ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 14 ottobre 2013

Bertone addio o arrivederci?

tarcisio bertone
Finisce l'era rappresentata dal cardinale Tarcisio Bertone, il salesiano voluto da Benedetto XVI alla guida della Segreteria di Stato vaticana. Raramente, nelle cronache di Oltretevere, un Segretario ha sollevato così tante discussioni e – diciamolo – anche un vero e proprio movimento di protesta (perché tali si vollero vedere e definire i “corvi” di Vatileaks).

Ecco come continua il dialogo alla bergogliana


Padre Serafino M. Lanzetta (F.I.) mandato "in esilio"
Comunione Tradizionale – circolare del 13 ottobre 2013

Cari amici,
è con infinita tristezza che annunzio il trasferimento (meglio sarebbe dire la “deportazione”) di p. Serafino Maria Lanzetta F.I., che da tanti anni era parroco di Ognissanti e Docente di Teologia morale al Seminario di Maria Mediatrice.

Scoraggio, ridiamoci su..!? e piangiamo*

Papa: "La Chiesa abbia coraggio, dialogo con atei e altre religioni"
Papa: "La Chiesa abbia coraggio, dialogo con atei e altre religioni"Francesco torna ad affermare l'importanza del dialogo tra cristiani e non credenti:"Dobbiamo incontrare tutti". "La Chiesa ha bisogno di testimoni credibili - dice - per riaffermare l'importanza della fede". Intanto il portavoce del Vaticano annuncia l'intenzione del Papa di andare in Israele. E giovedì incontrerà il leader palestinese, Abu Mazen







CITTÀ DEL VATICANO - "Andare incontro agli altri": secondo Papa Francesco è questa la missione che ogni cristiano dovrebbe portare avanti.

E’ IOR QUEL CHE LUCCICA

 - DIETRO IL CRAC DEL GIGANTE SANITARIO “CASA DIVINA PROVVIDENZA” C’È UNO STRANO CONTO ALLA “BANCA DI DIO”

I giudici fallimentari hanno scoperto maxi parcelle ad alcuni professionisti e uscite mal documentate - Seguendo il denaro, si arriva così a un conto allo Ior sul quale moltissimi soldi hanno fatto “scalo” per poi rientrare, in parte con lo scudo fiscale, di nuovo in Italia - La suora con 27 mln di euro sul conto…

A MO’ DI ORECCHINO

1, HA RIFIUTATO TUTTI FRONZOLI E I LUSSI, PREFERENDO UNA SEMPLICE TONACA BIANCA E LA CROCE DI FERRO. COSÌ I FEDELI SONO STATI SORPRESI DI VEDERE FRANCESCO SFOGGIARE UN NUOVO “ACCESSORIO”: UN ROSARIO DI LEGNO E ORO... PENZOLANTE DAL SUO ORECCHIO - 2. UN PELLEGRINO ENTUSIASTA AVEVA GETTATO LA CORONA AL PAPA, QUANDO QUEST’ULTIMO HA SALUTATO LA FOLLA A BORDO DELLA SUA “PAPA MOBILE” AL TERMINE DELLA MESSA - 3. GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA DEL PAPA SONO SEMBRATI SPIAZZATI DAL LANCIO DEL REGALO INASPETTATO CHE HA COLPITO LA GUANCIA DI BERGOGLIO. MA QUANDO HA VISTO IL ROSARIO, IL PONTEFICE HA RIDACCHIATO E SE LO E’ PIAZZATO A MO’ DI ORECCHINO -

Bilance moderniste

Erich Priebke
Funerali Priebke, dove sta il vero scandalo
(Aggiornamento 14 ottobre, ore 13.00): Questa mattina il Vicariato di Roma ha emesso una "Nota in merito alle esquie del signor Erich Priebke" che, per dovere di informazione riportiamo qui integralmente, ma che non cambia il succo dell'editoriale:

In merito alla celebrazione dei funerali del signor Erich Priebke è necessario precisare quanto segue. La richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell’avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre.
L’autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio – finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose – dovessero avvenire in strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke.
Pertanto, nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall’Ordinario.
                                                                                                        Roma,  14 ottobre 2013


Leggendo comunicati e commenti sui funerali dell’ex gerarca nazista Erich Priebke, morto centenario venerdì scorso a Roma, non si può fare a meno di provare un certo fastidio. Il perché è facile da capire: c’è un tale sfoggio di ipocrisia e demagogia da far venire la nausea.

Cardinali in fuga! (vai Leo che vai forte...!)


Sandro Magister ha concluso l’incontro lodando il Motu Proprio, e riassumendo in questi termini in che cosa il Magistero liturgico di Francesco è consistito:
La proibizione dell’uso del Rito romano antico a un gruppo di fedeli: i Francescani dell’Immacolata, contravvenendo al diritto universale riconosciuto da Papa Benedetto XVI.
La sostituzione in blocco (che, a suo dire, non è stata commentata da nessun giornalista o blogger) dell’équipe di consulenti dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Papa: i cinque ratzingeriani (Bux, Gagliardi, Silvestre, Gunther, Lang), sostituiti da vari professori della Sant’Anselmo (linea anti-ratzingeriana e pro-Piero Marini) e il rettore del Collegio Greco di Roma, Padre Nin, monaco di Monserrat che celebra tuttavia in Rito bizantino.

Pesi e misure dei modern-papisti

CASO” GNOCCHI & PALMARO / 2. UN’ANALISI DEL PUBBLICISTA E SCRITTORE CARLO DI PIETRO

“Caso” Gnocchi e Palmaro / 2. Un’analisi del pubblicista e scrittore Carlo Di Pietro
Tempo fa e con grande amarezza, scrivevo della tanta “Confusione e belligeranza nel «Cattolicesimo» contemporaneo” [1], parlavo di “zizzania”, di “tempi cattivi” (cit. Sant’Agostino, Discorsi, LXXX,8) e di “ignoranza vincibile”; nello scritto commentavo anche quel labile confine- purtroppo oggi strumentalizzato e/o male interpretato- che c’è fra la “resistenza all’errore” , che comunque mai può essere “in faccia a tutti” , e le ipotizzate procedure canoniche necessarie parimenti per “impedire l’esecuzione della volontà[di un eretico]”. La situazione attuale è degenerata con evidenza in ambienti laici a seguito del “Commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata” di cui si era già parlato [1a].

Certezza del Papa e dei Sacramenti, o Dubbio Metodico?

CERTEZZA DEL PAPA E DEI SACRAMENTI O DUBBIO METODICO?INTRODUZIONE
●La Chiesa (con San Pio X, Pio XI e Pio XII ed il “Codice di Diritto Canonico”) vuole che la certezza e la validità dell’elezione del Papa debba essere fuori di ogni discussione e dubbio.
La catena della successione apostolica, senza alcuna interruzione, deve essere certamente evidente[1] ai fedeli, poiché l’Apostolicità è una delle quattro note essenziali della Chiesa di Cristo (Una, Santa, Cattolica ed Apostolica) e non può essere soggetta a dubbi né specialmente ed assolutamente ad interruzioni.
Il criterio di valutazione dell’elezione del Papa è il suo “Accipio; Accetto” ed il seguente riconoscimento del Papa canonicamente eletto da parte della Chiesa docente o gerarchica (Cardinali elettori e Vescovi) e discente (sacerdoti e fedeli).
Ora è un fatto che Francesco I ha accettato l’elezione canonica, la quale non è stata contestata da nessun Cardinale, Vescovo residenziale, né dai sacerdoti e fedeli, tranne lo sparuto gruppo dei sedevacantisti. Ma “una rondine non fa primavera”.

domenica 13 ottobre 2013

La Madonna di Fatima e il Magistero:

un inno alla vita e un monito alle coscienze 

Mancano pochi anni alla ricorrenza del centenario dell’apparizioni della Vergine Maria nella Cova da Iria di Fatima, avvenute nel 1917, e quanto mai oggi sembra urgente una rivitalizzazione del messaggio che Dio Padre, con la mediazione della Madonna, ha voluto dare a tutta l’umanità. Un messaggio che, ad un’attenta meditazione, sembra essere non solo un monito al pentimento, alla conversione del cuore e della vita, una “scossa” ad un mondo (e, in particolare, un’Europa) secolarizzato e intorpidito, ma anche (e soprattutto) un inno alla Misericordia di Dio e alla vita. L’occasione propizia per una riflessione sul punto mi sorge da un recente pellegrinaggio che ho fatto nella località portoghese, ove ogni anno migliaia di pellegrini giungono per innalzare preghiere, esprimere voti, chiedere grazie alla Santa Madre di Dio che nella conca portoghese si è presentata come Nostra Signora del Rosario.

E.T. : telefono papa

 cardinale, interrompa la Messa, c'è da rispondere al telefono!



E dopo la telefonata, il cardinale ritorna e riprende a celebrare il Sacrificio Eucaristico là dove lo aveva interrotto:

 Un Papa impulsivo?
Un episodio di qualche mese fa, con protagonisti papa Bergoglio e il cardinale Gerhard Ludwig Müller, e - forse - una messa interrotta...

Papa Bergoglio si confessa (3)

Papa Bergoglio si confessa  Parte terza

l 22 dicembre 2005, otto mesi dopo la sua elezione, Benedetto XVI, presentando gli auguri natalizi, pronunciò un discorso di una certa importanza, che toccò alcuni punti essenziali del momento. Da allora quel discorso, per il suo contenuto, è stato considerato il discorso programmatico del nuovo Papa.

Il 19 settembre scorso, il quotidiano della CEI, Avvenire, ha pubblicato il testo integrale dell'intervista del Direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, a Papa Francesco. L’intervista, condotta anche per conto delle altre testate della Compagnia di Gesù, è stata raccolta dal 19 al 23 agosto 2013, in quel di Santa Marta, albergo vaticano in cui alloggia il nuovo Papa.
Nonostante la sua complessiva pochezza e la sua evidente povertà concettuale, questa intervista, pubblicata sei mesi dopo l’elezione di Bergoglio, si presenta come l’equivalente del discorso alla Curia di Benedetto XVI, poiché, per i punti che tocca, delinea con chiarezza il pensare e il sentire di questo nuovo Papa e, quindi, la linea direttrice del suo pontificato.

L’intervistatore chiarisce che « Complessivamente abbiamo dialogato per oltre sei ore, nel corso di tre appuntamenti il 19, il 23 e il 29 agosto. Qui ho preferito articolare il discorso senza segnalare gli stacchi per non perdere la continuità. La nostra è stata in realtà una conversazione più che un’intervista…».
Dal che si può dedurre che non si possa escludere una futura pubblicazione più corposa e particolareggiata di quanto oggi pubblicato, magari distribuita a mo’ di precisazioni correttive, che non guastano mai per esprimere il contorsionismo e la doppiezza dei moderni comunicatori di massa.

Il 13/X dell'insabbiatore(^)

Nel giorno della Madonna di Fatima

Vaticano: finisce l’era Bertone, inizia quella Parolin

Lunedì 14 ottobre entra in carica il nuovo segretario di Stato per cambiare la Chiesa con Francesco
La Madonna di Fatima arriva in piazza San Pietro (Vincenzo Pinto/Afp)
Lunedì 14 si chiude infine la stagione del cardinale Tarcisio Bertone; Dopo l’uscita di scena di Benedetto XVI con le dimissioni dello scorso 28 febbraio, ora si completa il ricambio ai vertici della Chiesa universale. Il nuovo Segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin, entra in carica per essere operativo fin da subito, del resto già si trova a Roma dove ha cominciato a prendere visione dei vari dossier che lo attendono, in questo periodo inoltre è sempre stato in contatto con Papa Francesco.

Far from Christ

Un Papa senza distanza

L’immagine proiettata da Francesco è bella come la pampa e rigogliosa come la foresta amazzonica, ma nel suo speciale effetto c’è un difetto: c’è lui, Bergoglio, e c’è l’io della massa, ma Dio sembra spesso da un’altra parte

Caro direttore, l’estate mia mamma diventa più loquace del solito, il suo gusto per la battuta tagliente, tipico di Cabras, diventa ancor più acuminato. Così, quando una mattina di fine luglio Papa Francesco è comparso di fronte alla tv e lei, quasi registrandone le movenze, ha scolpito un lapidario “sembra un prete di paese”, sono rimasto folgorato da un apprezzamento sincero che però aveva anche un sottotesto. Alla mia domanda a bruciapelo “cosa non ti convince?”, Peppica ha risposto: “Manca la distanza. Quella del Santo Padre, l’uomo più vicino a Dio”.

La Russia non è stata ancora consacrata

L’esorcista più famoso del Vaticano racconta i giorni dell’84 quando giunse la Madre a Roma




C__WEB
Quando divenni sacerdote, non pensavo che la mia vita sacerdotale sarebbe stata così legata alla Madonna di Fatima. Già mi aveva incantato leggere quando nel 1917, alla fine della prima guerra mondiale, la Madonna era apparsa a tre bambini, così piccoli, 10 anni Lucia, 9 anni Francesco, 7 anni Giacinta, per dire loro delle cose così grandi, che si sarebbero manifestate, sviluppate, e che avremmo vissuto tanti anni dopo!
Eppure cominciai subito ad attaccarmi alla Madonna di Fatima ed ebbi la grazia -è tutto la Madonna che ha fatto - che nel 1959 ho avuto l’iniziativa di consacrare l’Italia al Cuore Immacolato di Maria. Ho avuto l’incarico dalla CEI sotto la richiesta del Cardinale Lercaro. Ma come si faceva ad organizzare in così poco tempo la consacrazione di una nazione intera? Ecco l’idea, per la prima volta si fece venire la Madonna di Fatima in Italia. Allora non erano ancora di moda le Peregrinatio Mariae; la si fece andare in elicottero in tutti i capoluoghi di Provincia.

I disubbidienti continuano e persistono..!

Il 13 giugno 1929, suor Lucia ebbe una splendida visione della santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria, durante la quale la Madonna le comunica che “era giunto il momento in cui voleva che partecipasse alla santa Chiesa il suo desiderio della consacrazione della Russia, e la sua promessa di convertirla”. La stessa suor Lucia scrive:
“Avevo chiesto e ottenuto dalle mie superiore e dal confessore il permesso di fare l’ora di adorazione dalle undici a mezzanotte, dal giovedì al venerdì. Una notte, sola, mi inginocchiai alla balaustra, in mezzo alla cappella, a recitare prostrata le preghiere dell’Angelo. Sentendomi stanca, mi alzai e continuai a recitare con le braccia incrociate.

Captatio benevolentiae ovvero..



Come le schiere cielline in fuga dalla Lombardia,si prostrano alla ricerca di neoconsensi dimostrando(come sempre) di non aver capito un...

PAPA FRANCESCO/ Ecco perché scandalizza i lefebvriani (e gli atei devoti)
La Fraternità di San Pio X, quella che volgarmente denominiamo "dei Lefebvriani", è tornata a farsi
sentire. Dopo il generoso tentativo di Papa Benedetto, che sotto il suo pontificato aveva cercato di dare
una risposta teologica e pastorale all'effettivo scisma che la Fraternità aveva posto in essere alla fine
degli anni ottanta - in seguito alla sfortunata iniziativa di Lefebvre che consacrò alcuni vescovi
illecitamente e si oppose pubblicamente non solo allo spirito, ma alla stessa lettera del Concilio Vaticano
II  il silenzio dei primi mesi del pontificato "francescano" aveva lasciato intendere che pochi spazi ci
sarebbero stati per un dialogo autentico tra la Santa Sede e la Fraternità stessa. 

Non basta essere cattolici per la neochiesa gospofanzaghiana

Le nostre prime riflessioni sulla polemica recentemente sollevata da un articolo del duo cattolico e dalla susseguente decisione del direttore di Radio Maria.
 Conosco personalmente Mario Palmaro – di fama Alessandro Gnocchi – e apprezzo molto il suo stile, soprattutto l’ironia con cui riesce a trattare anche gli argomenti più spinosi. E’ inoltre un grande esperto di bioetica, punto di riferimento per tutti noi soprattutto in questi tempi, anche in ambito cattolico dominati dal relativismo. Ma la cosa più importante è che Palmaro è un cattolico d.o.c., un uomo che si è messo interamente al servizio della Chiesa, per il bene delle anime e per la maggior gloria di Dio.

sabato 12 ottobre 2013

Emeriti tormenti?

Tutti i tormenti tedeschi di Papa Francesco

Tutti i tormenti tedeschi di Papa Francesco
Apertura verso i divorziati ed i risposati, interviste che criticano in maniera forte l’operato di Papa Francesco, mandati di arresto verso alti esponenti del clero tedesco. La Chiesa tedesca rischia, sempre più, di finire nel caos.

DALLA RISERVA INDIANA ALLE MODERNE CATACOMBE

 Una difesa del Padre Ariel S. Levi di Gualdo all’articolo di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro

DALLA RISERVA INDIANA ALLE MODERNE CATACOMBE

Visita tomba di Pietro
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono stati duramente attaccati in vari siti e blog per un loro articolo nel quale sollevano pertinenti e addolorate riserve su certi stili comunicativi e pastorali del Sommo Pontefice Francesco [vedere qui]. Alcuni lettori hanno persino gridato allo scandalo perché il loro articolo è stato pubblicato su un “giornalaccio” come Il Foglio, mentre invece sulle colonne de La Repubblica, notorio giornale di meditazioni spirituali per carmelitane scalze, celebre per il suo linguaggio caritatevole verso chiunque osi non pensarla come loro, può fare direttamente “magistero” il Romano Pontefice in persona, senza che nessun cattolico abbia il diritto a rimanere per questo un po’ turbato per il modo in cui il Successore di Pietro ha deciso di trattare una dignità della quale non è certo arbitrario padrone, ma che è stata a lui data in comodato d’uso per servire la Chiesa e il Popolo di Dio, nella suprema salvaguardia del dogma, della dottrina e della tradizione; una tradizione nella quale albergano sia il dogma sia la dottrina.  

Un Papa senza distanza

L’immagine proiettata da Francesco è bella come la pampa e rigogliosa come la foresta amazzonica, ma nel suo speciale effetto c’è un difetto: c’è lui, Bergoglio, e c’è l’io della massa, ma Dio sembra spesso da un’altra parte

Caro direttore, l’estate mia mamma diventa più loquace del solito, il suo gusto per la battuta tagliente, tipico di Cabras, diventa ancor più acuminato. Così, quando una mattina di fine luglio Papa Francesco è comparso di fronte alla tv e lei, quasi registrandone le movenze, ha scolpito un lapidario “sembra un prete di paese”, sono rimasto folgorato da un apprezzamento sincero che però aveva anche un sottotesto. Alla mia domanda a bruciapelo “cosa non ti convince?”, Peppica ha risposto: “Manca la distanza. Quella del Santo Padre, l’uomo più vicino a Dio”.

La censura del gospista

Papa Francesco e i due censurati da Radio Maria

 L'intervista su Libero



Papa Francesco e i due censurati da Radio Maria

Su Libero di oggi Luciano Capone firma una bella intervista a Gnocchi e Palmaro, i due giornalisti cacciati da Radio Maria dopo un articolo sul Foglio in cui criticavano Papa Francesco:
Partiamo dall’articolo: cos’ha fatto e detto il Papa che non piace a due giornalisti cattolici? 
«Ci sono due aspetti problematici: la forma e i contenuti.

Ciò che l'alter Franciscus neocatecumenalis non può certo capire



Il vero Francesco: ricchezza liturgica e somma riverenza
Proponiamo questa lettura tratta dall’ottima rivista mensile Presenza divina (che ringraziamo), che spiega soavemente come la ricchezza del culto cattolico, dei suoi paramenti come della sua liturgia (antica), siano un tesoro prezioso che veicola ben più alti doni spirituali, utili alla battaglia terrena in vista del premio finale.  

Per esprimere l’altissima dignità del sacerdote, San Francesco di­ceva spesso che se gli fosse capitato di incontrare un Sacerdote ed un Santo del cielo, avrebbe salutato prima il Sacerdote correndo a baciar­gli le mani (F.F. 790), ed ai suoi frati raccomandava di «chinare il capo davanti a loro e baciare le mani; se poi li vedevano a cavallo, esigeva si baciassero addirittura gli zoccoli del cavallo cui stavano in grop­pa» (F.F. 1468).

Dio li fa e poi li accoppia: ArguelloyBergollio

Sandro Magister, vaticanista de l’Espresso, stamane scrive che  ...

 “papa Francesco ha bloccato l'esame intrapreso dalla congregazione per la dottrina della fede sulle messe delle comunità neocatecumenali. L'ordine di accertare se in queste messe si compiano degli abusi liturgici, e quali, era stato dato personalmente da Benedetto XVI nel febbraio del 2012. L'avvio dell'esame era risultato decisamente sfavorevole al "Cammino" fondato e diretto da Francisco "Kiko" Argüello e Carmen Hernández, da sempre molto disinvolti nel modellare le liturgie secondo i loro criteri. Ma ora essi si sentono al sicuro.

L'antipapa

La chiesa cattolica, da circa sei mesi, ha un nuovo dogma: la continuità. Già, perché chiunque provi a dimostrare la discontinuità innescata da Papa Francesco viene immediatamente additato all’untore e messo al neo Indice da quelli che Gnocchi & Palmaro hanno efficacemente definito, sul Foglio di mercoledì scorso, “normalisti”, ovvero quelli secondo cui nulla è cambiato a prescindere. Va da sé che la continuità, in quanto superdogma, non viene mai effettivamente dimostrata, ma, perfettamente in linea con l’odierna prassi ateoretica squisitamente conciliarista giunta al Soglio, lanciata solamente attraverso slogan.

Torna Pelagio..!

IL «PELAGIANESIMO» EVOLUTO DEI PASTORI CONCILIARI


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Nell’articolo precedente si è visto che i «papi conciliari» ritengono che il contenuto del Cristianesimo va perfezionato nel corso del «progresso storico», per cui doveva incorporare i valori decantati negli ultimi 200 anni di rivoluzione illuminista.
È un fatto che questa nega la Grazia e vada oltre ogni «pelagianesimo».
Eppure, per i conciliari, nel Cristianesimo mancavano i suoi alti valori!

venerdì 11 ottobre 2013

Bastian contrari? Esorcizziamoli..!


Chi sono gli intellettuali cattolici che processano Papa Francesco

Chi sono gli intellettuali cattolici che processano Papa Francesco

Era inevitabile che lo stile di Papa Francesco finisse per creare qualche malumore in quella fetta di intellettuali cattolici che aveva visto nel fortino di fede e dottrina ratzingeriana il ritorno alla chiesa vera, a quella roccia non scalfita dai venti e spiriti conciliati e postconciliari.

Quando resistere al Papa è un dovere.

 Il singolare caso del vescovo Roberto Grossatesta
 Il nome del vescovo inglese Roberto Grossatesta  (1175 [1]-1253 [2]) è quasi del tutto sconosciuto al mondo italiano. Ai pochi che ne hanno qualche erudizione è noto per il suo genio in campo scientifico dove le sue opere sono considerate di pregio inestimabile tanto da avergli meritato il titolo di “pioniere” di un movimento scientifico e letterario, nonché di “primo” matematico e fisico del suo tempo.
Ma Roberto Grossatesta fu anzitutto un santo Vescovo, che si distinse per il suo zelo nel promuovere la salus animarum e per il suo amore al Papato.

Papa Francesco: c’è posta per te.

Caro Papa ti scrivo. Firmato Gran Maestro…

massoneriadi Giuseppe Tetto
Papa Francesco: c’è posta per te.
Il nuovo Pontefice ha sdoganato la corrispondenza fra le “Sacre stanze” e i pubblici uffici e ora sembra che la casella postale di “Casa Bergoglio” si stia intasando ogni giorno che passa. Oltre alle innumerevoli lettere dei fedeli e alla famigerate “epistole scalfariane”, oggi a candidarsi come nuovo amico di penna del Papa argentino, e il mondo della Massoneria italiana.

Elemosine e liturgia.



 Francesco le vuole così
Ha spedito il suo elemosiniere a Lampedusa tra i profughi. Ha precipitato nello sconforto gli amanti della tradizione. Il grido d'allarme di un liturgista "ratzingeriano"

di Sandro Magister

ROMA, 11 ottobre 2013 – La riforma complessiva della curia vaticana è ancora tutta da scrivere, da parte degli otto cardinali ad essa deputati. Ma intanto papa Francesco procede per conto suo. Con i fatti.

Un ufficio, quello dell'elemosiniere pontificio, l'ha già riformato in pieno. Collocandovi un uomo di sua fiducia e mettendolo subito all'opera in modo nuovo.

E anche in un'area cruciale come la liturgia ha iniziato a fare dei cambiamenti tali da creare un'attesa febbrile su quelli che saranno i passi successivi.

Un caffettino alla gesuita?

Gesuiti americani contro Francesco

Prof. della Societas Jesu dispensa sulla rivista America (tendenza liberal) un rispettoso rabbuffo al Papa: se giudichi lebbrosa la curia, perché canonizzi il suo campione Wojtyla? E sull’ecumenismo religioso non accettiamo lezioni

Mi trovo qui alla Seattle University a tenere alcuni workshop per la School of Theology and Ministry sull’apprendimento interreligioso – questa scuola è leader nella nuova ondata di formazione interreligiosa per ministri della fede – e quindi sono rimasto un po’ indietro con le notizie. Ma un amico mi ha spedito il link alla seconda intervista concessa dal Papa, quella con Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano Repubblica. Anche questa è un soffio d’aria fresca che arriva così presto in questo pontificato nuovo e dallo stile nuovo, un soffio d’aria fresca dopo gli ultimi trentacinque anni in cui i papi hanno avuto uno stile molto differente. Sono stato molto felice di leggere quasi tutti questi nuovi commenti, e sono grato per il nuovo approccio di Francesco. Sono quindi recalcitrante nel sollevare un paio di interrogativi che mi sono venuti in mente durante la lettura, ma dato che mi tormentano, penso sia il caso di esporli.

Si vede subito..

.. che tali teorie sono in contrasto con la fede cattolica …

L’autore dedica questo articolo alla venerata memoria di Pio XII, SOVRANO PONTEFICE della Chiesa Cattolica, piamente spirato il 9 ottobre 1958. Quella data di 55 anni fa segna una cesura fatale nella storia della Chiesa: di fronte all’ignominia e all’osceno baccanale di modernismo e vergogna cui assistiamo oggi, la sua figura si staglia immensa, paterna e sovrana. E grande è la pena di fronte al mondo di oggi, dilaniato dalle tenebre dell’errore e privo di una vera guida. Tempora bona veniant, Pax Christi veniat.

Un caffè alla padre Livio?

Vaticano, i rapporti fra monsignor Scarano e la famiglia Nattino

Il prelato accusa i banchieri. Loro rispondono con un'invidiabile flemma. Lui teme l'avvelenamento.

di Daniele Gensini
Monsignor Nunzio Scarano, l'ex funzionario di banca che dopo aver preso i voti diventò negli anni responsabile del servizio di contabilità analitica dell'Apsa (amministrazione del patrimonio della Sede apostolica) canta da mesi con i pm che lo accusano di corruzione e calunnia nell'ambito dell'inchiesta sul presunto tentativo di rimpatriare in Italia dalla Svizzera 20 milioni in contanti.
COME AI TEMPI DEI BORGIA. Canta talmente ad alta voce, l' ecclesiastico campano che, come ha raccontato a Libero, teme d' essere ucciso con pozioni letali e, proprio per questo, ha intenzione di mangiare solo cibi confezionati, con un accorgimento degno dei periodi in cui in Vaticano spadroneggiavano i Borgia. 

Che meraviglia che un gospista sia più papista di Bergoglio?

 Livio Stalin Fanzaga liquida due controrivoluzionari

Il compagno Livio Stalin Fanzaga ha personalmente liquidato due pericolosi controrivoluzionari che si annidavano tra le sue fila.

Ecco il comunicato dei due:
Dopo l’articolo “Questo Papa non ci piace”, firmato mercoledì 9 ottobre sul “Foglio”, siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria, “Incontri con la bioetica" (Palmaro) e “Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo” (Gnocchi).

Papa Bergoglio si confessa (2)

Parte seconda

l 22 dicembre 2005, otto mesi dopo la sua elezione, Benedetto XVI, presentando gli auguri natalizi, pronunciò un discorso di una certa importanza, che toccò alcuni punti essenziali del momento. Da allora quel discorso, per il suo contenuto, è stato considerato il discorso programmatico del nuovo Papa.

Il 19 settembre scorso, il quotidiano della CEI, Avvenire, ha pubblicato il testo integrale dell'intervista del Direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, a Papa Francesco. L’intervista, condotta anche per conto delle altre testate della Compagnia di Gesù, è stata raccolta dal 19 al 23 agosto 2013, in quel di Santa Marta, albergo vaticano in cui alloggia il nuovo Papa.
Nonostante la sua complessiva pochezza e la sua evidente povertà concettuale, questa intervista, pubblicata sei mesi dopo l’elezione di Bergoglio, si presenta come l’equivalente del discorso alla Curia di Benedetto XVI, poiché, per i punti che tocca, delinea con chiarezza il pensare e il sentire di questo nuovo Papa e, quindi, la linea direttrice del suo pontificato.

L’intervistatore chiarisce che « Complessivamente abbiamo dialogato per oltre sei ore, nel corso di tre appuntamenti il 19, il 23 e il 29 agosto. Qui ho preferito articolare il discorso senza segnalare gli stacchi per non perdere la continuità. La nostra è stata in realtà una conversazione più che un’intervista…».
Dal che si può dedurre che non si possa escludere una futura pubblicazione più corposa e particolareggiata di quanto oggi pubblicato, magari distribuita a mo’ di precisazioni correttive, che non guastano mai per esprimere il contorsionismo e la doppiezza dei moderni comunicatori di massa.

giovedì 10 ottobre 2013

MA QUANTI SONO I TEO-REAZIONARI..

1. MA QUANTI SONO I TEO-REAZIONARI CHE ROSICANO PER LA BERGOGLIO REVOLUTION? - 2. I PRIMI A INGOIARE L’OSTIA AMARA PER IL NUOVO CORSO POPOLARE-PAUPERISTA DI PAPA FRANCESCO SONO STATI GLI INTRALLAZZONI CHE HANNO MALRIDOTTO LA CURIA. A SEGUIRE I BACIAPILE DOC COME VITTORIO MESSORI, ABITUATI A INGINOCCHIARSI AL PAPA RE - 3. CI PENSA IL “DIVINO” QUIRINO CONTI A SBERTUCCIARLO: “UN CONSIGLIO PER MESSORI: TORNI A PALPARE IL BRACCIO ANCORA MORBIDO DI BERNADETTE E LASCI ALLA CHIESA LA FELICITÀ DI PAPA FRANCESCO. NESSUNO POTRÀ TOGLIERLE LA GRAZIA DI QUESTA SPERANZA” - 4. ANCHE L’ATEO DEVOTO GIULIANO FERRARA MARTELLA BERGOGLIO COME “FENOMENO MEDIATICO”. MA L’AVVELENATA DELL’ELEFANTINO DI RATZINGER È DOVUTA AL FATTO CHE IL PAPA LO HA SNOBBATO E HA PREFERITO “CONVERSARE” CON IL CLERICAL-CHIC SCALFARI -

Una correzione Divina..!?!!

La medaglia per Francesco con refusol


Errore nella medaglia ufficiale del primo anno di Pontificato di Papa Francesco, coniata dall'Istituto Poligrafico e Zeccadello Stato Italiano, in vendita da ieri. Il retro della medaglia, come si legge nel certificato di garanzia, dovrebbe riportare nell'incisione un'espressione tratta dalle Omelie di san Beda il Venerabile: VIDIT ERGO JESUS PUBLICANUM ET QUIA MISERANDO ATQUE ELIGENDO VIDIT, AIT ILLI SEQUERE ME. Ma al posto della lettera «J» di Jesus nella medaglia è stata incisa una lettera «L» (Omniroma)

Francesco I e il ‘Vaticano III’

~ L’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio

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FRANCESCO I E IL ‘Vaticano 3’

L’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio

(Repubblica, 1° ottobre 2013)

La crisi religiosa che attraversano gli uomini di Chiesa non deve portare al pessimismo. Infatti come Gesù “solo la Chiesa ha parole di vita eterna” essendo essa il Corpo Mistico di Cristo. Quindi non dobbiamo temere e scoraggiarci: alla fine la Chiesa di Cristo risorgerà come Gesù risuscitò dal Sepolcro.
Oggi (v. l’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio, Repubblica, 1° ottobre 2013), con papa Francesco I, assistiamo all’ultima scena dell’opera di “auto-demolizione” del potere sociale del Papato ad opera di un Papa. Ma questo era il piano della Massoneria: “un Papa secondo i nostri desideri, che non sia iscritto alla Setta, ma ne abbia lo spirito e faccia lui la Rivoluzione in cappa e tiara”.