ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 12 marzo 2017

In questo nostro tempo di disordine

: ‘Quello che abbiamo pubblicato non è l’intero Segreto’.

Fatima. Un’altra conferma dell’asserzione di padre Dollinger sul card. Ratzinger e il Terzo Segreto

Nel maggio del 2016, ‘OnePeterFive’ ricevette una pubblica smentita dalla Sala Stampa vaticana per quanto riguarda una storia che avevamo pubblicato, a proposito della parte apparentemente ancora mancante del Terzo Segreto di Fatima. Il 15 maggio 2016, il dr. Ingo Dollinger, un santo sacerdote, amico di lunga data dell’allora cardinal Joseph Ratzinger, ci aveva confermato che questi –  poco dopo la pubblicazione del testo del Terzo Segreto di Fatima, avvenuta il 26 giugno del 2000 – gli aveva confessato che una parte di quel Segreto non era ancora stata pubblicata.
Tuttavia, nel comunicato stampa del Vaticano del 21 maggio 2016, lo stesso Papa Benedetto XVI è stato citato per aver detto “di non aver mai parlato col prof. Dollinger circa Fatima” e, in secondo luogo, che “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa.” Subito dopo questa negazione e questa affermazione aggiuntiva, il dr. Dollinger ha insistito ancora una volta nel confermare la sua testimonianza. Sulla scia di questo sviluppo un po’ inquietante, abbiamo ulteriormente indagato sulla vita virtuosa e sulla testimonianza del dr. Dollinger – che è stato anche uno stretto collaboratore di Padre Pio –, e abbiamo inoltre pubblicato una breve storia della sua vita, al fine di dare più credito, ed anche un certezza morale, alla sua storia.
È con molta gratitudine, quindi, che siamo in grado di riferire oggi che Giuseppe Nardi, redattore del sito cattolico tedesco Katholisches.info, ha trovato unafonte personale aggiuntiva, che ora conferma la nostra precedente versione dei fatti, vale a dire che il cardinal Ratzinger aveva detto al dr. Dollinger che c’è ancora una parte mancante del Terzo Segreto di Fátima, non ancora pubblicata ufficialmente.

Il secondo tempo della partita?

Papa Francesco, un anniversario inquietante.
 O cambia strategia o rischia l’isolamento


L’affare Collins bussa alla porta del quinto anno di pontificato. Archiviare l’episodio per non turbare l’immagine di Francesco-superman impedisce di vedere la lotta, che si sta svolgendo all’interno della Chiesa cattolica per bloccare o almeno rallentare il corso riformatore del pontefice argentino. Per Francesco ormai ottantenne è cominciato il secondo tempo della partita (per dirla in termini calcistici) e lo scontro in campo si fa sempre più duro. Le dimissioni della cattolica irlandese Marie Collins – ritiratasi dalla commissione vaticana per la tutela dei minori dagli abusi in seguito all’atteggiamento sabotatorio della Congregazione per la dottrina della fede – dimostra che anche gli oppositori alla linea riformista di Bergoglio sono in grado di mandare in porta un goal.

Senza alcun timore di Dio

FUORI DALLA CHIESA

    Dalla Bibbia:«Fuori dalla Chiesa gli immorali gli omicidi gli idolatri»: questo linguaggio è troppo duro? L'opera di stravolgimento e distruzione del Depositum fidei ad opera dei teologi della cosiddetta “svolta antropologica” 
di Francesco Lamendola  



La neochiesa o contro-chiesa buonista e modernista ha praticamente cancellato il peccato e abolito l’inferno, per bocca dei suoi falsi teologi, i quali, cosa inaudita e mai neppur immaginata per l’innanzi, si sono posti alla guida del Magistero e, invece d’illuminare la fede con gli strumenti della ragione, adoperano i sofismi di una ragione tutta umana per modificare e sovvertire la lettera e lo spirito della divina Rivelazione. Senza alcun timore di Dio, anzi, gongolando per la loro bravura e complimentandosi l’un l’altro per la loro opera di stravolgimento e distruzione del Depositum fidei, nonché raccogliendo i consensi e le calorose felicitazioni di un clero apostatico e irretito nelle oscure trame massoniche, questi teologi della cosiddetta “svolta antropologica”, che hanno sempre in bocca un non meglio specificato, ma evidentemente decisivo, “spirito conciliare”, e molto meno quelle parole di Gesù che non convengono alla loro interpretazione modernista e filo-protestante del Vangelo, da circa mezzo secolo si danno un gran daffare per imporre la loro strategia all’insieme della Chiesa e per ridurre in minoranza, screditare, e, se possibile espellere quei cattolici che hanno l’imperdonabile “colpa” di voler restare fedeli al vero e unico Magistero.

I nemici di Cristo e della Chiesa?

LIBERAMI DAI NEMICI MIO DIO

    «Liberami dai nemici, mio Dio, proteggimi dagli aggressori». Uno stranissimo atteggiamento: pensare che il cristiano essendo pieno di benevolenza verso tutti non debba avere più nemici, ma quando mai? 
di Francesco Lamendola  




Liberami dai nemici, mio Dio, / proteggimi dagli aggressori. / Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue. / Ecco, insidiano la mia vita, contro di me si avventano i potenti….
Il Salmo 58 è una supplica a Dio contro gli aggressori. La tradizione narra che fu scritto da David quando Saul mandò degli uomini a sorvegliare la sua casa per tentare di ucciderlo; ma, naturalmente, ogni cristiano lo può leggere quando si trova oppresso dalle prove, dai nemici esterni e dal nemico interno, l'antico Nemico, che agisce attraverso la tentazione al male.
Liberami dai nemici, mio Dio; proteggimi dagli aggressori… Dovrebbe essere questa una preghiera assolutamente familiare, per il cristiano; e lo era, infatti, prima del Concilio Vaticano II. Poi è successo qualcosa, si è diffusa una mentalità nuova, e l’idea stessa che il cristiano possa avere dei nemici è apparsa improvvisamente, chi sa come, strana e bizzarra, quasi blasfema, nonché vagamente minacciosa: ma non minacciosa per i cristiani, bensì per gli altri, cioè per quelli che li aggrediscono… Stranissimo atteggiamento, davvero!

Il messaggio passato

Il (non) giudizio universale
Il modo in cui è stata organizzata e condotta la preghiera per djFabo in una chiesa milanese, alimenta ambiguità e false attese. Non volendo "giudicare", alla fine si è fatta passare l'idea che davvero la Chiesa mostri oggi comprensione per chi sceglie di togliersi la vita. E così anche la preghiera diventa un bel momento di commozione collettiva. Ma all'anima di Fabo chi ci pensa?

Spiegava diversi anni fa un bravo sacerdote ambrosiano, che dopo il Concilio Vaticano II - quando le esequie sono diventate possibili anche per i suicidi – c’era la prassi di celebrare i funerali delle persone che si sono tolte la vita all’alba, un po’ di nascosto. In questo modo si intendeva conciliare la pietà per il suicida, che ha grande bisogno di preghiere, con la necessità di non dare pubblico scandalo, essendo il suicidio condannato dalla Chiesa. Che la gente non equivocasse e avesse sempre ben chiaro che il suicidio è sempre un male.

Aggiungeva il sacerdote che tale misura aveva anche un significativo impatto sociale perché funzionava da deterrente al suicidio. Per un popolo fortemente influenzato dalla tradizione cristiana, avere coscienza che il suicidio porta all’inferno è certamente un richiamo molto concreto alla vita e un incentivo a superare le tentazioni di farla finita con la vita dovute a debolezze, fragilità, problemi ritenuti insormontabili.

"Suore sull'autobus"

Tremate, tremate, le suore (USA) son tornate
L'8 marzo vaticano ha avuto il suo apice con la conferenza di suor Simone Campell, attivista Usa delle "suore sull'autobus", più volte in rotta di collisione con la gerarchia per le posizioni laiciste e il disinteresse su aborto, eutanasia e famiglia. Le solite accuse alla Chiesa, con un linguaggio tardo feminista e anti romano.
L’8 marzo in Vaticano si è  svolto un evento speciale dal titolo Voci di fede, allo scopo dichiarato di Rendere le donne invisibili visibili; l’evento si è svolto attraverso la testimonianza di dieci donne impegnate su diversi fronti in vari Paesi del mondo. Una di queste era Simone Campbell, una suora americana, un’attivista del gruppo “Nuns on the Bus”, “Suore sull’autobus”,  un progetto nato nel 2012, secondo Wikipedia  per rispondere alle critiche della Santa Sede, secondo cui le suore si impegnavano esclusivamente su alcuni temi sociali, trascurando di dare sufficiente attenzione a quelli legati alla vita: aborto, eutanasia, famiglia.

Al tempo dell’ecumenismo e del “dialogo” interreligioso

DOV'E' L'ANNUNCIO DEL VANGELO ? 

    Che fine ha fatto l’annuncio del Vangelo, al tempo dell’ecumenismo e del “dialogo” interreligioso? Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo: questa è stata l’ultima raccomandazione di Gesù ai suoi discepoli 
di Francesco Lamendola  




Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo: questa è stata l’ultima raccomandazione di Gesù ai suoi discepoli, prima di salire definitivamente al Cielo, dopo la sua Resurrezione. Quel che ci domandiamo è se l’evangelizzazione, ovvero l’apostolato cristiano, sia ancora all’ordine del giorno, nella Chiesa cattolica dei nostri tempi, tutta infervorata ad inseguire l’ecumenismo e il cosiddetto dialogo interreligioso. Oppure, per timore di offendere qualcuno, o di riuscire sgraditi a qualcun altro, i cattolici si sono auto-censurati e hanno deciso di astenersi dal mettere in pratica la raccomandazione di Gesù, cioè hanno smesso di annunciare il Vangelo?

La generale debolezza della fede

BERGOGLIO:
L’APOTEOSI DEL SOGGETTIVISMO EMOZIONALISTA

Terza parte




Il libro di Aldo Maria Valli

Recentemente il vaticanista del TG1 ALDO MARIA VALLI ha pubblicato un libro interessante (266. Jorge Mario Bergoglio. Franciscus P. P., Macerata, Liberilibri, 2107) sulle varie stonature di alcune frasi di Francesco I, che lasciano disorientati i fedeli cattolici.

Mi baso sulle citazioni riportate nel libro e molto ben documentate in nota,  rinviando il lettore ad esse per non appesantire troppo il presente articolo. Inoltre riporto alcune osservazioni del Valli e mi permetto di integrarle con altre mie.  

Dio non è cattolico

Una delle frasi choc di papa Francesco è “Io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio” (A. M. VALLI, 266. Jorge Mario Bergoglio. Franciscus P. P., Macerata, Liberilibri, 2107, p. 13, nota 2 (1)).

Ora “cattolico” significa “universale”. La “cattolicità è la terza nota della Chiesa cattolica, come recita il Credo Niceno-Costantinopolitano. Infatti la Chiesa di Cristo (e quindi di Dio, poiché Cristo è il Verbo Incarnato, vero Dio e vero uomo) è l’umanità socialmente e soprannaturalmente organizzata in Cristo, che per natura sua abbraccia tutti gli individui della stirpe umana (se non in atto, almeno in potenza) ed è pertanto universale, ossia cattolica (2). Se Dio non fosse universale o “cattolico”, la Chiesa da Lui fondata non sarebbe cattolica e il Credo Niceno-Costantinopolitano sarebbe sbagliato, il che è impossibile perché in esso si trova infallibilmente compendiata tutta la fede della Chiesa.

Bugnini reloaded

Roma:
nuova Commissione liturgica neo-bugniniana 



Il sito cattolico spagnolo di Francisco José Fernández, la Cigüeña de la Torre ha reso nota la composizione di una misteriosa  Commissione, creata da Papa Francesco in seno alla Congregazione per il Culto Divino, allo scopo di revisionare l’istruzione Liturgiam authenticam sulle traduzioni dei testi liturgici e che si ispirerà specialmente al testo liberale sull’inculturazione liturgica: l’istruzione Varietates legitimae del 25 gennaio 1994.

Bisogna sapere che Liturgiam autenticam, pubblicata il 28 marzo 2001 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, è un testo fondamentale di “restaurazione”: «La traduzione dei testi della liturgia romana non sono un lavoro di creatività… E’ necessario che il testo originale o primitivo sia, per quanto possibile, tradotto integralmente e con molta precisione, vale a dire senza omissioni né aggiunte riguardo al contenuto, né introducendo parafrasi o glosse» (n. 20).

sabato 11 marzo 2017

Il mio corpo non poteva marcire e non marcì

IL MIRACOLO DELLO SGUARDO DI MARIA


04:02

“…vide cioè le prodigiose pupille sollevarsi verticalmente sino a nascondersi per intiero sotto le palpebre superiori. Vide le palpebre restringersi ed accostarsi pressoché al contatto delle ciglia, e le ciglia offrire alcuni movimenti come di persona vivente. Vide le palpebre spalancate più del solito, cresciuta la turgidezza della pupilla, e la forma degli occhi mutata da ovale quasi in rotonda, e tali cose per ben tre volte ei vide nello spazio di dieci o dodici minuti assieme ad altri molti che trovavansi con lui nella cappella”. (Rel. D. Prod. p.41 Processo p. 75)

Bergoglicoli

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Soffia anche lo spirito di Meslier...


Il 30 giugno 1729, ad Étrépigny, vicino al confine tra la Francia ed il Belgio, moriva Jean Meslier. Un bel tipo di cattolico “moderno”, il Meslier: sacerdote per quarant’anni in quello che era ed è un paesino della campagna francese, divenne celebre per il suo voluminoso testamento nel quale sconfessava le verità di fede, si diceva ateo e demoliva tutto ciò che è Cristianesimo.
Ovviamente, quel mangiapreti di Voltaire, appena seppe di questa bella cosa, recuperò il manoscritto, ci fece un deciso copy-writing, eliminò le parti che voleva eliminare ed aggiunse quelle che voleva aggiungere e, tutto contento, con il suo bel sorriso mascalzone stampato sul volto, mandò alle stampe il “Testamento di Jean Meslier” nel 1762. Non gli sembrava vero di poter pugnalare alle spalle la Chiesa Cattolica usando proprio il testamento di un sacerdote.

Vedrai, vedrai..


Aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l’abominio della desolazione (Dn 11, 31).
Se l’indiscrezione fosse vera, sarebbe veramente un fatto di gravità apocalittica, che richiamerebbe alla mente la profezia di Daniele sugli ultimi tempi. Il fatto che la notizia sia stata fornita da più fonti indipendenti le conferisce una certa attendibilità, anche se non possiamo escludere a priori che un allarme fasullo sia stato messo in circolazione a bella posta come un diversivo, per distogliere la nostra attenzione da altre questioni sensibili, come l’eutanasia e l’adozione di bambini da parte di coppie sodomitiche. Di che si tratta, in ogni caso? Da qualche settimana si vocifera di una segreta commissione vaticana che avrebbe ricevuto l’incarico di revisionare ulteriormente il rito cattolico della Messa per rendere possibile una communicatio in sacris con anglicani e protestanti, compresa la “concelebrazione” di ministri delle diverse confessioni. A questo fine si starebbe pensando – pare – all’adozione dell’antichissima Anafora di Addai e Mari, la quale, pur non contenendo le parole dell’istituzione dell’Eucaristia, se non in modo implicito, nel 2001 è stata riconosciuta valida dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
La questione, nella sua inverosimile paradossalità, richiede degli approfondimenti a più livelli. Se siamo arrivati al punto che si possano anche solo immaginare ipotesi del genere, è probabilmente perché il sentimentalismo imperante, fondato sull’ignoranza e sulla disinformazione, ha talmente offuscato le menti che ormai nemmeno le peggiori enormità vengono più percepite come tali. Ad ogni modo – anche se in tempi normali sarebbe del tutto superfluo – occorre anzitutto ricordare che il cosiddetto “ministero” esercitato nelle comunità protestanti non ha alcun valore sacramentale, dato che esse non hanno l’Ordine sacro. I loro ministri sono semplici laici e nella loro Cena, di conseguenza, non avviene assolutamente nulla; per lo stesso motivo non le si può chiamare “chiese” (com’è purtroppo divenuto abituale in casa cattolica), poiché in assenza del sacramento dell’Ordine la successione apostolica si è interrotta ed è quindi venuto meno un elemento costitutivo della Chiesa, insieme all’unità della fede, della comunione gerarchica e della vita di grazia.

Anomali si diventa

Dalla mondanizzazione alla laicizzazione
del cattolicesimo



Non si tratta di una grande novità, quanto piuttosto dalla normalizzazione di una anormalità; normalizzazione perché il fenomeno di cui parliamo si va diffondendo sempre più nelle diverse diocesi.

Qui segnaliamo il caso della diocesi di Ferrara, dove un parroco – di Santa Caterina e di San Giovanni Evangelista – comunica ai fedeli che la benedizione delle case, usuale in tempo pasquale, verrà effettuata indifferentemente da due preti e da tre laici.

E’ risaputo che i preti disponibili diventano sempre meno numerosi, ma questo non significa che possano essere rimpiazzati con dei laici, né significa che un prete, se costretto dalle circostanze, non debba impegnare tutta intera la sua giornata e farsi in quattro per compiere adeguatamente il suo ministero dei confronti dei suoi parrocchiani, pochi o molti che siano.

De cano



 CASO PINTO ALLA CAMERA: LA RISPOSTA DEL GOVERNO ITALIANO
Questa mattina, venerdì 10 marzo, la risposta del Governo italiano – rappresentato dal sottosegretario Migliore – all’interpellanza urgente di Renato Brunetta sul decreto del decano Pio Vito Pinto in materia di procedure di nullità matrimoniale. Tale decreto, secondo quanto si è appreso poche ore fa dall’organo di Santa Marta ‘Vatican Insider’, è già stato ritirato su volontà del Papa, espressa in una lettera al decano dal segretario di Stato Parolin.



Il ‘caso Pinto’ (nato attorno alle prodezze canoniche dell’attuale – e  appena riconfermato – ultrasettantacinquenne decano della Rota Romana) ha vissuto stamattina una nuova puntata, presumibilmente non quella definitiva. Se n’è parlato infatti alla Camera dei deputati, quando all’inizio dell’odierna seduta il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta ha illustrato l’interpellanza urgente presentata a fine febbraio, il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore ha riassunto la posizione del Governo in materia, infine l’interpellante (dichiarandosi “parzialmente soddisfatto” della dichiarazione)  ha posto altre domande concrete cui si dovrà prima o poi dare risposta. Del ‘caso’ avevamo dato abbondante documentazione nell’ultimo articolo pubblicato su www.rossoporpora.org e intitolato “Interpellanza urgente: Pio Vito Pinto dalla Rota alla Camera (vedi in questa stessa rubrica in data 7 marzo 2017).


“Una personalità distorta, malata, diabolica…”

Bergoglio: l’Apoteosi del Soggettivismo Emozionalista [2]

Seconda parte
La “Giustificazione” luterana e la “nuovissima morale”
Il nominalismo, negando la realtà degli abiti entitativi o qualità stabili (per esempio, la salute/malattia naturale o la grazia/stato di peccato soprannaturale), che dispongono ad essere (nell’ordine naturale o soprannaturale), sconvolge la dottrina della Giustificazione tramite la grazia santificante ed apre le porte al luteranesimo. Infatti la grazia abituale o santificante, secondo la dottrina cattolica, è un dono permanente o abito entitativo divino infuso soprannaturalmente nella sostanza dell’anima umana, cui conferisce la santità e la presenza della SS. Trinità. Ora la natura, l’abito entitativo, per il nominalismo, sono soltanto voci e parole (“flatus vocis”), che non hanno nessuna realtà. Lutero, formatosi filosoficamente sul nominalismo occamista, rigettò la dottrina cattolica sulla grazia santificante, riducendola ad un favore estrinseco di Dio, ossia ad un’estrinseca imputazione o attribuzione puramente nominale o logica, e non reale ed oggettiva, della santità di Cristo al peccatore, la quale attribuzione non cancella realmente il peccato e non conferisce la vita soprannaturale, ma soltanto copre come un velo il peccato, che, perciò, resta egualmente nell’animo umano, come la sporcizia sotto un tappeto1. Ecco perché secondo il nominalismo di Bergoglio tra cattolici modernisti e protestanti non vi sono differenze circa la dottrina della Giustificazione e della negazione pratica del libero arbitrio e della responsabilità morale delle proprie azioni.

Imitano la voce del pastore, ma sono lupi.

SUICIDIO DEL DIALOGO RELIGIOSO

    A che scopo disarmare i soldati sotto attacco? I cristiani sono sotto attacco ma perchè gli esponenti del giudaismo islamismo e induismo non si sognano di dire le eresie che dicono e insegnano i nostri preti progressisti                                                                   di Francesco Lamendola
I cristiani sono sotto attacco; specialmente lo sono i cattolici e prima di tutto la Chiesa. Questo è sotto gli occhi di tutti e non occorre essere cattolici, basta essere un minimo in buona fede, per vederlo. La bufala sul ritrovamento dei resti di ottocento esseri umani, bambini soppressi dalle suore cattive, presso un convento dell’Irlanda del Nord, è solo l’ultimo anello di una lunga catena di diffamazioni e calunnie. L’attacco, peraltro, è non solo mediatico e psicologico, ma anche politico. Le rivelazioni di monsignor Luigi Negri, ex arcivescovo di Ferrara, sul possibile coinvolgimento del governo di Barack Obama nelle manovre ricattatorie che hanno costretto, quattro anni fa, papa Benedetto XVI ad abdicare – notizia “bomba” che avrebbe dovuto comparire a tutta pagina su ogni organo di stampa e su ogni radiogiornale e telegiornale, e che invece, significativamente, è passata quasi inosservata – ne è una conferma. E che la tesi di monsignor Negri sia una cosa seria, una possibilità reale, lo dimostra l’iniziativa di quei vescovi cattolici americani che intendono andare sino in fondo e ottenere dal loro governo tutte le spiegazioni del caso.

Più marxista di Marx


LA CHIESA TEDESCA VIETA AI CATTOLICI DI VOTARE AfD

Il presidente della Conferenza episcopale germanica, cardinale Reinhard Marx, ha detto: “Si pone la questione se si possa votare lo Alternative fur Deutschland. In   tutta chiarezza: da una  prospettiva cristiana è incompatibile ‘azione politica che fomenta la xenofobia, che sottolinea in modo unilaterale gli interessi nazionali, una visione culturale nazionalista…ci dissociamo chiaramente dall’approccio populista”.
In tal modo la Chiesa tedesca (Marx dixit) conferma la sua adesione alle ideologie globaliste tipiche dell’era Bergoglio: demonizzazione del “populismo”  e dell’interesse nazionale, resistenza all’invasione di milioni di immigranti islamici bollata come  “xenofobia”.


venerdì 10 marzo 2017

Contro la Spectre dei Gay

Silvana De Mari:” Io contro la Spectre dei Gay- manuale di autodifesa della famiglia”



https://www.youtube.com/watch?v=51ksYovuyG4

“Ecco la mia verità su Pannella”

Dire la verità dopo una vita passata al servizio della menzogna. È questa, in sintesi, la svolta di Danilo Quinto, per anni tesoriere del Partito Radicale e braccio destro di Marco Pannella poi convertitosi al cattolicesimo. E Verità e menzogne è anche il titolo del suo ultimo libro (Solfanelli, pp. 224, euro 16),di cui sta per uscire la seconda edizione, come annunciato dallo stesso autore sulla sua pagina Facebook.

La pietra rotolante

Like a Rolling Stone


Bergoglio non poteva posare per la copertina di un giornale dal nome più profetico: la pietra rotolante. Tutti sanno che   è un magazine del mondo pop e rock recante il titolo di una delle più famose canzoni di Bob Dylan. Un giornaletto che potremmo definire "profano". La prossima volta su quale copertina si affaccerà? Su Play Boy magari attorniato da conigliette scollacciate?

La Chiesa con Bergoglio sta toccando tra i punti più bassi della storia, mentre qualcuno addentro alla materia teologica  parla già del terzo segreto di Fatima: la disgregazione all'interno della Chiesa.

Concorso di colpa


Come ti manipolo Francesco. Purtroppo con il contributo di lui stesso

    Una lettura istruttiva
«Guarda qui!».
Quando mia moglie Serena, detta Santa Subito, mi interpella così, significa che ha trovato pane per i miei denti.
Siamo seduti al vecchio tavolo della cucina, per la colazione del mattino. Che per noi due si traduce in una specie di rassegna stampa casareccia. Lei mi segnala un po’ di cose che ha letto e ha trovato interessanti, e io faccio lo stesso. Il rapporto in realtà non è proprio paritario, perché Santa Subito al posto degli occhi ha uno scanner e legge molti più articoli del sottoscritto. Comunque sia, questa mattina il suo «guarda qui!» ha un che di perentorio e nello stesso tempo di complice.
Guardo, ed effettivamente la pagina merita una lettura accurata.
Settimanale «L’Espresso» (n. 10, 5 marzo 2017), rubrica «Noi e Voi», dove una gentile giornalista risponde alle lettere che arrivano in redazione.
Sotto il titolo «Il papa che piace ai laici» (e qui c’è già un’imprecisione, perché laici sono tutti i non consacrati, anche cattolici, mentre qui si vuol far passare l’idea che laico equivalga a non credente o a non aderente alla dottrina della Chiesa) c’è la lettera di un signore, Matteo, che dice di voler ringraziare papa Francesco, «un grande papa che mi fa sentire compreso e accolto dalla Chiesa anche nelle mie debolezze».
Perché il signor Matteo si sente compreso e accolto? Perché, in quanto convivente da quasi cinque anni con una «compagna», è rimasto colpito molto favorevolmente dalle parole rivolte da Bergoglio ai parroci, quando ha chiesto loro di «farsi prossimi, con lo stile del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi».
Convivenza riconosciuta?
Quando ho letto quelle parole, dice Matteo, «quasi non credevo ai miei occhi». Il papa, sottolinea, ha detto proprio «preferiscono», non ha fatto riferimento a «obblighi dettati da condizioni esterne o da motivi inconfessabili». Dunque, ne deduce Matteo, Francesco «ha riconosciuto come valida una scelta di vita che esclude, in piena consapevolezza, il sacramento del matrimonio».

A.A.A. Vir probatus cercasi

Spopola su Tinder l'utente che cerca l'anima gemella vestito da Gesù

Ha 21 anni e viene dalla Luisiana: Tinder Jesus è la nuova star dell'app d'incontri, ma lui dice di essere alla ricerca del vero amore

Capelli lunghi, barba e tunica: Gesù è tornato e ha un profilo su Tinder.
Non si sa quale sia la vera identità del ragazzo che si fa chiamare "Tinder Jesus", se non che ha 21 anni e vive in Luisiana. Non è sulla famosa app di incontri per predicare o cercare seguaci, quanto piuttosto il "vero amore". E per farlo ha deciso di sfruttare la sua somiglianza con l'iconica figura di Gesù. Anche se, in quanto cattolico, ha detto di essersi "posto qualche dubbio", "ma non ho mai detto di essere quello vero".

L'onda sismica

Vespri Anglicani? Ennesimo Terremoto in San Pietro

     Chiesa di San Carlo a Vienna. Affresco di Johann Michael Rottmayr (dettaglio).
     Rappresenta la Fede. L'Angelo appicca il fuoco alla Bibbia di Lutero (con mantello rosso).



Sebirblu,
 9 marzo 2017

Sembra proprio che questo Papa voglia "mettercela tutta" per profanare "a più non posso" la Sacra Sede del Cristianesimo in Roma, già ampiamente strumentalizzata in passato. (CfrQUI e QUI, ma anche QUIQUI, e QUI).

Ennesimo  Terremoto  in  Vaticano!


In omnibus caritas


Dacci oggi l'eresia quotidiana/01: Donatismo strisciante e pelagianesimo dilagante


Il Cardinale del Sacco ha deciso di far partecipi i suoi 12 lettori di tutta una serie di riflessioni che fa ogni volta che si reca a Messa in qualche Chiesa ma anche più in generale ogni volta che è costretto ad ascoltare o frequentare il mondo cattolico che conta. Perché si sa: il bene non fa notizia e nostro Signore ci ha ammonito severamente: «guai a quando parleranno bene di voi». Attenzione però: queste riflessioni (di cui questa è solamente la prima e si spera che con l’aiuto di Dio proseguiranno) ci devono portare ad ammette una profonda quanto amara verità: è facile entrare nell'eresia perché è opera del Nemico che si traveste da angelo di luce. Non giudichiamo pertanto, ma vigiliamo, esortiamo ed ammoniamo cercando di assomigliare quanto più possibile ai grandi Dottori ed ai Santi catechisti e predicatori ma ancor di più alla Vergine Maria (cui spetta il titolo di vincitrice di tutte le eresie) per poter affermare sempre la Verità ma senza mai vantarcene ed appropriarcene indebitamente.

E noi paghiamo?

MA PERCHE’ O PRELATI NON SMETTETE DI OFFENDERE CRISTO, E NOI CHE VI PAGHIAMO?

Proba oggi, proba domani..

“Viri probati”, il Papa ufficializza il dibattito sul celibato sacerdotale. L'Amazzonia come test
Nell'intervista a Die Zeit, papa Francesco si mostra molto aperto all'ordinazione di uomini sposati che possano sostituire i sacerdoti nelle comunità isolate: "Dobbiamo riflettere se siano una possibilità". È un vecchio pallino del cardinale Hummes, grande elettore di Bergoglio, che sta spingendo perché si cominci in Amazzonia dove ci sono comunità diocesane in cui si celebra messa due volte l'anno. E anche dalla Germania arriva la sponda...

giovedì 9 marzo 2017

L’apostolato della verità.

Mario Palmaro. 9 marzo 2014 – 9 marzo 2017. Mario non è morto da grande giurista, coraggioso studioso di bioetica, da ardito scrittore: è morto da cristiano. Questo è il suo vero e ineludibile testamento. Non cercate di indovinare che cosa avrebbe detto o fatto oggi per trovarne l’eredità. Il suo vero lascito è la morte, a cui si era preparato durante la vita.

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Non so se avete mai visto un uomo morire. Nell’istante in cui una vita terrena finisce, si comprende cosa fosse quell’inquieto e indescrivibile senso di eterno che ci invadeva da bambini davanti a un defunto. Terribile, definitivo eppure ineludibile, quasi attraente. Ineludibile, quasi attraente proprio perché terribile, definitivo.
Anche un bambino percepisce che, nel momento supremo, si cristallizza qualcosa che non potrà più essere mutato. Tutto il resto, i racconti, i ricordi, le chiacchiere consolatorie, le strette di mano, gli abbracci, il pianto è solo un contorno buono per l’animale sociale. L’essere liturgico, anche quando non abbia un credo religioso, si aggrappa al terribile e ineludibile istante in cui si manifesta l’eterno.
Non so se avete mai visto morire un cristiano. Io ho visto morire Mario Palmaro.