Il ritorno del pregiudizio sui gesuitiSe una volta era una bandiera della cultura anticlericale, oggi pare piuttosto rinfocolato dall'area teocon
Torno, dopo due settimane,
a ragionare sulla rassegna stampa religiosa, e ritrovo la situazione
più o meno là dove l'avevo lasciata: ben 57 dei 183 «titoli con
Dio» comparsi sui quotidiani italiani dal 16 al 22 novembre scorso -
uno su tre - sono «titoli con Francesco», senza che egli abbia
compiuto alcun atto di magistero, di culto o di governo di maggiore
rilevanza (documenti, viaggi, liturgie solenni...).
Benedetto XVI è stato realmente un alter Benedictus, capace di offrire al mondo una regola fatta di pensieri e forme che, se eseguiti docilmente ed umilmente dai fedeli, avrebbero innescato l’auspicata riforma ecclesiale, lenta e irrefrenabile, come fu l’ascesa benedettina a tutto pro dell’Europa cristiana.
Francesco si sta confermando in questi mesi come alter Franciscus,
uomo di fede profonda e vissuta, attraversato da un carisma che cattura
e spiazza, immediato e ad effetto, che potrebbe rinvigorire la Chiesa
dal basso, qualora venisse ben recepito e non strumentalizzato dal
popolo. Però, come Franciscus, così Francesco non sembra tanto uno da regole scritte.