ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 11 ottobre 2016

La luce esiste e da qualche parte, indubbiamente risplende

GESU' LUCE DEL MONDO

Qual è la luce che l’uomo cerca, di cui ha nostalgia, e senza la quale sente di non poter vivere degnamente la propria vita? C’è un passo del Vangelo in cui questa vera luce si rivela agli uomini da Gesù Cristo stesso 
di Francesco Lamendola  




Gli uomini sono al buio delle cose, diceva Francesco Guicciardini nei Ricordi, specialmente riferendosi ai pensatori e ai teologi che cercano di scandagliare la realtà invisibile; e diceva bene, perché l’uomo, da se stesso, non è capace di rischiarar quel buio, non sa trovare le risposte alle grandi domande che lo attanagliano.
D’altra parte, gli uomini - o, almeno, quelli di loro che s’interrogano con onestà intellettuale e con animo puro e disinteressato – sanno di essere al buio; e lo sanno appunto perché sentono il desiderio di sapere, ma vedono che esso trova un appagamento solo parziale e insufficiente; ma proprio questo loro disagio, questa loro sofferenza interiore, rivelano ad essi che la luce esiste; che essa, da qualche parte, indubbiamente risplende, e che la natura umana è fatta in modo tale da tendere naturalmente verso quella luce, come una candela è fatta per essere accesa, e, in tal modo, rischiare l’ambiente tutto intorno.

Chi sono gli immorali?




Arcivescovo maronita di Aleppo al Senato italiano, “le tregue terrorizzano la popolazione” 



L’accorato appello dell’arcivescovo cattolico greco-melkita di Aleppo, mons. Jean-Clément Jeanbart
http://oraprosiria.blogspot.nl/2016/10/laccorato-appello-dellarcivescovo.html?m=1

Il nuovo bue (o asinello?) del presepe

IL PRESEPIO DELL’IMMIGRAZIONE

“Maria era una migrante”. Paralleli arditi del Papa e scelte politiche
(foto LaPresse)

"Anche la Madonna è stata una migrante, a lungo straniera in Egitto”. Così Papa Francesco ha nuovamente utilizzato il Vangelo per interpretare la stretta attualità. D’accordo, lo fanno spesso i sacerdoti nella famosa “predica”; nel caso dei migranti però sembra prefigurarsi una dottrina Bergoglio che attinge politicamente alla più popolare iconografia del Nuovo Testamento, il presepe. Già a luglio Francesco aveva assimilato Gesù  a un “migrante cacciato”. E già Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a gennaio aveva paragonato i migranti ai Re Magi, i quali “venendo da terre lontane” autorizzerebbero “le nuove marce dei popoli contro ogni muro”. A parte il fatto che i Magi, per essere re e portare doni preziosi, non erano precisamente assimilabili agli odierni e disgraziati migranti economici, l’idea di piegare il Vangelo alla visione dei problemi mondiali di oggi presenta qualche rischio.

Una scelta, mai come prima, politica

Da Bruxelles a Indianapolis, Francesco firma la svolta con il concistoro più liberal nella storia recente della chiesa

I nuovi vescovi annunciati dal Pontefice e le grandi diocesi rimaste a bocca asciutta. Una scelta, mai come prima, politica e che imprime una svolta più liberal (per usare una categoria secolare) alle strutture della chiesa cattolica

Papa Francesco (foto LaPresse)
Roma. Più che sui nomi dei tredici futuri cardinali elettori e dei quattro ultraottantenni annunciati domenica dal Papa al termine dell’Angelus, è utile vedere quali sono le grandi diocesi rimaste a bocca asciutta. L’elenco è lungo: Los Angeles (la più grande diocesi cattolica americana), Cebu nelle Filippine, Salvador de Bahia in Brasile, Montréal, Sydney, Philadelphia, Barcellona, Toledo. Senza contare le italiane Torino, Venezia, Bologna e Palermo e la porpora mancata all’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk. Nulla di nuovo se si considera l’adagio ripetuto a ogni concistoro indetto da Francesco e cioè che la priorità sono le periferie geografiche, nell’intento di dare maggiore rappresentatività alle chiese lontane dal centro europeo e rimarcare il carattere universale del cattolicesimo. Ragionamento che però cade se si guarda alla scelta di Carlos Osoro Sierra e Jozef De Kesel, “nuovi” arcivescovi di Madrid e Bruxelles subito fatti cardinali in sedi che per tradizione e prassi sono da tempo immemore cardinalizie.

Chi cancella la propria iscrizione alla Chiesa

Altro che buon esempio per il mondo. La Chiesa tedesca è un buco nero


Soldi, burocrazia, mondanità, scomuniche per chi non paga. Il tagliente atto d'accusa di Joseph Ratzinger contro il cattolicesimo di Germania. Lo stesso che gode dei favori di papa Francesco

di Sandro Magister



ROMA, 11 ottobre 2016 – "In Germania alcune persone cercano da sempre di distruggermi", ha detto il papa emerito Benedetto XVI nel libro-intervista uscito nei giorni scorsi.

E ha citato l'esempio della "menzogna" montata contro di lui da alcuni suoi connazionali quando cambiò la vecchia preghiera del Venerdì Santo contro i "perfidi Iudaei".

Ma nello stesso libro Joseph Ratzinger ha rivolto alla Chiesa tedesca un'accusa di portata ben più generale: quella di essere troppo "mondana" e quindi di aver lasciato cadere anche il forte monito a una "demondanizzazione" da lui lanciatole durante il suo ultimo viaggio in Germania da papa, nel memorabile discorso a Friburgo del 25 settembre 2011:

> Ai cattolici impegnati nella Chiesa e nella società



Squillo di trombe e carambolar di turiboli?

Dati e riflessioni sul comportamento di tanti cattolici quando, come cittadini, si devono esprimere in materia di immigrazione e di riconciliazione. Dalla Francia al Canton Ticino, dall’Italia all’Ungheria e infine alla Colombia larghe fasce cattoliche votano diversamente da quanto predica Francesco.

In un pacato e interessante editoriale apparso su Avvenire l’8 ottobre (dunque dopo il voto in Ungheria e in Colombia) Marco Impagliazzo - presidente di una Comunità che ha nel dna la vocazione alla diplomazia negoziale, quella di Sant’Egidio – evidenzia che oggi è il “tempo del noi”, citando in chiusura anche papa Francesco. Che il 6 giugno 2015, rispondendo a Sarajevo ad alcune domande di giovani, disse tra l’altro: “Voi non volete essere nemici l’uno dell’altro. Volete camminare insieme (...) E questo è grande! (…) Non siamo loro ed io, siamo noi.Noi vogliamo essere “noi”, per non distruggere la patria, per non distruggere il Paese. Tu sei musulmano, tu sei ebreo, tu sei ortodosso, tu sei cattolico… ma siamo  noi”. Questo è fare la pace! Voi avete una vocazione grande. Una vocazione grande: mai costruire muri, soltanto ponti”.  

Eh già. E in Italia?*



POLONIA, ABORTO. LE MARCE E L’INFORMAZIONE (DEFORMATA E DEFORMANTE) DEI MEDIA.

Oggi vorrei condividere con voi un lungo articolo del The Catholic World Report sulla Polonia, la legge sull’aborto, le dimostrazioni che vi si sono svolte, e la disinformazione che le ha accompagnate. L’articolo originale è in inglese, QUI, e si riferisce in particolare ai giornali mainstream americani; ma il discorso dell’autore è – ahimè – altrettanto valido per i quotidiani italiani, o almeno per i principali di essi, ideologicamente omologati e omogenei.

E l'incubo continua..?

Dramma, incubi e stile Il "Papa giovane" di Law e Sorrentino

Ieri a Roma la prima della serie, che narra le vicende del primo Pontefice americano
I «marchi» italiani d'impatto internazionale, mafia e Vaticano, hanno reso visibili nel mondo certe nostre miniserie, come insegnano Romanzo criminale e Gomorra.

Così funziona l'idea di Paolo Sorrentino, regista premio Oscar 2014 per La grande bellezza, che applicando il proprio inconfondibile tocco di smalto alle sacre stanze vaticane, ora fa bingo con The Young Pope, storia tesa di potere, papato e prelati altissimi. La «sfida vaticana» proseguirà poi in dicembre con Francesco, il Papa della gente, la serie di Daniele Luchetti che andrà in onda, in due serate, su Canale 5 e racconterà la vita di Papa Bergoglio in occasione del suo ottantesimo compleanno.

lunedì 10 ottobre 2016

Per gli ospedalieri da campo

QUANDO LA CHIESA ERA DAVVERO IN USCITA. OGGI LA MEMORIA DI SAN COMBONI, GIGANTE DELLE MISSIONI

Quando la Chiesa era davvero in uscita. Oggi la memoria di san Comboni, gigante delle missioni

L’Africa è un immenso continente, sottopopolato e povero, che conosce da molti anni una crescita continua di cristiani. Il cristianesimo porta con sé un nuovo modo di vedere Dio, e di conseguenza l’uomo, la natura, il lavoro…
Eppure ancora oggi molti dei mali dell’Africa rimangono quelli di un tempo. Mali che originano, be più che dalle colpe di molti occidentali, certamente presenti, soprattutto dalla religione e dalla cultura africana animista.

Chi resiste veramente a questa legge?

Ecco, Taubira, la tua legge (La legge sul “matrimonio per tutti”) 

Articolo redatto per Liberté Politique da François Billot de Lochner – 7 ottobre 2016
Chi è che non vuole la legge Taubira? Chi non vuole davvero la legge Taubira? Chi è che combatte con forza questa legge che destruttura la società, la peggiore di quelle che, dopo la legge sull’aborto, vengono chiamate«leggi sociali»? Chi mostra pubblicamente la sua determinazione senza paura, senza false apparenze e senza calcoli? Chi resiste veramente a questa legge?
Tutto ciò fa temere che si ripeta, con l’introduzione del «matrimonio» omosessuale, quello che si è visto nel 1974 con la legge sull’aborto. Perché, alla fine, che cos’è successo nel 1974? È successo che un governo di destra, contro il parere maggioritario del suo elettorato,
ha fatto passare una legge che legalizza la morte dei più piccoli fra noi. La maggioranza della società civile, in particolare delle autorità morali e religiose dell’epoca, si sono murate dietro un silenzio assordante. Non si doveva ferire o ostracizzare,si doveva essere generosi e comprensivi, bisognava aiutare e non condannare. Si doveva, si doveva, si doveva …

Le ombre del bianco


NUOVI CARDINALI. USA, BELGIO: SCELTE A SENSO UNICO. IL GOVERNO OMBRA DEL PAPA 



Se qualcuno nutriva qualche dubbio sullo sbilanciamento ideologico – e “politico” di questo regno pontificale le ultime nomine cardinalizie l’hanno certamente dissipato.
Ma non hanno dissipato invece una domanda che solo qualche giorno fa ci ponevano: perché certe dichiarazioni molto forti del papa non trovano poi riscontro nella scelta degli uomini?

Perché è ragionevole credere che Gesù fosse Dio?

RAGIONEVOLEZZA DEL VANGELO

Se il cristianesimo fosse ragionevole nel senso che la ragione sia obbligata a riconoscere la verità del Vangelo allora la fede non sarebbe più fede e il cristianesimo non sarebbe più una religione ma una filosofia anzi una scienza 
di F. Lamendola  



Il cristiano crede al Vangelo. Ci crede, cioè crede che quanto vi è scritto sia vero: non in senso metaforico e simbolico, non in senso allegorico e figurato, ma in un senso concreto e assolutamente reale. Di conseguenza, crede in Dio e crede in Gesù, il Verbo incarnato nel seno di Maria, vissuto, morto e risorto per amore degli uomini, poi tornato in Cielo; crede alla Spirito Santo; crede che nell’Eucarestia vi è il Corpo e il Sangue di Cristo; crede che vi sarà la risurrezione dei morti, nonché il Giudizio, individuale e universale, e che i beati andranno in Paradiso, i dannati scenderanno all’Inferno. Per il cristiano, il Vangelo non è una raccolta d’insegnamenti morali: è la storia della vita di Gesù, della sua nascita soprannaturale e della sua morte soprannaturale; vita che era stata annunciata dai profeti lungo tutta la storia della salvezza, così come è scritto in quella parte della Bibbia nota come l’Antico Testamento.
Il cristiano, dunque, non crede, genericamente, in Dio, in un Dio qualunque; non è un deista, e tanto meno un panteista; non crede che la natura sia sempre esistita, ma pensa che Dio abbia tratto dal nulla tutte le cose, e che l’universo, come ha avuto un inizio, avrà anche una fine.

Quali sono le vere ragioni del libro?


                              Un libro pieno di dubbi


Il libro di Benedetto XVI, “Ultime conversazioni”, è stato celebrato su tutti i giornali ed è nella classifica dei libri più venduti, ma è stato veramente letto e capito?

Il primo enigma è il libro stesso. Il 14 febbraio 2013, tre giorni dopo l’annuncio del ritiro (che sarebbe scattato formalmente dal 28 febbraio), il papa annunciò solennemente: “Rimarrò nascosto al mondo”.
Invece, passati tre anni, esce addirittura un best-seller (oltretutto aveva affermato pure che dopo la trilogia su Gesù non ci sarebbero stati altri libri). Perché?
Com’è possibile che un uomo rigoroso, sempre lontano da qualunque protagonismo, di colpo rinneghi clamorosamente la sua decisione di star nascosto? Quali sono le vere ragioni del libro?

Per «chi pretende di detenere un’autorità»

Sarah: “Senza silenzio la liturgia è ideologia”l cardinal a La Nef: «Dio è silenzio, davanti alla sua maestà perdiamo le parole e il diavolo è rumoroso. Per rendere più facile l’accesso a Dio oggi nella liturgia tutto è orizzontale e umano. Ma così si riduce il mistero a bei sentimenti. Senza uno spirito contemplativo in liturgia resteranno astiose lacerazioni e umiliazioni pubbliche dei deboli da parte di chi pretende di detenere un’autorità».

Pubblichiamo la traduzione italiana di ampi stralci dell'intervista che il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino, ha concesso al periodico francese La Nef in occasione dell'uscita del libro La Force du silence (Fayard, 2016).
Il libro che lei propone ai lettori è una vera e propria meditazione spirituale sul silenzio: perché si è lanciato in una riflessione così profonda che abitualmente non ci si aspetta da un prefetto della Congregazione per il Culto divino incaricato di questioni molto concrete della vita della Chiesa?

domenica 9 ottobre 2016

Al clero intellettuale

Giovanni Lindo Ferretti, quando la musica incontra la mistica

di Roberto Vivaldelli - 25/09/2016
Giovanni Lindo Ferretti, quando la musica incontra la mistica
Fonte: Azione Culturale
Prendendo in esame la figura di Giovanni Lindo Ferretti anche solo da una mera una prospettiva artistico-musicale, ci troveremmo di fronte a uno dei personaggi più emblematici e significativi mai apparsi in Italia dagli anni ’80 in poi. L’aver infatti saputo padroneggiare una materia angloamericana come quella del punk e della new wave – le cui capitali erano Londra e New York – facendola propria e proponendola in una chiave nazionale, come quasi mai nella storia della musica popolare è accaduto, è già qualcosa di incredibile.

Torte in faccia


Tredici nuovi cardinali più quattro. Vincitori e vinti del prossimo concistoro


léonard
La torta in faccia che si buscò tre anni fa l'arcivescovo di Bruxelles André-Joseph Léonard, dileggiato (vedi foto) per le sue posizioni tradizionali sia in dottrina che in pastorale, ha trovato oggi una ben più sostanziosa replica nella porpora conferita da papa Francesco al suo successore e rivale progressista, Jozef De Kesel.
Nei precedenti concistori, aveva ripetutamente creato sconcerto il rifiuto di papa Jorge Maria Bergoglio di far cardinale Léonard, nonostante l'importanza della sede da lui governata e le qualità della persona. Si disse che il nuovo papa non volesse più privilegiare le diocesi storicamente cardinalizie, a vantaggio delle "periferie". Ma con De Kesel questo scrupolo è prontamente caduto. Titolo di merito del neocardinale è d'essere pupillo di Godfried Danneels, predecessore di Léonard e capofila della "mafia" – definizione sua – di San Gallo, il club cardinalizio dei grandi elettori di Bergoglio nel conclave fallito del 2005 e in quello riuscito del 2013.

Faremmo meglio..!??


VESCOVO TEDESCO SUL GENDER: “LA CHIESA CAPISCA CHE C’È PIÙ DI UOMO E DONNA”.

Come faremmo senza i vescovi tedeschi? Solo qualche giorno fa ci occupavamo della recente traduzione tedesca della Bibbia, e della Madonna. Oggi invece abbiamo visto, grazie a Maike Hickson e aonepeterfive, che un altro vescovo, l’ausiliare di Essen, Ludger Schepers, ha lanciato l’idea, forse non del tutto conforme a ciò che pensano la Chiesa, e il papa, che “esiste più che un uomo e una donna”. La tesi è stata avanzata a Stoccarda, durante una conferenza, secondo quanto riporta katholisch.de. La conferenza, svoltasi il 5-6 ottobre, era intitolata: “Il Gender è un’ideologia?”, e fra i relatori era presente il dott. Stephan Goertz, fiero sostenitore delle unioni omosessuali.

Il 7 ottobre, direi..

La battaglia di Lepanto e la giornata del sorriso

Piccolo test mattutino con una delle mie figlie, ventenne.
Lo sai che giorno è oggi?
Sguardo assonnato. Poi una reazione: “Ah sì, la giornata del sorriso”.
Giornata del sorriso? E che roba è?
Tono di voce irritato: “La giornata del sorriso, papà. Oggi bisogna sorridere”.
Che assurdità! Come si fa a sorridere a comando? Solo perché è la giornata del sorriso, a me vien voglia di mettere il muso.
“Papà, sei sempre il solito”.
Ma, a parte i sorrisi, oggi che giorno è?
“Uhm… Il 7 ottobre, direi”.
E allora?

Non é mai troppo tardi?

Non è Internazionale

Siamo tutti debitori del cristianesimo

“Da storico ho sbagliato”. Il pentimento di Tom Hollande, scrive New Statesman

(immagine di Roberto Ferrari via Flickr)
"In primo luogo, ci furono i dinosauri, affascinanti, feroci, estinti. E una debole ombra di dubbio, per la prima volta, ha scalfito la mia fede cristiana. Con il tempo, si è oscurata ancora di più”. Così il grande storico inglese Tom Hollande, autore di fortunati programmi di storia antica per la Bbc. “La mia ossessione per i dinosauri si è evoluta senza soluzione di continuità in un’ossessione per gli antichi imperi. Quando ho letto la Bibbia, il centro del mio fascino erano non tanto i figli d’Israele quanto i loro avversari: gli egiziani, gli assiri, i romani. In modo simile, anche se vagamente, ho continuato a credere in Dio, l’ho trovato infinitamente meno carismatico dei miei beniamini dell’Olimpo: Apollo, Atena, Dioniso. E se erano vani, egoisti, crudeli, questo serviva soltanto ad aumentare la loro fama di rock star.

Soffia senza sosta attorno a noi e in noi..


IL DIAVOLO ESISTE? COSA FA?

          Troppi cristiani considerano il diavolo una specie di “pulcinella”. Eppure Satana è una realtà viva che agisce, perché gli spiriti vivono e Satana è lo spirito del male. Soffia senza sosta attorno a noi e in noi. Ora Lucifero era il più intelligente degli Arcangeli, non dimentichiamolo! La malizia più grande di Satana è precisamente quella di farsi dimenticare o negare dagli uomini. Appena la nostra attenzione viene meno egli diventa il padrone. Satana si dà molto più da fare per la nostra rovina, che noi per la nostra salvezza. È proprio lì la sua principale azione. Ci odia perché odia Dio e perché Dio ci ama. Anche se il suo odio è per tutti gli uomini, odia particolarmente i cattolici e molto di più i sacerdoti, perché egli è l’accanito nemico del sacerdozio.

«Un progresso all’indietro»

Lettera aperta di Louis Veuillot a Papa Francesco




Domanda posta dal giornalista Tilmann Kleinjung dell’Adr a Papa Francesco il 26 giugno 2016, durante il volo di ritorno dall’Armenia:

…Lei andrà – fra quattro mesi – a Lund per commemorare il 500° anniversario della Riforma, io penso che forse questo è il momento giusto […] anche per riconoscere i doni della Riforma, e forse anche …per annullare o ritirare la scomunica di Martin Lutero…

sabato 8 ottobre 2016

I veri riformatori sono i Santi



La vera riforma cattolica e la pseudo-riforma di Lutero

Nel quinto anniversario della Rivoluzione luterana, rimbombano falsi appelli ad una riforma strutturale della Chiesa. La storia del XVI secolo ci insegna come i veri riformatori siano i Santi, che non hanno preteso di cambiare la costituzione della Chiesa, ma si sono sforzati di cambiare sé stessi e, col loro esempio, di cambiare gli altri. Anche oggi la nostra risposta, dunque, non può che consistere nel loro esempio.

E' una risorsa?

LAICI E VITA DELLA CHIESA

In che misura è utile e opportuna la partecipazione dei laici alla vita della Chiesa? ci sono cose che i laici possono fare bene per la vita della Chiesa e ce ne sono altre che spettano al clero perché richiedono una speciale vocazione
di F.Lamendola  



Ci sono una grande falsità, una grande ipocrisia, una grande demagogia che nessuno, fra i cattolici, sembra disposto nemmeno a sfiorare. Si dà per scontato, o si finge che sia cosa scontata, il fatto che il crescente coinvolgimento dei laici nella vita della Chiesa sia in se stesso, e manifestamente, positivo; che esso abbia fatto del bene alla Chiesa, che l'abbia rivitalizzata, e che corrisponda a un orientamento religioso più equilibrato e maturo, più saggio e consapevole della realtà del mondo moderno; senza contare che la crisi della vocazioni religiose pare fatta apposta per evidenziare quanto sia opportuno, giusto e necessario, che i laici partecipano in maniera sempre più attiva ed incisiva alla vita ecclesiale.
Ebbene, siamo sicuri che le cose stiano proprio in questi termini? E se, al contrario, la crisi delle vocazioni ed il coinvolgimento massiccio dei laici nella vita ecclesiale, non sempre meditato, non sempre adeguatamente preparato, non sempre così "maturo" come generalmente si dice, fossero le due facce di una stessa medaglia, ossia la sempre più radicale secolarizzazione della nostra società, divenuta ormai post-cristiana?

Fulmini terribili si stanno regolarmente scagliando..

Nuovo fulmine su San Pietro. Liturgisti, terroristi e risate sulla pelle dei disidratati fedeli...

Sui "social" circola un articoletto di Repubblica (con allegato video)  a firma di Paolo Rodari  che riporta la battuta scherzosa del Dott. Justin Welby, Arcivescovo-Primate Anglicano, che avrebbe  scatenato una grassa risata del  Santo Padre Francesco.
In realtà il video (che dura  qualche secondo) mostra  solo l'anziano Papa che sta ridendo assieme al Primate anglicano durante un loro recente incontro in Vaticano.
Dobbiamo perciò fidarci di quel che ha rivelato il buon Rodari sulla tematica della "barzelletta" che il Primate Anglicano che avrebbe fatto ridere il Santo Padre.
Ha scritto Paolo Rodari:
« Vaticano, papa Francesco ride alla barzelletta dell'arcivescovo di Canterbury

Una progressiva desacralizzazione

La religione dopo il Concilio/3: eclisse del sacro

La svolta umanitaria compiuta dalla fazione ammodernante non ha lasciato immuni né i Sacramenti, né il culto, né la struttura della Chiesa. In tutti questi ambiti è in atto una progressiva desacralizzazione.
Sacramenti
Principale preoccupazione delle “riforme” vaticansecondiste [1] è stata quella di sfrondare il più possibile i Sacramenti del loro contenuto soprannaturale.
Al modo luterano sono ritenuti non delle opere in cui agisce la Grazia, ma dei segni che rimandano a dei "significati".

Gospa twitter?

PERCHE' PROPRIO A MEDJUGORJE?

Medjugorje è un evento che divide i cattolici. È uno scandalo nel senso biblico del termine: un segno di contraddizione e mentre i fedeli continuano a recarvisi in massa la Chiesa tace, continua a tacere: un silenzio assordante 
di Francesco Lamendola  


Medjugorje è un evento che divide: non solo i credenti dai non credenti, i cristiani dai non cristiani, ma anche all’interno della Chiesa, anche all’interno dei cattolici. È uno scandalo, nel senso biblico del termine: un segno di contraddizione. Crea una frattura, un prima e un dopo, un di qua e un di là. Impossibile pronunciare questa parola in modo neutrale. Già il tono della voce, la luce dello sguardo, lasciano capire come la pensa chi nomina questa remota e modesta località che nessuno, ma proprio nessuno, fuori della ex Jugoslavia, ma – in verità – anche al suo interno, tranne che nella Bosnia-Erzegovina, aveva mai sentito nominare prima del 24 giugno 1981, quando tutto cominciò.
La Chiesa tace, continua a tacere: un silenzio assordante. L’esito della commissione d’inchiesta, a suo tempo annunciato, non è stato reso pubblico; i fedeli continuano a recarvisi in pellegrinaggio di propria iniziativa, senza l’incoraggiamento dei vescovi – almeno ufficialmente; gli stessi sacerdoti, se partecipano a tali pellegrinaggi, sostengono di farlo a titolo personale: non osano andare contro le indicazioni superiori, che vietano di riconoscere, per il momento, la soprannaturalità delle apparizioni. E se Giovanni Paolo II, a suo tempo, parve propendere per un riconoscimento, sia pure ufficioso e condizionato, l’attuale pontefice sembra pensarla in tutt’altro modo; l’unico accenno che ha fatto alla vicenda, fra l’altro indiretto, è parso suonare ironico (La Madonna non manda le letterine a ore fisse; Maria non è un impiegato che manda messaggi tutti i giorni).

Chi è pronto risponda: Adsum!

 
Nella tana del lupo

Ecce crucem Domini: fugite, partes adversae! Vicit leo de tribu Iuda, radix David.

Di per sé è uno dei luoghi più santi della terra e dei più significativi per la fede cattolica. Dio ha però permesso che diventasse – temporaneamente – la sede del falso profeta e dei suoi cortigiani, controllata dalla dittatura degli ecclesiastici in grembiulino, ovvero dalle cordate di sodomiti dediti al culto di Satana. Le tombe di tanti Pontefici santi o beati fanno da scudo, malgrado tutto, alla pioggia mefitica di demòni che Leone XIII vide abbattersi sull’edificio. Nonostante la maledizione ruttata da un maomettano proprio nei giardini adiacenti, appena due anni fa, quel luogo custodisce la sacra memoria dei primi martiri romani, nonché quella della suprema testimonianza resa a Cristo dal loro primo Vescovo, Pastore universale e Roccia della fede. È stato dunque giusto e doveroso riappropriarsene simbolicamente, lo scorso 4 giugno, compiendovi un atto riparatorio e impetratorio al tempo stesso a nome di tutta la Chiesa, questa povera Chiesa terrena sconvolta dall’apostasia ormai sempre meno latente e sempre più conclamata.

Ecumania dell’apostasia

Ecumania fa rima con apostasia

Ecumania: la chiesa modernista unita nell’apostasia.
Si sa che i titoli devono essere polemici e provocatori, ma noi cerchiamo solo di approfondire ciò che, alla fine, lo stesso Papa Francesco desidera che facciamo: “purché se ne parli”, disse quando si discuteva sui passati sinodi. Pertanto avanziamo umilmente, e senza pretese, in queste cronache, cercando di comprendere gli avvenimenti che stiamo tristemente vivendo.
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Oggi parliamo dell’ennesima — inconcludente, ma politicamente corretta — Dichiarazione congiunta fra la Chiesa Cattolica e la Comunità anglicana, firmata da Papa Francesco e dal signor Justin Welby, Pastore di Canterbury, il 5 ottobre nella Chiesa di San Gregorio Magno al Celio, vedi qui testo integrale. Non ci soffermeremo sulla triste scena di una pretessa anglicana, con tanto di cotta, che accompagnava l’omonimo ruolo delle cerimonie liturgiche del santo Padre, accanto al signor Justin Welby il quale, accanto e al pari del Papa, ha fatto con lui tanto di benedizione comune ufficiale all’assemblea, in un rito cattolico ufficiale presieduto da un Pontefice… ed entrambi in abiti sacerdotali. È stato come aver approvato, legittimato, la presenza di donne prete nelle funzioni liturgiche cattoliche.