ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 12 febbraio 2014

C'era una volta la Chiesa (di Cristo)..

Morale cattolica stravolta e “riscritta” dal vescovo di Treviri

mons. Stephan Ackermann(di Mauro Faverzani) Provocano sofferenza e dolore le scioccanti parole pronunciate da mons. Stephan Ackermann, Vescovo di Treviri, dirompenti come un fiume in piena: rotti gli argini della fede, hanno devastato la Dottrina cattolica, ferito la sensibilità dei credenti, sconcertato tutti. Complice la solita intervista, rilasciata questa volta al quotidiano “Allgemeine Zeitung”.

INPS vaticana

Libero di oggi, 12 Febbraio, Antonio Socci pubblica un interessante articolo intitolato Le dimissioni del Papa forse non sono valide (prima pagina e pag. 19).  Esso rappresenta il seguito di Chi ha spinto Papa Benedetto a mollare e perché, pubblicato, sempre su Libero, il 9 Febbraio.
L'articolo propone una acuta disamina, documentata da citazioni di Cardinali, relativa alle anticipazioni che alcuni Porporati avrebbero fatto circa il termine del Pontificato di Benedetto XVI. Già lo stesso Socci, il 25 Settembre 2011, aveva dato notizia delle voci secondo le quali il Santo Padre non avrebbe regnato a lungo. 
Ovviamente le rivelazioni meritarono all'epoca il biasimo di molti vaticanisti e di non pochi esponenti di Curia; salvo poi trovare riscontro nelle parole di alcuni Cardinali e, recentemente, dello stesso Card. Bertone, secondo il quale già a metà 2012 Benedetto XVI aveva ipotizzato di voler abdicare dal Soglio di Pietro.

No, il Concilio di Nicea non ammise ai Sacramenti i risposati.

No, il Concilio di Nicea non ammise ai Sacramenti i risposati. Seconde nozze, evidenze storiche e teologiche travisate ed un errore madornale
No, il Concilio di Nicea non ammise ai Sacramenti i risposati. Seconde nozze, evidenze storiche e teologiche travisate ed un errore madornale.
del Prof. John Lamont (traduzione a curadel Dott. Massimo Micaletti - Radio Spada)
Sandro Magister, l'autorevole vaticanista del giornale italiano “L'Espresso”, ha pubblicato recentemente un articolo dal titolo eclatante: “Quando la Chiesa di Roma perdonò i secondi matrimoni”. Magister descrive l'attuale spinta ad abbandonare il rigore della Chiesa e permettere a coloro che hanno divorziato e si sono risposati civilmente di ricevere la comunione nelle Chiese cattoliche.

Strano? Eufemismo!

Consulenze milionarie in Vaticano. La lezione di Marco Benedetto

benedetto


Marco Benedetto è stato per ventiquattro anni, fino al 2008, l’onnipotente amministratore delegato del gruppo L’Espresso-Repubblica, che ha guidato con polso sicuro e grinta leggendaria, nella fase della grande espansione.
Genovese, 68 anni, si era fatto le ossa nell’agenzia ANSA e poi alla testa dell’ufficio stampa FIAT. E ora è tornato al giornalismo puro con una sua creatura, Blitz, un brillante quotidiano on line di informazione.
L’11 febbraio Benedetto ha dato forte risalto a quanto pubblicato da Settimo Cielo e www.chiesa a proposito del dilagare in Vaticano delle grandi società multinazionali di consulenza finanziaria e organizzativa: McKinsey, Promontory, Ernst & Young, KPMG, PricewaterhouseCooper, Deloitte…:

> Vaticano: Chiesa “povera” di papa Francesco, milioni in consulenti americani
Ma non si è limitato a riportare ampi stralci degli articoli. Ha messo anche del suo. Da grosso conoscitore della materia qual è.

Domada di invalidità? Inoltrare all'INPS?

“Le dimissioni di Ratzinger forse non sono valide”, Antonio Socci su Libero



ROMA - Il “ritiro” di Benedetto XVI si tinge di giallo. Perché emergono “dettagli” che impongono di interrogarsi seriamente sulla sua effettiva validità canonica.
Scrive Antonio Socci su Libero:(…) L’11 febbraio 2013 Ratzinger l’annunciò solennemente «ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà». Non è ammissibile dubitare delle sue parole, quindi il suo fu un gesto libero. Tuttavia per ottenere una decisione in tal senso si può premere in molti modi.

Chiesa di Francis,

 la libertà non è liberal

First freedom (in America), i sacramenti non si toccano, dice O’Malley

“Non vedo alcuna giustificazione teologica per cambiare l’atteggiamento della chiesa sulla riammissione dei divorziati risposati ai sacramenti”. Il cardinale Sean O’Malley, frate cappuccino, arcivescovo di Boston e unico statunitense a far parte della consulta papale chiamata a rifondare la curia romana, frena gli episcopati pronti a fare del Sinodo una sorta di Vaticano III in cui ribaltare la morale sessuale cattolica e, considerata l’occasione propizia, consegnare per sempre agli archivi pure l’Humanae Vitae di Paolo VI. Qualcuno, come il vescovo di Treviri, Stephen Ackermann, aspirante capo dei vescovi tedeschi, l’ha già fatto intendere. Il tutto motivato dalla necessità di adeguarsi allo spirito del tempo. Ragione che fa sobbalzare il cardinale O’Malley, intervistato dal vaticanista John Allen per il Boston Globe: “La chiesa non può cambiare le sue posizioni a seconda dei tempi”. Ecco perché è meglio togliersi dalla testa l’idea che Francesco compia svolte storiche su contraccezione, omosessualità e aborto.

A Medjugorje non ci sono piscine?

Nuovo Miracolo a Lourdes : un'italiana originaria di Pavia, Danila Castelli, guarita alle Piscine nel 1989.



Nata il 16 gennaio del 1946, Danila Castelli, sposa e madre di famiglia, ha vissuto una vita abbastanza normale fino all'età di 34 anni quando ha cominciato a soffrire di crisi ipertensive spontanee e gravi. Nel 1982 alcuni esami radiologici ed ecografici mettono in evidenza una massa para-uterina ed un utero fibromatoso. Danila subisce allora  isterectomia ed annessectomia. A novembre 1982 subisce, inoltre, una pancreasectomia parziale. Una scintigrafia conferma l'anno successivo la presenza di « feocromocitoma » (un tumore produttore di catecolamine) nella zona rettale, vescicale e vaginale. Numerosi interventi chirurgici sono eseguiti fino al 1988 nella speranza di eliminare i punti scatenanti le crisi ipertensive, ma senza alcun beneficio.

Senza Parolin

Fuori onda a Santa Marta

Pare che dopo la sinassi mattutina delle 7,30 Francesco I abbia convocato urgentemente il segretario di stato Mons.Parolin per chiedergli conto delle parole riportate dal Vangelo odierno * e che gli abbia chiesto se siano proprio "ipsissima verba Domini" e se lo sono "Chi sia Lui per dire queste cose"? E se queste parole non rischino di rovinargli la kermesse coi fidanzati..!? (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/amatevi-e-moltiplicatevi-per-la-prima-volta-il-papa-festeggia-san-valentino-con-25mila-71722.htm )

martedì 11 febbraio 2014

Una soffiata x la Gospa...

Medjugorje, sarà questo Papa a pronunciare l’ultima parola


I documenti della commissione d'inchiesta sul caso Medjugorje sono a disposizione del nuovo Papa.
Una situazione che ha dell'incredibile, surreale, ma anche una sua logica, perché tutti questi fenomeni ed eventi mistici sono nati e si sono diffusi e la Chiesa li ha in qualche modo fatti propri nel periodo storico in cui il Comunismo era il male dei mali, da Fatima a Padre Pio, da Natuzza di Paravati alle varie madonne che piangevano lacrime di sangue, ai vari luoghi edificati più per ragioni politiche che spirituali come MonteGrisa per arrivare a Medjugorje. Ma ora il “pericolo” del comunismo è venuto meno e la Chiesa cosa deciderà di fare?

Dopo il fulmine la tempesta?

A UN ANNO DALLA RINUNCIA PAPALE: GIUSEPPE RUSCONI AL ‘SISMOGRAFO’ 
 Il noto e prezioso blog cattolico “il Sismografo”  ( www.ilsismografo.blogspot.it )- curato da Luis Badilla- – ha chiesto ad alcuni vaticanisti di riflettere su quanto avvenuto un anno fa, con la rinuncia al Papato di Benedetto XVI. Riproduciamo la risposta di Giuseppe Rusconi.
 Quell’11 febbraio 2013, verso le 11.30, avevo lasciato una Sala Stampa vaticana sonnacchiosa, con tre o quattro colleghi che non sapevano come passare il tempo.

Scoppiati

Cattolici e politica, Civiltà cattolica è fuori tempo
“Umano, troppo umano”, vien da pensare leggendo come La Civiltà Cattolica intende la presenza politica dei cattolici. Francesco Occhetta S.I. scrive infatti sulla rivista dei Gesuiti del 4 gennaio scorso: «La priorità per il mondo cattolico oggi non può che essere la cura della democrazia in tutte le sue forme; una cura da nutrire con i principi della dottrina sociale della Chiesa e con i principi costituzionali». Beh, devo dire che se essere cattolici nella società e in politica volesse dire questo chiederei subito di essere cancellato dalla lista. 

Calendidiario (tipo le idi di Marzo...)



Il calendario dei F.I. 2014
Continuiamo a ricevere notizie sul caso Francescani dell’Immacolata, questa volta si parla di un calendario…
di Frater Beda
Da qualche tempo circola il calendario F.I. 2014. Se la nostra memoria è buona, i F.I. non hanno mai avuto un loro calendario ufficiale. Piuttosto c’erano il calendario dei frati F.I. del Santuario di Frigento, il calendario dell’Apostolato Stampa di Don Dolindo Ruotolo, e forse qualche altro calendario ancora.
Dobbiamo dire che questo nuovo calendario tutto sommato ci piace, c’è l’immagine del Papa, frasi del Papa, immagini mariane, il tema è Papa Francesco e la Beata Vergine Maria. Un ottimo tema. Però c’è qualcosa che non quadra.

Vatican Post

Lettera a Papa Francesco

Contro le avanguardie fanatiche bisogna reagire con forza e sapienza

Padre Francesco, noi cattolici e laici crediamo che la chiesa cattolica non debba subire il ricatto delle avanguardie fanatizzate del mondo secolare sulla questione dell’infanzia. Gli stessi che inculcano l’ideologia dell’aborto come diritto e della manipolazione della vita umana dal concepimento alla fine gridano l’ipocrisia della protezione dell’infanzia da tribune falsamente universaliste e falsamente umanitarie.

Gioco di corvi in logge e loggiati

Bertone Grillo

Marinella Bandini per "il Giornale"

PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE
Avrebbe voluto dimettersi «prima di Natale», poi «dopo ulteriore riflessione e preghiera prese la decisione irrevocabile di dare l'annuncio nella memoria della Madonna di Lourdes», l'11 febbraio. A distanza di un anno dalla rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino, ne parliamo con il cardinale Tarcisio Bertone, uno dei suoi più stretti collaboratori e uomo di fiducia, suo Segretario di Stato per sette anni.

Mala tempora

2013-2014: Motus in fine velocior

due-papi-2_tL’11 febbraio 2013 è una data ormai entrata nella storia. Quel giorno Benedetto XVI comunicò la sua decisione di rinunciare al pontificato ad un’assemblea di cardinali attoniti. L’annunzio fu accolto “come un fulmine a ciel sereno”, secondo le parole rivolte al Papa dal cardinale decano Angelo Sodano e l’immagine di un fulmine che lo stesso giorno colpì la Basilica di San Pietro fece il giro del mondo.

Profeta sine patria?


 “Benedetto XVI dovrebbe rassegnarsi : i tempi sono maturi per un papa ‘nuovo’, magari latinoamericano …” (L.Brunelli, Limes settembre 2005 )


11 febbraio . Si avvicina il primo anniversario della più tremenda ferita inflitta alla Chiesa negli ultimi tempi :   l’abdicazione di Papa Benedetto XVI .
Piaga terribile e profonda ( che forse non sarà mai rimarginata ) ma non mortale perché la Provvidenza veglia sulla Chiesa sui cui le forze dell’inferno non potranno prevalere !
Abdicazione legittima e valida quella di Benedetto XVI così come legittima e valida è l’elezione di Papa Francesco che gli è succeduto nella sede Petrina come Pastore Universale della Santa Chiesa.

lunedì 10 febbraio 2014

Esame di coscienza?

Come prontamente riportato dal blog Opportune Importune: “Il sondaggio che la Santa Sede ha mandato agli Episcopati ha messo in luce una situazione di eresia materiale nei fedeli: la maggior parte di essi crede ad una minima parte dei Dogmi cattolici e non pratica la Morale cattolica.” Questo è un fatto. Un dato oggettivo da registrare. Poi si possono discutere le cause e discutere le soluzioni da adottare (sempre se interessa trovare una soluzione a questo problema – sempre che lo si consideri un problema -). Io mi faccio una domanda, semplice semplice, che come tale so non riceverà risposta: cari santissimi pastori, siete in grado di fare un piccolo (non chiedo molto) esame di coscienza e un altrettanto piccola autocritica?

Le bugie hanno le gambe corte...


di Federico Catani
“Le bugie hanno le gambe corte” e il tempo continua a dar ragione alla sapienza popolare. Pochi giorni fa, mons. José Rodríguez Carballo, segretario del dicastero romano che si occupa della vita religiosa, ha rilasciato in una conferenza stampa alcune dichiarazioni in merito alla questione dei Francescani dell’Immacolata. Lo scopo? Difendere a tutti i costi una congregazione (CIVCSVA, ovvero Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica) che si è ormai resa complice dinanzi al mondo, se non addirittura mandante, della distruzione di uno dei più fiorenti e sani Istituti di diritto pontificio, eretto per volontà del futuro santo Pontefice Giovanni Paolo II.

“I due Papi più vicini di quanto si pensi”

Vaticano, un anno fa l’addio di Ratzinger. “I due Papi più vicini di quanto si pensi”

L'analisi della cronista Ansa Giovanna Chirri, che per prima annunciò la notizia del passo indietro di Benedetto XVI: "Una scelta che ha reso possibile un cambiamento nella Chiesa che non si sarebbe verificato se il pontificato si fosse concluso con la morte"


Bergoglio e Ratzinger

Team und spielgeist

Quel rivoluzionarlo di Papa Ratzinger 

11 febbraio 2013. Da quel giorno nulla è più stato come prima all’interno dellacattolicità e del mondo intero. “Con piena libertà dichiaro di rinunciare al Ministero” ; questa la formula utilizzata da Benedetto XVI per annunciare l’abbandono della Cattedra di Pietro. Con voce piana, per nulla gravata dal peso dell’annuncio, Joseph Ratzinger ha compiuto  quel giorno il gesto più rivoluzionario chela Chiesa ha vissuto in epoca moderna.

Chi cerca trova (ma ben gli starà!?)

L’esperta indipendente

Parsi vuole armonizzare chiesa e Onu, vangelo e Ban Ki-moon

C’era un saudita, un ghanese e un malese. Come nelle barzellette. C’è di tutto e da tutte le nazioni, nel Committee dell’Onu per i diritti dei bambini che ha squadernato accuse di corruzione dell’infanzia contro la chiesa. Ci sono anche rappresentanti di aree geopolitiche e culturali forse non proprio ferratissime, per storia e tradizione, nella tutela dei diritti dei bambini e nell’accudimento rispettoso di corpicini e anime.

Cin-Ciam-Pai

ONU vs CHIESA CATTOLICA: astuzia e ingenuità (?)

Non è nostro intento ripetere le ottime osservazioni lette nell’intervento di U. T. “ONU locuta, causa soluta? ” che, naturalmente, condividiamo. Avvertiamo, però, l’esigenza di riesumare talune cosucce che sembra siano state dimenticate e che, nella loro obiettività mai smentita, inchiodano alle responsabilità non laChiesa Una Santa e Indefetttibile ma alcuni suoi uomini di elevato rango ai quali va addebitato, per i motivi che addurremo, l’attuale clima di ostilità che è esploso lo scorso 5 febbraio allorché il portavoce del “Comitato Diritti Infanzia” – ONU – ha pubblicamente accusato la Santa Sede di omertà e inerzia riguardo gli scandali di pedofilìa clericale.
La stampa così ha titolato: “Il report del Comitato dei diritti dell’infanzia sorprende la Santa Sede” (Il Giornale 6 febbraio 2014 pag. 12).
Attacco improvviso? Attacco inatteso?
Attacco a sorpresa? Colpo a tradimento?

Meglio soli, che mal accompagnati

L’amante condivide e corrisponde alle istanze dell’amato


Era il 20 settembre 1870 quando giunse al culmine la persecuzione contro la Chiesa di Cristo in atto da diversi secoli. Quel giorno la sovversione mondiale conseguì una vittoria eclatante invadendo Roma  e cacciando il Papa. Attuata per mano di un sovrano supposto cattolico, quell’azione ottenne anche l’effetto di interrompere il Concilio che si teneva proprio in Vaticano.

Rimandati prima della bocciatura

IL PAPATO “LIBERAL” DI BERGOGLIO HA SCATENATO DISPUTE TEOLOGICHE TRA LE PORPORE - SCONTRO O’MALLEY-MARADIAGA SULLA COMUNIONE PER I RISPOSATI – PAROLIN: LA CURIA CHE VERRA’

Il cardinale honduregno Maradiaga aveva invitato il prefetto dell’ex Sant’Uffizio, Gerhard Muller, a essere più flessibile su divorziati e risposati: “Dopo il fallimento di un matrimonio ci possiamo chiedere: gli sposi erano veramente uniti in Dio?” - Chiusura netta dal cappuccino (senza cornetto) O’Malley che fa il mastino sui temi etici…

domenica 9 febbraio 2014

Spocchiosi spennati

Contro la spocchiosa incompetenza del culturame, le contrastate anime del cattolicesimo postconciliare                       In una voluminosa raccolta di saggi, “Noi Italiani”, pubblicato dal prestigioso editore napoletano Guida, Ugo Frasca osa gettare l’ombra del ridicolo su due santoni, Corrado Augias e Mauro Pesce, in attività sfrenata & pagata sul lepido palcoscenico della televisione pubblica (quella che, dietro versamento di un canone esigente, provvede all’educazione ateistica e pederastica degli italiani impertinenti e refrattari).  

CHE FINE HA FATTO LA LOBBY GAY DEL VATICANO?

1. PRIMA DELLE DIMISSIONI DI RATZINGER SEMBRAVA CHE UNA CUPOLA DI PRETI OMOSESSUALI AVESSE IN MANO LA SANTA SEDE - 2. CON BERGOGLIO, TUTTO è SPARITO DI NUOVO SOTTO ALLE TONACHE. PER IL PAPA “LE LOBBY NON SONO BUONE. MA SE UNO È GAY E CERCA DIO, CHI SONO IO PER GIUDICARLO?” - 3. MA LA QUESTIONE NON È AFFATTO CHIUSA: IN MANO AI CARDINALI C’È IL RAPPORTO DI UN PRETE PSICOTERAPEUTA CHE HA AIUTATO CENTINAIA DI RELIGIOSI ROVINATI DAL SESSO - 4. “SOFFRIVO AD ASCOLTARE PARROCI RICATTATI DA RAGAZZI E UOMINI CONOSCIUTI SULLE CHAT ONLINE E NELLE SAUNE. SACERDOTI COLPITI DA HIV, COSTRETTI ALLE PEGGIORI FORME DI SESSO, A VOLTE ABBANDONATI DAI VESCOVI E ALLONTANATI DALLE DIOCESI” - 5. “CONFRATELLI CONTATTATI PER FORNIRE IL LORO SPERMA PER MESSE NERE, AMPLESSI NEL CONFESSIONALE O SULL’ALTARE, RITI AL BUIO NELLE SAUNE ROMANE”

Olezzo di “caprone”

Don Ciotti dal Papa: più che “odor di pecore addosso”, olezzo di “caprone”

PapaFrancescoLuigiCiottiOK

Galoppando un caciocavallo

Se date una scorsa a google usando la parola chiave “papa francesco don ciotti”, avrete una e una sola foto con papa Francesco e Ciotti, una foto scattata anche male, da un cellulare probabilmente, dove la faccia scura del papa è emblematica.
Ciotti e padre Spadaro
Ciotti e padre Spadaro
Si tratta di un incontro privato, uno delle centinaia ogni settimana a Santa Marta, incontri informali e formali al contempo, dove ci si intrattiene col papa per qualche parola, convenevole, bazzecole varie. Incontri combinati senza particolari filtri, tant’è che si presentano abruzzesi produttori di caciocavalli; pretini di campagna; malati in carrozzella; politicanti in cerca di pubblicità; “vaticanisti” strapaesani il cui unico trascorso “vaticano” è aver cambiato pannoloni a qualche cardinale ladro emerito e che perciò sono passati dagli elzeviri sull’arciprete del paesello a quelli sui massimi sistemi ecclesiologici sino a dover scrivere libercoli demenziali sul papa “come io l’ho conosciuto” (magari solo per averlo visto sulla papamobile in San Pietro, come tutti) e sbandierare così un pretesto d’incontro aggiungendo al libro-omaggio autografato una forma di Grana Campana al posto della bufala e si spera comunque non alla diossina; umanità varia insomma, e mesta, disperatamente bisognosa di un quarto d’ora “con” la celebrità, e cattolici improbabili in cerca di emozioni forti e d’autore. Ordinaria amministrazione della papolatria mediatica, che scarica sulle chiacchiere il valore che dovrebbero avere i fatti.

Parolin salomonico, anzi, democristiano


parolin

Nell’intervista, la prima ad ampio raggio, data dal segretario di Stato vaticano Pietro Parolin a Stefania Falasca, su “Avvenire” di domenica 9 febbraio, la risposta finale riguarda la “vexata quaestio” se la gestione del rapporto con la politica italiana competa alla segreteria di Stato o alla conferenza episcopale.
Il suo predecessore Tarcisio Bertone rivendicò a sé l’esclusiva, in una lettera del marzo del 2007 al neopresidente della CEI dell’epoca, Angelo Bagnasco.
E questi ribatté sfoderando a proprio sostegno gli articoli “ad hoc” del motu proprio di Giovanni Paolo II “Apostolos suos”.
Chi aveva ragione?

Tiramolla?

O’Malley: «Da Francesco niente sacramenti ai divorziati risposati»
Sean O'Malley
(©REUTERS) SEAN O'MALLEY

L’arcivescovo di Boston, tra i prelati Usa più vicini a Bergoglio: la Chiesa deve essere fedele al Vangelo e all'insegnamento di Cristo anche se a volte è molto difficile

REDAZIONEROMA

Da Papa Francesco non bisogna aspettarsi i sacramenti ai divorziati risposati o svolte importanti in materia di contraccezione, gay e aborto: a un anno dalle dimissioni di Joseph Ratzinger, il suo successore sta ammorbidendo i toni, non le posizioni, e in questa chiave potrebbe affidare a una donna la guida di un nuovo dipartimento della Curia. A dare la linea sul Boston Globe è oggi il cardinale arcivescovo di Boston Sean O'Malley che parla con John Allen, uno dei più influenti vaticanisti americani.

Le 24 ore che hanno cambiato la Chiesa

Papa Benedetto XVI l’11 febbraio 2013, giorno in cui annunciò le sue dimissioni (Ansa)
UN ANNO DOPO LA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI

Ecco i custodi del segreto di Ratzinger
I testimoni di un grande addio

Dal manoscritto allo stupore dei cardinali
Le 24 ore che hanno cambiato la Chiesa

Cominciano ad addensarsi le nubi, una luce cinerea piove dalle vetrate che danno sul cortile di San Damaso e rischiara appena le logge di Raffaello. Palazzo Apostolico, lunedì, 11 febbraio 2013. Al terzo piano Benedetto XVI si è svegliato poco dopo le sei, alle 6.50 è uscito dalla sua stanza verso la cappella privata per celebrare la messa quotidiana, prima di colazione, assieme alla piccola «famiglia» pontificia: i segretari Georg Gänswein e Alfred Xuereb e le quattro «Memores Domini» che lo aiutano nell’appartamento, Loredana, Carmela, Cristina e Rossella.

sabato 8 febbraio 2014

Estote parati.



N questi giorni è stato dato risalto alla notizia, secondo cui l'Episcopato elvetico starebbe esercitando pressioni sulla Santa Sede, affinché la disciplina sul Matrimonio cattolico - e con essa anche non pochi principj di morale coniugale - venga aggiornata, dal momento che sono sempre meno i Cattolici che la praticano. Alcuni osano affermare che mutare la dottrina si può e si deve, ovviamente laddove essa è cattolica; quando la dottrina è invece quella del Vaticano II, quegli stessi che si mostrano tanto possibilisti insorgono e parlano di tradimento non appena si mette in discussione anche un solo iota degli atti conciliari. 

Notizie dall'altro mondo

La cryptonite di Papa Francesco: i punti deboli del pontificato. Dopo la bocciatura Onu, il mese della verità

Non c'è limite al ridicolo: fate santo anche frate Indovino!

Ballestrero verso gli altari
Ballestrero (da Arcidiocesi di Torino)
BALLESTRERO (DA ARCIDIOCESI DI TORINO)

I Vescovi piemontesi annunciano l’inizio dell’iter per la causa di beatificazione del Cardinale che fu arcivescovo di Torino

REDAZIONETORINO

La Conferenza episcopale del Piemonte ha deciso - «con gioia, in modo plebiscitario» - di iniziare l'iter per la causa di beatificazione del cardinale Anastasio Ballestrero. Fu arcivescovo di Torino e presidente della Cei dal 1979 al 1985, cioè prima del Convegno ecclesiale nazionale di Loreto 1985 che segnò l'avvento della «linea Ruini», ossia di una diversa modalità di presenza dei cattolici italiani nella vita politica e sociale del Paese.

Fa bene a chi?

Si riflette sui divorziati risposati
SI RIFLETTE SUI DIVORZIATI RISPOSATI


Sinodo dei Vescovi: dall'Europa valanga di “sì” ai divorziati risposati

Il Sir analizza i primi risultati del sondaggio sulla pastorale familiare promosso dal Papa, che nomina Fabene sottosegretario


L'esigenza di una Chiesa «più aperta», capace di accogliere tutti, «a prescindere dalle differenze e dagli errori commessi». Il Servizio Informazione religiosa (Sir) fotografa così i primi risultati del sondaggio sulla pastorale familiare (e l'accoglienza dei divorziati risposati) promosso da papa Francesco in vista del Sinodo dei Vescovi.

Ejus culpa

BERTONE-BERGOGLIO
1. IL RAMMARICO DI BERTONE «NON HO SAPUTO RESPINGERE ATTACCHI SPIETATI A RATZINGER» 
Maria Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"
Ior, Vatileaks, anniversario delle dimissioni di Benedetto XVI. L'ex segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, ha soprattutto il rammarico di «non esser riuscito a frenare queste critiche così spietate e a mio parere infondate contro il Papa Benedetto XVI e contro i suoi primi collaboratori».