ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 7 settembre 2016

La storia della Russia è una storia mariana

LA SACRA ICONA DELLA MADRE DI DIO DI KAZAN      
    L’Immagine della Madre di Dio di Kazan è dipinta su legno e, secondo gli studi e le prove degli esperti, risale al XIII secolo. È dipinta nello stile tradizionale greco-bizantino e venne eseguita, probabilmente, a Costantinopoli. La Santa Icona mostra la testa e le spalle della Vergine Maria che ha il Cristo Bambino sulle sue ginocchia, quasi in piedi. La mano destra del Bambino si alza verso sua Madre, in un gesto benedicente. Un esame completo ai raggi X ha confermato che i colori della Santa Icona si sono perfettamente conservati. I secoli hanno addolcito il capolavoro, aumentando la bellezza e la serenità dei Volti. La Sacra Icona è ricoperta di una lamina d’argento dorato (detta “riza”) che profila le figure e gli abiti: sono visibili solo i volti della Madre di Dio e del Bambino. Sotto questa copertura d’argento, il dipinto è perfetto ed è della migliore qualità, tanto da poter essere giudicato una squisita opera d’arte e, insieme, l’oggetto di grande devozione religiosa. La “riza” risale al XVII secolo: cesellata e lavorata a sbalzo, è un’opera molto raffinata, incrostata di più di mille diamanti, smeraldi, rubini d’oriente, zaffiri e perle. La maggior parte di queste pietre preziose fu incastonata molti secoli fa, altre furono aggiunte successivamente da donatori. Per quanto il valore totale di questi gioielli sia molto grande, la loro presenza testimonia la grande venerazione che, in passato, i Sovrani e i popoli della Russia portarono a questa Santa Icona.

E' questo nulla che devo aspettarmi dalla Catholica?


Nazarà 2016 non mi è piaciuta


di Amicizia San Benedetto Brixia

La Veglia di preghiera per la pace "Nazarà 2016" organizzata dall'Ufficio per l'Impegno sociale della Diocesi di Brescia non mi è piaciuta. Con tutta la stima e il rispetto per la chiesa locale in cui ho la grazia di vivere giorno dopo giorno da cristiano, mi permetto di indicare i tre motivi principali di disappunto.


Zitti zitti, quatti quatti

Si prepara in silenzio un sinodo sull’Amazzonia. “Viri Probati” (ed ecologia) temi chiave. Il disegno di Hummes.

Il cardinale Claudio Hummes, 82 anni, già prefetto della Congregazione per il Clero, sta lavorando intensamente a un suo progetto. Un Sinodo delle diocesi dell’Amazzonia, in cui si dovrebbe discutere di ecologia – naturalmente – ma anche e forse soprattutto di trasformare i diaconi permanenti in “viri probati”. Una specie di amministratori laici dei sacramenti, in sostituzione dei preti. Ma c’è chi vede in questo progetto la punta del cuneo per modificare le regole che riguardano il celibato dei sacerdoti nel rito latino.

Porci & perle

Grandi esperti del nulla. Due perle a firma Melloni e Riccardi

Sorrentino
Due esperti, questi sì veri, quali Paolo Mereghetti e Gian Carlo Blangiardo, ci hanno segnalato nei giorni scorsi un paio di performance di due loro celebri ma meno inappuntabili colleghi cattolici.
Mereghetti è il principe dei critici cinematografici del "Corriere della Sera". E ha raccontato così l'esordio del nuovo film a puntate del regista Paolo Sorrentino, una serie che andrà in onda su Sky a partire dal 21 ottobre col titolo "The Young Pope" (vedi foto), presentata al festival di Venezia:
"Le prime due puntate iniziano con un nudo integrale del lato B (il papa è appena uscito dalla doccia, per il suo primo giorno da pontefice) e continuano con un discorso programmatico che invita al libero amore, all'aborto, ai piaceri del sesso.

Il “giubileo” della Riforma


Libro del cardinale Kasper su Martin Lutero, è polemica



Ha suscitato non poche polemiche il libro scritto dal cardinale Walter Kasper dedicato a Martin Lutero (Martin Lutero – Una prospettiva ecumenica, Queriniana 2016). Il testo, pubblicato a maggio, presenta una serie di conferenze tenute dal cardinale sul riformatore sassone in vista della commemorazione dei 500 anni della Riforma Protestante.
Le polemiche hanno riguardato l’approccio – a dir poco benevolo – dell’autore nei confronti della Riforma Protestante e del suo ideatore Martin Lutero, così come le sorprendenti conclusioni che ne derivano a livello ecumenico.

Un dogma ideologico

LA CHIESA A PEZZI

Il Papa l'islam e migranti. Dopo secoli così fa a pezzi la Chiesa. Ormai quello dell'emigrazione per Papa Bergoglio è qualcosa più di un' ossessione: è un dogma ideologico con cui sta sostituendo i bimillenari pilastri della Chiesa
di Antonio Socci  



Proprio nelle stesse ore in cui il Viminale dava notizia di una nuova ondata migratoria all' assalto dell' Italia (oltre 13 mila in soli quattro giorni: siamo già arrivati a 145 mila migranti ospitati, quando in tutto il 2015 erano stati 103 mila), proprio nelle stesse ore - dicevo - Papa Bergoglio ha varato un nuovo dicastero sociale prendendo lui stesso - in persona - la responsabilità della sezione migranti per potenziare al massimo le sue pressioni per l' abbattimento delle frontiere d' Europa.
Ormai quello dell' emigrazione, per lui, è qualcosa più di un' ossessione: è un dogma ideologico con cui sta sostituendo i bimillenari pilastri della Chiesa Cattolica.

"Intra" omnes

                 L’AVVENIRE DELLA CHIESA

Oggi vogliamo offrire ai lettori un saggio dell’involuzione dottrinaria – teologia e morale – in cui  gli uomini di Chiesa, e gli esponenti dell’informazione cattolica, si stanno incartando, storditi dalla giulebbosa e mefitica  “aria nuova” di roncalliana memoria e proni all’untuosa pastorale eversiva di Papa Bergoglio.

Il fatto che racconteremo riguarda la risposta che il Dr. Marco Tarquinio, Direttore di “Avvenire”, organo della CEI, ha rilasciato ad alcuni critici lettori – cinque, tra cui noi - sul tema della sodomia e dell’apertura ecclesiastica a questa oscena condizione di vita (3 settembre 2016). E per ben illustrare i particolari dello scenario entro cui si dispiega la nuova teologìa “avveniristica” dobbiamo, per necessità, trascrivere la lettera che noi, il 20 agosto scorso, inviammo a quel quotidiano per la rubrica “Il Direttore risponde”, dalla quale i lettori comprenderanno da sùbito la dimensione gelatinosa, liquida, mobile e relativistica dell’argomento in cui galleggia la replica del Direttore.

"Ad extra" non nimis "Ad intra" °

Ecumenici fuori casa. Ma dentro sono botte


Grandi sorrisi con Costantinopoli e Mosca. Mano pesante invece con le oasi bizantine in Occidente. I casi emblematici delle diocesi italo-albanesi e del monastero di Grottaferrata

ROMA, 6 settembre 2016 – "Ad extra" l'ecumenismo è sempre più sulla cresta dell'onda, forte dei gesti di riguardo del papa per le Chiese orientali, da Costantinopoli a Mosca.

Ma dentro casa l'ecumenismo latita. Un colpo dopo l'altro, la congregazione vaticana per le Chiese orientali non fa che dissipare quel che resta di importanti diocesi e istituzioni di rito cattolico bizantino, invece che rafforzare la loro identità.

Governa la congregazione il cardinale argentino Leonardo Sandri, cresciuto in segreteria di Stato e coadiuvato dal gesuita Cyril Vasil, segretario, e dal domenicano Lorenzo Lorusso, sottosegretario, entrambi canonisti e appartenenti a due ordini religiosi che di orientale non hanno nulla.

E gli effetti si vedono.

martedì 6 settembre 2016

“Una Chiesa che muova il mondo ”



Difendere e tramandare nel modo giusto il fatto cristiano


Non pochi, oggi, si chiedono come mai la Chiesa cattolica attraversa una crisi gravissima, dopo averne, d'altronde, attraversate molte altre nel corso della sua bimillenaria storia. Si constata con grande dolore che molte autorità ecclesiastiche sono responsabili della crisi nella Chiesa, perché sostengono e diffondono delle dottrine in contraddizione col “deposito della Fede, trasmesso da Cristo agli Apostoli e da questi a noi”; dottrine moderniste, le quali propongono i significati erronei di parole come ecumenismo libertà religiosa e collegialità.

Quando il Papa era un Leone

Ritorno al mondo pagano: il contributo occulto della droga

1° La droga: strumento di saggezza o di controllo?

leone xiii dorgaNell’articolo precedente abbiamo affrontato il tema della droga come mezzo di controllo delle masse, la cui legalizzazione non estirperebbe affatto il problema del traffico clandestino e della mafia. Non è un caso che massoni e mafiosi chiedano oggi a gran voce la legalizzazione delle droghe “leggere” , evidentemente sanno che l’eventuale legge non lederebbe affatto il loro business, come potrebbe farlo invece una legge in grado di strappare alle banche il monopolio di emettere moneta. Questa sì che sarebbe veramente una mazzata al cuore della cupola delle cupole, eppure nessuno schieramento né di destra né di sinistra presenta una proposta del genere, e ai cittadini sempre più privati di speranza per il futuro gli si da in mano la droga per stordirli sempre di più invece che un input positivo o un ideale per la quale lottare. Psicofarmaci, droghe più o meno pesanti e fiumi di alcool vengono già consumati dalla stragrande maggioranza dei popoli occidentali. I risultati sono sotto i nostri occhi e con la legalizzazione delle droghe leggere diffonderebbe vertiginosamente il loro consumo.

La modernità è Lutero


XLIV Convegno annuale di “Instaurare omnia in Christo”. Intervista al prof. Miguel Ayuso.



Si è tenuto il 18 agosto scorso, presso il Santuario di Madonna di Strada a Fanna, il XLIV convegno annuale di “Instaurare omnia in Christo”, periodico cattolico diretto da Danilo Castellano, ordinario della facoltà di Giurisprudenza all’Università di Udine.
Tra i relatori era presente lo spagnolo Miguel Ayuso, presidente dell’Unione internazionale dei Giuristi cattolici, che ha tenuto una conferenza su “La matrice protestante della cultura politica e giuridica moderna”. Abbiamo rivolto al prof. Ayuso alcune domande circa il rapporto tra la figura di Martin Lutero e la modernità.

Pensando a Lutero, viene subito in mente la questione della libertà. Anzi del paradosso della libertà: perché mai la modernità ha posto la libertà al centro, dopo che Lutero aveva parlato di “servo arbitrio”?

Bisogna fare innanzi tutto una precisazione. Non credo sia corretto dire che, come spesso si sente, la modernità abbia utilizzato Lutero: la modernità è Lutero. E dunque senza Lutero non c’è modernità. Alle radici della modernità c’è Lutero. Secondo me, questa precisazione ha un certo rilievo, poiché riguarda proprio l’essenza della modernità. Cos’è successo? Penso che, da un lato, ci sia stata una certa “eterogenesi dei fini”. Qualche volta, cioè, sembra che un’idea dovrebbe portare a una conclusione e invece si arriva alla conclusione contraria. Credo però che questa spiegazione non possa bastare.
Si potrebbe dire ancora di più. Circa il “servo arbitrio”, c’è inoltre da considerare che il protestantesimo parte dall’annullamento dell’essere metafisico, dell’ordine, del creato. E quando ci liberiamo dell’essere, rimane la volontà pura: questa, in fondo, non riconosce limiti. Quella libertà negativa [libertà dalla legge naturale e soprannaturale, ndr], quindi, propria del pensiero ideologico moderno, scaturisce dalla distruzione dell’ordine, che è conseguente a una volontà senza limiti.

Un gioco al rialzo?

Mons. Fellay e il ruolo della Fraternità bergogliana

Verso la “legittimazione reciproca”?

 3 settembre 2016, San Pio X



Nella scorsa primavera ci sono state due notizie di grande rilevanza ecclesiale che hanno avuto, come giusto, la nostra prioritaria attenzione: l’Esortazione “Amoris Laetitia” e la dichiarazione esplicativa sulla rinuncia di Sua Santità Benedetto XVI. In questa primavera tuttavia c’è stato un altro avvenimento meritevole di riflessione: il nuovo incontro tra Mons. Fellay, Superiore Generale della FSSPX e Papa Bergoglio. Alcuni recentissimi sviluppi sono stati resi noti tra fine luglio e inizio agosto da un’intervista a Mons. Pozzo, il quale ha dichiarato a proposito della Prelatura personale: “Mons. Fellay ha accettato questa proposta, anche se alcuni dettagli saranno chiariti nei prossimi mesi[1]. Mons. Fellay “ha risposto” il 24 agosto scorso, parlando non della Prelatura, ma dell’Ordinariato personale: “Roma ci offre una nuova struttura. A capo di essa, un Vescovo. Questo Vescovo, scelto dal Papa, tra tre nomi proposti dalla Fraternità e proveniente dai suoi membri. Tale Vescovo avrà autorità sui preti, sui religiosi […] e sui fedeli. Tutti i sacramenti; i fedeli che appartengono a questa struttura avranno tutti i sacramenti dei preti della Fraternità. Tutti i sacramenti, compreso il matrimonio. […] E’ come una superdiocesi, indipendente dai Vescovi locali”. Mons. Fellay aggiunge che se non ha ancora firmato è “perché voglio essere sicuro che tutto ciò sia vero, non ho il diritto di condurvi in un sogno[2]. Insomma c’è una ragione molto “pratica” da valutare, prima di entrare nel “sogno”.

L'undicesimo comandamento

DEL GIUDIZIO E DEL GIUDICARE

I progressisti e i buonisti di professione specialmente se cattolici hanno istituto silenziosamente e discretamente com’è loro costume l’undicesimo comandamento: Non giudicare. Gesù, invece, giudicava: giudicava eccome 
di Francesco Lamendola  



I progressisti e i buonisti di professione, specialmente se cattolici, hanno istituto, silenziosamente e discretamente, com’è loro costume, l’undicesimo comandamento: Non giudicare. E, come sempre, l’hanno scimmiottato da una lettura buonista del Vangelo: Nessuno ti ha giudicato, donna?, chiede Gesù all’adultera che stava per essere lapidata. Nessuno, signore, risponde lei. E lui: Nemmeno io ti giudico. Va’, e d’ora in poi non peccare più. La lettura buonista consiste nell’isolare e assolutizzare la prima parte dell’ultima frase del Maestro:Nemmeno io ti giudico; vai (pure); e nel togliere tranquillamente la seconda parte, che conferisce un senso non solo al discorso nella sua interezza, ma a tutto ciò che Egli ha sempre insegnato durante la Sua missione fra gli uomini, dal primo all’ultimo giorno: … e d’ora in avanti, non peccare più.
Se si toglie questa parte, cade tutto il resto; cade la morale; cade il Vangelo. Ecco, di ciò accusiamo i teologi modernisti e i preti buonisti: di voler scientemente, deliberatamente, cambiare il significato del Vangelo; e di avere l’arroganza di farlo sotto gli occhi di tutti, scopertamente, come se i cattolici fossero tanti scemi che non vedono e non capiscono nulla, e come se qualunque persona di media intelligenza, purché intellettualmente onesta, credente o non credente, non fosse in grado di rendersi perfettamente conto dell’inganno, della mistificazione, della apostasia impliciti in questo disegno, e trarne le dovute conclusioni.

E' solo questione di tempo ?

Firenze. Dal 28 al 30 ottobre si riuniscono i “cristiani” LGBT. Con assistenza di sacerdoti e suore  

z.xtnfllDal 28 al 30 ottobre si terrà a Firenze un ritiro per giovani “cristiani” LGBT, con un ben chiaro titolo: “Far fruttificare i propri talenti”.
Il progetto è uno sviluppo dell’esperienza svoltasi dal 15 al 17 aprile 2016 ad Albano Laziale, al IV Forum dei cosiddetti “cristiani LGBT” italiani, sostenuto anche dalla più importante associazione italiana del “settore”, “Cammini di speranza“.

Un mondo tormentato nello spirito

L’uomo come dio di se stesso? La svolta antropologica della nuova “Chiesa”

Se ci fosse stato ancora qualche dubbio è proprio Papa Francesco che oggi ce lo toglie, con la nuova intenzione di preghiera per il mese di settembre. Nonostante le intenzioni dei mesi passati e per le quali già si era capito l’andazzo, vedi qui, ora i dubbi scompaiono. Ecco le parole ufficiali tratte dal servizio di radio Vaticana:

lunedì 5 settembre 2016

Io ve la propongo da secoli come modello

Tutta la gloria che cerca Maria è per suo Figlio.
Per se stessa lei non cerca gloria, per niente.

Gloria di MariaQuesto tempo tra le feste cattoliche dell’Assunzione in Cielo della Madonna (15 agosto) e della Natività di Maria (8 settembre), può essere un buon momento per riflettere su una delle principali obiezioni protestanti alla devozione dei cattolici per la Santa Vergine. L'obiezione che suppone che tutta l’attenzione, l’onore e la preghiera rivolti a Maria sarebbero tolti a Nostro Signore – solo Lui è il nostro Redentore, e quindi solo a Lui dovrebbero andare tutta le nostre devozione, culto e preghiera. La seguente citazione, proveniente come da Nostro Signore stesso, pone molte di tali obiezioni in una prospettiva diversa:—

L’occhio umano non può fissare il sole, mentre può guardare la luna. L’occhio dell’anima non può fissare la perfezione di Dio quale essa è, ma può guardare la perfezione di Maria. Maria è come la luna rispetto al sole. Ne è illuminata e riflette su voi la luce che l’ha illuminata, ma addolcendola di quei mistici vapori che la rendono sopportabile alla limitata vostra natura. E’ per questo che io ve la propongo da secoli come modello per voi tutti che ho voluto miei fratelli appunto in Maria.

Un Dio che è «in tutto ciò che vi piace»

Libertario o reazionario? Jude Law, il Papa ambiguo

Attesissimo al Lido, "The Young Pope" racconta le due anime della Chiesa, in attesa di creare il dibattito...
Poco dopo il prologo, il «Papa giovane» il primo pontefice americano della Storia, Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, affascinante, telegenico, sexy come il Jude Law che lo interpreta tiene il suo primo discorso alla cristianità dal balcone su piazza San Pietro scusandosi coi fedeli perché «ci siamo dimenticati di voi».


Esseri umani on demand

La fabbrica dei mostri. L'ultima sfida a Dio?

Recentemente ci è stato fatto rilevare che in ambito cattolico pro-life si sta parlando poco degli sviluppi apocalittici delle ricerche su provette, fecondazioni eterologhe ed embrioni riprogrammati. Anche in occasione della recente maldestra campagna del Fertility Day molti si sono congratulati con il ministro Lorenzin, senza poi verificare che davvero non fosse un tentativo per sensibilizzare le masse riguardo modalità di concepimento innaturali e contrarie alle leggi di Dio. E' chiaro che soprattutto in questo ambito è stata lanciata l'ennesima faustiana sfida al Creatore.

La sapienza del mondo e la sapienza di Dio

SAPIENZA UMANA E DIVINA

Gli uomini, da sempre, cercano la sapienza: questa, di per sé, è una cosa buona; è la manifestazione di quel bisogno di verità che contraddistingue la natura umana. Tuttavia, è necessario fare delle distinzioni 
di Francesco Lamendola  






Gli uomini, da sempre, cercano la sapienza: questa, di per sé, è una cosa buona; è la manifestazione di quel bisogno di verità che contraddistingue la natura umana.
Tuttavia, è necessario fare delle distinzioni: infatti, non sempre questo desiderio si manifesta in modo legittimo; inoltre, bisogna mettersi d’accordo su cosa si intende per “sapienza”.
Non tutti gli uomini la cercano; e non sempre si trova là dove quasi sempre la cercano, ossia nei libri. Coloro che hanno scritto i libri erano solo degli uomini, ad eccezione dei libri sacri, che sono ispirati da Dio; mente la sapienza è di natura tale che ciascuno deve tentare di farne esperienza diretta e non mediata. La sapienza libresca, pertanto, non è mai vera sapienza. Al massimo, i libri possono fornire il trampolino per il balzo ulteriore: sono un aiuto, un sostegno, un incoraggiamento; ma nulla di più.

Tutti, molti, pochi..

Non credete ai falsi profeti che vi raccontano che la Misericordia di Dio salva tutti anche coloro che non si pentono.

“Il piccolo numero di coloro che si salvano”
famoso sermone di San Leonardo da Porto Maurizio

GIOTTO di Bondone “Giudizio universale” (particolare) 1306 D.C. affresco, Cappella Scrovegni, Padova.

San Leonardo da Porto Maurizio è stato uno dei più grandi missionari nella storia della Chiesa, ed uno dei più grandi predicatori di missioni popolari. I suoi 44 anni di ministero apostolico si svolsero percorrendo instancabilmente tutta l’Italia.

Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato..

Se è eretico non è papa

Ammesso e non concesso che…

di Salvatore Canto (30-08-2016)
In questo periodo sta facendo scalpore l’iniziativa di 45 intellettuali, studiosi e teologi cattolici, che hanno inviato a Bergoglio una lettera in cui gli si chiede di chiarire se non di correggere alcuni punti secondo il loro parere poco chiari, o addirittura al limite dell’eresia, presenti nella sua esortazione post-sinodale Amoris Laetitia.
Da ciò ne è nato un dibattito sul dilemma se un Papa possa o meno cadere in eresia e in quest’ultimo caso se è lecito deporlo.

A flagello terraemotus... Libera nos Domine!...

Quelle rogazioni che la Chiesa ha dimenticato
Nel Libro di Giuditta, Dio ci parla del senso del male, della lotta, di quello stato di inferiorità e debolezza che Israele prima, e la Chiesa poi, vedono aumentare sempre di più, arrivando persino a costatare una disparità di forze tali da non avere più risorse umane da mettere in campo. Nel racconto biblico si parla dell’assalto di Nabucodonosor, presentato come re degli Assiri (mentre sappiamo che fu re dei babilonesi), per mezzo del suo generale Oloferne, che pone l’assedio alla città di Betulia in un periodo collocato dopo il ritorno dall’esilio babilonese (e non invece prima, come dovrebbe essere). 

“L’aiuto più importante è la preghiera della gente. ”

“Ho visto la rabbia contro Dio”

Parla mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno

I funerali delle vittime del terremoto ad Ascoli Piceno (foto LaPresse)
Roma. Anche dal male più assoluto, nella devastazione di interi borghi vecchi di secoli e nella morte di persone care, ci può essere il bene. “A prima vista sembrerebbe un assurdo anche solo pensarlo, ma l’esperienza mi ha insegnato che il terremoto o ti uccide per sempre o ti fa rinascere a una nuova vita, e quando tu rinasci a una nuova vita conservi sì le cicatrici del terremoto, ma hai uno spirito nuovo. Guardi la morte e la realtà con un occhio diverso, anche se qualcosa resta nel profondo”. Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno da un paio d’anni, la notte del sisma dello scorso 24 agosto era nella zona colpita. Alle prime luci dell’alba, mentre i soccorsi iniziavano a raggiungere Arquata, Amatrice e Accumoli, stava scavando a mani nude tra le macerie, come tutti i sopravvissuti.

domenica 4 settembre 2016

«Coraggio, il meglio è passato».


                                                              COLONI E SODALIZI

          Vogliamo iniziare sottolineando la sapiente lungimiranza dei tre Grandi i quali, riuniti qualche giorno fa a Ventotene, hanno avuto l’insolito merito di trasmettere ai posteri un patrimonio politico e sociale d’inestimabile valore. Tra gli argomenti trattati non sono mancati riferimenti sulla solidarietà e la sicurezza, mentre tra le deduzioni più rilevanti – scaturite dall’incontro – vi è stata quella riguardante l’approccio con i migranti, al cui rafforzamento contribuisce il fattore ideologico e religioso. Anche la valchiria bionda, autentica detentrice del potere assunto con il dominio sull’Unione, ha mostrato una certa accondiscendenza nel regolare l’estesa fase migratoria con i flussi ininterrotti verso l’Occidente. Non è mancato il carattere astrale dell’anfitrione ospitante, fattosi promotore vassallatico d’una iniziativa riguardante la necessità, dopo la Brexit, di scrivere il futuro. La fenice, dicono i mitologi, non rinuncia mai alle sue pretese perché volando si profuma le ali con aromi sempre nuovi. Stando ai brillanti risultati conseguiti dall’Asse Roma-Berlino-Parigi viene spontaneo associarci all’esaltante umorismo del nostro conterraneo (Ennio Flaiano): «Coraggio, il meglio è passato». 
       

La coscienza cerca la verità

SIMBOLI DEL DIVINO E DELL'INFERNO

Se scompaiono i simboli del divino a sostituirli sono quelli dell’Inferno. Il grande pericolo è che la modernità produca una vera e propria mutazione antropologica: che essa forgi ispirata dal Diavolo un nuovo tipo umano 
di Francesco Lamendola  



Fin dalla notte dei tempi – che non è quella del Pitecantropo o di qualche altro preteso ominide scimmiesco, ma quella di opere grandiose, come i dolmen e i menhir disseminati per l’Europa e per il mondo – l’umanità si è circondata di simboli: simboli del sacro, simboli del divino; scolpiti, dipinti, incisi, graffiti, cesellati, miniati, affrescati, intessuti: sulle rocce, sugli alberi, sui templi, sulle case, sulle tombe, sulle navi, sui vestiti, sulle monete, sul corpo.
I simboli assolvono svariate funzioni, ma quella più importante è di indirizzare l’anima, traverso la foresta delle cose accidentali ed effimere, verso ciò che è essenziale, vale a dire la verità; e poiché ciò che è essenziale è Dio, la verità è Dio, e l’uomo che non lo afferra, che non lo comprende, o, almeno, che non lo intuisce, è come cieco, sordo e spento in mezzi ai clamori del mondo, è come un turacciolo di sughero portato qua e là dalla marea, avanti e indietro, incessantemente, senza mai nulla imparare, senza evolvere, senza progredire, mai, con stolida monotonia, sempre uguale a se stesso, sempre tenacemente attaccato al suo ego, all’infinito…

Gospavirus?

Trevignano, una madonnina piange sangue

MADONNINA PIANGE SANGUE TREVIGNANOUn evento straordinario scuote il paese: la gente grida al miracolo. Il vescovo Rossi ha tenuto la statuetta tra le mani: martedì scorso ha anche recitato un rosario insieme ai fedeli


TREVIGNANO ROMANO - Dopo Civitavecchia tocca a Trevignano: dal Cantone dell’Erzegovina-Narenta, sarebbe arrivata una madonnina che piange. Un evento straordinario, che naturalmente ha spiazzato tutti nel piccolo centro laziale, dividendo gli abitanti tra scettici e convinti che il fenomeno rappresenti un vero e proprio prodigio.  Si tratterebbe di una statua alta circa 20 centimetri che lacrima sangue in volto. I proprietari di questa statuina avrebbero notato i primi segnali da marzo scorso: la madonnina è stata comprata a Medjugorje e messa nella propria abitazione trevignanese, dove ci sarebbe anche un quadro che raffigura Gesù e che sarebbe anch’esso macchiato.

E alla fine ha colpito


Bruxelles, golpe estivo dell'arcivescovo
E alla fine l’arcivescovo di Bruxelles-Malines, Jozef De Kesel, ha colpito. Con un decreto del 15 luglio la Fraternità dei Santi Apostoli è stata dissolta. Alla fine di giugno era sembrato che ci fossero le condizioni per un accordo; De Kesel aveva affermato che la chiesa di Santa Caterina sarebbe rimasta aperta, e affidata ai sacerdoti della Fraternità, che avrebbero potuto continuare a vivere insieme.

Benvenuti nella Chiesa Cattolica S.p.A.

nuova stangata burocratica sulla rimozione dei vescovi

Notizia 1: il lugubre e ambiguo Müller ha dichiarato che la Fraternità San Pio X per poter rientrare formalmente nella Chiesa Cattolica deve riconoscere senza riserva e pubblicamente l'obbligo dell'ecumenismo:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1533_Pentin_Muller_si_aspetta_dalla_FSSPX.html

Bisogna essere un po' tonti per illudersi che il Papa dichiaratamente persecutore dei Francescani dell'Immacolata faccia rientrare la FSSPX senza trabocchetti, insidie e trappole, "unilateralmente", lasciandola libera di agire.