ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 27 ottobre 2014

Virgo lauretana, ora pro nobis


Loreto: Gnocchi versus Tonucci. Tradizionalismi/1



Gnocchi scripsit:
Se un giorno di fine estate un pellegrino si avventurasse nel santuario di Loreto in cerca un confessore, si guardi bene dall’aggirarsi tra i confessionali posti attorno alla Santa Casa. Tenti invece in qualche cappella minore, prima o poi vedrà un frate accomodato su una sedia, un fedele non sempre in ginocchio e un piccolo gruppo in frettolosa attesa: vorrà dire che è arrivato.
Lì, a due passi dalla casa in cui Maria disse il suo “Sì” all’angelo che le annunciava l’incarnazione del Verbo, le anime non trovano balsamo celeste che curi le loro ferite, ma il pane raffermo della chiacchiera mondana.

Complesso della minoranza

Un saggio di tecnica di comunicazione di massa
ovvero
Parole amorevoli per Padre Alfonso Bruno




Padre Alfonso Bruno in gita a Rio de Janeiro
Quando ci è stato suggerito di leggere un articolo apparso sul sito dei Francescani dell’Immacolata (Per Crucem ad Lucem), siamo rimasti un po’ titubanti, poiché il tempo a nostra disposizione non è tanto da indulgere a perderne di prezioso. Tuttavia, quando siamo riusciti a leggere l’articolo siamo stati grati al suggeritore, perché è da un po’ che non leggevamo certe facezie.

L’articolo esordisce spiegando “magistralmente” che i siti web, in genere, usano “l’espediente” di appassionare l’utente medio, suscitando un’interessata “appiccicosità” e, quand’occorra, un coinvolgimento attivo: “dalla semplice raccolta di firme agli atti di violenza o alla discesa in piazza”.
Sacrosante parole, diciamo noi, che rivelano come i siti web facciano di tutto per far prevalere il loro punto di vista e i propri interessi di parte, esattamente come si verifica nel caso di questo articolo, il cui autore persegue i suoi personali obiettivi, con l’aggravante che si presenta come un religioso e si appella al soprannaturale, usando frasi di comodo come questa: «Questo risultato è inevitabile quando non si tiene conto né della Provvidenza, né delle persone con la loro sacralità, la loro dignità, la loro libertà.».
Sacrosante parole, Padre Bruno, che sottoscriviamo in toto, soprattutto dopo aver letto questo suo articolo.

Chi è d'accordo scaglia la prima pietra






Papa Francesco vieta di dire messa ai preti lefebvriani

I seguaci dell'ultra tradizionalista vescovo francese, già scomunicato, ora sono nel mirino di Bergoglio. Che attraverso uno dei suoi fedelissimi ha vietato loro di celebrare messa e amministrare i sacramenti. E chi li segue rischia la scomunica

Nuove “bastonate” di papa Francesco, il pastore della misericordia e del perdono, ma non solo. Dopo le severe botte inferte ai preti pedofili, ora ad essere stati presi di mira – sebbene con indirette metaforiche bastonature - sono i sacerdoti lefebvriani ai quali uno dei vescovi più vicini e più ascoltati da Bergoglio, monsignor Marcello Semeraro, ha vietato di celebrare Messe e impartire sacramenti (battesimi, prime comunioni, cresime, matrimoni...) come se fossero incardinati nella Chiesa cattolica universale. Analogo veto è stato imposto ai fedeli cattolici che, magari in buona fede, assistono alle celebrazioni e ricevono i sacramenti dagli stessi sacerdoti lefebvriani, correndo il rischio – ammonisce il presule – di trovarsi automaticamente nella situazione di scomunicati.

L’asino e i “tradizionalisti estetici” ?

CADE L’ASINO: IL CASO DEL VESCOVO DI ALBENGA, INDURRÀ ALLA RAGIONE I “TRADIZIONALISTI ESTETICI”?

 [...] l’asino è caduto perché sotto il suo governo sono stati accolti in quella Diocesi — o da lui stesso ordinati — anche dei sacerdoti transfughi da varie diocesi che definire problematici è un eufemismo; e questo è un fatto, non una congettura. È caduto, il povero asino, perché i fedeli e diversi sacerdoti di quella Chiesa particolare hanno inviato alla Santa Sede non delle semplici proteste ma delle documentazioni terrificanti, lamentando tra i vari problemi anche quello non lieve che riguarderebbe la presenza di non pochi sacerdoti con palesi tendenze omosessuali …

Autore Padre Ariel
Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

Prima di me il nulla!?

L’anno zero della Chiesa: “Parlare chiaro per farsi capire”


Il messaggio del Papa al Sinodo
IL MESSAGGIO DEL PAPA AL SINODO

La “strada” indicata da Francesco: dialogo franco all’interno e ascolto all’esterno

«Va sconfitta la tendenza al clericalismo, che riassumo in un consiglio ricevuto una volta quando ero giovane: “Se vuoi andare avanti, pensa chiaramente e parla oscuramente”. Un invito all’ipocrisia. Bisogna evitarla a ogni costo».

Sta in queste parole, confidate un anno fa da Francesco ai superiori degli ordini religiosi, una chiave di lettura su quanto accaduto nel Sinodo straordinario sulla famiglia.

Un’assemblea che rappresenta soltanto la prima tappa di un lungo percorso e che si è conclusa con inediti accenni di attenzione e vicinanza alle famiglie «ferite», alle coppie sposate civilmente, e anche alle convivenze. Ma che su alcuni punti «caldi» - la possibilità di riammettere in certi casi e a certe condizioni i divorziati risposati ai sacramenti e la pastorale per le persone omosessuali - non ha raggiunto il consenso dei due terzi dei padri sinodali. Un Sinodo caratterizzato, come mai era accaduto prima, dall’assoluta libertà di parola, sollecitata all’inizio dei lavori dallo stesso Francesco.

Francesco 0

Il Francesco d’Assisi che avete in mente non è mai esistito

Un’ombra dolciastra e sentimentalista aleggia attorno al patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, la cui festa si celebra questo mese. Ai bambini spesso lo si descrive come un matto mansueto che in solitudine parlava con gli animali e agli adulti si racconta che fosse ossessionato dalla povertà materiale, alla quale anteponeva, come preoccupazione, quella spirituale. L’ideologo della povertà e del buonismo, insomma. Frank Rega, autore del recente libro “Saint Francis of Assisi and the Conversion of the Muslims” ha affermato: «se volete ridurre questo santo ad un assistente sociale glorificato, un amante della natura e definirlo il primo hippie della storia, state facendo un pessimo servizio alla sua vera eredità».
Dario Fo è uno di coloro che hanno più diffuso il tradimento di San Francesco in Italia, come ha fatto ancora recentemente.

I risultati dell'accompagnamento (no proselitismo!)

"Bastonano la famiglia da tutte le parti, mai era stata così attaccata", dice il Papa


Sabato mattina, nell'Aula Paolo VI, il Papa ha incontrato i partecipanti al pellegrinaggio della Famiglia di Schönstatt, in occasione del centenario della fondazione del Movimento, che a Roma regge la parrocchia San Francesco e Santa Caterina Patroni, zona stazione Trastevere. Di seguito, la risposta che il Pontefice ha dato a una domanda che gli è stata rivolta da un partecipante al pellegrinaggio. Tema, la famiglia. La traduzione dallo spagnolo è a cura di Radio Vaticana.

"All’interno del problema che voi toccate nel fare le domande, c’è una cosa molto triste, molto dolorosa… Penso che la famiglia cristiana, la famiglia, il matrimonio, non sia mai stato tanto attaccato come in questo momento. Attaccati direttamente o attaccato di fatto.

Contenti loro!

 

«MARTINI SAREBBE CONTENTO DEL CAMMINO AVVIATO DA BERGOGLIO»

26/10/2014  Presentato a Milano il libro "Chi salva una vita salva il mondo intero" del giornalista Stefano Stimamiglio in cui racconta la vita di padre Georg Sporschill, amico e confidente del cardinale Martini: «Oggi», ha detto il gesuita, «sarebbe contento per il cammino che, con capacità di sorpresa, la Chiesa ha avviato con papa Francesco»


L’ultima intervista di Carlo Maria Martini, nota come il suo “testamento” e pubblicata dal Corriere della Sera il giorno dopo la morte, è conosciuta per la frase: «La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote?”. “Anzi, disse “200 se non 300”», precisa padre Georg Sporschill, il confratello gesuita che la raccolse e che lo intervistò anche nelle famose Conversazioni notturne a Gerusalemme. 

domenica 26 ottobre 2014

“i più papisti del Papa”

Tra “purghe” e “diritti” ecco il girotondo dei papisti più del Papa

cardinali spalleLo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e già ministro nel governo Monti lo ha ammesso senza troppi giri di parole: “Francesco deve mettere ai posti di comando persone di sua fiducia ed in linea con il suo orientamento”. Continua a scottare quella maggioranza alquanto risicata sui documenti sinodali che si è registrata in conclusione del sinodo straordinario sulla famiglia, con riferimento alle aperture ai divorziati risposati e alle coppie gay.

Per vocem ad crucem?



Suor Cristina, il diavolo e l’acqua santa

Lancio osé Con «Like a Virgin»: la religiosa trasforma Madonna in Cristina D’Avena          di Aldo GrassoMadonna e Suor Cristina


Madonna e Suor Cristina
shadow
In principio era il Verbo, ma alla fine sono solo canzonette. Per tutta la settimana ha tenuto banco il lancio del disco di suor Cristina Scuccia: la vincitrice di The Voice of Italy ha scelto Like a Virgin per promuovere il suo album d’esordio. Like a Virgin di Madonna? Quella canzone al cui testo Tarantino ha dedicato un’inequivocabile e molto spinta esegesi nel film «Le iene»? 

Per crucem ad lucem?

Adinolfi presenta La Croce

Ex Dc. Ex Pd. Ex Scelta civica. Attivista pro famiglia tradizionale e anti-aborto, ora Mario lancia un quotidiano «catto conservatore».

Dagospia lo ha già bollato come un giornale catto-conservatore, avvisando «i feticisti» che sarà in edicola dal 13 gennaio 2015. Si tratta de La Croce, un «quotidiano contro i falsi miti del progresso» ideato e partorito dalla mente di Mario Adinolfi.
ANTICIPAZIONE SU INSTAGRAM. Una prima bozza del nuovo foglio è stata pubblicata il 22 ottobre sul profilo Instagram dell’ex deputato del Pd. «Vogliono rottamare la famiglia» è il titolo del pezzo di apertura scritto da Filippo Savarese, animatore di La Manif pour Tous Italia, l’associazione che ha come scopo quello di «garantire la libertà di espressione, preservare l’unicità del matrimonio tra uomo e donna e il diritto del bambino ad avere un padre ed una madre».

  • La prima pagina de La Croce.

Emeritus

L'imbarazzante Messaggio dell'Emerito mutilato nella traduzione! Bilancio del Pellegrinaggio Summorum 2014.


Dal Messaggio di Benedetto XVI Papa emerito, ai partecipanti al  Pellegrinaggio Summorum Pontificum 2014. 
1. "L'Usus antiquus adesso vive una piena pace nella Chiesa?"
Cosa????? c'è stato un fuggi fuggi per imbucarsi nelle retrovie!!! Piuttosto!!!! Santità dove è stato negli ultimi 7 anni?|
2. "E' celebrato da grandi cardinali"
Si domandi piuttosto chi sono quei Cardinali che sbeffeggiano la Messa Romana, magari scoprirà, ma lo sa già, che sono quei vescovi che ha voluto e poi fatto Cardinali.... poche moine santità!!
3. "il mio stato di "monaco di clausura"...
Qui scatta la risata!

Pio XIII

Concedeteci, Signore, un altro san Pio X 

di don Pierpaolo Petrucci

zzsanpioxSono già trascorsi cento anni da quando Papa Sarto ha lasciato la terra per il Paradiso, dopo una vita consacrata al servizio della Chiesa nel trasmettere instancabilmente la buona dottrina, infiammato di zelo per la salvezza delle anime.
Nato in una famiglia numerosa, secondo di dieci figli, Giuseppe crebbe all’insegna della Croce di Gesù, nello spirito di sacrificio che respirò fin dalla sua infanzia da genitori profondamente cattolici.
 Basti ricordare la grande prova che subì la famiglia Sarto nel 1852, quando il padre Giovanni Battista morì, lasciando la moglie Margherita e la numerosa prole. Giuseppe, che aveva risposto alla chiamata di Dio entrando in seminario, aveva appena 17 anni. Gli amministratori del piccolo Municipio di Riese gli offrirono l’impiego occupato dal padre per aiutare la famiglia, ma l’eroica madre rifiutò per permettere al figlio di seguire la sua vocazione. Avrebbe pensato lei con il suo lavoro di sarta a garantire il pane quotidiano, lavorando giorno e notte.

Il silurino misericordino


Ecco come Papa Francesco silurerà Burke

E’ questione di giorni, al massimo entro fine mese, e poi il cardinale Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica (la Cassazione vaticana) farà i bagagli. Non di sua sponte, si intende. Ma per decisione papale. E non si tratterà della solita, storica e usatissima pratica clericale del promoveatur ut amoveatur, della promozione che nasconde una rimozione implicita. No, qui sarà solo e soltanto una rimozione. Chiara, palese e perché tutti capiscano.

sabato 25 ottobre 2014

Pastorale manichea


LA LUCE DEL PENSIERO ETERNO DELLA TRADIZIONE

NEL CAOS ATTUALE


LA CHIESA RIBALTATA

di Enrico Maria Radaelli – ed. Gondolin 2014

(parte seconda)


D – Dopo le tre carrellate sugli aspetti di ampia e varia tematica, in questa estesa quarta parte l’autore si sofferma sui primi nove mesi – la gestazione (?!) – di magistero di papa Bergoglio, sullo stile mediatico con cui egli gestisce il rapporto pastorale col  mondo prima e poi con la cattolicità.
All’operazione “finestre aperte”, che tanto ricorda quelle analoghe di papa Roncalli attraverso cui doveva, col Concilio, entrare aria fresca nella Chiesa, egli affianca quella delle “finestre chiuse” – e sbatacchiate - collaudando un doppio magistero.
Da una parte: interviste private e pubbliche, telefonate, lettere, tweet con cui si svincola dai “canoni e dalle briglie dell’ufficialità” (168) delineando la fisionomia di una Chiesa populista, democratica; dall’altra: atti di governo, direttive, nomine strategiche con cui stringe lo spazio a quanti – come il cardinal prefetto G. Müller - possano configurarsi quali oppositori  al suo progetto rivoluzionario.

Alle origini del dramma attuale

“I piani migliori degli uomini finiscono spesso con l’abortire” *
Quando il Cielo parla, noi esseri umani dobbiamo obbedire.
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Una storia interna - II

Quando l’idea di una Crociata del Rosario per la Consacrazione della Russia fu suggerita a Mons. Fellay, nel giugno del 2006, egli non sapeva ancora che tale idea era in realtà una direttiva della Madonna – la messaggera era stata troppo timida per dirglielo. Quindi egli non andò scientemente contro la volontà del Cielo, quando di ritorno in Svizzera dopo l’incontro con la messaggera, decise di riprendere l’idea di una Crociata, ma applicandola principalmente alla liberalizzazione della Messa tridentina, lasciando la Consacrazione della Russia tra le intenzioni secondarie. Così, come la Madonna disse alla sua messaggera, mentre lei avrebbe benedetto la prima Crociata come un segno che i messaggi venivano realmente da lei, questo non sarebbe stato una conferma che la liberalizzazione della Messa fosse ciò che lei voleva veramente. La vera risposta alla crisi della Chiesa e del mondo stava nella Consacrazione della Russia, come presto sarebbe stato reso ben noto al Vescovo. 

Vorrei ma non posso: Papa Brosio docet!

Il vescovo proibisce Medjugorje. Ma non sa che il Papa...
I fedeli davanti alla chiesa di Medjugorje
Può un vescovo impedire ai fedeli di pregare la Madonna che ha l’unica “colpa” di apparire in una località imprevista o poco gradita alla burocrazia curiale? Può un pastore della Chiesa impedire «incontri o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l’attendibilità di tali fenomeni»? Beh, non c’è bisogno di aver fatto grandi studi teologici o interpellato esperti mariologi per affermare che nessuno, tantomeno un sacerdote di Dio, può impedire a chicchessia, tanto più ai suoi fedeli, di rivolgere preghiere e fare digiuni in onore della Vergine. Che si riconosca o meno la veridicità delle sue apparizioni. Credere che Maria sia apparsa ai pastorelli di Fatima o a Bernadette di Lourdes (cosa già riconosciuta come vera) non è obbligatorio: la Chiesa lo propone ai credenti solo come aiuto, senza alcun vincolo di fede. Non la deve pensare così, invece, il vescovo di Anagni- Alatri, monsignor Lorenzo Loppa che ha vietato a fedeli e clero di partecipare a incontri di preghiera legati ai "fenomeni di Medjugorje". La circolare del vescovo inviata ai parroci riguarda «incontri o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l'attendibilità di tali fenomeni».  Per questo, chiede l'annullamento di un incontro di preghiera, in programma a Fiuggi con Vicka Ivankovic, una delle veggenti di Medjugorje. 

Sinodo, un film già visto?

Humanae vitae è l’enciclica promulgata da papa Paolo VI il 25 luglio 1968 con la quale veniva ribadita la dottrina di venti secoli della Chiesa: la contraccezione è un male intrinseco. Non posso nascondere che si tratta di un pensiero che più volte ha fatto capolino nella mia mente da quando è stato annunciato il Sinodo sulla famiglia: che cosa può insegnare la vicenda di Humanae Vitae? Ovviamente gli eventi non si ripetono mai uguali due volte, tuttavia mi sembrerebbe che cogliere alcune similitudini con i fatti di oltre quarant’anni fa potrebbe aiutare nel discernimento.

Dos e' meglio che one ?

Parla B-XVI

Due papi valgono più di uno. Ratzinger manda un messaggio proselitista e antirelativista

Papa Benedetto XVI (foto LaPresse)
Benedetto XVI, Papa emerito, scende per un attimo dal monte su cui era salito un anno e mezzo fa, come Pietro sul Tabor, e ricorda che rinunciare alla Verità (quella con la V maiuscola) per dedicarsi ex toto corde al dialogo interreligioso nella speranza di realizzare la pace nel mondo è qualcosa di “letale per la fede”. Il proselitismo, dopotutto, ha anche qualcosa di santo, sebbene non sia tenuto in palmo di mano dal Papa regnante. Certo, la chiesa cresce per attrazione come disse ad Aparecida sette anni fa, davanti al cardinal Bergoglio incaricato di preparare il documento della conferenza latinoamericana poi divenuto programma del suo pontificato, ma è anche vero che Cristo “incaricò i suoi apostoli, e tramite loro i discepoli di tutti i tempi, di portare la sua parola sino ai confini della terra e di fare suoi discepoli gli uomini”.  Qualche giorno fa, la Pontificia università Urbaniana ha dedicato al teologo perito del Concilio, nonché prefetto custode della fede e Sommo Pontefice, l’Aula magna. E lui, Benedetto, ha mandato un  messaggio che sa tanto di lezione magistrale imbastita su uno dei terreni che più conosce, quello della Dominus Iesus giubilare, la dichiarazione della congregazione per la Dottrina della fede che scatenò polemiche furibonde fuori e dentro la chiesa, anche da parte di cardinali illustri la cui teologia in ginocchio oggi è pubblicamente lodata.

ARTICOLI CORRELATI Califfato islamico, tornare a Ratisbona Con l’islam è guerra di religione Il Papa e il califfo“Oggi molti sono dell’idea che le religioni dovrebbero rispettarsi a vicenda e, nel dialogo tra loro, divenire una comune forza di pace”, si legge nel breve benedettiano: “In questo modo di pensare, il più delle volte si dà per presupposto che le diverse religioni siano varianti di un’unica e medesima realtà; che ‘religione’ sia il genere comune, che assume forme differenti a seconda delle differenti culture, ma esprime comunque una medesima realtà”. Questa “rinuncia alla verità sembra realistica e utile alla pace fra le religioni nel mondo”, ma è “letale per la fede”, che “perde il suo carattere vincolante e la sua serietà, se tutto si riduce a simboli in fondo interscambiabili, capaci di rimandare solo da lontano all’inaccessibile mistero del divino”. Altro che Dio non cattolico, altro che Onu delle religioni da istituire secondo quanto dicono Zapatero e Peres, subito presi in parola da qualche settore curiale desideroso di novità all’ombra del cupolone. Si stanno eludendo, scrive il Papa emerito,  “le domande fondamentali della fede”, con il rischio di mettere “tra parentesi la questione della verità su Dio”, presupponendo “che sia irraggiungibile e che tutt’al più si possa rendere presente ciò che è ineffabile solo con una varietà di simboli”. Dottrina pura, che può anche creare quei “malintesi” che Walter Kasper quindici anni fa annotò metodicamente commentando le proteste di comunità religiose non cattoliche che vedevano spegnersi le fiammelle accese a metà degli anni Ottanta ad Assisi. Non è un caso che i commentatori americani, liberal o conservatori che siano, abbiano letto nel messaggio ratzingeriano un ammonimento severo al proliferare di “idee relativistiche” circa la verità religiosa.

Basta occultare la parola proselitismo, che Francesco definì in una delle sue interviste una “solenne sciocchezza”. Convertire si può e si deve, ma con delicatezza. E qui la dialettica dei due papi risale verso Francesco. Aprire le porte della chiesa, lasciando da parte codicilli e norme, se necessario anche la dottrina che piace tanto agli zelanti e agli intellettualisti bacchettati sabato scorso in chiusura di Sinodo, e guardare di più alle persone, come fece anni fa con una mamma di Buenos Aires che gli parlò del figlio cresciuto nei quartieri degli spacciatori: “Non va a messa”, disse al cardinale Bergoglio secondo quanto scrive Paul Vallely nella biografia del Pontefice regnante “Pope Francis – Untying the Knots”, ampiamente ripresa da Newsweek. E lui, subito, chiese se fosse un bravo ragazzo. “Oh sì, padre Jorge”, rispose lei. “Bene, questo è ciò che conta”, chiuse il discorso il futuro Papa Francesco.

Traditori della Fede



La convocazione di un Sinodo sulla famiglia poteva apparire come un'iniziativa quanto mai opportuna, considerando  lo stato disastroso in cui versa l'istituzione familiare.
C'è l'esigenza infatti di una difesa energica del modello familiare e di una denunzia ferma e coraggiosa degli attacchi che questa istituzione, fondamento della società civile, riceve quotidianamente dalla follia dei tempi moderni.

I padri sinodali, invece, sono stati chiamati a valutare una relazione, che, lungi dal riaffermare con forza la necessità di perseverare nella santità del matrimonio cristiano, ha proposto un'“apertura” senza precedenti ai divorziati risposati, alle unioni di fatto e perfino alle unioni dello stesso sesso.
Pur con delle diffuse resistenze il testo ha raccolto l'approvazione scandalosa della maggioranza dei padri sinodali, anche se non ha raggiunto il placet dei due terzi del l'assemblea.
Tutto lascia pensare però che questa ennesima incursione dello spirito anticristiano del mondo in ambito ecclesiastico riceverà la consacrazione ufficiale nel Sinodo programmato per il 2015.

L'indissolubilita del matrimonio cristiano e uno degli insegnamenti centrali di Nostro Signore Gesù Cristo. L'accettazione nella comunione ecclesiale dei divorziati risposati, delle coppie di fatto, costituisce un rinnegamento palese ed aperto di una legge divina. Pertanto i padri sinodali, che hanno votato a favore della tesi suddetta, se ne rendano conto o no, non sono da considerarsi come cattolici.

Lo scandalo per le anime non ha alcuna misura. 
Questo Sinodo non solo ha tradito in maniera plateale la fede cattolica, ma ha dimostrato la più completa assenza di misericordia verso l'umanità, specie verso le nuove generazioni, che attendono piuttosto un richiamo forte alla verità della fede e alla purezza dei costumi. 
Senza la fede e il pentimento dei peccati si corre dritti all'inferno.
È evidente che i padri, che hanno approvato questa relazione "indegna, scandalosa, completamente erronea", non solo hanno rinnegato uno degli insegnamenti centrali del Cristo, ma hanno dimostrato chiaramente di non credere nemmeno  ai  Suoi avvertimenti, circa l'esistenza dell'inferno e l'eternita delle sue pene.

I nemici della fede continueranno a tramare all'interno della Chiesa. Anche i semplici fedeli dovranno fare la loro parte per difendere con la massima energia la verità.

Papa Brosio adirato

"Non sono provate le apparizioni", vescovo vieta incontri sulla Madonna di Medjugorje


<p>Una fedele durante le preghiere per la Madonna di Medjugorje (Infophoto)</p>
Una fedele durante le preghiere per la Madonna di Medjugorje (Infophoto)
Vietato partecipare a incontri di preghiera legati ai "fenomeni di Medjugorje". La "proibizione" per "il clero e i fedeli" a "incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l'attendibilità di tali fenomeni"è il vescovo di Anagni-Alatri, monsignor Lorenzo Loppa, che in una circolare inviata ai Vicari foranei e ai parroci della sua Diocesi - a quanto apprende l'Adnkronos - chiede, in particolare, di "non partecipare" e "se fosse possibile annullare" un "incontro di preghiera", in programma a Fiuggi l'8 novembre, "con la signora Vicka Ivankovic", veggente "legata con i fenomeni di Medjugorje".

Io non metto becco

Ecco il perché. Papa e Vangelo stanno troppo in alto. Socci crede troppo nella sua coscienza


Papa Francesco (foto LaPresse)
Perché non parlo? Perché non metto becco? Mi hanno proposto di scrivere “Il Papa diurno”, un libro sulla mia idea del papato come argomento valido solo di giorno mentre di notte, quando le questioni si fanno più stringenti, la superfetazione vaticana si dissolve e ci si rivolge direttamente a Dio, ma ho risposto come Bartleby lo scrivano, preferirei di no. Mi ero riproposto di scrivere “La cura del Vangelo”, un libro che spiegasse come il Nuovo testamento (con apporti anche dell’Antico) potrebbe migliorare le nostre vite proprio dal punto di vista pratico, se soltanto si smettesse di considerarlo come laici e preti hanno voluto considerarlo ossia letteratura, ma poi ho cambiato idea, resterà nella lunga, un po’ nostalgica, gozzaniana lista dei libri che non scrissi. Il perché mi sembra ovvio: “Di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio” dice Gesù in Matteo 12, “in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato”.

venerdì 24 ottobre 2014

E su quella della gloria..


VATICAN UNCHAINED! E DOPO SUON CRISTINA CHE CANTA “LIKE A VIRGIN” (E LA CANTA MEJO DI MADONNA), ARRIVANO I PRETI CHE BALLANO IL TIP TAP E LA DANZA IRLANDESE (VIDEO)

Il video, postato lo scorso 30 aprile, è andato virale questa settimana, con quasi 700.000 visualizzazioni, riprendendo le gesta di Padre David Rider e Padre John Gibson, che lo scorso 13 ottobre si sono esibiti di nuovo al “Pontifical North American College” di Roma...

Sulla strada del martirio..

I FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA SULLA STRADA DEL MARTIRIO DEI SANTI DELLA CHIESA – di Cristina Siccardi



Dolore e sconcerto hanno assalito moltissimi fedeli, sacerdoti, parroci, religiosi e religiose alla notizia che all’ordine dei Francescani dell’Immacolata, Congregatio Fratrum Franciscanorum Immaculatae, sia stato, di fatto, impedito di celebrare la Santa Messa in rito antico. Una domanda si è levata: ma la Chiesa è Madre o matrigna? La Chiesa, come Corpo mistico di Cristo è Madre, ma, spesso, come autorità umana, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, è matrigna.

Moltissime anime, dicevamo, stanno soffrendo per questa prova ingiusta perché in profonda contraddizione con ilMotu Proprio di Benedetto XVI emanato nel 2007, Summorum Pontificum, che liberalizzava la Messa in rito tridentino, rito, peraltro, che non è mai stato abolito e continuava ad essere valido quanto dichiarato da san Pio V, nella BollaQuo primum tempore:

I catto-normalizzatori..e una guida diocesana.

Tradizionalisti non vedenti la babilonia teologica 

I sogni luterani dei teologi europei abbacinati dalla teologia di Vito Mancuso e del card. Martini, ultimamente sono frenati dal cuore dell’Africa cattolica, che si dimostra refrattaria a quel vizio contro natura, il cui nome fiammeggia nel labaro della teologia affumicata.

di Piero Vassallo

zzsynode-afriqueTra festosi squilli, fruscii acrobatici, finte frenate, pie reticenze e censurati sospiri, è approdato alla conclusione vaga ed elusiva il sinodo intitolato all’accarezzamento incauto e scivoloso di morbide e acritiche opinioni su divorzio, matrimoni irregolari e sodomitiche convivenze.
La sodomia, argomento scabroso, che, in tempi migliori, induceva al cauto silenzio, purtroppo non spaventa i sostenitori dell’aggiornamento della morale cattolica, trattenuti solamente dal timore della risoluta e inflessibile dissidenza africana.
In conclusione una permissione declinata sul pentagramma clericale del dire e non dire: “Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana”.
Impavidi e avventurosi teologi da palcoscenico, quasi rispondendo all’imperioso comando “vieni avanti modernizzatore!”, in equilibrio tra il dire il non dire, alludono all’esistenza di un bene nascosto nel Vizio ultramoderno, che è praticato e venerato dai malthusiani, esecutori della danza oscena e macabra concepita dai francofortesi e dai californiani.

Ora il periodo nero

 SE NON ORA, QUANDO?

Il Cardinal Kasper e tutti gli scherani di Bergoglio, mobilitati per il Sinodo sulla Famiglia, sono assolutamente logici e perfettamente coerenti con i princìpi sull'ecumenismo introdotti dal Concilio, nel proporre un nuovo approccio 'pastorale' al matrimonio. Con quel «compete alla Chiesa di riconoscere quei semi del Verbo sparsi oltre i suoi confini visibili e sacramentali» torna alla ribalta Gaudium et Spes, 22 [qui - qui] e gli elementi di ecclesialità che ci sarebbero anche al di fuori della Chiesa. È logico e consequenziale dunque passare dall’ecumenismo ecclesiale all’ecumenismo matrimoniale: ci sarebbero così, secondo loro, degli elementi del matrimonio cristiano al di fuori del sacramento.

No problem?



Il vescovo Tobin e il (grosso) problema americano del Papa

“Al Papa piace fare casino, e c’è riuscito”, scrive mons. Thomas J. Tobin, vescovo di Providence (Rhode Island, Stati Uniti). Il presule affida al bollettino pubblicato sul portale web della diocesi tutto il proprio disappunto per le ultime mosse di Francesco, compreso quel Sinodo straordinario sulla famiglia che puzza di protestantesimo, visto che “vota su dottrina e pastorale”. In mezzo, riferimenti al Vaticano II  – chissà cosa sarebbe accaduto se ci fossero stati i social media, dice Tobin – e un avvertimento che sa anche di consolazione: “Relax, God’s still in charge”, Dio è ancora in carica, rilassatevi.

Le esagerazioni di Papa Francesco.

 Come leggerle?
Dietro lo smacco dei cardinali Müller e Burke a Bergoglio: 
questioni di metodo e non solo…
 di Don Floriano Pellegrini e Sergio Basile
bergoglio
 Le esagerazioni di Papa Francesco                                                                       
Roma – La spaccatura nella Chiesa, amplificata da un anno a questa parte dagli atteggiamenti di papa Francesco, che in molti giudicano populistici, purtroppo c'è ed è forte, inutile negarlo. Probabilmente molti anti-cattolici troveranno conveniente e funzionale ai loro eterni scopi questa ondata di contrarietà e novità assieme: è senz'altro vero! Com'è vero che questa opposizione tra modernisti e tradizionalisti, o progressisti e custodi della tradizione cattolica originaria, crea attriti. Ma d'altronde questo è un fatto inevitabile, in quanto "rivoluzioni" non in linea con la millenaria storia della Chiesa Cattolica potrebbero incidere negativamente  e non poco sulla fede di milioni di cattolici. Pertanto queste "anomalie" non possono lasciarci indifferenti, e come tali meritano di essere analizzate a fondo, entusiastiche ricostruzioni mediatiche a parte.

Non solo Papa..

«Io non mi lascerò dominare da nulla»
(di Cristina Siccardi) La coscienza di ogni individuo che segue i principi del Creatore è quella che segue la Verità, portatrice di libertà (Gv 8, 32); la «libertà di coscienza» di ogni individuo che segue i propri voleri e i propri piaceri è quella che rende la vita avviluppata di problemi e di infelicità. Tuttavia l’individuo, anche cristiano, si ribella e vuole imporre la sua volontà, sfidando Dio e corrompendo, di peccato in peccato, la sua splendente innocenza battesimale.
C’è chi, pur conducendo una vita licenziosa, vuole a tutti i costi vedere legittimati i propri atti dissoluti. Esistono casi eclatanti nella storia, come quello di Enrico VIII, la cui scelta di divorziare da Caterina d’Aragona per contrarre nuovo matrimonio con Anna Bolena originò uno scisma all’interno della Chiesa.
Tuttavia un fatto similare avvenne anche nel Protestantesimo stesso; mentre quest’ultimo, però, si piegò alle voglie di Filippo I d’Assia, la Santa Sede di Roma non si piegò a quelle di Enrico VIII. Fu così che il Parlamento inglese approvò gli atti che sancirono la frattura con Roma nella primavera del 1534. In particolare l’Act of Supremacy stabilì che il Re è «l’unico Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra» e il Treasons Act dello stesso anno rese alto tradimento, punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il Sovrano come tale: molti martiri persero la vita sul patibolo per tale ragione, fra questi san Tommaso Moro.