ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 13 ottobre 2015

Da RadioLivio a TVPaolo

A "La Strada dei Miracoli" l’indagine su Medjugorje, l’intervista a Monsignor Charamsa e Alfonso Signorini

Le braci sotto la cenere..

La lettera dei tredici cardinali al papa. Seconda puntata della storia

Sicuro il testo e sicuri i nomi dei firmatari, salvo approssimazioni marginali. Certissima, soprattutto, la posta in gioco: il controllo delle procedure, decisive per l'esito del sinodo

di Sandro Magister


[La version française sera prochainement en ligne]


ROMA, 14 ottobre 2015 – Due giorni fa, il servizio messo in rete di prima mattina da www.chiesa è scoppiato come una bomba dentro e fuori il recinto del sinodo sulla famiglia:

> Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera

Nelle ore successive, quattro dei tredici cardinali indicati nel servizio come firmatari della lettera hanno negato d'averla sottoscritta. Nell'ordine: i cardinali Angelo Scola, André Vingt-Trois, Mauro Piacenza e Péter Erdõ.

Ma nel pomeriggio due cardinali di primo piano, entrambi presenti nell'elenco di www.chiesa, hanno detto di aver effettivamente firmato una lettera a papa Francesco.

Il primo è stato il cardinale australiano George Pell, prefetto in Vaticano della segretaria per l'economia, indicato come colui che avrebbe personalmente consegnato la lettera al papa. E l'ha fatto con un comunicato sul "National Catholic Register":

> A spokesperson for Cardinal Pell...


Nel comunicato, Pell dice che "sembra vi siano errori sia nel contenuto [della lettera] che nell'elenco dei firmatari".

Ma torna a insistere su due delle "preoccupazioni" affidate all'attenzione del papa nella lettera pubblicata da www.chiesa.

8° girone, 6^ bolgia

CATECHESI ORIZZONTALE
La banalità ciarliera come stemma del pontificato di Bergoglio

Mentre in precedenti interventi ci siano soffermati, spesso e per la maggior parte, sulla teologia personale e rivoluzionaria di Papa Bergoglio, in questo vorremmo dire la nostra su quella tensione al pettegolezzo e alla ciarla che, da sempre, sin da quando esordì con quel laicista e dissacrante “buona sera”, egli ha dimostrato di prediligere ravvisandovi, nel tirarla come una comare di condominio, chissà quale valenza pedagogica o, addirittura, quale capacità evocativa di sani insegnamenti, non rendendosi conto, invece, di immiserire l’altissimo ministero nelle pieghe di un comportamento banale, raso terra e parolaio.

Meraviglia, perciò, per quanto diremo, che proprio lui si sia lanciato, in Santa Marta, nell’invettiva magisteriale contro i “cristiani da salotto” e contro i “cristiani chiacchieroni”. Testualmente: “Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa” (23 maggio 2013). Ma si sa: nella storia si entra o per imprese belle o, come sembra in quest’epoca ipermediatica, con messaggi a ripetizione, immagini plastificate e pettegolezzi da rotocalco. E Papa Bergoglio, che ha conquistato le copertine delle più diffuse, più  note, non diremo autorevoli, riviste mondialiste, ha scelto la seconda strada, larga, facile da percorrere e assai transitata.

Vediamo, allora, alcune fra le tante circostanze in cui Papa Bergoglio s’è comportato come un cristiano da salotto e, per di più, come un chiacchierone con esiti da battibecco, come vedremo in un recente caso.

“Franci”

Papa Francesco s'infuria coi cardinali e ha un malore in Vaticano

Scompiglio e paura in Vaticano. Dopo la pubblicazione della lettera dei 13 cardinali dissidenti, Papa Francesco si sarebbe infuriato. Subito dopo un malore: tachicardia e sbalzi di pressione. E Scola... IL RETROSCENA


papa francesco 01
Scompiglio e paura in Vaticano. Dagospia rivela che lunedì sera intorno alle 19, quando sul blog del vaticanista de "L'Espresso" è comparsa la lettera con cui 13 cardinali sollevavano al Papa le loro obiezioni sul Sinodo, Bergoglio sarebbe andato su tutte le furie, dimenticando per una volta i suoi soliti sorrisi e maniere accomodanti.

E la retorica è falsità

Convegno della Fondazione Lepanto e dell’Associazione Famiglia Domani sul tema “Matrimonio e famiglia/ Tra dogma e prassi della Chiesa” – Ampio intervento di grande spessore del cardinale Velasio De Paolis: “Non bisogna confondere la misericordia con l’amore, che per essere autentico ha bisogno di verità”  e “Chi siamo noi per mettere in discussione la sacralità del matrimonio?”-  In apertura le considerazioni sull’argomento da parte di Roberto de Mattei, Giovanni Turco, mons. Antonio Livi.
 
Nel pieno di un Sinodo sulla famiglia caratterizzato da un dibattito serrato tra ‘conservatori’ (fedeli alla dottrina sociale della Chiesa) e ‘progressisti’ (postulanti novità di linguaggio e pastorale, adeguati a una Chiesa ‘in uscita’) si è svolto sabato 10 ottobre a Roma un interessante convegno su “Matrimonio e famiglia/Tra dogma e prassi della Chiesa”. Promosso dalla Fondazione Lepanto e dall’Associazione Famiglia Domani l’incontro ha registrato la partecipazione di circa 200 persone convenute nella Sala san Pio X nei pressi di via della Conciliazione. Alle relazioni del prof. Roberto de Mattei, del prof. Giovanni Turco e di mons. Antonio Livi è seguita quella del card. Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari economici e già segretario del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Incominciamo proprio dall’articolato e anche pungente intervento del porporato scalabriniano. Che ha subito dichiarato di essere venuto al Convegno “per dare un incoraggiamento” ai partecipanti.

Go cart!

Il Sinodo si incarta tra leak e veline

Misteriose lettere cardinalizie al Papa e dubbi sul documento finale. In Aula regna la confusione. L’africano Napier, presidente delegato dell'assemblea: “Difficile da dire se l’esito sia già deciso”. Dolan: “Non siamo qui a parlare di unioni gay”.


Il Sinodo ordinario sulla famiglia si chiuderà domenica 25 ottobre (LaPresse)
Roma. Il mistero più grande che avvolge le sale sinodali non è tanto la veridicità della lettera dei tredici (poi divenuti dodici, quindi undici, poi dieci infine nove) cardinali spedita al Papa per lamentarsi delle nuove metodologie di lavoro studiate dalla segreteria generale capeggiata dall’eminentissimo Lorenzo Baldisseri. Il dubbio è su come questo Sinodo si concluderà, con quale tipo di documento. Il contenuto di una missiva consegnata il 5 ottobre scorso al Papa era stato pubblicato di primo mattino sul sito del vaticanista dell’Espresso Sandro Magister, con tanto di elenco dei firmatari. Più tardi, a partire da Angelo Scola, sono arrivate le smentite (Vingt-Trois, Piacenza ed Erdo hanno seguito a ruota, mentre da altri si attende ancora di sapere che pensino della lettera. A sera, il cardinale Pell ha confermato di aver firmato una lettera, ma diversa nei contenuti).

Brucian le code di paglia..e strillano: ah pirati!

L'attacco a Francesco: la lettera dei tredici (e non solo)

La vicenda della lettera dei cardinali a Francesco, resa nota nella giornata di lunedì 12 ottobre 2015, va considerata per quello che è. Non è una questione di merito o di metodo circa i lavori del Sinodo, ma un attacco alla legittimità della direzione impressa alla Chiesa da Papa Francesco e quindi un attacco al Papa stesso.
Pubblicata (in circostanze ancora da chiarire) dal vaticanista dell'Espresso Sandro Magister, la lettera è stata firmata da una dozzina circa di prelati di primo piano della Chiesa mondiale. Al momento la lista dei firmatari oscilla: la lista pubblicata lunedì sera (ora americana) dal settimanale dei gesuiti statunitensi America riportava i nomi di Caffarra (Bologna), Collins (Toronto), DiNardo (Houston), Dolan (New York), Eijk (Utrecht), Müller (prefetto della Congregazione della dottrina della fede in Vaticano), Napier (Durban, Sudafrica), Niue (Nairobi, Kenia), Pell (prefetto del Segretariato per l'economia in Vaticano), Rivera Carrera (Città del Messico), Sarah (prefetto della Congregazione per la liturgia e i sacramenti in Vaticano), Sgreccia (già prefetto della Pontificia Accademia per la vita in Vaticano), e Urosa Savino (Caracas, Venezuela).
Ma è possibile che vi siano lettere in parte diverse o versioni diverse della stessa lettera, altri firmatari, e perfino (non è da escludere) firmatari a loro insaputa (quattro altri firmatari - i cardinali Erdö, Scola, Piacenza, e Vingt-Trois - hanno smentito ieri).
Questo è il momento più visibile e temerario nella lotta condotta da parte dell'establishment ecclesiastico contro Papa Francesco.

Giallo porpora

Pubblicato sul blog del vaticanista Magister il testo di una lettera consegnata al Papa da 13 cardinali, in cui si esprime il forte sospetto che si voglia arrivare a "risultati predeterminati". In quattro hanno smentito la loro firma, e il cardinale Pell afferma che contenuto e lista dei nomi non sono quelli definitivi. Ma poi denuncia «elementi di minoranza» che «vogliono cambiare gli insegnamenti della Chiesa sulle dovute disposizioni necessarie per la ricezione della Comunione»



Fave, piccioni e vendette vaticaniste

Pell ammette: la lettera è mia
Il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria vaticana dell’economia e delle finanze, tramite un portavoce ha gettato luce sulla famosa lettera consegnata al Papa. Se non altro la sua dichiarazione chiarisce due cose: che la lettera esiste; e che il cardinale stesso ne è uno dei firmatari.

Il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria vaticana dell’economia e delle finanze, tramite un portavoce ha gettato luce sulla famosa lettera consegnata al Papa. Se non altro la sua dichiarazione chiarisce due cose: che la lettera esiste; e che il cardinale stesso ne è uno dei firmatari. Qui il link al National Catholic Register

lunedì 12 ottobre 2015

L'ictus non insegna?

Pregate, pregate, pregate

Lo dice non solo la Chiesa (o diceva..?)

monsignor chamsara

Stesso amore, stesso diritto: una bestemmia giuridica

Quando si dice che allo stesso amore si debbono accompagnare gli stessi diritti si sta dicendo una verità soltanto nella misura in cui si ammette che i diritti dell'amore non esistono. Il matrimonio civile non è un istituto modellato sull'amore dei coniugi, ma su alcune funzioni che coinvolgono valutazioni assiologiche profonde: assicurare stabilità e coesione al vincolo familiare, garantire una genealogia sicura alle generazioni che verranno, salvaguardare i diritti del bambino contro ogni forma di sperimentalismo sociale, promuovere la responsabilità genitoriale e l'educazione dei figli.

Meglio mal accompagnati che soli?

Sinodo, il Papa della collegialità deciderà tutto da solo?

C'è una grande confusione sotto il cielo romano, visto che non solo le regole del Sinodo, ma il suo svolgimento e la sua conclusione sembrano cambiare di continuo, generando inevitabilmente dicerie e pettegolezzi che non fanno bene alla chiesa.

Nel suo blog, san Pietro e dintorni, il vaticanista Marco Tosatti ha scritto recentemente: "Secondo quello che ci è stato riferito, non mancano quelli che propongono di studiare teologicamente la possibilità di affidare tutto a chi ha il potere di legare e di sciogliere, “un tesoro che non è stato ancora sviscerato a pieno”. Tradotto: lasciare mano libera al Papa di fare quello che gli pare e gli piace, senza curarsi di voti e assemblee. Il Sinodo parla, il Papa decide…".

La vendetta é un piatto caldo?

Il giallo della lettera dei cardinali contro il metodo del Sinodo

Cardinali e vescovi al Sinodo
(©Ap)
(©Ap) Cardinali e vescovi al Sinodo

Secondo Sandro Magister, che fornisce un presunto elenco, l'avrebbero sottoscritta tredici porporati. Ma già quattro di coloro che erano citati dal vaticanista dell'Espresso - Scola e Vingt-Trois, Piacenza ed Erdö - hanno smentito di aver firmato il documento. La vicenda conferma l'importanza delle parole di Francesco che ha invitato a lasciar perdere l'«ermeneutica cospirativa»

 Tredici cardinali, padri sinodali, sarebbero firmatari di una lettera a Papa Francesco nella quale sollevano questioni di metodo e paventano una regia pilotata per il Sinodo sulla famiglia per ottenere «risultati predeterninati». In particolare, i porporati avrebbero chiesto conto della composizione della commissione chiamata a redigere il testo finale, e chiedono che i relatori dei circoli minori siano eletti e non nominati (eventualità questa dei nominati non eletti fatta balenare da alcuni circoli mediatici alla vigilia del Sinodo ma mai entrata nel novero delle possibilità).
 Il testo originale della lettera indirizzata al Papa il primo giorno del Sinodo è stato diffuso stamattina dal il vaticanista Sandro Magister sul suo sito, insieme all'elenco dei presunti firmatari in ordine alfabetico, quattro dei quali però hanno già smentito, dichiarando di non aver mai apposto la loro firma sotto il documento.

Così é!?

Il Sinodo pare un Concilio Vaticano III “a pezzi” Tutto è in discussione. E allora che fare?
Un momento del Sinodo
Se apro la finestra del mondo e mi affaccio sul cortile della Chiesa per vedere che cosa sta succedendo, ho la netta sensazione che sia iniziato una specie di Concilio Vaticano III “a pezzi”. Quando fu fatto Papa il cardinale Montini, uscì fuori una battuta che diceva: «Giovanni XXIII ha aperto il concilio e Paolo VI lo ha chiuso». Essa appare oggi estremamente attuale. In effetti, sembra che si siano riaperti tutti quei punti che il beato Paolo VI (e poi san Giovanni Paolo II), per fedeltà alla parola di Dio e alla tradizione, avevano “chiuso”: contraccezione, morale sessuale, ordinazione delle donne, celibato dei preti, democrazia nella Chiesa, ecc. 

Il vasino della pazienza



1. DA TEMPO CHE I RAPPORTI TRA BERGOGLIO E MARINO SONO FINITI NELLA ZONA DEL “VAFFA”
2. QUALCHE MESE FA, IN UN IMPETO DI GENEROSITÀ CRISTIANA, IL PAPA HA CONCESSO AL MARZIANO IL NUMERO PRIVATISSIMO DEL SUO CELLULARE. IN MANO A CASTRO, PUTIN E OBAMA
3. L’INCONTENIBILE MARINO HA INIZIATO A CHIAMARE IL SANTO PADRE A QUALUNQUE ORA DEL GIORNO E DELLA NOTTE. SEMPRE LA STESSA DOMANDA: “SANTITÀ, COME VA LA SALUTE? STA BENE?”. BERGOGLIO, DOPO GLI SCONGIURI DI RITO, HA CAPITO BEN PRESTO CHE L’ALLEGRO CHIRURGO ACCAREZZAVA IL SOGNO DI DIVENTARE IL MEDICO CURANTE DEL VESCOVO DI ROMA
4. AL LIMITE DEL CALVARIO TELEFONICO, IL PAPA VOLEVA CAMBIARE IL NUMERO DI TELEFONINO!
5. LA “LETTERA ALLA CITTÀ” DEL PAPA MOSTRA LA VOLONTÀ DELLA CHIESA DI SMARCARSI DA MARINO E LA SUA GIUNTA. IN VATICANO, ACCUSANO RATZINGER DI COLLUSIONE CON ALEMANNO

Roma occupata

Cronaca di Roma occupata, 50 anni dopo il Vaticano II




Alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, che si è aperto il 4 ottobre, un segretario aggiunto – da 12 anni - della Commissione Teologica Internazionale, facente parte della Congregazione per la Dottrina della Fede: “Mons.” Krzysztof Charamsa, ha deciso di rivelare pubblicamente la sua omosessualità sulle colonne del Corriere della Sera, avanzando proposte scandalose.
Difficile immaginare che questo “coming out”, proposto solo alcune ore prima dell’apertura del Sinodo, non sia stato accuratamente programmato, e da lunga data, dalla lobby arcobaleno che vuole che la Chiesa conciliare nel suo insieme rinunci totalmente a giudicare l’omosessualità come “intrinsecamente disordinata”.

¡No se preocupe! ?

Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera

Ma Francesco ha respinto in blocco le loro richieste. E intanto dal programma del sinodo è sparita la "Relatio finalis"

di Sandro Magister
ROMA, 12 ottobre 2015 – Lunedì 5 ottobre, all'inizio dei lavori del sinodo sulla famiglia, il cardinale George Pell ha consegnato a papa Francesco una lettera, firmata da lui e da altri dodici cardinali, tutti presenti in quella stessa aula sinodale.

I tredici firmatari ricoprono ruoli di prima grandezza nella gerarchia della Chiesa e tre di loro fanno parte della presidenza del sinodo.

Essi sono, in ordine alfabetico:

- Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, Italia, teologo, già primo presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia;
- Thomas C. Collins, arcivescovo di Toronto, Canada;
- Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York, Stati Uniti;
- Willem J. Eijk, arcivescovo di Utrecht, Olanda;
- Péter Erdõ, arcivescovo di Esztergom-Budapest, Ungheria, presidente del consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e relatore generale del sinodo in corso, come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;
- Gerhard L. Müller, già vescovo di Ratisbona, Germania, dal 2012 prefetto della congregazione per la dottrina della fede;
- Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, Sudafrica, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;
- George Pell, arcivescovo emerito di Sydney, Australia, dal 2014 prefetto in Vaticano della segreteria per l'economia;
- Mauro Piacenza, Genova, Italia, già prefetto della congregazione per il clero, dal 2013 penitenziere maggiore;
- Robert Sarah, già arcivescovo di Konakry, Guinea, dal 2014 prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti;
- Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Italia;
- Jorge L. Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, Venezuela;
- André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, Francia, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014.

Nella lettera, concisa e chiarissima, i tredici cardinali sottoponevano all'attenzione del papa le serie "preoccupazioni" loro e di altri padri sinodali circa le procedure del sinodo, a loro giudizio "configurate per facilitare dei risultati predeterminati su importanti questioni controverse", e riguardo all'"Instrumentum laboris", ritenuto inadeguato come "testo guida e fondamento di un documento finale".

domenica 11 ottobre 2015

“Senza verità siamo fuoristrada”

SINODO: Card. De Paolis: ”Oggi parliamo tanto di compassione, di amore e di misericordia. Ma senza verità, siamo fuoristrada”

Il cardinale Velasio de Paolis
L’intervento del cardinale Velasio de Paolis
(Daniele Sebastianelli) Di fronte alla crisi del matrimonio e della famiglia, la risposta che non può che venire dalle certezze della fede. Lo ha affermato il 10 ottobre il card. Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, durante i lavori del convegno Matrimonio e famiglia. Tra dogma e prassi della Chiesa, organizzato dalla Fondazione Lepanto e dall’Associazione Famiglia Domani e svoltosi a Roma nella Sala S. Pio X in Via dell’Ospedale, con la partecipazione di mons. Antonio Livi, del prof. Roberto de Mattei, e del prof. Giovanni Turco, alla presenza di alcune centinaia di persone, tra cui molti sacerdoti e religiosi.

E la barca andrà..?

SOCCI

LA BARCA BERGOGLIOSA STA AFFONDANDO

La barca bergogliosa sta affondando, al sinodo e non solo. Sarà imposto un diktat alla maniera argentina?
di Antonio Socci (11-10-2015)
“Arranca la spavalda macchina da guerra?”, si chiede un vaticanista svizzero. In effetti al Sinodo la macchina da guerra argentina con motore tedesco (i vescovi progressisti) si è impantanata: si sa, di questi tempi i “motori” tedeschi sono da rottamare e la carrozzeria argentina è un ferrovecchio, impastato di peronismo e di rugginosa teologia della liberazione.

Campane o carampane?

Campane kasperiane: Stefania Falasca (1)
falasca
Da qualche anno Stefania Falasca è diventata autorevole firma del quotidiano cattolico Avvenire. Conoscevo già la sua penna, per essere stato lettore del mensile 30 Giorni, più di vent’anni fa, e per aver gustato un suo bel libro dedicato a von Galen, il vescovo che si oppose al nazismo. Ma conoscevo, come dirò più avanti, una Falasca un po’ diversa.
Quella che ho incontrato di nuovo, l’anno scorso, è diventata una commentatrice assidua del Sinodo sulla famiglia.
Con una certa propensione a sposare, con notevole grinta, le tesi del cardinal Kasper. A costo di forzare un po’ la lettura degli eventi di cui dovrebbe fornire, ai suoi lettori, non tanto l’interpretazione, quanto la cronaca.

Moriranno collegialisti?

Il Sinodo parla, il Papa decide.
Al Sinodo ci sono quelli che propongono di studiare teologicamente la possibilità di affidare tutto a chi ha il potere di legare e di sciogliere, “un tesoro che non è stato ancora sviscerato a pieno”. Tradotto: lasciare mano libera al Papa di fare quello che gli pare e gli piace, senza curarsi di voti e assemblee . Il Sinodo parla, il Papa decide…

Francesco resterà Simone o diventerà Pietro?


IL GESUITA FRANCESCO E IL PAPA BERGOGLIO

Abbiamo trovato un articolo davvero interessante su ilsismografo-blog – vedi qui –
L’autore dell’articolo, a firma di Luis Badilla, indica dei punti convergenti essenziali a determinare sia la figura del Pontefice regnante (è il Papa), quanto il carattere che sottolinea la sua specificità nel regnare (è gesuita-latinoamericano).
In questo quadro Luis sottolinea che:  “Far diventare però questi due connotati del Papa (è un gesuita e latinoamericano, ndr) una specie di “assoluti” da sbandierare a ogni piè sospinto sta diventando controproducente e forse sarebbe il caso di riflettere su alcune osservazioni che si sentono sempre più spesso…”
In linea generale siamo d’accordo con quanto evidenziato da Badilla, dove però non possiamo convergere sono ulteriori appunti che riteniamo utili riportare e che Luis non menziona nel suo articolo.

Sinodo vs. gregge

Dal nazismo alla sociologia divorzista, il “moderno” non è un valore in sé. Sinodo, parla Spaemann

Robert Spaeamann
Heidelberg. Nell’aprile scorso aveva criticato il Pontificato di Papa Francesco, definendone caotica la guida e sottolineandone sommessamente le tare in materia teologica. A distanza di qualche mese, il filosofo Robert Spaemann, ottantotto anni, erede della prestigiosa cattedra di Heidelberg che fu di Hans-Georg Gadamer e poi professore a Monaco di Baviera, torna a parlare pubblicamente della chiesa di Papa Bergoglio e in particolare del Sinodo sulla famiglia, questa volta in una conversazione con il Foglio.

Prŏblēma habemus ?

I vescovi mediorentali schierati con Putin. Un problema per il Vaticano

Il patriarca di Baghdad: "Servono truppe di terra"


Vladimir Putin e Papa Francesco (foto LaPresse)
Roma. L’arcivescovo cattolico greco-melchita di Aleppo, Jean-Clement Jeanbart, intervistato dalla televisione svizzera ha lodato l’azione militare di Vladimir Putin a sostegno del presidente siriano Bashar el Assad. L’escalation del Cremlino, ha spiegato, “è una fonte di speranza per i cristiani del paese”. Putin, a giudizio del presule, “serve la causa cristiana” e la presenza dei militari russi a sostegno di Damasco rappresenta una “ripresa della fiducia” per tutta la comunità non musulmana presente in loco: il presidente russo “sta risolvendo il problema”, ha aggiunto.

No, thanks !

La societas Christiana

Non aspettiamo nessun nuovo ordine mondiale
" Oggi molti non si rendono conto della grandezza e della originalità di quella che si suol chiamare Civiltà Cristiana, la societas Christiana, abituati come sono a viverne e quasi a respirarne: ma essa, se proiettata nel suo insieme dinanzi ad uno spirito attento e sereno, soprattutto se confrontata con quello che si trova in altri contesti storici e religiosi, si rivela imponente e dà una eloquente testimonianza ai valori divini presenti nel Cristianesimo". (1)
Quel Dio sconosciuto ma sempre cercato
Con queste espressioni esordiva il grande compianto teologo domenicano Padre Raimondo Spiazzi O.P. negli anni Cinquanta a fronte della grave crisi sociale e culturale, che di lì a breve sarebbe esplosa con il fatidico Sessantotto e che in quegli anni non si lasciava intravvedere grazie al boom economico, invitando credenti e non credenti a guardare con onestà ciò che il Cristianesimo ha fatto, fa e può ancora fare nella storia della civiltà umana, pur operando in condizioni di estrema difficoltà a causa di uomini accecati dalle nuove ideologie che costituiscono di fatto quello sbarramento di tenebre di cui Gesù ci aveva messo in guardia.
Ma la storia della Chiesa ci insegna e conferma la parola della fede: e cioè che la vittoria è della Luce e giammai delle tenebre - Lux in tenebris lucet.

sabato 10 ottobre 2015

Sapendo di aver più poco tempo

ERA DEL DIAVOLO E APOCALISSE

    
Stiamo forse vivendo nell'era del diavolo? Passati i mille anni Satana verrà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni poste ai 4 angoli della Terra Gog e Magog per adunarle a battaglia: il loro numero è come l'arena del mare  





STIAMO FORSE VIVENDO NELL'ERA DEL DIAVOLO ?
  

È scritto nel libro dell'Apocalisse (XX, 7-8):

"Passati i mille anni, Satana verrà sciolto dalla sua prigione, e uscirà per sedurre le nazioni poste ai quattro angoli della Terra, Gog e Magog, per adunarle a battaglia: il loro numero è come l'arena del mare".
E ancora (Apocalisse, XII, 12):
"Per questo rallegratevi, o cieli, e voi che in essi abitate. Ma guai alla terra e al mare, perché il diavolo è sceso a voi con ira grande, sapendo di aver più poco tempo!"

La Nuova Inquisizione

LA NUOVA INQUISIZIONE 

Qual e la nuova religione civile degli italiani che si sostituisce alla religione cristiana e all’identità nazionale? È la religione bio-etica. In Italia questa nuova religione civile ha sostituito anche il comunismo 
     

di Marcello Veneziani

Qual e la nuova religione civile degli italiani che si sostituisce alla religione cristiana e all’identità nazionale? È la religione bio-etica.

Sansone rovesciato

La dissoluzione della famiglia nella “nuova chiesa cattolica”  

I due discorsi presinodali  tenuti da  Bergoglio, l’omelia del 4 ottobre e l’introduzione inaugurale  del giorno successivo, contengono l’intero protocollo vaticano di annientamento dell’etica famigliare e sessuale… l’etica individualistica del sentimento diventa l’unica legge regolatrice dei comportamenti nel nuovo umanesimo della compassione… è la scelta sostanzialmente relativistica, caldeggiata da tanta  teologia postconciliare che ha stigmatizzato la “pretesa” della chiesa di presentarsi come depositaria di verità assolute.

di Patrizia Fermani
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I due discorsi presinodali  tenuti da  Bergoglio, l’omelia del 4 ottobre e l’introduzione inaugurale  del giorno successivo, contengono l’intero protocollo vaticano di annientamento dell’etica famigliare e sessuale.  E tuttavia il suono di parole  accattivanti  e di frasi apparentemente e banalmente ineccepibili, è prevalso sul loro significato reale  e sulle intenzioni di chi le ha  preparate o pronunciate.  Molti si sono sentiti addirittura rincuorati,  rassicurati,  e convinti  di poter pensare  che  persino il  plateale spot pubblicitario  del rapporto sodomitico,  messo in onda in diretta dai sacri palazzi,  possa essere stato  del tutto  casuale e non faccia parte di un copione messo in piedi con studiata arroganza, per abituare la gente ad ogni cambiamento  attraverso le emozioni forti.
In realtà tutto il marchingegno sinodale è stato ideato come  una nuova costituente rivoluzionaria  che sul terreno cruciale dell’etica  adeguasse ufficialmente  la dottrina cattolica allo spirito del tempo, secondo  il principio  già formulato  dal Concilio, e che si è risolto di fatto nella  istituzione di nuova  religione. 

Nervosi brancaleoni?

Dalla lettura delle relazioni dei 13 Circuli minores sulla prima parte dell’ Instrumentum laboris traspare come il dibattito all’interno del Sinodo sia vivacissimo. In nome della fedeltà alla dottrina della Chiesa i cosiddetti ‘conservatori’, assai numerosi, non appaiono disposti a cedere sui temi più controversi. Molto nervoso il fronte ‘progressista’, che già non ha digerito la relazione introduttiva del card. Peter Erdoe, giudicata dai più gentili “obsoleta”.

L'autunno dei tweet..

Sinodo. Un tweet non fa primavera


Mai così segreti i lavori dell'assise. Inservibili le notizie fornite dai canali ufficiali. Inesistenti le traduzioni per i padri che non conoscono l'italiano. Il simbolico gesto di rottura dei vescovi polacchi

di Sandro Magister

In confusione e ..col mal di pancia.

La prima settimana del Sinodo, dedicata alla prima parte dell'Instrumentum laboris, si è chiusa con la pubblicazione delle prime relatio dei cosiddetti circoli minori. La battaglia sul metodo è stata la vera protagonista del primo pezzo di strada del Sinodo e c’è voluto l’intervento del Papa per tacitare alcuni malumori. Il dibattito tra dottrina e pastorale continua e nonostante la chiarezza della relazione del cardinale Erdö, tutto è ancora aperto.

Nuovi Cul..ti



I neocatecumenali: da Cristo al giudaismo

Un nostro interlocutore neocatecumenale ci scriveva: “sono conscio che se si privilegia troppo l’aspetto della mensa rischia di venir meno la percezione del sacrificio sull’altare, l’ho sperimentato sulla mia pelle, anche se devo dire che ultimamente dai miei ‘catechisti’ è stato ripetuto più volte che la messa è un sacrificio“… Notare: lo dicono “ultimamente”; il che significa che prima non avveniva, ammesso che lo dicano effettivamente e, comunque, se anche lo dicono e poi non “si vive” né nella celebrazione né conseguentemente nella vita, non è la stessa cosa che dice e fa la Chiesa.

«Chi fa l’angelo fa la bestia»

Dall’abisso alla gloria
Corruptio optimi pessima.

Già l’antica saggezza latina aveva riconosciuto che, quando sono i migliori a guastarsi, la loro corruzione supera i limiti di quella propria di chi è abitualmente corrotto e li fa sprofondare in abissi di depravazione che sorprendono persino i disonesti. Anche al di fuori di tale decadenza, è risaputo che un’esteriorità impeccabile può ben fare da schermo al marciume: «Chi fa l’angelo fa la bestia», sentenzia il noto adagio attribuito a sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Finora, però, le bestialità commesse dagli angeli apparenti erano consumate in segreto; oggi invece (proprio all’epoca in cui le notizie si divulgano in pochi istanti a livello planetario) esse vengono con orgoglio esibite in pubblico. È uno schiaffo al buon gusto, prima ancora che al buon senso – anche per quanti, pur vivendo lontano dalla fede, si aspettano spontaneamente dai sacerdoti una condotta per lo meno decente. Se poi il motivo del vanto è una relazione sodomitica, inevitabilmente intessuta di atti che sono fra i più disgustosi e degradanti che un essere umano possa commettere…

venerdì 9 ottobre 2015

Nuntio vobis : non è il diavolo!

Perché l'Occidente non capisce più la Russia. Una lettura critica

La Mosca preferita dagli Stati Uniti? Quella che non aveva politica estera e la cui identità nazionale era in crisi. La svolta di Vladimir Putin e il ruolo della Cecenia

Boris Yeltsin con Vladimir Putin in una foto di qualche tempo fa (foto LaPresse)
Quando la Russia era amica degli Stati Uniti, Pavel Grachev era ministro della Difesa, dal 1992 al 1996. Erano gli anni della transizione post sovietica. Il Presidente Yeltsin e i suoi giovani riformatori traghettavano un paese lacero e miserabile verso un futuro di libertà stracciona, di occidentalismo predatorio, di privatizzazione da Far West. Una Russia società aperta, che danzava ubriaca sulla fune sopra il baratro. E senza rete di salvataggio. Era, quella, la Russia degli americani. In nessun periodo storico fu Mosca più vezzeggiata, lusingata e accarezzata dall'affabile alleato transatlantico. Nel momento in cui rinunciò a qualunque politica estera, a qualunque sfera di influenza, all'interesse nazionale e alla geopolitica, i sorrisi della politica americana si sprecarono per anni, promettendo ai russi integrazione, sviluppo, benessere. E consegnando invece, tutt'al più, una copia vintage e involgarita delle luci di New York sulle cupole zariste e i condomini khruscioviani lungo la Moscova.

E' lei o non é lei?

Medjugorje, la veggente Vicka: “Ecco i segreti che la Madonna mi ha affidato”

Vicka Ivankovic è una delle veggenti che, insieme a Ivanka IvankovićMirjana Dragićević,Ivan DragićevićJakov Čolo e Marija Pavlović, sostiene di vedere e parlare con la Madonna dal 24 giugno 1981. Grazie alle testimonianze dei sei veggenti, Medjugorje, località della Bosnia-Erzegovina dove avvengono le apparizioni, è diventato presto un luogo di pellegrinaggio, di preghiere e miracoli.
Vicka è la veggente più amata e conosciuta dai credenti e dai fedeli di Medjugorje, che ancora oggi riceve apparizioni quotidiane. Lei è incaricata da Maria di pregare per tutti gli ammalati.
Dall’incontro e dall’amicizia decennale con don Michele Barone, celebre sacerdote del santuario “Mia Madonna e Mia Salvezza” di Casapesenna (Caserta), direttore editoriale della più importante rivista mariana, “Maria”, nonché giornalista e opinionista religioso per le reti Rai e Mediaset, nasce un libro in cui Vicka racconta tutti gli anni della sua vita dall’infanzia ad oggi fino alla sua attuale famiglia.

Il silenzio-assenso

Il caso dei Carmelitani di Roma: il silenzio-assenso che favorisce l’omoeresia

il Superiore generale dei carmelitani, padre Saverio Cannistrà
(Emmanuele Barbieri) A pochi giorni dall’incredibile coming out del monsignore vaticano Krzysztof Charasma, un altro clamoroso scandalo omosessuale, con al centro la Curia Generalizia dei Carmelitani Scalzi di Roma, colpisce la Chiesa Cattolica. La vicenda, raccontata da Fabrizio Peronaci, sul Corriere della Sera dell’8 ottobre, coinvolge la centrale parrocchia romana di Santa Teresa d’Avila, proprio nell’anno del cinquecentenario della nascita della sua fondatrice.
L’accusa è gravissima. I superiori dell’ordine avrebbero infatti protetto con il silenzio almeno un padre della Curia generalizia, sospettato di frequentare da molto tempo ambienti della prostituzione maschile nell’adiacente Villa Borghese. Inoltre, sempre secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’ingresso laterale della Curia, in via Aniene, grazie alla complicità di qualche addetto alla portineria, sarebbe stato lasciato appositamente incustodito per permettere il via vai notturno a frequenti ospiti clandestini.