ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 14 ottobre 2014

La Regola "pastorale" , e i bigliettini..

L'idea di separazione tra pastorale e dottrina è nuova nella Chiesa, senza alcun precedente. Si tratta della evoluzione immediata di un idea sorta dopo il Concilio Vaticano II soprattutto grazie alla "pressione ideo-teologica"esercitata dalla rivista "Concilium" a riguardo del Diritto. Questa attivissima rivista sedicente "cattolica" ha tra i suoi fondatori Rahner, Congar, Schillebeeckx e l'immancabile Hans Kung. Essa ha propugnato la teorizzazione della separazione tra Diritto e Pastorale, separazione che nella prassi è stata recepita malauguratamente a quasi tutti i livelli. Quante volte in nome di una non ben specificata "pastorale" abbiamo assistito ai peggiori abusi? Bene di questo bisogna "ringraziare" i teologi di "Concilium" i quali hanno dato un appoggio ideologico-speculativo a questi abomini. Il passo successivo è quello a cui stiamo assistendo: dal Diritto alla Dottrina, la "pastorale" come un informe Blob va fagocitando in pratica ogni cosa.

Sturmtruppen: Banzai!

Sinodo, il cardinale Mueller all'attacco: "Relazione vergognosa"

Il prefetto della Congregazione della dottrina della fede a capo del fronte conservatore contro le aperture ai gay
CITTA' DEL VATICANO - "Indegna, vergognosa, completamente sbagliata". Condanna senza appello dellarelazione sulla prima settimana di lavori sinodali sulla famiglia (la Relatio post disceptationem) letta ieri davanti a papa Francesco dal cardinale ungherese Peter Erdo. L'ha pronunciata, intervenendo ad uno dei circoli minores (le commissioni), non un padre sinodale "qualsiasi", ma il custode dell'ortodossia della fede cattolica, il cardinale tedesco Gerhard Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede (l'ex Sant'Uffizio), assurto negli ultimi giorni a voce di punta di quanti nel Sinodo contestano le annunciate aperture su divorziati risposati, unioni di fatto, convivenze, coppie omosessuali. 

Ad peiora?

È pervenuta in Redazione:

Caro Gnocchi,
sarò breve perché il punto a cui è arrivata la crisi della Chiesa non ha bisogno di tanti discorsi. Ho letto la nota del direttore di Riscossa Cristiana sulla “Relatio post disceptationem” del Sinodo sulla famiglia e sono d’accordo con lui. Peggio di così non poteva essere. Ora anch’io mi pongo la stessa domanda che si pone il direttore (a questo punto dov’è la Chiesa cattolica?) e la giro a lei.
Cordiali saluti
Giuseppe Paltrinieri
 .
zrbrpsCaro Paltrinieri,
sapevo benissimo che la domanda che si pone Paolo Deotto mi avrebbe inguaiato. Sapevo che sarebbe arrivata subito qualche lettera per riprendere e rilanciare quella che, a questo punto, è la domanda delle domande. Quando si dice gli amici…
Immagino che lei, caro Paltrinieri, ponendo la domanda delle domande, pensi di poter avere la risposta delle risposte. Ma temo che, per il momento, ci si debba accontentare di qualche considerazione e di una, sia pur sommaria, indicazione.
Salto a piedi uniti il riassunto di tutte le tesi aperturiste che hanno come grande regista non smentito la persona del Papa.

Ebola tradizionalista?

Benigni si “scopre” tradizionalista e lancia i 10 comandamenti combattuti da De Andrè e dalla cultura del ’68





Non avrai altro Dio all’infuori di me, 
spesso mi ha fatto pensare: 
genti diverse venute dall’est 
dicevano che in fondo era uguale. 
Credevano a un altro diverso da te 
e non mi hanno fatto del male. 
Credevano a un altro diverso da te 
e non mi hanno fatto del male. 
Non nominare il nome di Dio, 
non nominarlo invano. 

CLOACHE D’IMPURITÀ


“Cloache d’impurità”: così la Madonna a La Salette, più di 150 anni fa. Se erano considerate cloache d’impurità già allora figuriamoci quale sarebbe oggi il giudizio della Vergine sul clero di Santa Romana Chiesa. “Ma va là – risponderà qualcuno – queste visioni apocalittiche sono ormai superate per sempre, erano espressione di una Chiesa gretta e retrograda che si affidava alle presunte profezie di pastori e ignoranti, oggi tutto è cambiato… oggi guardiamo al Sinodo come all’inizio di una nuova Chiesa”. Certo, il Sinodo. Quello in corso non è che un momento nel processo di creazione della nuova anti-chiesa, il migliore fra i tanti possibili, perché si prendono due piccioni con una sola fava: da un lato l’esaltazione della presunta collegialità con l’intento di ammorbidire il primato petrino, dall’altro l’utilizzo di uno strumento di governo della Chiesa divenuto ordinario dopo il Concilio. Dunque in apparenza nessuna rottura.

Quelli che Benedetto XVI... va rottamato.


Antonio Livi Monsignore, Filosofo e Teologo Professore emerito di Filosofia della conoscenza nell'Università Lateranense.Presidente della Unione Apostolica "Fides et ratio"
e dell'ISCA (International Science and Commonsense Association). Direttore editoriale della Casa Editrice Leonardo da Vinci. Grande uomo di fede scerive oggi un articolo stupendo sul quotidiano on line la nuova bussola quotidiana.Clicca qui.
Argomentando dettagliatamente le tesi che sosteniamo in questo sito. Le idee nefaste e le visioni distorte di un signore che giganteggia nei media cattolici e non cattolici che in questi giorni dimostra, a nostro piccolo e insignificanete parere, quanto sia grande l'inganno di chi, con magnifica intelligenza e finissimo acume, confonde le menti e i cuori di tanti. Umilmente da piccoli comici sconosciuti provinciali, risibili e trasparenti per cifra e capacità di influire, eleviamo ancora una volta il nostro piccolo messaggio a beneficio dei pochi che lo apprezzano. Falso profeta e cattivo maestro che oggi trova un alleato. Un filosofino, che randella Benedetto XVI con fare saccente dicendo un bel pacco di sciocchezze, oggi molto politicamente corrette, per noi fortemente corrotte. Consiglio ai 3 lettori di dedicare il tempo che merita la lettura di questo articolo.
Don Chisciotte 14 Ottobre 2014

Earthquake Vaticano III



E’ “Sinodo-Concilio”, si tuìtta. C’è aria di Gaudium et Spes

La Relatio del card. Erdo anticipa una svolta più profonda dell’immaginabile
Foto LaPresse
Roma. Altro che semplice Sinodo consultivo. L’assemblea in corso nell’Aula nuova, a due passi dalla congregazione per la Dottrina della fede, pare sempre di più un Concilio Vaticano III. A dirlo sono i padri sinodali, cardinali e vescovi, commentando con tutti i crismi dell’ufficialità la Relatio post disceptationem letta di primo mattino dal cardinale Péter Erdo, relatore generale. Relazione che navigati osservatori americani hanno definito un “earthquake”, un terremoto (ieri il sito del Nyt apriva sui “segnali di maggior tolleranza verso i gay”). Non si parla più di legge naturale, “termine fondamentale ma incomprensibile a chi sta fuori dalla chiesa”, spiega mons. Bruno Forte, segretario speciale: meglio usare l’espressione “ordine della creazione”. “Questo è un Sinodo-Concilio, si discute di temi nuovi”, tuìtta all’ora di pranzo il padre sinodale Antonio Spadaro S.I., direttore della Civiltà Cattolica.

In spe contra spem?

(a cura Redazione "Il sismografo")
Si annuncia impegnativa l'ultima settimana del Sinodo dedicata all'evangelizzazione e la famiglia. Nei prossimi sei giorni i padri sinodali affronteranno compiti delicati dai quali dipende in buona misura la pienezza del successo, e cioè il raggiungimento degli scopi dell'assemblea. I sinodali hanno davanti a se 6 incontri nei Circoli minori (o linguistici) e 5 Congregazioni generali delle 15 previste nel programma. 
Il primo e delicatissimo compito è lo studio e approvazione per così dire della Relatio post disceptationem (la relazione dopo le discussioni).

lunedì 13 ottobre 2014

La fede non si decide ai voti

Il cardinale Burke contro la “manipolazione” informativa sul Sinodo. E molto netto sul resto



Raymond Leo Burke è nato sessantasei anni fa a Richland Center, Wisconsin, in una famiglia rurale. Papa Benedetto XVI lo ha elevato cardinale diacono di Sant’Agata dei Goti il 20 novembre 2010
Anticipiamo alcuni estratti della lunga intervista al cardinale Raymond Leo Burke, in uscita integrale sul Foglio di domani, sulla “manipolazione” informativa sul Sinodo in corso in questi giorni.

Piace poco o nulla al mondo, il cardinale Raymond Leo Burke. E, se possibile, piace ancora meno alla chiesa che piace al mondo. D’altra parte, questo americano di sessantasei anni di Richland Center, Wisconsin, ha fatto di tutto per riuscire cattolicamente nell’intento di ustionare le coscienze cristiane troppo inclini alla tiepidezza.

Cara, cosa dicono al Sinodo?

matrimonio-nozze-640x640Chiacchiere domestiche su grazia e misericordia

C'era una svolta:poi il crash!A pastoral earthquake at the synod

UNA SVOLTA NELLO SPIRITO DEL CONCILIO

13/10/2014  Le aperture su gay e divorziati frutto di un “metodo” fondato su analogia e gradualità. Ovvero: elaborazione teologica che comprende e supera l’esperienza. Ma il porsi nell’ottica di discernere cosa vuole Dio nelle situazioni concrete non è altro che l’eredità più vera del Vaticano II.




Che una svolta fosse nell’aria al Sinodo dei vescovi su divorziati risposati, unioni di fatto e anche sulla questione degli omosessuali lo si era capito tra mercoledì e giovedì scorso, quando oltre 85 interventi di padri sinodali tra programmati e liberi hanno affrontato a fondo questi temi. Poi sono state la parole del cardinale Francesco Coccopalmerio in conferenza stampa a confermare che si stava approfondendo la linea del “caso per caso” e che quella rappresentata dai “rigoristi” era finita in minoranza.

Prima teologo, poi peloso..

Ora è il “turno del teologo”

Sembra che a turno i diversi porporati si divertano a dare il proprio contributo “illuminante” sulle questioni discusse nel Sinodo.

Tocca ora a Mons. Rino Fisichella, che, come risulta dal sito ufficiale della CEI, ricopre numerosi incarichi di prestigio: Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; Membro del Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi; Membro della Congregazione per la Dottrina della Fede; Membro della Congregazione delle Cause dei Santi; Membro del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; Membro del Pontificio Consiglio della Cultura; Membro del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Membro del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali…

Insomma uno che “pesa”.

Ebbene il porporato, in una intervista a Vatican Insider, si lancia, con originalità, dice lui, per cercare di superare l’ostacolo “Avrei un'idea per uscire dall'impasse... Ci sono passi del Nuovo Testamento che non ho ancora sentito citare e che potrebbero orientare”; siamo tutt’orecchi!

Vediamo cosa dice.

Il vero dilemma:



 indissolubilità o divorzio
Questo sinodo non è chiamato a decidere. Ma ormai l'ipotesi delle seconde nozze ha piena cittadinanza ai vertici della Chiesa. Il commento del cardinale Camillo Ruini

di Sandro Magister

ROMA, 13 ottobre 2014 – Dopo una settimana di sinodo una cosa risulta certa: il vero fuoco della discussione è l'ammissione o no del divorzio nel matrimonio cattolico.

Nel sinodo la parola divorzio è tabù. Nessuno dice di voler arrivare lì. Tutti proclamano a gran voce che la dottrina dell'indissolubilità deve rimanere intatta.

Quando però si vuole dare la comunione eucaristica ai divorziati risposati è come se di fatto, nel loro caso, il sacro vincolo coniugale originario non sussista più. Come già le Chiese ortodosse, anche la Chiesa cattolica ammetterebbe di fatto le seconde nozze.

Rischi dell’ipocrisia pastorale

Invece di arrendersi ai cahiers de plaisir di noialtri peccatori, i padri sinodali dovrebbero fare qualcosa di coraggioso e nitido. Ripensino l’antropologia evangelica. Meglio delle mezze verità clericali


I vescovi riuniti in preghiera nella Basilica di San Pietro (foto LaPresse)
Qualcosa non ci convince in questo sinodo allegramente spencolato verso di noi, consolatorio, premuroso, remissivo e disattento alle conseguenze delle nostre miserie. Il peccato, si dice. Mi scrive un amico che ama, e giustamente, i gesuiti (a pagina due). Non fare il sofistico – argomenta – con il probabilismo di Pascal, che irrideva i reverendi padri per la loro furba svalutazione del peccato, quel peccato di cui il peccatore non abbia consapevolezza. Ti cito, mi scrive, il catechismo della chiesa cattolica: lì è chiaro che oltre ad essere “grave” la materia, perché ci sia un peccato mortale occorre “piena avvertenza”. Io non voglio irridere nessuno, tanto meno i gesuiti, che sono l’ultima élite di qualche rango, gente che tra il cielo e la morale comune ha messo più cose di quante sia possibile immaginarne. Ma la materia grave di cui discute il sinodo sembrerebbe escludere per chi si risposa dopo il divorzio (una o due volte?), per chi convive in un amore monosessuale, per chi affitta un utero e alleva figli così prodotti, una sia pur lieve inavvertenza.

Simpsons' theology

        [DOSSIER] Radio Spada & #synod14

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Paul-André Durocher, Arcivescovo canadese di Gatineau (Québec), ha dichiarato al National Catholic Reporter (NCR) che a differenza del passato, quando teologi e vescovi deducevano la teologia da nozioni generali e talora idealizzate di Dio e dell'umanità, i prelati che prendono parte al Sinodo stanno impiegando il ragionamento induttivo per esaminare la teologia calata nella realtà delle famiglie di oggi; "l'esperienza vissuta delle persone può essere una fonte di teologia, un luogo di riflessione teologica". "Credo che stiamo imparando ad applicare il case study method di Harvard alla riflessione teologica sulla vita delle persone". Un metodo, chiosa il giornale online, che si richiama più alla pastorale o alla teologia della liberazione che ad Aristotele e all'Aquinate.

Pilota automatico?

Sinodo. Quanto è libero?

Da oggi il Sinodo straordinario sulla Famiglia sarà ancora più sommerso; infatti i padri sinodali si dividono in Commissioni (Circuli Minores) per continuare il lavoro iniziato in assemblea la scorsa settimana. Ci sono segnali che fanno pensare a una soluzione "pilotata" a favore della linea Kasper.

domenica 12 ottobre 2014

Uno strano concetto di libertà e democrazia per i Padri Sinodali

Bergoglio e il card. Kasper
Il cardinale Burke era tra quelli eletti dai suoi colleghi vescovi di uno dei tre circoli di lingua inglese (Anglicus A) come moderatore del gruppo per aiutare nella scrittura delle relazioni di gruppo per la relazione finale. Ci sono stati molti "conservatori" eletti nei diversi gruppi, tra cui il Cardinale Sarah, moderatore Gallicus A (di lingua francese), l'arcivescovo Léonard, relatore per Gallicus B; il cardinale Bagnasco, moderatore Italicus B; il cardinale Robles Ortega, moderatore ibericus (lingua spagnola) A. Quindi, le recenti nomine di cui stiamo parlando sembrerebbero nient'altro che la risposta del Papa a questi voti sorprendenti.
Durante la settimana, una delle numerose voci diffuse dalla stampa italiana aveva sostenuto che l'intervento di Burke in sala era stato accolto con "freddezza" da parte dell'Assemblea, senza alcun sostegno. Il risultato della votazione a scrutinio segreto rivela il contrario

Quando anche i cattolici erano persone serie.


L’immutabilità del dogma

Guareschi, si sa, non era un comunista, tutt’altro. Il suo coraggio è stato proprio quello di andare controcorrente in un tempo in cui il conformismo politico e culturale spingevano ad adagiarsi su una ben precisa parte politica. Ma celebre è una sua espressione. Col suo intuito straordinario previde ciò che sarebbe accaduto dalle parti di Stalin e compagni, ne previde la deriva radicalista e libertaria (del tutto logica allorquando si fa della materia il tutto) e disse: quando anche i comunisti erano persone serie.

Reincarnazione dei morti



I sogni son desideri… Il sogno di Martini pare davvero realizzarsi.


di Lorenzo Bertocchi
1376402_10201543877073100_1013749610_n«I had a dream». Così esordì il cardinale Carlo Maria Martini al Sinodo per l’Europa del 1999, per indicare il suo desiderio di un Concilio Vaticano III che realizzasse quel «confronto collegiale e autorevole tra tutti i vescovi su alcuni temi nodali». L’intervento del cardinale, contrariamente al solito, non fu consegnato in sala stampa vaticana: la sua forza era dirompente, in tutti i sensi. Secondo Martini i temi da mettere in agenda, i nodi da sciogliere, erano la carenza di ministri ordinati, il ruolo della donna nella Chiesa, la sessualità, la disciplina del matrimonio e la prassi penitenziale.

Rompe la tradizione:santo subito!

Francesco, il papa in fuga dal protocollo


Francesco e le guardie svizzere
(©Ansa)
(©ANSA) FRANCESCO E LE GUARDIE SVIZZERE

Dal mate offerto dai fedeli alla stretta di mano alle Guardie Svizzere: così Bergoglio ha tradotto in gesti quotidiani il dovere di "essere normali"


Francesco vuole essere libero di avvicinare la gente, non desidera essere ingabbiato né eccessivamente protetto. E, sia quando fa fermare “fuori programma” l’auto scoperta per salutare i fedeli o accetta il mate che gli viene offerto in piazza San Pietro sia quando azzera formalismi e rigidità protocollari per favorire l’immediatezza della comunicazione, il Pontefice argentino cerca il contatto diretto.

La vera patristica solo dal CV2..!

 Schönborn: vera patristica solo dal CV2; se i divorziati non si odiano, si alla comunione

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Christoph Schönborn, austriaco stipendiato come “cardinale”, noto anche per il suo scismatico fanatismo medjugorjano, per la riluttante “ultima cena orgiastico omosessualista” esposta nel museo diocesano di Vienna (a sua insaputa, sic!), oggi al “sinodo” ha cercato di vendere la sua notoria eresia di modernismo mascherandola da buon pretesto per aiutare i «poveri nella nostra società, che sono i figli dei divorziati e le persone che rimangono sole»; ha inoltre teorizzato un parallelismo fra l’irenismo pancristiano (da lui chiamato arbitrariamente  “ecumenismo”) del CV2 e le “coppie di divorziati risposati”. Il soggetto, campione infervorato di modernismo, aveva già dominato il palcoscenico dello show mediatico postconciliare in passato per aver detto che «in tema di omosessualità si deve considerare anche la qualità di una relazione» e, se questo elemento c’è, «se ne può parlare con apprezzamento. Una relazione stabile è sicuramente meglio di un modo di vivere nel quale prevale la promiscuità».

“Nella Chiesa possibile un grande scisma”?

Pedofilia, il vescovo rimosso dal Papa: “Nella Chiesa possibile un grande scisma”

Il paraguaiano Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di aver coperto i reati del suo vicario, si scaglia contro Francesco: “Soffiano venti nuovi che non appartengono allo Spirito Santo”. E sul cardinale Kasper: "è responsabile di promuovere attivamente la confusione”

Pedofilia, il vescovo rimosso dal Papa: “Nella Chiesa possibile un grande scisma”

Nuova evangelizzazione alla rovescia


Nell’ambito dello svolgimento del Sinodo straordinario per la famiglia, Vatican Insider ha avuto l’illuminante intuizione di fare intervenire pubblicamente il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella, membro di altri sette dicasteri della Curia romana.

Il suo intervento permette di comprendere quale atmosfera aleggi su questo Sinodo, non perché non se ne avesse sentore, dopo gli interventi dello stesso papa Bergoglio, ma perché Mons. Fisichella chiarisce bene un aspetto importante del pensiero che informa oggi i vescovi cattolici: lasciarsi possedere dall’esperienza del mondo.
Significativa, a riguardo, è questa espressione che lui deduce dalla Redemptor hominis di papa Wojtyla: “la Chiesa nel cammino verso l’uomo non può essere fermata da niente e da nessuno”… nemmeno da Dio!, aggiungiamo noi.

La comunione e la falsificazione della verità

  Papa Bergoglio, la comunione e la falsificazione della verità




Nell’udienza generale dell’8 ottobre 2014, papa Bergoglio ha svolto il tema dell’unità di tutti i cristiani, con riferimento ai cristiani non cattolici.

Dopo il consueto “buongiorno!” - datosi che l’udienza si svolge di giorno - papa Bergoglio ha esordito dicendo: «Non dobbiamo, però, dimenticare che ci sono tanti fratelli che condividono con noi la fede in Cristo, ma che appartengono ad altre confessioni o a tradizioni differenti dalla nostra ».
Ora, che ci possano essere, e ci sono, dei cristiani che hanno tradizioni diverse dalla nostra, cioè dalla cattolica-apostolica-romana, è cosa lapalissiana, ma che ci possano essere dei cristiani che appartengano ad altre confessioni, è cosa quanto meno contraddittoria. Se i cattolici confessano lo stesso credo in Nostro Signore Gesù Cristo, che cosa confesseranno mai questi altri cristiani di “altre confessioni”?

sabato 11 ottobre 2014

Come ottenere il contrario!

Sinodo, la missione di Papa Francesco è di evitare la spaccatura






di Franca Giansoldati
Il metodo Bergoglio (“parlare liberamente, non avere mai paura di dire quello che si pensa”) già applicato con successo nel 2007 alla conferenza di Aparecida, quando allora era cardinale e in Brasile, nel santuario mariano, si riunirono tutte le conferenze episcopali dell’America Latina per approvare un documento comune sulla povertà e le sfide della Chiesa nel continente, è tornato utile. Più che utile.