ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 8 febbraio 2015

Venite adorémus

L'adorazione

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Uno scrittore francese ha detto una volta che si potrebbero risolvere tutti i problemi del mondo se l'uomo facesse una cosa sola: adorare Dio. Questo è lo scopo della creazione dell'Uomo e degli Angeli. Questo scopo si raggiunge in parte già sulla terra, ma nella sua pienezza in cielo.
Ora, come definire l'adorazione? L'adorazione è l'onore manifestato ad un "Altro" in virtù della Sua eccellenza superiore, per mostrare la propria sottomissione a Lui. L'adorazione è sia interna, cioè mentale; sia esterna, cioè corporale. L'Adorazione interna è più importante di quella esterna, ma tutte e due sono dovute a Dio dall'uomo perchè l'uomo è composto dalla mente e dal corpo, e deve adorare Iddio pienamente. Di fatti l'atto esterno di adorazione è necessario per eccitare il nostro affetto nel sottomettersi a Dio, e l'adorazione interna, se è autentica, ci preme a manifestarla in gesti esterni.

«Si scires donum Dei !»

La Grazia di Nostro Signore Gesù Cristo

Introduzione
In un clima sempre più impregnato di naturalismo, di razionalismo, d’indifferentismo religioso, anche il cattolico praticante rischia di perdere la propria fede nel mondo soprannaturale, nell’esistenza di realtà che sono infinitamente al di sopra delle nostre povere menti, nell’esistenza di una sola Verità.
Tra i dogmi di Fede più dimenticati vi è senza dubbio quello dell’esistenza della grazia di Dio. E pensare che la grazia è il fondamento di tutto l’edificio soprannaturale: dall’avere o non avere la grazia dipende la nostra felicità o la nostra infelicità eterna. La grazia di Dio ci solleva, d’un sol colpo, ad un piano infinitamente più elevato di quello puramente naturale e terreno, sì da poter dire in verità che tra un uomo che vive nella grazia di Dio ed uno che non vive nella grazia di Dio vi è la stessa differenza che esiste tra il Cielo e la terra.

Magistero ordinario?

Papa Francesco.

Sculacciate, il Vaticano critica papa Francesco

Peter Saunders e Mary Collins contro le parole del pontefice sulle punizioni ai figli: «La violenza fisica è sempre ingiustificabile».

I bambini non si picchiano mai.
Le parole di papa Francesco di giustificazione per quei genitori che puniscono i figli usando le mani, hanno causato qualche polemica nella pontificia commissione per la tutela dei minori, istituita dallo stesso Francesco e riunita per la prima volta sabato 7 febbraio.
Come raccontato su la Repubblica dell'8 febbraio, a esprimere una netta presa di distanza sono stati l'inglese Peter Saunders e l'irlandese Mary Collins.

"IL SUCCESSORE"

- Roma in clima di pre-Conclave: cosa avverrà dopo il Papato di Bergoglio?

Articolo ripreso (grazie alla tempestività del nostro traduttore) da Rorate Caeli, [qui] scritto da un chierico saggio, competente e molto influente, sotto lo pseudonimo di don Pio Pace.

Roma in clima pre-conclave: cosa succederà dopo il pontificato
di Jorge Mario Bergoglio? Il pronostico di don Pio Pace

Cosa resterà dopo il pontificato di Jorge Mario Bergoglio? Certamente questo Papa che viene dalla «periferia» ha provocato un grande sconvolgimento, ma, considerando i risultati provvisori, più nello stile che nella sostanza. In realtà, tutto dipenderà dal pontificato successivo. Possiamo chiederci se papa Bergoglio non sia essenzialmente colui che stia preparando la strada ad una profonda innovazione della Chiesa, se non proprio un Papa di transizione.

Il pontificato attuale ricorda in modo impressionante quello di papa Roncalli. Giovanni XXIII è stato eletto da un gruppo di elettori zelanti(Ottaviani, Rufini) e progressisti (i francesi Gerlier, Liénart): analogamente, Francesco è stato elevato al trono di Pietro da un grande gruppo di cardinali, molti dei quali non hanno alcun problema a riconoscere che non conoscevano colui per il quale hanno votato nel panico degli strani voti di mercoledì 13 marzo 2013, e che ora rimpiangono di aver votato per lui.

Resistere

Il Cardinal Burke: "Resisterò" . Un'intervista oggi su France2


In merito ai prossimi sviluppi del Sinodo il Cardinal Burke ha risposto con franchezza ad alcune domande postegli in un’intervista nel contesto del programma 13H15 del canale televisivo francese France2. L’intervista andrà in onda oggi, domenica 8 febbraio alle 13. Pubblichiamo qui di seguito un’anticipazione dalla quale risulta con chiarezza l’intenzione del Cardinale americano di difendere la fede cattolica.

Un mostro cerebrale

Non la Chiesa di Cristo, ma un mostro cerebrale (10)










I poteri della Chiesa, sia di giurisdizione che di Ordine, sono poteri personali. Tali li ha sostituiti il Signore una volta per sempre. Li ha istituiti così perché l'appropriazione personale è in armonia con le sante leggi della lealtà e dell'onore. Ogni ministro sappia dunque che è lui che è scelto, onorato a tal segno, investito di questa divina missione: lui, e non un gruppo anonimo. […]
Il Signore, avendo voluto che i poteri nella sua Chiesa siano personalmente attribuiti ed esercitati, non permetterà che la collegialità li assorba e li sopprima. Metterà invece fine alla collegialità in un modo o nell'altro.

L'albero e i frutti


SE QUESTI SONO I FRUTTI DEL DIALOGO!




Indirizzammo a Sua Santità Papa Bergoglio, nel settembre scorso, una lettera in cui palesavamo il nostro disagio, non disgiunto da un forte tono critico, per la irrituale, immotivata e festosa udienza concessa al sindaco di Roma, Ignazio Marino, noto ateo, abortista, maltusiano, eutanasista ma soprattutto – come i lettori ricordano per averne, su questo sito, letta la ricognizione intitolata “A Sua Santità il Papa Francesco I”- per l’irriverente e inopportuno saluto, con cui l’aveva accolto, quando, affettuosamente abbracciandolo gli aveva detto, per via della barba: “Mi sembri un francescano”.

sabato 7 febbraio 2015

Pontificare stanca?

Papa Urbano II meglio di Barack Obama che paragona l'Isis ai Crociati cristiani

Obama non è Urbano II, ahinoi. E nell'anno di grazia 2015, nel suo discorso alla "Giornata della Preghiera" di ieri l'altro, ha preferito fare la "quinta colonna" degli islamici dell'ISIS invece che seguire l'esempio del pontefice cristiano che circa mille anni fa aveva dovuto affrontare l'ISIS del suo tempo. " Non siamo meglio dell'ISIS", ha detto Barack Hussein, "la cristianità non è meglio dello Stato Islamico.

La via cattolica alla distruzione della famiglia

 – “gli Unni e gli altri” 

di Patrizia Fermani

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La famiglia è stata sempre riconosciuta dal nostro ordinamento  quale cellula fondamentale della società. Il codice civile ne ha stabilito minuziosamente la disciplina interna, i rapporti patrimoniali e successori, mentre il codice penale ha fornito ad essa una tutela rafforzata tenendo conto soprattutto dei profili etici legati ai legami di parentela e del significato  solidaristico  della comunità famigliare (cause  di non punibilità legate ai rapporti di parentela, reato di maltrattamenti in famiglia etc.). La Costituzione l’ha  infine consacrata all’art.29 quale ”società naturale fondata sul matrimonio”.
Il vincolo matrimoniale ha costituito il cemento che forniva alla società famigliare la stabilità, elemento capace di potenziarne al massimo la funzione etico sociale ed educativa.

Estote parati..!

Il "dopo-Francesco" : la preparazione (spirituale)


Sacerdoti “moderati/centristi” si spostano verso l’area tradizionale  terrorizzati  dalla spietatezza autodistruttiva degli innovatori.
Dal Concilio Vaticano II in poi è stato possibile uno sbilanciamento  progressista - con i malefici frutti che ben conosciamo - “grazie” al silenzio del grande gruppo ( maggioritario) dei Sacerdoti moderatamente centristicostantemente controllati , coccolati e drogati dai Generali e dai Colonelli dall'indole progressista ed in stretto contatto, palese od occulto, con le forze nemiche.

Ci sono miracoli e miracoli…



Non è fra i Santi più popolari né fra quelli più “redditizi” per le cassette delle offerte, ma san Paolo è pur sempre san Paolo. Lasciamo stare le tesi dei biblisti che hanno preso l’abitudine di negargli sistematicamente la paternità dei testi scomodi per le loro idee: tutte le lettere che la Tradizione gli attribuisce sono testi canonici, cioè ispirati dallo Spirito Santo e aventi quindi autorità indiscutibile per la nostra fede, in quanto il loro autore principale è Dio stesso, che per comunicare con noi si è servito di autori umani. La Seconda lettera ai Tessalonicesi, in particolare, si rivela estremamente attuale per le sue affermazioni di interesse escatologico: prima della venuta gloriosa del Signore Gesù Cristo – sta scritto – «dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione» (2 Ts 2, 3).

Solo estetismo?


In questo post propongo un filmato da poco apparso su youtube: si tratta di una messa solenne in periodo per annum tenuta in Inghilterra nel 1960 in un collegio cattolico.
Questa liturgia, lo ammetto, non cessa di esercitare su di me ammirazione se non altro perché qui la forma simbolica è chiarissima; la liturgia è una serie di azioni e parole in perfetta concatenazione tra loro.

Incompatibili

Cristianesimo e modernità sono incompatibili?



Gli anni del pontificato di Pio XII (1939-58), e specialmente gli ultimi, sono stati veramente il punto di snodo fra pre-modernità e modernità, particolarmente in Italia; e quelli in cui si è giocata la partita decisiva fra cristianesimo e mondo moderno. Tutto quello che è accaduto fino ad oggi, e che continua ad accadere, è una conseguenza di quanto è accaduto allora, di come hanno giuocato la partita le due grandi forze in campo: la civiltà moderna e la religione cristiana, particolarmente nella sua componente cattolica.

venerdì 6 febbraio 2015

Brancaleone ?

I Balilla “crociati” dell’Onorevole Mario Adinolfi  

“Mattarella farà dell’Italia quello che Papa Francesco sta facendo nella Chiesa” (Eugenio Scalfari)

di Pucci Cipriani

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Il 13 gennaio avevo prenotato, presso la mia edicola, il primo numero del quotidiano “La Croce” fondato da Mario Adinolfi, già parlamentare del PD, passato poi – fatto estremamente inquietante – nelle file del “Grembiulino” Mario Monti.
E l’ attesa del nuovo giornale era motivata anche dal fatto che lo stesso Adinolfi fosse l’Autore di un libro : “Voglio la mamma” (“Da sinistra contro i falsi miti del progresso”) che a me – come  direbbe il nostro amico Guido Scatizzi – non era “disgarbato”.

La deriva


Pericolosa deriva di magistero ecclesiale


Nel corpo ecclesiale un membro aiuta l’altro anche illuminando, insegnando, tutti essendo partecipi della luce amorosa dello Spirito Santo. Ma una responsabilità speciale, in questo diffuso magistero, pesa sui Vescovi solidali tra loro e in comunione con Pietro, i quali sono anche eredi della luce acquisita nei secoli dai Padri, la luce della Tradizione, che trasmette intatto l’inesauribile significato della Rivelazione, affidata una volta per sempre agli Apostoli di Gesù.

L'altare del dio minore

L’Altare della Patria che oscurò l’Altare di Dio

STORIA DEL MONUMENTO NATO PER RICORDARE IL PADRE DELLA PATRIA CHE OSCURÒ LA RETROSTANTE BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI; SEGNO DI UN’ITALIA CHE VOLEVA LASCIARSI ALLE SPALLE LA SUA STORIA RELIGIOSA
L’Altare della Patria che oscurò l’Altare di Dio

 Via del Corso è la strada principale del centro di Roma. Chi la percorre in direzione sud vede stagliarsi sullo sfondo l’Altare della Patria, l’opera che celebra l’unità d’Italia e Vittorio Emanuele II, suo primo re.

Quanti vescovi vale Pechino?

Pechino nasconde il cadavere di mons. Cosma Shi Enxiang: troppo "pericoloso"
Bernardo Cervellera
Il vescovo sotterraneo di Yixian era scomparso nelle mani della polizia nel 2001. Alla fine di gennaio si è diffusa la notizia della sua morte. Ma in questi giorni le autorità hanno negato di aver dato la notizia. I familiari attendono il cadavere o le ceneri. La lunga lista di vescovi sotterranei morti in prigione dopo torture. Il governo è terrorizzato da possibili manifestazioni ai suoi funerali. La visita di Yu Zhengsheng, "numero quattro" del Politburo a Baoding. Su 93 anni di vita, mons. Shi ha passato 54 anni in prigione per la fedeltà alla Chiesa e al papa. 

Roma (AsiaNews) - Troppo "pericoloso". Troppo "preoccupante". Così diversi cattolici dell'Hebei commentano l'atteggiamento delle autorità di Pechino riguardo alla morte di mons. Cosma Shi Enxiang, data per certa il 30 gennaio scorso, ma ritrattata alcuni giorni fa, mentre i familiari aspettano che venga loro consegnato il cadavere o almeno le ceneri del prelato, scomparso nelle mani della polizia dall'aprile 2001.
Mons. Shi, 93 anni, vescovo sotterraneo di Yixian (Hebei) era stato arrestato il 13 aprile 2001, un Venerdì Santo, nella casa di sua nipote a Pechino e tenuto in luogo sconosciuto senza alcun processo o accusa. In tutti questi anni ogni tanto i familiari hanno chiesto alle autorità di poter avere notizie del loro parente, ma non hanno mai ottenuto alcuna risposta. Lo scorso 30 gennaio, un impiegato del comune di Baoding, il capo-villaggio di Shizhuang, interrogato ancora una volta dai familiari, si è lasciato sfuggire che il vescovo era morto.

"State sereni" ?

#VESCOVISTATESERENI

Come sono caduti in basso (e perché) i rapporti tra la Cei e Chigi nell’èra del boy scout al governo. L’incognita Mattarella

La Cappella dei Renzi secondo Vincino
Roma. Dicono, dalle parti della Conferenza episcopale italiana, che la rispostaccia che Matteo Renzi diede qualche mese fa alla richiesta del cardinale Angelo Bagnasco di fissare un appuntamento con lui – “vuole parlare con me? Deve parlare con Luca Lotti”, cioè con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, di fatto l’uomo macchina del governo – sia l’istantanea perfetta sullo stato dei rapporti tra governo italiano e alte gerarchie ecclesiastiche: prossimi allo zero. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta da quando altissimi prelati, di qua e di là del Tevere, si disputavano quasi fosse una partita di tiro alla fune il diritto di precedenza nei rapporti con il governo d’Italia. Era il 2007, e Tarcisio Bertone, salutando il neo presidente della Cei, Bagnasco, gli spiegava per iscritto che da quel momento a tenere le relazioni con le istituzioni laiche, a nome della chiesa italiana, sarebbe stato lui, il segretario di stato di Sua Santità. La mossa non fu delle più fortunate.

Anche i laici arrancando si pongono domande ^

Terzo segreto di Fatima, colloqui di suor Lucia col cardinale Bertone: spettro Islam


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ROMA – Ci sarà una coincidenza tra l’exploit di Alì Agca, il killer mancato di papa Giovanni Paolo II, che torna a Roma da clandestino sulla tomba di Wojtyla in gennaio, il terribile attacco a Charlie Hebdo dei fanatici musulmani del Califfato e le profezie di Fatima, svelate da suor Lucia de Jesus dos Santos, morta dieci anni fa e sepolta a Coimbra, la storica città del Portogallo? In una sfolgorante giornata di sole a Fatima, 110 chilometri di Lisbona, nella grande spianata tra la vecchia abbazia e la nuova grande chiesa costruita dopo l’attentato a Giovanni Paolo II, compiuto nel maggio del 1983 in Piazza san Pietro, la domanda sembra quasi irreale, anche se i segni di un possibile collegamento sono rintracciabili, quasi scintillano nella luce fantastica che arriva dal grande Oceano e illumina questo sobrio entroterra portoghese.

giovedì 5 febbraio 2015

«Fatima, Roma, Mosca»

Consacrare solennemente la Russia al Cuore Immacolato di Maria  

«Fatima, Roma, Mosca»: una raccolta di scritti di Don Ennio Innocenti, stampata nel sessantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, ci aiuta a comprendere a fondo il significato delle apparizioni della Madonna ai tre bambini alla Cova da Iria, e a capire se sia finalmente giunto il momento di realizzare l’esortazione della Vergine Maria nel corso dell’apparizione del 13 luglio 1917

di Luciano Garibaldi
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Don Ennio Innocenti, fondatore dell’Ente ecclesiastico «Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis», ha dato alle stampe la decima edizione di un suo testo classico, «Fatima, Roma, Mosca», dedicato alle apparizioni di Fatima, e lo ha fatto alla vigilia del sessantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, portando così a termine un itinerario che iniziò nel 1949, quando egli, allora sedicenne, scrisse “L’ora di Maria nel disegno di Dio”, il suo primo articolo, pubblicato su “La Voce di Fatima”. Don Innocenti ha aggiornato il suo lavoro con una serie di considerazioni legate all’attualità che inducono a profonde riflessioni.
Com’è noto, le apparizioni di Fatima si verificarono nel 1917, quando era in pieno svolgimento la Grande Guerra. La Madonna comparve sei volte, ogni 13 del mese, a partire dal 13 maggio e fino al 13 ottobre di quell’anno, ai tre pastorelli Lucia dos Santos, di 10 anni, e ai suoi due cuginetti Francisco e Giacinta Marto, di 9 e 7 anni. La notizia si sparse velocemente e migliaia di fedeli accorsero a Fatima da ogni parte del Portogallo, ma anche da tutta Europa.

Modello striscia..

FORZE OCCULTE
Gli esorcisti a convegno: «Il Diavolo? Spesso è un imbroglione gentile»

A Monreale, fino a sabato, si discute a porte chiuse su come opporsi al Maligno:«Che sta su Internet, nelle logge massoniche e in Scientology»

Felice Cavallaro 


MONREALE (Palermo) – Bisogna arrampicarsi oltre Monreale, fra le colline sopra Palermo, fra i boschi di Poggio San Francesco per trovare quaranta esorcisti provenienti da tutta Italia a convegno contro Satana. Si, contro il diavolo che, dicono, ormai si annida nelle sette segrete. Anzi, «nelle logge massoniche e nei segreti di Scientology». Parola di un sacerdote con saio, barbone, piedi nudi e un nome che è già un esercizio contro le diavolerie, Fra’ Benigno, 67 anni, capofila degli esorcisti siciliani, un vagone ferroviario come alloggio, protagonista del convegno a porte chiuse che andrà avanti fino a sabato per capire come estirpare il male dai «posseduti» e dalla comunità «oppressa da quelle sette».

Romero spread: conti pareggiati?

Romero beato, Francesco e Giovanni Paolo II rispetto alla Teologia della Liberazione



Giovanni Paolo II
Con la beatificazione di Oscar Romero papa Francesco intende forse pareggiare i conti con la canonizzazione di Giovanni Paolo II? Posta così questa ipotesi potrà risultare stonata e certamente lo è, perché non è nemmeno lontanamente pensabile che si possa arrivare a “barattare” santi e beati per compiacere le fazioni interne alla Chiesa. Eppure questa interpretazione serpeggia da tempo ed è riemersa in queste ultime ore dopo che Francesco ha approvato la beatificazione del vescovo di El Salvador, assassinato nel marzo del 1980 dai cosiddetti “squadroni della morte” al servizio del sanguinario regime militare che reggeva il Paese.

Quel pasticciaccio nella Chiesa,

 ovvero il Mistero della Croce

(Fonte: www.sanpiox.it) Il nome di Jean Ousset (1914-1994) dice poco al lettore italiano. In Francia è più conosciuto, specialmente negli ambienti del tradizionalismo cattolico, sin degli anni ’50, quando il vento di un liberalismo cattolico rinascente incominciava a soffiare soprattutto nella Chiesa francese. Fondò una associazione di cattolici militanti, laCité catholique, che diventerà poi l’“Office”, che tanta parte ebbe nella formazione intellettuale e morale di una élite veramente cattolica e militante. Il suo libro Pour qu’Il règne ricevette nel 1959 una lettera di incoraggiamento e di approvazione da parte del Delegato apostolico della Santa Sede per tutta l’Africa francofona che rispondeva al nome di Mons. Marcel Lefebvre.

Sotto gli occhi di tutti, nelle mani di Joao..


La crisi dei religiosi

Negli anni post-conciliari, non solo si è assistito alla crisi della famiglia, ma anche a quelle delle varie comunità religiose, con il crollo di vocazioni, fenomeni entrambi che sono sotto gli occhi di tutti, con i relativi effetti negativi diffusi in tutta la nostra società.
Dallo scorso 29 novembre, ha avuto inizio l’Anno dedicato alla Vita Consacrata, che terminerà il prossimo 2 febbraio 2016, nel corso del quale ogni religioso è chiamato a riscoprire la bellezza e la straordinarietà del ministero affidatogli direttamente da Dio. Sono state illuminanti in tal senso le significative parole pronunciate su questo argomento dal Cardinale Napier, il quale collega la crisi delle vocazioni religiose con la crisi della famiglia, ossia due temi apparentemente lontani ma che, in realtà, sono molto vicini.

¿Hacia un cambio de doctrina?

«Teorema Kasper», un altro libro lo demolisce. Mentre nessuno porta argomenti solidi a sua difesa


Si tiene stasera all’Università Francisco de  Vitoria di Madrid la presentazione del libro Eucaristía y divorcio: ¿Hacia un cambio de doctrina? Ensayo sobre la fecundidad de la enseñanza cristiana (Eucaristia e divorzio: verso un cambiamento della dottrina? Saggio sulla fecondità dell’insegnamento cristiano), pubblicato dalla BAC (Biblioteca de Autores Cristianos) una delle più grandi editrici cattoliche in lingua spagnola, scritto da padre José Granados García, religioso dei Discepoli dei Cuori di Gesù e Maria.
Granados, una laurea in ingegneria elettronica alle spalle, è oggi vice preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia e consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede (nel corso dei suo studi è stato allievo sia del cardinale Gerhard Ludwig Müller, che del gesuita Luis Ladaria, ovvero il numero 1 e il numero 2 della Congregazione per la Dottrina della Fede).

Il libro, come suggerisce il titolo, è una spiegazione della dottrina di sempre sul matrimonio cristiano, della sua indissolubilità e della relativa impossibilità della comunione per i divorziati risposati. E’ un’ampia confutazione delle tesi e delle proposte avanzate dal cardinale Kasper e poi riprese da altri all’ultimo Sinodo sulla famiglia.

Il libro si inserisce in una serie nutrita di pubblicazioni uscite nell’arco di soli sei, sette mesi, per confutare il cosiddetto teorema Kasper. Per citare soli le più note: Permanere nella verità di Cristo, il libro dei cinque cardinali uscito proco prima del Sinodo, il saggio uscito sulla rivista Nova et Vetera firmato da otto teologi di punta statunitensi, l’intervento sulla rivista Communio del cardinali Scola e Ouellet, Il Vangelo della famiglia nel dibattito sinodale. Oltre la proposta del cardinale Kasper scritto dal filosofo Stephan Kampowski e dal teologo Juan José Pérez-Soba.

Quello che non può non colpire è che, a fronte di una produzione copiosa e di alto livello scientifico – che indaga la questione alla luce del Magistero bimillenario, della storia della Chiesa, della patristica e dell’esegesi neotestamentaria – dalla parte dei sostenitori della tesi associata al nome di Kasper si è registrato il silenzio. Non un titolo o un saggio di spessore appunto accademico che abbia cercato di dimostrare la fondatezza scritturistica, patristica, teologica della proposta della comunione ai divorziati e risposati, se non meditazioni e riflessioni incentrate su un concetto soggettivistico di “misericordia”, usato come jolly etico-teologico.
L’unico libro organico, con pretese di scientificità, a cu ha fatto riferimento Kasper, Divorzio, nuove nozze e penitenza nella Chiesa primitiva di Giovanni Cereti, uscito in prima edizione nel 1977, sarebbe rimasto nel dimenticatoio se non fosse stato rilanciato dal cardinale tedesco, essendo stato considerato dagli specialisti fragile e pretestuoso. Ha avuto buon gioco a demolirlo, recentemente, anche il decano degli storici della Chiesa, il cardinale Walter Brandmüller.




Fatta la legge, gabbato lo santo..!

 Un altro caso di opposizione di Bergoglio a Benedetto XVI

Nel riferirsi a quanto riporta Sandro Magister [qui], Antonio Socci sottolinea l'ennesimo scostamento di disobbedienza e opposizione di Bergoglio nei confronti di Benedetto XVI. Ricordo che un altro precedente [qui] si riferisce alla famosa Lectio magistralis di Ratisbona [qui]. E non possiamo neppure ignorare gli opposti atteggiamenti nei confronti del Rito Romano Antiquior, che hanno visto l'effetto più doloroso nel divieto della celebrazione della stesso ai FI, ignorando i diritti di frati e fedeli sanciti da una legge universale della Chiesa come il Summorum Pontificum vanificata per mezzo di un artificio1 che rende il provvedimento (decreto 11 luglio 2013) inappellabile.

Tra un sinodo e l'altro, la battaglia continua

I più attivi sono i cardinali, i vescovi, i teologi che vogliono innovare la dottrina e la prassi della Chiesa su matrimonio e omosessualità. Ma nel primo lotto degli eletti al prossimo sinodo i difensori della tradizione sono molto più numerosi 





ROMA, 5 febbraio 2015 – Come preannunciato dal segretario generale del sinodo dei vescovi Lorenzo Baldisseri (nella foto), è stato reso noto il primo lotto dei partecipanti all'assise del prossimo ottobre, eletti dalle rispettive conferenze episcopali.

Della delegazione degli Stati Uniti già si sapeva. I quattro nominati sono tutti contrari all'ammissione alla comunione dei divorziati risposati – punto cruciale dello scontro in atto –, mentre non è stato eletto il pupillo di papa Francesco, il progressista Blase Cupich, fresco di promozione all'importante arcidiocesi di Chicago.

mercoledì 4 febbraio 2015

Per prudenza o per convinzione?

… se non ritengo di poter affermare che Bergoglio non sia Papa, ciò non dipende dal timore di compiere l’ultimo passo dei miei ragionamenti. Non sono in grado di dire se Bergoglio non è Papa: però sono in grado di dire, e lo dico, che non è cattolico, nella quasi totalità dei suoi pronunciamenti e dei suoi atti.

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 Mercoledì 4 febbraio 2015 
sono pervenute in Redazione:
Caro dottor Gnocchi,
le scrivo per porle una semplice domanda. Seguo con attenzione la sua rubrica, che trovo davvero utile e preziosa per chi, come me, non sa più a chi rivolgersi per comprendere cosa sta accadendo dentro la Chiesa. Condivido tutte le sue critiche all’attuale pontificato e le chiedo solo una cosa: dopo aver detto tutto quello che dice e dopo la sua analisi così lucida e onesta, direi anche sofferta, ho l’impressione che lei si fermi un momento prima di trarre le conclusioni finali. Lo fa per prudenza o per convinzione? Non sarebbe più semplice dire ciò che dice Socci a proposito di Bergoglio?
Grazie per l’attenzione
Lisetta Amurri
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Femminismo ravasiano

Attacchi vetero-femministi contro il card. Burke


(di Cristina Siccardi) Nel desolante alveo della fede che oggi siamo costretti a vivere, dove il fiele diventa bevanda quotidiana, c’è chi riesce, a mescerlo pubblicamente, scagliandosi con livore contro persone di adamantina ecclesialità. È possibile lanciare pietre, senza rispetto, contro un porporato dal profilo cattolico e dalla caratura teologica del cardinale Raymond Leo Burke? Oggi è possibile.

Piace ai neo F.I. ti

Mattarella, Adinolfi e la croce democristiana

adinolfi-matterella-lacrcocedemocristiana

(di Roberto de Mattei) Il 31 gennaio Sergio Mattarella è stato eletto dodicesimo presidente della Repubblica italiana. Tra i più entusiasti per l’evento, si è distinto il direttore de “La Croce”, Mario Adinolfi, che, sullo stesso giornale, il 3 gennaio, ne aveva vaticinato l’elezione. Tutti ormai sanno chi è Sergio Mattarella, ma pochi ancora conoscono Mario Adinolfi. Wikipedia lo presenta come un «giornalistapoliticogiocatore di poker e blogger italiano».

Piace alla gente che piace

Quel parlar per slogan che piace tanto alla “Chiesa della misericordia”


(di Mauro Faverzani) In occasione del XVII congresso della Cgil, svoltosi lo scorso maggio a Rimini, il documento conclusivo approvato dal sindacato “rosso” individuava due priorità: lavoro e occupazione. E sempre in nome del lavoro e dell’occupazione il 26 settembre 1980 Enrico Berlinguer promise l’appoggio del Partito Comunista Italiano agli operai della Fiat, scesi in sciopero con forme anche violente di picchettaggio, per protestare contro i licenziamenti.
Per questo suscita un certo disagio leggere nel documento finale del Consiglio episcopale permanente, svoltosi a Roma dal 26 al 28 gennaio scorsi, l’appello «ai responsabili della cosa pubblica», affinché pensino «al lavoro e all’occupazione prima di ogni altra cosa», riprendendo così le parole pronunciate nella prolusione dal Card. Bagnasco. Non perché, specie in un tempo di crisi quale l’attuale, questi non siano temi importanti. Ma perché hanno già i loro esperti ed i loro soloni, dai sindacati ai politici ed ai “tecnici”.

Il primo kommissariato

La fede eroica

L’eroismo era, per Padre Pio, l’unico modo di vivere. Non riusciva a fare diversamente. Ognuno di noi, vedendolo, diceva in cuor suo: “Io non sarei capace di fare ciò che fa lui”. Era inevitabile la domanda: “Come fa quest’uomo a vivere così? Chi gli dà tanta forza a essere sempre puntuale con Dio, pregando continuamente, e con la gente, ascoltandola e rispondendo con sorprendente saggezza?”.

Monaci non atei, per questo kommissariati

Quando i laici superano i Consacrati per Fede e per tenerezza umana


Quando i laici superano  per Fede e per tenerezza umana i Consacrati.
E' troppo chiedere un po' d'umanità e di tenerezza ?

Tantissime volte abbiamo idealmente affidato la raccomandazione specie ai gelidi Chierici di usare un po' di tenerezza verso tutti, soprattutto nei confronti dei loro subalterni.

Il Papa ha affidato nella Santissima Notte di Natale la Sua raccomandazione paterna :" Quanto bisogno di tenerezza ha oggi il mondo!"
Una Madre di famiglia con poche e spontanee parole ci ha donato una lezione che dovrebbe essere raccolta e fatta propria soprattutto dai Consacrati.

Autostima,non si apprezza ?



Non apprezzo i monaci atei

Livi, autorevole e venerabile teologo di establishment nega la cattolicità del “profeta” Bianchi


"Per aver detto ciò che penso su Enzo Bianchi mi danno del cattolico tradizionalista, pigiando con disprezzo sull’aggettivo, ma io non mi sento tale, mi sento piuttosto cattolico punto e basta, uno che senza offendere nessuno cerca di difendere la vera teologia dai falsi profeti, da coloro che dicono di fare teologia e invece altro non fanno che una squallida filosofia religiosa. Bianchi è uno di questi”.

Mater certa, pater.. ?

Redatta una guida per battezzare i “figli” delle coppie gay


Battesimo
Le “fughe in avanti” in vista del prossimo Sinodo ordinario ormai non si contano. L’ultima in ordine di tempo si registra presso la Diocesi di Osma-Soria, in Spagna. Si propone di essere «uno strumento al servizio dei parroci», ma di fatto rappresenta un primo riconoscimento implicito delle “coppie gay”: il Vicario generale, mons. Gabriel-Ángel Rodríguez Milán, ha fatto pubblicare un’apposita guida con precise indicazioni giuridiche e pastorali circa l’ammissione al Sacramento del Battesimo dei figli delle “coppie” omosessuali, tanto che essi siano frutto di adozione legale quanto che siano biologici di uno dei due “partner”.

martedì 3 febbraio 2015

Strane assonanze delle E: emerito,eroico, erotico, eretico...

RATZINGER E DANIÉLOU, UN “EROICO” SERVIZIO ECCLESIALE


Il 12 e il 13 febbraio avrà luogo presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma il convegno “Ratzinger e Daniélou di fronte al mistero della storia”. In questa intervista donGiulio Maspero, docente di Teologia Dogmatica presso la Facoltà di Teologia della Santa Croce, membro ordinario della Pontificia Accademica di Teologia e tra gli organizzatori del convegno, illustra il senso dell’iniziativa, il pensiero dei due grandi teologi, le loro affinità intellettuali, non tralasciando le loro doti di pastori: “Entrambi, pur essendo grandi intellettuali e uomini di università, hanno saputo spendersi, in obbedienza al Cristo, per la Chiesa e per gli ultimi”.
Perché affiancare Jean Daniélou e Joseph Ratzinger in un convegno?

Adulti,adulteri,adulterati ?

Mattarella è come Papa Francesco, un cattolico adulto

Quella inattesa sintonia tra Quirinale e Vaticano, in nome del riformismo cattolico


Tiziana Fabi/Afp/Getty Images

Tiziana Fabi/Afp/Getty Images


L'elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica segna la rivincita in grande stile dei cattolici adulti, ovvero di quei credenti che hanno voluto riaffermare l'autonomia dei politici impegnati nella vita pubblica dalle gerarchie ecclesiastiche, dalle direttive politiche impartite dalla conferenza episcopale negli anni del cardinal Ruini. Si tratta di quel gruppo di dirigenti ex democristiani che, con l'avvento della seconda repubblica, non hanno aderito al neoclericalismo dilagante e alle teorie dei neconservatori americani, scegliendo invece la strada del riformismo, e quindi dell'alleanza con la sinistra, rispetto alla via obbligata dell'abbraccio berlusconiano quale unico modo per difendere i principi non negoziabili.