ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 6 ottobre 2017

Il tacere delle orazioni dei santi

Apocalisse 8, 1: il “SILENZIO del Cielo” e la “DESOLAZIONE della terra”. CI SIAMO?
Tratto da:
Commento all'Apocalisse
 del servo di Dio don Dolindo Ruotolo.

Riferimento: Ap 8, 1.

(L’italiano è un po’ datato scrivendo don Dolindo nel 1943-44 ma si capisce tutto integralmente per cui preferisco lasciare il testo così com’è).

COMMENTO
« E quando [l’Agnello] ebbe aperto il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per quasi mezz’ora (Ap 8, 1).

Quel silenzio era segno di stupore ma comportava ancora il tacere delle orazioni dei santi per il genere umano (...). Quel silenzio dava dunque l’impressione di una grande desolazione per la terra, la quale era come abbandonata a se stessa.
San Giovanni vide una scena grandiosa ed impressionante: si aprì il settimo sigillo, si diradò il velo che copriva i tempi futuri e l’iniquità degli uomini, e la terra apparve ai suoi occhi in tutta la sua miseria. Era nello spazio come un piccolo globo che roteava sulla sua orbita, ma egli vi distingueva in una visione d’insieme tutte le genti e le loro iniquità.

La potenza della preghiera del Santo Rosario

Lepanto, Austria, Fatima: Maria vincit!

La potenza della preghiera
del Santo Rosario, la cui festa di celebra il 7 ottobre,
si è manifestata in tante, tantissime occasioni nella Storia.


Questa festa fu istituita con il nome di "Madonna della Vittoria"
da San Pio V Papa per ricordare la battaglia di Lepanto,
svoltasi appunto il 7 ottobre del 1571,
nella quale la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell'Impero ottomano.


Un altro avvenimento, assolutamente straordinario, storico, quello che ha salvato l’Austria dal dominio sovietico dopo la seconda guerra mondiale.


Davanti al mistero di Dio


IL MOMENTO DELLA VERITA'         

Le anime sono come cera in attesa del sigillo. Che cos’è l’anima di un essere umano e cos’è un sigillo? Alla morte, è il momento della verità: spogliata delle false apparenze, l’anima si mostra nuda, per quello che realmente è 
di Francesco Lamendola  

 

 Che cos’è l’anima di un essere umano? È un foglio bianco, una cera in attesa del sigillo che verrà impresso su di lei, mostrando, una volta per tutte, se essa è divenuta quel che doveva essere, se vi si è avvicinata, oppure se ha scelto di diventare tutt’altro, tradendo se stessa e mancando alla propria vocazione divina. Tutte le anime sono chiamate, tutte hanno una vocazione; nessuna è destinata a vivere solo per se stessa.
E che cos’è un sigillo? Un sigillo è un segno, signum (diminutivo: sigillum) che s’imprime su di un documento per certificarne l’autenticità. Nello stesso tempo, un oggetto “sigillato” è un oggetto che ha ricevuto una forma definitiva, e il cui contenuto non può più essere alterato o modificato. Non si può aprire una lettera sigillata, se non rompendo il sigillo; e non si può entrare in una casa sui cui siano stati apposti i sigilli, se non spezzando questi ultimi. Ciò che ha ricevuto un sigillo, ciò che è stato impresso con un sigillo, deve restare così come è: quella lettera, quella casa, sono state sigillate, ma anche suggellate; e una cosa suggellata è una cosa definita, compiuta una volta per tutte; suggellare un’azione, una cerimonia, un’impresa, vuol dire imprimere ad esse il tratto definitivo, portarle a coronamento. Anche “suggello” deriva da sigillum. Sigillare, suggellare, indicano l’azione di chiudere qualcosa, o di portarla a compimento, o entrambe le azioni insieme: chiudere e portare a compimento.
L’anima riceve il suo sigillo al momento della morte; ma non è la morte, il sigillo. Il sigillo è il giudizio di Dio; meglio: è lo specchiarsi dell’anima nella sua volontà. 

Volersi bene..?

Un vescovo Conciliare vuole bene ai Tradizionalisti?... Egli non riesce a vedere come il Vaticano II conduca all’Inferno.

Riporto le riflessioni, chiare e puntuali, di Mons. Richard Nelson Williamson (stmarcelinitiative.com) in merito ad alcune affermazioni di Mons. Athanasius Schneider, ritenuto da tanti vescovo "tradizionalista". Da leggere e meditare...
p.Elia
 
Mons. Athanasius Schneider (nella foto), originario della Germania, ma ora vescovo di Astana in Kazakistan, si è fatto conoscere dai tradizionalisti in questi ultimi anni per le sue molte affermazioni almeno apparentemente amichevoli per la Tradizione cattolica. Per esempio l’anno scorso si è associato pubblicamente agli interrogativi che i quattro cardinali hanno presentato sulla dottrina esposta da Papa Francesco nel documento pontificio, Amoris Laetitia. Quando si fa tanto per criticare lo scivolamento a “sinistra” della Chiesa, è possibile che poi non si comprenda o apprezzi l’essere attaccato da “destra”, ma qui è in giuoco la Verità, non le nostre piccole personalità.


Presto la ghigliottina..

L’ABATE FARIA HA PAURA DI ANDARE IN VATICANO. E IL CARDINALE MÜLLER DESCRIVE IL CLIMA DI PAURA NELLA CHIESA.



 Dopo uno strano periodo di silenzio, è tornato a scrivermi l’Abate Faria. Mi preoccupavo un poco dell’assenza, ma adesso capisco perché. Leggete.
In questi giorni di correzioni fraterne o meno, mi sono aggirato un poco di meno nei paraggi del Vaticano, per non dover incontrare confratelli ed ascoltare le loro lamentele pro e contro l’augusto pontefice. A Roma ormai è un caos, il Vaticano sembra Fort Apache. Sono molto cauto anche con i miei confratelli e parco nel farmi selfies con loro, non vorrei trovarmi un domani sui giornali accoppiato ad un sacerdote sotto inchiesta per qualche malefatta, non passa giorno che qualcuno non va a finire in cronaca nera.

Pietro no, lui sì.

Dio tollera i nostri peccati? Pietro ha tradito o rinnegato Gesù?



Cari Amici non è pignoleria la nostra, ma sana apologetica e comprensione nell’uso di certi termini che, leggendo i Vangeli o il Magistero ecclesiale, fanno la differenza.
Non è la prima volta che il santo Padre Francesco, e non solo lui, attribuisce a Pietro il “tradimento” usando lo stesso termine per Giuda “il traditore”. Si poteva pensare ad un errore di lingua, il Papa spiega le sue omelie mattutine in italiano e forse, l’uso di certi termini, non fanno per lui alcuna differenza, si esprime in buona fede. O quando dice espressamente che “Dio tollera i peccati“… Sono in molti che ci hanno scritto chiedendoci un chiarimento, anche per l’ultima omelia del mattino 4 ottobre, nella quale il santo Padre ha espresso questi due pensieri in modo ambiguo:
  1. basti pensare, ha rilanciato il Papa, «all’abbandono dei discepoli, al tradimento di Pietro».
  2. In questo modo si può «fare oggi un colloquio con lui: quante volte io cerco di fare tante cose e non guardo te, che hai fatto questo per me? Tu che sei entrato in pazienza — l’uomo paziente, Dio paziente — e che con tanta pazienza tolleri i miei peccati, i miei fallimenti?».

Bergoglian insider

SAN FRANCESCO VOLEVA CONVERTIRE IL SULTANO, SCRISSE SAN BONAVENTURA. PER I BUONISTI È INACCETTABILE

San Francesco voleva convertire il Sultano, scrisse san Bonaventura. Per i buonisti è inaccettabile

Siamo arrivati a questo punto di cecità. È difficile crederlo, ma è scritto nero su bianco, qui. Non è vero – secondo Gianni Valente di Vatican Insider – quello che ha scritto San Bonaventura da Bagnoregio nella Legenda Maior. San Bonaventura, cioè, è un bugiardo quando riporta quello che San Francesco disse al Sultano: «Se, tu col tuo popolo, vuoi convertirti a Cristo, io resterò molto volentieri con voi. Se, invece, esiti ad abbandonare la legge di Maometto per la fede di Cristo, da’ ordine di accendere un fuoco il più grande possibile: io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa» (IX, 8).

Paolino rivelante (o psycoveggente?

Quando il Kgb spiava i vescovi di Medjugorje

L'indagine parte dall'estate 1981, proprio dalle prime apparizioni. E la Chiesa di Mostar annuncia querele

Nell'estate del 1981, pochi giorni dopo le prime apparizioni, gli agenti segreti del Kgb e i loro colleghi jugoslavi erano già a Medjugorje, fino ad allora uno sperduto villaggio fra le montagne dell'Erzegovina.

E studiavano il modo per soffocare quel fenomeno preoccupante che iniziava a calamitare pellegrini e suscitava conversioni in serie. In quei mesi e poi negli anni successivi fu tentato di tutto per spegnere l'incendio della fede. Quella campagna feroce fu, come è noto, un fallimento e non ci fu verso di far cambiare idea ai sei ragazzini che affermavano di vedere la Madonna. Ma l'operazione, fra arresti, minacce, calunnie, ballon, riuscì almeno sul piano istituzionale: il vescovo dell'epoca, monsignor Pavao Zanic, si scagliò contro i veggenti e i frati francescani che li proteggevano, spingendo sempre più la Chiesa verso posizioni scettiche sul delicatissimo argomento. Solo che nei primissimi giorni monsignor Zanic non la pensava cosi, anzi era convinto dell'autenticità di quel che i ragazzi andavano raccontando nello sconcerto generale. Il vescovo di Mostar, nella cui diocesi rientra Medjugorje, fu costretto a cambiare idea con un ricatto ben orchestrato fra Mosca e Belgrado: se non avesse seguito le direttive ricevute sarebbe saltata fuori una scandalosa relazione omosessuale da lui instaurata tanti anni prima con un altro sacerdote.

Nobel o Ignobel?

REFERENDUM SULL’IMMIGRAZIONE    
            
Salvini batterebbe Bergoglio. Inchiodati dai sondaggi gli architetti della società multirazziale si sono ormai rassegnati a battere in ritirata. Il Papa, lo dico da credente farebbe bene a studiarsi un buon manuale di storia italiana 
di Michele Rallo   





  
Inchiodati dai sondaggi (quelli pubblici e, soprattutto, quelli “riservati”), gli architetti della società multirazziale si sono ormai rassegnati a battere in ritirata. Figuratevi che Angelino – che come ex ministro degli Interni ha certamente accesso ai sondaggi riservati – si è rifiutato di votare la legge sullo Ius Soli; neanche con la minaccia che il governo possa cadere; e neanche con le pressioni che – a quanto si sussurra in ambienti “solitamente bene informati” – avrebbe ricevuto da parte del Vaticano.
Il dato che emerge dai sondaggi è che, sull’immigrazione, gli italiani la pensano come Salvini e non come il Papa. Il quale Papa – lo dico da credente – farebbe bene a studiarsi un buon manuale di storia italiana, con particolare riferimento alla presa di Porta Pia e alla fine dello Stato Pontificio. Fine dello Stato Pontificio (siamo negli anni 1859-1871) che segnò anche la fine del potere temporale della Chiesa e della pretesa di imporre il volere del Papa-Re agli italiani.

giovedì 5 ottobre 2017

Poche parole, ma importanti

Cosa insegna la preghiera che l’Angelo insegnò ai pastorelli di Fatima?


Si avvicina il 13 ottobre, Centenario dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima.
Offriamo una breve riflessione su una preghiera insegnata ai pastorelli dall’Angelo, apparso loro qualche tempo prima della Madonna.
Mio Dio! Io credo, adoro, spero e Vi amo; Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano”.
È fatta di poche parole, ma importanti, che, se meditate, lasciano un segno.
Riflettiamoci.

Che la Divina Provvidenza intervenga a favore della Chiesa


E ora? Dopo la «Correctio», quali sviluppi?

    «Eresia» e «scisma», parole dal sapore antico e che sembravano quasi sparite dal vocabolario dei cattolici,  stanno tornando al centro di numerose analisi e osservazioni sulla situazione attuale della Chiesa. Per molti cattolici, che hanno a cuore la salvaguardia della fede così come l’unità della Chiesa, queste parole sono fonte di inquietudine. Di qui una domanda che, pur senza mai perdere la fiducia nello Spirito di Verità, «assiduo Avvocato e Difensore dell’opera della salvezza» (definizione di san Giovanni Paolo II) è spesso carica di angoscia: e ora?
In particolare, dopo la pubblicazione, avvenuta il 24 settembre 2017, della «Correctio filialis de haeresibus propagatis» («Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie»), l’idea che il papa stesso, mediante il suo magistero, sia incorso in affermazioni di contenuto eretico è ormai al centro di un vasto e vivace dibattito, che di giorno in giorno si fa sempre più appassionato.
All’origine di tutto, come ben sappiamo, c’è  l’esortazione apostolica «Amoris laetitia», nella quale, secondo i quaranta firmatari della «Correctio» (saliti nel frattempo a duecentosedici, senza contare le migliaia di adesioni a raccolte di firme collegate all’iniziativa) sarebbero rintracciabili ben sette proposizioni eretiche riguardanti il matrimonio, la vita morale e la ricezione dei sacramenti.

Perennemente in retroguardia


 MACCHE' PRETI SCOMODI

I preti scomodi "Nuove star televisive": non più scomodi per nessuno hanno preso il controllo della navicella di San Pietro e continuano ad essere scomodi solo per i veri cattolici questi ultimi più che mai confusi e incomodati 
di Francesco Lamendola   

Si credono perennemente all’avanguardia, fin da prima del Concilio Vaticano II, e non vedono la contraddizion che nol consente: essere perennemente all’avanguardia significa essere perennemente alla retroguardia, perché il loro dio, la modernità, corre comunque più in fretta di loro, e chi è all’avanguardia oggi, sarà un fossile vivente dopodomani. Nel 1965 si credevano e parevano dei rivoluzionari; oggi si credono ancora tali, ma sono semplicemente dei cascami di un passato morto e sepolto in tutto il resto del mondo: solo qui, nella neochiesa catto-progressista di papa Bergoglio, possono illudersi che non sia cambiato niente e che loro siano sempre giovani e ruspanti come lo erano più di cinquant’anni fa. Parliamo dei preti di sinistra, modernisti e “di strada”: gente invecchiata male, come il vino inacidito nelle botti: non hanno capito niente né della Chiesa, né del mondo moderno, tanto è vero che hanno creduto di poter unire e mescolare le due realtà, tranquillamente, come se fosse la cosa più naturale e più giusta, il loro destino e la loro missione storica: ma sono solo dei falliti, sbugiardati dai fatti e così cocciuti e presuntuosi, così malati di superbia e narcisismo, da non voler neppure rendersene conto. 

Ciò che è certa è la confusione

Card. Leo Burke:Fraternità San Pio X:
o riconciliata o scismatica 
 




In occasione di una Conferenza sulla Sacra Liturgia, tenutasi a Medford, nell’Oregon, USA, il 15 luglio 2017, un fedele ha chiesto al Card. Leo Burke: E’ mai lecito assistere alla liturgia della FSSPX e ricevervi la Comunione?

Questa domanda è stata formulata molte volte nel corso di questi ultimi quarant’anni, e la stessa Commissione Ecclesia Dei, interpellata sempre dai fedeli, ha risposto in modo ondivago, riuscendo di fatto a non dare una risposta definitiva.
Quando era Presidente della stessa Commissione, il Card. Castrillon Hoyos ebbe modo di affermare più volte che la Fraternità non era in stato di scisma.
Ciò nonostante, dal momento che il Motu Proprio Ecclesia Dei del 2 luglio 1988 non è stato mai abrogato, almeno in quella sua parte che riconosce il crimine di scisma a carico dei vescovi della Fraternità e quindi di tutti coloro che li seguono o sostengono, allo stato attuale l’intera Fraternità può essere considerata scismatica.
Questo però non costituisce un punto fermo e incontrovertibile, poiché i distinguo e gli stessi atti della Santa Sede permettono di lasciare in sospeso la questione, che nessuno mai ha voluto realmente risolvere, né dal punto di vista teologico, né dal punto di vista canonico. Ciò che è certa è la confusione, come accade per tutto ciò che in dottrina, in liturgia e in disciplina ecclesiastica è seguito al Vaticano II.

Più uguali che diversi


Trento e Lutero per me pari sono. Un'indagine choc su cattolici e protestanti   
                          

Capita sempre più spesso che scolaresche protestanti del Nord Europa, in visita a Roma, siano portate dai loro insegnanti ad assistere a una messa cattolica, per vedere com'è, e facciano tranquillamente la comunione.
È anche questo l'effetto di un crescente avvicinamento al ribasso tra le due fedi, nel sentire di molti protestanti e cattolici d'Europa e d'America, di cui ha dato conferma una capillare indagine condotta in una quindicina di paesi dal Pew Research Center di Washington:
A 500 anni dall'affissione a Wittenberg delle sue 95 tesi, quindi, Martin Lutero non è più quel fomentatore di discordia che è stato per secoli.

Ciò che manca di peso


Correctio filialis un primo bilancio


(di Roberto de Mattei) Il 25 settembre, all’indomani della pubblicazione della Correctio filialis a papa Francesco, il portavoce della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke, ha smentito con ironica sufficienza la notizia diffusa dall’Ansa, secondo la quale l’accesso al sito della Correctio sarebbe stato bloccato dalla Santa Sede: «Figurarsi se facciamo questo per una lettera con 60 nomi». Il direttore della Sala Stampa, che giudica le iniziative in base al numero dei “followers”, può essere interessato a sapere che www.correctiofilialis.org, a otto giorni dalla sua messa on-line, ha avuto oltre 180mila singoli visitatori e 330 mila pagine visitate. Le visite vengono da 200 diversi paesi dei cinque continenti. L’Italia e gli Stati Uniti guidano il numero degli accessi. Inoltre, la lettera di correzione indirizzata a papa Francesco da 62 studiosi, è stata condivisa, al 3 ottobre, da 216 teologi, pastori, professori, studiosi di tutte le nazionalità, le cui firme sono visibili sul sito. Ad essi vanno aggiunti decine di migliaia di aderenti,che hanno apposto le loro firme sul sito ufficiale o su altri siti cattolici, che sostengono attivamente l’iniziativa quali onepeterfive.com, lifesitenews.com, katholisches.Info.

Può avvenire ancora oggi?

 Un "angelo di luce", le mille facce di Satana oggi                


Tra le difficoltà incontrate dall’apostolo Paolo a Corinto, ci fu la presenza di falsi apostoli, descritti come un «primo venuto», che se predica «un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi» o un altro spirito o un altro vangelo, «voi siete ben disposti ad accettarlo» (2Cor 11,4-5). E fin qui tutto normale, almeno per san Paolo. Quanto segue invece è una bomba: «Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere» (2Cor 11,14-15). Dunque Satana si maschera come pensiero e suggestione positiva, e con lui altri si mascherano come ministri di giustizia, anche’essi rivestiti di luce a tutta prima rassicurante.
Viene subito da domandarsi: può avvenire ancora oggi? E se sì, come avviene? Un po’ di pazienza: prima di passare all’oggi, bisogna mettere qualcosa a fuoco.

Il Papa omonimo


FRATICELLI D'ITALIA                 
          
Ai miei tempi il 4 ottobre era vera festa nazionale condivisa perché San Francesco è l’unico italiano che mette d’accordo tutti credenti e laici. Ripartire da San Francesco? Il Santo di Assisi ci unisce il Papa omonimo ci divide di Marcello Veneziani  



Ai miei tempi il 4 ottobre era festa a scuola e in giro. Non facevi in tempo a tornare a scuola il 1° ottobre che il terzo giorno San Francesco ti resuscitava dai banchi e ti restituiva agli ultimi bagliori di settembre.
Era la vera festa nazionale condivisa perché San Francesco è l’unico italiano che mette d’accordo tutti, credenti e laici.
Piace ai cattolici, naturalmente, perché è santo, converte alla santità e alla carità, è cristianissimo, ha pure le stimmate. Non dispiace ai filo-islamici perché dialogava col sultano e i seguaci di Allah al tempo delle Crociate.
Piace ai comunisti, socialisti e loro derivati perché è coi poveri e i bisognosi ma il suo è l’unico comunismo che ammiriamo tutti, perché è volontario e personale, scontato sulla propria pelle e non imposto con la violenza da una dittatura.
Piace ai mistici e ai credenti perché la sua scelta di povertà non nasce da pauperismo ideologico o da rivolta sociale ma è una rinuncia ai beni del mondo, spogliarsi di tutto per entrare nudi e puri nel regno dei cieli al cospetto di Dio.

mercoledì 4 ottobre 2017

«La Chiesa sarà forte, umile, pia, povera, zelante...»

LA MATERNA APOCALISSE DELLA MADRE DI DIO: il messaggio segreto di La Salette pubblicato con imprimatur nel 1879

INTRODUZIONE
Quella che segue è la redazione del messaggio segreto consegnato dalla Vergine di La Salette a Melania Calvat e che fu pubblicata con l’imprimatur del vescovo di Lecce, mons. Zola, nel 1879.

Del segreto di La Salette (quello confidato dalla Madonna a Melania) esistono diverse redazioni. Il motivo di questa diversità anche contenutistica dei diversi testi (anche se nella sostanza chiaramente tutti corrispondono) sta nel fatto che, come la stessa Melania spiego in diverse occasioni, la Madonna le aveva preannunciato già nell’apparizione del 1846 che sarebbe in seguito ritornata per “dirle altre cose”, aggiungendo nuovi dettagli profetici e completando anche contenutisticamente quanto disse alla pastorella nel corso dell'appparizione del 19 settembre 1846.

“Uno deve obbedire a Dio più che all’uomo”


Robert Spaemann sul caso Seifert, Amoris Laetitia e la testimonianza della Verità  
                    

Nota dell’editore: quanto segue è un’intervista al professor Robert Spaemann, condotta dal Dr. Maike Hickson di OnePeterFive. Il Prof. Spaemann è un eminente filosofo cattolico tedesco ed ex membro della Pontificia Accademia per la Vita.
Maike Hickson (MH): il professor Josef Seifert è uno dei suoi studenti che ha scritto la sua tesi di abilitazione sotto la sua guida. Pertanto lei conosce personalmente lui e il suo lavoro. Inoltre, entrambi avete alzato le vostre voci a favore di una critica benevola del documento papale, Amoris Laetitia. Qual è stata la sua reazione alla decisione dell’Arcivescovo di Granada (Spagna) di licenziare il professor Seifert a causa della sua critica ad Amoris Laetitia?

La gente non ama i guastafeste

BIFFI: «PROFETI DI SVENTURA»? A PROCLAMARE ORE SERENE E TRANQUILLE, NELLA BIBBIA SONO SEMMAI I FALSI PROFETI

Biffi: «Profeti di sventura»? A proclamare ore serene e tranquille, nella Bibbia sono semmai i falsi profeti

[...] Papa Roncalli morì nella solennità di Pentecoste, il 3 giugno 1963. Anch’io lo rimpiangevo, perché avevo un’invincibile simpatia per lui. M’incantavano i suoi gesti “irrituali”, ed ero rallegrato dalle sue parole spesso sorprendenti e dalle sue uscite estemporanee.

Solo la valutazione di alcune frasi mi lasciava esitante. Ed erano proprio quelle che più facilmente di altre conquistavano gli animi, perché apparivano conformi alle istintive aspirazioni degli uomini. 

Petronius iceberg

Pranzo in San Petronio, è solo la punta dell'iceberg


Mentre la polemica sul pranzo nella Basilica di San Petronio a Bologna tiene ancora banco, viene documentato un altro clamoroso caso di profanazione, questa volta in Spagna, nel contesto della battaglia politica per l’indipendenza della Catalogna da Madrid. Domenica nella chiesa di Vila-rodona, diocesi di Tarragona, gremita di fedeli, si è svolta una strana liturgia (il prete è vestito con i paramenti sacri) in cui preghiere e canti hanno accompagnato lo spoglio delle schede che avveniva proprio davanti all’altare. Video mostrano anche il grande applauso della folla all’ingresso dell’urna che conteneva le schede votate.

Scene francamente sconcertanti, ma quel che qui si vuole sottolineare è che ormai non si tratta più di episodiche trasgressioni compiute da sacerdoti o vescovi border-line, ma di una chiara linea di tendenza che investe la Chiesa intera e che, con il pretesto di avvicinare Dio all’uomo, abolisce il confine tra sacro e profano.

Francesco papa?



Del San Francesco contestatore, sciamano e alieno…


Ci sono alcune date, nel corso dell’anno, in cui un cattolico è costretto, nonostante la loro festività, ad arrabbiarsi: in primis, Pasqua e Natale (divenute, soprattutto la seconda, la sagra del consumismo), il 31 ottobre (la Vigilia di Ognissanti, rimpiazzata da quell’americanata di Halloween) e, venendo a noi, il 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco d’Assisi.
Il Serafico Patriarca, uno dei più grandi e venerati santi della Chiesa Cattolica, di cui era devoto figlio, dovette subire una prima travisazione da parte di alcuni dei suoi stessi frati (stiamo parlando delle vere e proprie lotte che videro contrapposti diversi rami di francescani immediatamente dopo la morte del fondatore e per almeno un secolo) e, soprattutto, da parte dei primi riformatori protestanti (vedasi alcune stampe che mostravano San Francesco sdegnato per la corruzione papista e supportatore delle idee di Lutero e Calvino); si trattò, tuttavia, di fenomeni circoscritti, e dal tempo (la crisi dell’ordine, durata un secolo) e da altri motivi (i protestanti finirono per rifiutare in sé la mediazione e il culto dei santi, Serafico Patriarca compreso).

“Corani Laetitia“?

 Il Corano è la NUOVA BIBBIA? L'inganno del fornaio.


Dichiarazione Shock di Bergoglio!




Durante la Messa di Domenica, il Papa ha fatto una dichiarazione incredibile, sembra infatti che sia stato scoperto un nuovo testo antico in Santa Sede, che dimostri che Corano e Bibbia, non sono altro che due “Volumi” diversi di uno stesso testo: “Italiani, il Corano è la nuova bibbia! Non fraintendete queste mie parole, ma ho passato queste ultime settimane a studiare in modo approfondito il Corano Musulmano insieme ai miei sacerdoti, e siamo arrivati a una conclusione straordinaria. Sembra che il Corano e la Bibbia siano state entrambe scritte dagli stessi Apostoli.” La conferma scientifica l’abbiamo avuta dal ritrovamento nelle grotte del Vaticano di un antichissimo testo cristiano scritto dagli stessi apostoli dei Vangeli, chiamato “Corano Fidelis“, quasi sovrapponibile all’attuale testo sacro islamico.. Il sacerdote Muzio Giovardi ha inoltre dichiarato: “Siamo di fronte a una svolta epocale, da sempre Musulmani e Cristiani si sono scontrati sul piano religioso sulla veridicità delle proprie religioni. Da oggi non esisteranno miscredenti nè infedeli. Ma saremo tutti figli di uno stesso Padre, nostro signore Dio, o Allah, come preferite chiamarlo.” Sembra che quindi non vi sia nessuna differenza tra Allah e Dio, tra dogmi islamici e dogmi Cristiani, forse un giorno potremo leggere anche nella nostra chiesa il Corano oltre che Vangelo e Bibbia.

Incoscienti ed egoisti


ATTENTI AI FALSI MAESTRI               

Attualità di san Pietro nella II^lettera: «Per causa loro la via della verità sarà denigrata». Dio ama e perdona ma Dio sa anche punire e castigare perché Dio è somma giustizia e nemmeno l’amore è perfetto se manca la giustizia 
di Francesco Lamendola  

 

Come suonano di attualità, purtroppo, le parole di san Pietro, nella seconda lettera che porta il suo nome (2, 1-22; tradizione a cura di U. Vanni):

Ci furono falsi profeti nel popolo: ugualmente anche tra voi ci saranno falsi maestri, i quali introdurranno divisioni pericolose e, rinnegando il loro padrone che li riscattò, attireranno su se stessi una rovina veloce. Molti seguiranno le loro lascivie e per causa loro la via della verità sarà denigrata.  Nella loro cupidigia cercheranno di comprarvi con discorsi artefatti: ma il loro giudizio di condanna già da tempo è in azione e la loro perdizione non ritarda.
Dio infatti non perdonò agli angeli che avevano peccato, ma, condannandoli al tartaro, li confinò nelle fosse tenebrose perché vi fossero trattenuti fino al giudizio. Non perdonò al mondo antico, ma quando scatenò il diluvio sul mondo degli empi, custodì Noè come ottavo in quanto annunciatore di giustizia; condannò le città di Sodoma e Gomorra, incenerendole, dando un esempio agli empi di quanto accadrà nei tempi futuri; salvò il giusto Lot, tormentato dalla condotta sfrenata di gente senza legge. Infatti abitando, lui giusto, in mezzo a loro, sentiva la sua anima retta tormentata giorno per giorno da ciò che vedeva ed udiva in opere inique: il Signore seppe salvare i buoni dalla prova e conservare i cattivi fino al giorno del giudizio per punirli, specialmente coloro che seguivano la carne nella bramosia di turpitudini e disprezzavano la dignità del Signore.

Non c’è scampo?

A proposito della Correctio filialis 




Reso pubblico il documento col quale chierici e laici richiamano Papa Francesco per avere scritto, detto ed agito in maniera da favorire la diffusione di eresie, era inevitabile che si facessero sentire molte voci a favore e contro questo documento che si è voluto chiamare “correctio filialis”.

Esporremo qui alcune considerazioni relative a certi aspetti controversi contenuti nei vari interventi, prendendo in considerazione, ovviamente, gli elementi più importanti, aventi una portata generale, e trascurando quelli marginali che in questi casi finiscono inevitabilmente col presentarsi mischiati ai primi.

E’ stato detto che non poteva trattarsi di un formale atto di accusa di eresia, e questo è logico, perché i firmatari del documento non hanno titolo per formularne uno.
Ma, se questo è vero, così come titola il documento stesso: “correctio filialis”, evitando tecnicamente di presentarsi come “correctio fraterna”, meno vera è la giustificazione che un atto di accusa equivarrebbe a riconoscere che il Papa avrebbe  commesso il crimine di eresia, riconoscimento che, è stato obiettato, non è sostenibile, perché solo Dio conosce le vere intenzioni dei peccatori e dei colpevoli.