ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 10 aprile 2017

La reliquia più preziosa della Cristianità

Un documentario sulla sacra Sindone

Una dura, difficile, ma anche gioiosa Quaresima


  EFFICACIA DELLA QUARESIMA 

      La Santa Quaresima, come tutti ben sappiamo, è un periodo penitenziale di purificazione in preparazione alla solennità della Santa Pasqua, la solennità della nostra redenzione e della vita eterna che in Cristo ci è stata donata. La Quaresima ha un grande significato in quanto diventa anche figura di tutta la vita umana. La liturgia, infatti, ricorda una prima Pasqua prefigurata nella liberazione dalla schiavitù d’Egitto del popolo ebreo, condotto da Dio al possesso della terra promessa. In questa Pasqua la dura schiavitù che gli Israeliti avevano vissuto in Egitto aveva costituito una Quaresima, in quanto purificazione e preparazione al passaggio del Mar Rosso e alla liberazione dal faraone e dal suo esercito. Quindi c’è una seconda Pasqua, per così dire, realizzata, la Pasqua di Cristo, la Pasqua della salvezza, che realizza le antiche promesse, conducendo ad una terra non più materiale e geograficamente identificabile, ma spirituale, perché conduce alla vita eterna e alla beatitudine divina. Anche questa Pasqua ha avuto il suo preliminare nella passione, nella croce e nella morte del Salvatore per condurre alla gloria della resurrezione. Infine c’è una terza Pasqua che potremmo chiamare “compiuta”, ed è la nostra Pasqua, la Pasqua del banchetto eterno nel cielo.

L'eutanasia cattolica

Da Lovanio a Roma, l'eutanasia dei "principi non negoziabili"

Lovanio
Ha fatto rumore la vicenda dell'Università Cattolica di Lovanio, che ha sospeso e infine licenziato un proprio professore di filosofia, Stéphane Mercier, per aver scritto in una nota per i suoi studenti che "l’aborto è l’omicidio di una persona innocente".
La cosa non ha sorpreso, visti i precedenti di questa università pur insignita della qualifica di "cattolica", nella cui clinica si praticano da tempo alla luce del sole anche interventi di eutanasia, "dai 12 ai 15 all'anno" a detta del rettore della gemella università fiamminga di Lovanio, il canonista Rik Torfs.
Ma ciò che più colpisce è la sostanziale approvazione che i vescovi del Belgio hanno dato alla cacciata del professor Mercier.
Così come impressiona la reticenza del giornale della conferenza episcopale italiana "Avvenire", che nel dare uno stringato resoconto della vicenda – la cui documentazione più completa è apparsa finora nel blog Rossoporpora – ha evitato di prendere posizione, limitandosi a un: "Rimane da comprendere il significato di ciò che è stato dichiarato dal portavoce della conferenza episcopale belga".
Per non dire del silenzio di papa Francesco, che pure non ha mancato in altre occasioni di definire l'aborto "crimine orrendo".

Jorge's Pope


Peter Sutherland, “pontefice” del Nuovo Ordine Mondiale

L’agognato governo planetario, nonostante alcune resistenze, come quella di Viktor Orban, continua la sua costruzione. Peter Sutherland, rappresentante delle Nazioni Unite per immigrazione, è uno dei suoi principali architetti. Lui stesso ha lanciato un significativo avviso: “bisogna affossare l’omogeneità nazionale degli Stati”.
Peter Sutherland è un multimilionario irlandese considerato uno dei grandi pontefici del mondialismo allo stesso livelli di George Soros, dei Rockefeller o di Kissinger.

Aper de silva



   












IL CINGHIALE DELLA SELVA

 Mi fa imbufalire che si dica, anche spesso oggi e soprattutto oggi, che Lutero (1483/1545) fu “un’anima religiosa” e che il “Vescovo di Roma” sia andato il 31 ottobre 2016 a Lund in Svezia a celebrare il 500° anniversario della sua terribile “riforma”. Girate la questione come volete, ma religione significa obbedienza: a Dio, a Gesù Cristo, alla sua Chiesa. Lutero invece fu ed è tuttora la sovversione, la ribellione totale, alla Chiesa, a Cristo, a Dio stesso.
      Non è ancora chiaro perché si sia fatto frate agostiniano: pare per sfuggire al carcere, a causa di un omicidio. Sul suo equilibrio e serenità di spirito esiste più di un dubbio. È vero che a Roma, quando nel 1511 lui, giovanotto di 27, anni vi giunse pellegrino dalla sperduta Erfurt in Sassonia c’erano parecchi angoli non proprio puliti, ma se lui se fosse stato radicato in Cristo e nella sua Verità, avrebbe guardato più a fondo, vi avrebbe visto il Volto del divino Maestro e Redentore Gesù e si sarebbe comportato come San Francesco d’Assisi e S. Domenico di Guzman. Che direbbe oggi un tedesco come Lutero se noi volessimo giudicare il suo popolo solo attraverso i campi di sterminio nazisti?  

La dimensione spirituale del dono

AMORE DI DIO E DEL PROSSIMO

    Non si può amare il prossimo senza passare per l’amore di Dio. Il rischio della trappola buonista: se noi lo scusassimo sempre in tutte le sue debolezze l’altro potrebbe farsi una professione dell’essere eternamente bisognoso 
di Francesco Lamendola  




Quella che si è instaurata nella catechesi e nella pastorale degli ultimi decenni, peraltro logica conseguenza della cosiddetta “svolta antropologica” in teologia, è una vera e propria inversione della giusta prospettiva del rapporto fra l’uomo e Dio. Oggi quel che fanno moltissimi sacerdoti e parecchi vescovi e cardinali, e quel che sta facendo lo stesso papa Francesco, è un continuo battere e ribattere sul tema dell’amore del prossimo: e lo fanno un termini talmente prescrittivi, talmente ultimativi, talmente – ci si passi l’espressione, un po’ rozza, ma sostanzialmente adeguata – ricattatori, che non si può non restare fortemente perplessi, specie se si è in grado di ricordare, per motivi anagrafici, quale fosse il linguaggio che adoperava la Chiesa prima del Concilio Vaticano II, quale l’accento posto sull’annuncio del Vangelo, quale la prospettiva da cui si guardavano le cose del mondo. In buona sostanza, quel: noi abbiamo l’obbligo di accogliere tutti i profughi che bussano alla nostra porta (a prescindere dal fatto che solo il 5% di quelli che si dichiarano profughi lo sono per davvero, e a prescindere anche dal fatto che costoro non “bussano” affatto, ma sfondano la porta di casa nostra a colpi d’ariete, o, peggio, a colpi di ricatto morale, con tanto d’immagini di bambini annegati sulla spiaggia), ricorda molto da vicino, nel migliore dei casi, il tu devi di kantiana memoria: non si spiega perché si debba agire in un certo modo, lo si ordina e basta; non si vuol convincere, si vuol essere obbediti come in caserma. Ma è questo il Vangelo dell’amore insegnato da Gesù Cristo? 

Kýrie, eléison, Christe, eléison: miserere nobis!

Rosy Bindi lascia la politica: "Voglio ritornare alla teologia"

Dopo 27 anni da parlamentare, la Bindi dice basta. Si dedicherà agli studi e ai viaggi. Ma avverte: "Non mi ritirerò a vita privata"
"Ho lavorato in questo Palazzo per ventitré anni, e prima ancora altri cinque a Strasburgo.

La passione mi ha tenuta viva e integra". Rosy Bindi ha deciso di lasciare la politica. A 66 anni, 27 dei quali trascorsi in Parlamento, ha raccontato al Fatto Quotidiano perché non si candiderà più. "Fare politica non è un mestiere, ed è impossibile servirla senza quel fuoco che arde - ha promesso - finita questa legislatura lascerò il campo".

Uovo pasquale sprecato per santamarta (ndo se magna ma nun se legge)

Mezzo secolo di risposte dottrinali nei documenti della CDF
                                                                                     Il volume Documenti (1966-2013), disponibile da febbraio di quest’anno, raccoglie 119 documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF). «La raccolta offre risposte dottrinali e sicure a diverse questioni importanti per la vita e la missione della Chiesa», scrive il cardinal Müller nella prefazione all'edizione italiana: sufficiente per far sospirare di consolazione alcuni e far digrignare i denti ad altri.

domenica 9 aprile 2017

Il “quinto Vangelo”

L'INEFFABILE MISTERO DELL'UOMO DELLA SINDONE. INTERVISTA A EMANUELA MARINELLI, SPECIALISTA DOC

L'ineffabile mistero dell'Uomo della Sindone. Intervista a Emanuela Marinelli, specialista doc
Oggi arriva alle sue conferenze con passo deciso e spesso porta con sé un proiettore, le diapositive e anche quella valigetta con dentro una copia del sacro telo a dimensione naturale, che poi fa aprire a qualcuno del pubblico presente. Ma tutto è cominciato quasi per caso, oltre quarant’anni fa. «La prima volta che ho visto l’immagine del volto di Cristo come è impresso sulla Sindone era il 1975 ed ero in via della Conciliazione a Roma. Ero affacciata alla vetrina di un negozietto di souvenir e vedendo questo volto rimasi colpita. Lo riconobbi, certo, ma non sapevo chi fosse l’autore, pensavo fosse una litografia o qualche tecnica particolare. Così entrai e chiesi alla suora che era lì. Mi disse che era la Sindone e mi spiegò cosa fosse. Uscii scettica, pensando che, se la fede si riduceva a questo, era ben poca cosa. A quel tempo avevo 25 anni e non stavo certo a pensare a queste reliquie».

«Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?»



L’AMORE STRAORDINARIO DELLA MASSONERIA PER IL PONTEFICE. UNO STUDIO DOCUMENTA UNA STORICA “PRIMA VOLTA”.

Abbiamo ricevuto uno lungo documento, corredato di note e riferimenti facilmente utilizzabili, che documenta un fatto certamente nuovo nella storia della Chiesa. E cioè l’apprezzamento – che continua anche adesso – delle organizzazioni massoniche mondiali per l’attuale pontificato. E’ uno studio molto interessante, perché a nostra conoscenza mai niente del genere è avvenuto nei confronti di papi moderni, o recenti, e testimonia se non altro delle aspettative di novità nei confronti del mondo attuale create dal Pontefice. Il documento che riportiamo, e il cui autore preferisce restare anonimo, è frutto di un lungo lavoro di ricerca, intrapreso da tempo, e che probabilmente sta ancora continuando. Credo che si debba essere grati a chi si è impegnato con tanta acribia e diligenza in questa opera di ricerca e documentazione, dal valore storico indubitabile. Lo pubblichiamo integralmente, senza nessuna modifica. Un testo in inglese è stato pubblicato dal sito OnePeterFive nei giorni scorsi. 

Oggi dominano le tenebre

Per un Papa che definisce Gesù “diavolo e serpente” né applausi né soldi, ma solo preghiere 


serpenteIeri “Avvenire”, il giornale dei vescovi, mi ha attaccato per il mio ultimo articolo su “Libero”. Siccome è l’ennesima volta – e bordate simili ricevo pure da ecclesiastici e annessi – mi sento autorizzato, almeno “per fatto personale”, a negare nel 2017 il mio “8 per mille”. A nessuno infatti si può chiedere di finanziare chi lo bersaglia da anni. Oltretutto in un modo sleale.


Infatti “Avvenire” mi accusa di aver definito certe espressioni di papa Bergoglio assai simili alla bestemmia e poi afferma che io – per tale grave critica – non porterei “nessun argomento valido a sostegno”.

Come se io lanciassi al papa irresponsabili accuse senza motivo. Il fatto è che “Avvenire” si è ben guardato dal riferire le frasi testuali di Bergoglio da cui partiva quella mia critica: egli ha detto che Gesù “si è fatto peccato, si è fatto diavolo, serpente, per noi”.

" Il terrorismo non ha religione"

Egitto, cristiani nel mirino: 40 attacchi in soli tre anni

Solo dal 2013 vi sono stati una quarantina fra aggressioni di cristiani e attacchi a chiese, in pratica un episodio al mese, con decine di morti
Gli attentati di oggi sono l'ennesimo attacco contro i cristiani in Egitto, comunità cristiana con radici millenarie che vanta 10 milioni di fedeli, moltissimi appartenenti alla diaspora, che formano il 10% della popolazione del Paese a stragrande maggioranza musulmana.


Dalle Primavere Arabe del 2011 e dalla cacciata di Hosni Mubarak, che godeva del sostegno dell'ex patriarca Shenouda III, i copti hanno vissuto in uno stato di crescente tensione che ha avuto il suo apice durante il periodo del governo del presidente islamista, Mohamed Morsi. Solo dal 2013 vi sono stati una quarantina fra aggressioni di cristiani e attacchi a chiese, in pratica un episodio al mese, con decine di morti. L'epicentro delle violenze è l'Egitto rurale e in particolare la regione di Minya, il turbolento governatorato con il mix esplosivo di un 35% di popolazione cristiana e un forte radicamento jihadista.

Anche le scimmie hanno i loro cardinali*?


Smontare il gender? Basta vedere le scimmie...
Nel libro di Giuliano Guzzo Cavalieri e Principesse una solida carrellata di prove che smontano uno per uno i cosiddetti stereotipi di genere e ideologie connesse. Con tanto di chimica e scienza a comprovare una differenza, quella tra maschio e femmina, che è riscontrabile anche nelle scimmie. Come? Provate a farle giocare con una bambola...
E’ sempre interessante vedere come dalle battaglie contro gli stereotipi, veri o presunti, finiscano per nascere altri stereotipi, che poi tocca a scrittori e libri attenti e acuti contraddire e smascherare, per riportare equilibrio e razionalità in temi delicati. E’ il caso di Cavalieri e Principesse, scritto da Giuliano Guzzo per I Tipi della casa editrice Cantagalli, in uscita in questi giorni nelle librerie, il cui sottotitolo è eloquente: “Donne e uomini sono davvero differenti, ed é bello cosi?”.  L’indice dà un’idea dei campi in cui l’autore entra in lizza, armato di dati rigorosamente scientifici, ricerche, e sondaggi contro alcune delle idee con cui la marea superegualitarista della vulgata politically correct tenta di affogare buon senso ed evidenza.

Meglio il quartiere..!*


La Via Crucis di quartiere

    La croce di legno è portata da un bambino. Attorno a lui i coetanei che frequentano il catechismo. Il parroco raccomanda a tutti: «La croce davanti! Noi dietro! La croce deve precederci!».
La serata è fresca, quasi fredda, ma tantissime persone si sono riunite. La Via Crucis parte dal piazzale della parrocchia e si snoda lungo una strada in salita. Le stazioni sono di fronte ad alcune case, dove sono stati allestiti piccoli altari. Qualche automobile è costretta a fermarsi e a spegnere il motore, in attesa che la processione passi, ma nessuno suona il clacson o protesta.

Il segreto meglio guardato di Fatima


FATIMA. PRESENTAZIONE A MADRID. LA PERITA CALLIGRAFA NEGA CHE IL TESTO PUBBLICATO DA ZAVALA SIA UNA FALSIFICAZIONE.

Giovedì 6 aprile, alla vigilia di quella che secondo alcuni studiosi potrebbe essere stata la data reale della Crocifissione, è stato presentato a Madrid, nella Casa del Libro sulla Gran Via, davanti a centinaia di persone (qualcuno è giunto per l’occasione persino dal Venezuela) il libro di José Maria Zavala “El secreto mejor guardado de Fatima” , Il segreto meglio guardato di Fatima.
Come abbiamo già scritto qualche tempo fa, il libro ci è parso interessante per varie ragioni, che non sono connesse direttamente con quella che è la novità più accattivante, e cioè la perizia calligrafica su una presunta parte autografa di Suor Lucia del Terzo Segreto di Fatima. L’opera di Zavala, alla cui presentazione chi scrive ha partecipato come relatore, ci ha colpito per la sua struttura: vari segmenti diversi, e solo apparentemente non collegati, compresa un’intervista inedita a don Gabriele Amorth, che disegnano un affresco spirituale dell’ultimo secolo, e dei nostri tempi, in cui Fatima, don Gabriele Amorth, padre Pio (di cui Josè Maria e la sua sposa, Paloma, sono figli spirituali che dire devoti è dir poco) dirigono il lettore verso l’obiettivo della conversione, della penitenza e della preghiera.

E ai giorni nostri?


L’uomo fiero non vuole da Dio essere soverchiato,
Eppure i suoi pensieri sono da Dio di gran lunga surclassati.


Divinità trascendente
Se mai c’è un momento dell’anno più particolarmente adatto a contemplare la sofferenza e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo, quel momento è sicuramente oggi: vigilia della Domenica delle Palme, poco prima della Settimana Santa. E tale contemplazione è diventata più necessaria ogni anno di più negli ultimi 50 anni, perché la sofferenza di Madre Chiesa, con la deflagrazione del Vaticano II, è diventata sempre più scandalosa, sempre più misteriosa. Tutti noi abbiamo bisogno di ricordare che Dio è misterioso, in altre parole che Egli è posto infinitamente al di sopra e al di là delle nostre piccole menti umane.
Diversamente, noi rischiamo di ridurLo a misura di tali nostre piccole menti.

Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie –  oracolo del Signore – .
 Quanto il cielo sovrasta la terra, 
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, 
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.” (Is. LV, 8-9).

sabato 8 aprile 2017

“Dio non castiga”?

TUTTA LA VERITÀ SU FATIMA 




Saverio Gaeta ha scritto recentemente un interessante libro intitolato Fatima. Tutta la verità. La storia, i segreti, la consacrazione (Cinisello Balsamo, San Paolo, 2017 (1)).

Raccomando lo studio e la meditazione di questo lavoro esaustivo sulla storia delle apparizioni della Madonna a Fatima nel 1917, di quelle successive a suor Lucia e sul terzo Segreto (2).  Nel presente articolo mi limito a riprendere alcuni temi trattati in questo libro e a farne qualche commento che possa essere di utilità spirituale per gli uomini che si trovano a vivere in questi tempi apocalittici, anticristici e di apostasia generale.




Morirete nei vostri peccati

La Nuova Chiesa e i dogmi

Gesù, che aveva già detto «Coloro che vivono nel peccato, odiano la luce» (Gv 3, 19-20), incontrando i Giudei, dice loro: «Se non credete che Io sono, morirete nei vostri peccati». Sta in due parole la storia della salvezza: Io sono, un’espressione ripetuta altre volte nel Vangelo di Giovanni (Gv 8,28; 13,19), riservata a Jahvè nell’Antico Testamento (Dt 32,39; Is 43, 10-11), dove Dio, nel rilevare il Suo Nome e, con esso, la propria essenza, dice a Mosè: «Io sono colui che sono!» (Es 3,14). Dio è l’Essere Supremo, assoluto e perfetto, che non dipende da nessun altro essere, dal quale tutti gli enti traggono origine e sono conservati nell’esistenza. Quando Gesù dice di se stesso Io sono, rivela di essere Dio. 
Questa rivelazione è accompagnata da Gesù da un ammonimento, rivolto nel passo citato del Vangelo ai Giudei, che erano coloro che non Lo riconoscevano nel tempo storico della Sua venuta sulla Terra, ma che si può estendere a tutti coloro che nei tempi successivi alla Sua venuta non hanno creduto in quelle due parole, Io Sono. L’ammonimento è durissimo: morirete nei vostri peccati, dice Gesù. 

Dagli amici mi guardi Iddio..!?


Le ragioni di don Alessandro Minutella devono rimanere nella comunione della Chiesa ed a servizio della Chiesa in obbedienza alla Chiesa


Oggi, certi pensatori, ed ahimè non pochi ecclesiastici, hanno superato lo stesso Lutero, che a loro confronto ― va da sé è un paradosso ―, finisce col risultare più ortodosso di loro. Da tutti questi esempi vediamo quindi che c’è più contrasto tra modernisti e cattolici, che non tra luterani e cattolici. I cattolici sono più uniti a Lutero che ai modernisti. Il principale problema dell’unità fra cristiani, oggi, non è tanto quello dell’unione con i luterani ― c’è anche questo, ovviamente ―, quanto piuttosto quello dell’unità fra cattolici.

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Caro Confratello Sacerdote
ALESSANDRO MINUTELLA
Presbìtero della Chiesa di Palermo.



minutella omelia
il Presbìtero Alessandro Minutella,
omelia «L’imbarazzo della falsa Chiesa»
[per aprire il video cliccare sopra
l’immagine]
la notizia del decreto del tuo Vescovo mi ha sorpreso e addolorato, perché recentemente ho ascoltato alcune tue omelie nelle quali hai denunciato accoratamente la diffusione nella Chiesa di molte eresie di tipo modernistico, dichiarando nel contempo, in tono critico verso i lefebvriani, il tuo rispetto per i decreti del Concilio Vaticano II e lamentando la loro interpretazione in senso modernista.
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La zappa sui piedi

                                                                                         http://muniatintrantes.blogspot.it/2017_02_01_archive.html

Medjugorje: è mancato il controllo della Chiesa sui veggenti

A differenza dei veggenti di Fatima e della veggente di Lourdes, a Medjugorje è venuto a mancare il controllo della Chiesa sui veggenti. I fatti si svolsero ben diversamente sia a Lourdes sia a Fatima. Le autorità ecclesiastiche in entrambi i casi intervennero a breve distanza di tempo dalle prime apparizioni per mettere al sicuro i veggenti. Merito fu anche delle due belle Signore, sia quella apparsa nella grotta di Massabielle sia quella apparsa su un elce ad Aljustrel nei pressi di Fatima, giacché saggiamente furono loro, le belle Signore, a porre fine alle apparizioni. La bella Signora (la Madonna è sempre bella) di Medjugorje ha voluto strafare continuando ad apparire ininterrottamente per molti anni sino ad oggi, e si è data la zappa sui piedi.

E' così o mi sbaglio? 



Intenzioni di preghiera del Papa
aprile 2017

 https://www.youtube.com/watch?v=letXDu-5WNY





So che voi, giovani, non volete vivere nell’illusione di una libertà che si lascia trascinare dalle mode del momento, che puntano in alto.
E così o mi sbaglio? 


Non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! 


Voi giovani siete quelli che hanno il futuro!
Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore.
È una sfida, si è una sfida. L’accettate?


Pregate con me per i giovani, perché sappiano rispondere con generosità alla propria vocazione, mobilitandosi per le grandi cause del mondo
”.

In questo Tempo di Passione

 La forza di un simbolo

Molto spesso noi Cristiani, forse per assuefazione, non poniamo la dovuta attenzione al simbolo fondamentale della nostra Fede, che è la Croce: attraverso di essa si è compiuto il sacrificio del Figlio, che ha aperto alla sua Risurrezione e all’instaurazione del suo Regno, motivo stesso per cui noi siamo Cristiani. Quanti cristiani però si fanno distrattamente il Segno di Croce, dimenticano di onorare i Crocifissi con le dovute riverenze, o peggio si rifiutano di difendere sempre o comunque il segno inequivocabile della Retta Fede (basti pensare alle inutili polemiche di recente risollevate sul Crocifisso nelle aule scolastiche)?
In questo Tempo di Passione noi siamo particolarmente invitati a riflettere sul mistero della Croce, che accompagna praticamente ogni azione liturgica. In questo articolo in particolare ci occuperemo dei seguenti argomenti: dei testi del tempo di Passione che parlano della Croce e del suo significato profondo; delle festività liturgiche dedicate alla Santa Croce; della venerazione dovuta alla Croce.
Il Crocifisso ligneo venerato in S. Simeon Piccolo

«Non abbiate paura. Sono l'Angelo della Pace. Pregate con me».


             Perché guardare a Oriente
Per chi avesse dei dubbi in proposito, il nostro guardare alla Russia non nasce da un’idealizzazione romantica né da un personale gusto slavofilo. È pur vero che ci sentiamo doppiamente orfani (di Chiesa e di Nazione), ma non per questo ci sentiamo autorizzati a sceglierci a piacimento un’ideale o spirituale patria alternativa, anche perché – psicologicamente parlando – non sarebbe altro che una fuga illusoria. No. Ciò che guida il nostro orientamento è una duplice costatazione. Sul piano religioso, è il fatto che la Madonna abbia espressamente e ripetutamente chiesto la consacrazione di quel grande Paese al Suo Cuore Immacolato. Sul piano geopolitico, è il fatto che la Russia, insieme con la Cina, costituisca a livello politico, economico e militare un valido polo alternativo a quello euro-americano, responsabile di averci sprofondato in uno sfacelo che non risparmia più nulla e diventa sempre più pervasivo, non trovando più ostacoli neanche da parte della Chiesa Cattolica, i cui vertici, in buona parte, assecondano anzi la demoniaca opera di sovversione, quando non vi cooperino attivamente.


venerdì 7 aprile 2017

L’ora della resa dei conti?



Futuro incerto nel centenario di Fatima. Svolta pericolosa di Trump in Siria


L’azione militare lanciata da Donald Trump in Siria coglie di sorpresa in molti, deludendo quanti avevano sperato che il nuovo presidente invertisse il corso della politica estera imperialista degli Stati Uniti «poliziotti del mondo».

Non è semplice determinare le cause che hanno portato Trump a prendere questa drammatica decisione.

«Quando cadono i grandi, tocca ai piccoli guidare»

E' la vera Chiesa di Cristo questa?

Il Primo Ministro del Lussemburgo è venuto in visita in Italia con suo “marito”. Il fatto è che è pure lui un uomo. Nonostante ciò, nelle varie visite ufficiali e ricevimenti, ha portato con sé un altro uomo presentandolo appunto come “marito” (il che lascia supporre che lui sia la “moglie”).

Evidente è l’intento non tanto provocatorio, quanto dissolutorio: certamente lo ha fatto su commissione di altre forze, che hanno stabilito che sia giunto il momento di “rompere anche questo tabù” a livello diplomatico internazionale. Insomma, si tratta come ovvio di una messinscena orchestrata all’uopo, non nel senso che i due non siano realmente omosessuali e amanti (suppongo di sì), ma al fine di ottenere un risultato ben preciso. Un passo avanti non così secondario e scontato come si è voluto far credere.

Amplifon per Francesco?

"Amoris laetitia". Dall'Africa e dalla Spagna due voci ben accordate

Onaiyekan
Giorno dopo giorno, i "dubia" sottoposti al papa e poi resi pubblici lo scorso novembre dai cardinali Walter Brandmüller, Raymond L. Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner sui punti più controversi di "Amoris laetitia" appaiono condivisi da strati sempre più larghi della Chiesa.
Limitando la rassegna ai soli cardinali e vescovi che si sono pronunciati pubblicamente pro o contro il passo compiuto presso il papa dai quattro cardinali, i favorevoli continuano ad essere più numerosi dei contrari.
Tra questi ultimi si sono schierati di recente l'italiano Bruno Forte, già segretario speciale del sinodo dei vescovi sulla famiglia, e l'argentino Eduardo Horacio Garcia, già vicario di Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires e oggi vescovo di San Justo.

La testa sotto l’ala

ILLUSIONE DEI CATTO-PROGRESSISTI

    Come si deve regolare il cattolico davanti al fenomeno delle migrazioni in cui si riversano in Europa migliaia e milioni di persone di religione islamica? Secondo papa Francesco allargare le braccia e accoglierli tutti 
di Francesco Lamendola  


  


Come si deve regolare il cristiano, il cattolico, davanti al fenomeno delle migrazioni che si riversano sull’Italia e sull’Europa, portando migliaia e milioni di persone di religione islamica, sovente non per emergenze umanitarie, ma semplicemente per desiderio di cambiar vita e profittare delle opportunità che offre il nostro continente, peraltro senza alcun amore o rispetto per la nostra civiltà, né alcuna intenzione d’integrarsi, ma, semmai, con la segreta intenzione di conquistare l’Europa un poco alla volta, come ha detto a chiare note il premier turco Erdogan, e come già aveva affermato il leader algerino Boumedienne?
Secondo papa Francesco e tutti i vescovi e preti progressisti, modernisti e buonisti, non c’è altro da fare che allargare le braccia e accogliere tutti, senza sollevare difficoltà o fare troppe domande, anche perché, a loro dire, questo è quanto prescrive il Vangelo.
Scrive, ad esempio, su questo tema – ma gli esempi potrebbero essere tantissimi - don Paolo Bagattini, nell'editoriale del suo giornale, intitolato La grande illusione (in: Il Missionario, rivista bimensile degli stimmatini,Verona, marzo/aprile 2017, pp. 27-29):