I cristiani devono necessariamente essere poveri e, se non lo sono, fare di tutto per diventarlo? A leggere quanto scritto da Enzo Bianchi su Avvenire di domenica scorsa [1] sembrerebbe quasi di sì. Secondo il fondatore della Comunità di Bose, infatti, «quando c’è arroganza, sfoggio di potere, lusso senza freni da parte dei potenti, la loro fine e la devastazione possono essere molto più vicine di quanto si possa immaginare». La ragione di questa «fine» e di questa «devastazione» – continua Bianchi – sta nel fatto che il «lusso e la ricchezza sfrenata impediscono di comprendere, e cosi sì finisce per percorrere una via mortifera, come animali condotti al macello (cf. Sal 49, 21) che non capiscono cosa accade attorno a loro» [2]. L’articolo si chiude con queste parole.