Quel cristiano dell'orso Baloo
Dopo l’ultimo mio articolo
sulla visione teologica dell'opera di Tolkien, ho ricevuto attacchi e
critiche da ogni dove, per quella
che alcuni hanno definito come un’infame strumentalizzazione. Eh, sì,
perché uno deve per forza trovare interpretazioni proprie di un’opera!, e
come si sa tutte le interpretazioni
sono soggettive. Ho constatato dunque, ancora una volta, che 5 secoli di
Riforma Protestante non sono passati in vano, al punto che ormai sembra non
resti più traccia del povero Aristotele e della sua consapevolezza che la
realtà esiste, che è oggettiva, che è razionalmente conoscibile e che il mondo
non è la proiezione dell’ego smisurato di ciascuno (comprese le opere letterarie
che ne fanno parte). Del resto lo aveva previsto Chesterton: “Spade saranno
sguainate/ per dimostrare che le foglie sono verdi d’estate”. E siccome a
questo punto non posso esimermi dall'incrociare le spade, getto un altro
macigno nello stagno.