LA SANTA MESSA DEGLI ANGELI
La Messa è finita gli Angeli si segnano la fronte con il segno della Croce i loro occhi splendono come stelle in una limpida notte invernale, anche il volto di Cristo lassù appeso alla Croce pare sorrida d’un sorriso ineffabile
di Francesco Lamendola
Anche questa sera, nella piccola chiesa di periferia, il vecchio sacerdote entra da solo in sacrestia, da solo indossa i paramenti, da solo sale all’altare e inizia la celebrazione della Santa Messa. È inverno, fa freddo e l’ambiente non è riscaldato: non ci sono i soldi per farlo; inoltre è semibuio, perché, per risparmiare, il sacerdote ha acceso solo le candele dell’altare e la piccola lampada che brilla all’altezza del leggio, sul pulpito. Il suo sguardo contempla malinconicamente i banchi vuoti: le due o tre suore e la vecchia signora, vedova da tanti anni, che di solito si presentano alla santa Messa della sera, evidentemente non ce l’hanno fatta a venire. Ora che le giornate sono così brevi, e il vento spazza con forza il lungo viale, non servito da alcun autobus, accumulando le foglie dei platani sui marciapiedi; ora che i malanni di stagione cominciano a infierire su quegli stanchi organismi, il buio e il freddo le hanno tenute lontane, e così lui è rimasto solo. Ma all’appuntamento con il Signore non ha voluto mancare, né mai vi mancherebbe, per nessuna ragione al mondo: sono più di cinquant’anni che officia la santa Messa, tre volte al giorno, anche se il vescovo non vorrebbe, perché le disposizioni superiori impongono di officiare una sola Messa al giorno, al massimo due, ma solo in casi di provata necessità. Questo, il vecchio sacerdote non l’ha mai capito: quale male, quale danno potrà mai venire, dalla frequente celebrazione della santa Messa, sia per il prete, sia per le anime dei fedeli?