di Marco Corvaglia
E’
del tutto evidente che, in mancanza di un riconoscimento della Chiesa,
se le "apparizioni" e i messaggi terminassero, si determinerebbe un
progressivo calo di interesse nei confronti di Medjugorje.
Questo concetto sembrava in qualche modo già chiaro a Vicka nel 1983
quando, per il libro intervista di padre Janko Bubalo, dichiarava:
VICKA: Prova a riflettere come
sarebbero andate le cose se la Madonna ci fosse apparsa solo dieci o
venti volte e poi fosse scomparsa. Con tanta fretta si sarebbe già
dimenticato tutto.
[Janko Bubalo, Mille incontri con la Madonna. Le apparizioni di Medjugorje raccontate dalla veggente Vicka. Edizioni Messaggero di Padova, 1986, p. 88]
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Nel 1991, quello che allora era lo storiografo “ufficiale” di Medjugorje
ed il più strenuo difensore di queste apparizioni, padre René
Laurentin, parlando dei "rischi spirituali" che i veggenti potevano
correre, faceva presente che Marija "è passata dalla famiglia più povera
tra i veggenti a condizioni di ricchezza che l'hanno portata a una
cultura ben diversa e a una vita facile e brillante" ["Eco di
Medjugorje", n.84, luglio 1991, p. 6] ed il ventiseienne Ivan "ha preso
il gusto di un abbigliamento da play-boy e di una cura esagerata della
sua persona" [
ibidem].
Nel 1994, padre René Laurentin, scriveva:
Ivan ha ora una bella casa nuova, che gli permetterà di
vivere ospitando pellegrini. Questa è già la fonte di reddito per
Mirjana, Ivanka, Vicka e presto Jakov.
[René Laurentin, Dernières Nouvelles de Medjugorje, n. 13, O.E.I.L., 1994, p. 24]
Che per i veggenti sia presente, di fatto, un enorme “conflitto di
interessi”, è pertanto una verità inconfutabile. Se le apparizioni
cessassero, essi (e molti loro parenti) si ritroverebbero privi delle
proprie fonti di reddito. Infatti, come molti abitanti di Medjugorje,
sono titolari di pensioni, in cui soggiornano pellegrini.
Un breve frammento tratto dalla trasmissione
L'Inchiesta ("I misteri di Medjugorje"), trasmessa da Rai News il 16 giugno 2011: