ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 21 luglio 2016

Non é un pokemon


Per conquistare il mondo, satana si è nascosto


Dice Baudelaire: «Il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste". Eppure senza la presenza di Satana resta inspiegabile tutto il male che c'è nel mondo, come senza la presenza di Dio resta inspiegabile tutto il bene che c'è.
Hanno cominciato col negare Satana gli atei, i positivisti, i razionalisti; hanno finito col negarlo una buona quantità di teologi e, naturalmente, dietro di loro una immensa quantità di cattolici. Una teologia nell'uomo e per l'uomo. Non c'è più posto per i diavoli e per l'inferno. A stento essi, siano atei o cattolici "di comodo", trovano il posto per Dio e per Gesù Cristo. Sembra quasi che Freud e Marx siano stati assunti al rango di quasi Padri della Chiesa.

Tra i responsabili di queste. "teorie erronee", un posto di primo piano spetta a P. Herbert Haag, noto teologo e già professore dell'università di Tubinga, e consulente della Conferenza Episcopale Tedesca.

La banalizzazione della Fede


Il modernismo attacca la devozione mariana

L'eresia modernista si sta avventando con accanimento contro tutto ciò che è cattolico, tra cui la devozione alla Madonna. Ho discusso di questo ed altri argomenti con Riesina, una giovane collaboratrice del blog (si è laureata a febbraio all'età di 22 anni).


- I santi nutrivano molta devozione verso la Beata Vergine Maria, invece i modernisti che sostengono posizioni più estremiste dicono che la devozione mariana è un ostacolo al dialogo coi luterani, e che quindi bisogna sopprimerla. Non ti sembra una cosa assurda abolire la devozione alla Madonna, la quale è la Mediatrice universale di tutte le grazie?

- Certamente, si tratta di una scelta assurda e insensata. Proprio la Beata Vergine si è fatta veicolo preferenziale della Parola di Dio, prima accettando che nel Suo Grembo si incarnasse il Figlio Unigenito di Dio e poi trasmettendo con una certa frequenza i messaggi di Dio ai veggenti, per fare sì che l’umanità potesse rigettare il peccato e gli inganni del Demonio per abbracciare una vita secondo la Volontà di Dio. Inoltre è l’unica creatura umana ad essere stata concepita senza il peccato originale, e ad essere stata assunta al Cielo in Anima e Corpo. In tutto questo sta la straordinarietà della figura di Maria e la sua enorme importanza per noi Cattolici; di conseguenza abolire la devozione alla Madonna significa di fatto rinunciare ad essere Cattolici. 

Ci sono o ci fanno?

“Più che l’islam, scontiamo la debolezza del cristianesimo nel continente”, dice il card. Koch

Il card. Schönborn: “Sono necessarie prese di posizione più chiare dalle autorità musulmane”

(foto LaPresse)
Roma. “Il problema non è tanto nella forza dell’islam, quanto nella debolezza del cristianesimo in Europa”. A dirlo è stato il cardinale svizzero Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, chiamato anni fa a Roma da Benedetto XVI per succedere a Walter Kasper e confermato nell’incarico da Francesco. Koch ha rilasciato un’ampia intervista al sito cattolico in lingua tedesca Kath.net, in cui tocca vari argomenti, a cominciare dalle relazioni con la vasta e variegata realtà ortodossa. Ma è su Europa, islam e cristianesimo che il porporato si sofferma in modo particolare, specie dopo l’ennesima strage animata dal fondamentalismo islamico, che lo scorso 14 luglio, a Nizza, ha lasciato distese sulla Promenade des Anglais ottantaquattro persone (decine sono i feriti, molti dei quali ancora in gravi condizioni).

Vissuto tenacemente

San Giulio I, campione dell’ortodossia

(di Lorenzo Benedetti) Nell’accostarsi ai papi dei primi secoli è sempre necessaria una buona dose di cautela: la Chiesa degli albori, infatti, appariva molto diversa da quella, a noi più familiare, medievale, e le dispute religiose erano all’ordine del giorno, in quanto molti aspetti dottrinali non erano stati ancora chiariti a sufficienza ed il potere legato alla religione faceva gola a molti apostati.

In un mondo senza Dio

UOMO MODERNO E MORTE DI DIO

    Se davvero Dio è morto muore anche l’uomo. Un mondo dove non c’è più la Grazia diventa l’Inferno: non più adatto ad essere abitato dagli uomini ma dai demoni e dalle anime dannate. La falsificazione sistematica delle parole 
di Francesco Lamendola   

Un mondo che annuncia la morte di Dio è un mondo in cui muore anche l’uomo, perché l’uomo non può sopravvivere in un mondo senza Dio, abbandonato dalla Grazia. Un mondo dove non c’è più la Grazia diventa l’Inferno: non più adatto ad essere abitato dagli uomini, ma dai demoni e dalle anime dannate. E forse è proprio questo che è diventato il mondo moderno: un mondo abbandonato dalla Grazia e consegnato alle potenze del Male; per dire meglio: un mondo che deliberatamente e scientemente ha voluto voltare le spalle a Dio, per consegnarsi da se stesso, caparbiamente, ostinatamente, pervicacemente, alle potenze delle tenebre.

“Bada a te stesso”

Il realismo dei Padri della Chiesa sul matrimonio

(di Cristina Siccardi) Marco Alessandro Giusta (classe 1981), già presidente dell’Arcigay di Torino, chiamato dal sindaco Chiara Appendino a ricoprire la carica di Assessore alle Famiglie (non più Famiglia), è cresciuto a Boves (Cuneo), all’ombra della parrocchia di Mellana, dove ha poi svolto servizio come animatore dell’oratorio e dei campeggi.
Che cosa gli avranno insegnato in quell’oratorio?

Un atto conciliare formalmente eretico

L’Haec Sancta (1415), un documento conciliare che fu condannato dalla Chiesa

(di Roberto de Mattei) Il Concilio di Costanza (1414-1418) è annoverato tra i 21 Concili ecumenici della Chiesa, ma un suo decreto, la Haec Sancta del 6 aprile 1415 è considerato eretico, perché afferma la supremazia del Concilio sul Romano Pontefice. A Costanza, la Haec Sanctaebbe la sua applicazione nel decreto Frequens, del 9 ottobre 1417, che indiceva un Concilio cinque anni più tardi, il successivo dopo altri sette anni e poi uno ogni dieci anni.
Con ciò attribuiva di fatto al Concilio la funzione di organo collegiale permanente, che si affiancava al Papa e di fatto gli era superiore. Martino V, eletto Papa a Costanza nel 1417, nella bolla Inter cunctas del 22 febbraio 1418, riconobbe l’ecumenicità del Concilio di Costanza e tutto ciò che esso aveva deciso, sia pure con la formula genericamente restrittiva: «in favorem fidei et salutem animarum».

“Senza peli sulla lingua”

Gänswein, Papa e Chiesa. A tutto campo
Georg Gänswein, segretario di papa Benedetto XVI, e Prefetto della Casa pontificia, nei giorni scorsi ha rilasciato una lunga intervista allo Schwäbische Zeitung , in cui con molto candore ha parlato di sé, del Pontefice regnante e della Chiesa tedesca.

Georg Gänswein, segretario di papa Benedetto XVI, e Prefetto della Casa pontificia, nei giorni scorsi ha rilasciato una lunga intervista allo Schwäbische Zeitung, in cui con molto candore ha parlato di sé, del Pontefice regnante e della Chiesa tedesca. Chi è interessato può trovare qui l’originale .

mercoledì 20 luglio 2016

Il solo merito dell’uomo

QUAL E' IL COMPITO DEL CRISTIANO

    Qual è il compito del cristiano sulla terra? Essere cristiani significa anche annunciare il Vangelo: testimoniare apertamente la propria fede e invitare il prossimo con l’esempio a convertirsi cioè ad accostarsi al Vangelo                                                                                           di Francesco Lamendola

Si dice: essere cristiani (oppure no). Va bene; ma che cosa significa? Molti pensano che essere cristiani significhi vivere osservando la morale cristiana, frequentando la Chiesa e accostandosi ai Sacramenti. Senza dubbio, questo è l’essenziale per dirsi cristiani (con buona pace di quei sedicenti cristiani che pretendono, appunto, di dirsi tali, calpestando la morale del Vangelo e disconoscendo il sacro Magistero); ma è sufficiente anche per esserlo? Essere cristiani non significa soltanto credere a ciò che ha insegnato Cristo, così come lo ha tramandato la Chiesa; non significa soltanto credere alla morte e alla Risurrezione di Gesù, e che il suo sacrificio si rinnova sempre nell’Eucarestia; non significa neppure limitarsi ad attendere la morte e il Giudizio, coltivando le virtù teologali della fede, speranza e carità. Essere cristiani non significa aggiungere qualcosa, meccanicamente, al precedente modo di vivere, bensì morire all’uomo vecchio, poi rinascere; e dell’altro ancora.

Il frutto dell’influsso del demonio

Barbarie islamica 

Non abbiamo il diritto di difenderci e di difendere soprattutto gli innocenti adottando anche misure drastiche che potrebbero arrivare all’espulsione di tutti i musulmani presenti in Europa in quanto potenziali fiancheggiatori degli assassini dell’ISIS? Questo fecero nel XV secolo i Re Cattolici di Spagna Ferdinando e Isabella, ammirati ed onorati per questo nei secoli successivi, ma condannati e disprezzati in questo  nostro tempo scristianizzato in cui si aprono le porte a tutti e si arriva a costruire le moschee col denaro dei contribuenti italiani.

di Carla D’Agostino Ungaretti
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z.lpntChe cosa può aggiungere un’umile cattolica “bambina” al grido di orrore, di esecrazione e, mi sia concesso dirlo, anche agli umanissimi sentimenti di rabbia e di furore che si levano in tutto l’Occidente (quello rimasto cristiano, perché l’altro, rassegnato all’ineluttabile, sembra capace solo di leccarsi le ferite in un fiume di retoriche deplorazioni) di fronte alla barbarie musulmana che non si ferma neppure di fronte alla concreta possibilità di uccidere insieme agli “infedeli” anche i suoi correligionari? Non può aggiungere nulla, se non piangere e pregare per le vittime innocenti, e cercare di reprimere i sentimenti di odio che sente montare dentro di sé perché sarebbero solo frutto dell’influsso del demonio.

Puffi brontoloni

Finalmente scoperta la Fonte della Sapienza: i Puffi

Ci sono livelli di demenzialità che toccano le vette sublimi dell’Arte.  Riproduciamo un articolo di Carlo Climati, pubblicato sull’Agenzia Zenit, nel quale, partendo dalla constatazione che “stiamo vivendo un momento bellissimo”, ci viene spiegato che chi critica (OMISSIS) non è altro che un Puffo Brontolone. È chiaro fin dall’inizio che si tratta di una cosa seria: infatti l’articolista ci avvisa subito che “I fumetti dei Puffi sono eccezionali. Ogni storia riesce a trasmettere un messaggio”. Segue il prezioso testo; in chiusura siamo invitati a “percepire la straordinaria bellezza del momento che stiamo vivendo fuori e dentro la Chiesa”.
Non facciamo ulteriori commenti, perché solo la lettura dell’articolo può fare gustare fino in fondo queste vere perle di saggezza. Comunque vorremmo sapere anche il parere di Gargamella e del gatto Birba. Buona lettura a tutti e, mi raccomando, siete avvisati: il momento che stiamo vivendo, fuori e dentro la Chiesa, è di straordinaria bellezza.
PD
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I Puffi brontoloni che non capiscono il Papa
di Carlo Climati
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z.pffcngrgStiamo vivendo un momento bellissimo. Perché tante persone non se ne rendono conto ed attaccano il Santo Padre?

Fiascone o bottiglione?

Buttiglione contro Caffarra, con poveri sofismi


In un lungo articolo sull’Osservatore Romano, rilanciato da Andrea Tornielli su Vatican Insider, Rocco Buttiglione, il politico cattolico che ha votato per la legge Cirinnà, fa le pulci a chi ha messo in luce la discontinuità di alcuni passi di Amoris laetitia con il magistero precedente.
L’articolo è molto lungo, fa sfoggio di grandi conoscenze, per lo più fumo negli occhi del lettore (applicando verità evidenti al contesto sbagliato) e raggiunge il suo momento di chiarezza in questo passaggio:
Il cammino che il Papa propone ai divorziati risposati, osserva dunque Buttiglione «è esattamente lo stesso che la Chiesa propone a tutti i peccatori: va a confessarti e il tuo confessore, valutate tutte le circostanze, deciderà se darti l’assoluzione e ammetterti all’eucaristia oppure noChe il penitente viva in una situazione oggettiva di peccato grave è, salvo il caso limite di un matrimonio invalido, sicuro. Che porti la piena responsabilità soggettiva della colpa è invece da vedere. Per questo va a confessarsi»…  “La differenza fra Familiaris consortio e Amoris laetitia è tutta qui.

Come fan carriera gli Schonborniani..?

il fazzoletto insanguinato di Merdjugorje

La storia, in sintesi, sarebbe questa: il tassista, che, come riferirà Vicka, "tornava da Medjugorje, dalla parte di Cerno" [J. Bubalo, Mille incontri, cit. p. 144: quindi la "veggente" lo presenta come un episodio vero e concreto] incontra per strada Gesù, che gli consegna un fazzoletto insanguinato dicendogli di buttarlo nel fiume. Proseguendo, lo stesso tassista incontra la Madonna, che si fa consegnare il fazzoletto insanguinato e poi gli dice che se lui l’avesse invece gettato nel fiume, ci sarebbe stata la fine del mondo.
http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/il-fazzoletto-insanguinato.html

Praticamente dice che occorre disubbidire a Gesù e ubbidire alla "Gospa".
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Noli illam tangere!

Chi era veramente Maria Maddalena?

Per volere di papa Francesco il 22 luglio, per la prima volta, si celebra la festa di santa Maria Maddalena, che sino a oggi era memoria obbligatoria. La storia di questa donna nelle parole dei Vangeli e nei commenti di Gianfranco Ravasi, Carlo Maria Martini, Cristiana Dobner e Timothy Verdon
                             
                              Noli me tangere - Giotto




Lo scorso 3 giugno la Congregazione per il Culto Divino ha pubblicato un decreto con il quale, «per espresso desiderio di papa Francesco», la celebrazione di santa Maria Maddalena, che era memoria obbligatoria, viene elevata al grado di festa. Il Papa ha preso questa decisione «per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata», ha spiegato il segretario del Dicastero, l’arcivescovo Arthur Roche. Ma chi era Maria Maddalena, che Tommaso d’Aquino definì «apostola degli apostoli»?

Il cattochitarrismo non basta


Dannata Europa senza Vangelo

Immigrazione, terrorismo e ascesa del clero neo pauperista. Il cattochitarrismo non basta. Perché l’Europa rantola da quando ha rinnegato la sua vera religione


foto Tom Sartain via Flickr
Europa che sembri alla fine della decadenza e che guardi passare piccoli e grandi barbari neri, o ambrati dal sole feroce del deserto, mentre componi editoriali pensosi, tweet ironici, post commossi, tutti ugualmente inutili, ti scrivo. Europa che hai lasciato circondare il castello di Bouillon, in Belgio, da gruppi di donne fazzolettate: me lo racconta, turbato, un amico che lavora in Lussemburgo e che nel tempo libero visita le senescenti province di Fiandre e Vallonia. Come e quando tante maomettane sono arrivate nel pittoresco, verdeggiante paese? Goffredo di Buglione, “il capitano / che il gran sepolcro liberò di Cristo”, scese da quelle mura per scalare quelle di Gerusalemme: ma tu Europa non leggi più Torquato Tasso e la nemesi ti punisce. Europa decrepita che dimostri valida la tesi di Todd Buchholz, l’economista di “The price of prosperity”: “Con l’aumento della ricchezza, la natalità crolla e l’età media della popolazione cresce. Questo richiede un flusso di nuovi operai e comporta l’apertura delle frontiere agli immigrati che hanno il potenziale per frantumare la cultura prevalente”.

Orgoglio di Bergoglio

Cambi in Vaticano: Schönborn al posto di Muller?

Ormai le voci sono più che insistenti: il cardinale Christoph Schönborn, oggi arcivescovo di Vienna, dovrebbe sostituire il cardinale Gherard L. Muller come prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. Lo riporta Religion Digital, ma le voci si rincorrono da diversi mesi; dopo l’estate, al massimo dopo la conclusione dell’Anno della Misericordia, potrebbe avvenire questo importante passaggio di consegne. Voluto, dicono, da Papa Francesco.

Gorgoglio di Bergoglio

La giustificazione, Lutero, il Sinodo sulla famiglia 

Con l’approssimarsi delle commemorazioni per il quinto centenario delle 95 tesi affisse da Martin Lutero, è tornato d’attualità il tema della “giustificazione”, centrale per comprendere la divisione tra cattolici e luterani. Il tema è stato toccato dapprima dal papa emerito Benedetto XVI, con una intervista in occasione di un convegno proprio su questo argomento, e poi   da papa Francesco in una risposta durante la tradizionale conferenza stampa in aereo di ritorno dall’Armenia, il 26 giugno scorso. Abbiamo perciò cercato di approfondire i termini esatti della questione, intervistando monsignor Antonio Livi, professore emerito di Filosofia della conoscenza nella Pontificia Università Lateranense, studioso di fama internazionale, autore di numerose pubblicazioni, tra cui Vera e falsa teologia. Come distinguere l’autentica “scienza della fede” da un ‘equivoca filosofia religiosa”, Casa editrice Leonardo da Vinci, 2012.

martedì 19 luglio 2016

Non parlare di esso?

L'esempio di Papa San Gregorio Magno: quando un Concilio crea problemi, bisogna ignorarlo



Nel VI secolo fu convocato il secondo Concilio di Costantinopoli (553) che si propose di trattare una materia delicata: la condanna del monofisismo. L’eresia monofisita, che considerava la sola natura divina di Gesù Cristo rifiutando quella umana, nonostante la condanna del primo Concilio di Calcedonia (451) era presente ancora in gran parte della Chiesa orientale. Lo sfondo decisivo di questa vicenda è caratterizzato dalle azioni dell’imperatore Giustiniano (527-565) da una parte impegnato a conferire ordine all’impero in Oriente e dall’altra a risolvere in Occidente l’instabilità creata dalla invasioni barbariche.

È questo che pensa la Chiesa, oggi?

MA TUTTE LE FEDI PORTANO A DIO?

I cattolici progressisti e modernisti:"Maestri dell'indifferentismo religioso, bugiardi che adulterano l’essenza del Vangelo allo scopo di distruggerlo dall’interno e vili perchè incapaci di confessare a se stessi i loro veri scopi"
di F. Lamendola  

Due espressioni son venute di gran moda, nella cultura cattolica e nella Chiesa stessa, dopo il Concilio Vaticano II: ecumenismo e dialogo inter-religioso. Belle espressioni; suonano bene. Ma che cosa significano, esattamente? Certo non possono e non devono equivalere ad un’altra espressione, passata di moda proprio in quegli anni, ma ben presente nei manuali di teologia e di catechetica fino a quel momento: indifferentismo religioso. Indifferentismo, non nel senso di un sentimento d’indifferenza, ma nel senso che tutte le fedi e tutte le religioni andrebbero bene, non ha importanza quale si segua, tanto conducono tutte alla stessa meta, cioè a Dio, infallibilmente, magari dopo un percorso più lungo o più breve.

I tempi – si dice – sono cambiati..

Riabilitare Lutero?







di Danilo Castellano
1. Si va affermando da qualche tempo che Lutero deve fare da ispiratore alle grandi riforme, spirituali e di governo, che attendono la Chiesa (cattolica) nei prossimi anni. Lo ha detto, per esempio, recentemente il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera e Frisinga e attualmente presidente della Conferenza Episcopale Tedesca. L’opinione è diffusa. In alto e in basso. Tanto che in qualche Chiesa particolare (italiana) sono già state prese iniziative per «beatificare» Lutero, un tempo considerato eretico ed apostata e contro la cui Riforma la Chiesa (cattolica) ha riunito uno dei suoi principali Concilî, quello di Trento.

Chi é “fuori controllo”?

Nasce l’edizione argentina dell’Osservatore Romano. A dirigerla viene chiamato un protestante  

Bisogna dare atto a (OMISSIS) di una chiarezza che ormai rasenta la spudoratezza. Nella neochiesa la Fede cattolica non viene messa in discussione; semplicemente, non interessa più, è una tra le tante offerte sugli scaffali dell’ateismo illuminato.
di Paolo Deotto
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zdrttrL’interessante notizia l’abbiamo letta sull’Agenzia Zenit di ieri (clicca qui).
Un protestante alla guida dell’edizione argentina dell’Osservatore Romano
Tra i tumultuosi cambiamenti nei media della Santa Sede, spiccano due novità importanti in cui facilmente si intuisce l’intervento in prima persona di papa Francesco. In primo luogo la nascita di una edizione argentina dell’Osservatore Romanoche aggregherà i propri contenuti all’edizione settimanale in lingua spagnola e porterà in modo completo la “voce” del Santo Padre nel suo paese d’origine.
Secondo quanto riferisce La Nacionl’edizione argentina dell’organo ufficiale di stampa della Santa Sede inizierà le pubblicazioni a settembre e si caratterizzerà per un numero di pagine da 4 a 8 interamente indirizzate ai lettori del paese latinoamericano, con firme scelte ed autorizzate dal Pontefice.

Un ossequioso dissenso


La nuova contrapposizione svelata da Bergoglio è quella più radicale e più brutale tra un potere ecclesiale iniquo che si manifesta in un magistero blasfemo e la resistenza di chi continua a testimoniare i diritti di Dio in una Chiesa che se ne fa beffe … il potere iniquo e brutale incarnato da Bergoglio non viene turbato … Vuole, desidera, brama che chi ha “particolare sensibilità religiosa” possa manifestarla dentro i suoi domini, a patto che ne riconosca la signoria assoluta senza esercitare una critica vera, limitandosi a un ossequioso dissenso.
Martedì 19 luglio 2016
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È pervenuta in Redazione:
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Gentile dottor Gnocchi,
penso di poter dire di essere un suo lettore da sempre, fin dai suoi primi libri su Guareschi, e ho sempre seguito con interesse l’approfondimento del suo pensiero, lineare e coerente. Ma non le scrivo per dire questo. Le scrivo per dirle quanta fatica devo fare per spiegarlo a certi cattolici cosiddetti tradizionali che si spaventano davanti alla realtà e accusano di sedevacantismo più o meno nascosto chi ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. E qui vengo a toccare un tasto che per lei sarà doloroso e quindi se non vuole parlarne in pubblico le chiederei almeno una risposta privata. Mi riferisco al fatto che  c’è chi sostiene che se fosse vivo Mario Palmaro lei oggi non direbbe certe cose e con certi toni. Se sono stato indelicato me ne scuso. Se non risponderà, la capirò benissimo, ma un po’ ci conto.
Un saluto sincero
Davide Roversi

Non sopportano di essere chiamate viziosi

GUARDARE AI PROPRI VIZI


    Ci son 3 modi di guardare ai propri vizi. Nel 3° la legge morale viene contestata e rifiutata frontalmente, il caso della omosessualità: secondo il Catechismo di san Pio X era uno dei 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio
                                                          di F. Lamendola  

 Esistono tre modi, sostanzialmente, di porsi davanti ai propri vizi. I primi due appartengono alle fasi storiche nelle quali vi è ancora un forte sentimento del bene e del male, una diffusa convinzione che è necessario fare il bene ed evitare il male. Il primo consiste nel dolersi dei vizi e nel proporsi di non ricadervi nuovamente, per quanto possibile; e, se mai ciò dovesse accadere, di tornare a pentirsene e di cercare tutti gli aiuti, umani e – per chi ci crede – divini, onde evitare di cadervi ancora nel futuro. Il secondo modo, invece, consiste nell’assumere la sfida di praticare i vizi, di non piegarsi ai dettami della morale, di non ascoltare la voce della coscienza, ma di indulgere nelle proprie debolezze, non già elaborando una filosofia morale alternativa a quella vigente, la quale non viene contestata e rifiutata: non in linea generale, almeno, ma, semmai, per se stessi e a titolo personale; trovando, ad esempio, tutte le giustificazioni e tutte le scusanti che possano rendere più accettabile l’infrazione alla regola, la deroga alla legge.
Il terzo modo è caratteristico delle epoche storiche nelle quali si verifica un cambio di paradigma, ivi compreso il paradigma etico. In esse, la legge morale viene contestata e rifiutata frontalmente; di più: i valori vengono rovesciati come un guanto, e si proclama che è bene ciò che, fino a ieri, veniva considerato male, e che è male ciò che, prima, appariva come bene (ve ne è traccia, ad esempio, nel Decameron di Boccaccio). In tali momenti storici, non solo i vizi vengono praticati, ma le persone si vantano di farlo, solo che non sopportano di essere chiamate viziose; pretendono di essere considerate virtuose, ed esigono che i vizi siano chiamati virtù, o, semmai, che siano considerati come assolutamente normali.

Wurstel Kirche


Chiesa in Germania, un crollo.
Qualche giorno fa la Conferenza Episcopale tedesca ha fornito cifre che testimoniano di costante e preoccupante declino del cattolicesimo nella patria di Benedetto XVI. Nel 2015 l’hanno abbandonata 181.925 persone. Una strana storia sul discorso del Pontefice ai vescovi.


 Qualche giorno fa la Conferenza Episcopale tedesca ha fornito cifre che testimoniano di costante e preoccupante declino del cattolicesimo nella patria di Benedetto XVI. A dispetto dei numeri, il cardinale di Monaco, Reinhard Marx, ha definito la Chiesa come una “forza energica, il cui messaggio è ascoltato e accettato”.


Solo puzza di zolfo?

Il “Patto delle Catacombe”



Ieri mi sono imbattuto casualmente in un articolo sul “Patto delle Catacombe”. Mi sono stropicciato gli occhi e mi son detto, alla toscana (un querciolino non rinnega mai le sue radici): oh icchegliè? Incomincio a leggere l’articolo e, man mano che procedo nella lettura, mi sento sempre piú smarrito. Scopro che il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio Vaticano II, quaranta Padri Conciliari, nelle Catacombe di Domitilla, firmarono il “Patto delle Catacombe”. Cado dalle nuvole: in cinquant’anni, non avevo mai sentito parlare di simile patto. 

lunedì 18 luglio 2016

Agli odierni fautori del neopaganesimo

Come Pio XI avrebbe riposto a Kasper, Forte, Spadaro… sul matrimonio

Brano dall’enciclica di Pio XI Casti Connubi (1930)


[…] Ma ciò che soprattutto impedisce la restaurazione e la perfezione del matrimonio stabilito da Cristo Redentore, è, come avvertimmo, Venerabili Fratelli, la sempre crescente facilità dei divorzi. Anzi, gli odierni fautori del neopaganesimo, per nulla fatti saggi dall’esperienza, vanno sempre più acremente contestando la sacra indissolubilità del coniugio e le leggi che la sostengono, e affermano doversi dichiarare lecito il divorzio, e che una legge nuova e più umana venga a sostituire leggi antiquate e sorpassate.

Sul modo di concepire Dio.

Nizza e l’islam. Brevi riflessioni sull’attentatore e sull’attentato


Dopo l’attentato di Nizza torno a parlare di Islam, ripetendo concetti già detti, ma che – ahimé! – mi rendo conto vanno ancora una volta ricordati a motivo di ciò che si sta leggendo e si sta ascoltando in questi giorni. Mi limito a poche riflessioni sull’attentatore e sull’attentato.

La parola non piace a Joge..

#DEFINIAMOLOGENOCIDIO - LA SOLLECITUDINE DI «AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE» CONTRO LA CRISTIANOFOBIA

Versus Dominum

                                Verso il Signore

altare

La proposta del cardinal Sarah si celebrare ad orientem, altro non è che la riproposizione di quanto Benedetto XVI ha scritto e proposto in molte occasioni.
Il riferimento di Benedetto era mons. Klaus Gamber, di cui riportiamo un bel testo.
di mons. Klaus Gamber

Il canto stonato del grillo ringalluzzito..!

Fine della “riforma della riforma” (/2): una necessaria verifica per “Summorum Pontificum” 

Rientro del Papa Emerito Benedetto XVI in Vaticano
Le notizie diffuse nelle ultime settimane dal fronte lefebvriano, le esternazioni imprudenti del Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Nota della Sala Stampa sul rapporto tra “rito ordinario” e “rito straordinario” impongono un supplemente di riflessione.
Circa 9 anni fa, nel luglio del 2007, le disposizioni che il Motu Proprio “Summorum Pontificum” (=SP) introduceva nella esperienza liturgica ecclesiale avevano bisogno di accurata verifica, come lo stesso documento indicava con chiarezza. Possiamo riassumere gli “steps” di quei primi anni in questo modo:

Il piccolo dio

ORGOGLIO E OPERAI DEL DIAVOLO

    L’orgoglio è lo spirito del mondo, la misura della distanza fra l’uomo e Dio. Gli zelanti operai del Diavolo, utili idioti che credono di vivere da cristiani all’ombra delle idee illuministe, marxiste e psicanalitiche 
di Francesco Lamendola  




 Quasi tutti i vizi umani, anche i peggiori, anche i più ripugnanti, possono essere dissimulati, con un grado maggiore o minore di abilità, si capisce; ma ve n’è uno che si rivela immediatamente, senza maschere e infingimenti, anche perché non ne vuole, è incapace di sopportarli: la superbia, e specialmente la superbia che si nutre di orgoglio.
L’orgoglio, la presunzione dell’uomo di poter fare da solo, il rifiuto di riconoscersi creatura, peccatore e penitente: questa è la radice di ogni altro male: questo è l’abisso che separa l’uomo da Dio; abisso che può essere superato con la lenta, paziente, tenace costruzione dell’umiltà, ma sempre con l’aiuto della grazia, altrimenti non sarebbe che una falsa umiltà ed un nuovo, diabolico travestimento dell’orgoglio medesimo.
Quanto più l’uomo è impastato di orgoglio, tanto più è lontano da Dio, perché l’orgoglio consiste in questo: nel rendersi il piccolo dio di se stesso; quanto più ci si è spogliati dell’orgoglio e rivestiti di umiltà, tanto più si è amici di Dio, si è vicini a Lui, si è pervasi dalla sua grazia.

Donna Camilla

La sindachessa, il crocifisso e il “prete Peppone”

Cascina è uno di quei Comuni dove per 70 anni regnava senza rivali la sinistra che col vecchio Pci doppiava la Dc. Susanna Ceccardi, non solo ha costretto il sindaco uscente del Pd al ballottaggio, ma è riuscita a sconfiggerlo. Ma contro di lei, don Camillo in gonnella, si è scagliato un sacerdote, nel ruolo di don Peppone. 


Caro direttore,
con gli amici della Bussola vorrei riflettere su un fatto partendo da una piccola storia, una di quelle che il grande Guareschi usava per insegnarci tante cose. Susanna Ceccardi è una giovane donna che per 5 anni ha seduto all'opposizione nei banchi del consiglio comunale di Cascina, secondo comune della provincia di Pisa per numero di abitanti. Alle recenti elezioni si è presentata come candidata a sindaco sostenuta da tutto il centrodestra. 
Esponente della Lega, Ceccardi ha condotto una campagna elettorale in modo molto dinamico, riuscendo a portare il segretario Salvini per ben due volte in città ad appoggiarla. Cascina è uno di quei Comuni dove per 70 anni chi avrebbe vinto lo si sapeva già prima delle elezioni, tanto era incontrastato il dominio della sinistra, che col vecchio Pci doppiava la Dc. Susanna Ceccardi non solo ha costretto il sindaco uscente del Pd al ballottaggio, ma è riuscita a sconfiggerlo, impresa che ha dell'incredibile e mai riuscita ad altri. 

Mai dire mai?

Brandmüller: "La rinuncia del papa è possibile, ma è da sperare che non succeda mai più"


Il cardinale tedesco, autorevole storico del cristianesimo, interviene sulla questione sempre più incandescente delle dimissioni di Benedetto XVI. Che a suo giudizio non hanno fatto bene alla Chiesa

di Sandro Magister



ROMA, 18 luglio 2016 – La disputa, sempre più accesa, sulla novità assoluta di "due papi" contemporaneamente in essere, uno regnante e uno "emerito", il primo "attivo" e il secondo "contemplativo", ha da oggi un nuovo contendente di assoluto rilievo, il cardinale Walter Brandmüller, che è entrato in campo con un articolo sull'autorevole rivista giuridica on line "Statoechiese.it":

> "Renuntiatio Papae". Alcune riflessioni storico-canonistiche

Brandmüller, 87 anni, tedesco, è un'autorità in materia. È stato per molti anni professore ordinario di storia della Chiesa nell'università di Augsburg. In Vaticano ha presieduto dal 1998 al 2009 il pontificio comitato di scienze storiche. Ed è stato fatto cardinale da Benedetto XVI nel 2010.

È stato uno dei sostenitori più risoluti del pontificato di Joseph Ratzinger. Non ha però accolto pacificamente la sua rinuncia al papato. È sua convinzione, infatti, che simili rinunce siano possibili, ma non tutte siano anche moralmente lecite, cioè orientate al "bonum commune" della Chiesa.

Tanto meno, poi, Brandmüller accetta che il dopo rinuncia abbia la forma che sta assumendo oggi con la figura del tutto inedita di un "papa emerito", con i rischi gravissimi, anche di uno scisma, che ciò a suo giudizio comporta.

Nel suo articolo, Brandmüller neppure usa la formula di "papa emerito". Anzi, definisce "necessaria e urgente una legislazione che definisca e regoli" lo statuto di chi è stato papa.

Qui di seguito è riprodotta quasi integralmente (e senza le note) la quinta e ultima parte dell'articolo del cardinale, con cinque proposte di regolamentazione della figura dell'ex-papa.

Una figura – si vedrà – radicalmente diversa da quella che oggi sta prendendo forma, specie dopo l'esplosivo intervento del 21 maggio scorso, alla Pontificia Università Gregoriana, dell'arcivescovo Georg Gänswein, il segretario di Ratzinger:

domenica 17 luglio 2016

Mejo er vero Zar

           

    Isis, abbiamo sottovalutato Putin
Nel 1993 la vita di Vladimir Putin cambia. Scoppia un incendio nella sua dacia, sua moglie rischia di morire e lui si salva per un soffio. Vede la morte in faccia, cerca un senso alle cose della vita e lo trova in Dio. Comincia così un periodo di avvicinamento e infine il ritorno al cristianesimo ortodosso.
La sua conversione non è un fatto da sottovalutare per comprendere la sua visione politica.

Zar de noantri

Lombardi addio. In Vaticano c'è un nuovo viceré della comunicazione

viganò
Con il suo ultimo motu proprio sulla separazione delle funzioni di amministrazione da quelle di controllo, papa Francesco ha tarpato definitivamente le ali al cardinale George Pell, che la stampa anglofona – a lui tuttora favorevole – aveva insignito dell'epiteto di nuovo "zar" delle finanze vaticane.
Ma se la stella del prefetto della segreteria per l'economia sembra ormai offuscata, nel firmamento vaticano brilla sempre di più quella del prefetto dell'altra nuova segreteria, quella per le comunicazioni.

Chi dovrebbe parlar chiaro?

Nizza? Colpa dei preti

Inutile prendersela con i politici per l'attentato. Cardinali, teologi e Papa dovrebbero parlare chiaro
Colpa dei politici? No, colpa dei preti. Pur con tutta la mia personale, aristotelica disistima verso i politici democratici, non posso pretendere nulla da François Hollande. Non l’avete forse visto in faccia? Non l’avete guardato bene quel parruccone, quel tinto? Sarebbe come pretendere dal Luigi XVI dipinto da Callet, sepolto vivo sotto gli ermellini, di fermare i forconi della Rivoluzione Francese che di lì a poco si sarebbero presentati sotto la sua finestra.

L’intelligence? Non sarà mica intelligente pensare che l’intelligence possa pedinare sei milioni di maomettani francesi, cinque milioni di maomettani tedeschi, un milione e mezzo di maomettani italiani…