ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 30 marzo 2017

C'è un allegato..



02:39


Roma, (askanews) -29 marzo 2017. Non tutto su Fatima è stato svelato. Il terzo segreto fu rivelato, per volere di Giovanni Paolo II, nel 2000. Ma c'è un allegato, che conterrebbe la spiegazione di suor Lucia sulle apparizioni avvenute nella cittadina portoghese. È la tesi del giornalista scrittore Saverio Gaeta, contenuta nel volume "Fatima. Tutta la verità" (edizioni San Paolo), scritto nel centenario delle apparizioni mariane, che cadono quest'anno.
Lo scrittore Saverio Gaeta: "Il terzo segreto è stato rivelato soltanto nel 2000, dopo tantissimi anni, mentre sappiamo che la Madonna aveva detto a Suor Lucia che si poteva già rivelare nel 1960. Quarant'anni dopo il pezzo del terzo segreto che è stato rivelato è parziale, perché la Madonna stessa nel 1944, quando disse a Lucia di scrivere al vescovo, le ordinò: scrivi quello che ti ordinano, ma non quello che ti è dato di comprendere".

Nulla quaestio?

L’arco costituzionale dei pro-vitaartificiale 


Ovvero: dell’endorsement di Gotti Tedeschi per la Lorenzin.
di Elisabetta Frezza e Cristiano Lugli
.
Poco più di due settimane fa la testata simil-cattolica IntelligoNews ha pubblicato un’intervista all’economista ed ex banchiere dello IOR Ettore Gotti Tedeschi, sul tema della denatalità ingravescente (per leggere l’intervista, clicca qui).
La premessa è che, quello delle culle vuote, sia un problema “culturale”: femminismo, eco-ambientalismo, neomalthusianesimo, gnosticismo, esistenzialismo – dice Gotti Tedeschi – a suon di propaganda avrebbero performato le menti a considerare la fertilità un problema e ad assumere a modello la famiglia monofiglio e pluriaccessoriata. Egli si spinge fino a temerariamente affermare che tutto ciò sia avvenuto col concorso della chiesa vaticansecondista, che si è appropriata del linguaggio della modernità necrofila e ha cominciato a parlare a sua volta di “procreazione responsabile” (come una Planned Parenthood qualsiasi, aggiungiamo noi), nonché ad abbracciare la tesi cattoprogressista e pauperista per cui, per metter su famiglia e fare figli, bisogna essere ricchi.
I semi avariati gettati dalla mentalità conciliare hanno prodotto molti frutti marci, culminati oggi con la frequentazione abituale degli ambienti vaticani da parte dei mostri dediti alla ricerca transumanista e allo sterminio degli innocenti (“il grande Ehrlich” è tra le ultime guest star dei sacri palazzi).

Buonaiutatelo che ne ha tanto bisogno..nessuno lo ascolta!

“Dalla parte del Papa”, don Aldo Buonaiuto stasera a “Nemo” su Rai2


Il direttore di In Terris sarà ospite del format creato da Alessandro Sortino e condotto da Enrico Lucci e Valentina Petrini


Gli attacchi mediatici (e non solo) subiti da Papa Francesco nell’ultimo periodo – dagli inquietanti e dileggianti manifesti comparsi un sabato mattina per le strade di Roma alla finta edizione dell’Osservatore Romano recapitata via mail a persone vicine alla Santa Sede – sono stati oggetto di un editoriale molto discusso in rete, firmato da don Aldo Buonaiuto. Un argomento caldo (meglio: scottante) del quale il direttore di In Terris discuterà stasera a “Nemo-nessuno escluso“, fortunato format di Rai 2 creato da Alessandro Sortino e condotto da Enrico Lucci e Valentina Petrini e in onda ogni giovedì alle 21.
Riproponiamo, quindi, l’editoriale in questione ai nostri lettori.

Una bella fratellanza universale


SULLA VISITA DEL PAPA A MILANO 
Qualche considerazione sulla visita di papa Francesco a Milano

Il primo argomento è la visita del Papa a Milano, che è stata indubbiamente un successo popolare (sebbene non siamo così sicuri sulle cifre e sui ‘record’ sbandierati dai turiferari in delirio). Papa Francesco è certo considerato “uno di noi” (al bar lunedì abbiamo sentito evidenziare entusiasticamente e in primo luogo da parte di un paio di clienti il fatto che abbia scelto un bagno chimico per i suoi bisogni) e quanto dice è comprensibile da tutti: “Ha tante parole di buon senso, parla al cuore come un vero nonno”, si sente in giro. Lo dicono cattolici praticanti, ma anche molti cattolici tiepidi e ancora di più indifferenti o agnostici (“Finalmente c’è un Papa che vuole conciliarsi con il mondo”).

Non toccategli l'obama che s'imbufala^!

CATTOLICESIMO POLITICO ?
(Parafrasando Jonathan Swift)


La lettura attenta dei commenti sulla visita del Papa a Milano sabato scorso, permette di riflettere sul significato di alcuni messaggi dove il Pontefice chiede di «cancellare le distanze, abbracciare i confini e le frontiere, includere, far cessare la cattiva uniformità, amalgamare l’umanità e  le esperienze più diverse, ponendo fine a quella religiosità chiusa, in difensiva, sterile, piena di pregiudizi, che ha portato e porta a divisioni».
Cioè considerazioni  più socio-politiche che spirituali.

Noi cattolici, un po’ troppo semplici, siamo abituati a pensare alla Chiesa, ed al Papa,  solo quale guida spirituale, dimenticando il suo ruolo anche politico nella storia.
Forse dovremmo comprendere ed ammettere che la Chiesa possa riflettere i problemi politici di un momento storico, cercando di non dimenticare che il mondo laico, invece, vede il Papa solo come interlocutore politico. 

La bestia e le bestie

QUELLA BESTIA DEL DIAVOLO

    Caro cattolico modernista e progressista, cos’hai da dire? L’esperienza di un prete cattolico che è vissuto per anni nell’Africa Nera, dove gli stregoni e la magia diabolica sono di casa. Don Beppino Cò e "L’armata di Satana" 
di Francesco Lamendola  




Ci piacerebbe far leggere questo episodio a uno di quei cattolici progressisti e modernisti, i quali non parlano mai del diavolo e dell’inferno, semplicemente perché non ci credono, e che non vogliono neanche sentir nominare possessioni ed esorcismi: l’esperienza di un prete cattolico che è vissuto per anni nell’Africa Nera, dove gli stregoni e la magia diabolica sono di casa, e che, nel corso della sua esperienza di missionario, ha avuto occasione di assistere, o di essere coinvolto, in fatti strani e impressionanti; e poi domandargli quale spiegazione ”razionale” egli abbia da dare (ammesso e non concesso che la sola forma di razionalità sia quella che esclude il preternaturale, e magari, già che ci siamo, anche il soprannaturale).
L’episodio che qui sotto riportiamo è tratto dal libro di don Beppino Cò, L’armata di Satana (Villa di Serio, Bergamo, Edizioni Villadiseriane, 2010, pp. 224-225):

Vescovi luterini

"L'aborto un omicidio? Non esageriamo..." Scandalo in Belgio, vescovi contro il prof cattolico
Belgio. Ha uno sviluppo (spiacevole) la vicenda del docente dell'ateneo cattolico di Lovanio a rischio licenziamento per aver definito l'aborto un omicidio. Si aspettava una presa di posizione della Conferenza episcopale belga. Che è arrivata. Ma per prendere le distanze dalla marcia per la vita ("iniziativa privata"), scaricare il prof e dire che "le sue sono parole forti". Confondendo infine il misericordismo con la misericordia. Eppure lo stesso Papa Francesco aveva definito l'aborto un crimine orrendo.

Tutto si paga, in bene o in male...

LA CONTRO-PEDAGOGIA BUONISTA

    Oggi è in atto nella società e anche nella Chiesa cattolica una vera e propria contro-pedagogia: buonista, modernista, progressista, permissiva, relativista, misericordiosa senza giustizia e la verità non si può più dire 
di Francesco Lamendola  



Oggi è in atto nella società, e anche nella Chiesa cattolica, una vera e propria contro-pedagogia: buonista, modernista, progressista, permissiva, relativista; misericordiosa senza giustizia e tollerante a senso unico. Non solo si è praticamente smesso di parlare, o si parla ormai pochissimo, di lavoro, impegno, fatica, abnegazione, sacrificio, per ottenere qualsiasi risultato utile e durevole – e, nel caso della formazione cattolica della persona, di grazia, peccato, riparazione, espiazione e riconciliazione con Dio; ma si è giunti a negare, implicitamente o esplicitamente, le conseguenze distruttive della cattiva azione, dell’impegno disatteso, della parola tradita, e, più in generale della vita disordinata, amorale, peccaminosa e criminale.  Di conseguenza, e non senza una certa logica, sia pure perversa, si è giunti a negare, o a minimizzare, il concetto e il valore rieducativo della pena, e quello della giustizia stessa: non più la legge degli uomini e quella di Dio; non più il pentimento, la conversione e il fermo proponimento di cambiar vita; e, soprattutto, non più il carcere per i delinquenti, né l’inferno per i malvagi che non si pentono dei loro peccati e che concludono la loro esistenza terrena senza riconciliarsi con Dio, anzi, continuando a provocarlo, rifiutarlo e bestemmiarlo, con le parole e, più ancora, con le azioni.

Storia, vera Magistra Vitae

Lutero non era un riformatore ma rivoluzionario eretico


Basta con le menzogne! C’è un limite a tutto! Nessun Vescovo e nessun Papa, in nome della pace e del dialogo o dell’ecumania, possono imporre una visione distorta della storia.
E’ di questi giorni la notizia di solite manovre occulte, per imporre alla Chiesa, visioni distorte della storia. In questo sito francese, vedi qui – è riportato che si sta svolgendo in Vaticano, fino al 31 marzo, un incontro dal titolo: «Lutero, 500 anni dopo. Una rilettura della Riforma luterana nel suo contesto storico ecclesiale» dove per concetto di “rilettura della Riforma” si intende con ciò RIABILITARE Lutero, riletto appunto distorcendo la storia. Infatti, in una conferenza stampa che si è tenuta ieri 22 marzo 2017, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Presidente del Comitato, il Padre Ardura, assistito dal prof. Johannes Grohe, storico che insegna alla Pontificia Università della Santa Croce, ha spiegato ai giornalisti che questo seminario di studi consiste in «una ricerca della verità» in un contesto storico ed economico complesso:
«Lutero voleva fare inizialmente una riforma dall’interno, non voleva provocare uno scisma» – ha dichiarato. «All’inizio voleva fare una riforma all’interno della Chiesa, come è stato spesso il caso nel corso dei secoli. Egli compì un cammino spirituale, il punto di partenza quindi era buono. Ma in seguito ci sono state delle pressioni da tutti i lati, degli elementi che sono sopraggiunti dall’esterno, storici, politici ed economici, che hanno influenzato l’evoluzione della stessa Riforma e hanno condotto alla rottura.»

mercoledì 29 marzo 2017

L’angoscia di una madre i cui figli si perdono*

Il messaggio URGENTE della Madonna di Fatima è sempre valido. Le daremo retta?


Antoine Mekary/ALETEIA
Sono le cinque del mattino nel Santuario Nazionale del Cuore di Maria. L’immagine della Vergine giunta recentemente da Fatima ha peregrinato per tutto il Panama. Oggi sosta nella mia parrocchia.
Hanno esposto il Santissimo per l’Adorazione Eucaristica tutta la notte. Molti hanno pregato fino all’alba accompagnando Gesù. Chiedendogli delle grazie. Dicendogli che lo amano.
Dalla sera precedente, la fila al confessionale è stata interminabile. L’appello della Vergine alla conversione non è caduto nel vuoto.

Impero della menzogna




01:01:11

Persecuzione ai FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA - Gnocchi 2016

Audio del XXIV° Convegno di Studi Cattolici - A.D. 2016 - Impero della menzogna e menzogne dell’impero Violenza e arbitrio del nuovo ordine mondiale ed ecclesiastico Rimini - 28, 29, 30 ottobre 2016 

Il travisamento dell’obbedienza


Perché non bisogna discreditare la Compagnia di Gesù
(di Roberto de Mattei) Tra le conseguenze più disastrose del pontificato di papa Francesco ce ne sono due, strettamente connesse tra loro: la prima è il travisamento della virtù tipicamente cristiana dell’obbedienza; la seconda è il discredito gettato sulla Compagnia di Gesù e sul suo fondatore sant’Ignazio di Loyola.
L’obbedienza è una virtù eminente riconosciuta da tutti i teologi e praticata da tutti i santi. Essa ha il suo perfetto modello in Gesù Cristo, di cui san Paolo dice che fu «obbediente fino alla morte, alla morte di Croce!» (Fil. 2, 8). Essere nell’obbedienza significa essere in Cristo (2 Cor 2, 9) e vivere pienamente il Vangelo (Rom 10, 16; 2 Tess. 1, 8). Perciò i Padri e i Dottori hanno definito l’obbedienza come la custode e la madre di tutte le virtù (S. Agostino, De Civ. Dei, Liber XIV, c. 12). Il fondamento dell’obbedienza è la subordinazione ai superiori perché rappresentano l’autorità stessa di Dio. Ma essi rappresentano l’autorità in quanto custodiscono e applicano la legge divina.
Questa legge divina è a sua volta superiore al potere umano degli uomini che hanno il compito di farla rispettare. L’obbedienza costituisce per un religioso la virtù morale più eccelsa (Summa theologica 2-2ae, q. 186, aa. 5, 8). Tuttavia si pecca contro questa virtù non solo per disobbedienza, ma anche per servilismo, uniformandosi a decisioni dei superiori palesemente ingiuste.
Il travisamento dell’obbedienza avviene, sotto il pontificato di papa Francesco, quando i vescovi, o il Papa stesso, abusano della loro autorità, esigendo dai fedeli una sottomissione servile a documenti che inducono all’eresia o all’immoralità.

Totalmente privo di “scaltrezza”



Processo a mons. Paglia, 8 per 1000, Gayburg

Antonio Righi28 marzo 2017

La verità del 24 marzo ha dedicato una pagina al processo a Mons. Paglia che si svolge in questi giorni.
Svelando tra gli altri un dato già noto: i 25 milioni di euro di buco fatti sotto di lui dalla diocesi di Terni, sono stati appianati per metà dallo Ior e per metà dalla Cei.
La Cei ha quindi versato 12,5 milioni di euro per appianare le spesse folli di un suo vescovo: qualcuno si chiede ancora perchè molti cattolici non vogliono più dare l’8 per mille ad una Cei che li utilizza per coprire un vescovo spendaccione e filo radicale?
Vedremo come andrà il processo, per intanto Paglia può contare sull’appoggio di radio radicale e, come si vede nell’immagine in alto,
di Gayburg.

Fototeologo papale

Francesco predica un nuovo «Fiat lux»


Nel dicembre del 2015, in occasione di una serie di eventi mirati ad accrescere la consapevolezza e promuovere interventi nei confronti dei cambiamenti climatici, alcune mie fotografie sono state proiettate sulla basilica di San Pietro in Vaticano. Per tre ore, immagini della terra, dei suoi abi tanti e dei suoi animali, provenienti dagli scatti miei e di altri professionisti, hanno illuminato la facciata durante l’evento chiamato Fiat Lux: Illuminating Our Common Home, il primo di questo tipo in 390 anni di storia della basilica. Sembra che ultimamente ci siano molte novità interessanti all’interno della Chiesa cattolica romana, compresa la elezione di papa Francesco, il gesuita che ha scelto il nome in onore di san Francesco d’Assisi…

Si dovrà render conto del disastro

http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11644:sorriso-dono-di-dio&catid=130:nuovo-umanesimo&Itemid=161Promemoria sull’intervista del generale dei gesuiti circa l’inattendibilità dei Vangeli

Il Generale dei gesuiti a febbraio ha rilasciato un’intervista, dove insinua che le parole di Gesù sull’indissolubilità del matrimonio non siano un punto di stabilità teologica, bensì un punto di partenza della dottrina, che dovrà poi essere convenientemente sviluppato. Ciò che – al limite – potrebbe anche avvenire sostenendo l’esatto contrario, ossia la compatibilità del divorzio con la vita cristiana. Tale iniziativa ha a mio avviso innescato una situazione esplosiva, a causa del prestigio della prepositura generale gesuitica; e anche per l’assordante silenzio generale, che si è levato in risposta dalla critica.
Naturalmente Arturo Sosa Abascal SJ è persona intelligente, molto accorto a non cadere in eresia conclamata. E questo, in un certo senso, è anche più grave. Occorre dunque riassumere il filo del suo ragionamento. La domanda che pone è se gli Evangelisti siano attendibili; e il nostro gesuita dice: bisogna discernere. Dunque, non è detto che lo siano.

Saldi di fine chiesa

«Parrocchie ai laici», la ricetta del cardinale Marx
Vocazioni sacerdotali in picchiata: nella diocesi di Monaco, una volta serbatoio per la Chiesa tedesca, quest'anno c'è stato l'ingresso di un solo seminarista. E l'arcivescovo, consigliere di papa Francesco, lancia il piano per il coinvogimento dei laici con apertura al sacerdozio per gli uomini sposati.

Affidare le parrocchie rimaste senza prete ai laici, ed eventualmente, esplorare la possibilità di ordinare degli uomini sposati per amministrare i sacramenti, i cosiddetti “viri probati”. Così il cardinale di Monaco di Baviera, Reinhard Marx, membro del C9, il Comitato di porporati da tutto il mondo incaricato di studiare la riforma della Curia e della Chiesa, si è espresso parlando davanti ai 180 membri del consiglio diocesano di Monaco, il più grande organismo laico della diocesi.

Scopofilia

Il pesce puzza dalla testa
A margine della visita pastorale di Bergoglio a Milano




In questa visita pastorale ricca di plausi e di migliaia di curiosi, ne sono successe delle belle: alcune segnalate e commentate dal nostro L. P.

Ma in mezzo a tanto baillamme: tra misericordiose visite carcerarie, demagogiche visite maomettane, puntate pubbliche alla latrina di plastica, ecco spuntare un paio di corna, ludicamente mostrate da un tizio vestito da prete, sbracciato e coperto da una improbabile coppola scozzese.

A seguito dello stupore dei “paparazzi”, che si sono chiesti se non si trattasse di un provocatore che voleva guastare la festa di Bergoglio,… cerca cerca si scopre che si trattava di tale Luca Raimondi, parroco a Bernareggio, nella Brianza, presente nel parco per partecipare alla “Messa del Papa”.

martedì 28 marzo 2017

Il sorriso è un dono divino fatto all’uomo

Aldo, Giovanni e Giacomo: «Caro Papa, grazie: hai trasformato ogni milanese in un terrone»

CITTÀ DEL VATICANO - L’attore del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ringraziando Papa Francesco per la sua visita a Milano, attribuisce a Bergoglio un autentico «miracolo».

«Caro Papa ti sei reso conto che hai trasformato un milione e mezzo di milanesi, in un milione e mezzo di terroni?» L'attore in un messaggio diffuso dalla diocesi milanese allude al tifo che si respirava nelle strade, all'aeroporto, in piazza Duomo, a San Siro, a Monza. 

«Sei riuscito a tirare fuori il napoletano che c’è in ogni milanese». 

Venghino signori venghino, "senza tante filosofie" *

* Lettura sconsigliata ai minori non accompagnati da genitori

Medjugorje, Lo Bue (Ass. L'Emmanuele): ''Ecco la mia vita in attesa di Papa Francesco''


Dopo la diatriba scatenatasi in seguito alle dichiarazioni del vescovo di Mostar, Ratko Peric il quale ha negato l'autenticità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, si è scatenata una vera e propria bufera, che ha avuto eco in tutto il mondo. IntelligoNews ha chiesto a Emanuele Lo Bue, fondatore dell'associazione 'L'Emmanuele per la nuova evangelizzazione' che ogni anno organizza pellegrinaggi al Santuario, come stia cambiando il panorama del momento e come questa e altre vicende abbiano influito sui pellegrinaggi e sull'indotto ad essi relativo. 

Medjugorje, Lo Bue (Ass. L'Emmanuele): ''Ecco la mia vita in attesa di Papa Francesco''
Abbiamo letto la diatriba scatenatasi dopo le dichiarazioni del vescovo di Mostar. Questa faccenda ha influito sui pellegrinaggi e sull'indotto? 

''Il dato del 2015 parla di un milione e ottocentomila pellegrini circa all'anno, cifra desunta dalle comunioni effettuate nelle parrocchia di Medjugorje, unità di misura delle presenze che si muovono attorno al Santuario. Dal 2015 si è avuta una flessione verso il basso per via di diversi motivi, e uno è di sicuro quello relativo alle diatribe di cui si parla, che non fanno bene al fedele, perché lo mettono un po' in confusione.

UN ‘ANGELUS MISERICORDIAE’?


I ciechi non vedono e non capiscono

Chiese vuote e pochi preti. E' la crisi del modello religioso italiano 

(Matteo Matzuzzi) "Piccole parrocchie, sacerdoti in età avanzata, quasi nulle le ordinazioni di nuovi sacerdoti. Viene deciso l' accorpamento di parrocchie con un solo parroco e altri sacerdoti collaboratori. Ma non si possono cancellare per decreto mille e più anni di storia di tante realtà e identità parrocchiali", sbottava un paio d' anni fa don Achille Lumetti, parroco di Madonna di Sotto, nel modenese. Ce l' aveva con le "integrazioni", con le nuove unità pastorali che i vescovi un po' dovunque stanno facendo nascere per tenere in piedi una presenza cristiana in paesi di mille (o meno) anime che costellano l' Italia da nord a sud. Che poi sia un tentativo di fermare un fiume in piena con una diga di carta velina, questo lo dirà il tempo. 
Per ora si va avanti come si può, tra progetti (tanti) e speranze che con l' andare degli anni qualcosa cambi, che magari la secolarizzazione arretri e che, chissà, le arche in cui rifugiarsi della cosiddetta Opzione Benedetto costruite in attesa che la marea secolarizzante passi (è da poco uscito negli Stati Uniti il saggio The Benedict Option, di Rod Dreher di cui ha dato ampio conto su questo giornale Mattia Ferraresi) possano rientrare nei porti e dare inizio alla rievangelizzazione dell' occidente.

Piacere agli uomini

UNA BASSA DEMAGOGIA

    Quanta bassa demagogia nella visita del papa ai detenuti milanesi di San Vittore. Certo ha fatto benissimo a vistarli ma il punto è la catechesi le parole che ha rivolto ai carcerati in quella occasione: eccone un estratto 
di Francesco Lamendola  





Come è noto, il cuore della visita di papa Francesco all’arcidiocesi di Milano sono state le due ore e mezza che ha trascorso fra i carcerati di San Vittore. Certo, ha fatto benissimo a vistarli: è una delle sette opere di misericordia corporale. Gesù in persona lo ha raccomandato:  Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, Ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi (Mt., 25, 34-36). Il punto, però, non è la visita in sé, ma la catechesi che l’ha caratterizzata; il punto sono le parole che il papa ha rivolto ai carcerati in quella occasione. Eccone un estratto, riportato dalla stampa di tutto il mondo:

Vi ringrazio dell’accoglienza. Io mi sento a casa con voi… Gesù ha detto: “Ero carcerato e tu sei venuto a visitarmi”. Voi per me siete Gesù, siete fratelli. Io non ho il coraggio di dire a nessuna persona che è in carcere: “Se lo merita”. Il Signore ama me quanto voi, lo stesso Gesù è in voi e in me, noi siamo fratelli peccatori. Pensate ai vostri figli, alle vostre famiglie, ai vostri genitori. Passo tanto tempo qui con voi che siete il cuore di Gesù ferito. Grazie tanto e pregate per me.

Come sempre, come è nello stile di questo abilissimo gesuita, il suo discorso è stato in apparenza perfettamente ortodosso: per capire quel che in esso non va, bisogna darsi il disturbo di approfondire le ragioni di un qualcosa che non convince tuttavia del tutto, di un qualcosa che stride con tutto quel che ha sempre insegnato il Magistero fino ad oggi, oltre che con la lettera e lo spirito vero del Vangelo. Si sente che qui c’è qualcosa di diverso; qualcosa di sottile, il più delle volte ben nascosto (qualche volta, invece, qualcosa di tremendamente paradossale e quasi di sfrontato); qualcosa che il Buon Pastore, quello autentico, non avrebbe mai detto.

Neosantimartiri

1517-2017:
500 anni di sovversione protestante


1517 – 1617 – Un secolo di luteroterrorismo



Il carnefice che pensa di essere la vittima


Il caso non è unico, ma tra i protestanti esso riveste dimensioni grandiose. Visto nel suo insieme, il quadro è perfino sorprendente.

-    Hanno messo a ferro e fuoco l’Europa per più di un secolo, suscitando dappertutto guerre civili (solo l’Inquisizione permise all’Italia e alla Spagna di venire risparmiate) (1).
-    Si sono stabiliti col terrore in tutti i paesi in cui sono riusciti a dominare.
-    Dovunque hanno perseguitatotorturato e massacrato sacerdoti e fedeli cattolici, il cui solo crimine era di conservare la fede che avevano ricevuto.

Ma per uno stupefacente prodigio, come un lupo che riesce ad infilarsi nella pelle dell’agnello che ha sgozzato, il protestantesimo ha saputo darsi, dopo tutti i suoi crimini, un’aria di rispettabilità. Meglio ancora: si è fatto passare, ed esso stesso lo pensa, per un povero perseguitato.

Pap A e Pap B*

Kirill denuncia e condanna un'eresia globale


Il Patriarca ortodosso Kirill: la Chiesa deve combattere un 'eresia globale' senza precedenti che rivendica il diritto di peccare


Mosca, Russia, 23 marzo 2016 ( LifeSiteNews ) - Il leader di 200 milioni di cristiani ortodossi della Russia dice che il mondo moderno è intriso di eresia come mai prima.

L ' "eresia" contro cui egli parla è "adorare l'umano" sancendo leggi che danno il "diritto" di peccato, che il Patriarca chiama "la nuova idolatria che rimuove Dio dalla vita umana."

E avverte che le conseguenze di questo moderno eresia "possono diventare apocalittiche".


Salvate la g/matta Ipazia

RISPOSTA AI DUBIA DEI CARDINALI? IL SOMMO PONTEFICE RISPONDERÀ ATTRAVERSO GLI SCISMATICI LEFEBVRIANI …

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La mancanza di diritto, sostituito con la emotività, il sentimentalismo ed il singolo arbitrio, oltre alla mancanza di senso comune, ed a tratti anche alla mancanza di comune senso del ridicolo, è la migliore, ma sotto certi aspetti anche peggiore risposta, che i quattro Cardinali autori dei dubia rischiano purtroppo di ricevere.
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Ariel vescovo di Laodicea
            S.E. Mons.              Ariel S. Levi di Gualdo Vescovo titolare di Laodicea Combusta

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lunedì 27 marzo 2017

Il tormentone primaverile?

Il “fenomeno” Don Minutella 


Non si combatte il caos con altro caos. Don Minutella vuole combattere il modernismo e al contempo esalta il Concilio Vaticano II e dimentica ciò che è accaduto nella Chiesa nell’ultimo cinquantennio. Le chiare parole di Don Maffei sui “conservatori conciliari”
di Cristiano Lugli
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In genere i “tormentoni” sono estivi, ma abbiamo un anticipo primaverile. Impazza da due giorni il video-appello alla “resistenza cattolica” lanciato da don Minutella, prete palermitano che gestisce un canale Facebook chiamato Radio Domina Nostra.
Fino alla comparsa in rete di questo video, don Minutella era, almeno per chi scrive, uno sconosciuto, ma interessandosene si scopre che il personaggio in questione ha un grande seguito ed è chiamato in più località italiane a parlare, a tenere conferenze. L’interesse per il don Minutella rimane ad ogni modo lo stesso che precedeva la scoperta di questo video tormentone, con una piccola variante però: l’urgenza di un approfondimento critico, visto il fenomeno che si è creato