dalla ribellione dei popoli al diktat mondialista, la cui connotazione massonica e progressista dovrebbe, invece, costituire la massima fonte di preoccupazione per una gerarchia ecclesiastica fedelmente ancorata alla natura ed alla missione della Chiesa.

Gli insegnamenti del Papa un virus?


19:57
Benedetto XVI e il vergognoso "caso" Sapienza: docufilm del blog. Video e riflessioni

Carissimi amici, buona domenica!
La nostra Gemma ci ha fatto un grande regalo realizzando questo "docufilm" per ripercorrere il "caso" Sapienza. Molti aggettivi potrebbero accompagnare il sostantivo "caso", ma credo che "vergognoso" continui a essere quello più indicato. Lo speciale del blog è raggiungibile qui.
Questo video, che si conclude con le parole e le immagini più che eloquenti dell'Angelus del 20 gennaio 2008, è davvero importante anche come documento storico.
Chi oggi parlerebbe così del Papa? Chi ne avrebbe così tanta paura? La risposta è nei fatti: nessuno!

Sul modello della Walt Disney Company?

http://www.regnodisney.it/wp-content/uploads/2015/12/wdlogo.jpg

Viganò, riformatore mancato. Con tutti i media vaticani contro

Viganò
Una settimana fa monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione, ha riferito a papa Francesco e ai nove cardinali che lo coadiuvano nella riforma della curia come procede la riorganizzazione dei media vaticani, a lui affidata.
L'ultima novità è l'accorpamento della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano nel dicastero presieduto da Viganò.
In effetti, dal 1 gennaio 2017 la dizione "Radio Vaticana" non ha più valore legale ed è sparita dalle buste paga dei suoi 350 dipendenti. Ma non solo di questo si tratta. Dal 1 dicembre sono state spente le trasmissioni in onde medie, e anche le onde corte – storico canale di comunicazione per i cattolici in paesi privi di libertà, difeso fino all'ultimo da padre Federico Lombardi – hanno i giorni contati. Funzionano ancora per l'Africa e parte dell'Asia, ma la loro stazione di trasmissione a Santa Maria di Galeria è sul punto di essere chiusa.

Il Carso mormorò..!

Il lavorìo carsico per una messa "ecumenica"
La Congregazione del Culto Divino è sempre più marginalizzata nella decisione di decentralizzare e dare più libertà agli episcopati nello sperimentare nuove traduzioni. Così si lavora a nuovi testi più adatti alla mentalità dell’uomo moderno e a una nuova preghiera eucaristica, per poter andare incontro ai fratelli separati, soprattutto nelle aree germanofone. Questo comporterebbe anche la messa in discussione della forma ordinaria, sdoganata dal motu proprio Summorum Pontificum. E la perdita di centralità dell'Eucarestia.

Salvaci dal diluvio del moderno paganesimo

Rito Massonico nella Chiesa-Madre, il giorno in cui l’Inghilterra si consacra alla Vergine di Fatima

La folla nella cattedrale cattolica

Un miracolo permanente

Giovanni Paolo II vide il Miracolo e disse “è la Divina Presenza”



Esiste una documentazione variegata su “i Miracoli Eucaristici”, talmente esauriente e ricca, che vogliamo parlarvi qui di ciò che accadde a Siena. La scelta cade su un particolare a noi caro: ci troviamo davanti ad una specie di cooperazione -inconsapevole se vogliamo- tra domenicani e francescani, tra i due Patroni d’Italia Santa Caterina da Siena e San Francesco d’Assisi.
È innegabile una geografia preferenziale, oseremo dire, di Dio che a talune città, a certi luoghi e paesi affidò una particolare missione da compiere e fu un segno di predilezione. Questa predilezione non deve stupirci: «E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei la minima tra le grandi città di Giuda: da te infatti uscirà il condottiero che reggerà Israele il mio popolo» (Mt.2,6).
Betlemme, Gerusalemme, Nazaret, Cafarnao, Betania, nomi che dolcificano, a pronunziarli, la mente, il cuore e le labbra: in verità, tutta la terra dei Patriarchi e dei Profeti è, di diritto, il paese del Figlio di Dio, la patria universale dei credenti. E si pensa alla Grecia di Platone e di Aristotele, a quella Roma onde Cristo “è romano” nel senso che ha voluto piantare proprio lì la tenda della Chiesa visibile con a capo il Suo Vicario, il Sommo Pontefice. E poi alle Catacombe e ai Martiri cristiani, a Cassino e a San Benedetto, a Orléans e a Santa Giovanna d’Arco, a Lourdes e alla Vergine Immacolata che richiama come alla piscina di Siloe, ogni anno, milioni di pellegrini. Senza dimenticare Fatima, in questo Centenario, un nome non casuale della piccola cittadina portoghese dalla quale la Vergine del Santo Rosario proferirà un messaggio straordinario per la vita delle Anime e della Chiesa e per il mondo intero, con la promessa del trionfo del Suo Cuore Immacolato.
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domenica 19 febbraio 2017

Il fuori-classe?

http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/04/eloquio-bergogliano.html

Il Papa può cadere nell’eresia?
Materia di un dibattito

La Religione abbatte l'eresia - Pierre Le Gros - Chiesa del Gesù - Roma
1. A prima vista sembrerebbe trattarsi di una cosa improbabile. In effetti, la risposta negativa a questa domanda rappresenta l’opinione comune dei teologi dell’epoca moderna. Questi dicono infatti che il Papa non può diventare eretico formale e pertinace, cioè eretico cosciente e colpevole, benché possa diventare eretico materiale per ignoranza non colpevole o in ragione di un semplice errore e non in ragione di una cattiva volontà.

Virare la barra del timone di centottanta gradi

TRADIMENTO DELLA PAROLA DI DIO I                     Il tradimento nei confronti della Parola di Dio. Se la chiesa vuol piacere agli uomini non può che dispiacere a Dio. La Parola di Dio è stata modificata, adattata, snaturata; si è giunti al punto da capovolgerne il significato 

di Francesco Lamendola  

     

Durante l'Ultima Cena, nel solenne discorso d'addio, Gesù ha detto ai gli apostoli (Giovanni, 15, 18-21): Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.  Il cristiano, dunque, è uno che vive nel mondo, ma che non appartiene al mondo (Kosmos): vive nel mondo, ma come uno straniero, come un viandante, come un pellegrino: il suo sguardo è rivolto avanti, contempla il regno di Dio che non è di questo mondo, ma dell'altro. Questo, i cristiani lo hanno sempre saputo e la Chiesa lo ha sempre insegnato. Nessun cristiano, e, a maggior ragione, nessun sacerdote, ha mai pensato di appartenere a questo mondo, né si è mai sentito cittadino di quaggiù, se non per una parte: la pare terrena, cioè la parte caduca, la parte effimera. Per questo i cristiani non hanno mai avuto paura della morte in se stessa, ma, semmai, paura della morte eterna: della morte dell'anima, ossia la dannazione.

Nella nuova Piazza del "cineforum"

LO SCISMA NELLO SCISMA

    L'abominio dello scisma nello scisma. La Chiesa anglicana è stata la prima a non fare alcuna resistenza nei confronti del matrimonio tra due fedeli dello stesso sesso creando una spaccatura. La situazione nella Chiesa Cattolica 
di Cinzia Palmacci  






La Chiesa anglicana è stata la prima a non fare alcuna resistenza nei confronti del matrimonio tra due fedeli dello stesso sesso, per la gioia della lobby LGBT. Nel Regno Unito infatti il matrimonio gay è giuridicamente valido dal 2013 e la chiesa anglicana mondiale si è spaccata tra chi è favorevole e chi contrario. L'arcivescovo Justin Welby non ha potuto impedire il pericolo di scisma dopo che alcune congregazioni evangeliche conservatrici hanno minacciato di lasciare la Chiesa d'Inghilterra nel caso fossero state benedette le unioni civili tra persone dello stesso sessoLa questione comunque è tutt'altro che conclusa. In alcune zone a dispetto delle indicazioni dei vescovi locali, religiosi anglicani progettano di sposare i loro partner, mentre in altre zone alcuni sacerdoti stanno benedicendo i matrimoni omosessuali. Insomma la Chiesa anglicana resta profondamente divisa sulla questione e l'Arcivescovo Welby sta cercando i tutti i modi di impedire la divisione.

La resistenza interiore

Un’Enciclica al giorno, toglie il modernista-apostata di torno: SAPIENTIÆ CHRISTIANÆ

Proponiamo una delle più belle e “scuotenti” encicliche di Leone XIII, datata 10. 1. 1890, zeppa di contenuti importantissimi per la fede cattolica, dedicata ai principali doveri del cristiano, doveri che la setta modernista attuale elude accuratamente, protesa demagogicamente solo a soddisfare i bisogni ed i “pruriti” dei suoi adepti che, pur nel peccato, nei sacrilegi, nelle scomuniche, nelle innumerevoli censure, continuano a reputarsi cattolici. Qui abbiamo un elenco di doveri dei cristiani, in particolare nei confronti delle autorità civili che imponessero leggi o costumi contrari alla morale cristiana ed agli insegnamenti religiosi, ricordando l’obbligo che si ha di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, specie se corrotti e guidati da intenti loschi e malvagi … notevole e perentorio è il passaggio che recita: “… però se le leggi dello Stato dovessero essere apertamente in contraddizione con il diritto divino; se dovessero essere ingiuriose verso la Chiesa, o contraddire i doveri della religione o violare l’autorità di Gesù Cristo nella persona del Papa, allora è doveroso resistere ed è colpa [sottolineiamo: colpa!] ubbidire”. C’è inoltre un’aperta condanna del laicismo e della pluralità religiosa, considerata come libertà di propugnare l’errore… figuriamoci poi l’ecumenismo attuale propagato dalla setta modernista-mondialista del “Novus Ordo”, costola attiva del progettato governo mondiale e delle religioni unite sotto l’egida giudeo-massonica. –

Quando uomini di Chiesa vengono acclamati dal mondo

Bergoglio e la Chiesa dei troppi silenzi e delle troppe parole


A Bergoglio la politica interessa molto: no ai muri e non a Trump; sì all’immigrazione e no ai populismi; accoglie Sander e elogia Bonino e Napolitano; duetta con Scalfari e con Pannella…, chiede l’amnistia e l’indulto per i carcerati al parlamento italiano, e il rispetto dell’ambiente e la lotta al presunto “riscaldamento globale” ai politici del mondo. Su questi temi parla e lascia interviste a ciclo continuo.

La strategia del ragno

Remnant-Cartoon 18/2/2017

LA STRATEGIA DEL RAGNO. COME GESTISCE IL POTERE IN CURIA, E ALTROVE, IL PONTEFICE ORA REGNANTE.

L’uomo della nuova provvidenza

La questione della forma e la sostanza della questione 

Mentre Bergoglio si adopera per condurre il cattolicesimo alla sua “soluzione finale”, alcuni, a frenare l’esercito esiguo ma crescente degli oppositori, hanno appuntato la propria critica sulla forma delle critiche e, dopo le pasquinate e la falsa copia dell’Osservatore Romano, anche sull’irriverenza dei mezzi… dunque ci si dovrebbe limitare ad una critica meramente accademica, o magari alla disquisizione sui massimi sistemi.
di Patrizia Fermani

L’attacco frontale portato da Bergoglio contro la fede e la morale cattolica, in vista del loro totale sradicamento, è apparso evidente a chiunque si sia dato la pena di intendere  parole e  fatti. Quelli che Aldo Maria Valli ha raccolto in una silloge completa pubblicata da Liberilibri, e che non hanno bisogno di interpretazione per mostrare il proprio significato eversivo.  La rivoluzione è stata innescata dal Concilio ma perché fosse assorbita lentamente e senza traumi dalla massa cattolica fiduciosa e passiva, è anche rimasta avvolta  per tanti anni dentro la cortina fumogena delle formule accattivanti e della liturgia addomesticata.   Però quando i tempi sono apparsi maturi, Bergoglio ha assunto il compito di strappare via definitivamente ogni velo per condurre il cattolicesimo alla sua “soluzione finale”.

Chi gioca con la Barbie?


A proposito delle apparizioni di Medjugorje: la Madonna non è una Barbie della fede


Un teologo importante apprezza la mossa di papa Francesco. Sui fatti di Medjugorje padre Salvatore Perrella ha già indagato a lungo e ora ne parla con Tiscali.it


Insegna da oltre 30 anni in una Facoltà Pontificia e viene considerato uno dei maggiori esperti al modo di teologia mariana, quella che studia e approfondisce la figura della Madonna; per questo ha fatto parte della commissione internazionale voluta da Benedetto XVI per valutare la credibilità delle apparizioni a Medjugorje.  Tiscali.it lo ha incontrato alla Facoltà Marianum di Roma dove da alcuni anni è preside della Facoltà teologica. Sulla Madonna dice cose interessanti che solitamente non si sentono, sottolinea che non è difficile parlare della Madonna: c’è tutto nel Vangelo, il suo senso, la sua grandezza, la sua umanità, il suo vivere per Gesù e per gli altri.

A dir poco..

La riforma della Curia? Una Curia parallela
Vescovi, Culto divino, Dottrina della Fede: è evidente una chiara strategia da parte di papa Francesco per prendere il controllo dei gangli vitali della Curia, dove non poteva "tagliare" subito: lasciare intatto il guscio ma svuotandolo dall'interno, ovvero i prefetti restano al loro posto ma le decisioni vengono prese concretamente da persone di fiducia del Papa. Come succede anche alla CEI

sabato 18 febbraio 2017

Dio sa come fare

PSICOLOGIA DELLE TENEBRE

    Il diavolo sa fare molto bene il suo lavoro e molti cristiani, da parte loro, si lasciano prendere all’amo con molta facilità. La cosa fondamentale è ascoltare e meditare la Parola di Cristo e poi metterla in pratica 
di Francesco Lamendola






L’anima ha le sue luci e le sue tenebre; è fatta sia di queste che di quelle. Noi tutti ondeggiamo fra le due cose, alterniamo gli squarci di luce e le discese nelle tenebre. Le anime sante, che hanno affrontato e superate le prove più dure, e che hanno abbandonato il fardello del loro io per farsi tutto a Dio, viaggiano ormai verso la luce: possono trovarsi in difficoltà, ma è quasi impossibile che ricadano indietro, perché quando l’anima diventa luce, le tenebre non hanno più potere su di lei, non saprebbero dove attaccarsi, su che cosa fare leva per aggredirla. Viceversa, l’anima sprofondata nel fango e nelle tenebre si impregna sempre più di concupiscenza e scende sempre più in basso, da dove le riesce difficilissimo vedere anche solo un po’ di luce. La mistica Marthe Robin, che trascorse la vita inchiodata a letto, al buio, impossibilitata a mangiare o bere, e tuttavia fiduciosa, serena, ascoltando qualcosa come 100.000 persone che le chiedevamo consiglio spirituale, disse una volta: Quando Dio decide di servirsi di qualcuno, per prima cosa lo riduce a uno zero.

E tutto il resto?

La confusione regna sovrana...

La confusione regna sovrana. Mi sembra di vivere in una grande Babele, dove accade e si ode tutto e il contrario di tutto, dove non di rado contraddizione e assurdità la fanno da padrone. C'è da rimanere sbigottiti...
Ho spesso letto, ad esempio, libri e articoli di un noto saggista che ho sempre preso in simpatia, incuriosito anche di comprendere le motivazioni che lo spingono ad essere un vaticanosecondista tutto d'un pezzo nonostante la crisi nella chiesa che denuncia: predica che la fede è in pericolo, scrive che Bergoglio “Non è Francesco”, evidenzia l'assoluta mancanza di coerenza di questo Pontefice con l'insegnamento della Chiesa ... Difficile dissentire visto ciò che combina il Papa argentino, ma, in primis, come si può meravigliarsi della mancanza di coerenza altrui, quando chi denuncia collabora con una testata giornalistica “libera” il cui sito internet è pieno zeppo di immagini e termini volgari, indecenti e sconci?... Dalla Lettera ai Corinzi sappiamo come San Paolo era molto attento alla propria condotta, “perché – scriveva - pur avendo predicato agli altri, io stesso non diventi réprobo” (1Cor 9, 27).

Welcome to Tonga?


MÜLLER TERMINA IL SUO MANDATO A LUGLIO. SARÀ CONFERMATO? FORSE PER IL PONTEFICE SAREBBE MEGLIO.


Il Prefetto della Congregazione della Fede, il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, è intervenuto in maniera chiara nei giorni scorsi sulla confusione creata dalle diverse interpretazioni dell’Amoris Laetitia. Nella sua intervista, riportata da La Nuova Bussola Quotidiana afferma che la dottrina cattolica è valida per tutta la Chiesa, e non ci possono essere interpretazioni diverse a seconda delle conferenze episcopali. Malta, la Germania e l’Argentina, a cui il Papa ha inviato una lettera di approvazione. Il cardinale non lo dice, ma chi vuole può capire, che forse il responsabile dell’unità e della fede, che non è lui, Müller, ma il Pontefice potrebbe e dovrebbe impedire che situazioni del genere si creino, e forse chiarire, rispondendo, per esempio, ai Dubia.

Cos’è il Papulismo


Due papi, due università, due climi diversi. Con una sensazione

    La visita di papa Francesco all’Università Roma Tre, in un clima di festa e di grande affetto verso il pontefice, mi ha fatto tornare alla memoria un episodio ben diverso.
Come qualcuno ricorderà, nel gennaio 2008 papa Benedetto XVI venne invitato a tenere un discorso all’Università La Sapienza di Roma. La visita, prevista per il giorno 17, fu però annullata due giorni prima. Era stato il rettore di allora, Renato Guarini, a invitare il papa per l’inaugurazione dell’anno accademico, naturalmente dopo aver interpellato il senato accademico, che si disse felice di ricevere il vescovo di Roma, come era già successo con Paolo VI nel 1964 e con Giovanni Paolo II a Roma Tre nel 2002.
Alcuni docenti però manifestarono la loro opposizione, prima con un intervento, pubblicato dal «Manifesto», del professor Marcello Cini, poi con una lettera firmata da una settantina di professori della facoltà di Fisica (per la precisione, sessantasette docenti, su un totale di 4500) e sottoscritta in seguito da altri settecento docenti italiani e stranieri di vari atenei.

Poi le conclusioni le trarremo noi


A FRANCE’, SE NON TI RISPETTANO C’E’ UN MOTIVO…


Lo so, qualcuno di voi l’avrà già vista, ne ha scritto anche  il Messaggero, naturalmente con l’indignazione d’ufficio contro  “i tradizionalisti anti-Bergoglio” che si oppongono alle “aperture misericordiose dal Papa Buono”.  Infatti qui la pasquinata postmoderna  – che corre su Youtube –  consiste in una  satira  puntata contro la Amoris Laetitia,  con cui El Papa consente la  Comunione agli adulteri.  Sul motivo della famosa canzone di Dean Martin che mischiava americano ad espressioni italiane-broccoline, “That’s Ammore” (questo è amore), i tradizionalisti americani (sono i Pro-Life che s’impegnano  da decenni contro gli aborti) gliela cantano e gliela suonano a “Francé”.
“Quando la Chiesa finisce sugli scogli e divide il popolo, Questo è Amoris!”

I castighi peggiori non sono quelli materiali.

Castighi celesti
Nel tempo che ho stabilito, io giudicherò con rettitudine. Si scuota la terra con i suoi abitanti, io
tengo salde le sue colonne. Annienterò tutta l’arroganza degli empi; allora si alzerà la potenza dei giusti
(Sal 74, 3-4.11).
Ci sono nella storia momenti in cui Dio punisce le società umane per colpe particolarmente gravi. Il castigo collettivo, com’è ovvio, non è legato in modo biunivoco ai peccati dei singoli individui, ma coinvolge inevitabilmente un popolo nella sua globalità. Evidentemente non si può stabilire con assoluta certezza che una catastrofe sia conseguenza di una determinata colpa, ma uno sguardo di fede, illuminato dal carisma profetico di cui il Cristo dota alcuni membri del Suo Corpo mistico, consente di individuare dei legami causali, nella dinamica soprannaturale degli eventi, con una sufficiente certezza morale. Ciò è comprovato dalla Sacra Scrittura, dai Padri, dal Magistero e dalla teologia tradizionale. Il Signore ricorre a rimedi estremi solo per far breccia nei cuori induriti dall’orgoglio e dalla disobbedienza, come pure retribuisce con giustizia – spesso già in questa vita – i crimini di quanti si rifiutano di ammetterli e di correggersi. La misericordia non ha effetto se non su chi riconosce umilmente i propri peccati ed è deciso ad emendarsene con tutte le forze.

Il tempo della pazienza è finito!?

LA PAZIENZA E' FINITA

    I cattolici obbedienti hanno ingoiato le loro lacrime, la loro sofferenza: si son tenuto tutto dentro hanno taciuto pensando: Forse ci stiamo sbagliando noi! Oggi continuare a tacere sarebbe più di un errore: sarebbe un peccato 
di Francesco Lamendola  





D’istinto, si vorrebbe conservare il silenzio: come si è fatto per anni, per decenni. Ed è stato un grave errore.
Per anni, per decenni, i cattolici sono rimasti zitti e hanno lasciato che i “nuovi” teologi e il clero modernista e progressista stravolgessero la Chiesa da cima a fondo, devastassero la liturgia, modificasse persino la dottrina. Per anni, per decenni, i cattolici che, avendo una certa età, ricordano cosa fosse la vera Chiesa, prima del Concilio Vaticano II, hanno avuto il torto di essere troppo miti, troppo disciplinati, troppo rispettosi dell’autorità. Hanno pensato: Forse ci sbagliamo noi; dopotutto, come possiamo giudicare fior di teologi, cardinali, arcivescovi e vescovi? E poi, i sacerdoti: se oggi parlano in questo modo, se agiscono in questo modo, se vestono in questo modo, sarà perché i tempi cambiano, ed è giusto che la Chiesa tenga conto del mutare del costume. E così sono rimasti zitti, obbedienti, pazienti, anche se intimamente sconcertanti, e, alla fine, addirittura traumatizzati. I fedeli che ricevono scandalo dalle parole del prete, nell’omelia domenicale! I fedeli che ricevono scandalo da quei vescovi che, alla televisione, si dicono possibilisti sull’aborto, sull’eutanasia, sui matrimoni omosessuali! I fedeli che ricevono scandalo da un papa che quasi ogni giorno spara una nuova bordata contro tutto ciò che hanno sempre creduto, contro tutto ciò che è stato loro insegnato, contro tutto ciò che la Chiesa ha sempre detto, fatto e pensato; che quasi ogni giorno loda sperticatamente tutti gli “altri”, i giudei, gli islamici, i luterani (ma non sono eretici?), i massoni, gli atei! 

venerdì 17 febbraio 2017

Prenderemo finalmente sul serio il grande dono di Gesù?

Teresa Neumann. L’ascesi, le stigmate e le visioni profetiche” è il titolo del nuovo libro di Don Marcello Stanzione, edito da Gribaudi.
Teresa nasce  in  Baviera  nel  1898.   Nasce,  cioè in  quella  regione  tedesca  che,  per  la  sua  fedeltà  al  cattolicesimo  si  contrappone  idealmente  al  profilo  culturale  dettato  dalla  Prussia protestante,  maggiormente  interessata  dallo  scisma   luterano.  Come  sovente  accade  nell’ampia casistica  di  santi  e beati,  Teresa  trae  le  sue  origini  da  umile  famiglia  ed   è  la  prima  di  undici  figli. Il  padre  Ferdinand  è  sarto  e  la  madre,  Anna  Grillmeier,  coltivatrice.  La  piccola  Teresa  è  alunna  diligente  alla  scuola  primaria.  Riceve  la  Cresima  a  10  anni  e  la  Prima  Comunione  a 11.  A  14  anni,  la  situazione  familiare  le  impone  di  iniziare  a  lavorare  come  domestica,  ma  la  ragazza  insiste  comunque  a  frequentare  con  zelo  la   scuola  domenicale  del  catechismo.  Aspira  sinceramente  alla  consacrazione religiosa  e  all’impegno  nelle  Missioni estere,  ma  il  suo  sogno  è  stroncato  dal primo   conflitto  mondiale.

Si passa per retrogradi o intolleranti




Professor Perrella, secondo la suora spagnola, non è poi tanto certa la maternità verginale di Maria che potrebbe anche aver avuto relazioni sessuali con Giuseppe, come la mettiamo?