Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Sull’unica religione che si deve professare. Pubblicamente. Specie da Papi.
L’Occidente laico, come noto, intima che ogni religione venga confinata nel privato. “Religione e politica devono restare separati” ordina: nel senso che il politico lasci la sua fede (se ne ha una) in guardaroba prima di entrare in parlamento; nessuna ‘autorità’ osi criticare legislazioni che legalizzano vizi ( sodomia e droghe), delitti (aborto) e peccati, con l’argomento che esiste una distinzione tra Bene e Male, che la legge deve salvaguardare; o peggio, eccepisca che violano i dieci comandamenti: altrimenti sarà accusata di “intollerabile ingerenza” e di voler imporre “dogmi” alla libertà dell’uomo finalmente liberato da ogni tabù, e sarà escluso dallo spazio pubblico.
Dopo la notizia, venuta dalla Francia, che in seguito allo sgozzamento ai piedi dell’altare di Don Jacques Hamel, dei rappresentanti musulmani si recheranno nelle chiese cattoliche, anche a Messa, per dar prova della loro solidarietà con noi poveri cattolici “offesi nell’onore” e “colpiti nelle carni”… dopo tale notizia, ripresa a vario titolo da vari giornali e perfino a titolo elogiativo dai più autorevoli giornali cattolici, si sono moltiplicate le reazioni sia perplesse sia indignate di diversi cattolici.
Il 30 luglio 2016, a Cracovia, in visita alla chiesa di San Francesco, Papa Francesco ha pensato bene di rivolgere a Dio una preghiera strappalacrime per la pace nel mondo, chiedendo la difesa dal terrorismo.
Ecco la preghiera
Ippolito Romano, primo antipapa, poi condannato ad metalla – cioè alle miniere della Sardegna – dall’Imperatore Massimino il Trace, vi affrontò il martirio nel 235 in compagnia del vero papa Ponziano, con il quale si era colà riconciliato ponendo così fine allo scisma della Chiesa di Roma. La reale attribuzione delle numerose opere pervenuteci sotto il suo nome è controversa, motivo per cui non è facile definire con precisione il suo pensiero teologico; sembra tuttavia che, pur avendo validamente imitato sant’Ireneo (del quale fu forse discepolo) nella confutazione delle eresie, egli stesso non fosse del tutto esente dal subordinazionismo.
Sull’aereo che lo ha portato in Polonia, papa Francesco, parlando con i giornalisti, ha fatto riferimento
all’impennata di atti terroristici che sta caratterizzando questi giorni. Nell’occasione il Pontefice ha ribadito (infatti lo aveva detto più volte) due concetti.
Primo: ciò che sta avvenendo non sarebbe classificabile come “guerra di religione”, ma solo come guerra planetaria (a pezzi) esito di cause esclusivamente economiche.
Secondo: le guerre le fanno e le vogliono gli altri, cioè chi non è religioso, perché (sono sue testuali parole) «le religioni vogliono la pace».
Il presidente della Conferenza episcopale polacca, l’arcivescovo Stanislaw Gadecki, ha fatto qualche breve dichiarazione sull’incontro a porte chiuse del Pontefice con i vescovi della nazione.
E’ LECITO PARLARE IN SENSO TEOLOGICAMENTE STRETTO DI “CHIESA CONCILIARE” SOSTANZIALMENTE DIVERSA DALLA CHIESA CATTOLICA?
Chiesa cattolica con iconostasi
PremessaQuando si parla di Concilio Vaticano II come dogmaticamente inaccettabile (1), non si può racchiudere in tale constatazione di “rottura oggettiva con la Tradizione apostolica” (2) la responsabilità soggettiva o formale di chi lo ha accolto in buona fede, pensando di obbedire all’Autorità.
Così come, quando si constata la nocività oggettiva del Novus Ordo Missae, non si vuole minimamente offendere chi pensa di celebrarlo – in buona fede – in obbedienza all’Autorità, per ignoranza incolpevole delle carenze dottrinali del Nuovo Rito.
Queste carenze furono sùbito messe in luce nel “Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae” con la “Lettera di presentazione” dei cardinali ANTONIO BACCI e ALFREDO OTTAVIANI, ove si trovano considerazioni severe sulla non piena ortodossia oggettiva del nuovo rito (“si allontana impressionantemente dalla dottrina cattolica sul Sacrificio della Messa qual è stata definita dal Concilio di Trento”) e si chiede al Papa di abrogarlo quale “legge nociva”.
Padre Jacques ucciso“in odium fidei”: la nottata non passerà ma loro sì già morti in quell’anima che non riconoscono più nei ricchi paramenti che nascondono a fatica corpi appesantiti dal benessere materiale e nei loro riti ormai vuoti
di R.Pecchioli
Padre Jacques Hamel era normanno, aveva 86 anni e, nonostante l’età, continuava il suo ministero di prete cattolico nella parrocchia di Santo Stefano ( Saint Etienne). Dopo 58 anni di sacerdozio, due giovanissimi mussulmani di origine magrebina nati in Francia ed in possesso, per ius soli, della cittadinanza transalpina, lo hanno sgozzato come un capretto nella sua chiesa al grido di Allah Akbar , Dio è grande.
Il padreterno è grande davvero e certo avrà accolto il vecchio prete martire e forse anche i due assassini, convinti della conformità del loro gesto al volere di Allah.
Musulmani a Messa: un atto insensato Che cosa si spera di ottenere dall’ingresso, proposto per oggi, dei musulmani nelle nostre chiese quando viene celebrata la Messa? Nessuno di loro penserà di entrare in luogo sacro, dove si svolge una funzione sacra e si adora il vero Dio. E' una pia illusione irenista. Sarà un’empia profanazione della Messa.
L’informazione è ripresa da Avvenire del 30 luglio, da cui riportiamo per esteso - con qualche neretto nostro - a scanso di equivoci:
“Preghiera e fraternità: sono i due temi al centro dell’omelia di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nella Messa celebrata in una domenica mattina di caldo sole estivo nella chiesa di San Bernardino a Cracovia, accanto a Casa Italia, per responsabili e animatori della struttura al servizio dei pellegrini italiani, presenti le prime avanguardie dei ragazzi in arrivo dal nostro Paese … Galantino ha commentato il brano biblico della supplica di Abramo per salvare Sodoma, “una città sulla quale nessuno avrebbe scommesso niente, eccetto Abramo”. Infatti, fa notare Galantino alle centinaia di giovani che gremiscono la bella chiesa barocca a ridosso della collina del Wawel, “la sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo, uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo. Abramo, uomo di preghiera, annuncia e invita a guardare alle possibilità positive. Abramo, uomo di preghiera, è un instancabile cercatore di segni di speranza da presentare al Signore perché li valorizzi”.
Adesso l’èlite chiede la testa dei cristiani in terra d’Europa. Cosa succederà al mondo e alla Chiesa?
1°Il braccialetto “svuotacarceri”- 2° Programmazione cecchino- 3° Verità imbarazzanti- 4° Pedine sacrificabili e inconsapevoli- 5° Il Padrone del Mondo di Robert Benson e il futuro della Chiesa.
Domenica 31 luglio, la nuova farsa, il nuovo tradimento
I pastori felloni cinguettano di gioia all’annuncio che i negatori della Divinità di Cristo, i musulmani, verranno a far visita nelle chiese cattoliche in Francia e in Italia. Vengono per prenderci meglio le misure? “Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” (Lc, 11 – 23). Per la neochiesa, evidentemente, si sbagliava l’evangelista.
di Paolo Deotto
.
Mentre alla Giornata Mondiale della Gioventù si somministrano ai giovani libretti e messaggi porno, come ben documentato ieri nell’articolo di Elisabetta Frezza, domani, domenica 31 luglio 2016, si terrà un nuovo tipo di commedia, un nuovo passo verso la creazione di quella religione unica che è sempre più smaccatamente nei piani di (OMISSIS), pecorescamente seguito dai funzionari della neochiesa che, non avendo alcun interesse per Nostro Signore Gesù Cristo, hanno a cuore soprattutto la conservazione del posto di lavoro. E vanno capiti, poveretti… con questa crisi, e con la facilità con cui il direttore generale, dal Q.G. di Santa Marta, stanga i dissidenti, obbedire non è solo una scelta consona al loro non essere uomini, ma è anche una necessità.
L’ignoranza sul Mondialismo – Il Fenomeno Bergoglio come sintomo del declino del Mondo Moderno
Siamo nel bel mezzo di una spietata e occulta guerra di religione e ideologico-culturale. I reali mandanti restano nell'oscurità…ma qualcuno non se ne accorge…
La nostra civiltà è giunta al capolinea? Gli Europei svirilizzati,
fiaccati moralmente e spiritualmente, si sono abituati a pensare che non
ci sia bisogna di lottare per difendere ciò che si ama e ciò in cui si
crede di Francesco Lamendola
Non
vogliamo certo impancarci a profeti e, pertanto, ci guardiamo bene dal
profetizzare che stiamo vivendo i tempi dell’Apocalisse. Può darsi che
non siano affatto gli ultimi tempi in assoluto, però siamo convinti che
lo siano in senso relativo; che siano, letteralmente, gli ultimi tempi
dell’Europa e della nostra civiltà, così come l’abbiamo conosciuta, così
come l’abbiamo ricevuta quando eravamo bambini: una civiltà cristiana, ordinata, imperfetta ma ragionevolmente a misura d’uomo,
dove il bene era ancora il bene (anche se non sempre veniva praticato) e
il male era ancora male (anche se non sempre veniva evitato); dove il
vero e il falso, il buono e il cattivo, il giusto e l’ingiusto, il bello
e il brutto erano ancora delle coppie oppositive molto chiare, e non
formavano la marmellata odierna dove tutti i contrasti
si stemperano e si sciolgono, non perché subentri una forma di
arricchimento reciproco, ma perché ogni cosa si appiattisce e si omologa
sullo stampo dell’universo consumista, ormai imperante a
trecentosessanta gradi.
La Massoneria ecclesiastica ha preso il timone della navicella di
Pietro? il pericolo di una mutazione genetica nella Chiesa e nella sua
dottrina sta aprendo la strada alla possibilità di una spettacolare
vittoria del Diavolo
di Francesco Lamendola
Monsignor
Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana – non
un vescovo qualsiasi, pertanto, ma il numero uno di tutti i vescovi
italiani, almeno in senso gerarchico – nel corso di una omelia,
riportata testualmente dal quotidiano cattolico semi-ufficiale Avvenire (il
cui pacchetto azionario è controllato al 75% da una fondazione
religiosa della C.E.I.), ha recentemente affermato che Dio risparmiò
dalla distruzione Sodoma e Gomorra per la preghiera di Abramo e per la
presenza di alcuni giusti nelle città peccatrici.
Ora, i casi sono due: o monsignor Galatino non ha mai letto la Bibbia, e non sa quello che dice, oppure sa quello che dice, conosce la Bibbia
e, pertanto, ha deciso di stravolgerla, di capovolgerla, di farle dire
il contrario di ciò che essa dice: il che, tecnicamente, si chiama apostasia. Perché nel libro della Genesi si
dice chiaramente che Dio avrebbe voluto risparmiare Sodoma, e, alle
insistenti preghiere di Abramo, promise che non l’avrebbe distrutta, a
condizione che vi avesse trovato anche solo dieci giusti; ma quei dieci
giusti, non li trovò. Gli unici giusti erano Lot e si i suoi familiari,
che però non erano Sodomiti, ma stranieri venuti ad abitare in quel
luogo: distinzione fondamentale secondo la dottrina e la pratica
giuridica del mondo antico (non bastava risiedere ad Atene o a Roma per
essere cittadini ateniesi o romani, con gli obblighi e i diritti a ciò relativi).
Nell’intervista rilasciata a La Civiltà Cattolica
(n. 3918 del 19 settembre 2013) alla domanda di Padre Spadaro: «Quale
punto della spiritualità ignaziana la aiuta meglio a vivere il
ministero?», Papa Francesco risponde:
«Il discernimento. Il discernimento è una delle cose che piú ha lavorato
interiormente sant’Ignazio. Per lui è uno strumento di lotta per
conoscere meglio il Signore e seguirlo piú da vicino. Mi ha sempre
colpito una massima con la quale viene descritta la visione di Ignazio: Non coerceri a maximo, sed contineri a minimo divinum est.
Ho molto riflettuto su questa frase in ordine al governo, ad essere
superiore: non essere ristretti dallo spazio piú grande, ma essere in
grado di stare nello spazio piú ristretto. Questa virtú del grande e del
piccolo è la magnanimità, che dalla posizione in cui siamo ci fa
guardare sempre l’orizzonte. È fare le cose piccole di ogni giorno con
un cuore grande e aperto a Dio e agli altri. È valorizzare le cose
piccole all’interno di grandi orizzonti, quelli del Regno di Dio».
Una libertà selvaggia, priva di un orientamento dettato dalla verità oggettiva, che l’intelletto ha il compito di indagare e accogliere; una fratellanza velleitaria, priva di un contenuto basato sulla legge naturale, che la coscienza porta inscritta in sé; un’uguaglianza ideologica, priva di un fondamento metafisico immutabile, che la ragione è in grado di riconoscere a prescindere dalle mode culturali. Aggiungete a questo l’influsso del protestantesimo – esaltato dalla nouvelle théologie e considerato equivalente al cattolicesimo – con il suo sola Scriptura(interpretata mediante lettura privata, in chiave esistenziale e individualistica, fuori del solco di Tradizione e Magistero), il suo sola gratia (compresa come favore arbitrario ed estrinseco, anziché come comunicazione soprannaturale di Dio che richiede la cooperazione umana) e il suo sola fides (concepita come fatto meramente soggettivo, piuttosto che come adesione ragionevole alla verità rivelata, resa possibile dalla corrispondente virtù teologale)… e otterrete il disastro in cui siamo coinvolti.
Le apparizioni di Fatima, a grandi linee, sono conosciute. Quello che vorremmo approfondire qui, perché ci sembra non sia mai stato fatto in modo chiaro, è però la profezia della (poco) famosa aurora boreale del 25-26 gennaio 1938 e di quella del 23 agosto 1939.
Nelle
apparizioni portoghesi la Madonna, oltre a mostrare l’Inferno, dichiarò
anche che sotto il pontificato di Pio XI, se gli uomini non si fossero
convertiti, sarebbe scoppiata un’altra guerra mondiale, più spaventosa
della prima, annunciata da una “notte illuminata da una luce sconosciuta”.
Decisamente la Madonna di Fatima non fu, diciamo così, rassicurante.
Fatto sta, però, che se l’apparizione è vera, il messaggio è chiaro:
sono necessari conversione, penitenza, preghiera, altrimenti ci sarà un
castigo. Nel senso che altrimenti Dio avrebbe lasciato l’uomo in balia
di se stesso e della sua cattiveria: non c’è peggior castigo, infatti,
di quello che noi uomini spesso siamo così bravi ad infliggerci, da
soli.
Come la
virtù ha già in sé, in parte, il suo premio, così il peccato porta in sé
una pena: è male non solo di fronte a Dio, ma anche per l’uomo.
La Genesi biblica secondo don Guido Bortoluzzi. Le sue esperienze
mistiche, le 8 visioni profetiche che chiarificano ma non stravolgono il
senso del racconto biblico. Il rapporto con Albino Luciani e la visione
sul Vajont di Francesco Lamendola
L’Alpago
è uno dei luoghi più belli al mondo. In questa conca situata fra il
Lago di Santa Croce, la chiostra delle Dolomiti d’Alpago e la Foresta
del Cansiglio, in uno scenario verde e azzurro di straordinaria serenità
e di bucolico incanto, condusse la sua vita raccolta e pensosa un prete
il cui nome dice poco al grande pubblico, don Guido Bortoluzzi, nato il
7 ottobre 1907 a Puos d’Alpago e morto l‘8 ottobre 1991 a Meano,
frazione di Santa Giustina, sempre in provincia di Belluno. Tutta la sua
esistenza si consumò in quest’angolo appartato delle Prealpi Bellunesi,
senza mai toccare una grande città e senza mai venire in contatto con
esponenti della cultura del suo tempo; e fu amareggiata da
incomprensioni e ostilità da parte dei suoi superiori e di una parte del
clero, dovute al carattere sconcertante delle rivelazioni di cui
sarebbe stato il destinatario. Non c’è da stupirsene: ancora oggi, il contenuto di tali rivelazioni private provoca un effetto notevole nel lettore,
anche il più benevolo e bendisposto; ed è difficile non essere ben
disposti nei confronti di questo umile parroco che possedeva doni
carismatici non indifferenti e che lasciò, in quanti lo conobbero, una
profonda impressione di dolcezza, di semplicità e quasi di evangelica
ingenuità.
Nell’anno 2014, il 9 di Agosto, l’Arcivescovo cristiano iracheno di Mosul, Emil Nona, aveva ammonito l’Europa affermando: “Le nostre sofferenze di oggi sono il preludio dei quelle che anche voi europei e cristiani occidentali dovrete soffrire in un futuro prossimo”.
Quelle parole erano profetiche di quanto sarebbe presto accaduto: l’attacco jihadista contro la Chiesa di Saint Etienne du Rouvray in Francia, lo scorso martedì, che è culminato con il primo sacerdote cattolico assassinato dallo Stato Islamico sul suolo europeo, ci ha fatto ricordare quel monito.
Galantino “salva” Sodoma e Gomorra e riscrive la Bibbia
Sì, avete letto bene e non siamo “noi” i cattivi che fanno le pulci alla sacra Gerarchia della Chiesa allo sbando. Il tutto è portato magnificamente, virgolettato, nelle pagine – niente meno – di Avvenire, voce ufficiale dell’episcopato italiano, e tutti zitti, guai a chi fiata.
Sex and the church. L’Amoris Laetitia invade Cracovia
Allagiornata mondiale della gioventùsono stati distribuiti ai ragazzi convenuti da ogni angolo di mondoopuscoli di educazione sessualeil cui contenuto non può che togliere ogni dubbio sulle intenzioni dei suoi ideatori e promotori, e sulle loro pulsioni profonde. Senza nemmeno il tentativo di mascherarle sotto un velo pietoso di pudicizia perché, tutto ormai si consuma nel segno dell’esibizione. Cosa devono ancora vedere le anime belle per capire l’abisso in cui è scivolata la neochiesa?
di Elisabetta Frezza
. La neochiesa di Bergoglio e dei suoi collaboratori, bisogna dargliene atto, nonostante tutto riesce ancora a stupire.
Alla giornata mondiale della gioventù sono stati distribuiti ai ragazzi convenuti da ogni angolo di mondo opuscoli di educazione sessuale il cui contenuto non può che togliere ogni dubbio sulle intenzioni dei suoi ideatori e promotori, e sulle loro pulsioni profonde. Senza nemmeno il tentativo di mascherarle sotto un velo pietoso di pudicizia perché, tutto ormai si consuma nel segno dell’esibizione. O meglio, dell’esibizionismo.
Ne parla il sito americano Lifesitenews (clicca quiper l’articolo eclicca qui per vedere le istruttive pornoimmagini dell’opuscolo), mettendo in luce come nel nuovo programma vaticano sia scavalcato il primato educativo dei genitori, e come sia cancellato del tutto il concetto di peccato (e di peccato mortale) in sfregio alle ammonizioni di Nostra Signora di Fatima, di cui corre il centesimo anniversario.
FASTI NEFASTI ALLA GMG 2016 Organizzati dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana
La notizia è talmente chiara che ci limiteremo a riportare solo qualche titolo sulla relazione che la CEI ha voluto stabilire tra il cosiddetto gay pride e la festa dei giovani italiani a Cracovia
E’ una guerra mondiale a pezzi, ma è una guerra di religione?
La questione è importante.
“Abbiamo bisogno di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace. Quando parlo di guerra, parlo di guerra sul serio e non di guerra di religione. C’è guerra per interessi, soldi, risorse della natura, per il dominio sui popoli – ha spiegato – questi sono i motivi. Qualcuno parla di guerra di religione, ma tutte le religioni vogliono la pace. La guerra la vogliono gli altri, capito?”.
Queste parole di Bergoglio pronunciate sull’aereo che lo stava portando a Cracovia per la GMG 2016 hanno dato seguito a forti polemiche.
Modesto contributo alla chiacchiera su guerra di religione. In forma di catechismo.
Un caro lettore, travolto come tutti dallo stato d’animo
collettivo indotto, mi ha scritto: “Stamani tutti i media riportano
queste parole di Bergoglio che quella in essere non è una guerra di
religione.
Ovviamente il senso della gente comune sa che questa è una menzogna.
Non riesco a capire la logica di questo messaggio subito ripreso, ad
esempio, dal presidente della repubblica. Spero possa accennare una
risposta in un suo prossimo articolo. La ringrazio.
Prego per Lei e la sua famiglia.”
Mi sono quindi risolto a riportare qualche argomento di cui il nostro
amico – e chiunque vorrà interloquire nella chiacchiera frenetica sulla
guerra di religione in corso — potrà fare riferimento. Sul
terrorismo islamico, riporto fatti incontrovertibili. Sotto forma di
catechismo, così spero sia più semplice
Rispetto dei luoghi sacri, decoro dell’abito sacerdotale… qualcuno se ne ricorda? diGiovanni Lugaresi
. “… E’ perciò un peccato che di fatto, la consacrazione […] venga ai nostri giorni vanificata, proprio ad opera di sacerdoti, con manifestazioni non compatibili col luogo sacro: concerti, spettacoli, balletti, riunioni di ogni tipo, che un tempo si facevano fuori, o ‘di fronte al tempio’, come ricorda la parola latina pro-fanum; sembra inarrestabile il fenomeno delle chiese adibite a concerti non solo di musica sacra ma profana: gli atti non sacri che normalmente si fanno altrove, comportano una profanazione. Nella pubblicità delle cosiddette ‘Notti Sacre’, scorreva in sequenza la scritta ‘musica, preghiera e spettacoli nelle chiese’: una scimmiottatura delle ‘Notti Bianche’, ormai diffuse nelle città secolarizzate europee. Come il cristiano nell’iniziazione consacra se stesso a Dio, dopo l’esorcismo, così il luogo santo con la dedicazione è consacrato a Dio, dopo essere stato sottratto all’influenza del maligno, che deve restare fuori del tempio con tutte le sue azioni. Non si possono ospitare tali o altre azioni profane, laddove si celebrano i divini misteri. Come è possibile che vescovi e preti abbiamo dimenticato che quel luogo, edificato spesso con sacrificio dei fedeli, è stato ‘dedicato’ – parola che ricorda l’atto con cui si offre qualcosa di molto personale a chi si ama – a Dio?…”.
… la mania moderna per l’efficienza fisica… Un corpo senza anima o quasi, senza destino eterno o quasi, può solo desiderare di essere bello ed efficiente qui e ora. Se il paradiso deve essere quaggiù in terra, che sia veramente un luogo di piaceri e di delizie. Ma Padre Pio…
Giovedì 28 luglio 2016
. È pervenuta in Redazione:
.
Caro Alessandro Gnocchi,
la mia riflessione le sembrerà magari poco rilevante, visto tutto quanto sta accadendo, ma a mio avviso il decadere dei tempi si vede anche dai dettagli. Mi riferisco all’increscioso spettacolo che si vede in città e in campagna di tutta quella gente che a ogni ora del giorno corre sui marciapiedi o per i viottoli bardata come gli atleti olimpici con tanto di cuffietta per ascoltare la musica. Ma dove corrono? Mi chiedo io. Non certo in cerca di qualcosa che dia un senso alla loro vita. E poi c’è ancora chi pensa che questa società, non dico civiltà, possa reagire all’aggressione dell’islam.
Grazie per l’attenzione Giulio Volta
.
Chi sono e cosa chiedono i firmatari dell’appello contro
l’Amoris laetitia di Papa Francesco
Aveva fatto rumore, per la verità più all’estero che in Italia, il documento che poco più d’un mese fa era stato portato all’attenzione del Decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, ai patriarchi e ai 218 cardinali di Santa Romana Chiesa. Il testo, di 13 pagine, aveva per tema l’esortazione apostolica post sinodale “Amoris laetitia”, promulgata dal Papa al termine delle due grandi assemblee dell’autunno 2014 e 2015 convocate per discutere delle sfide della famiglia nel mondo contemporaneo.
Il mistero dell’anima davanti alla morte lo conoscono solo il morente e Dio. La morte rappresenta la soglia davanti alla quale il sapere umano si deve fermare e la scienza deve tacere. E'lo spettacolo del mistero, la maestà della morte
di F.Lamendola
Il mistero dell’anima di fronte alla morte è un mistero grande, luminoso e terribile: sono solo in due a conoscerlo, colui che muore e Dio.
Gli altri, possono solo guardare dall’esterno: il che, ovviamente, cambia del tutto la prospettiva. È come osservare dall’esterno una casa dalle finestre chiuse, o appena socchiuse: nessuno è in grado di dire con assoluta certezza quel che avviene all’interno, anche se quella casa ci è nota, anche se ci siamo stati dentro chissà quante volte. Adesso, però, è diverso; adesso nessuno apre alla porta e nessuno si affaccia a rispondere. C’è un grande silenzio e le tendine, in quel silenzio, si muovono leggermente al soffio del vento; ma nessun suono, nessun altro segno di vita giungono dall’interno. Perfino chi era un frequentatore abituale di quella casa, forse un ospite gradito, ora si trova nella stessa situazione di un prefetto estraneo: anche lui è lì, sulla strada, come chiunque altro; e si fa delle domande; anche lui guarda, ma non sa, non può avere le risposte.
"La statua della Madonna piange davanti ai fedeli": la notizia fa il giro del mondo
In Honduras "una statua della Madonna proveniente da Medjugorje, benedetta durante un'apparizione dai frati francescani della provincia di Mostar, ha cominciato a lacrimare copiosamente domenica scorsa 17 luglio 2016, proprio nel primo giorno della novena a San Giacomo, patrono di Medjugorje". E' quanto scrive Paolo Brosio sulla sua pagina Facebook riportando la notizia del quotidiano 'La Tribuna', "rimbalzata immediatamente in tutti i paesi della ex Jugoslavia".
"La lacrimazione - prosegue il giornalista - è avvenuta alla presenza di numerosi testimoni tra i quali Ivis Romero, coordinatore del centro pastorale dell’università cattolica. La statua era custodita nella cappella della chiesa del campus universitario cattolico della città di Danli".
Della vicenda "se ne sta occupando in prima persona" il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, "uno tra i più stretti collaboratori di Papa Francesco" scrive Brosio. Nel luogo dove è avvenuto il fenomeno "stanno affluendo decine di migliaia di persone da tutto il Centro America".
C'è da aggiungere che, a partire dal settembre 1995, una copia della stessa statuina di Medjugorje, anche questa di proprietà dei coniugi Gregori, in determinate occasioni, trasuderebbe quella che - secondo quanto riportato dal giornalista Riccardo Caniato - è risultata essere "un'essenza, di origine vegetale, frutto della mescolanza di molti profumi" [R. Caniato, Non solo lacrime, in "Oggi", n. 20/2010, p. 93]. Scrive padre Ubodi:
Da notare però che è sempre la stessa statuina ed è sempre presente la famiglia Gregori.
[F. Ubodi, La Madonna di Civitavecchia – Lacrime e messaggi, Piemme, 2006, p. 47]
Quindi, la prima statua, una volta resa inaccessibile in chiesa (dove si trova dal giugno 1995), non ha più presentato presunti fenomeni di alcun tipo. Mentre questi sono iniziati (durando tuttora) su un'altra statua alla quale i Gregori hanno accesso.
Peraltro, come sempre purtroppo accade in questi casi, non sono mai stati interpellati dei prestigiatori illusionisti, cioè dei professionisti esperti in trucchi
L'illusionista Alfredo Barrago, intervistato nel febbraio 1999 dall'emittente Sardegna 1, dichiarò: "Ci sono almeno una cinquantina di modi che io conosco, metodi, insomma trucchi, per farla piangere [una statua]" [minuto 04:16 del video].
I cosiddetti “combattenti dell’Islam” che uccidono in nome di Allah sono dei diavoli
Nel Nome di Allah, l’Unico l’Onnipotente, il Sempre Eterno, il Clemente ed il Misericordioso e per la migliore delle Sue Creatureﷺ
In risposta ad una lettera comparsa su La STAMPA.
Nella Rubrica “Lettere e Commenti” (pagina 26 de La STAMPA del lunedì 18 Luglio 2016) è comparso un interessante articolo sul cosiddetto Terrorismo Islamico dal titolo “Più prevenzione, raid e lotta ai finanziamenti” a firma Giampiero Massolo, Ambasciatore.
Interessante perché punta il dito sulla questione economica che coinvolge il terrorismo. Sono ormai certo che i primi a voler avere delle risposte su chi veramente finanzia il cosiddetto “terrorismo Islamico” sia alla fonte che con l’acquisto del petrolio sono i Musulmani stessi. Con la percentuale altissima di morti Musulmani per mano del cosiddetto “terrorismo Islamico” – siamo a circa 1000 morti Musulmani per un morto non-Musulmano – senza contare i milioni di Musulmani sfollati dai luoghi dove imperversano l’IS ed Al-Qaeda e muoiono per stenti per la pericolosità del viaggio per poi rimanere in strutture che ricordano più i lager nazisti che luoghi di ricezione per persone spogliate dei loro beni. Già si è domandato qualcuno a chi vanno i soldi degli sfollati che pagano un biglietto di sola andata come un gioiello di Tiffany ma danzano con la morte e la povertà. Si domandano forse i giornalisti quanti soldi frutta all’anno il traghetto degli sfollati? A chi viene venduto e quanto frutta il petrolio dei luoghi occupati abusivamente e proditoriamente?