ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 12 febbraio 2016

“Se non ci si basa su Cristo ci si illude”...

Il Papa incontra Kirill, è la rivincita del profeta Soloviev

“E’ un miracolo, ma la Russia sempre più nazionalista ha dimenticato quel che ci potrebbe unire, da Florenskij a Bulgakov”. Parla padre Romano Scalfi

L'incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca è previsto per oggi pomeriggio ora locale (la serata italiana)
Roma. Oggi, quando in Italia sarà già calata la sera, il Papa di Roma e il Patriarca di Mosca si incontreranno per la prima volta nella storia, in una saletta démodé dell’aeroporto internazionale “José Martí” dell’Avana, sotto lo sguardo radioso di Raúl Castro e delle icone dei santi laici revoluciónari. Due ore di colloquio riservato alla presenza dei soli interpreti, quindi la firma della dichiarazione congiunta, che si presume corposa.

La fabbrica delle balle

scaglione

Assedio, su Aleppo la fabbrica delle balle

Forse non lo sapevate ma in questi ultimi giorni, e solo in questi ultimi giorni, il mondo delle persone perbene, di coloro che hanno a cuore la libertà, è angosciato dall’assedio di Aleppo. Il che è un po’ curioso, perché Aleppo è sotto assedio da tre anni e mezzo 

Non nominare il nome di Dio, invano?

Da “Instaurare omnia in Christo” a “Non nominiamo Cristo”. La strada suicida della neochiesa 

Un neo-vescovo chiede “comprensione e tenerezza”. E un vescovo gli fa gli auguri citando parole del cardinale Martini, che paiono un trattato di galateo. Non una parola su Gesù Cristo, sulla Fede, sulla Santità. Meglio non compromettersi…

di Paolo Deotto
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zzchsdmltAccade a Padova, come ci informa Il Gazzettino con l’articolo che riportiamo in calce. Monsignor Renato Marangon, vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Padova, è stato nominato da Bergoglio vescovo della diocesi di Belluno e Feltre. La nomina è stata annunciata dal vescovo di Padova, Cipolla.
Ricordavamo nel titolo il motto di San Pio X: “Instaurare omnia in Christo” (clicca sull’immagine a destra). Un motto così chiaro da non aver bisogno di spiegazioni; soprattutto un motto che èzzzzlgpxun’ammonizione preziosa per ogni consacrato e per ogni fedele, perché ricorda che tutta la nostra vita è per Cristo. Però si direbbe che questo motto sia stato dimenticato, e con esso è stato dimenticato anche Nostro Signore Gesù Cristo; il che, da parte di un vescovo (ergo,  di un successore degli Apostoli) non è proprio una cosina da nulla.
Vediamo infatti che dicono i due personaggi, il neo-vescovo e il vescovo di Padova.

Particolarmente devoto alla ..?

Il prete accusato di adescare minori «Lo vedevamo sempre di notte arrivare con il suo Suv»

Il paese sgomento per l’arresto di don Diego Rota, 45 anni. La testimonianza: di recente lo incontrai a cena, era al ristorante con due ragazzi giovani. Ma in molti lo difendono: aiutava tutti

La Lexus di don Diego, parcheggiata sotto la canonica di Solza, dove per il momento si trova agli arresti domiciliari

«Donne e uomini capaci di carità». Il messaggio del Giubileo sulla canonica di Solza. In chiesa, anche. E per trasformarlo in immagine, per renderlo più efficace, che arrivi dritto agli occhi e dagli occhi al cuore, don Diego Rota ha scelto di decorare l’altare con due enormi mani di stoffa imbottita. Sono ancora lì, rivolte verso i banchi. Sistemate come nel gesto del Padre nostro, dell’accoglienza. Dell’invito. Solo che ora è una sensazione inevitabilmente diversa quella che trasmettono.

Misericordia senza conversione.

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Papa Bergoglio, sta scritto: “Non tenterai il Signore Dio tuo”!

Che cosa succede quando un papa scandalizza i fedeli con le sue “bergoglionate” quotidiane? Dove stanno questi preti rigidi, inflessibili, cattivi, dentro i confessionali che avrebbero respinto i penitenti, denunciati durante un’omelia del mattino? Pare che Francesco stia sfidando Dio, non l’uomo.
Questo blog, dal titolo bislacco che a molti “bergogliosi” non piace, era nato per fare delle semplici “cronache” su questo pontificato ritagliate da varie fonti. Una sorta di indice di fatti. Ma sollecitati da molti lettori a delle spiegazioni più approfondite, e sollecitati da quanti davvero docili e innamorati della Chiesa e del papato non sanno spiegarsi cosa stia accadendo, ci siamo resi conto che la notizia gettata lì come semplice copia-incolla non bastava più e bisognava, dunque, fare quello che molti preti modernisti oggi non fanno più o che, addirittura, preti che stanno soffrendo perché non possono parlare, obbligati e minacciati pure dai propri vescovi di tacere.

I conti alla fine?

Papa-Kirill: incontro asimmetrico
“L’incontro dell’Avana non deve essere né iperbolizzato, né sottostimato. E’ storico: un incontro di leader di chiesa, che sono figure emblematiche una una relazione asimmetrica con molti paradossi e sfumature.

“L’incontro fra papa Francesco e il patriarca Kirill è importante per un numero di ragioni, e dobbiamo pregare che sia guidato dallo Spirito Santo”. Così ci scrive mons. Borys Gudziak, capo del Dipartimento delle Relazioni esterne della Chiesa greco-cattolica ucraina, e responsabile dell’eparchia della Francia, del Benelux e della Svizzera.  

Dai maestri dei buchi..

La Svizzera insegna: le unioni gay portano alle adozioniFino al 12 gennaio scorso la Svizzera aveva detto sì alle unioni civili omosessuali, ma no all’adozione da parte di queste coppie gay. Ma i giudici hanno aperto alla stepchild adoption sia per le persone omosessuali unite civilmente, sia per i gay ed eterosessuali che convivono di fatto. Insomma, la Svizzera insegna.
Le unioni gay portano alle adozioni
Helvetia magistra vitae. Per scoprire come andrà a finire la saga sulla stepchild adoption in Italia – tanto dibattuta in queste ore al Senato - andiamo a vedere cosa è successo al di là delle Alpi. Dunque, fino al 12 gennaio scorso la Svizzera aveva detto sì alle unioni civili omosessuali, ma aveva detto no alla possibilità dell’adozione da parte di queste coppie gay. Esattamente ciò che chiedono anche tanti politici sedicenti cattolici nostrani.

Sbroccare di antiputinismo..

Sull'abbraccio tra Francesco e Kirill c'è l'ombra di Putin


Per incontrare il patriarca di Mosca, il papa ha dato appoggio alla politica della Russia in Ucraina e in Medio Oriente, deludendo le attese dei cristiani di quelle regioni. Come già aveva fatto a Cuba

di Sandro Magister


ROMA, 12 febbraio 2016 – L'incontro con il patriarca russo Kirill all'aeroporto dell'Avana è fotografia perfetta della geopolitica di papa Francesco. Lui gli ostacoli li aggira, non li affronta. Dà priorità e urgenza al contatto tra persona e persona, come in un ospedale da campo, dove nessuno aspetta che prima finisca la guerra.

In Ucraina, in Medio Oriente, di guerra ce n'è davvero, e con la Russia come primo attore. Ma per Francesco l'abbraccio con il patriarca di Mosca vale di più, come segno di pace, che dar retta alle popolazioni cattoliche di quelle regioni.

Il caso dell'Ucraina è esemplare. Lì la Chiesa ortodossa russa ha la sua terra natale, ma anche si sente assediata dai milioni di fedeli di rito orientale passati sotto l'obbedienza di Roma, gli "uniati", come spregiativamente li chiama. Mentre viceversa i cattolici di rito bizantino vedono oggi nella Russia ortodossa il loro nemico e invasore.Ebbene, Francesco ha sempre fatto di tutto per non urtare il patriarcato di Mosca e la politica imperiale di Vladimir Putin, anche a costo di seminare fortissima delusione tra i vescovi, il clero e i fedeli della Chiesa cattolica della regione.

giovedì 11 febbraio 2016

La grande sfida del nostro tempo

PELLEGRINAGGIO VERSO L'ETERNO

La città terrena è solo un momento del nostro pellegrinaggio verso l’eterno. Per il cristiano i miracoli non sono affatto casuali sono l’effetto della fede della preghiera rivolta a Dio: bussate e vi sarà aperto chiedete e vi sarà dato 
di F.Lamendola  



Nella concezione cristiana, la vita terrena è un pellegrinaggio verso l’eternità. Questo, in teoria, lo sanno tutti i cristiani; in pratica – e qui si vede se, e fino a che punto, essi hanno introiettato realmente lo spirito del Vangelo, e fino a che punto, invece, si sono lasciati silenziosamente irretire e confondere dallo spirito del mondo – succede che facilmente questa natura pellegrinante della vita terrena venga dimenticata, o messa fra parentesi, per concentrarsi quasi esclusivamente sui bisogni, anche legittimi, per carità, della vita terrena, nonché per impegnarsi nello sforzo di edificare una società migliore e più giusta.

Quanto sbaverebbero dalla voglia..!

Quando rubarono Padre Pio

Un furto inaspettato, la salma del santo trafugata sull'autostrada e nascosta proprio a Pietralcina dopo il pellegrinaggio a Roma, uno strano esperimento per riportarlo in vita e una sorpresa figlia dei nostri tempi. Un racconto

La salma di Padre Pio a Roma (foto LaPresse)
Padre Pio fu rubato alle venti e quarantadue dell’11 febbraio, mentre percorreva a velocità sostenuta l’autostrada A1, nei pressi dell’uscita di Caianello. La visibilità era buona, la temperatura mite (quell’inverno del 2016 assomigliò a una perenne primavera), il traffico scarso. I ladri impiegarono pochissimo per neutralizzare le due vetture di scorta. Saputo che le misure di sicurezza erano pari a quelle messe in atto per i capi di Stato d’alto rango (notizia scritta e ripetuta fino alla noia da giornali e tv), si comportarono di conseguenza e tutto si svolse velocemente e senza spargimento di sangue. Gli otto agenti, legati e imbavagliati, furono lasciati come salami sulla corsia d’emergenza, così come i due autisti del furgone blindato. La teca di plexiglass con dentro Padre Pio venne invece trasferita all’interno di un altro camioncino di colore rosso, uguale a quelli impiegati da un noto corriere espresso. Poi, facendo ben attenzione a non superare i limiti di velocità consentiti, il mezzo proseguì in direzione di Napoli e imboccò la strada statale 372, dirigendosi verso Pietrelcina. Sì, proprio Pietrelcina, il paese natale di Padre Pio, dove il frate, dopo il tour a Roma per l’anno santo, effettivamente era diretto.

"Affinché siano svelati i pensieri di molti cuori "

Tre anni che sembrano trecento... 11 febbraio 2013-11 febbraio 2016

Coloro che sentono sempre in cuore che l'11 febbraio di tre anni le "dimissioni" di Papa Benedetto XVI sono state un tremendo vulnus per la Santa Chiesa Cattolica sono pervasi da occulti interessi personali?
Cosa hanno da guadagnare  quelli che testardamente continuano a ritenere che il candelabro sarà inesorabilmente rimosso dall'illuminazione di  una chiesa che, dimenticando i princìpi evangelici, continua a flirtare col lo spirito del mondo perdendo "ipso facto" la sua costitutiva forza missionaria?

Fly Paolino, fly..!

Ma il Gino Lisa porta sfiga? Fallita la compagnia del Foggia-Mostar. “Esperimento positivo ma non avrà seguito”

Il giorno del primo volo Foggia-Mostar con Landella e i militari di Amendola
Il giorno del primo volo Foggia-Mostar con il sindaco Landella e i militari di Amendola
Check-in in netto ritardo
I passeggeri del primo volo Foggia-Mostar il 3 aprile scorso
Il sogno di volare da Foggia si allontana ancora di più. Molla anche Gtours, che lo scorso anno, in occasione della Pasqua, compiva il “miracolo” dei voli religiosi con destinazione Medjugorje. “La compagnia aerea è fallita, quindi non è stato più possibile proseguire quell’esperienza”, spiega a l’Immediato il titolare dello storico tour operator foggiano, Filippo Guglielmi. Da aprile a ottobre 2015, con due voli charter a settimana, la Gtours ha fatto viaggiare una considerevole fetta di pellegrini nello spazio aereo Foggia-Mostar con un Atr 72 della Bh Airlines, compagnia di bandiera della Bosnia ed Erzegovina, proprio in questi giorni sull'orlo del fallimento per bancarotta. Di certo lo scalo foggiano non sembra molto fortunato vista la morìa delle compagnie che anche in passato hanno spiccato il volo da quella pista.

Sapevano..sapevano!

UN PAPA SOTTO RICATTO ?

Benedetto XVI è stato piegato dal ricatto del Nuovo Ordine Mondiale? E'stato un fatto di una gravità eccezionale: forse un giorno sapremo cosa c’è stato esattamente dietro le sue improvvise dimissioni del 28 febbraio 2013 
di Francesco Lamendola  
  
Che i “poteri forti” della finanza e della politica internazionale fossero, fin dalla seconda metà del XIX secolo (ma probabilmente anche assai prima: nel caso degli Stati Uniti, fin dalla loro nascita), detenuti da gruppi oligarchici di stampo massonico, anticristiani e, a partire da un certo punto, largamene infiltrati da elementi della finanza ebraica d’indirizzo sionista, questo la Chiesa cattolica lo sapeva molto bene, e i suoi vertici si regolavamo di conseguenza. Essi sapevano che, dietro il tanto decantato “spirito della modernità”, vi era un progetto mondialista assolutamente incompatibile con la visione cristiana della vita e anche con la pratica del Vangelo; anzi, un disegno di marca esplicitamente anticristiana, e, più specificamente, anticattolica e antiortodossa (mentre il protestantesimo, per varie ragioni, sia teoriche che pratiche, non è mai stato considerato un problema da quei poteri).

Russi sì, scemi no..



papa-francesco-colomba-20130918_131606Il prossimo 12 febbraio, per la prima volta nella storia, un pontefice, Francesco, incontrerà il capo della Chiesa ortodossa russa, il Patriarca di Mosca Kirill. L’incontro avverrà all’aeroporto internazionale José Martí dell’Avana, lontano dai territori europei dove sono avvenuti i conflitti tra le diverse confessioni cristiane. A Cuba il Papa farà scalo nel suo viaggio verso il Messico e il Patriarca sarà in visita ufficiale. Il Papa e il Patriarca avranno un colloquio privato di due ore, firmeranno una dichiarazione congiunta e poi saranno raggiunti dal presidente cubano Raúl Castro, che accompagnerà Bergoglio all’aereo per Città del Messico.
«Il Papa in Russia non ha ancora acquisito una grande fama – dice Irina Osipova a LA FEDE QUOTIDIANA –.

Chiesa Loro..!


Sua Eminenza Eccellentissima e Reverendissima
LORENZO BIANCHI
Principe di Santa Romana Chiesa
Cardinale del Titolo Suddiaconale di San Martino Lutero di Bose

Cum quibus

"Qui ad Aleppo non abbiamo più nulla, ma non ci arrenderemo"

Il racconto di Padre Ibrahim. Missili jihadisti sul quartiere cristiano, a ogni ora del giorno e della notte: "Nessuno può scappare, i vivi sono sepolti assieme ai cadaveri"
"La maggior parte della gente non riesce nemmeno a pensare alla fuga: non ha soldi neanche per il cibo" (LaPresse)
Riceviamo e pubblichiamo questo racconto di Padre Ibrahim Alsabagh, francescano e parroco della cattedrale latina di Aleppo, colpita lo scorso ottobre da un attentato mentre si stava celebrando la messa vespertina.

mercoledì 10 febbraio 2016

La religione dei truffatori ^

LA NUOVA RELIGIONE MONDIALE

Con il Blue Beam Project la Nasa vuole instaurare la Nuova Religione mondiale? Vi sono dei poteri mondiali capillarmente diffusi e dotati di mezzi finanziari inimmaginabili che stanno decidendo nell’ombra il futuro dell’umanità 
di F. Lamendola  
  
Vi sono dei poteri mondiali oscuri, ma capillarmente diffusi e dotati di mezzi finanziari inimmaginabili, che stanno decidendo nell’ombra il futuro dell’umanità, e che stanno pianificando, oltre alla manipolazione mentale degli esseri umani, anche l’instaurazione, con mezzi cinicamente fraudolenti, l’instaurazione di una Nuova Religione sincretistica mondiale, al fine di agevolare la sottomissione totale e irreversibile di ogni singolo abitante del nostro pianeta?

La crisi di questa nazione non nasce per caso





Oggi l’Italia è Gondor

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Molti lettori di questo articolo sicuramente conoscono il mondo creato da J.R.R. Tolkien ne Il Signore degli anelli e qualcun altro ne conoscerà almeno la pur non fedelissima versione cinematografica di Peter Jackson.
Come tutte le grandi opere anche questo racconto epico contiene significati esoterici o profetici molto profondi e attuali anche se non ci è dato sapere perché, se per un ingresso iniziatico dello stesso autore a importanti livelli di Coscienza oppure semplicemente perché la sua opera è sfuggita al controllo dello scrittore producendo significati che nemmeno Tolkien si sarebbe immaginato [1].
Ad ogni modo il regno di Gondor costituisce il cuore geografico e politico del mondo fantastico di Tolkien, la Terra di Mezzo, intorno a cui ruota il ritorno all’antico ordine tradizionale e comunitario contro il nuovo ordine materialista, modernista e, diciamolo pure, industrialista del malvagio signore Sauron e del suo nero dominio di orchi, Mordor, l’anti-Gondor.
Ma a dispetto del suo retaggio prestigioso e dell’importante ruolo di cui è rivestita, Gondor è un regno in crisi. È un regno senza sovrano, retto da una dinastia di sovrintendenti, in attesa del ritorno di un re che ripristini i valori, i principi e il ruolo della nazione. Gondor è anche un paese in profonda crisi demografica, in cui da tempo si fanno pochi figli a partire dalle classi nobili e il popolo preferisce vivere ricordando i fasti del passato anziché lavorare per rinnovarli.

Inebriati dal calore della piazza?

… I destini del mondo dipendono prima di tutto dalla fedeltà alla vocazione di ogni singolo cristiano, molto di più che da qualsiasi evento di massa o da qualsiasi strategia politica. L’errore di Jacques Maritain e la chiarezza un po’ brutale ma sincera di Domenico Giuliotti ci indicano cos’è realmente l’appartenenza a Cristo. Dobbiamo essere cristiani integrali ogni giorno, nonostante le resistenze della natura ferita del peccato.

È pervenuta in redazione:

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Gentilissimo dottor Gnocchi,
seguo fin dall’inizio la sua rubrica di posta, che apprezzo per la chiarezza e la capacità di andare controcorrente. Non le nascondo però che a volte la sua intransigenza mi pare che possa risultare controproducente. E mi chiedo anche se sia sempre opportuno far risalire alle proprie prese di posizione su questioni sociali e politiche alla fede cattolica. Le faccio un esempio attuale: come possiamo contrastare in ambito laico la Cirinnà se mettiamo avanti la nostra fede? D’altra parte, mi rendo conto che a forza di metterla da parte si finisce per dimenticarla. Ma allora che cosa bisogna fare?
Grazie per l’attenzione e per quanto sta facendo.
Lorenza Chiarini
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zrbrps

La "Nuova Chiesa" adotta il Bipensiero

Papa Francesco avrebbe mandato Padre Pio a pulire i pavimenti
Fatima 2017
Papa Francesco: «Il confessore non deve essere un "bastonatore". Piuttosto pulisca i pavimenti»

roma.diariodelweb.it/roma/articolo/?nid=20160209_374308 

Davvero "insolito" che Papa Francesco parli di confessori "bastonatori" proprio in questi giorni.
Chi ha conosciuto Padre Pio sa benissimo che se c'era una cosa su cui era assolutamente intransigente era proprio sulla terribile serietà della Confessione.
Ergo, possiamo dedurre, che non era "misericordioso"?
Forse i fan di questa misericordia-prezzemolo dovrebbero iniziare a farsi qualche domanda e a capire che qui c'è qualcosa che non quadra.....

Tarzan o Cita?

Dai 2milioni del Family Day ai 13 Km di fila per Padre Pio: un affronto troppo grave per i compagni
A cura di Floriana Castro-

urlSanremo 2016. Alla manifestazione canora viene invitato il trafficante internazionale di bambini Elton John assieme al suo compagno. Motivo dell’intervento? Propaganda all’utero in affitto, e chi meglio di Elton John poteva pubblicizzare questo assurda assurda deviazione dal buon senso comune? Lui che per due anni in cui il bambino -nato da un cocktail di sperma mischiato a quello del suo compagno grazie all’affitto di una donna indigente- non ha fatto che piangere, un pianto inconsolabile, al punto che grazie alle decisive provviste di denaro Elton John decise di far prelevare dal seno della “madre biologica” (noi diremo madre e basta) il latte e farlo arrivare quotidianamente via jet privato in Inghilterra, per provare a lenire la sofferenza del piccolo Zac.  (clicca qui)

La trinità di Loggia

Le origini ebraiche della Massoneria

Le origini ebraiche della Massoneria 
Ebrei talmudisti, massoni e protestanti: tre teste, un
unico berretto. Un'unica missione (anti-cristiana)
Video in allegato: Inferi e diavolo nella cultura gnostica ed esoterica
di Don Isidore Bertrand (1829-1914)
sacerdote, saggista cattolico e giornalista francese conosciuto per le sue opinioni anti-massoniche.  Traduzione dell'originale francese La Franc-maçonnerie, secte juive née du Talmud (Librairie Bloud et Cie, 1903), a cura di Paolo Baroni / Centro San Giorgio
Origini ebraiche della Massoneria - 1
 Le origini ebraiche della Massoneria                                                             
Parigi – di Don Isidore Bertrand (1829-1914) (1)  – La controversa questione dell'origine ebraica della sètta massonica risale alla fine dell'Ottocento, ossia quando alcuni tra i più autorevoli studiosi di questa materia iniziarono a sostenere a spada tratta questa tesi. Tra essi, vale la pena di menzionare prestigiosi autori cattolici come Mons. Ernest Jouin (1844-1932) direttore della Revue Internationale des Sociétés Secrètes, che per primo coniò il termine «Giudeo-Massoneria», il gesuita Padre Enrico De Rosa (1870-1938), articolista di valore de La Civiltà Cattolica, o Mons. Umberto Benigni (1862-1934), esperto di Storia della Chiesa, tutti personaggi al di sopra di ogni sospetto in quanto del tutto estranei alla corrente dell'antisemitismo biologico che una trentina di anni dopo sarebbe affiorata in Inghilterra e in Germania in ambienti razionalisti ostili al cattolicesimo. Il fatto che da allora molte cose siano state scritte in favore o contro questo assunto, e che tutt'oggi se ne discuta, prova l'attualità di questo argomento trattato in modo scientifico, anche se in maniera sintetica, dall'Autore di questo scritto agli inizi del XIX secolo (1905).
(1) Sacerdote, saggista cattolico e giornalista francese conosciuto per le sue opinioni anti-massoniche