Ricorre oggi il cinquantesimo anniversario della pubblicazione della Costituzione pastorale Gaudium et spes con cui, di fatto, si è concluso il Concilio Vaticano II. Era stata discussa, dopo un iter redazionale lungo e controverso, dal 21 settembre all’8 ottobre 1965 e approvata il 6 dicembre con 2111 placet e 251non placet. Porta la data del 7 dicembre 1965. Il giorno successivo Paolo VI avrebbe chiuso il Concilio.
La Gaudium et spes, insieme con la Costituzione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae, è stato il testo più combattuto del Concilio, quello maggiormente utilizzato a simboleggiare la “svolta” conciliare e più frequentemente citato come espressione dello spirito del Concilio e, quindi, anche quello su cui si scontrano di più entusiasti e perplessi, convinti e titubanti. Un testo dalla vicenda non ancora conclusa. Sulla sua eredità vera la discussione è ancora aperta.
Ricorre oggi il cinquantesimo anniversario della pubblicazione della Costituzione pastorale Gaudium et spes con cui, di fatto, si è concluso il Concilio Vaticano II. Era stata discussa, dopo un iter redazionale lungo e controverso, dal 21 settembre all’8 ottobre 1965 e approvata il 6 dicembre con 2111 placet e 251non placet. Porta la data del 7 dicembre 1965. Il giorno successivo Paolo VI avrebbe chiuso il Concilio.
La Gaudium et spes, insieme con la Costituzione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae, è stato il testo più combattuto del Concilio, quello maggiormente utilizzato a simboleggiare la “svolta” conciliare e più frequentemente citato come espressione dello spirito del Concilio e, quindi, anche quello su cui si scontrano di più entusiasti e perplessi, convinti e titubanti. Un testo dalla vicenda non ancora conclusa. Sulla sua eredità vera la discussione è ancora aperta.