Sulla beatificazione di Pio XII, il Papa che fermò le “marocchinate”
Pio XII intervenne per fermare le “marocchinate” a Roma e nel resto d’Italia durante la seconda guerra mondiale. Lo storico Pier Luigi Guiducci, da sempre impegnato a sfatare il “mito nero” di un Pacelli amico dei nazisti ed antisemita costruito soprattutto in ambito comunista, fornisce nuovi documenti inediti sull’attività del Pontefice che guidò la Chiesa dal 1939 al 1958.
Stavolta però non si fa riferimento all’azione caritatevole di Pio XII in favore degli ebrei, ma ai suoi interventi rivolti a porre fine alle atrocità compiute dai marocchini, inquadrati nell’esercito francese che combatté al fianco degli anglo americani. Con il termine “marocchinate” si intendono gli stupri di massa compiuti dagli arabi a danno di donne, bambini, adolescenti di entrambi i sessi, suore, alle depredazioni di chiese e conventi, all’uccisione o alla mutilazione di sacerdoti, mariti, padri di famiglia, che tentarono di opporsi alle violenze e di difendere invano mogli, madri, figlie, sorelle.