ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 17 ottobre 2013

I normalisti si riconoscono allo specchio..?

Chi sono, e quanto si lamentano, i due cattolici che contestano Papa Francesco
Chi sono, e quanto si lamentano, i due cattolici che contestano Papa Francesco

“Questo Papa non ci piace”. Potrebbe tranquillamente essere un’espressione attribuibile a monsignor Fellay, il superiore della Fraternità San Pio X, che ancora in questi giorni, nel corso di una conferenza negli Stati Uniti, ha definito Papa Francesco come “un vero e proprio modernista”.

Una "riduzione" del Breviario Romano

perchè "le francesi non sanno pronunciare correttamente il LATINO" parola di San Francesco di Sales.

Che bello vedere come già al tempo del Concilio di Trento, pur tenendo ferma la Grande Riforma del Breviario Romano, si tenessero in considerazione i limiti culturali e linguistici propri di ogni Istituto religioso inserito nel proprio contesto linguistico.  Ecco il caso famosissimo del Breviario Romano adattato per le monache di San Francesco di Sales nel Piccolo Breviario della Beata Vergine Maria. Non fu facile per San Francesco di Sales far autorizzare tale "riduzione" per le sue monache, ma la sua costanza, ma sopratutto il suo buon senso convinse l'allora Cardinale Bellarmino che non  solo approvò il Breviario ma lo stesso nascente Ordine della Visitazione di Santa Maria.

"Fra tutte le donne del mondo, non ve ne sono altre che pronunzino il latino con tanta difficoltà come le francesi... È, infatti, una grande pena sentire in molti monasteri femminili un modo di pronunziare le parole così strano, che muove al riso anche gli uditori ben disposti e suscita i motteggi, se non lo scandalo, dei semidotti e degli eretici". San Francesco di Sales

L 'utilizzo della Madonna di Fatima da parte di Francesco

Marian T. Horvat, Ph.D.

Prima del 13 ottobre 2013, una campagna selvaggia di voci stava circolando sulla presunta consacrazione Papa Francesco renderebbe del mondo al Cuore Immacolato di Maria, nell'ambito dell'Anno della Fede celebrazioni. Queste voci echeggiavano nei media in cui i titoli annunciavano l'evento: "Il Papa di consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria."

Francesco affida mondo alla Madonna di FatimaFrancesco non ha fatto menzione di consacrazione o Cuore Immacolato di Maria ...
Anche un comunicato stampa dai direttori del Santuario di Fatima - che è stato l'invio la statua originale della Vergine in Vaticano per la "celebrazione" - ha annunciato che Papa Francesco avrebbe consacrare il mondo a Maria durante l'evento. Su internet alcuni blog conservatori e tradizionalisti hanno speculato che questo Papa avrebbe adempiuto il mandato di Madonna e di consacrare la Russia in particolare al suo Cuore Immacolato. La consacrazione avrebbe avuto luogo nel quadro di una "Giornata Mariana" pellegrinaggio a Roma. 

Mala tempora.

Tempi di “apparizioni” e di “fenomeni straordinari”: Medjugorje

Medjugorje
Cominciamo col prendere in considerazione il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, data 25 febbraio 1978, dal titolo: “NORME PER PROCEDERE NEL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI E RIVELAZIONI“.
Anzitutto prevede due soli “verdetti” e non più tre, come si credeva: ” … emettere con la debita celerità i giudizi che concludevano in passato le inchieste in materia (constat de supernaturalitate, non constat de supernaturalitate) e che offrivano agli Ordinari la possibilità di autorizzare o proibire il culto pubblico o altre forme di devozione tra i fedeli“.
I. Criteri per giudicare, almeno con una certa probabilità, del carattere delle presunte apparizioni o rivelazioni

Il Papa che demitizza il Papa

Per il prof. Faggioli, Bergoglio sta finalmente attuando il Concilio e questa è la vera discontinuità. E’ onesto, non relativista, ma la sua teologia ancora non è chiara. Avrà problemi con la chiesa americana
“Il Papa sta demitizzando il papato. Fatto evidente, questione centrale in Jorge Mario Bergoglio, ma che non è affatto farina del suo sacco”. Massimo Faggioli, storico del Cristianesimo alla University of St. Thomas di Minneapolis e St. Paul, per sua definizione “cattolico di scuola Concilio Vaticano II”, dice al Foglio che Francesco non sta facendo altro che attuare il Concilio. Certo, “lui è molto furbo, non dice che i suoi gesti derivano da lì, ma è chiarissimo”.

Da liberale, dico no a Bergoglio

Ognuno ha “la sua idea di bene”? Da liberale, dico no a Bergoglio

Al direttore - Da ateo (un po’ devoto), materialista e liberale vorrei provare a confutare il Papa. E a difendere l’idea laica e liberale di “bene” dalle insidie del soggettivismo del gesuita Bergoglio. Scalfari ha sbagliato a non confutare l’affermazione relativistica di Bergoglio: “Ognuno ha la sua idea di bene”, che matura e si forma nella “coscienza individuale”, unico vero tribunale e autorità del concetto di bene. Questa tesi è errata. Da un punto di vista cristiano. Ma, anche e soprattutto, da un punto di vista laico e liberale.

Fatima e Papa Francesco



C’è stata molta attesa, ma anche grande delusione per la cerimonia svoltasi in San Pietro domenica 13 ottobre. L’attesa nasceva dalla notizia che circolava: Papa Francesco avrebbe consacrato il mondo al Cuore Immacolato di Maria, davanti alla statua della Madonna di Fatima giunta dal Portogallo. Le speranze sembravano avere conferma dal fatto che il Papa aveva chiesto al cardinale José Policarpo, patriarca di Lisbona, di consacrare il suo ministero petrino alla Madonna di Fatima.

Precisazioni sui funerali di Erich Priebke.

 Una conversazione con Don Pierpaolo PetrucciPoiché sugli  organi di informazione sono apparse notizie inesatte circa i funerali di Erich Priebke, ci siamo informati direttamente alla fonte. 
In una conversazione telefonica, Don Pierpaolo Petrucci, Superiore del Distretto Italia della Fraternità Sacerdotale San Pio X, ci ha gentilmente chiarito quanto segue:

mercoledì 16 ottobre 2013

COSÌ VICINI, COSÌ LONTANI ?

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Il servizio di www.chiesa “Martini papa. Il sogno divenuto realtà” ha suscitato reazioni di vario segno. Il professor Alessandro Martinetti, discepolo del filosofo Gustavo Bontadini e specialista in metafisica, ci ha inviato la seguente nota.
*COSÌ VICINI, COSÌ LONTANI
di Alessandro Martinetti
Bergoglio e Martini molto simili? Senza dubbio, ma anche molto diversi. Si pensi a quanto divergano su questioni delicatissime e caldissime anche per la Chiesa, come il riconoscimento legale delle unioni omosessuali e la depenalizzazione dell’aborto procurato.

Tre motivi per vergognarsi

Don Mazzi, Padre Fanzaga, Priebke. Tre motivi per vergognarsi 

vergognaNon mi era mai occorso di sentirmi a disagio come italiano e come cattolico come in questi ultimi tempi. Era cominciato con l’uscita becera e  avvilente di Don Mazzi  che minacciava ad un avversario  sconfitto e praticamente inerme  che non avrebbe mancato di riserbargli una attività umiliante nella sua organizzazione “umanitaria”. Che razza di carità è quella di un prete, dico un prete non un secondino di qualsiasi luogo di detenzione, che si fa portavoce di un modo di trattare l’avversario degno di un regime intollerante e inumano?

Lettera di un cattolico (molto) perplesso

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Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa lettera aperta che può offrire molti spunti di riflessione critica ai nostri lettori. Ovviamente, come sempre, ogni articolo rispecchia la personale posizione teologica dello scrivente e non impegna l’intera redazione di Radio Spada. Buona lettura!  
Alla cortese attenzione
Jorge Mario Bergoglio

Caro Fratello,
dal 13 Marzo avete scelto di ricoprire il ruolo di Sommo Pontefice della Santa, Cattolica, Apostolica & Unica Ecclesia di Cristo, assumendo il nome di Francesco. Mai nella storia della Cristianità, un Pontefice aveva scelto tal nome, perché Esso, richiede un impegno non comune e un pauperismo non tanto esteriore, quanto interiore e nascosto ai media.

Lamento?

Orgoglioso lamento cattolico

“Il nipote di Giovanni XXIII aggredisce verbalmente la figlia di uno di noi, la radio ci congeda bruscamente. Il dissenso in nome della tradizione e della dottrina è maltrattato. Perché?”

Dato il tema, non sarà una gran citazione, ma bisogna cominciare con un messaggio sms datato sabato 12 ottobre, ore 14,24:“Caro Giuliano, oggi mia figlia, 18 anni, all’uscita di scuola è stata aggredita verbalmente con violenza dal padre di una sua compagna di classe per quanto ho scritto sul tuo giornale a proposito del Papa. Questo signore fa il giornalista ed è pronipote e biografo del Papa Buono”. Mentre il direttore di questo giornale rispondeva con la cortesia e l’attenzione che troppi cattolici non sanno più dove stiano di casa, il biografo del Papa Buono, obbligato da sua figlia, tentava di scusarsi telefonicamente spiegando alla ragazza presa a male parole che quello era il suo modo di partecipare alla discussione.

Noi non facciamo così

A difesa di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro 

noi non facciamo così...
noi non facciamo così…
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono stati gentilmente ma fermamente epurati da Radio Maria, con la quale collaboravano da circa dieci anni, curando le rubriche “Incontri con la bioetica” (Palmaro) e “Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo” (Gnocchi).
I due, già autori di numerosi libri di buon successo editoriale, tra cui ricordiamo “Cattivi Maestri”, “Il Pianeta delle Scimmie” e “Io speriamo che resto Cattolico”, si sono messi in guai grossi dopo aver scritto un lungo articolo su “Il Foglio” dal titolo parecchio sismico: “Questo Papa non ci piace”.
Uno scritto assai articolato che, senza alcun afflato di ribellismo scismatico ma con sincero spirito critico, ha posto questioni di non piccolo momento sui primi sei mesi di Pontificato di Bergoglio.

La coscienza di due cristiani liberi

Non tutti possono avere il successo mondano di Vito Mancuso
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono molte cose insieme: due liberi scrittori di cose cattoliche da un punto di vista cattolico, capaci di obbedienza e di sincerità, di conformità dottrinale (a modo loro) e di argomentazione razionale, storica, il che non dovrebbe essere un reato intellettuale o un tratto immorale, tanto più per dei laici extra muros, che non appartengono alla chiesa. Elevano da queste colonne, con scandalo degli ipocriti e magari sospensione di giudizio o sofferenza dei devoti, una serie di critiche a Papa Francesco. Sono degli scismatici? Non lo so, non credo, e non avrebbe alcuna importanza il determinarlo canonisticamente, almeno finché non sia dimostrata, in modo altrettanto chiaro di come loro argomentano la critica, una pretestuosità o una inimicizia anticattolica delle loro opinioni, mutuate dal foro interiore o coscienza, ben s’intende una coscienza trascendente, come la intendeva John Henry Newman e non come la intendono i direttori di giornali mondani (va’ dove ti porta l’estro individuale).

Funere non mersit?

 L’apparente complotto del cattivo la curiosa misericordia dei buoni
A proposito dei funerali del capitamo Erich Priebke

In questi giorni si è conclusa un’altra delle vicende strascico della Seconda Guerra Mondiale, svoltasi dal 1939 al 1945 del secolo scorso. Si tratta della vicenda sorta intorno al funerale del capitano Erich Priebke, già appartenente al contingente militare tedesco di stanza in Italia dal 1942 al 1945, nel corpo delle Schutz Staffeln - Squadre di Protezione -, morto a Roma l’11 ottobre 2013.

La vicenda è stata così ampiamente raccontata che è inutile riportarla qui.
Perché ce ne occupiamo?
Cos’ha a che vedere il funerale di Priebke con la Tradizione cattolica?
La risposta è: niente! E molto!, dipende dai punti di vista dai quali ci si pone. 

Equilibrio

Disputa sul papa

«E’ Cristo che guida la Chiesa» è però la certezza che sembra proprio mancare nella disputa che da mesi va avanti sull’interpretazione che si dà di papa Francesco da due fronti contrapposti: da una parte i progressisti, esultanti per aver trovato finalmente un “Martini” da cui ci si aspetta una rivoluzione (guarda caso, soprattutto sessuale); dall’altra i cosiddetti “tradizionalisti”, decisamente preoccupati che si smarrisca la ricchezza bimillenaria dell’insegnamento della Chiesa per inseguire il mondo e la modernità.

martedì 15 ottobre 2013

Il domani - terribile o radioso? - del dogma


ENRICO MARIA RADAELLI, Il domani - terribile o radioso? - del dogma, Pro manuscripto, 2013, pp. 262, € 35,00.
Contiene:
· LA PREFAZIONE DI ROGER SCRUTON · 
· INTERVENTO DI S.E.R. MONS. MARIO OLIVERI ·
· INTERVENTO DI MONS. BRUNERO GHERARDINI ·
· INTERVENTO DI ALESSANDRO GNOCCHI - MARIO PALMARO ·
· IL PERCORSO DEL LIBRO E LA SUA LOGICA· 
Il libro è reperibile presso l'autore (info@enricomariaradaelli.it)
presso la libreria Hoepli (http://www.hoepli.it/libro/la-bellezza-che-ci-salva/9786009942039.asp)
presso la libreria Coletti
(http://www.libreriacoletti.it/libro/la-bellezza-che-ci-salva.aspx?p=785685)

Francobollo scaduto?

Vaticano, Caso Orlandi una cartolina per il Papa

Emanuela Orlandi
EMANUELA ORLANDI

Il fratello Pietro chiede un incontro con Francesco per cercare di riaprire il caso 

Una cartolina a Papa Francesco perché contribuisca a far luce sul caso di Emanuela Orlandi e perché riceva suo fratello Pietro che da tempo chiede un incontro con il pontefice.

«L'iniziativa - fa sapere lo stesso Pietro - è partita tramite gli iscritti alla pagina Facebook dedicata a mia sorella e scatterà dopodomani». L'idea è quella di coinvolgere i circa 90 mila iscritti per inviare una cartolina illustrata della propria città in cui sollecitare Papa Francesco a ricevere Pietro Orlandi e contribuire a chiarire l'enigma del rapimento della sorella Emanuela.

La data fissata per l'invio delle cartoline da tutt'Italia è appunto il 16 ottobre. Il testo può essere libero o riportare la seguente dicitura: «Santo Padre, accogli la richiesta di Pietro Orlandi di poterti incontrare. Aiutalo a far conoscere la verità sul rapimento della cittadina vaticana Emaniela, sua sorella». 

Ma certo...come in America!

La Chiesa apre alle nuove famiglie

«Ma certo. Il primo scopo del sinodo dei vescovi sarà annunciare la bellezza e il valore della
famiglia, ma è evidente che parleremo anche delle famiglie ferite, dei divorziati risposati, delle coppie di fatto. Questi sono problemi della vita pastorale, un vescovo li affronta tutti i giorni. Non possiamo trascurare queste persone, dobbiamo accompagnarle e farle sentire avvolte dalla misericordia di Dio...».

Martini papa.



 Il sogno divenuto realtà
Gesuita, arcivescovo di Milano e cardinale, fu il più autorevole e osannato antagonista dei pontificati di Wojtyla e Ratzinger. I suoi seguaci vedono oggi in Francesco colui che ne raccoglie l'eredità. E la mette in pratica

di Sandro Magister

ROMA, 15 ottobre 2013 – A sette mesi dall'elezione a papa di Jorge Mario Bergoglio, le interpretazioni di questo inizio di pontificato sono contrastanti.

Dentro la Chiesa i giudizi più positivi, se non entusiastici, sui primi atti di papa Francesco provengono dai sostenitori del cardinale che ha rappresentato per anni, con grande autorevolezza e largo consenso, la più netta linea alternativa ai pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Quel cardinale era Carlo Maria Martini, gesuita, già rettore del Pontificio Istituto Biblico, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, morto il 31 agosto 2012 dopo aver lasciato le sue consegne in un'intervista anch'essa molto critica, pubblicata subito dopo la morte come suo "testamento spirituale":

Clero di Roma kaputt..

Clero di Roma kaputt. I funerali mancati di Priebke e la morte della pietà cristiana


Dare sepoltura ai morti è stato il dovere principe della civiltà cristiana, una delle grandiose opere di misericordia. Avere pietà per gli stranieri e gli esiliati, gli anziani, i malati, i carcerati, i perseguitati, questi erano i segni che contraddistinguevano  il cristiano… Ma mai s’era visto un fuggi fuggi generale come questo per la morte di Priebke. Durante le grandi pestilenze del Medioevo, metà del clero è morto infettato per non rinunciare a compiere l’ufficio sacro e pietoso per eccellenza dell’assistenza ai moribondi. E assistiti i moribondi, andavano poi per strada a raccogliere i cadaveri abbandonati per dargli dignitosa sepoltura secondo il rito cattolico. Sono morti per fare tutto questo!

Rondini in inverno?

Fellay sul Papa: «Abbiamo davanti a noi un vero modernista»

Fellay con un gruppo di cattolici tradizionalisti

FELLAY CON UN GRUPPO DI CATTOLICI
TRADIZIONALISTI
Il superiore dei lefebvriani contro Francesco: «Sta rendendo la situazione della Chiesa 10.000 volte peggiore»
È un attacco frontale e durissimo, quello che arriva dalla Fraternità San Pio X contro Papa Francesco. Un attacco che sembra chiudere definitivamente ogni possibilità di dialogo tra il gruppo tradizionalista fondato da monsignor Marcel Lefebvre e la Santa Sede. Il superiore della Fraternità, il vescovo Bernard Fellay, nel corso di una conferenza tenuta a Kansas City lo scorso fine settimana, ha detto che Francesco«è un vero modernista».

RADIO MARIA, PIENA DIS-GRAZIA

– INTERVISTA AI DUE GIORNALISTI CATTOLICI CHE HANNO
PERSO IL POSTO PER AVER CRITICATO IL PAPATO DI BERGOGLIO - E SCALFARI CORRE SUBITO IN AIUTO ALL’AMICO FRANCESCO

Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, due giornalisti cattolici, rompono l’unanimismo: “Questo Papa non ci piace” - Critiche serrate a contenuti e metodo delle interviste a Scalfari e Civiltà Cattolica: licenziati da radio Maria! - Eu-genio difende la “sua” dottrina…

1-COSCIENZA, ETICA, ANCHE DOTTRINA - QUANTI SVARIONI DA QUESTO PAPA
Luciano Capone per "Liberoquotidiano"

TIA ('transient ischemic attack') liturgico a S.Marta

Panico, stamane a Santa Marta: alla lettura del brano di S.Paolo, molti hanno pensato che facesse parte della lettera inviata da Bergoglio a Scalfari (!) e hanno temuto che il vescovo di Roma cadesse a terra folgorato!

Macchè. 
Qualcuno ha creduto di notare uno strano sbarramento negli occhi del Papa ed una transitoria paralisi nella bocca semiaperta.. 

Il tutto sarebbe durato pochi secondi..giusto il tempo di passare al Vangelo,...che per fortuna (!?) si è prestato ad una meno imbarazzante omelia (omelia, non omelette.. per favore..!) sul segno di Giona, che Gli ha permesso di glissare a piè pari sul resto del brano paolino («Ci sono due parole nella prima lettura – ha aggiunto – che si collegano con questo. Paolo dice di se stesso che è apostolo, non perché ha studiato, ma è apostolo per chiamata. E ai cristiani dice: siete voi chiamati da Gesù Cristo. Il segno di Giona ci chiama».)

Fiuu ! scampata bella! (ma chi si permette di inserire sti brani nella liturgia !?!! Forse il solito corvo?

lunedì 14 ottobre 2013

Bertone addio o arrivederci?

tarcisio bertone
Finisce l'era rappresentata dal cardinale Tarcisio Bertone, il salesiano voluto da Benedetto XVI alla guida della Segreteria di Stato vaticana. Raramente, nelle cronache di Oltretevere, un Segretario ha sollevato così tante discussioni e – diciamolo – anche un vero e proprio movimento di protesta (perché tali si vollero vedere e definire i “corvi” di Vatileaks).

Ecco come continua il dialogo alla bergogliana


Padre Serafino M. Lanzetta (F.I.) mandato "in esilio"
Comunione Tradizionale – circolare del 13 ottobre 2013

Cari amici,
è con infinita tristezza che annunzio il trasferimento (meglio sarebbe dire la “deportazione”) di p. Serafino Maria Lanzetta F.I., che da tanti anni era parroco di Ognissanti e Docente di Teologia morale al Seminario di Maria Mediatrice.

Scoraggio, ridiamoci su..!? e piangiamo*

Papa: "La Chiesa abbia coraggio, dialogo con atei e altre religioni"
Papa: "La Chiesa abbia coraggio, dialogo con atei e altre religioni"Francesco torna ad affermare l'importanza del dialogo tra cristiani e non credenti:"Dobbiamo incontrare tutti". "La Chiesa ha bisogno di testimoni credibili - dice - per riaffermare l'importanza della fede". Intanto il portavoce del Vaticano annuncia l'intenzione del Papa di andare in Israele. E giovedì incontrerà il leader palestinese, Abu Mazen







CITTÀ DEL VATICANO - "Andare incontro agli altri": secondo Papa Francesco è questa la missione che ogni cristiano dovrebbe portare avanti.

E’ IOR QUEL CHE LUCCICA

 - DIETRO IL CRAC DEL GIGANTE SANITARIO “CASA DIVINA PROVVIDENZA” C’È UNO STRANO CONTO ALLA “BANCA DI DIO”

I giudici fallimentari hanno scoperto maxi parcelle ad alcuni professionisti e uscite mal documentate - Seguendo il denaro, si arriva così a un conto allo Ior sul quale moltissimi soldi hanno fatto “scalo” per poi rientrare, in parte con lo scudo fiscale, di nuovo in Italia - La suora con 27 mln di euro sul conto…

A MO’ DI ORECCHINO

1, HA RIFIUTATO TUTTI FRONZOLI E I LUSSI, PREFERENDO UNA SEMPLICE TONACA BIANCA E LA CROCE DI FERRO. COSÌ I FEDELI SONO STATI SORPRESI DI VEDERE FRANCESCO SFOGGIARE UN NUOVO “ACCESSORIO”: UN ROSARIO DI LEGNO E ORO... PENZOLANTE DAL SUO ORECCHIO - 2. UN PELLEGRINO ENTUSIASTA AVEVA GETTATO LA CORONA AL PAPA, QUANDO QUEST’ULTIMO HA SALUTATO LA FOLLA A BORDO DELLA SUA “PAPA MOBILE” AL TERMINE DELLA MESSA - 3. GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA DEL PAPA SONO SEMBRATI SPIAZZATI DAL LANCIO DEL REGALO INASPETTATO CHE HA COLPITO LA GUANCIA DI BERGOGLIO. MA QUANDO HA VISTO IL ROSARIO, IL PONTEFICE HA RIDACCHIATO E SE LO E’ PIAZZATO A MO’ DI ORECCHINO -

Bilance moderniste

Erich Priebke
Funerali Priebke, dove sta il vero scandalo
(Aggiornamento 14 ottobre, ore 13.00): Questa mattina il Vicariato di Roma ha emesso una "Nota in merito alle esquie del signor Erich Priebke" che, per dovere di informazione riportiamo qui integralmente, ma che non cambia il succo dell'editoriale:

In merito alla celebrazione dei funerali del signor Erich Priebke è necessario precisare quanto segue. La richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell’avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre.
L’autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio – finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose – dovessero avvenire in strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke.
Pertanto, nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall’Ordinario.
                                                                                                        Roma,  14 ottobre 2013


Leggendo comunicati e commenti sui funerali dell’ex gerarca nazista Erich Priebke, morto centenario venerdì scorso a Roma, non si può fare a meno di provare un certo fastidio. Il perché è facile da capire: c’è un tale sfoggio di ipocrisia e demagogia da far venire la nausea.

Cardinali in fuga! (vai Leo che vai forte...!)


Sandro Magister ha concluso l’incontro lodando il Motu Proprio, e riassumendo in questi termini in che cosa il Magistero liturgico di Francesco è consistito:
La proibizione dell’uso del Rito romano antico a un gruppo di fedeli: i Francescani dell’Immacolata, contravvenendo al diritto universale riconosciuto da Papa Benedetto XVI.
La sostituzione in blocco (che, a suo dire, non è stata commentata da nessun giornalista o blogger) dell’équipe di consulenti dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Papa: i cinque ratzingeriani (Bux, Gagliardi, Silvestre, Gunther, Lang), sostituiti da vari professori della Sant’Anselmo (linea anti-ratzingeriana e pro-Piero Marini) e il rettore del Collegio Greco di Roma, Padre Nin, monaco di Monserrat che celebra tuttavia in Rito bizantino.

Pesi e misure dei modern-papisti

CASO” GNOCCHI & PALMARO / 2. UN’ANALISI DEL PUBBLICISTA E SCRITTORE CARLO DI PIETRO

“Caso” Gnocchi e Palmaro / 2. Un’analisi del pubblicista e scrittore Carlo Di Pietro
Tempo fa e con grande amarezza, scrivevo della tanta “Confusione e belligeranza nel «Cattolicesimo» contemporaneo” [1], parlavo di “zizzania”, di “tempi cattivi” (cit. Sant’Agostino, Discorsi, LXXX,8) e di “ignoranza vincibile”; nello scritto commentavo anche quel labile confine- purtroppo oggi strumentalizzato e/o male interpretato- che c’è fra la “resistenza all’errore” , che comunque mai può essere “in faccia a tutti” , e le ipotizzate procedure canoniche necessarie parimenti per “impedire l’esecuzione della volontà[di un eretico]”. La situazione attuale è degenerata con evidenza in ambienti laici a seguito del “Commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata” di cui si era già parlato [1a].

Certezza del Papa e dei Sacramenti, o Dubbio Metodico?

CERTEZZA DEL PAPA E DEI SACRAMENTI O DUBBIO METODICO?INTRODUZIONE
●La Chiesa (con San Pio X, Pio XI e Pio XII ed il “Codice di Diritto Canonico”) vuole che la certezza e la validità dell’elezione del Papa debba essere fuori di ogni discussione e dubbio.
La catena della successione apostolica, senza alcuna interruzione, deve essere certamente evidente[1] ai fedeli, poiché l’Apostolicità è una delle quattro note essenziali della Chiesa di Cristo (Una, Santa, Cattolica ed Apostolica) e non può essere soggetta a dubbi né specialmente ed assolutamente ad interruzioni.
Il criterio di valutazione dell’elezione del Papa è il suo “Accipio; Accetto” ed il seguente riconoscimento del Papa canonicamente eletto da parte della Chiesa docente o gerarchica (Cardinali elettori e Vescovi) e discente (sacerdoti e fedeli).
Ora è un fatto che Francesco I ha accettato l’elezione canonica, la quale non è stata contestata da nessun Cardinale, Vescovo residenziale, né dai sacerdoti e fedeli, tranne lo sparuto gruppo dei sedevacantisti. Ma “una rondine non fa primavera”.

domenica 13 ottobre 2013

La Madonna di Fatima e il Magistero:

un inno alla vita e un monito alle coscienze 

Mancano pochi anni alla ricorrenza del centenario dell’apparizioni della Vergine Maria nella Cova da Iria di Fatima, avvenute nel 1917, e quanto mai oggi sembra urgente una rivitalizzazione del messaggio che Dio Padre, con la mediazione della Madonna, ha voluto dare a tutta l’umanità. Un messaggio che, ad un’attenta meditazione, sembra essere non solo un monito al pentimento, alla conversione del cuore e della vita, una “scossa” ad un mondo (e, in particolare, un’Europa) secolarizzato e intorpidito, ma anche (e soprattutto) un inno alla Misericordia di Dio e alla vita. L’occasione propizia per una riflessione sul punto mi sorge da un recente pellegrinaggio che ho fatto nella località portoghese, ove ogni anno migliaia di pellegrini giungono per innalzare preghiere, esprimere voti, chiedere grazie alla Santa Madre di Dio che nella conca portoghese si è presentata come Nostra Signora del Rosario.

E.T. : telefono papa

 cardinale, interrompa la Messa, c'è da rispondere al telefono!



E dopo la telefonata, il cardinale ritorna e riprende a celebrare il Sacrificio Eucaristico là dove lo aveva interrotto:

 Un Papa impulsivo?
Un episodio di qualche mese fa, con protagonisti papa Bergoglio e il cardinale Gerhard Ludwig Müller, e - forse - una messa interrotta...

Papa Bergoglio si confessa (3)

Papa Bergoglio si confessa  Parte terza

l 22 dicembre 2005, otto mesi dopo la sua elezione, Benedetto XVI, presentando gli auguri natalizi, pronunciò un discorso di una certa importanza, che toccò alcuni punti essenziali del momento. Da allora quel discorso, per il suo contenuto, è stato considerato il discorso programmatico del nuovo Papa.

Il 19 settembre scorso, il quotidiano della CEI, Avvenire, ha pubblicato il testo integrale dell'intervista del Direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, a Papa Francesco. L’intervista, condotta anche per conto delle altre testate della Compagnia di Gesù, è stata raccolta dal 19 al 23 agosto 2013, in quel di Santa Marta, albergo vaticano in cui alloggia il nuovo Papa.
Nonostante la sua complessiva pochezza e la sua evidente povertà concettuale, questa intervista, pubblicata sei mesi dopo l’elezione di Bergoglio, si presenta come l’equivalente del discorso alla Curia di Benedetto XVI, poiché, per i punti che tocca, delinea con chiarezza il pensare e il sentire di questo nuovo Papa e, quindi, la linea direttrice del suo pontificato.

L’intervistatore chiarisce che « Complessivamente abbiamo dialogato per oltre sei ore, nel corso di tre appuntamenti il 19, il 23 e il 29 agosto. Qui ho preferito articolare il discorso senza segnalare gli stacchi per non perdere la continuità. La nostra è stata in realtà una conversazione più che un’intervista…».
Dal che si può dedurre che non si possa escludere una futura pubblicazione più corposa e particolareggiata di quanto oggi pubblicato, magari distribuita a mo’ di precisazioni correttive, che non guastano mai per esprimere il contorsionismo e la doppiezza dei moderni comunicatori di massa.

Il 13/X dell'insabbiatore(^)

Nel giorno della Madonna di Fatima

Vaticano: finisce l’era Bertone, inizia quella Parolin

Lunedì 14 ottobre entra in carica il nuovo segretario di Stato per cambiare la Chiesa con Francesco
La Madonna di Fatima arriva in piazza San Pietro (Vincenzo Pinto/Afp)
Lunedì 14 si chiude infine la stagione del cardinale Tarcisio Bertone; Dopo l’uscita di scena di Benedetto XVI con le dimissioni dello scorso 28 febbraio, ora si completa il ricambio ai vertici della Chiesa universale. Il nuovo Segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin, entra in carica per essere operativo fin da subito, del resto già si trova a Roma dove ha cominciato a prendere visione dei vari dossier che lo attendono, in questo periodo inoltre è sempre stato in contatto con Papa Francesco.

Far from Christ

Un Papa senza distanza

L’immagine proiettata da Francesco è bella come la pampa e rigogliosa come la foresta amazzonica, ma nel suo speciale effetto c’è un difetto: c’è lui, Bergoglio, e c’è l’io della massa, ma Dio sembra spesso da un’altra parte

Caro direttore, l’estate mia mamma diventa più loquace del solito, il suo gusto per la battuta tagliente, tipico di Cabras, diventa ancor più acuminato. Così, quando una mattina di fine luglio Papa Francesco è comparso di fronte alla tv e lei, quasi registrandone le movenze, ha scolpito un lapidario “sembra un prete di paese”, sono rimasto folgorato da un apprezzamento sincero che però aveva anche un sottotesto. Alla mia domanda a bruciapelo “cosa non ti convince?”, Peppica ha risposto: “Manca la distanza. Quella del Santo Padre, l’uomo più vicino a Dio”.

La Russia non è stata ancora consacrata

L’esorcista più famoso del Vaticano racconta i giorni dell’84 quando giunse la Madre a Roma




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Quando divenni sacerdote, non pensavo che la mia vita sacerdotale sarebbe stata così legata alla Madonna di Fatima. Già mi aveva incantato leggere quando nel 1917, alla fine della prima guerra mondiale, la Madonna era apparsa a tre bambini, così piccoli, 10 anni Lucia, 9 anni Francesco, 7 anni Giacinta, per dire loro delle cose così grandi, che si sarebbero manifestate, sviluppate, e che avremmo vissuto tanti anni dopo!
Eppure cominciai subito ad attaccarmi alla Madonna di Fatima ed ebbi la grazia -è tutto la Madonna che ha fatto - che nel 1959 ho avuto l’iniziativa di consacrare l’Italia al Cuore Immacolato di Maria. Ho avuto l’incarico dalla CEI sotto la richiesta del Cardinale Lercaro. Ma come si faceva ad organizzare in così poco tempo la consacrazione di una nazione intera? Ecco l’idea, per la prima volta si fece venire la Madonna di Fatima in Italia. Allora non erano ancora di moda le Peregrinatio Mariae; la si fece andare in elicottero in tutti i capoluoghi di Provincia.

I disubbidienti continuano e persistono..!

Il 13 giugno 1929, suor Lucia ebbe una splendida visione della santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria, durante la quale la Madonna le comunica che “era giunto il momento in cui voleva che partecipasse alla santa Chiesa il suo desiderio della consacrazione della Russia, e la sua promessa di convertirla”. La stessa suor Lucia scrive:
“Avevo chiesto e ottenuto dalle mie superiore e dal confessore il permesso di fare l’ora di adorazione dalle undici a mezzanotte, dal giovedì al venerdì. Una notte, sola, mi inginocchiai alla balaustra, in mezzo alla cappella, a recitare prostrata le preghiere dell’Angelo. Sentendomi stanca, mi alzai e continuai a recitare con le braccia incrociate.

Captatio benevolentiae ovvero..



Come le schiere cielline in fuga dalla Lombardia,si prostrano alla ricerca di neoconsensi dimostrando(come sempre) di non aver capito un...

PAPA FRANCESCO/ Ecco perché scandalizza i lefebvriani (e gli atei devoti)
La Fraternità di San Pio X, quella che volgarmente denominiamo "dei Lefebvriani", è tornata a farsi
sentire. Dopo il generoso tentativo di Papa Benedetto, che sotto il suo pontificato aveva cercato di dare
una risposta teologica e pastorale all'effettivo scisma che la Fraternità aveva posto in essere alla fine
degli anni ottanta - in seguito alla sfortunata iniziativa di Lefebvre che consacrò alcuni vescovi
illecitamente e si oppose pubblicamente non solo allo spirito, ma alla stessa lettera del Concilio Vaticano
II  il silenzio dei primi mesi del pontificato "francescano" aveva lasciato intendere che pochi spazi ci
sarebbero stati per un dialogo autentico tra la Santa Sede e la Fraternità stessa. 

Non basta essere cattolici per la neochiesa gospofanzaghiana

Le nostre prime riflessioni sulla polemica recentemente sollevata da un articolo del duo cattolico e dalla susseguente decisione del direttore di Radio Maria.
 Conosco personalmente Mario Palmaro – di fama Alessandro Gnocchi – e apprezzo molto il suo stile, soprattutto l’ironia con cui riesce a trattare anche gli argomenti più spinosi. E’ inoltre un grande esperto di bioetica, punto di riferimento per tutti noi soprattutto in questi tempi, anche in ambito cattolico dominati dal relativismo. Ma la cosa più importante è che Palmaro è un cattolico d.o.c., un uomo che si è messo interamente al servizio della Chiesa, per il bene delle anime e per la maggior gloria di Dio.

sabato 12 ottobre 2013

Emeriti tormenti?

Tutti i tormenti tedeschi di Papa Francesco

Tutti i tormenti tedeschi di Papa Francesco
Apertura verso i divorziati ed i risposati, interviste che criticano in maniera forte l’operato di Papa Francesco, mandati di arresto verso alti esponenti del clero tedesco. La Chiesa tedesca rischia, sempre più, di finire nel caos.

DALLA RISERVA INDIANA ALLE MODERNE CATACOMBE

 Una difesa del Padre Ariel S. Levi di Gualdo all’articolo di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro

DALLA RISERVA INDIANA ALLE MODERNE CATACOMBE

Visita tomba di Pietro
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono stati duramente attaccati in vari siti e blog per un loro articolo nel quale sollevano pertinenti e addolorate riserve su certi stili comunicativi e pastorali del Sommo Pontefice Francesco [vedere qui]. Alcuni lettori hanno persino gridato allo scandalo perché il loro articolo è stato pubblicato su un “giornalaccio” come Il Foglio, mentre invece sulle colonne de La Repubblica, notorio giornale di meditazioni spirituali per carmelitane scalze, celebre per il suo linguaggio caritatevole verso chiunque osi non pensarla come loro, può fare direttamente “magistero” il Romano Pontefice in persona, senza che nessun cattolico abbia il diritto a rimanere per questo un po’ turbato per il modo in cui il Successore di Pietro ha deciso di trattare una dignità della quale non è certo arbitrario padrone, ma che è stata a lui data in comodato d’uso per servire la Chiesa e il Popolo di Dio, nella suprema salvaguardia del dogma, della dottrina e della tradizione; una tradizione nella quale albergano sia il dogma sia la dottrina.