ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 2 ottobre 2013

Il papa giacobino e il papa modernista

bergoglio
Una premessa. Questo signore non meriterebbe più neanche di essere commentato ma ignorato, perché è un provocatore, uno che si diverte a scandalizzare i cattolici sparando amenità colossali sulle quali  poi si discute. Ormai il Dialogo tra il “vescovodiroma” e il Papa Giacobino è diventato la Regola prossima della “fede”, alla quale i cattolici devono prestare grande attenzione ed è questo che impone purtroppo, di dover intervenire: La Fede.

Come è bello piacere al mondo

Dalla Lettera di Papa Francesco a Eugenio Scalfari. Come è bello piacere al mondo  

Copia di chbmbNon scrivo queste righe per coloro che odiano Cristo, la Chiesa e i cristiani. Neanche per coloro che pur dicendosi cristiani, sono in realtà dediti alla trasformazione della Chiesa secondo il gusto della modernità anticristiana e quindi sono suoi traditori.
E nemmeno per i semplicioni, per i quali tutto va bene sempre e comunque.
Le scrivo, con la morte nel cuore, per tutti i “buoni”, che sono tanti; per tutti coloro che ogni giorno si sforzano di non vedere quanto sta accadendo, e lo fanno per amore della Chiesa e di Cristo.

Oye Como Va ?

Lettera a Papa Bergoglio di una cattolica perplessa
Huixquilucan, Messico, 23 settembre 2013

Carissimo Papa Francesco,
sono tanto lieta di avere l’opportunità di salutarti.Sicuramente non ti ricorderai di me; vedendo così tante persone nuove ogni giorno deve essere difficile ricordare tutti, anche coloro con cui hai conversato e vissuto durante il lungo corso della tua vita.Negli ultimi 12 anni, tu ed io, più volte ci siamo trovati in diversi incontri, riunioni della Chiesa e conferenze che hanno avuto luogo nelle città dell’America Centrale e Meridionale su temi diversi (la comunicazione, la catechesi, l’educazione).

Il cortile dei lebbrosi

Il Papa di Scalfari non sopporta di star chiuso nel recinto del clericalismo e con gesti regali cancella confini e smussa dottrine. Dovrebbe porre domande non solo ai cattolici, ma anche ai laicones

La prossima volta, sempre a un’ora scomoda, sempre passando dalla porta del Sant’Uffizio, parleranno anche del ruolo delle donne, giacché “la chiesa è femminile”. Conoscendolo, qualche scintilla o qualche brivido ne verrà. Ma sarà pur sempre un corollario, un declinare dal caso generale al particolare, ché le cose importanti le ha dette ora. Sull’attrattiva mondana s’è già amabilmente scherzato, e le seconde volte sono più serie. Che l’amore affettato di “laiconi e liberal” per Papa Francesco sia direttamente proporzionale all’allontanarsi di una avvertita minaccia, è pure stato notato. La vera domanda, dopo quattro pagine fitte di Repubblica, ieri, è come da ambo i lati, cattolici e laici, si possa ancora prendere sottogamba (un parroco bonaccione) oppure preoccuparsi solo per l’esteriorità (un pauperista di periferia), senza aver ancora messo a fuoco che il Papa gesuita e francescano cambia i perimetri e i parametri. La lotta tra la chiesa e il secolo, tra il dogma e la coscienza, che pure restano, cambiano senso e regole.

Il papa della porta accanto

Pensieri dopo l’intervista a Repubblica

Scalfari e l’enciclica del papa della porta accanto

Quello che Francesco dice mette in gioco il suo ruolo e la stessa Chiesa. È il punto di non ritorno
Papa Francesco tra la folla in Vaticano

Ancora crepe o crepes suzette?

Pierangelo Sequeri: «Il progressismo» di Francesco è di facciata 

Per il teologo Bergoglio non si discosta da Ratzinger.

Nessuna apertura. Solo una sfida. Il teologo su Bergoglio. Che si richiama al Concilio.

di Bruno Giurato
Il papa che scrive ai giornali e rilascia interviste. Francesco ha decisamente rivoluzionato la comunicazione della Santa sede. Ma cambierà anche la sostanza? E soprattutto: siamo sicuri che sia un bene che la sostanza cambi?

Ostentazione?

  Boffo : “Papa Francesco ha cura di non fare ostentazione”
Prendiamo due " chicche " dall’intervista ( QUI ) concessa dal Dott. Dino Boffo, Direttore di Tv2000, chiamata pure la TV dei Vescovi italiani :
Ora Bergoglio ha fatto discutere per le sue telefonate alla gente comune. Ma l’aspetto mediatico di questi gesti rischia di mettere in secondo piano la sacralità del Papa?

I topi si tuffano per primi..

FLASH! - FORMIGONI: SIAMO GIA' IN 25. NEL POMERIGGIO DAREMO VITA A UN GRUPPO AUTONOMO "I POPOLARI" (SI', POPOLARI ALLA PROCURA DI MILANO)…http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-formigoni-siamo-gia-in-25-nel-pomeriggio-daremo-vita-a-un-gruppo-autonomo-63800.htm

Comunione e liberazione dice addio a Berlusconi

Comunione e liberazione dice addio a Berlusconi
Cl e il Cav. ormai distanti: il sodalizio tra il movimento ciellino e Silvio Berlusconi, incrinato da tempo, ha vissuto in questi giorni la definitiva (e irreversibile?) rottura.

Si contraddicono


PERCHE' CANONIZZARE UN PAPA DI CUI SI CONTRADDICE IL MAGISTERO?


Lettera Enciclica "VERITATIS SPLENDOR"  del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II
Capitolo 32.
In alcune correnti del pensiero moderno si è giunti ad esaltare la libertà al punto da farne un assoluto, che sarebbe la sorgente dei valori.

Il fine e i mezzi


Il fine e i mezzi 

Nel mondo squilibrato in cui viviamo molti errori di comportamento nascono dalla confusione delle idee e dei concetti. Uno dei principali equivoci riguarda il rapporto tra il fine e i mezzi degli atti umani.

martedì 1 ottobre 2013

MIRACOLO! LO IOR PUBBLICA IL SUO PRIMO BILANCIO!

LA BANCA VATICANA È DI FATTO COMMISSARIATA DA “PROMONTORY” E KPMG - VON FREYBERG: “SIAMO PRONTI ALLE ISPEZIONI”

Mentre vengono chiusi i conti “sospetti” delle ambasciate presso la Santa Sede (transazioni da mezzo milione a botta), il presidente tedesco presenta i conti 2012: “Iniziativa rivoluzionaria per un istituto così riservato. Utile da 87 milioni. Gli esperti americani di Promontory revisionano ogni singolo conto”…

UN TERZO PAPA

1. PERSEGUITATO DALLE CHIAMATE DI SCALFARI, DIO PADRE GLI MANDA IL SUO STALKER TELEFONICO PIÙ ALTO IN GRADO ED È SUBITO LIBRO (A ‘’REPUBBLICA’’ NON SI BUTTA NIENTE) - 2. OGGI, IL GIORNALONE DIRETTO DALL’INCOLPEVOLE EZIOLO MAURO APRE CON TRE PAGINATE TRE DI DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI TRA PAPA BERGOGLIO ED EU-GENIO SCALFARI - 3. NELLA LUNGA INTERVISTA, IL PAPA DICE UN SACCO DI BELLE COSE ED EU-GENIO GLI TIENE BOTTA EGREGIAMENTE. SI FA STRADA L’IDEA CHE DOPO RATZINGER E BERGOGLIO, SI POSSA NOMINARE UN TERZO PAPA, ADDETTO AI NON CREDENTI. SCALFARI, OVVIAMENTE - 4. “SE LA CHIESA DIVENTERÀ COME LUI LA PENSA E LA VUOLE SARÀ CAMBIATA UN’EPOCA” -

Prodigioso complotto alla Harry Potter..?

Esclusiva. Brosio su statua illuminata: «Prodigio o complotto, la Madonna di Vicka è in Parrocchia e ha già dato frutti. Mi fido di Papa Francesco»


madonninaLa Madonnina di Lourdes, che si è illuminata a Medjugorje, in questi giorni ha occupato un posto privilegiato nelle reti Mediaset e su Tgcom24. Perché Paolo Brosio, è un giornalista che si è occupato dallo sport alla cronaca nera ma oggi, da convertito, è soprattutto un esperto delle apparizioni nel piccolo Paese croato. Conduttore televisivo di una trasmissione che indaga sui fenomeni religiosi, è riuscito ad avere un’intervista a Vicka, intervistandola in diretta per la prima volta. Ma Paolo non ci sta ad essere accusato di fanatismo. Parla della statuetta, in realtà una statua di 1,20m circa, e del suo “sequestro conservativo” avvenuto ieri…
Perché tante critiche sul suo reportage a Medjugorje, dove è andato per indagare sul mistero della Madonnina di Vicka che si è illuminata?

Egli non c’è a priori..?

Il Papa esorcista

Da Wojtyla a Ratzinger, tra teologia e politica. Per Bergoglio il messaggio del cuore non necessita di razionalizzazione

Non c’è monarca al mondo, eletto o meno, che abbia pieni poteri come quelli di cui dispone nella chiesa cattolica – solo dal Concilio Vaticano primo! – il vescovo di Roma. (Il presidente Obama può trovare le motivazioni per la guerra e tracciare “linee invalicabili”, ma quando vuole dichiarare quella stessa guerra ha bisogno dell’approvazione del Congresso. Per non parlare di una qualsivoglia idea di apportare modifiche alla Costituzione americana…). Un Papa potrebbe, se lo volesse, modificare l’intera struttura di potere della chiesa cattolica. Non è nemmeno escluso che l’attuale titolare della carica abbia in mente un qualcosa di simile.

Prime crepe?

Piero Stefani incontentabile. Nemmeno Francesco gli piace
stefani
Piero Stefani, 64 anni, è uno degli intellettuali più titolati del cattolicesimo progressista italiano. Insegna ebraismo alla facoltà teologica di Milano e alla Pontificia Università Gregoriana. È da decenni firma nobile di “Il Regno”, l’autorevole quindicinale dei dehoniani di Bologna, dove tiene la rubrica mensile “Parole delle religioni”. Dirige collane di libri ed è autore di numerosi saggi in scienze religiose ed ecumenismo.
Non ha mai nascosto la sua contrarietà al pensiero di Benedetto XVI. Arrivò a scrivere che col discorso di Ratisbona si era messo “in uno stato di perenne ricattabilità da parte dell’islam” e che, più in generale, “l’astratta elevatezza del suo pensiero” manifestava “incapacità non solo di leggere e di interpretare, ma persino di recepire il mondo reale”.

Il nuovo Osservatore Romano


Papa Francesco e Scalfari, Repubblica nuovo Osservatore Romano?…

Papa Francesco e Scalfari, Repubblica nuovo Osservatore Romano?...
“La Chiesa ha il dovere di aprirsi alla modernità”. I mali del mondo? “I giovani senza lavoro e i vecchi soli”. Sono le parole del Papa in un colloquio con Eugenio Scalfari avvenuto martedì scorso nella residenza di Santa Marta, dopo lo scambio di lettere tra Bergoglio e il fondatore di Repubblica, e pubblicato oggi sul quotidiano diretto da Ezio Mauro.


CONTRO LA CORTE

Chi era Costui? (*)


IL PONTEFICE

Papa Francesco: «La Curia ha un difetto È troppo vaticano-centrica»

«Ripartire dal Concilio, aprire alla cultura moderna»

«I Capi della Chiesa spesso sono stati narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani. La corte è la lebbra del papato». Così Papa Francesco in un colloquio con Eugenio Scalfari su la Repubblica, che segue il loro scambio epistolare. La Curia non è la corte, ma vi sono talvolta «dei cortigiani» prosegue Francesco. Che indica anche le sue linee guida per cambiare la Chiesa: ripartire dal Concilio, aprire alla cultura moderna. Quindi aggiunge che il proselitismo è «una solenne sciocchezza», bisogna conoscersi e ascoltarsi. La Santa Sede «è troppo vaticano-centrica».
(*) “ANDATE IN TUTTO IL MONDO E FATE DISCEPOLI TUTTI I POPOLI DELLA TERRA…INSEGNANDO LORO AD OSSERVARE TUTTO CIO’ CHE VI HO  COMANDATO” (Mt. 28, 18-19)

lunedì 30 settembre 2013

IN MORTE DI UN PAPA SCOMODO:

 35 ANNI FA MORIVA (TRA MOLTI MISTERI), DOPO APPENA 33 GIORNI DI PONTIFICATO, ALBINO LUCIANI

La morte di Albino Luciani non è mai stata chiarita del tutto - Perché non fu eseguita l’autopsia, nonostante i sospetti di avvelenamento? Luciani aveva scoperto qualcosa di tremendo sul Vaticano e lo Ior? Davvero la P2 era coinvolta? Quale fu il ruolo dell’intoccabile Marcinkus?...

Miracolo ?

Il papa polacco sarà santo il 27 aprile

Wojtila sarà santo, nonostante l’ombra dei Legionari

La congregazione fu smantellata per gli scandali di pedofilia da Ratzinger, dopo anni di inerzia
Papa Giovanni Paolo II e Marcial Maciel Degollado

Miraggio


30 settembre 2013

Trovo commovente l’entusiasmo di tanti verso la pasta Barilla. Un entusiasmo di naufraghi che scorgono una nave in lontananza. Ma purtroppo è solo un miraggio.

Direttorio alla francese?

Con il “Direttorio” Papa Francesco cala l’asso della democratizzazione

papa francescoPietro Parolin alla Segreteria di Stato, Beniamino Stella alla Congregazione per il Clero, Lorenzo Baldisseri al Sinodo dei Vescovi, il cardinale Attilio Nicora a vigilare sulle attività finanziarie degli uffici vaticani, in primis sullo Ior, per prevenire il rischio riciclaggio ed altre possibili attività illecite.

Santificati i profeti di sventura!

Roncalli santo anche senza il miracolo “Era il cappellano di Gesù”
Papa Giovanni XXIII con il suo segretario Loris Capovilla
PAPA GIOVANNI XXIII CON IL SUO SEGRETARIO LORIS CAPOVILLA

I ricordi del segretario di Giovanni XXIII, monsignor Capovilla Oggi il Concistoro per la santificazione del papa Buono e di Wojtyla

«Ho subito avvertito la sua santità. L’ho conosciuto a 17 anni e gli sono stato accanto fino all’istante della morte».

Ad essersi «immediatamente accorto» di vivere «al fianco di un santo» è l’arcivescovo Loris Capovilla, storico segretario di Angelo Roncalli. All’inizio di una settimana che inciderà sul corso prossimo della storia della Chiesa, con la riunione della consulta per la riforma della Curia e il viaggio di Bergoglio ad Assisi, Francesco si appresta oggi a un altro atto tra i più significativi dei suoi primi mesi di pontificato. È in programma, nel Palazzo Apostolico il concistoro per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Nell’occasione il Pontefice ufficializzerà la data della cerimonia in cui verranno «promossi» santi i suoi due predecessori beati. Arrivano così a compimento insieme le storie di santità di due papi che Bergoglio ha voluto riunire anche nell’immaginario dei cattolici, col decreto di canonizzazione firmato il 5 luglio scorso, come esempi luminosi dell’istituzione stessa del papato. La data più probabile per la doppia cerimonia in piazza San Pietro è quella del 27 aprile, domenica della Divina Misericordia.

Si può? Si fa già..!

"Si potrà danzare in chiesa". Parola di gesuita (e ballerina)

di Satiricus
La liturgia sta alla vita cristiana come il Big Bang all'universo. Un piccolo cambiamento all'origine può modificare tutto lo svolgimento.
Che un gesuita e una ballerina si permettano di modificare la liturgia, quasi a imporre una modifica dal basso è semplicemente un sacrilegio.

Persecuzione strana?

LA CELEBRAZIONE DELLA MESSA GREGORIANA: NON È TUTT’ORO QUEL CHE LUCCICA… Due vicende ben significative: un sacerdote che rispetterebbe di più il Vetus Ordo astenendosene e affermazioni disvelatrici di F.F.I. . A margine: il ripristino…della “Messa di S.Biagio”

Quante volte abbiamo, anche noi, preferito il successo alla verità, la nostra reputazione alla giustizia. Dona forza, nella nostra vita, alla sottile voce della coscienza, alla Tua voce. Guardami come hai guardato Pietro dopo il rinnegamento (dalla Via Crucis romana del Venerdì Santo 2005, subito prima del penultimo Conclave).

Ci sono anche diritti personali che il voto non sacrifica e che tutti abbiamo l'obbligo di rispettare, come devono rispettarli anche i superiori. Questi non possono abusare dell'autorità che Dio ha dato loro, perché in tal caso sarebbero responsabili del disorientamento dei sudditi e del loro tirarsi indietro. [...] Ma non sapeva che non esiste al mondo nessuna autorità che possa costringerci a procedere contro la nostra coscienza?! (Suor Lucia, veggente di Fatima, nel libro - rivisto e approvato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede - Gli appelli del Messaggio di Fatima, pp. 184 e 265. Cfr. Una "risposta" significativa, pag. 19).
29-IX-2013, S. Michele Arcangelo

“È la Messa che conta”


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 La resistenza dell’Ovest inglese

 Durante il regno di Enrico VIII, in seguito al suo atto scismatico, furono operate in Inghilterra molte modifiche in campo religioso. Benché ciò non risultasse affatto gradito ai cattolici inglesi, essi tuttavia erano rassicurati dal fatto che la fede professata nelle loro parrocchie continuava ad essere la fede dei loro Padri. Enrico VIII si era separato da Roma, ma la Chiesa di cui si era proclamato capo non si era separata dalla dottrina romana.

domenica 29 settembre 2013

PADRE SANTO, A PROPOSITO DEL DEMONIO…


ecco una testimonianza del più noto esorcista del mondo - “carismatico” anche lui - pertinente a trarne le conseguenze

Abscondisti faciem tuam a nobis, et allisisti nos in manu iniquitatis nostrae (Rorate).

Senza la Madre Chiesa non c’è il perdono dei peccati (da un’omelia a Santa Marta – per quanto ha riportato la radio – di S.S. Francesco. Ma è questo il messaggio che passa all’ “uomo della strada” dalle parole in libertà del Papa gesuita e latinoamericano? E non è questa verità offuscata dalla ostinata marea ecumenista?).

Verso il mese del Santo Rosario
e il rinnovamento della consacrazione
del mondo al Cuore Immacolato di Maria

Dalla rivista (di area ciellina) 30 giorni n.6, giugno 2001, «Il fumo di Satana nella casa del Signore». Citata nella ristampa di Non disprezzate le profezie, che alle pp.XV-XVIII ne riporta i passi principali.

Democrazia cristiana?


Ecco la nuova Cei più democratica voluta da Papa Francesco

Ecco la nuova Cei più democratica voluta da Papa Francesco

Si prepara la grande rivoluzione nella Conferenza episcopale italiana. Dopo decenni di discussioni (fu Giovanni Paolo II, agli inizi degli anni Ottanta, a porre la questione), i vertici dell’episcopato del nostro Paese sono destinati a divenire carica elettiva. Niente più nomina papale, dunque, come è capitato fino a oggi. Francesco è dunque determinato a porre fine all’anomalia che distingue la conferenza episcopale italiana da tutte le altre. Saranno i vescovi a scegliersi presidente e segretario, non più il Primate d’Italia. Il procedimento di revisione dello Statuto è appena avviato, e nulla di ufficiale è ancora stato reso noto. Di certo, però, non è sfuggito quanto contenuto nella relazione presentata venerdì scorso da mons. Mariano Crociata, che della Cei è segretario uscente e che era dato come possibile nuovo ordinario militare per l’Italia – secondo voci di corridoio, lo stesso Crociata avrebbe però mostrato di non gradire tale destinazione. La conferenza episcopale italiana è pronta a valutare cambiamenti alla procedura di nomina dei propri vertici per fare proprie le indicazioni papali.
La disponibilità di Bagnasco a fare un passo indietro
Nei giorni scorsi, il cardinale Angelo Bagnasco (dal 2007 successore di Camillo Ruini) ha formalmente offerto al Papa la disponibilità a rimettere il mandato nell’ottica di attuare le modifiche discusse, con ben quattro anni d’anticipo rispetto alla scadenza naturale. Ma Francesco, pur deciso a imprimere un cambio di registro nella conduzione della Cei, avrebbe chiesto all’arcivescovo di Genova di rimanere in sella per sovrintendere all’aggiornamento statutario. Un processo che, secondo quanto riportato oggi dalla Stampa, potrebbe durare al massimo un anno. Entro il 2015, anno dell’apertura del convegno ecclesiale di Firenze, dunque, i vescovi potrebbero essere chiamati per la prima volta a eleggere il proprio capo. Questo, naturalmente, se a prevalere sarà l’opzione elettiva. Perché sarà l’episcopato, tramite questionario, a decidere se cambiare le norme oggi in vigore.
Le richieste del Papa
In ogni caso, Francesco chiede un chiaro cambio di passo. Dopo aver ribadito lo scorso maggio, durante la Professione di fede in San Pietro, che il compito di trattare con i governi locali è delegato alle conferenze locali, il Pontefice auspica che le singole conferenze regionali vengano sempre più coinvolte, all’insegna della collegialità http://www.formiche.net/2013/05/23/papa-francesco-ribalta-bertone-e-rida-potere-politico-alla-cei-di-bagnasco/. Un cambio di passo rispetto alla politica tradizionalmente verticista che ha contraddistinto l’ultimo ventennio. Non a caso, faceva notare qualche vescovo, da anni le prolusioni del cardinale-presidente erano divenute molto “politiche” con forti elementi di quella “ingerenza spirituale” che nell’intervista a Civiltà Cattolica il Papa ha mostrato di non condividere per nulla. Inoltre, e questa è stata una richiesta quasi perentoria, Bergoglio chiede che riguardo la diminuzione delle diocesi italiane si passi dalle parole ai fatti e si inizi quel taglio ritenuto ormai improrogabile e da anni oggetto di discussioni infinite. Troppe diocesi per pochi fedeli, costi troppo alti: le beghe campanilistiche non possono essere più una scusante.
Tutti si devono sintonizzare sulla frequenza impostata dal nuovo Papa, che prima di tutto predica essenzialità.




29 - 09 - 2013Matteo Matzuzzi

Chi cerca la guerra, la troverà?

Bagnasco pronto a lasciare la guida dei vescovi italiani

Angelo Bagnasco
ANGELO BAGNASCO

Ma su incarico di Francesco gestirà la fase di trasformazione della Cei

GIACOMO GALEAZZI ANDREA TORNIELLIROMA
Il cardinale Angelo Bagnasco e i vicepresidenti della Cei sono disponibili a lasciare il loro incarico. Ma l'attuale presidente, il cui secondo mandato scade nel 2016, rimarrà al suo posto per gestire la fase della revisione dello statuto della Conferenza episcopale, che con l'ok formale del dicastero vaticano per i vescovi potrebbe portare all'elezione presidente, fino ad oggi invece designato direttamente dal Papa. Poi la parola passerà ai vescovi italiani, che voteranno il loro leader, come avviene nel resto del mondo.

 Congelato, ma solo per il momento, anche il cambio del segretario della Cei, dopo che monsignor Mariano Crociata, il cui mandato scade fra un mese, ha rifiutato il trasferimento all'Ordinariato militare. Una scelta accolta con stupore in Vaticano. Francesco ha dunque affidato a Bagnasco il compito di traghettare la Cei nella transizione: un processo che potrebbe durare al massimo un anno, per arrivare all'eventuale elezione del nuovo presidente entro la fine del 2014.

Il Papa, come emerge anche dal comunicato diffuso al termine del consiglio permanente della Cei, ha chiesto ai vescovi di valorizzare le conferenze episcopali regionali e di rafforzare la collegialità. Attraverso un questionario, i vescovi si esprimeranno sulle possibili modifiche dello statuto e saranno loro dunque a decidere se cambiare o meno la modalità di designazione del presidente. Francesco chiede anche alla Chiesa italiana una «conversione pastorale», strutture più semplici e snelle, pastori più vicini alla gente.

Le riflessioni del Papa riformatore hanno fatto da sfondo in settimana lavori del «parlamentino» della Cei riunito a Roma da lunedì a mercoledì scorso. Bagnasco amministrerà dunque la trasformazione che deve porre fine a una storica anomalia e consentire ai vescovi - se lo vorranno - di eleggersi il presidente e il segretario generale.

Attualmente quello dei vescovi italiani è l’unico caso al mondo in cui i primi due scranni di una conferenza episcopale sono decisi direttamente dal Pontefice. L'indicazione di Francesco prevede un crescente coinvolgimento degli episcopati nazionali nel governo della Chiesa universale e una maggiore collegialità nelle decisioni. Nel caso prevalga l'opzione di eleggere il presidente, i vescovi potrebbero votare il successore di Bagnasco (o nel caso confermare lo stesso Bagnasco) prima del convegno ecclesiale di Firenze del 2015.

Un altro dei cantieri aperti su cui lavorano la Cei e la Santa Sede è la riduzione del numero delle diocesi nel nostro Paese, per tradizione storica molto numerose.
Lo scorso maggio Bergoglio aveva partecipato in Vaticano all’assemblea dei vescovi italiani e aveva esposto linee-guida che scaturiscono dalla lunga esperienza in quegli organismi di rappresentanza dell’episcopato sudamericano.

Per  quanto riguarda il dialogo con la politica nel nostro Paese spetta ai vescovi italiani. Il Papa ha così corretto la rotta a suo tempo indicata dal cardinale Tarcisio Bertone, che sei anni fa in una lettera a Bagnasco spiegò che dei rapporti con la politica italiana si occupava direttamente la Segreteria di Stato vaticana. Bergoglio, inoltre, ha chiesto di rafforzare il ruolo delle conferenze episcopali regionali e di ridurre "il numero delle diocesi tanto pesanti”, in quanto “siamo legati alle persone e alle comunità che ci sono state affidate, non siamo espressione di una struttura o di una necessità organizzativa". Attualmente le diocesi italiane sono 226.

L’ipotesi di rendere elettiva la guida della Cei era già stata presa in considerazione, e poi accantonata, durante il pontificato di Wojtyla. Bergoglio in Argentina era stato eletto presidente della conferenza episcopale.  Il suo predecessore, il cardinale Antonio Quarracino, la aveva individuato come possibile sostituto perché tra gli ausiliari di Buenos Aires era il più amato dai preti. Il suo maestro tra i gesuiti, padre Juan Carlos Scannone lo ricorda all’Osservatore Romano come «uomo di orchestra». Dunque, aggiunge, «non gli tremeranno i polsi nel fare riforme all’interno della Chiesa», però «non lo farà di colpo, in fondo ha una discendenza italiana, viene da piemontesi, per cui farà tutto molto diplomaticamente, saprà fare le riforme senza traumi, senza urti».

 Cancellare il «diritto di investitura» del vertice Cei è perciò coerente col «Bergoglio style».  Nell’ambito di una maggiore collegialità, Francesco ha chiesto di equiparare l’episcopato italiano al resto del pianeta. Il Papa è primate d’Italia e vescovo di Roma e per questo finora il mandato quinquennale alla guida della Conferenza episcopale italiana non è stato elettivo ma di nomina pontificia.  In genere (ma non esistono obblighi ufficiali) la designazione era preceduta da passaggi informali come le consultazioni all’interno della sedici conferenze regionali, ma l’indicazione restava a totale discrezione del Pontefice.
Un’anomalia appunto rispetto a tutte le altre conferenze nazionali del pianeta, dove i vescovi eleggono i loro rappresentanti che non necessariamente sono già cardinali o accedono alla porpora, come dimostrano, per esempio, l’attuale presidenza di Zollitsch in Germania o in passato quella di Gregory negli Usa.

In due soli casi i vescovi non votano il loro leader e cioè in Belgio (in quanto «ex officio» è presidente l’arcivescovo di Bruxelles) e tra i presuli latini dei paesi arabi dove il ruolo spetta sempre al patriarca latino di Gerusalemme in carica. Però anche in queste due uniche eccezioni, l’episcopato elegge comunque il «numero due», mentre in Italia pure il segretario generale è scelto dal Papa. Nel piano generale di riordino delle conferenze episcopali, Francesco (ed è il mandato attribuito a Bagnasco) intende mutare lo scenario attribuendo ai vescovi italiani la facoltà di indicare i loro vertici.
 «Sono necessarie variazioni di norme e procedure, però non esistono insormontabili impedimenti canonici», sottolineavano da tempo in Curia. Le conferenze episcopali non hanno base teologica, come è invece per i singoli vescovi, ma solo una base pratica, concreta. Finora gli episcopati regionali sono rimasti sullo sfondo mentre adesso avranno un ruolo determinante.
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/chiesa-italia-cei-28201/

Bagnasco non parla di dimissioni

Angelo Bagnasco
ANGELO BAGNASCO

Il leader dei vescovi ha celebrato messa questa mattina ma senza fare nessun accenno alla presidenza Cei

REDAZIONEROMA

Nessun accenno alle notizie su eventuali dimissioni dalla Cei, richieste o presentate, da parte del capo dei vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco, in occasione di una messa celebrata stamani nel santuario di San Michele a Recco.
  
Invitato da monsignor Franco Noli, rettore del Santuario per festeggiare la ricorrenza, Bagnasco non ha rilasciato dichiarazioni né ha fatto riferimenti alla situazione durante l' omelia.
  
Ha invece parlato tra l'altro della fede che «se non può vincere le difficoltà, aiuta a superarle».

”IL DIAVOLO CERCA LA GUERRA IN VATICANO”?

1. TRANQUILLI, CI PENSA IL PAPA “DEVIL-BUSTER”! - 2. NEL MIRINO DI BERGOGLIO, DOPO AVER SILURATO L’EX SEGRETARIO DI STATO BERTONE, C’È ANGELO BAGNASCO, DAL 2007 PADRONE INDISCUSSO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE, DOVE SI DISEGNANO I RAPPORTI DI POTERE TRA VATICANO E STATO ITALIANO - 3. BAGNASCO E I TRE VICEPRESIDENTI SONO PRONTI ALLE DIMISSIONI DOPO AVER FIUTATO L’INSOFFERENZA VERSO IL “PARTITO DEI VESCOVI” ACCUSATO, GIÀ IN CONCLAVE, DI AVER CONTRIBUITO ALLA GUERRA DI POTERE E AI VELENI NELLA CURIA ROMANA - 4. PAPA FRANCESCO PRIMA LIMITERÀ IL NUMERO DELLE DIOCESI E POI IMPORRÀ CHE IL PRESIDENTE DELLA CEI NON SIA PIÙ NOMINATO DAL PONTEFICE MA VENGA ELETTO DAI VESCOVI -

Mistero doloroso

~ MALATTIE SCANDALOSE, PECCATI SCANDALOSI 

~ QUANDO LA SOLA BONARIETÀ NON AIUTA ~
L’altro giorno, il 23 settembre, in una piazza del centro storico di Roma si celebrava la festa di san Pio da Pietrelcina. Finita la processione, davanti a una folla di devoti (vecchi e malati soprattutto, audience poco appetibile per i postmoderni, stupore misto a scherno nello sguardo dei modaioli in bicicletta che passavano lì accanto), il parroco della chiesa organizzatrice, che possiede varie reliquie del frate delle stigmate, ricordava con tormento che nella mattinata avevano affidato a Padre Pio i piccoli pazienti del reparto oncologico del Bambin Gesù, i bambini malati di cancro.

Meglio voi dei modernisti!



Sono un'atea. Sì, fin da quando ero bambina nonostante abbia frequentato una scuola elementare privata d'impronta cattolica non sono mai riuscita a credere in dio. I miei genitori ci hanno tentato, da credenti non praticanti, mi hanno fatto fare la comunione tra mille proteste. Non ci ho mai creduto e basta. Inoltre sono omosessuale -no, non pedofila, dato che troppo spesso vedo le due cose erroneamente associate, omosessuale con donne 18+ e consenzienti-, dunque tutto ciò che un cattolico può deprecare. Ma sapete una cosa?

Lo spensierato di Sion

A ROMA 400 INVIATI PER IL MEETING VOLUTO DA SANT'EGIDIO

L'abbraccio del Papa per la pace
via all'incontro mondiale della speranza

Lunedì, appello contro ogni guerra nell'incontro con i leader spirituali di 7 religioni. Francesco all'Angelus: «Mai adagiarsi a benessere e avere»

L'abbraccio tra papa Francesco
e il patriarca Giovanni X (foto Ansa)
ROMA - Ha salutato i catechisti di tutto il mondo giunti in San Pietro in occasione dell'Anno della Fede in una piazza affollata da 40 mila persone. E al momento della scambio del segno di pace, durante la messa, papa Francesco ha scambiato un abbraccio col patriarca greco ortodosso di Antiochia e tutto l'Oriente, Giovanni X, in questi giorni a Roma per partecipare al Meeting di Sant'Egidio. Poi all'Angelus ha lanciato un monito: «Mai adagiarsi a benessere e avere. Si diventa nullità». Lunedì incontrerà i leader spirituali di sette religioni e in quell'occasione potrebbe lanciare un nuovo appello contro la guerra.

Busillis?

Quale soluzione per la questione dei Frati dell'Immacolata?
Per diversi motivi avevo deciso di cercare di evitare di parlare ancora della questione del commissariamento dei Francescani dell'Immacolata. Però, ieri mi ha scritto un lettore del blog, che ha chiesto espressamente l'anonimato, il quale propone una “soluzione alla cecoslovacca”, cioè una separazione consensuale tra i due gruppi con sensibilità diverse, presenti tra i frati della suddetta congregazione.

M'illumino di affari!


Medjugorje, la Madonna si illumina: boom di pellegrini

Da alcuni giorni una statuina della Vergine custodita in casa della veggente Vicka si starebbe illuminando di una strana fluorescenza: tanti i curiosi e i pellegrini in partenza per il luogo di culto

A Medjugorje si grida al miracolo: una  statuina della Madonna di Lourdes custodita da 30 anni nella casa di una delle veggenti, Vicka, si starebbe illuminando di una strana e misteriosa fluorescenza.

sabato 28 settembre 2013

Il piacione, per piacere..!

MASSIMO FINI CONTRO IL “PIACIONE” BERGOGLIO: “È UNO CHE VUOLE PIACERE A TUTTI SENZA DISPIACERE NESSUNO, COMPRESA LA TAMBUREGGIANTE RETORICA DELLA MODESTIA”

“Quando Bergoglio afferma che “senza lavoro non c’è dignità” non so se si renda conto che così si inserisce, a pieno titolo, nonostante le parole su solidarietà e misericordia, in questo modello capitalista disumano. San Paolo, che la Chiesa l’ha fondata, definiva il lavoro “uno spiacevole sudore della fronte””…