OTTUSI IERI O IMPAZZITI OGGI
Erano ottusi allora o sono impazziti adesso? C’è una domanda che inquieta coloro che hanno assistito alla stupefacente metamorfosi della Chiesa negli ultimi 50 anni:"ne hanno davvero coscienza costoro di quel che hanno fatto?"
di Francesco Lamendola
C’è una domanda che inquieta, e non può non inquietare, coloro i quali hanno assistito alla stupefacente metamorfosi della Chiesa cattolica nell’arco degli ultimi cinquant’anni, e hanno visto gran parte del clero passare a dire e fare tutta una serie di cose che prima sarebbero state semplicemente inconcepibili; hanno visto monsignori e sacerdoti, e da ultimo anche il papa, arrivare a dire e fare delle cose che sono l’esatta antitesi di ciò che dicevano e facevano i loro predecessori di mezzo secolo fa; che hanno visto, infine, e vedono ogni giorno, tutto questo vasto mondo di persone che si dicono cattoliche, dai teologi che insegnano nelle Facoltà universitarie fino all’ultimo credente che pratica, bene o male, la sua religione, andare continuamente a caccia di novità, di “svolte”, di ”riforme”, e inventarsi senza posa qualche ulteriore “progresso”, in modo da spostare sempre più avanti il baricentro della Chiesa, con la pretesa di modificare, dopo la liturgia, la stessa dottrina, e, incredibile a dirsi, di fabbricarsi una “fede” nuova di zecca, la quale, benché a parole lo neghino, è ben differente da quella dei loro padri, anzi, per dirla tutta, è qualcosa di completamente diverso, se non addirittura la sua antitesi radicale e inconciliabile. Ora, la domanda è questa: Ma hanno davvero coscienza, costoro, e specialmente i più anziani, i preti di una certa età, i religiosi coi capelli bianchi, i fedeli ormai pensionati e nonni con figli e nipoti, hanno davvero coscienza di quel che hanno fatto e che continuano a fare?