ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 20 novembre 2014

Continua la saga dei Frati Francescani dell’Immacolata

FFI: la CEI scrive ai vescovi...
Continua la saga dei Frati Francescani dell’Immacolata, la Congregazione commissariata tempo fa, con motivazioni molto vaghe. Ora ci giunge notizia che il Segretario Generale della CEI, mons. Galantino, avrebbe inviato una lettera a tutti i vescovi italiani, ordinari di diocesi, chiedendo che a fronte di una richiesta di incardinamento nella loro diocesi da parte di un religioso dell’FFI che voglia uscire dall’ordine si mettano in contatto con il Commissario



Si scalda il motore del pre-sinodo ´15

L’epurazione della “misericordia” continua in Texas
(di Mauro Faverzani) L’epurazione continua: dai Francescani dell’Immacolata al Card. Burke, sempre più sono le vittime della nuova era della “misericordia” vaticana.
L’ultimo esempio, in ordine di tempo, è quello di padre Michael Rodríguez, della Diocesi di El Paso, Texas, fervente promotore della Dottrina e della liturgia cattoliche, oltre che strenue difensore del matrimonio cristiano.

I muri e le bugie ecumeniste

Il Papa e l’antisemitismo in armi

In nome del dialogo con gli ebrei, Francesco abbracci Israele
Papa Francesco (foto LaPresse)
Ha fatto bene ieri Papa Francesco, in riferimento alla strage dei quattro rabbini a Gerusalemme, a denunciare gli “episodi inaccettabili di violenza che non risparmiano neanche i luoghi di culto”. Quando era cardinale, in Argentina, Francesco espresse profonda solidarietà alle vittime dell’attentato a Buenos Aires che colpì i centri ebraici e lasciò a terra decine di cadaveri. C’era la mano dell’Iran dietro quel massacro. Oggi Teheran gode dei crampi di Israele e rimpinza le casse del terrorismo. I rabbini uccisi sulla collina di Har Nof e quelli di Buenos Aires sono uguali. Per questo non deve essere timida la chiesa quando l’esistenza di Israele è messa in discussione, assieme al suo diritto all’autodifesa dal terrorismo. Si dovrebbero leggere editoriali sull’Osservatore Romano e comunicati dei missi vaticani alle Nazioni Unite che smascherano questa ipnosi antiebraica che è il terrorismo islamico.

ARTICOLI CORRELATI Famiglia, aborto, eutanasia, figli prodotti: settimana cattolica di un Papa  Papa Francesco condanna l'attentato a Gerusalemme: "Violenza inaccettabile"Nella sua recente visita in Israele, Francesco ha sostato sotto “il muro” in Cisgiordania, pregando per la sua trasformazione in ponte verso la pace. I terroristi che hanno macellato i quattro rabbini non hanno dovuto valicare alcun muro. Non dovevano fare la coda ai checkpoint. Non avevano bisogno di permessi per entrare nella città santa. Ci vivevano a Gerusalemme, ci lavoravano, ne erano cittadini. Eppure una mattina si sono alzati, hanno imbracciato la mannaia e sono andati a scannare quattro ebrei devoti che pregavano il Dio d’Israele. Non c’era “occupazione” nelle loro vite. Ma tanto odio. Il Papa, in nome di quel dialogo ebraico-cristiano di cui è un orgoglioso rappresentante, dovrebbe alzarsi e denunciarlo per quello che è. Antisemitismo in armi.

I DUE MURI. BERLINO VS GERUSALEMME

Contro il suicidio

Cardinale Müller: «Nell’attacco al matrimonio come unione 

di uomo e donna, assistiamo al suicidio dell’umanità»

 
Novembre 20, 2014 Redazione
Il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede ha parlato a margine del Colloquio interreligioso internazionale “Humanum”
Gerhard-Ludwig-Müller
«Nell’attacco al matrimonio come unione complementare di uomo e donna, stiamo assistendo a una specie di suicidio dell’umanità stessa. Soprattutto nell’Occidente secolarizzato, in Europa, Usa e Nord America». Parla così in un’intervista al National Catholic Register il cardinale Gerhard Müller, a margine del Colloquio interreligioso internazionale “Humanum. La complementarietà tra uomo e donna” (qui alcune testimonianze).

Gospa circus: venghino siöri, venghino.


Gospa Show in cattedrale
Vienna , Sabato 15 Novembre , Duomo di S.Stefano:
 
Va in onda un'altra puntata del gospa show , l'incessante propaganda di Medjugorje nelle chiese e nelle piazze d'Europa.

Risposte clericali a Veronesi..Buber e Dawkins..




Caro Veronesi, il Dio di Gesù Cristo è il Dio della domanda e non l'idolo delle risposte

Caro Dott. Umberto Veronesi,

ho letto con attenzione la sua confessione autobiografica pubblicata su La Repubblica del 17 Novembre scorso, relativa al suo rapporto con la fede e/o con "Dio". Metto tra virgolette il termine "Dio" perché ritengo che il termine sia altamente inquinato, talmente polivalente da significare tutto e il contrario di tutto.

Martin Buber racconta che un giorno un anziano signore lo rimproverò duramente per aver usato troppo spesso il termine Dio: "Quale altra parola del linguaggio umano è stata così maltrattata, macchiata e deturpata? Tutto il sangue innocente versato in suo nome le ha tolto il suo splendore. Tutte le ingiustizie che è stata costretta a coprire hanno offuscato la sua chiarezza. Qualche volta sentire nominare l'Altissimo con il nome di Dio mi sembra un'imprecazione".

Meglio tardi..

Perché (e quando) B-XVI ha cambiato idea sull’ostia ai divorziati risposati


Benedetto XVI (foto LaPresse)

Roma. Che il professore cattedratico a Ratisbona Joseph Ratzinger, quaranta e più anni fa, la pensasse come Walter Kasper sulla misericordia da usare nei confronti dei divorziati risposati, non è una novità. Il saggio in cui il futuro Pontefice scriveva che “nel caso in cui il secondo matrimonio avvenga dopo diverso tempo e sia vissuto nello spirito della fede, e siano rispettati obblighi morali nei confronti dei bambini e della nuova moglie”, è noto da decenni, presente sugli scaffali delle biblioteche nella sezione teologica e brandito come fosse il libretto rosso maoista dai principali gruppi progressisti d’Europa, primo fra tutti Noi siamo chiesa.

mercoledì 19 novembre 2014

Chiesa profetica ?

IL FALSO PROFETISMO DEL CLERO MONDANO

Scoppia la guerra in qualche parte del mondo e il clero, alto o basso che sia, esprime solidarietà con le vittime e le popolazioni colpite. C’è un’alluvione o un terremoto, ed esprime vicinanza nella preghiera, aggiungendo un’invettiva contro le autorità civili che non hanno saputo prevenire il disastro o sono state insufficienti nei soccorsi. Siamo in crisi economica e questo clero insegna agli economisti cosa bisogna fare per affrontarla, propinando allo stato o agli industriali la propria ricetta ricordando i diritti dei lavoratori.
Ci siamo ormai abituati a questi immancabili e scontati bollettini ecclesiastici sulla situazione, partoriti nelle altrettanto immancabili riunioni delle conferenze ecclesiastiche.

Debolezze del culto

Il culto che la persona rende alla Divinità può essere privo di ogni esteriorità, svolgersi tutto nell’interiorità e, ivi, non aver bisogno neppure di parole: la persona può sentire che il suo culto, come dice San Paolo, è completo semplicemente con “gemiti inenarrabili”, che sono il sigillo della sua comunione con uno Spirito Divino.

Ma il culto comunitario e pubblico (anch’esso necessario per la natura sociale dell’uomo) ha bisogno di espressioni esteriori e di espressioni verbali, sia pure non prolisse.
L’aver ammesso la musica del culto pubblico implica l’immissione, in esso, dell’ispirazione interiore che muove al canto. Tale ispirazione per diventare sociale e pubblica deve essere incanalata nell’espressione verbale. Quest’ultima, infine, definisce -e quasi gli dà corpo- il consenso spirituale comunitario.

Beatus inter pares?

La beatificazione di Paolo VI

Su questo tema alcuni nostri corrispondenti hanno espresso inquiete incertezze. A mio avviso essi devono tenere a mente che il permesso di ammettere nel culto ufficiale della Chiesa l’intercessione d’un suo membro chiamato “beato”, è un permesso che conclude un processo, ossia una discussione sui risultati di una inchiesta, risultati che sono sembrati favorevoli.
Alla fin fine si tratta di un’opinione, per quanto autorevole, che potrà forse essere di nuovo vagliata e anche confermata in un nuovo processo (di canonizzazione).

Cosa aspettarsi di più ?



Vescovo di Alghero: più realista del re

Le “indicazioni pastorali” di cui parliamo qui sono del 2 febbraio 2014, ma il Vescovo è ancora lo stesso, al pari dei fedeli della diocesi, così che il ritardo con cui ce ne occupiamo è di poca importanza, anche se i fedeli algheresi e bosani, a quanto ne sappiamo, avrebbero gradito un intervento tempestivo.
Ma chi siamo noi per ardire di commentare un documento ufficiale di un successore degli Apostoli? Noi siamo nessuno, tra i tanti nessuno che vivono in Sardegna e che hanno la ventura di dover seguire, se possibile, le direttive emanate dai Vescovi locali. E tuttavia siamo anche cattolici, non per ventura, ma per grazia di Dio e per volontà dei nostri genitori; e come cattolici abbiamo il diritto di manifestare ai nostri Pastori ciò che pensiamo a riguardo del bene della Chiesa e di renderlo noto agli altri fedeli (CDC, canone 212, § 3). Tanto basta perché, muniti come siamo del bene dell’intelletto e della grazia santificante del Battesimo, noi si possa esprimere legittimamente quelle perplessità e quei dissensi che un documento vescovile suscita in noi.

La debolezza dei vecchi

Sono pervenute in Redazione:

Gent.mo Dott. Gnocchi,
(…) Quando da ragazzo affrontavo le prime lotte con la “Mentalità di questo mondo” (…) sapevo che “rientrato a casa” (la Chiesa), avrei trovato chi non solo mi appoggiava, ma mi spronava ad andare avanti dandomi lui stesso l’esempio (…)… in quella prospettiva si sarebbe potuto affrontare anche il martirio perché “si era con il Papa” e i miei fratelli erano con me… Ma adesso? (…)
Si, gentile dottor Gnocchi, il martirio di oggi per un cristiano ha un solo nome: “solitudine”, generata da chi per anni ti ha detto: “Coraggio, questa è la strada, non temere, comprométtiti pure con il mondo, perché io ti appoggio”, ma poi ha preferito allearsi con chi ti ha combattuto, rimproverandoti di dare troppa importanza ai valori non negoziabili, lasciandoti intorno un vuoto enorme.

La fede e´dei semplici

Don Camillo torna a Brescello: il parroco porta il Crocefisso in processione per fermare il Po
Il Crocefisso e don Camillo
Brescello (Reggio Emilia) è la cittadina in cui Giovannino Guareschi ambientò le storie di Don Camillo e Peppone. In una di queste la piena del Po allagava tutto e il parroco guidava una processione di barche per implorare l’aiuto di Dio. Don Camillo reggeva il Crocifisso della sua chiesa, quello con cui usava parlare e da cui riceveva ironiche risposte. Questo racconto diede spunto a uno dei tanti film con Fernandel e Gino Cervi. Ora, proprio l’altro ieri, l’attuale parroco, don Evandro Gherardi, ha deciso di ripetere il gesto di don Camillo per cercare l’aiuto divino contro il solito Po, che ha già superato di ben nove metri il livello di guardia. Processione fino al fiume e una giornata di preghiera davanti al «Crocifisso parlante». 

Pentecotti

Come Francesco si fa amici i pentecostali

In America latina strappano alla Chiesa cattolica milioni di fedeli. Ma il papa ha per loro soltanto parole di amicizia. È il suo modo di fare ecumenismo, qui svelato in due suoi videomessaggi

di Sandro Magister

ROMA, 19 novembre 2014 – Con la maestria che gli è riconosciuta in tutto il mondo, il Pew Research Center di Washington ha dato sostanza con un'indagine su vasta scala a un dato che nella sua generalità già si conosceva, l'impressionante caduta dell'appartenenza cattolica nel subcontinente latinoamericano:

Alter Christus

Formidabile alzata d’ingegno di O’Malley e repliche, chiesa Usa agitata


L'arcivescovo di Boston Sean O'Malley (foto Ap)
Roma. Se lui fosse stato al posto di Gesù Cristo, le donne direbbero messa come gli uomini, senza alcun problema, da duemila anni: “Sapete come la penso, se potessi fondare una chiesa, vorrei le donne prete”, ha detto a 60 Minutes il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo cappuccino di Boston e riferimento prediletto di Papa Francesco negli Stati Uniti, con il quale comunica pressoché quotidianamente “via fax”.

martedì 18 novembre 2014

Ma chi parla più di anima?

INTERVISTA A FRANCESCO COLAFEMMINA

La Corsia dei Servi intervista Francesco Colafemmina*

1 – Partiamo dal fenomeno/effetto Bergoglio: le sue parole, i suoi atti, rappresentano una contraddizione vivente: dinanzi a pronunciamenti dal deciso tenore cattolico (anche se su molti di essi dovrebbe riscontarsi una certa ovvietà, dal momento che a pronunciarli è un pontefice di santa romana chiesa), ve ne seguono altri impregnati di ambiguità e confusione sicché sembra di assistere al classico “un passo avanti e due indietro”. Risultato: una Chiesa in preda a confusione e disorientamento con l'effetto di distruggere tutto ciò che nei secoli è stato costruito. Che ne pensa?
Francamente credo che il pontificato di Bergoglio coincida con un progetto chiarissimo: introdurre la Chiesa nella realtà del cosiddetto nuovo ordine mondiale. Non intendo dire con fare paranoico che ci sia una specie di “complotto”, quanto piuttosto una necessità politica o geopolitica. Viviamo in un mondo sempre più dominato dalle élite finanziarie e dal potere della tecnologia.
In questo mondo che ha cancellato la cultura classica, che non poggia più sulle radici culturali dell’Europa, ma sui diktat di un amorfo indifferentismo culturale e morale, la Chiesa ha due possibilità, finire schiacciata dalla cultura dominante oppure cercare di sopravvivere e per farlo deve assumerne in una sorta di mimetismo esiziale le medesime caratteristiche: contraddizione, provvisorietà, astoricità, entropia. In particolare quest’ultima che a dire di un grande sociologo quale Zygmut Bauman è la chiave di volta della “cultura” delle élite finanziarie. L’entropia, il caos, l’imprevedibilità sono il sale dei mercati azionari, il sale della politica, il sale degli speculatori. Ecco, il discorso va ormai ben oltre l’annosa querelle fra tradizionalisti e progressisti in seno alla Chiesa. Lei crede davvero che la Chiesa Cattolica con tutte le sue proprietà, con le sue ambasciate, con la diffusione capillare dei propri ministri in tutto il mondo possa essere sottovalutata dai poteri di questo mondo? Niente affatto.

“La luna di miele è finita” ?

Le parole di Papa Francesco che spiazzano fan e criticoni

Gli ultimi interventi di Bergoglio che stranamente non hanno eccitato la grande stampa...
Il Papa parla chiaro su aborto ed eutanasia, tuona contro quella “falsa compassione che ritiene una conquista scientifica produrre un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono”, o usare “vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre”. Poi apre un Convegno sulla complementarietà tra uomo e donna e in dieci minuti chiarisce che “viviamo in una cultura del provvisorio, in cui sempre più persone rinunciano al matrimonio come impegno pubblico. Questa rivoluzione nei costumi e nella morale ha spesso sventolato la bandiera della libertà, ma in realtà ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani, specialmente ai più vulnerabili”.

Emeriti ripensamenti benedetti

Comunione ai divorziati, Ratzinger ha cambiato opinione, prima era favorevole e adesso non più

CITTA’ DEL VATICANO La domanda è legittima: E se Joseph Ratzinger avesse cambiato opinione? Già, perché nel 1972, quando era teologo affermato e cardinale a Monaco, a proposito di concedere la comunione ai divorziati risposati – tema che già all’epoca, in Germania, dava del filo da torcere alla Chiesa – il Papa emerito ipotizzava uno spiraglio anche se ribadiva che il sacramento del matrimonio sarebbe restato indissolubile.

Il mostro nel Duomo

Il 4 novembre scorso il Cardinale Angelo Scola ha inaugurato un'opera ispirata alla Madonnina, intitolata "Paradosso", commissionata dalla Veneranda Fabbrica allo scultore Tony Cragg, uno degli artisti più celebri e apprezzati della scena internazionale (sic!). Non ne avrebbe parlato nessuno se si fosse trattato di un pezzo d'Arte Sacra. Ma procediamo con ordine.

La scultura, interamente realizzata in marmo, misura 300x122x140 cm e ha un peso di circa tremila quattrocento chilogrammi: si tratta di una colonna tortile dalle fattezze morbide e dalle linee stondate, posizionata all'interno della Cattedrale in corrispondenza della quarta campata sud, ad accogliere i fedeli al loro ingresso (direi un'ottima preparazione alla Santa Messa domenicale).

Verso l´enciclica del neopapa

La barba miscredente di Eugenio


Scalfari, ateo, vuole mostrare ai credenti come si fa ad essere veri credenti. E stavolta se la piglia con il libro sul Vangelo scritto da Pietro Citati


La barba miscredente di Eugenio

La barba miscredente di Eugenio Scalfari è stata severa con Pietro Citati. Nella sua rubrica su L’Espresso l’altro giorno il decano si domandava se un cristiano può permettersi di scrivere dei Vangeli come se fossero Sacra Parola. E aggiungeva che fino a quando Citati si identificava con Tolstoj per raccontarlo andava bene, ma credersi Dio è davvero troppo.

Si oblíti sumus nomen Dei nostri,



Quale libertà 
individuale 
nel Buddismo? 

E’ risaputo che chi nel ricco Occidente si lascia affascinare al Buddismo non è certo colui che fatica per sbarcare il lunario, ma chi ha tempo per fare un po’ tutto. Gli ambienti del jet set, da questo punto di vista, sono di una “sensibilità” nei confronti dell’Oriente (in generale) e del Buddhismo (in particolare) davvero sbalorditiva.

Let it be or Help !?? God save the Church!

Vaticano: lo spartito dell'arcivescovo Gallagher, amante dei Beatles e nuovo ministro degli esteri di Papa Francesco

Let it be: così sia. Quando nel 1970 i Beatles pubblicavano “Let it be”, ultimo disco e amen di una folgorante carriera, il nuovo ministro degli esteri vaticano Richard Gallagher, primo inglese a dirigere il “Foreign Office” del Palazzo Apostolico, era un teenager di Liverpool cresciuto nel mito della band - nata peraltro in una parrocchia - senza immaginare che quelle parole, un giorno, sarebbero diventate il manifesto geopolitico di un Papa.

Da Settimana Enigmistica a Cattolica! (in attesa della rottamazione di Fanghiglia Cristiana)

Famiglia, aborto, eutanasia, figli prodotti: settimana cattolica di un Papa


Papa Francesco (foto LaPresse)
Roma. “Occorre insistere sui pilastri fondamentali che reggono una nazione, i suoi beni immateriali. La famiglia rimane al fondamento della convivenza e la garanzia contro lo sfaldamento sociale. I bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva”.

lunedì 17 novembre 2014

Purghe prossime e venture?

Purghe staliniane in corso?

Con rescritto del 3 novembre u.s., la suprema autorità della Chiesa ha emesso – secondo i termini del comunicato ufficiale – una forte riproposizione delle norme in vigore circa il ritiro dal ministero di vescovi e cardinali. A parte l’ossimoro creato dall’accostamento dell’aggettivo forte al termine riproposizione, il contenuto del testo conferma l’impressione iniziale di intervento autoritario in rafforzamento di una prassi che nell’ultimo Concilio ecumenico fu oggetto di un aspro dibattito, conclusosi – come in tanti altri casi – con il trionfo surrettizio del solito partito… dell’innovazione costi quel che costi.
Si ribadisce anzitutto la norma per la quale, compiuto il settantacinquesimo anno di età, il prelato è richiesto di presentare rinuncia al suo ufficio (sulla base del Decreto Christus Dominus al numero 21, il canone 401 del Codice – si badi bene – usa la parola rogatur, non tenetur). Si direbbe che, a quell’età, l’interessato diventasse automaticamente minus aptus al suo ufficio (o si intende forse minus habens per improvvisa demenza senile?). A parte questo, è forse frequente il caso di vescovi o cardinali renitenti o ritardatari?

C´era una volta la Chiesa

Chiesa: Rivoluzione in immagini Foto della settimana

Chiesa di Portichetto, Luisago, Lago di ComoPortichetto di Lusisago Chiesa, Lago di Como - Meccanico auto e negozio di riparazione

 profanazione di massa di chiese in Italia

Fidarsi e´peggio

Falso e inaffidabile: il Sinedrio romano non si smentisce mai.

Equilibrismi romani: la liturgia tridentina è permessa a meno che non sia proibita.

La sciagurata e discutibile decisione di comminare la scomunica ai Vescovi della Fraternità, a seguito delle Ordinazioni Episcopali, trovò quale contraltare - sarebbe più onesto chiamarlo meno prosaicamente specchietto per le allodole - l'offerta per i chierici della avessero lasciato la Fraternità San Pio X di un'accoglienza comprensiva verso la loro sensibilità dottrinale e liturgica: li si sarebbe lasciati liberi di celebrare i propri riti, un po' come avvenne successivamente con gli Anglicani che avessero deciso di tornare sotto l'autorità delle Sante Chiavi. 

Neo Scolastica

Non ci scusiamo. Vogliamo sapere

Il cardinale Scola si piega al diktat di media e guru ideologici, porge le sue scuse per l’inchiesta sulla pedagogia che insegna l’indifferenza del genere maschile o femminile. Schedatura: calunnia. Una mail
Il cardinale Angelo Scola (foto LaPresse)
Nel breve volgere di un giorno il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, la più grande diocesi cattolica del mondo, si è scusato per il comportamento di un suo funzionario di curia, don Gian Battista Rota. Don Rota nell’ambito del suo ruolo istituzionale in Arcivescovado aveva scritto agli insegnanti di religione che “gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio orientamento sessuale”; dunque, aggiungeva, “per valutare l’effettiva diffusione dell’ideologia del gender… vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte… per questo chiederemmo a tutti i docenti di riportarne il nome nella seguente tabella…”.

La nuova rievangelizzazione

Impressionante: Kiko porta i vescovi in gita e li converte! (PUM!)

Kiko porta i vescovi a
visitare la Terra Santa... "gratis"!
Da qualche anno Kiko Argüello, iniziatore e leader del Cammino Neocatecumenale, organizza un viaggio di cinque giorni con vescovi e cardinali con incontri presso la Domus Galileae, faraonica costruzione da lui ideata e fatta erigere presso il lago di Genezaret.

I vescovi aderiscono ben volentieri (come spiega Kiko stesso): il viaggio ed il soggiorno sono pagati e viene data loro l'opportunità di fare una visita ai Luoghi Sacri in Terra Santa. 
Così infatti descrive per esempio questa 'conferenza' di vescovi il Cardinale Sean di Boston nel suo blog da cui sono tratte alcune foto riportate nella nostra pagina e alcune frasi in didascalia.

vescovi non sanno però che il loro viaggio ed il loro soggiorno vengono pagati con estenuanti collette fatte nelle comunità dei loro paesi d'origine, a volte poverissime (pensiamo a quelle dell'India). 

Da “inappuntabile chierichetto” e “paggetto”, a padre Giovanni e alla nuova teologia


Umberto Veronesi: "Dopo Auschwitz, il cancro è la prova che Dio non esiste". Il libro "Il mestiere di uomo" 

VERONESI



Dall’infanzia da “inappuntabile chierichetto” e “paggetto”, all’amicizia con padre Giovanni che gli fece capire che esiste anche una carità laica, il famoso oncologo ripercorre le tappe della sua meditazione sulla vita e sul dolore. 

Dialoghi tradizionalmente traditi

Mons. Pozzo: la Messa “straordinaria” può essere proibita dall’autorità

E l’IBP deve «assimilare» questi contenuti. Ecco i frutti della scelta di arrendersi!
                                                                   
                                          15 novembre 2014, 
Sant’Alberto Magno Dottore della Chiesa


Per l’ispezione canonica, ritratti bergogliani su tutti i muri di Courtalain 
(anche nella sala da pranzo…) 

Le specificità fondatrici dell’IBP…introvabili

Ci è giunta ampia documentazione sulla situazione attuale dell’Istituto del Buon Pastore. Questa documentazione, che pubblichiamo in fondo al presente articolo, consta di:

1) I due testi delle conferenze del Segretario della Commissione Ecclesia Dei, illustranti il nuovo “protocollo d’insegnamento” per il Seminario dell’Istituto;

2) La lettera del 7 aprile 2014 di Mons. Pozzo al Superiore Generale dell’IBP, controfirmata dall’abbé Laguérie (che vi annota persino le sue felicitazioni «per questa riuscita molto bella»);

3) Il «Rapporto sullo stato dell’Istituto del Buon Pastore (2008-2013) e prospettive», datato 19 marzo 2014;

4) Una lettera molto significativa a firma del Commissario Forgeot.

Don Abbondio cardinale studia da papa?

«Nessuna scusa alla lobby gay» Inviamo email alla Curia di Milano

Mail alla Curia di Milano 
Il caso delle scuse della Curia di Milano - per la lettera ai professori di religione in cui si chiedeva di far sapere in quali scuole si svolgono programmi finalizzati a diffondere l’ideologia gender – non cessa di provocare reazioni. Al punto che sabato Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, ha invitato a inviare mail alla Curia di Milano (irc@diocesi.milano.it) con un semplice messaggio: «Noi non ci scusiamo. Vogliamo sapere». Anche noi invitiamo a scrivere allo stesso indirizzo, ma con un messaggio un po’ diverso, di cui parleremo più avanti.

Il mese dei Forti

IL PRIMO SEGRETO DI FATIMA. Che mette in luce un ereticale tradimento contro Dio e contro gli uomini: la scomparsa della predicazione sull’Inferno


La primavera della Chiesa. Mentre ogni minuto vengono uccisi cinque cristiani, e ciò non accenna affatto a diminuire, «In Argentina, in questi ultimi diciotto anni, i cattolici sono diminuiti del 10 per cento […] in Brasile il crollo dei cattolici in quello stesso lasso temporale è stato del 15 per cento […] L’Honduras negli ultimi diciotto anni ha visto precipitare la percentuale di cattolici dal 76 per cento del 1995 al 47 per cento del 2013». (Statistiche pubblicate su Il Timone. Pastorale di conservazione o missionaria?”… o di apostasia?) 

Bollettino ecclesiale. Chi combatte e chi diserta: Cei, no a Forte 

Mese dei Morti 2014