ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 9 ottobre 2016

Al clero intellettuale

Giovanni Lindo Ferretti, quando la musica incontra la mistica

di Roberto Vivaldelli - 25/09/2016
Giovanni Lindo Ferretti, quando la musica incontra la mistica
Fonte: Azione Culturale
Prendendo in esame la figura di Giovanni Lindo Ferretti anche solo da una mera una prospettiva artistico-musicale, ci troveremmo di fronte a uno dei personaggi più emblematici e significativi mai apparsi in Italia dagli anni ’80 in poi. L’aver infatti saputo padroneggiare una materia angloamericana come quella del punk e della new wave – le cui capitali erano Londra e New York – facendola propria e proponendola in una chiave nazionale, come quasi mai nella storia della musica popolare è accaduto, è già qualcosa di incredibile.

Torte in faccia


Tredici nuovi cardinali più quattro. Vincitori e vinti del prossimo concistoro


léonard
La torta in faccia che si buscò tre anni fa l'arcivescovo di Bruxelles André-Joseph Léonard, dileggiato (vedi foto) per le sue posizioni tradizionali sia in dottrina che in pastorale, ha trovato oggi una ben più sostanziosa replica nella porpora conferita da papa Francesco al suo successore e rivale progressista, Jozef De Kesel.
Nei precedenti concistori, aveva ripetutamente creato sconcerto il rifiuto di papa Jorge Maria Bergoglio di far cardinale Léonard, nonostante l'importanza della sede da lui governata e le qualità della persona. Si disse che il nuovo papa non volesse più privilegiare le diocesi storicamente cardinalizie, a vantaggio delle "periferie". Ma con De Kesel questo scrupolo è prontamente caduto. Titolo di merito del neocardinale è d'essere pupillo di Godfried Danneels, predecessore di Léonard e capofila della "mafia" – definizione sua – di San Gallo, il club cardinalizio dei grandi elettori di Bergoglio nel conclave fallito del 2005 e in quello riuscito del 2013.

Faremmo meglio..!??


VESCOVO TEDESCO SUL GENDER: “LA CHIESA CAPISCA CHE C’È PIÙ DI UOMO E DONNA”.

Come faremmo senza i vescovi tedeschi? Solo qualche giorno fa ci occupavamo della recente traduzione tedesca della Bibbia, e della Madonna. Oggi invece abbiamo visto, grazie a Maike Hickson e aonepeterfive, che un altro vescovo, l’ausiliare di Essen, Ludger Schepers, ha lanciato l’idea, forse non del tutto conforme a ciò che pensano la Chiesa, e il papa, che “esiste più che un uomo e una donna”. La tesi è stata avanzata a Stoccarda, durante una conferenza, secondo quanto riporta katholisch.de. La conferenza, svoltasi il 5-6 ottobre, era intitolata: “Il Gender è un’ideologia?”, e fra i relatori era presente il dott. Stephan Goertz, fiero sostenitore delle unioni omosessuali.

Il 7 ottobre, direi..

La battaglia di Lepanto e la giornata del sorriso

Piccolo test mattutino con una delle mie figlie, ventenne.
Lo sai che giorno è oggi?
Sguardo assonnato. Poi una reazione: “Ah sì, la giornata del sorriso”.
Giornata del sorriso? E che roba è?
Tono di voce irritato: “La giornata del sorriso, papà. Oggi bisogna sorridere”.
Che assurdità! Come si fa a sorridere a comando? Solo perché è la giornata del sorriso, a me vien voglia di mettere il muso.
“Papà, sei sempre il solito”.
Ma, a parte i sorrisi, oggi che giorno è?
“Uhm… Il 7 ottobre, direi”.
E allora?

Non é mai troppo tardi?

Non è Internazionale

Siamo tutti debitori del cristianesimo

“Da storico ho sbagliato”. Il pentimento di Tom Hollande, scrive New Statesman

(immagine di Roberto Ferrari via Flickr)
"In primo luogo, ci furono i dinosauri, affascinanti, feroci, estinti. E una debole ombra di dubbio, per la prima volta, ha scalfito la mia fede cristiana. Con il tempo, si è oscurata ancora di più”. Così il grande storico inglese Tom Hollande, autore di fortunati programmi di storia antica per la Bbc. “La mia ossessione per i dinosauri si è evoluta senza soluzione di continuità in un’ossessione per gli antichi imperi. Quando ho letto la Bibbia, il centro del mio fascino erano non tanto i figli d’Israele quanto i loro avversari: gli egiziani, gli assiri, i romani. In modo simile, anche se vagamente, ho continuato a credere in Dio, l’ho trovato infinitamente meno carismatico dei miei beniamini dell’Olimpo: Apollo, Atena, Dioniso. E se erano vani, egoisti, crudeli, questo serviva soltanto ad aumentare la loro fama di rock star.

Soffia senza sosta attorno a noi e in noi..


IL DIAVOLO ESISTE? COSA FA?

          Troppi cristiani considerano il diavolo una specie di “pulcinella”. Eppure Satana è una realtà viva che agisce, perché gli spiriti vivono e Satana è lo spirito del male. Soffia senza sosta attorno a noi e in noi. Ora Lucifero era il più intelligente degli Arcangeli, non dimentichiamolo! La malizia più grande di Satana è precisamente quella di farsi dimenticare o negare dagli uomini. Appena la nostra attenzione viene meno egli diventa il padrone. Satana si dà molto più da fare per la nostra rovina, che noi per la nostra salvezza. È proprio lì la sua principale azione. Ci odia perché odia Dio e perché Dio ci ama. Anche se il suo odio è per tutti gli uomini, odia particolarmente i cattolici e molto di più i sacerdoti, perché egli è l’accanito nemico del sacerdozio.

«Un progresso all’indietro»

Lettera aperta di Louis Veuillot a Papa Francesco




Domanda posta dal giornalista Tilmann Kleinjung dell’Adr a Papa Francesco il 26 giugno 2016, durante il volo di ritorno dall’Armenia:

…Lei andrà – fra quattro mesi – a Lund per commemorare il 500° anniversario della Riforma, io penso che forse questo è il momento giusto […] anche per riconoscere i doni della Riforma, e forse anche …per annullare o ritirare la scomunica di Martin Lutero…

sabato 8 ottobre 2016

I veri riformatori sono i Santi



La vera riforma cattolica e la pseudo-riforma di Lutero

Nel quinto anniversario della Rivoluzione luterana, rimbombano falsi appelli ad una riforma strutturale della Chiesa. La storia del XVI secolo ci insegna come i veri riformatori siano i Santi, che non hanno preteso di cambiare la costituzione della Chiesa, ma si sono sforzati di cambiare sé stessi e, col loro esempio, di cambiare gli altri. Anche oggi la nostra risposta, dunque, non può che consistere nel loro esempio.

E' una risorsa?

LAICI E VITA DELLA CHIESA

In che misura è utile e opportuna la partecipazione dei laici alla vita della Chiesa? ci sono cose che i laici possono fare bene per la vita della Chiesa e ce ne sono altre che spettano al clero perché richiedono una speciale vocazione
di F.Lamendola  



Ci sono una grande falsità, una grande ipocrisia, una grande demagogia che nessuno, fra i cattolici, sembra disposto nemmeno a sfiorare. Si dà per scontato, o si finge che sia cosa scontata, il fatto che il crescente coinvolgimento dei laici nella vita della Chiesa sia in se stesso, e manifestamente, positivo; che esso abbia fatto del bene alla Chiesa, che l'abbia rivitalizzata, e che corrisponda a un orientamento religioso più equilibrato e maturo, più saggio e consapevole della realtà del mondo moderno; senza contare che la crisi della vocazioni religiose pare fatta apposta per evidenziare quanto sia opportuno, giusto e necessario, che i laici partecipano in maniera sempre più attiva ed incisiva alla vita ecclesiale.
Ebbene, siamo sicuri che le cose stiano proprio in questi termini? E se, al contrario, la crisi delle vocazioni ed il coinvolgimento massiccio dei laici nella vita ecclesiale, non sempre meditato, non sempre adeguatamente preparato, non sempre così "maturo" come generalmente si dice, fossero le due facce di una stessa medaglia, ossia la sempre più radicale secolarizzazione della nostra società, divenuta ormai post-cristiana?

Fulmini terribili si stanno regolarmente scagliando..

Nuovo fulmine su San Pietro. Liturgisti, terroristi e risate sulla pelle dei disidratati fedeli...

Sui "social" circola un articoletto di Repubblica (con allegato video)  a firma di Paolo Rodari  che riporta la battuta scherzosa del Dott. Justin Welby, Arcivescovo-Primate Anglicano, che avrebbe  scatenato una grassa risata del  Santo Padre Francesco.
In realtà il video (che dura  qualche secondo) mostra  solo l'anziano Papa che sta ridendo assieme al Primate anglicano durante un loro recente incontro in Vaticano.
Dobbiamo perciò fidarci di quel che ha rivelato il buon Rodari sulla tematica della "barzelletta" che il Primate Anglicano che avrebbe fatto ridere il Santo Padre.
Ha scritto Paolo Rodari:
« Vaticano, papa Francesco ride alla barzelletta dell'arcivescovo di Canterbury

Una progressiva desacralizzazione

La religione dopo il Concilio/3: eclisse del sacro

La svolta umanitaria compiuta dalla fazione ammodernante non ha lasciato immuni né i Sacramenti, né il culto, né la struttura della Chiesa. In tutti questi ambiti è in atto una progressiva desacralizzazione.
Sacramenti
Principale preoccupazione delle “riforme” vaticansecondiste [1] è stata quella di sfrondare il più possibile i Sacramenti del loro contenuto soprannaturale.
Al modo luterano sono ritenuti non delle opere in cui agisce la Grazia, ma dei segni che rimandano a dei "significati".

Gospa twitter?

PERCHE' PROPRIO A MEDJUGORJE?

Medjugorje è un evento che divide i cattolici. È uno scandalo nel senso biblico del termine: un segno di contraddizione e mentre i fedeli continuano a recarvisi in massa la Chiesa tace, continua a tacere: un silenzio assordante 
di Francesco Lamendola  


Medjugorje è un evento che divide: non solo i credenti dai non credenti, i cristiani dai non cristiani, ma anche all’interno della Chiesa, anche all’interno dei cattolici. È uno scandalo, nel senso biblico del termine: un segno di contraddizione. Crea una frattura, un prima e un dopo, un di qua e un di là. Impossibile pronunciare questa parola in modo neutrale. Già il tono della voce, la luce dello sguardo, lasciano capire come la pensa chi nomina questa remota e modesta località che nessuno, ma proprio nessuno, fuori della ex Jugoslavia, ma – in verità – anche al suo interno, tranne che nella Bosnia-Erzegovina, aveva mai sentito nominare prima del 24 giugno 1981, quando tutto cominciò.
La Chiesa tace, continua a tacere: un silenzio assordante. L’esito della commissione d’inchiesta, a suo tempo annunciato, non è stato reso pubblico; i fedeli continuano a recarvisi in pellegrinaggio di propria iniziativa, senza l’incoraggiamento dei vescovi – almeno ufficialmente; gli stessi sacerdoti, se partecipano a tali pellegrinaggi, sostengono di farlo a titolo personale: non osano andare contro le indicazioni superiori, che vietano di riconoscere, per il momento, la soprannaturalità delle apparizioni. E se Giovanni Paolo II, a suo tempo, parve propendere per un riconoscimento, sia pure ufficioso e condizionato, l’attuale pontefice sembra pensarla in tutt’altro modo; l’unico accenno che ha fatto alla vicenda, fra l’altro indiretto, è parso suonare ironico (La Madonna non manda le letterine a ore fisse; Maria non è un impiegato che manda messaggi tutti i giorni).

Chi è pronto risponda: Adsum!

 
Nella tana del lupo

Ecce crucem Domini: fugite, partes adversae! Vicit leo de tribu Iuda, radix David.

Di per sé è uno dei luoghi più santi della terra e dei più significativi per la fede cattolica. Dio ha però permesso che diventasse – temporaneamente – la sede del falso profeta e dei suoi cortigiani, controllata dalla dittatura degli ecclesiastici in grembiulino, ovvero dalle cordate di sodomiti dediti al culto di Satana. Le tombe di tanti Pontefici santi o beati fanno da scudo, malgrado tutto, alla pioggia mefitica di demòni che Leone XIII vide abbattersi sull’edificio. Nonostante la maledizione ruttata da un maomettano proprio nei giardini adiacenti, appena due anni fa, quel luogo custodisce la sacra memoria dei primi martiri romani, nonché quella della suprema testimonianza resa a Cristo dal loro primo Vescovo, Pastore universale e Roccia della fede. È stato dunque giusto e doveroso riappropriarsene simbolicamente, lo scorso 4 giugno, compiendovi un atto riparatorio e impetratorio al tempo stesso a nome di tutta la Chiesa, questa povera Chiesa terrena sconvolta dall’apostasia ormai sempre meno latente e sempre più conclamata.

Ecumania dell’apostasia

Ecumania fa rima con apostasia

Ecumania: la chiesa modernista unita nell’apostasia.
Si sa che i titoli devono essere polemici e provocatori, ma noi cerchiamo solo di approfondire ciò che, alla fine, lo stesso Papa Francesco desidera che facciamo: “purché se ne parli”, disse quando si discuteva sui passati sinodi. Pertanto avanziamo umilmente, e senza pretese, in queste cronache, cercando di comprendere gli avvenimenti che stiamo tristemente vivendo.
dichiarazione-comune-tra-papa-francesco-e-justin-welby_articleimage 
Oggi parliamo dell’ennesima — inconcludente, ma politicamente corretta — Dichiarazione congiunta fra la Chiesa Cattolica e la Comunità anglicana, firmata da Papa Francesco e dal signor Justin Welby, Pastore di Canterbury, il 5 ottobre nella Chiesa di San Gregorio Magno al Celio, vedi qui testo integrale. Non ci soffermeremo sulla triste scena di una pretessa anglicana, con tanto di cotta, che accompagnava l’omonimo ruolo delle cerimonie liturgiche del santo Padre, accanto al signor Justin Welby il quale, accanto e al pari del Papa, ha fatto con lui tanto di benedizione comune ufficiale all’assemblea, in un rito cattolico ufficiale presieduto da un Pontefice… ed entrambi in abiti sacerdotali. È stato come aver approvato, legittimato, la presenza di donne prete nelle funzioni liturgiche cattoliche.

Da figli di buona donna a figli di..

A chi fa paura ascoltare Lutero 
Rubrica Gazzetta Santa Marta, mensile Jesus 
Quando Benedetto XVI decise di dedicare a Martin Lutero, nel 2008, il consueto incontro estivo a Castel Gandolfo con i suoi ex allievi di teologia, il Ratzinger Schuelerkreis, lo fece spinto dalla convinzione che il padre della riforma protestante fosse meno anti-cattolico di quanto la mainstream della storiografia lo abbia sempre dipinto. La notizia, però, filtrò sulla stampa, rimbalzò in giro per il mondo, fino a che il Financial Times dedicò un corsivo di fuoco al Vaticano, accusato di voler battezzare Lutero dopo aver condannato Galileo, e Joseph Ratzinger preferì, almeno ufficialmente, cambiare il tema del suo seminario. Nessuno, ad ogni modo, si sognò di dire che il Papa era un po’ protestante, come accade ora che Jorge Mario Bergoglio celebrerà il cinquecentesimo anniversario della riforma luterana con un viaggio in Svezia (31 ottobre-1 novembre).

venerdì 7 ottobre 2016

Caso strano?

Lo strano caso dell’«educazione di genere». Di cui nessuno sa dimostrare l’utilità

giocattoli
 «Si cerca solo di lottare contro le discriminazioni e il bullismo di cui sono vittime innocenti le persone omosessuali e trans, che non hanno scelto niente, appunto, esattamente come le persone eterosessuali», ha scritto ieri su Repubblica Michela Marzano, filosofa eletta parlamentare tra le file del Pd, in risposta alle recenti e pesantissime critiche di Papa Francesco alla teoria del gender.

Rimandato ad Ottobre?


SINODO DEI VESCOVI. IL PAPA AVREBBE PROPOSTO DI DISCUTERE DEL CELIBATO DEI PRETI, MA LA PROPOSTA NON SAREBBE PASSATA. 
Il nuovo Sinodo dei vescovi, che si svolgerà a Roma nell’ottobre del 2018 avrà come tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. L’annuncio è stato dato ieri dagli organi ufficiali vaticani.
Il comunicato afferma che “Papa Francesco, dopo aver consultato, come è consuetudine, le Conferenze Episcopali, le Chiese Orientali Cattoliche sui iuris e l’Unione dei Superiori Generali, nonché aver ascoltato i suggerimenti dei Padri della scorsa Assemblea sinodale e il parere del XIV Consiglio Ordinario, ha stabilito che nell’ottobre del 2018 si terrà la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

Si sanctus est, oret pro nobis..

LA CATTEDRA DI PIETRO NON E’ PIU’ A ROMA, MA TRA LE NUVOLE?



Premetto che personalmente considero Papa Francesco un sant’uomo. Ma: si sanctus est, oret pro nobis.  I santi non sono sempre i migliori soggetti per posti di governo; immaginiamoci un S. Francesco a fare il Papa.
A proposito voglio raccontare un episodio: un giorno il Fondatore di una Congregazione religiosa (ora beato) doveva nominare un nuovo direttore di una Rivista e aveva in mente un preciso candidato, ma una persona influente insisteva per un altro nome, adducendo soprattutto che si trattava di un uomo pio e di molta preghiera. Bene – gli disse il Fondatore –se prega molto, digli che preghi per il nuovo Direttore.

Con ciò voglio dire che la migliore dote di governo è la prudenza. Se poi vi si aggiunge la santità, tanto meglio, ma da sola la santità non basta. Ognuno converrà che non c’è niente di più imprudente per un Papa che parlare su temi scottanti e di dottrina morale fondamentale della Chiesa in una conferenza stampa improvvisata, cioè senza conoscere preventivamente le domande, anzi addirittura invitando i giornalisti a fargliene liberamente su qualsiasi tema.

La menzogna più grave

MA DI' SOLAMENTE UNA PAROLA

La menzogna più grave è "la falsificazione della parola di Dio": dietro le apparenze di una accettazione della Verità divina di fatto le anime vengono ingannate e trascinate lontano da essa magari senza che se ne rendano conto 
di Francesco Lamendola  



La parola di Dio è parola di salvezza; la parola dell'uomo, se resta chiusa in se stessa, è parola di morte.
Dio stesso si è fatto Verbo, cioè Parola vivente, nel mistero dell'Incarnazione, per potersi rivolgere agli uomini abolendo la distanza ontologica fra Se stesso e loro, e facendosi uguale ad uno di essi, non dei più ricchi, né dei più importanti.
La parola di Dio è parola che trasforma, che fa scomparire le cose vecchie e inaugura le cose nuove: è parola di vita, di luce, di speranza, di amore. È, soprattutto, parola di Verità: né potrebbe essere diversamente, se si riflette alla natura di Dio. Egli è somma perfezione: dunque, anche perfetta e totale Verità. Il rifiuto, l'adulterazione, la mistificazione, il rovesciamento della parola divina, è l'essenza della Menzogna: in questo senso, si comprende come Gesù, a quei Giudei che non volevano credere alla verità delle sue parole, disse: Voi che avete per padre il Diavolo, e intendete fare le cose che desidera il padre vostro (Giovanni, 8, 44).

Il cattolico “lamentoso”

Papa Francesco e la catechesi mondana
La povertà nel Vangelo





E’ di questi giorni il diffondersi di gravi accuse, dirette e indirette, contro la predicazione e la nuova evangelizzazione di Papa Francesco, al secolo Bergoglio.
A furia di leggere, di ascoltare e di osservare i testi, le parole e i gesti di questo nuovo “vescovo di Roma” abbiamo finito col convincerci – magari ci sbagliassimo! – che la cifra prevalente di questo nuovo Papa non è la ecclesialità, come dovrebbe essere, ma la mondanità, come appare con sempre maggiore evidenza.

Intendiamo dire che il suo ragionare, e di conseguenza il suo agire, non si evidenzia per la preoccupazione tipica di un pastore d’anime di edificare i fedeli per condurli sui pascoli che preludono al Cielo, ma si evidenzia per la preoccupazione tipica dell’uomo mondano comune volta ad assicurarsi il miglior godimento delle cose della terra.

Chi ride mentre piangiamo

Se la barzellette piacciono solo perché a ridere è il Papa

Il video divertente di Bergoglio che se la ride per la barzelletta


C'erano una volta gli scherzi da prete. Adesso che c'è la crisi delle vocazioni sono arrivate le barzellette da papa.
Ieri l'arcivescovo di Canterbury, nella solenne biblioteca del palazzo apostolico, ne ha raccontata una al Santo Padre: «Sai qual è la differenza tra un liturgista e un terrorista? Con il terrorista si può trattare!». E Papa Francesco si è sbellicato dal ridere, trascinando tutti i presenti. Guardando il clippino astutamente diffuso dalla sala stampa del Vaticano ho riso anch'io, magari con più moderazione (non sono un sudamericano, sono un europeo di sangue freddo).

Ma c'è anche la regina dei folgorati

 

notiziario vaticansecondista

Notizia 1: Radio Livio ci informa che per la Gospa Gospina la Pace è più importante della Verità: la sedicente "regina della pace" (parodia della Beatissima Vergine) sarebbe addirittura "felice" dell'incontro "ecumenico" di preghiera dello scorso XX Settembre ad Assisi.

Un dono del Cielo

 

Cari fratelli!

Nel 1572 ci fu una grande tempesta sul litorale del Portogallo, che distrusse molte navi, tra cui una nave che veleggiava vicino Siviglia. Su questa nave c’era un giovane portoghese di nome Peter Mendy. Quando si rese conto del grande pericolo che correva la nave, prese il suo Rosario benedetto, se lo mise al collo e chiese alla Santa Vergine Maria di salvargli la vita. Pochi istanti dopo la nave affondò. Tutti i passeggeri persero la vita. Si salvò solo Peter. Quando riprese conoscenza, Peter Mendy si ritrovò sulla riva, col rosario intorno al collo. Immediatamente andò in una chiesa per rendere grazie a Dio.
Tutta la gente rimase sorpresa per questo salvataggio miracoloso e il Vescovo locale ordinò di fare un’indagine sul caso. Essa confermò che Peter Mendy era stato salvato da un miracolo.

giovedì 6 ottobre 2016

Chi rifiuta la Verità, dopo averla udita, non è da Dio

IL DIAVOLO PER PADRE

Voi che avete per padre il Diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro è un'espressione adoperata da Gesù. La teologia che si oppone alla Verità o che la adultera e mistifica è una teologia che non viene da Dio ma dal Diavolo 
di F.Lamendola  




C’è un passo del Vangelo di Giovanni nel quale assistiamo a un durissimo scambio di battute fra Gesù e alcuni Giudei, a Gerusalemme, negli ultimi giorni della Sua vita terrena, poco prima della congiura ordita dal Sinedrio per processarlo e farlo condannare a morte dalle autorità romane. Esso si colloca subito dopo l’episodio della donna adultera, che ha Gesù letteralmente strappata dalle mani di quanti volevano lapidarla, la guarigione del cieco nato, che, a sua volta, precede di poco il miracolo della risurrezione di Lazzaro. L’oggetto della discussione è la discendenza da Abramo: Gesù afferma che chi crede in lui conoscerà la Verità, e questo lo farà libero; essi insorgono indignato, affermando di essere discendenti di Abramo e di non essere mai stati, pertanto, schiavi di qualcuno.

Quando la Chiesa era cattolica e basta..


L'idolatria conciliare ha generato solo eunuchi teologici e morali, come la superstizione democratica ha partorito eunuchi in ambito civile, politico e militare. Gente senza attributi - absit injuria verbo - sui pulpiti e nei seggi delle istituzioni, nei seminari, nei conventi, nelle amministrazioni pubbliche, finanche in seno alle forze armate. Gente che gli attributi non li ha mai avuti: non li aveva prima, quando sotto Roncalli dissimulava la propria inanità in ferraiolo e saturnio, allineandosi per conformismo a quel simulacro di oboedientia cui si deve la mutazione della Chiesa Cattolica in una versione annacquata della più squallida setta protestante. Obbedivano allora, i meschini, perché si era loro inculcato il concetto dell'autorità, ma svincolandolo poi dal doveroso ossequio al Bene cui essa dev'essere ordinata. 

Luce avellinese?


PADRE MANNELLI NEGA TUTTO DURANTE IL LUNGO INTERROGATORIO


Presso la Procura di Avellino sono iniziate le audizioni: il Co-Fondatore padre Stefano Manelli, indagato per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di alcune suore, è stato sentito.

Dalle prime indiscrezioni trapelate sembrerebbe che durante l’interrogatorio di ieri, martedì 4 ottobre 2016,  – durato oltre tre ore – padre Stefano Manelli, accompagnato dall’avvocato Enrico Tuccillo abbia negato tutte le contestazioni a lui addebitate, sostenendo la tesi della calunnia nei suoi confronti.

In tempi di una misericordia così balorda


Che cosa aveva di straordinario padre Pio? Che, attraverso il suo corpo e la sua sofferenza, porgeva a chiunque il corpo e la sofferenza redentrice di Cristo. Questa sì che è misericordia.
È pervenuta in Redazione:
.
Caro Gnocchi,
è trascorsa da poco la festa di padre Pio e mi pare che non se ne sia parlato troppo. Peccato, perché a mio avviso è uno dei più grandi santi della Chiesa. Siccome so che lei lo conosce e lo ha studiato, mi piacerebbe sapere se c’è un aspetto che l’ha particolarmente colpita.
Grazie,
Fabio Corbellini
.
zrbrpsCaro Fabio,
in tempi di una misericordia così balorda come quella che avvelena la Chiesa oggi, più che un peccato, il fatto che la festa di padre Pio sia passata sotto silenzio mi pare una grazia. Se devo dirle che cosa mi ha colpito di quest’uomo, che è senz’altro uno dei più grandi santi di tutta la storia della Chiesa, partirei da come lo ricordò Jean Guitton in un articolo apparso su La Croix nel 1968: “Avanzava pesantemente verso l’altare alle quattro del mattino davanti a un popolo di fedeli, poveri e ricchi, così accalcati da formare un solo corpo immobile, un’unica preghiera muta. Andava avanti nella celebrazione con sempre più sofferenza e, quando arrivò all’inizio del canone, si fermò come davanti a una scalata inverosimile, un appuntamento d’amore doloroso e radioso, un mistero inesprimibile, un mistero che poteva far morire. Lo sguardo che gettava verso l’alto, dopo la consacrazione, diceva tutto questo. Mi dicevo che era forse l’unico prete stigmatizzato in atto, mentre tutti lo sono in potenza”.

Una babele crollante

"La Chiesa sposa le mode ecco perché rischia di restare presto vedova"

Il sacerdote scrittore: «Il relativismo fa male al cristianesimo che è verità indiscutibile»
L'ultima intervista in qualità di cattolico perplesso non poteva che essere a un sacerdote. Discutere di cattolicesimo senza coinvolgere un prete è un po' come fare i conti senza l'oste e poi non volevo dare l'idea di promuovere una religione fai-da-te: in campo cristiano la disintermediazione è stata già sperimentata da Lutero e il risultato è una babele crollante.


La teresina

Preti sposati e preti donne. Parola di don Armando Trevisiol

don-armando-trevisiol

Considerando l’età (è vicino ai novanta) vien da pensare che sia l’arteriosclerosi (o teresina, come la chiamano da quelle parti) ed allora sarebbe giustificato. Ma se invece non ha perduto il senno sono gravi le parole che don Armando Trevisiol, sacerdote del Patriarcato di Venezia, ha pronunciato. E che ha messo per iscritto. Non quindi una voce dal sen fuggita ma un concetto pensato, riflettuto ed infine stampato.

Non basta un capitello..!

Magistero della Chiesa sul suicidio di Giuda Iscariota

Purtroppo Bergoglio nella sua insulsa catechesi continua ad affermare che Giuda Iscariota si sarebbe salvato senza pentirsi. Ho il dubbio che Bergoglio, volendo portare a termine quell'abbraccio mortale con i luterani (anche Martin Lutero, come Giuda, morì suicida) voglia affermare al di là di ogni ragione e supporto biblico che tutti si salvano anche senza pentimento e proponimento di non peccare più. Per questo ho voluto pubblicare questo documento ufficiale che illustra bene il Magistero della Chiesa. Invito Bergoglio a leggerlo ed a meditarlo !Francesco I