ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 23 febbraio 2016

Il brutto vizio della mormorazione

Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo


coronaCuore“Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l’educazione da noi ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore. E’ diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita è diversa da quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade” (Sap 2, 12-15).
Da mesi assisto inerme a decine di attacchi portati avanti sul web a scapito dei frati francescani dell’Immacolata e in modo particolare del loro fondatore p. Stefano M. Manelli.
Finora sono rimasto in silenzio nella consapevolezza che la verità prima o poi viene a galla; ma quando ho letto gli ultimi articoli usciti sulla stampa, mi sono detto: “ogni pazienza ha un limite!”
Anche perché ormai non ci si accontenta più di vaghe accuse indimostrate e indimostrabili di autoritarismo in campo liturgico e amministrativo, che fanno ridere anche i muri del convento dove p. Stefano è stato e vissuto, ma anche di fatti criminosi, quali patti di sangue, atti di libidine, costrizione ad assumere cibi avariati, furti, omicidi…
Sembra insomma che i francescani dell’Immacolata, vecchio corso, siano stati tutti una banda criminale e settaria, degna solo di finire i suoi giorni nelle prigioni vaticane.

Papa Donald I

Carico da novanta di Douthat sul Nyt: il Papa e Trump sono uguali

L'obiettivo da colpire è lo stesso, nota il columnist cattolico americano: la classe dirigente occidentale
di Matteo Matzuzzi | 23 Febbraio 2016 
Papa Francesco (LaPresse)
Il fatto è che Papa Francesco e Donald Trump sono più o meno uguali, e cioè due populisti che se le sono date di santa ragione. A scriverlo, domenica sul New York Times, il columnist cattolico Ross Douthat. Ma il Papa deve fare politica, sottolinea il vaticanista del Boston Globe, John Allen.

Manca solo il Gabibbo

400 soubrette firmano per le unioni civili, manca solo il Gabibbo

Febbre da virus gesuitico

Sui divorziati risposati il papa frena, i suoi consiglieri no


Dopo il gesuita Spadaro anche il vescovo Semeraro spinge perché sia data loro la comunione. Ma con argomenti molto discutibili. Qui confutati da un esperto di pastorale familiare, Juan José Pérez-Soba
di Sandro Magister

ROMA, 23 febbraio 2016 – La pubblicazione dell'attesissima esortazione postsinodale è ormai vicina. "Forse prima di Pasqua", ha detto Francesco.

Sale quindi la febbre su ciò che il papa dirà sul punto più controverso, la comunione ai divorziati risposati.

Antonio sdoganato?

Socci, la Profezia Finale: quella lettera (letta) a Papa 
Francesco sul futuro della Chiesa


L’ultimo libro era intitolato "Non è Francesco" e in esso lo scrittore cattolico Antonio Socci adombrava dubbi sulla regolarità dell’elezione di Bergoglio al soglio di Pietro.
Stavolta invece è proprio a Francesco che Socci si rivolge con il suo nuovo saggio intitolato "La profezia Finale. Lettera a Papa Francesco sulla Chiesa in tempo di guerra" edito da Rizzoli, con il  quale il giornalista e scrittore descrive i tempi moderni come il momento clou del grande attacco finale contro la Chiesa sferrato dalle "forze del male". 
Un momento drammatico anticipato da tante profezie in passato. 
"In duemila anni di storia della Chiesa, mai, veramente mai, si è avuta una tale concentrazione di apparizioni mariane e una tale concentrazione di profezie che, tutte convergenti, le une e le altre, indicano il nostro tempo come un tempo di svolta quasi apocalittica" scrive Socci.

L'eco del nulla

A suo tempo ho divorato il libro di Umberto Eco, Il nome della rosa, poi ho capito che in quella costruzione mancava un elemento fondamentale (che ora, confidiamo, possa vedere anche lo scrittore, Lassù).

Ero un lettore onnivoro. Spaziavo dai polizieschi al fantasy, dai tomi storici all'avventura. Quel volume era un best seller, e parlava di cose che amavo: medioevo, misteri, labirinti. Così me lo portai a casa, e lo divorai.
Un guaio dei lettori onnivori, che hanno letto troppo, è che spesso colgono le fonti da cui gli scrittori hanno attinto. Gli originali.

Galantinnà

Unioni civili, via le adozioni dal ddl Cirinnà Accordo Pd-Ncd, nasce la legge Alfano-Galantino


Alfano e Renzi
Unioni civili a una svolta, accordo fatto nella maggioranza di governo. Salvo sorprese dell'ultimo istante domani verrà presentato un maxi emendamento al ddl Cirinnà che stralcia lastepchild adoption (adozione del figliastro), aggiusterà gli articoli 2 e 3 per evitare l’equiparazione al matrimonio, e verrà sottoposto al voto di fiducia. In questo modo sarà votato anche dall’NCD di Angiolino Alfano e tra giovedì 25 febbraio e martedì 1 marzo dovrebbe essere approvato dal Senato. Sempre che non abbia qualche esito il ricorso alla Corte Costituzionale di una cinquantina di senatori per essere stato violato l’articolo 72 della Costituzione, che impone il passaggio di ogni disegno di legge dalla Commissione competente.
In ogni caso da un punto di vista politico l’accordo è dato per fatto, e così il ddl Cirinnà si trasforma in ddl Alfano-Galantino, essendo questo l’obiettivo congiunto voluto sia dal leader dell’NCD sia dal segretario della Conferenza Episcopale: sì alle unioni civili (distinte dal matrimonio), no alle adozioni.

La ‘pastorale dell’incontro’.

UN PANORAMA. . . CATTOLICO
(si fa per dire)




La cronaca ultima e recente, che descrive e commenta la vita ecclesial/cattolica, ci propone una mèsse di fatti ed eventi declinanti il progressivo ed inarrestabile degrado dissacratorio che gli uomini di Chiesa – Papa, Cardinali, vescovi, preti - con consapevolezza colpevole e sfacciata volontà, e nel pieno adempimento dei nefasti dettami del Concilio Vaticano II e della massoneria internazionale, conducono verso la soluzione finale, quella, cioè, di adeguare interamente la natura e la struttura divina della Chiesa cattolica alle coordinate mondane nel solco della nuova e del tutto sterile ‘pastorale dell’incontro’.

Cattoconiglio

Il ruggito di Mattarella 

Santa Marta chiama e il Quirinale risponde. L’abolizione mondiale della pena di morte è “un dovere e un impegno culturale irrinunciabile”. Qualcuno informi Mattarella che la pena di morte è stata reintrodotta in Italia il 22 maggio 1978 con la legge 194. La riposante bellezza delle battaglie ipocrite.

di Paolo Deotto

zzzzcrnfcÈ partito Bergoglio pochi giorni fa. “Non si eseguano condanne a morte durante l’anno santo della misericordia”. Molto bello, senza dubbio. Oggi, ci informa l’ANSA, il Quirinale ha risposto fieramente. “L’abolizione della pena di morte mira ad affermare il rispetto della vita di ogni essere umano e, dunque, la dignità della persona e il suo primato anche all’interno degli stessi ordinamenti”. Poi, ovviamente l‘immancabile richiamo all’Europa e a non ben precisati “valori” della medesima.
Le battaglie inutili e ipocrite sono in genere le più affascinanti e trascinano i nostri politici a vette di lirismo. Inutili, perché le Nazioni dove la pena di morte è ancora in uso non si preoccupano certo di ciò che dice il sig. Mattarella Sergio. Ma sono battaglie anche ipocrite, perché in Italia la pena di morte esiste, eccome, essendo stata reintrodotta con l’infame legge 194, approvata e promulgata il 22 maggio 1978. Tra l’altro è da notare che doveva esserci un’urgenza spaventosa di far entrare in vigore la 194, perché fu pubblicata in Gazzetta Ufficiale nello stesso giorno.

lunedì 22 febbraio 2016

Nel mirino dell’èlite

L'AFORISMA - Abbiamo dimenticato Dio: questo è il vero male; il resto è solo conseguenza - Aleksandr Solzenicyn
  ˜˜˜
 Le "unioni (in)civili"

http://www.corsiadeiservi.it/it/default.asp?page_id=1

 La tutela delle convivenze di fatto: una caricatura del matrimonio 

L’onnipotente pubblicità, relativista, nichilista, omosessualista ci fa metabolizzare tutto ed  è riuscita a impermeabilizzare il nostro spirito (in questo caso dovrei dire, più prosaicamente, il nostro stomaco) rivestendolo di quel metaforico Maalox che ci rende digeribili anche le innovazioni più assurde…

di Carla D’Agostino Ungaretti
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zzzzsmmNella confusione politica, morale, sociale, antropologica che impera in questo nostro travagliato tempo e che ci sta trascinando verso l’apostasia, solo un aspetto della realtà italiana mi sembra chiaro. Tutti si riempiono la bocca con le unioni civili invocando una legge “moderna ”, una legge “condivisa”, che riconosca i diritti di tutti, che non faccia sentire nessuno emarginato, che ottemperi alle pretese europee, che rispetti “l’amore” ovunque esso si trovi, sia tra gli uomini che tra le donne. Lo proclamano i politici di qualunque sponda, lo dicono perfino i Vescovi, lo affermano (ormai per  sfinimento) le persone comuni  che fino a qualche anno fa avrebbero riso a crepapelle all’idea, non solo della possibilità di far sposare tra loro gli omosessuali, ma addirittura di riconoscere loro dei diritti che si richiamino, più o meno alla lontana, al matrimonio; lo si vuole inculcare anche nelle menti innocenti dei nostri bambini fin dall’asilo infantile. Ma è giusto tutto ciò? Dico subito che secondo me non lo è, e soprattutto dal punto di vista cristiano, nonostante Papa Francesco, sul volo di ritorno dal Messico, abbia proclamato che, in tema di unioni civili, i cattolici devono votare secondo coscienza, frase che come al solito quando è pronunciata da lui dà origine alle più diverse interpretazioni[1].

Russkiy mir?

La terza Roma

C’è un futuro nel cammino ecumenico tra la chiesa di Francesco e il patriarcato ortodosso di Mosca? Più dubbi che certezze

Una funzione religiosa solenne con il Patriarca Kirill a Mosca. Restano aperte le questioni che hanno lacerato la cristianità per dieci secoli
Calma, fanno notare gli acuti osservatori di questioni vaticane, quando si mostra entusiasmo per la Dichiarazione congiunta firmata una settimana fa nel regno dei fratelli Castro dal Papa di Roma e dal Patriarca di Mosca. Francesco e Kirill, lì “come fratelli”, ha detto subito Bergoglio non appena accomodatosi alla scrivania per la storica firma. Ben più politico è stato il breve intervento del Patriarca, che ha sottolineato quale dovrebbe essere in campo di battaglia comune alle due chiese, primo fra tutti la salvezza del cristianesimo e la lotta a chi vuole l’eliminazione dei cristiani dalle terre che essi hanno da sempre abitato. Del venerdì cubano rimarrà l’abbraccio sincero, il testo che reca in calce la doppia firma, l’avvio d’un percorso di dialogo ai massimi livelli che si auspica fruttuoso dopo il tempo millenario delle scomuniche e delle lotte fratricide a colpi di vero o presunto proselitismo.

Instrumenta Mariae?




Meno lontani di certi vescovi “cattolici”

Che l’incontro tra Kirill e Francesco abbia una portata storica, è fuori di dubbio; il motivo di tale importanza è però tutto da verificare. Da anni il Patriarcato di Mosca cerca contatti e collaborazione con la Chiesa Cattolica. Nel deserto morale e spirituale lasciato da settant’anni di totalitarismo marxista, la Russia attuale, pur avendo riammesso le sue millenarie tradizioni cristiane, deve fare i conti con uno dei tassi di aborti più alto al mondo, una massiccia invasione di sètte fondamentaliste americane e una cospicua quanto irrequieta presenza islamica sul proprio territorio.

Se conosci chi frequenti* perdi la fede!

Aveva smesso di credere e ammetteva di non saperne spiegare le ragioni: «È stato come l' interruzione di un circuito elettrico». Ma pensava che nell' aldilà con Gesù poteva intendersi. I ncontrandolo, intervistandolo, leggendolo, non potevo sfuggire a una sorta di rammarico. Proprio perché molto ne ammiravo l' intelligenza, la cultura, lo stile, l' ironia, il savoir vivre, sentivo (e glielo dissi anche, una volta, ricavandone un sorriso enigmatico), sentivo il dispiacere del credente davanti a un uomo che ti parlava della sua «definitiva apostasia» da ogni fede religiosa, a cominciare ovviamente da quella cattolica. 

Ecco perché scappano dalla chiesa, per le sue icone horror!*


Giubileo della Curia, "la Chiesa non crolla" per il Papa. Per Rupnik sarà "bella", non "brava"
Papa Francesco ha celebrato in occasione della Solennità della Cattedra di San Pietro, il Giubileo della Curia romana, del governatorato e delle istituzioni collegate con la Santa Sede.
Francesco ha preso spunto dalla domanda che Gesù ha rivolto agli apostoli "Voi, chi dite che io sia?",per rimarcare come tutti non possano esimersi dal rispondervi. 
Rispondere a questa domanda è dunque un imperativo morale "ma – ha specificato il Papa - in essa non c'è nulla di inquisitorio, anzi, è piena di amore!Il primo chiamato a rinnovare la sua professione è il successore di Pietro" ha poi aggiunto Francesco parlando di se stesso e del ruolo che il pontefice è chiamato a svolgere. 

Non ditelo a Bergoglio..

Paolo VI e le suore violentate in Congo. Ciò che quel papa non disse mai

aereo
Nella pirotecnica conferenza stampa sul volo di ritorno dal Messico a Roma, papa Francesco ha tra l'altro ritirato fuori la storia che "Paolo VI – il grande! – in una situazione difficile, in Africa, ha permesso alle suore di usare gli anticoncezionali per i casi di violenza". Ed ha aggiunto che "evitare la gravidanza non è un male assoluto, e in certi casi, come in quello che ho menzionato del beato Paolo VI, [ciò] era chiaro".
Due giorni dopo, anche padre Federico Lombardi ha ritirato fuori la stessa storia, in un'intervista alla Radio Vaticana fatta con l'intento di raddrizzare ciò che era andato storto nelle dichiarazioni del papa riprese dai media, che sul via libera agli anticoncezionali avevano già cantato vittoria:

La pena di morte

hands on prison bars
Qual è la posizione della dottrina cattolica sulla pena di morte? La risposta ce la fornisce il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 2266 e 2267. Vediamo cosa dice:
«n.2266: Corrisponde ad un’esigenza di tutela del bene comune lo sforzo dello Stato inteso a contenere il diffondersi di comportamenti lesivi dei diritti dell’uomo e delle regole fondamentali della convivenza civile. La legittima autorità pubblica ha il diritto ed il dovere di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto. La pena ha innanzi tutto lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa. Quando è volontariamente accettata dal colpevole, essa assume valore di espiazione. La pena poi, oltre che a difendere l’ordine pubblico e a tutelare la sicurezza delle persone, mira ad uno scopo medicinale: nella misura del possibile, essa deve contribuire alla correzione del colpevole».

Non mancano le contraddizioni

Il Papa lascia sguarniti i confini

Non è compito della chiesa governare i processi di globalizzazione

Papa Francesco (foto LaPresse)
Francesco ha preso partito: se da tempo si batte contro la chiusura delle frontiere europee in risposta alla pressione migratoria proveniente dal sud del mondo, ora si scaglia contro l’idea di rafforzare i confini che separano gli Stati Uniti dall’America latina.

domenica 21 febbraio 2016

Non si accettano le mezze misure.

                     Il Segreto di Fatima la Tiara e il Papato

E' stata proposta alla nostra attenzione un articolo molto interessante - vedi qui - che seppur ne condividiamo le accorate denuncie, non possiamo però condividere le conclusioni spesso azzardate come effetti e conseguenze, quasi una Sede Vacante  del papato da Pio XII, e proprio in riferimento al terzo Segreto di Fatima.

In sostanza condividiamo l'apprensione a riguardo di un papato, oseremo dire, liquefatto ma non possiamo concludere che ci troviamo davanti ad una Sede Vacante e questo per una semplice ragione: la promessa di Gesù Cristo in quel non praevalebunt "le porte degli Inferi non prevarranno" (Mt.16,17-19).

O ci crediamo o non ci crediamo, non si accettano le mezze misure. Diverso è discutere, invece, sul fatto che questa promessa e questa garanzia di Nostro Signore Gesù Cristo non cancella il dramma del "fumo di Satana" entrato dentro la Chiesa - come denunciò Paolo VI - e che "vide" Leone XIII, e dunque di un certo oscuramento della Verità ad opera dei Pastori della Chiesa, compreso il Papa, un Papa, o alcuni Papi. Anzi, proprio questa promessa di Gesù ci fa capire che la Chiesa deve attraversare un tempo tanto difficile da far pensare ad una sua caduta, agli inferi che prevalgono.

Angoli ottusi

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Perché non ci si può fidare dell'appello dei 400 sulle unioni civili

di Antonio Gurrado | 22 Febbraio 2016 ore 18:36
Letta e riletta su più fonti, la letterina dei quattrocento intellettuali in favore delle unioni civili contiene un neo che ne pregiudica il valore ben più del sospetto che, in fin dei conti, sottoscrivere proclami all’avanguardia convenga a scrittori e registi e attori e cantanti per due motivi. Da un lato infatti blandiscono il pubblico progressista, che finanzia buona parte del mercato culturale e che quindi, rafforzato nelle proprie convinzioni, ricambierà rafforzando il proprio impegno all’acquisto dei prodotti dei quattrocento intellettuali; dall’altro lato intimoriscono il pubblico refrattario o conservatore che, di fronte a quattrocento intellettuali schierati compatti sul versante opposto, viene percorso dall’atroce dubbio di essere troglodita.

Via il beccamorto!

Martini e muri
Da oggi i milanesi potranno chiamarla via cardinale Carlo Maria Martini: all'arcivescovo di Milano scomparso nel 2012 è stata intitolata via dell'Arcivescovado, strada a lato del Duomo. L’impegno del cardinale Martini, divenuto durante i ventitré anni di episcopato una delle personalità più conosciute e rispettate della Chiesa cattolica, ha varcato presto i confini dell’arcidiocesi.

Bestie nere

WOJTYLA E SACERDOZIO FEMMINILE

    La chiusura di Wojtyla al sacerdozio femminile è stata un «evidente errore tattico»? Che cos’è che non va giù alle suore progressiste americane come Theresa Kane, in ultima analisi: il fatto che Gesù Cristo fosse un uomo? 
di Francesco Lamendola  


  
Che cosa ci si aspetterebbe da una suora cattolica: di vederla andare in giro con il velo e la tunica, oppure in un elegante tailleur? E che cosa ci si aspetterebbe che ella dica, commentando la morte di qualcuno – specialmente se questo qualcuno è il Papa: che abbia per il defunto almeno un pensiero rispettoso, oppure che si compiaccia della sua dipartita, perché con essa è venuto meno un ostacolo a ciò che lei si prefiggeva di raggiungere?
La suora in tailleur di cui stiamo parlando ha un nome è un cognome: si chiama Theresa Kane, e, negli anni Settanta del Novecento, è stata presidente della Leadership Conference of Women Religious (L.C.W.R.), fondata nel 1956, e che raggruppa circa l’80% delle religiose degli Stati Uniti d’America. Il caro estinto, della cui dipartita poco si duole, è la sua ex bestia nera, Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, reo di aver chiuso la porta alla richiesta delle suore americane di poter accedere al sacerdozio, al pari degli uomini, in nome della parità dei diritti e della uguaglianza dei carismi.

“Meno fede, più sesso”.


La BBC conferma l’Inquisizione una truffa culturale per colpire la Chiesa. Addio ad uno dei suoi grandi calunniatori, Umberto Eco


urlSe oggi  pensare al medioevo e alla  Chiesa dell’epoca alla maggior parte del popolo poco informato vengono subito in mente roghi, streghe, superstizione e barbarie di tutti i generi lo dobbiamo sicuramente alla massoneria: si sa, sono i vincitori che scrivono la storia, o almeno quella storia ricca di reticenze, omissioni, spesso di vere e proprie falsità; accuse che si continuano a scagliare anche a distanza di molti secoli. Infatti, una ricerca storica al di fuori dei libri di testo ci da un quadro chiaro -e del tutto diverso come vedremo- da quello cosiddetto ufficiale. Il 19 Febbraio 2016 se ne va uno dei grandi calunniatori e mistificatori del medioevo e soprattutto, della Chiesa e della Santa Inquisizione. E così Umberto Eco pieno di sè fino all’orlo ha dovuto piegarsi anche lui davanti al ciclo naturale della vita, e alla natura come Dio l’ha creata, a cosa gli è servita tanta superbia se anche lui, “filosofo illuminati”, ha dovuto piegarsi-come i tutti i comuni mortali- alla sua ora? Il suo romanzo “Il Nome della Rosa” è uno dei libri più venduti di tutti i tempi insieme al “Codice da Vinci” di Dan Brown e a “50 sfumature di Grigio” , ciò la dice lunga sui gusti dei lettori occidentali, che sembrano chiedano: “ci vuole meno fede e ci vuole più sesso”.

Se si sbaglia lo corrigeranno?

MURI E PONTI DI BERGOGLIO

Quando si cade dalla teologia nella demagogia. La teologia della liberazione condivide l’analisi marxista delle dinamiche sociali e anche la strada per affrontarle ossia la lotta di classe: è un marxismo travestito da cristianesimo 
di F. Lamendola  



Di ritorno dal suo viaggio pastorale in Messico, nel corso del quale ha reso omaggio alla Vergine di Guadalupe, e ha speso molte parole in difesa dei diritti degli indios, papa Francesco è stato intervistato su due questioni prettamente politiche: la discussione in atto, nel Parlamento italiano, sul disegno di legge Cirinnà; e l’intenzione espressa dal candidato repubblicano alle primarie per le presidenziali degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, di erigere una barriera al confine messicano lunga 2.500 km., e di espellere 10 milioni di immigrati.

Ma l'anima ha neuroni?

Ineuroni di Ravasi sono certamente evasi....

E non cominciamo con il mantra dell'offesa ad un cardinale "principe" di santa romana Chiesa, perchè qui Ravasi, il cardinale per nulla principe, l'ha detta grossa e non accettiamo affatto di tacere sulle sue rivelazioni recenti a favore della Massoneria, su IlSole24ore (14-02-2016).

Intanto mettiamo subito nero su bianco, ecco cosa fece firmare san Giovanni Paolo II dal Prefetto della CdF nel 1981 e poi ripreso dal nuovo Prefetto (Ratzinger) nel 1983 a chi gli chiedeva se la scomunica contro la Massoneria fosse decaduta con il Concilio e nel nuovo Codice di 
Diritto Canonico, entrambi citati dallo stesso Ravasi:
"Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito, e ciò in linea con la Dichiarazione di questa S. Congregazione del 17 febbraio 1981..."

Catechismo aeronautico

La tentazione di riscrivere il Catechismo
Padre Lombardi
In un precedente commento, mettendo in discussione l’opportunità delle conferenze stampa del Papa visto che sono fonte di innumerevoli incomprensioni e polemiche, ci eravamo soffermati tra l’altro sulla risposta data a proposito di aborto e contraccezione in merito al caso del virus Zika. Se sull’aborto le parole sono state più che chiare, tutti i giornali del mondo hanno invece “visto” l’apertura di Papa Francesco alla contraccezione. In realtà nelle parole del Papa si parlava di evitare la gravidanza che, nella prospettiva della procreazione responsabile, è azione lecita, ovviamente seguendo i metodi naturali di regolazione della fertilità. Quindi, dicevamo, niente apertura alla contraccezione sebbene la modalità della domanda, il linguaggio colloquiale, la risposta sommaria e una certa cialtroneria giornalistica hanno inevitabilmente creato “il caso”.
Ora però accade che il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ci abbia clamorosamente smentito dando invece ragione a chi ha parlato di apertura alla contraccezione, oltretutto dando l’impressione che – “in casi di emergenza” – sia già un insegnamento tradizionale della Chiesa.

sabato 20 febbraio 2016

Chiudete quella porta..!

CREDERE AL DIAVOLO ?


La cultura moderna non crede più al Diavolo e la Chiesa cattolica? Perché la Chiesa ha abolito la preghiera a San Michele contro Satana? Smettere di pregare contro il Diavolo è come aprirgli le porte. Allora è questo che si vuole? 
di F. Lamendola  

Il mondo moderno, si sa, ha smesso di credere all’esistenza del Diavolo ormai da molto tempo, così  come ha smesso di credere alla realtà della sua azione nefasta mirante a condurre gli uomini verso l’infelicità e la distruzione materiale, e, sul piano spirituale e morale, verso il peccato e la rottura della relazione d’amore con Dio.
La cultura moderna, che ha smesso, e da parecchio, di credere a Dio, ha smesso di credere anche alla realtà del Diavolo: le due cose, in fondo, sono perfettamente simmetriche e speculari. E non solo essa ha smesso di credere nella realtà soprannaturale (e in quella preternaturale), ma ha fatto anche oggetto di sufficienza, ironia e dileggio quanti ancora vi credono, sempre in nome della mitologia del Progresso illimitato e puramente immanente (due concetti talmente contraddittori, che bastano a mostrare la povertà intellettuale dell’antropologia ateistica).

New pork times



LA “RICOSTRUZIONE “ DI GAZA: ZERO CASE, MASSIMO PROFITTO PER ISRAELE
FONTE: WHOPROFITS.ORG
A un anno dall’ ultimo attacco israeliano alla martoriata zona della Striscia di Gaza, migliaia di case ridotte in macerie e nessuna ricostruita.
L’ultimo attacco israeliano a Gaza ha causato la morte di circa 2000 palestinesi e distrutto 17.000 abitazioni, lasciando senzatetto 110.000 persone e riducendo in macerie gran parte della Striscia. A seguito delle eclatanti violazioni delle leggi umanitarie internazionali da parte di Israele, l’emergenza umanitaria nell’assediata Striscia di Gaza si è ulteriormente aggravata.

Il prossimo san Mito

Apologetica. Rubrica quindicinale di Corrado Gnerre

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I veri motivi della Riforma protestante  (I parte)
di Corrado Gnerre
 .
zzzzltrCon il termine “Riforma” s’intende quella importante rivolta religiosa che diede vita al Protestantesimo. Rivolta che ebbe origine con Martin Lutero (1483-1546), il quale, nella notte del 31 ottobre del 1517, espose al pubblico 95 tesi con cui si scagliò contro la Chiesa cattolica.
Perché nacque la Riforma? Prima di tutto va negato ciò che solitamente si afferma e cioè che la Riforma sarebbe nata dalla cosiddetta “vendita delle indulgenze”. In quegli anni si costruiva la nuova Basilica di San Pietro e per finanziare i lavori si decise di raccogliere in tutta la cristianità offerte per lucrare indulgenze. In Germania l’operazione venne affidata ad un personaggio tutt’altro che edificante, Johan Tetzel. Ma attenzione: questo non fu il vero motivo della nascita della Riforma!

Un knock-out all'inizio del primo round!

Al vertice c'è l'abbraccio dell'Avana, ma alla base l'unità è lontanissima


Il racconto di due sposi australiani, lui cattolico, lei ortodossa. Punto per punto tutti gli elementi di contrasto tra le due Chiese, nella vita di ogni giorno

di Sandro Magister

ROMA, 20 febbraio 2016 – Incontrando il patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie, papa Francesco ha gettato il cuore oltre l'ostacolo.

O meglio, gli ostacoli. Che in gran numero continuano a sbarrare il cammino verso l'unità tra le Chiese cristiane.

Al cammino verso la riunificazione si dà il nome di ecumenismo. E lo si immagina prerogativa dei leader delle diverse Chiese e comunità, con i loro incontri e documenti.

Ma che cosa accade al livello dei comuni fedeli?

Il magistero aeronautico

Meno interviste, Santità....
Meno interviste, Santità. È quello che alcuni commentatori, in particolare negli Stati Uniti, sottolineano dopo l’uso che è stato fatto della conferenza stampa che il Pontefice ha tenuto sull’aereo.

Ma con chi ce l’ha?

Ma chi sono i “costoro” con cui se la prende Galantino?
Il segretario della Cei firma il suo primo articolo sul Sole 24 Ore, lamentandosi di «quanti pensano di preservare il Vangelo e la Religione rifiutando il dialogo e il confronto».


Il 19 febbraio, lo stesso giorno in cui Antonio Socci ha ricevuto il “grazie” del Papa «anche per le critiche» e Libero ha pubblicato il biglietto autografo di Francesco al numero uno dei suoi detrattori, sulla prima pagina del Sole 24 Ore si è annunciato come nuovo collaboratore nientemeno che il segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino.

Non è una novità. Già diversi illustri presuli collaborano da tempo alla prestigiosa testata di Confindustria. Cardinali come Giancarlo Ravasi presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie. Curatore settimanale di grandi recensioni culturali. Nel suo ultimo intervento (14 febbraio) Ravasi ha firmato una singolare lettera aperta alla massoneria («Cari fratelli massoni. Al di là della diversa identità, non mancano i valori comuni: comunitarismo, beneficenza, lotta al materialismo»).

L’uomo è fatto per Dio

Dall’alto del Tabor
Emitte lucem tuam et veritatem tuam: ipsa me deduxerunt, et adduxerunt in montem sanctum tuum et in tabernacula tua (Sal 42, 3).

Non per gusto dell’orrido, ma per essere lucidamente consapevoli dell’ora presente abbiamo cercato di analizzare, nelle ultime settimane, la strategia dell’Anticristo, così da esser pronti a riconoscerlo nel momento in cui si manifesterà. Il Signore stesso, nel deserto, ha voluto guardare in faccia il nemico per insegnarci ad affrontarlo e a sconfiggerlo. Ora, tuttavia, per non soccombere all’opprimente visione della cruda realtà, volgiamo di nuovo lo sguardo verso la luce. Seguiamo Gesù sul monte appartato e lasciamoci inondare dalla luce che si irradia dal Suo volto trasfigurato, di una bellezza insostenibile. Certo, questa contemplazione è riservata ai cuori puri, i cui occhi possono sopportarne lo splendore. Ma, se anche il processo di purificazione interiore non fosse ancora a buon punto, non scoraggiamoci: guardiamo ugualmente, e la luce ci penetrerà nella misura in cui siamo in grado di accoglierla e, per mezzo dei nostri sforzi di santificazione, ci purificherà gradualmente. Chiunque sia ben disposto è irresistibilmente attirato dalla bellezza di Cristo e già il semplice desiderio di possederla in modo sempre più pieno lo fa avanzare, trasformandolo interiormente.