foto facebookE’ uno dei paradossi della nostra epoca: viviamo in un mondo che assomiglia sempre di più a quello descritto da Orwell, anzi è una via di mezzo tra quello descritto da Huxley in Mondo Nuovo e quello del Grande Fratello di 1984. Una società in cui attraverso gli aspetti ludici, il divertimento, un certo esibizionismo, ogni cittadino racconta spontaneamente la propria vita “per condividerla con gli amici” su Facebook o su Instagram o su Twitter, manda email che vengono copiate dai servizi segreti americani, usa programmi informatici che violano la sua privacy, porta con sè il cellulare che implica la tracciatura di tutti i suoi spostamenti e, attraverso la carta di credito, la mappatura di tutti i suoi acquisti.
Siamo controllati dal momento in cui ci svegliamo fino al momento in cui ci addormentiamo.