A che punto è il dossier Medjugorje (in vista del verdetto di Papa Francesco)
A rivitalizzare l’interesse per Medjugorje è stato, di ritorno dal viaggio lampo a Sarajevo, lo scorso 6 giugno, direttamente il Papa. Interpellato da un giornalista in merito al verdetto sulla veridicità delle presunte apparizioni della Vergine ai veggenti, Francesco aveva risposto che sul tema “Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini. C’erano anche altri cardinali, teologi e specialisti. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni, non so, tre-quattro anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro”. In effetti, conversando con il Foglio, Ruini ha confermato che “la proposta, o meglio la relazione” è stata “consegnata alla congregazione per la Dottrina della fede. Pochi giorni dopo, io – ha aggiunto l’ex presidente della Cei – ho portato la stessa relazione al Pontefice a nome della commissione”.
Che il popolo di mamma e papà, come dicono per sfotterli di quei mattacchioni che credono nella virtù della famiglia, fosse un popolo numeroso, questo è certo. E non è molto importante la rissa sui numeri. C’erano, erano una marea. Punto. Che sia rilevante l’avvenimento, che i manifestanti di Roma riescano a mettere la sordina non si dica a un disegno di legge ma a una cultura radicalmente antifamilista, è da vedersi.