ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 13 settembre 2017

Per pagare colpe altrui


Sofferenza vicaria


Dai messaggi di Nostra Signora apprendiamo il ruolo decisivo di tanti aspetti oggi trascurati della vita cristiana e che invece vanno riaffermati, rispolverati, riscoperti, rivissuti: l’Eucaristia, il Santo Rosario, la preghiera del cuore, i Sacramenti tra cui soprattutto la Confessione, la partecipazione frequente e attiva alla Santa Messa, il valore e la necessità della riparazione, il sacrificio e la penitenza per purificarsi ed espiare i propri altrui peccati…
SAN PIO « VITTIMA VICARIA »:
“NON RIESCO PIÙ A TRATTENERE IL BRACCIO DI DIO IRRITATO”
Nel suo best-seller “Il segreto di Padre Pio”, il noto saggista Antonio Socci faceva questa significava riflessione:
« La cosa veramente sconvolgente, indicibile, è la sofferenza vicaria, l’esistenza di vittime che silenziosamente, da tutti ignorate, si caricano di sofferenze per pagare colpe altrui, espiano per tutti, liberando anche tante anime del Purgatorio. Questa opera è l’unico, grande movimento di liberazione, l’unica vera “teologia della liberazione” che renda felici delle moltitudini e che non provochi tragedie » (1).
Ciò che sorprende decisamente è prendere coscienza che, nei suoi messaggi al mondo, la Vergine Immacolata stia, ormai da tempo, estendendo la sua richiesta di immolazione e di offerta di sé a tante anime che, all’apparenza, non hanno nulla di speciale eppure ad esse la Madonna chiede un eroica sofferenza vicaria per placare l’ira del Giudice divino. Queste anime elette svolgono, così, la delicata e provvidenziale funzione di “parafulmini” della giustizia divina pagando per gli altri, perché il popolo sia risparmiato.

“Le idee balorde di quelli che non credono al diavolo”.


Credere al diavolo per sconfiggere l'apostasia
Il libro sull'esorcismo di Padre Amorth per vincere lo scetticismo 
attorno alla chiesa

Padre Amorth, vorrei riuscire a imitarti. Non come esorcista, ovvio, ma come fedele rimasto tale pur se circondato dall’infedeltà. Hai vissuto gli ultimi decenni della tua lunga vita assediato dallo scetticismo ovvero, siccome gli scettici erano preti, dall’apostasia. “Nella commissione dei cardinali addetti alla redazione del manuale per gli esorcisti nessuno aveva mai visto ed eseguito esorcismi. Per fortuna era presente anche Ratzinger: gli altri erano ferocemente avversi al mio ministero”. Leggo questo nel tuo libro postumo, “Il diavolo oggi. Le ultime parole di un grande esorcista” (Piemme), dove offri anche una spiegazione: 

Cuor di leoni e di pecora


Denuncia contro i vescovi belgi     
           

(di Christophe Buffin de Chosal) Un gruppo di cattolici belgi aveva inviato una denuncia al cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che è stata poi reindirizzata al cardinale Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, a causa dell’improvviso dimissionamento dello stesso cardinale Müller.
La denuncia riguarda il cardinale Josef De Kesel, arcivescovo di Malines-Bruxelles, e i vescovi francofoni del Belgio per aver, collettivamente, preso le distanze dal professor Stéphane Mercier, licenziato dall’Università Cattolica di Lovanio per aver definito l’aborto un omicidio. Invece di sostenere il coraggioso docente che ha solo ricordato la morale della Chiesa all’interno di un’istituzione cattolica, i vescovi belgi lo hanno abbandonato al linciaggio mediatico, affermando che la sua posizione era “grottesca”.

Grazie a chi?

Migranti, Ettore Gotti Tedeschi: "Nessuna svolta del Papa. Confusione e contrordine"

Emergenza immigrazione ed emergenze ambientali. Il Papa, di ritorno dal viaggio in Colombia, ha affrontato entrambi i temi dando, nel caso dell'accoglienza, anche l'impressione di una svolta. Ha fatto il giro del mondo il suo plauso per il nostro Paese, ma Bergoglio ha fatto ancora più notizia quando si è soffermato per la prima volta sulle modalità dell'accoglienza possibile: "Riceverli, integrarli ma anche fermarli se i numeri divengono insostenibili". IntelligoNews ha chiesto all'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, un'opinione sul nuovo approccio del Papa in tema di arrivi, approfittando dell'occasione per una riflessione anche sui cambiamenti climatici e l'accostamento al Dio denaro...

“Dopo la tempesta demoniaca, verrà un divino raggio di sole”


CREDERE AI VEGGENTI – OPPURE AI NON-VEDENTI?


Torno da una vacanza in Grecia. Dove ho appreso che anche quest’anno centinaia di fedeli hanno vegliato, il 12 luglio, sulla tomba del santo Paisios dell’Athos,  che “dorme” nel monastero di San Giovanni Teologo presso Tessalonica. Paisios è morto il 12 luglio 1994. La sua tomba è meta di pellegrinaggi continui. Beatificato dalla Chiesa greca, è noto anche sul web per le clamorose profezie  che pronunciò su  una futura guerra mondiale. 

Tuffi e capocciate..?

Messori: i tuffi in Senna col mio amico Laurentin, il fastidio dei teologi e la certezza su Medjugorie
Lo scrittore ricorda il mariologo scomparso a 100 anni. "Osteggiato in ambito accademico dagli arroganti teologi che disprezzavano la mariologia, ma il capitolo su Maria della Lumen Gentium è suo". "Una volta su tuffò in Senna nuotando da sponda a sponda e mi raccontò del perchè non si occupò mai di Fatima". E su Medjugorie l'entusiasmo si fece certezza: "Ammetteva che la Madonna potesse non essere apparsa all'inizio, ma dopo no. Sul Podbrdo era certamente lei, si convinse dai frutti straordinari perchè è l'unico movimento di massa post conciliare che porta la gente alla fede".

Il bene e la salute delle anime dei fedeli


AUTORITA' E OBBEDIENZA        

È giusto obbedire, ma alla vera autorità. Oggi parliamo dell’autorità e del suo naturale corollario, l’obbedienza. Mettiamo subito le carte in tavola punto primo: l’autorità è necessaria, punto secondo: l’obbedienza è una virtù di Francesco Lamendola   

Oggi vogliamo parlare dell’autorità e del suo naturale corollario, l’obbedienza. E mettiamo subito le carte in tavola.
Punto primo: l’autorità è necessaria.
Punto secondo: l’obbedienza è una virtù.
Chi non è d’accordo, è un nemico della società ordinata e del vivere civile; che lo sappia o no, che lo voglia o no, è un irresponsabile e, forse un malvagio, o forse, semplicemente, uno sciocco; e, se per caso detiene una qualche sia pur minima forma di potere – anche un padre o una madre dispongono di un ceto potere sui figli, specie quando sono piccoli – è un seminatore di distruzione, una mina vagante che può esplodere e provocare gravi danni in qualsiasi momento, anche a scoppio ritardato, magari a distanza di anni.

El guru di una setta mondialista

Il messaggio versione New Age di Papa Francesco
per l’Expo 2017 di Astana la massonica





Padiglione della Santa Sede ad Astana


Le dichiarazioni di El Papa argentino riguardanti le molteplici questioni sociali, lasciano sempre molto perplessi. Ci si chiede se si tratta del Papa della Chiesa cattolica interessato alla salvezza eterna delle anime o il guru di una setta mondialista promotrice del futuro “benessere” dell’umanità tramite metodi naturalisti.

Il suo ultimo messaggio ai partecipanti della molto massonica Expo International 2017 organizzata ad Astana dal 10 giugno al 10 settembre nel Kazakistan, ed avente per tema “Le energie del futuro: Azione per la durabilità mondiale”, ha un sapore New Age garantito!

martedì 12 settembre 2017

Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre.

Marienfried: la Consacrazione ed il Cuore Immacolato. Commento ad alcune sezioni del messaggio (seconda parte)


È mia intenzione, dopo la presentazione generale del messaggio di Marienfried proposta in alcuni post precedenti, fermare ora l’attenzione su diverse sezioni del messaggio che si riferiscono, direttamente o indirettamente, alla consacrazione mariana e al Cuore Immacolato di Maria. Propongo qualche breve commento per meditare e gustare lo splendido messaggio di Marienfried. 
« Io devo ritirarmi con i miei figli. Io compirò miracoli nel segreto delle anime, finché il numero delle vittime sarà completo. Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre. Le vostre preghiere e i vostri sacrifici distruggeranno l’immagine della Bestia ».
« Il messaggio di Marienfried mette in evidenza un’altra cosa importante: viviamo ancora nel tempo della preparazione alla battaglia decisiva contro Satana. Nell’Apocalisse si parla della “Donna vestita di Sole”, che si sottrae al drago e fugge nel deserto (12,1-14). E a Marienfried Maria dice queste parole: “Ora devo ritirarmi insieme ai miei figli”. La Vergine Maria sin dal tempo del paradiso terrestre è l’antagonista del serpente. E vive nascosta con i suoi figli che si sono posti sotto il suo manto: nella lontananza da ogni inquinamento con il mondo, Lei li prepara allo scontro con le forze del male » (1).
Di questo messaggio, due punti in particolare fanno riflettere.

Nome dolcissimo

                                                                                                                                      https://www.youtube.com/watch?v=Gi2CTnc3pL8
Il santo nome della vergine Maria, che significa stella del mare, si adatta perfettamente alla vergine Madre. Essa infatti, molto giustamente, è paragonata ad una stella perché come la stella emette la sua luce senza alterarsi minimamente, così la Vergine ha dato alla luce un figlio senza pregiudizio della sua verginità. E come la luce emessa non toglie nulla allo splendore della stella, così il Figlio non toglie nulla all'integrità della Vergine. Lei è dunque quella nobile stella sorta da Giacobbe, posta necessariamente al di sopra di questo mare, grande e profondo splendente per i suoi meriti, luminosa per i suoi esempi. O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti sballottato tra burrasche e tempeste, anziché appoggiato sulla terra, non allontanare lo sguardo dalla luce di questa stella. Pensa a Maria, invoca Maria, in modo da sperimentare in te stesso quanto giustamente fu detto : « E il nome della vergine era Maria ». Questo dolcissimo nome da molto tempo era onorato con speciale devozione in alcune parti del mondo cristiano. Il sommo pontefice Innocenzo XI, dopo la grande vittoria riportata a Vienna, in Austria, sul crudelissimo sultano dei Turchi, che minacciava di soggiogare i popoli cristiani, a perenne ricordo di un così grande beneficio, stabilì che si celebrasse ogni anno, in tutta la Chiesa, la festa del santissimo nome di Maria.
http://divinumofficium.com/cgi-bin/horas/officium.pl

I semi della dissoluzione


PSICOLOGIA DELL'APOSTASIA

L’apostasia silenziosa del nostro tempo è la forma più comoda, più facile, che milioni di ex cattolici hanno scelto per fingere di essere ancora cattolici; e un clero infedele con essi. Quando il magistero infallibile: fallisce 
di Francesco Lamendola   
  

Apostasia deriva dalle due parole greche apò, lontano, e stàsis, collocarsi, situarsi, e indica il fatto di ripudiare, apertamente e formalmente, la propria religione, di solito per convertirsi ad un’altra, oppure, almeno in teoria, per rifiutare qualsiasi altra fede e la stessa credenza in Dio. Non siamo del tutto convinti che apostasia sia la parola giusta per definire quel che sta accadendo nella Chiesa cattolica ai nostri giorni: infatti, se, da un lato, vi è indubbiamente un ripudio della fede, così come essa è sempre stata tramandata e dichiarata definitiva, dall’altro tale ripudio non avviene in maniera aperta, né, tanto meno, pubblica: è, piuttosto, un ripudio silenzioso e quasi tacito. Inoltre, gli apostati della Chiesa cattolica sono, in primissimo luogo, gli esponenti della gerarchia e un gran numero di sacerdoti: i quali, più che convertirsi e aderire ad un’altra religione, o ad un altro sistema di credenze, stanno cercando trasformare dall’interno la fede cattolica, quale essi, e tutti gli altri fedeli, l’avevano ricevuta, e quale era stata tramandata per duemila anni, sostanzialmente inalterata, soprattutto nei contenuti teologici e morali. Così, sviati da questo clero infedele, milioni e milioni di cattolici si sono trovati, a un certo punto, a seguire una dottrina e una morale che non erano più cattoliche, ma praticamente senza rendersene conto; anzi, con la ferma persuasione di essere cattolici nell’unico significato possibile della parola. Che il loro fosse una cattolicesimo adulterato, stravolto, rovesciato sulle sue basi, moltissimi non lo sapevano e non lo sanno tuttora: in fondo, i cattolici seguono i loro pastori con fiducia e senza sospetto; così sono sempre stati abituati a fare: ad insegnare la vera dottrina e la giusta morale, ci pensa il clero, ed essi lo seguono.

Love was love?


I gay si separano, ma l'unione civile non era il paradiso dell'amore?      

L’amore è amore, si diceva. Ma il matrimonio civile ormai è diventato l'anticamera dell'abbandono

I festeggiamenti per un'unione civile celebrata al Campidoglio (foto LaPresse)
Non sarà una notizia da prima pagina come invece è diventata, ma perché la fantasia è tanto colpita dalla prima separazione di una coppia omosessualelegatasi con unione civile? È questo il motivo: per anni la campagna arcobaleno si è fondata sull’equiparazione de facto fra tale nuovo istituto e il matrimonio, nonché sulla derivazione de jure del matrimonio dal solo sentimento dell’amore. L’amore è amore, si diceva, quindi indipendentemente dall’identità di chi si contraccambia deve essere garantito a tutti il diritto di portarlo a compimento convolando in giuste nozze. 

Esistono i lupi?


MA CHI GLI DOVEVA INSEGNARE LA CIVILTA’, AGLI STUPRATORI??

Scusate, pongo una domanda: da chi mai dovrebbero imparare gli immigrati il rispetto della donna, il pudore, la dignità cavalleresca? E chi la insegna ai giovani carabinieri?  Forse i manifesti e la pubblicità, inviti alla lussuria e alla esibizione sensuale? Forse la scuola? Le infinite agenzie d’informazione e di Stato che insegnano “La liberazione sessuale” come la ultima delle liberazioni di “tutti i tabù”?

Il caos non potrà che aumentare..


Dubia irrisolti: dopo un anno, urge la correzione formale


I dubia fra qualche giorno compiono un anno. Il 19 settembre 2016, quattro voci hanno umilmente chiesto a Jorge Mario Bergoglio di chiarire i passi più controversi del capitolo VIII dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia, in particolar modo in merito all’accesso alla comunione ai divorziati e conviventi more uxorio.
Ad un anno esatto dalla missiva firmata dai cardinali Carlo Caffarra, Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke e Joachim Meisner, la situazione è sostanzialmente quella di uno stallo che non fa bene a nessuno; al papa, ai cardinali e, molto prima, non fa bene alla Chiesa. Perché il poker di porporati non si è espresso per bisogno di finire sotto i riflettori; i cinque “dubia” sono domande che devono ottenere una risposta, in quanto la posta in gioco è troppo alta. Ne va della verità degli insegnamenti della Chiesa.
Proprio per questo, i tentativi di sminuire il gesto dei quattro (gesto, di per sé, inusuale ma giustificato dall’eccezionalità e dall’importanza della materia) sono patetici; proprio per questo, contro Caffarra, Brandmüller, Meisner e Burke si è scagliata una gogna mediatica senza precedenti, che li ha accusati di essere “contro il papa”, “cospiratori” e chi più ne ha, più ne metta. Caffarra, recentemente scomparso, si diceva rammaricato di essere considerato un anti-papista. «Io sono nato papista, sono vissuto da papista e voglio morire da papista!» (qui). Eppure, c’è un minimo comun denominatore in questa vicenda: sia chi sminuisce e sia chi accusa acidamente i quattro, probabilmente, sa che Amoris Laetitia può anche essere uno strumento programmatico per la protestantizzazione della Chiesa e per la dissoluzione del sacramento centrale della vita cristiana: la Santa Eucaristia. Sappiamo che ciò fa comodo a molti, dentro le mura vaticane. Per questo, per qualcuno le domande dei porporati sono oltremodo scomode.

Eo Romam, iterum crucifigi?

Il colpo da maestro di Francesco:colpo finale per la FSSPX

Il clero moderno, per salvare l’istituzione, cerca di sbarazzarsi del messaggio”, scriveva Nicolás Gómez Dávila.

Oggi possiamo riprendere l’espressione adattandola: “Il clero della Fraternità San Pio X, per salvare l’istituzione, cerca di sbarazzarsi del messaggio”.
Cioè, mettere da parte il messaggio di Mons. Lefebvre: di stare lontani dalla Chiesa conciliare per rimanere cattolici.

Si è appena verificato quello che sembra essere il colpo definitivo dei modernisti per integrare la FSSPX nella Roma conciliare, allo scopo di disintegrarla.

“Cedere per vincere” è uno dei princípi che reggono lo Judo. Si tratta di utilizzare la forza del rivale, per batterlo squilibrandolo: il rivale crede di avere la vittoria, ma è subito vinto dalla spinta che esercita e che viene usata contro di lui.

I modernisti, in particolare Francesco, hanno usato questa abile tattica con la FSSPX: cedere per vincere. E sono riusciti ad attrarre la Fraternità fin sul loro stesso terreno, dove i Romani sono più forti.

lunedì 11 settembre 2017

Una terribile responsabilità.

Marienfried: la Consacrazione ed il Cuore Immacolato. Commento ad alcune sezioni del messaggio (prima parte)



E'mia intenzione, dopo la presentazione generale del messaggio di Marienfried proposta in alcuni post precedenti, fermare ora l’attenzione su diverse sezioni del messaggio che si riferiscono, direttamente o indirettamente, alla consacrazione mariana e al Cuore Immacolato di Maria. Propongo qualche breve commento per meditare e gustare lo splendido messaggio di Marienfried.

« Il mondo è stato consacrato al mio Cuore Immacolato, ma questa consacrazione è diventata per molti una terribile responsabilità. Io chiedo al mondo di vivere questa consacrazione. Abbiate una fiducia illimitata nel mio Cuore Immacolato! ».
La Madonna, qui, si stava riferendo alla consacrazione fatta da Pio XII nel 1942. Fu una vera consacrazione del genere umano al suo Cuore Immacolato, anche se non rispondeva a tutte le condizioni da Lei poste a Fatima perché ci fosse la consacrazione della Russia da Lei richiesta. Ma ugualmente si trattò di una autentica consacrazione pubblica fatta per iniziativa del Papa che pure portò i suoi frutti di grazia (la seconda Guerra mondiale fu abbreviata proprio per questa consacrazione, a giudizio di suor Lucia).

La Chiesa dei balocchi

Colpo di spugna



Sabato scorso è stato emanato il motu proprio Magnum principium, con il quale viene modificato il can. 838 del Codice di diritto canonico, riguardante le rispettive competenze di Santa Sede, Conferenze episcopali e Vescovi diocesani nell’ordinamento della liturgia. Il bollettino della Sala stampa della Santa Sede ha pubblicato il motu proprio insieme con una “Nota circa il can. 838 del C.I.C.” e un commento al motu proprio del Segretario della CCDDS.


Il can. 838 è formato da quattro commi: il primo ha un carattere generale; il secondo riguarda le competenze della Sede Apostolica; il terzo illustra il ruolo delle Conferenze episcopali; il quarto indica la funzione del Vescovo diocesano. Il motu proprio modifica i §§ 2 e 3, lasciando immutati il primo e l’ultimo comma.

Ecco il testo del canone nella sua stesura originale e nella nuova formulazione:

Annus horribilis, peior sequitur?


Antonio Socci: quello che dice Bergoglio e quello che, invece, insegna la Chiesa


Proprio poche ore dopo l’uscita nelle edicole di “Libero” con questo editoriale, papa Bergoglio ha fatto la sua consueta conferenza stampa in aereo. Come sempre ne ha dette di cotte e di crude.


Bergoglio: "Chi non crede al cambiamento climatico parli con gli "Scientifici""

Ma qui mi interessa riprendere una sola cosa: sembra che abbia ringraziato l’Italia per quello che ha fatto nell’accoglienza dei migranti e pare abbia riconosciuto che un governo deve essere “prudente” e ogni Paese ha diritto a regolare i flussi migratori in base alle sue possibilità. È la conferma – arrivata in tempo reale – che avevamo visto giusto: la sua sfrenata campagna per abbattere le frontiere e permettere un’emigrazione di massa ha avuto un riscontro pessimo nell’opinione pubblica. Così Bergoglio – che ragiona come i politici e cerca anzitutto il consenso – è corso ai ripari con questa tardiva e parziale marcia indietro. Resta però il nefasto messaggio dominante del suo pontificato, che in questi anni ha influenzato pessimamente i govern italiani, che si sono arresi di fronte all’immigrazione di massa.

Quel momento è arrivato..

NON CI SERVE UN MATADOR

Non ci serve un matador ma un papa. Ieri papa Francesco a Bogotà è stato paragonato a un torero che si appresta a matar adoperando il verbo spagnolo per “uccidere”: una immagine da "papa Tex Willer" che rimette le cose a posto 
di Francesco Lamendola  

  
Ieri papa Francesco, a Bogotà, capitale della Colombia, si è recato allo stadio coperto La Macarena - sorto, inizialmente, quale arena per la corrida dei tori - per esortare il popolo di quella nazione alla riconciliazione, dopo decenni di guerra civile. Uno zelante giornalista della Tv di Stato italiana non ha esitato a paragonare il suo ingresso in quella struttura a quello di un torero che si appresta a matar – ha detto proprio così, adoperando il verbo spagnolo per “uccidere”: forse una reminiscenza di un (allora) celebre film spaghetti-western, Vamos a matar, compañeros, di Sergio Corbucci, visto in gioventù, e complice, forse, anche la passione del papa sudamericano di mettersi in testa il sombrero per la gioia dei fotografi – ciò che si oppone alla pace in quel Paese. Bella, vero, l’immagine del papa matador, del papa ammazzasette, del papa Tex Willer, che rimette le cose a posto e che, con la sua sola presenza, spaventa e mette in fuga i diavoli dell’odio e della discordia? 

Vecchie virtù cristiane diventate folli

Riforma liturgica e Salmo 42





Introíbo ad altáre Dei…  Ad Deum qui laetíficat juventútem meam
Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine iniquo, et dolóso érue me.


Mi accosterò all’altare di Dio … A Dio che allieta la mia giovinezza
Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa dalla gente non santa: liberami dall’uomo iniquo e fraudolento.
(Salmo 42)

La Messa Tridentina consacrò il Salmo 42 come il Salmo domenicale per eccellenza. La ripetizione per secoli di questo Salmo, ogni Domenica in tutta la Chiesa, si è tentato di interromperla con l’infausta riforma liturgica di Paolo VI.

A partire dal Concilio, la Chiesa non vede più “gente non santa”, per questa nuova Chiesa tutte le persone sono diventate sante; l’uomo iniquo e fraudolento dal quale si chiedeva a Dio di essere liberati, lo si ritrova oggi ai vertici della sua stessa gerarchia.

Voglia gradire, Santo Padre

http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp-content/uploads/2017/09/papa4.jpg
Una risposta:una rivoluzione e un sovvertimento della verità  Bergoglio e l'immigrazione


Il Signore disse ad Abramo: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria
 e dalla casa di tuo padre,
 verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo 
e ti benedirò, 
renderò grande il tuo nome 
e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno
 e coloro che ti malediranno maledirò
 e in te si diranno benedette 
tutte le famiglie della terra». (Genesi, 12, 1.3).

Questo passo della Bibbia dovrebbe essere il primo punto d’appoggio della teoria dell’immigrazione indiscriminata di massa sostenuta e promossa da papa Bergoglio, alias Francesco.

Egli ne parla, ancora una volta, nel suo libro intervista con Dominique Wolton, pubblicato in Francia il 6 settembre 2017:  Politique et société – Rencontres avec Dominique Wolton - Un dialogue inédit, Éditions de l’Observatoire.

Non abbiamo letto il libro, ma la grande campagna pubblicitaria mondiale ha comportato la pubblicazione di alcuni estratti di esso sul settimanale francese Le Figaro magazine. 

Noi ci soffermeremo un po' la volta sui brani che attengono ad importanti argomenti, cercando di comprendere, fin dove possibile, la dinamica interna del pensiero di Francesco, precisando fin d’ora che è nostro convincimento che in ciò che dice Francesco, e in ciò che fa, ci sia solo un po’ di se stesso e invece molto degli slogan, dei luoghi comuni, delle parole d’ordine che oggi vanno per la maggiore e che, a loro modo e per fini complessi, seppur facili da intuire, muovono tutta la vita politica, sociale e religiosa del mondo attuale.

Il "grande principio" della grande fine?



IL NUOVO MOTU PROPRIO “MAGNUM PRINCIPIUM”: l’Antitesi di Autentico Sviluppo Liturgico, l’Antitesi di “Quo Primum” e di “Summorum Pontificum”
Una nuova lettera papale  motu proprio  sulla liturgia è stata pubblicata oggi. Si chiama Magnum Principium , e a mio parere, è una bomba a orologeria.
Ma per capirlo meglio, dobbiamo innanzitutto avere qualcosa per contrastarlo.
Se avete letto la celebre costituzione apostolica di Papa S. Pio V sulla liturgia,  Quo Primum (1570), sappiate che le riforme liturgiche Tridentine sono state focalizzate sull’unificazione del Rito Latino della Messa, affinché lo stesso Missale fosse utilizzato ovunque in tutta la Chiesa universale. Alcuni passi salienti:

Il silenzio sul soprannaturale

Il testamento spirituale di Caffarra: «Urgente che la Chiesa ponga fine al silenzio sul soprannaturale»
Alla Giornata della Nuova BQ a Milano, letta l'ultima relazione che il cardinale aveva preparato per noi pochi giorni prima di morire. Un testamento spirituale sulla necessità per la Chiesa di porre fine al silenzio sul soprannaturale. «Quanto più la mondanizzazione della Chiesa avanza, tanto più si oscurano nella coscienza del popolo cristiano la verità del peccato originale e la fede nella redenzione: i due cardini sui quali si svolge tutta la proposta cristiana».
Una relazione lucida, appassionata. Ecco il testo che il cardinale Carlo Caffarra aveva preparato per la Nuova Bussola Quotidiana pochi giorni prima di morire. Lo scritto, intitolato "Ricostruzione dell'umano" doveva essere presentato da lui proprio ieri ed è stato letto nel corso della Giornata della Nuova BQ che si è svolta al Centro Francescano Rosetum di Milano. Una giornata che ha visto l'avvicendarsi di storie e testimonianze sulla vita e sulla famiglia per ricostruire l'umano. E ricostruire l'umano è stata la traccia sulla quale Caffarra ha sviluppato la sua lectio magistralis, che ha acquisito così un valore maggiore, di testamento spirituale essendo l'ultimo scritto pubblico preparato da Caffarra. Un testo nel quale il cardinale già arcivescvovo di Bologna ha ripercorso le cause della distruzione dell'umano nella nostra società che partono dal non riconoscere più la coscienza morale come obbligo, arrivando a proporre come luogo della ricostruzione il punto in cui la verità si interseca con la libertà. Quel punto è la grazia di Gesù Cristo e le storie di ieri ne sono la vivida rappresentazione ed esperienza. 
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domenica 10 settembre 2017

Si staglia all’orizzonte della Chiesa.

Fatima 100 anni dopo: un appello mariano alla Chiesa intera

Constatare come e quanto, a 100 anni di distanza, le profezie della Madonna si siano realizzate spinge ad approfondire e promuovere il messaggio da Lei affidato all’umanità. È quanto si propone di fare il convegno mariologico di Buckfast in Inghilterra, offrendo autorevoli conferenze sul tema.



Quest’anno la Chiesa è particolarmente benedetta per la celebrazione del Centenario delle apparizioni di Fatima. La “Bianca Signora” venne a parlare – da maggio a ottobre 1917, il tredici di ogni mese – a tre pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta. Gli ultimi due sono stati canonizzati da papa Francesco lo scorso 13 maggio, mentre è in corso il processo di beatificazione di Lucia. Tra tutte le apparizioni private approvate dalla Chiesa, Fatima riveste un significato particolare per la sua visione teologica della storia. Nostra Signora non solo rivelò un messaggio soprannaturale – un invito alla preghiera e alla penitenza per salvare i peccatori dalla perdizione eterna – ma predisse pure ciò che sarebbe successo se il suo appello fosse rimasto inascoltato. In quanto messaggio celeste, Fatima non appartiene al passato, ma è una profezia che si staglia all’orizzonte della Chiesa.