ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 15 aprile 2018

Dire la verità, è scomodo

COMBATTERE PER LA VERITA'



Vale la pena di combattere per la "verità" ? i galantuomini provano vergogna per non sentirsi utili, i "cialtroni" al contrario si sentono soddisfatti di se stessi, se: "fingendo di fare non fanno e fingendo di essere non sono" 
di Francesco Lamendola   

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Nella cerchia delle nostre amicizie e conoscenze si va diffondendo una nuova e scoraggiante sensazione, in genere proprio fra le persone migliori, le più intelligenti, le più sensibili, le più consapevoli di quel che sta accadendo nella società e nel mondo: quella di essere inadeguate, nel senso di non sentirsi più all’altezza (o alla bassezza?) dei tempi attuali, di essere completamente incapaci di adeguarsi e così di sentirsi “utili”. Se una persona si sente tagliata fuori dai processi sociali, economici, culturali, finisce per maturare un senso di colpa, un po’ come un gran lavoratore il quale, perso il lavoro, o pensionato in anticipo dalla sua azienda, ciondola fra il bar e una panchina dei giardini pubblici, ma non si gode per niente le giornate libere, si vergogna, vorrebbe quasi sparire sotto terra ogni volta che incontra un ex collega per la strada. E già questo sentimento attesta il livello morale della persona: perché solo i galantuomini provano vergogna per il fatto di non sentirsi utili alla società, mentre i cialtroni non solo non proveranno mai niente di simile, ma, al contrario, si sentono furbi e soddisfatti di se stessi se, fingendo di fare, non fanno, e fingendo di essere, non sono. Questa, peraltro, è una legge generale: i migliori sono pieni di scrupoli, i peggiori no. Il problema diventa pesantissimo, e praticamente irrisolvibile, quando nella società si creano le condizioni perché i migliori, sia moralmente, sia professionalmente, vengano oggettivamente ostacolati e penalizzati non in quanto singole persone, ma proprio in quanto sono i migliori, e i peggiori si trovino oggettivamente favoriti e agevolati proprio per il fatto di essere i peggiori: quelli disposti a vendersi, a mentire, a tradire, a fare qualsiasi cosa pur di curare i propri interessi, magari al servizio di un sistema politico-sociale ingiusto e corrotto.

L'Angelo Grigio

IL CARDINALE TARCISO BERTONE E UN ANGELO SOTTO LE SEMBIANZE DI UN CANE ?

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La vicenda è accaduta quando è arrivata a Roma l’urna con i resti di Don Giovanni Bosco

Don Giovanni Bosco, santo fondatore della congregazione salesiana, risulta il solo uomo che abbia avuto un cane per angelo custode, o al limite un angelo che si mascherava da cane… Sulla sua stupefacente vicenda scherzava egli stesso: “Dire che era un angelo farebbe ridere. Ma non si può dire nondimeno che fosse un cane come gli altri”. In sostanza, la fama che aveva cominciato a circondare don Bosco gli era costata minacce, aggressioni e tentativi di avvelenamento da parte di gruppi massonici e di sette evangeliche piemontesi che non vedevano di buon occhio l’impegno del sacerdote. Il vecchio capannone, chiamato Casa Pinardi, dove aveva installato la sua fondazione si trovava in un sobborgo torinese oscuro e deserto.

Sua Errorità

BESTIARIO CLERICALE. FRANCESCO SANTO SUBITO? PER SPADARO LO È GIÀ. ALFIE.



In quel di Villanova University, dall’altra parte dell’oceano si è svolta una conferenza su papa Francesco. C’erano il cardinale Tobin, il cardinale Maradiaga, padre Antonio Spadaro. Insomma, una crema dell’opposizione all’attuale pontificato. Stilum Curiae ne ha seguito qualche cosa grazie a twitter. E così, grazie a un cinguettio da lui subito elegantemente ritwittato, abbiamo saputo che: “Antonio Spadaro dice che le scuse storiche del Papa ai vescovi cileni hanno dato un nuovo significato al titolo tradizionale di ‘Sua Santità’, è santo, ma attraverso le sue mancanze e i suoi errori”.

Chi prega zitto e chi no

Appello di Papa Francesco alla pace, ma nessuna condanna esplicita ai bombardamenti Usa


Città del Vaticano – Nessuna condanna papale ai bombardamenti franco-anglo-americani in Siria. Papa Francesco dopo la preghiera del Regina Coeli ha confessato ai fedeli che riempivano piazza San Pietro di essere «profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo». Parole che di fatto confermano l'impotenza manifesta dell'Onu.

L'appello che rivolge ai cattolici è di continuare a pregare. Un invito che allarga «alle persone di buona volontà a continuare a fare altrettanto, mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace». Ha implorato giustizia e pace, ma dell'attacco missilistico non ha fatto alcuna menzione esplicita e diretta. Ieri la crisi siriana è però stata al centro di una lunga telefonata con il capo delle chiese ortodosse Kirill che ha preso l'iniziativa per chiamare sia Francesco che i principali arcivescovi del Medio Oriente: «I cristiani non possono restare distanti da ciò che sta accadendo in Siria. Lì è sorto il cristianesimo e non possiamo stare in silenzio» ha riferito il patriarca di Mosca ai giornalisti. Tra i leader spirituali contattati, anche il patriarca ecumenico Bartolomeo, Teodoro di Alessandria, Giovanni di Antiochia e Teofilo di Gerusalemme.

Le aberrazioni che stavano appena nascendo

“Mortalium animos”. Bilancio a 90 anni dall’Enciclica
Lo sforzo ecumenico teso alla riunificazione dei cristiani non può essere concepito né attuato al di là della Verità di Cristo. Ricordiamo tali importanti verità nell’anniversario dell’Enciclica di papa Ratti.

Novant’anni sono ormai passati, da quando il Sommo Pontefice Pio XI fermamente confermò la fede cattolica contro le aberrazioni che stavano appena nascendo. In questi novant’anni gli errori denunciati dall’enciclica Mortalium animos non si sono spenti ma, trovando terra fertile nelle menti imbevute dalla mentalità relativista, sono cresciuti e si sono radicati nella società così profondamente che un cattolico, che tenterà di ricordare la dottrina della Mortalium animos, probabilmente sarebbe trattato come un dissennato. 

La speranza di poter mutare le cose

RICONSACRARE IL MONDO A DIO


È necessario "riconsacrare il mondo a Dio". Alle origini della civiltà moderna c’è un progetto assolutamente lucido: un progetto che potremmo definire "luciferino" il cui scopo è sostituire al culto di Dio il culto del diavolo 
di Francesco Lamendola   

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Il mondo moderno si è allontanato da Dio e si è votato al diavolo. Questo concetto, da noi espresso tante volte nel corso di numerosi articoli, potrebbe essere inteso in senso puramente allegorico e figurato; si potrebbe cioè pensare che riguardi solo la sfera dell’atteggiamento filosofico degli uomini moderni, con le sue ricadute pratiche. Ad esempio, è evidente che se la società è dominata dalla lussuria, dalla superbia e dalla cupidigia, saranno sempre più diffusi, fino a divenire la norma, tutti i comportamenti nei quali si manifestano questi vizi. Tuttavia, se le cose si limitassero a questo, la situazione, pur essendo estremamente grave, non sarebbe ancora del tutto compromessa. Dopotutto, esiste sempre la possibilità che una nuova corrente morale e intellettuale provochi una inversione di tendenza, e che negli uomini rinascano l’amore e il timor di Dio, come altre volte è accaduto, ad esempio sotto la spinta di figure eccezionali, come san Francesco d’Assisi, e per il mutare delle condizioni storiche complessive. Purtroppo, è pressoché certo che le cose non si limitano a questo; che la civiltà moderna, nella quale ci muoviamo e della quale siamo figli, o piuttosto figliastri, non è semplicemente il risultato di forze e di tendenze “naturali”, nel senso di spontanee, cioè determinate liberamente dal concorso delle intelligenze e delle volontà in una determinata direzione, attorno a determinati valori e obiettivi. C’è dell’altro, di cui si parla poco e male, e che, invece, è necessario conoscere e approfondire, se vi vuol avere un quadro veritiero della situazione e se si nutre la speranza di poter mutare le cose: una speranza che sia realistica, fondata sulla verità dei fatti, e non una speranza del tutto astratta e generica, poggiante sul nulla e destinata inevitabilmente ad essere disillusa.

La mattina dopo..

MISSILI
Siria, più che un attacco si tratta di una messinscena

Attacco missilistico sulla Siria di Assad, o messinscena? Molti elementi portano a pensare che si sia trattato solo di un'azione simbolica. Lo dimostra il fatto che ha preceduto (e non seguito) l'ispezione dell'Opac a Douma per verificare l'accusa ad Assad di attacco chimico. Vuol dire che non c'era alcuna "pistola fumante".



Qualcosa non torna nelle dichiarazioni dei governi britannico, statunitense e francese successive al raid delle scorse ore. Parigi sottolinea che “non sono esclusi altri raid” me che è stata "distrutta buona parte dell’arsenale chimico" di Assad ma l’affermazione è discutibile e non solo perchè la Siria ha consegnato nel 2014 i suoi arsenali all’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dell’Onu (Opac). Una consegna che anche Washington definì quattro anni or sono completa e totale.

Quando si conosce la verità

Rolando e il carnefice, misericordia nella verità

Oggi nella Pieve di San Valentino, dove è sepolto il corpo del 14enne seminarista Beato Rolando Rivi, ucciso dai partigiani rossi, avverrà un evento di portata storica: la figlia del comandante che premette il grilletto chiederà perdono per quel fatto. Un gesto unico, che mostra come la riconciliazione vera sia possibile solo quando si conosce la verità. Quante morti però sono rimaste ancora sotto la cappa della vulgata. 


                                         La beatificazione di Rolando Rivi


E’ davvero di portata storica l’evento che si svolgerà oggi 15 aprile in diocesi di Reggio Emilia. Per la prima volta nella Pieve di San Valentino di Castellarano, avverrà un incontro di riconciliazione tra i famigliari del beato Rolando Rivi, seminarista 14enne ucciso barbaramente da un comandante partigiano nel 1945 e la figlia di quest’ultimo.

Si apriranno nuove riflessioni nella Chiesa?

Intervista esclusiva a Saverio Gaeta sul suo libro "Il Veggente. Il segreto delle Tre Fontane"


Saverio Gaeta è nato a Napoli nel 1958. A vent’anni ha cominciato l’attività giornalistica lavorando nel settimanale cattolico di Napoli Nuova Stagione. In seguito ha lavorato come cronista per il quotidiano Il Mattino e nel 1988 ha iniziato il praticantato nel quotidiano della Santa Sede L’Osservatore Romano. Dal 1991 ha lavorato con i Periodici San Paolo, prima come vaticanista del mensile Jesus poi come caporedattore di Famiglia Cristiana con l'incarico di coordinare le iniziative speciali socio-religiose. Ha collaborato con AvvenireIl Sabato e il Messaggero di Sant'AntonioRadio Vaticana, la RAI e Mediaset.

Ha pubblicato una sessantina di libri, fra saggi, biografie, libri-intervista e antologie.
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Intervista sul libro "Il veggente. Il segreto delle Tre Fontane"

sabato 14 aprile 2018

La minaccia di giudizio riguarda anche noi

"Il drappo nero, la croce spezzata, la talare abbandonata": misteriosa visione profetica del Veggente delle Tre Fontane



La dimensione profetica è notevolmente accentuata nel messaggio delle Tre Fontane. Come in altre apparizioni moderne la Beata Vergine Maria ha rivolto il suo sguardo materno preoccupato e sofferto alla situazione del mondo e della Chiesa indicando realtà future gravi e dolorose, conseguenza implacabile del rifiuto di Dio e della guerra alle sue Leggi e ai suoi Comandamenti di vita.
Il messaggio-segreto delle Fontane mette in guardia la Chiesa ed il mondo da quello scatenamento del principe delle tenebre che, proprio nel XX secolo, sarebbe stato eccezionalmente attivo.

L’asse del male contro Cristo?

SIRIA, TUTTE BALLE? Paolo Sensini
Le prove non ci sono, ma Trump spara lo stesso: orrore!

L’attacco di questa notte rappresenta un grave errore e una svolta nella politica estera americana. E’ un gesto di intimidazione nei confronti del regime di Assad, ma anche – e forse soprattutto – nei confronti della Russia e dell’Iran. Non ci sono prove sull’uso di armi chimiche alla Douma. Giovedì Macron assicurava di avere riscontri sulle responsabilità di Assad, riscontri che però non ha esibito. Infatti nelle stesse ore il segretario alla Difesa degli Usa James Mattis, in audizione al Congresso, dichiarava che non ci sono vere prove ma solamente indizi forniti da media e social media.  Ciò nonostante l’attacco è stato lanciato lo stesso.

Vocazione per superenalotto

Don Mazzi, il sacerdote del "super io"


Sull'home page del sito web della comunità Exodus scorre un carosello d'immagini del suo fondatore Don Antonio Mazzi: sorridente, pensieroso e in alcune foto in atteggiamento ieratico.
Sotto lo slide show campeggia la sua biografia, in cui si descrive come giornalista, scrittore, esperto di pedagogia, psicologia e psicoanalisi delle istituzioni, nonché benefattore degli emarginati, rifugiati, tossici e povere prostitute. È onnipresente nelle trasmissioni d'intrattenimento e in radio conduce la trasmissione «Don Mazzi dà i numeri». Un sacerdote prezzemolino, che nell'ultima intervista rilasciata al Corriere, i numeri li ha dati seriamente.

Dalla Chiesa all’ateismo

NEOCHIESA E ATEISMO VIA LUTERO


Dalla Chiesa all’ateismo, via Lutero. La ragione vera dell'avvicinamento della neochiesa verso il protestantesimo: portare anche i cattolici verso la storicizzazione della fede eliminando la "soprannaturalità della Rivelazione"
 di Francesco Lamendola 


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Anche se una certa cultura progressista, anche di matrice cattolica, ha sempre cercato di sostenere il contrario, e cioè che il protestantesimo è un passo avanti rispetto al cattolicesimo nella edificazione del “vero” cristianesimo, la verità è che il protestantesimo è, logicamente e necessariamente, l’anticamera dell’ateismo, passando attraverso le fasi del razionalismo, dello storicismo e del naturalismo. Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni e ora vogliamo tornare sopra l’argomento, visto che la gerarchia cattolica, di questi tempi, inclina più che mai verso un “fraterno” abbraccio con le chiese protestanti e dopo che la ricorrenza dei 500 anni dello scisma di Lutero è stata celebrata nella Chiesa cattolica come un eventi fausto e fruttifero, con tanto di emissione di uno “scandaloso” francobollo da parte delle Poste Vaticane, con Lutero e Melantone che adorano il Crocifisso, al posto della Madonna e l’apostolo san Giovanni. 

Possa il Buon Dio liberare la Sua Santa Chiesa

Gaudete et Exsultate: la demagogica pietà in marcia 



Gaudete et Exsultate è esattamente quello che ci si aspetta da questo pontificato tristemente prevedibile. Per citare Carl Olsen del Catholic World Report: “molte buone qualità e passaggi sostanziali ... spesso oscurati, o persino indeboliti, dagli uomini di paglia, argomenti discutibili e colpi bassi”.

Le dichiarazioni bergogiane in generale sono precisamente veicoli per la consegna di uomini di paglia, argomenti discutibili e colpi bassi, tutti invariabilmente diretti contro l’ortodossia e l’ortoprassi. Le espressioni di pietà sono avvolte in una grossolana demagogia ecclesiastica, un guanto di velluto sul pugno chiuso dell’umiltà militante così tipica del gergo zotico dei chierici della sinistra latinoamericana.

La tutela della comunione ecclesiale

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Aut aut

Et ego non sum turbatus, te pastorem sequens (Ger 17, 16).

«Io non sono turbato, seguendo te come pastore». Ripetiamo spesso queste parole: d’ora in poi ci saranno sempre più utili. Qualunque cosa accada, non dimentichiamo in alcun caso che abbiamo per guida il Signore stesso, che non potrà mai abbandonare i Suoi autentici fedeli. Colui che dovrebbe farne le veci sulla terra, in realtà, fa le feci del diavolo, coadiuvato da un ignobile scribacchino fondatore di una testata che non è altro che una cloaca a cielo aperto di menzogne e diffamazioni: fino a cinque anni fa, contro la Chiesa e il Papa; ora, contro la verità salvifica e chiunque la difenda. Eiezioni a parte, i due compari farebbero meglio a riflettere che, data la loro età, sono statisticamente prossimi – se non si convertono prima di schiattare – a quell’Inferno che negano in modo così spudorato e che le loro animacce non si dissolveranno di certo, visto che l’immortalità dell’anima è un dogma sancito dal Concilio Lateranense V (cf. DS 1440). Anche l’eternità delle pene infernali, peraltro, è verità rivelata nel Vangelo e costantemente insegnata dalla Chiesa fin dai tempi più antichi (cf. Mt 25, 41; DS 76); negarla equivale a rendere superflua la Redenzione e a svuotare tutto il mistero cristiano.

venerdì 13 aprile 2018

Io ho paura solo dei cattivi cattolici"

I difensori della fede cattolica che si scordano della S.Messa.

[Editoriale n.18 - aprile 2018]
Si parla ormai da anni di crisi della Chiesa ma la sensazione è che ci sia ancora una grande confusione anche in chi ne denuncia l'esistenza o si impegni per contribuire a risolverla. Confusione perché persino tanti sacerdoti (persino vescovi/cardinali) e laici (persino intellettuali) dibattono degli effetti e non delle cause generante la crisi. Spesso si confondono le une con le altre, ed allora tutto si fa più contorto, confusionario, perditempo.
In questi anni in cui la Fede è eclissata nei cuori di tanti chierici e fedeli, si punta il dito contro un papa e le sue continue esternazioni che rasentano l'eresia (a volte) o la realizzano in pieno (spesso) ma si dimentica che prima del suo avvento al soglio di Pietro la chiesa già da tempo stava gemendo sotto i colpi di una crisi spaventosa. Solo chi possiede un intelletto volontariamente accecato non era e non è in grado di vedere la realtà per quanto nuda e cruda si presenti in tutta la sua evidenza.

Lo strappo liturgico


Appunti sulla questione liturgica


La questione liturgica nei suoi sviluppi recenti pare tutto fuorché semplice, essa si presenta piuttosto come un intreccio di fattori molto complessi, la cui soluzione resta sospesa. Personalmente mi piace evocare lo Scisma d’Occidente o Grande Scisma, che lacerò la Chiesa in tre fazioni a cavallo del quindicesimo secolo; allora si trattava di Roma, Avignone e Pisa, oggi si tratta delle tre forme nel rito latino: ordinaria, extra-ordinaria e neo-catecumenale, una sorta di “Grande Scisma Liturgico”.

Il nuovo Gesù massone e "Americanizzato"

LA NUOVA BABELE D'EUROPA


Identità? Figli dell’Europa davvero volete questo? davvero volete ipotecare il vostro futuro? l’Europa è destinata irrevocabilmente a diventare un continente multietnico e multiculturale: una realtà simile a quella statunitense 
di Francesco Lamendola  

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Ormai non è possibile girare per una qualsiasi città dell’Europa centro-occidentale, ad eccezione della Penisola Iberica, senza domandarsi, a tratti, se ci si trovi davvero in Europa o se per caso non si sia stati scaraventati, per una impiegabile e fantascientifica distorsione spazio-temporale, in qualche suq mediorientale o in qualche kasbah marocchina, oppure in una periferia della Nigeria o del Congo, o magari del Bangla Desh, o anche in qualche città cinese. Insegne in lingua araba o in lingua han, cartelloni in hindi o in bengali, turbanti nordafricani, caffettani pakistani, chador e burqua indossati con disinvoltura da donne invisibili, grosse negre con minuscole treccine e ampie gonne multicolori, uomini sikh dalle grandi barbe, ivoriani e senegalesi dalle lunghe tuniche di cotone: par di trovarsi in una fiaba delle Mille e una notte. Solo che non è una fiaba, né un racconto di fantascienza: è la realtà, una realtà irreversibile. Le cose non cambiano più; l’Europa non sarà mai quella di prima, di due o tre decenni fa: il continente degli europei, della civiltà europea, dell’arte, del pensiero e della religione europea, cioè il cristianesimo. Si è creata una situazione di fatto in un tempo più breve di quel che occorreva per rendersene conto: come nel gioco delle tre carte, i nostri politici hanno fatto sì che la stragrande maggioranza dei loro concittadini non arrivasse neppure a realizzare quel che bolliva in pentola. Non è che essi lo abbiano voluto; se ne sono resi volonterosi esecutori. A volerlo, sono stati i signori della finanza mondiale: un circolo esclusivo riservato a pochissimi. Là è stato deciso che l’Europa doveva scomparire sotto il peso di una immigrazione selvaggia proveniente dall’Africa e dell’Asia; che i suoi popoli devono perdere le loro caratteristiche culturali e perfino quelle fisiche; che solo così si raggiungerà il duplice obiettivo di far crollare il costo del lavoro, gettando sul mercato milioni di sottoproletari, e di cancellare l’identità europea, specialmente quella cristiana, come già da tempo studiato e progettato (vedi il Piano Kalergi). Infatti, avere una identità è una forma di autocoscienza, e per trasformare gli esseri umani in bestie da lavoro e in ciechi consumatori è preferibile che essi non ne abbiano alcuna. L’autocoscienza del cristiano, poi, è particolarmente forte: pertanto va abbattuta.

La perfida Albione

Il punto di Giulietto Chiesa: “Due provocazioni. Prove nessuna. Rischio alto”
Prima l’inverosimile accusa a Vladimir Putin per il caso Skripal, poi quella a Bashar al Assad per aver usato armi chimiche a Duma. Due grossolane falsità, due gravissime provocazioni da cui si intuisce che al governo dei paesi occidentali c’è un gruppo di banditi che intende rischiare lo scontro contro la Russia.

                                   
La Russia dispone di prove inconfutabili circa la” messa in scena” dell’attacco chimico

LAVROV: prove irrefutabili sull’l’attacco chimico di Douma che è stato una messa in scena organizzata da servizi segreti di una potenza esterna.
La Russia possiede dati indiscutibili sul fatto che l’attacco chimico Douma del 7 aprile in Siria è stato organizzato da servizi speciali di un paese straniero, che non ha nominato ma che ha qualificato come “in prima linea nella campagna russofoba”, ha riferito il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov il 13 aprile.
Inoltre Lavrov ha affermato che Mosca dispone di prove irrefutabili di questo fatto e che le autorità della Russia e della Siria non hanno alcun dubbio che esiste una campagna propagandistica contro entrambi i paesi.

Chiamare il Male con il suo nome

SPERARE PER ALFIE, SPERARE PER TUTTI. ANCHE PER NOI. UNA CHIESA IRRILEVANTE?



Voi non lo sapete, o forse sì, ma in queste ore è in corso una battaglia decisiva per le vostre vite. Una battaglia che sancirà ufficialmente il diritto di uno Stato una volta democratico, cosiddetto democratico, formalmente – si vota – democratico di decidere se un suo cittadino, colpevole se non di essere malato, può essere ucciso per conto e per volere di alcuni burocrati, contro la volontà di chi è sangue del suo sangue e lo ama. Esattamente come nella Germania di Hitler, nella Russia di Stalin o nella Cina di Mao Dze Dong.

Ei fu

La riforma di Bergoglio l'ha già scritta Martin Lutero

Molto si è scritto, per tracciare un bilancio dei primi cinque anni del pontificato di Francesco e della sua vera o immaginaria "rivoluzione".
Ma raramente, se non mai, con l'acutezza e l'ampiezza di orizzonte dell'analisi pubblicata qui di seguito.
L'autore, Roberto Pertici, 66 anni, è professore di storia contemporanea all'università di Bergamo e ha dedicato i suoi principali studi alla cultura italiana dell'Ottocento e del Novecento, con una particolare attenzione ai rapporti tra Stato e Chiesa.
Questo suo saggio è inedito ed esce per la prima volta su Settimo Cielo.
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Cyrus Trump

VERSO IL TERZO TEMPIO. HANNO GIA’ CONIATO LA MONETA.

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Così ha detto Hashem: quando i settanta anni di Babilonia saranno finiti, prenderò nota di te e adempirò a te la mia promessa per riportarti in questo luogo”. Geremia 29:10 (La Bibbia di Israele ™)
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Le organizzazioni che hanno creato la moneta Trump-Cyrus originale stanno ora battendo un’edizione speciale “70 Year Redemption Coin” il cui scopo è generare uno sforzo internazionale per costruire il Terzo Tempio. I tempi, che arrivano poco prima del 70 ° compleanno di Israele, sono essenziali, e gli organizzatori vedono il Tempio come l’unica speranza per scongiurare lo sviluppo del conflitto multinazionale che incombe sul confine settentrionale di Israele.
Trump appaiato a Ciro il Grande, che nel 538 a. C.  consentì agli ebrei esiliati a Babilonia di  ricostruire il Secondo Tempio a Gerusalemme.
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“Il Tempio, come casa di preghiera per tutte le nazioni, è la fonte della vera pace”, ha detto a Breaking Israel News Rabbi Hillel Weiss, portavoce del nascente Sinedrio , un  tribunale biblico di 71 anziani . “È stato presentato nei media come un” punto di infiammabilità “, al centro del conflitto. Questo è l’opposto della verità. ”

Gli araldi gioiosi del Dio della risata

QUEL VIRUS MODERNISTA



Quel virus modernista che parte da lontano. I frutti perversi del Concilio il Gesù che somiglia a Conchita Wurst e i papà gay. Un messale del 1973: a partire da quegli anni uno scisma silenzioso ha avuto inizio dentro la Chiesa 
di Francesco Lamendola  


00 19 papa PUPAZZONE ANNUISCE

In questi giorni ha suscitato rumore, e giustamente, la pubblicazione di un catechismo per fanciulli, edito dalla salesiana LDC, in cui compaiono un Gesù Cristo con barba e baffi che pare la fotocopia di Conchita Wurst, e una coppia di scattanti papà gay coi loro pargoletti che camminano su un prato, beati e contenti, evidentemente come esempio di famigliola normalissima e “cristiana”. Ci si chiede se sia questo il modo di accostare i bambini alla religione cattolica; e come i salesiani, gli eredi di san Giovanni Bosco, abbiano potuto arrivare a tanto. Un genitore che si trovi fra le mani un tale “catechismo” non può che gettarlo da canto, con un fremito di disgusto, come quando, nel corso di una scampagnata, si allunga la mano per prendere il cestino dei panini e si trova un grosso rospo velenoso, accucciato tra l’erba. Invece del nutrimento, il pericolo; invece di una cosa buona, una cosa cattiva; invece della serenità, l’amarezza. Questo è ciò che provano tantissimi cattolici, ai nostri giorni, quando entrano in una chiesa e si accingono a partecipare alla santa Messa: sono in cerca di Dio, della Parola del Signore, hanno fame e sete di Gesù Cristo, della sua Presenza, e invece trovano dei preti modernisti, i quali si sbizzarriscono in buffonate liturgiche che li offendono e li disgustano, in omelie tutte impregnate di spirito mondano, sovente sguaiate, irriverenti, che non hanno nulla di cattolico; e li spingono a uscire da quel luogo con un senso d’infinita delusione, con il peso di una tristezza insopportabile.

giovedì 12 aprile 2018

Un modo per uscire a riveder le stelle

COME USCIRE DALL'INFERNO


 Il gran segreto:«E quindi uscimmo a riveder le stelle». Il problema dell'uomo moderno è solo che ha smarrito la propria identità o l’umanità è divenuta il campo di un esperimento planetario in cui il diavolo l'ha presa all’amo 
di Francesco Lamendola  

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Il problema dell'uomo moderno è quello di trovare una via, un modo per uscire a riveder le stelle. Si è sprofondato in un baratro infernale e non è capace di andare avanti, né sa risolversi a tornare indietro. Eppure deve prendere una decisione: non può rimanere dove è adesso, perché adesso è nel nulla. I suoi piedi poggiano letteralmente sul nulla; la sua società, la sua economia, la sua tecnica poggiano sul nulla. Basta una speculazione finanziaria per polverizzare i suoi risparmi; basta un black-out per cancellare le sue informazioni; basta un evento qualsiasi per azzerare il suo sapere, perfino l'idea che ha di se stesso. In realtà, egli non ha più alcuna idea di se stesso: ne ha avute tante, troppe, in rapida successione: quella di un essere privilegiato, di un padrone dell'universo, di un animale evoluto a caso, di un povero malato divorato dalla nevrosi, di una vittima dello sfruttamento di classe, di un essere gettato fortuitamente nella vita, senza meta e senza scopo. In breve, ha smarrito la propria identità; ha tagliato il legame col passato; ha reciso la continuità fra le generazioni. Va avanti, ma per forza d'inerzia; e intanto la sua tecnologia gli sfugge sempre più di mano, lo porta verso traguardi sempre più ambiziosi e sempre più mostruosi. La clonazione, la fecondazione eterologa, il sogno dell'immortalità a portata di mano, magari passando per la fase di quiescenza dell'ibernazione. Oscilla fra desideri e progetti sempre più titanici e smisurati e ondate di scoraggiamento sempre più frequenti e profonde. 

«AMBROSIVS»

Io difendo Ambrogio perchè Ambrogio difende me 




Fu Penelope, una ragazza greca, a mostrarmelo per la prima volta.

In realtà mi porse una cartolina. La foto di un mosaico: un uomo dell’antichità, con la barba i baffi e i capelli corti. Un volto semplice, immerso in paramenti che invece parevan importanti.

Sopra questa figura c’era scritto solo «AMBROSIVS».

«È Ambrogio. È il protettore di Milano. Tenete questa foto con voi».

Ciò accadeva, a Milano, quasi una ventina di anni fa. Per me, più di un’era geologica. Un altro pianeta, un’altra vita.

Si era, appunto, nei giorni di Sant’Ambrogio. Vivevo a Milano da un anno ma io mai avevo sentito il bisogno di sapere chi fosse Ambrogio.

Mai avevo avvertito la necessità di guardarlo in faccia.

Del resto, una faccia non poteva averla. Sant’Ambrogio era una festa, non una persona.

Eppure, pure in quella passata incarnazione del mio essere in cui la Fede era remota, avevo compreso che il gesto di Penelope aveva un valore inusuale.

Ha “spiegato la Chiesa” ai Vescovi di Francia..

Macron: il suo discorso ai Vescovi ricordava l’Anticristo di Solov’ëv

French President Emmanuel Macron, delivers a speech during a meeting of the Bishops' Conference of France (CEF) at College des Bernardins in Paris, France, 09 April 2018. EPA/LUDOVIC MARIN / POOL MAXPPP OUT
Quando l’imperatore fece il suo ingresso insieme al gran mago ed al seguito, e l’orchestra attaccò “la marcia dall’umanità unita” che serviva da inno imperiale e internazionale, tutti i membri del concilio si alzarono m piedi e agitando i loro cappelli gridarono tre volte a gran voce: « Vivat! Urrah! Hoch!». L’imperatore, ritto in piedi accanto al trono, tese il braccio con maestosa affabilità e disse con voce sonora e gradevole: «Cristiani di tutte le confessioni! Miei amatissimi sudditi e fratelli! Fin dagli inizi del mio regno, che l’Altissimo ha benedetto con opere così meravigliose e gloriose, non una volta ho avuto motivo di essere scontento di voi; voi avete sempre fatto il vostro dovere secondo fede e coscienza. Ma questo per me non basta. Il sincero amore ch’io provo per voi, fratelli amatissimi, anela di essere ricambiato. Voglio che non per senso di dovere, ma per un sentimento di amore che viene dal cuore, voi mi riconosciate per vostro vero capo, in ogni azione intrapresa per il bene dell’umanità. E così oltre alle cose che faccio per tutti, vorrei darvi un segno di particolare benevolenza. Cristiani, come potrei io rendervi felici? Che posso darvi non come miei sudditi, ma come miei correligionari, miei fratelli? Cristiani! Ditemi ciò che vi sta più a cuore nel cristianesimo affinché io possa dirigere i miei sforzi in questa direzione». Egli si arrestò ed attese. Nel tempio correva un brusio soffocato. I mèmbri del concilio bisbigliavano tra loro. Papa Pietro, gesticolando con calore, spiegava qualcosa a quelli che gli stavano attorno. Il professor Pauli scuoteva la testa e faceva schioccare le labbra con accanimento. Lo starets Giovanni, piegandosi verso un vescovo d’Oriente e un cappuccino, suggeriva loro qualcosa con voce sommessa. Dopo aver atteso qualche minuto, l’imperatore si rivolse di nuovo al concilio con lo stesso tono affabile di prima, ma in cui risonava appena un’impercettibile nota di ironia: «Cari cristiani, disse, comprendo come vi riesca difficile darmi una risposta diretta. Voglio darvi una mano. Disgraziatamente da tempo così immemorabile voi vi siete frazionati in sette e partiti diversi che forse tra voi non c’è nemmeno un argomento che susciti la vostra comune simpatia. Ma se non siete capaci di mettervi d’accordo tra voi, spero di mettere d’accordo io tutte le parti, dimostrando a tutti il medesimo amore e la medesima sollecitudine per soddisfare la vera aspirazione di ciascuno. Cari cristiani! So che molti fra voi, e non gli ultimi, hanno più caro di tutto nel cristianesimo quell’autorità spirituale che esso da ai suoi legittimi rappresentanti e non per loro particolare vantaggio, ma senza dubbio per il bene comune, poiché su questa autorità si basa il giusto ordine spirituale, nonché la disciplina morale, indispensabile per tutti. Cari fratelli cattolici! Oh, come capisco il vostro modo di vedere e come vorrei appoggiare la mia potenza sull’autorità del vostro capo spirituale! E perché non crediate che si tratti di lusinghe e di vane parole, noi dichiariamo solennemente: per nostra autocratica volontà, il vescovo supremo di tutti i cattolici, il papa romano, da questo momento è reintegrato nel suo seggio di Roma, con tutti i diritti e le prerogative di un tempo, inerenti a questa condizione e a questa cattedra e che un giorno gli furono conferiti dai nostri predecessori a cominciare da Costantino il Grande. Ma per questo, fratelli cattolici, voglio soltanto che dall’intimo del cuore riconosciate in me il vostro unico difensore ed unico protettore. Coloro che per coscienza e sentimento mi riconoscono tale vengano qui vicino a me».

Ballando sull'orlo di un precipizio

Ballando sull'orlo di un precipizio


Assumono un sapore particolarmente beffardo la lentezza e le lungaggini di questi giorni per formare un governo, i suoi estenuanti minuetti con la Mummia Sicula,  a fronte della velocità supersonica con cui la macchina bellica si è  già messa in moto in queste ore per aggredire la Siria. Non ho più voglia di seguire i rituali quirinalizi quando è in gioco la nostra pelle. Perciò non mi occuperò più della pièce dell'assurdo sul genere di "Aspettando Godot".

Sembra che alle  17.33 del 10 aprile l’agenzia Al Sura ha segnalato che una cisterna volante italiana KC-767 è entrata in Giordania dallo spazio aereo dell’Arabia Saudita. L’aereo, un Boeing, farà il rifornimento in volo dei caccia occidentali che lanceranno i missili contro la Siria.
Dunque il governo Gentiloni, scaduto e senza legittimità, ha portato l’Italia in guerra contro uno Stato che non ci ha mai fatto nulla di male, e contro cui non abbiamo nemmeno dichiarato guerra prima di aggredirlo. Il governo scaduto ci mette anche in linea di ostilità armata contro la Russia, contro la nostra nazione non ha alcun motivo di inimicizia, e contro cui abbiamo esercitato qualsiasi possibile offesa senza alcun motivo e contro i nostri interessi, ed anzi storica amicizia.  (E così  Gentiloni ci ha portato alla guerra. Impunito  di Blondet).

Due deduzioni sbagliate

LA LIBERAZIONE


La liberazione: ripulire la mente, bastare a se stessi. Kasper:"Il papa dice cose moderne chi lo critica no" sì è vero che il signor Bergoglio dice cose moderne ed è proprio per questo che non è papa che non è degno di esserlo 
di Francesco Lamendola  

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La nostra condizione attuale è simile a quella di un prigioniero che si trova imprigionato in una buia cantina ma non se ne rende pienamente conto, o piuttosto non è disposto ad ammetterlo: primo, perché si tratta della cantina di casa sua, e quindi pensa di poterne liberamente uscire, così come crede di esservi liberamente entrato; secondo, perché si trova in condizioni simili a quelle di milioni di altre persone, il che gli fa supporre, erroneamente, che una massa così grande di gente non può che essere libera, altrimenti qualcuno si sarebbe di certo reso conto del contrario, e avrebbe dato l’allarme a tutti quanti.

Il cinghiale nella vigna del Signore

BERGOGLIO E IL DIRITTO NELLA CHIESA. DA MONARCHIA A TIRANNIA. IL CASO BELGA.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae oggi su La Nuova Bussola Quotidiana parlo del modo in cui una comunità religiosa belga, la Fraternità dei Santi Apostoli, è stata distrutta, e soprattutto come le è stato negato di poter far ricorso alla giustizia ordinaria della Chiesa. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la documentazione che spiega come questo è accaduto; perché il Pontefice regnante ha firmato un atto che impediva il normale decorso della giustizia ordinaria all’interno della Chiesa. Ci è venuto in mente che proprio qualche giorno fa, nel suo ultimo documento, Gaudete et Exsultate, il Pontefice parla di giustizia: “«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati» 77. «Fame e sete» sono esperienze molto intense, perché rispondono a bisogni primari e sono legate all’istinto di sopravvivenza. Ci sono persone che con tale intensità aspirano alla giustizia e la cercano con un desiderio molto forte. Gesù dice che costoro saranno saziati, giacché presto o tardi la giustizia arriva, e noi possiamo collaborare perché sia possibile, anche se non sempre vediamo i risultati di questo impegno”. Non ci sembra che nella fattispecie – così come per i Francescani dell’Immacolata – cioè sia accaduto. Stavamo per scrivere un commento per Stilum Curiae, su questo tema, quando aprendo la posta abbiamo trovato un messaggio di Super Ex, (Ex movimento per la Vita, Ex di Avvenire e di altro, ma ancora, miracolosamente, non Ex cattolico). Ve lo giriamo. E ne consigliamo la lettura a tutti, specialmente ai colleghi.

Chi tace acconsente

CASO ALFIE
Il silenzio della Chiesa, un tradimento

Lo sdegno e il dolore per quanto sta accadendo ad Alfie Evans sono accresciuti dal silenzio complice non solo del potere, ma soprattutto della Chiesa, dei suoi pastori. Davanti a questo scempio dell'umanità la Chiesa inglese non ha detto una parola.


Un ospedale macchiato di gravi scandali a danno dei pazienti; una manifesta negligenza nei confronti di Alfie; lo stesso Alfie che reagisce agli stimoli e alle richieste del padre (e tutti possono vederlo in video). Ma medici e giudici fanno fronte compatto e decretano la morte di Alfie, perché la sua vita è «inutile». Una cosa scandalosa, inquietante, davanti alla quale non ci sono parole sufficienti per esprimere lo sdegno e il dolore. Sdegno e dolore accresciuti dal grande silenzio nel quale questa tragedia si sta consumando.

mercoledì 11 aprile 2018

False devozioni alla cattedra di Pietro

Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro

Sabato 8 aprile a Deerfield (Illinois) su invito di Catholic Family News e lunedì 10 aprile a Norwalk (Connecticut), ospite di The Society of St Hugh of Cluny, il prof. Roberto de Mattei ha parlato sul tema Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro, Riportiamo il testo della sua conferenza, con leggere modifiche e abbreviazioni.
Ci troviamo di fronte a uno dei momenti più critici che la Chiesa abbia conosciuto nella sua storia, ma sono convinto che la vera devozione alla Cattedra di San Pietro ci può offrire le armi per uscire vittoriosi da questa crisi.
Vera devozione. Perché ci sono false devozioni alla cattedra di Pietro, così come, secondo san Luigi Maria Grignion di Montfort, c’è una vera devozione e ci sono false devozioni alla beatissima Vergine Maria.

Sit com per anziani


Cattivi avvocati: Don Mauro Leonardi (seconda parte)



2 – Un Papa per amico 
Nella prima parte, pubblicata ieri, abbiamo inquadrato il personaggio Don Leonardi, sacerdote al passo coi tempi; dopo quanto detto viene naturale comprendere come al titolare di cotanto curricolo sia stata affidata, dalle pagine di Avvenire, la difesa d’ufficio dell’ultima puntata dell’indifendibile sit com per anziani “Un Papa per amico”.
Il titolo è: “Il Papa e Scalfari, dialogo che sorprende. Perché un’amicizia non è un’intervista”, e vale la pena leggerlo:
Le polemiche che divampano regolarmente dopo la pubblicazione di ogni “intervista” di Eugenio Scalfari a papa Francesco – l’ultima è sull’inferno “che non c’è” – non tengono conto che, quanto il fondatore di ‘Repubblica’ racconta di Bergoglio, è qualcosa che riguarda solo loro due: la loro amicizia ([1]).
Domanda ovvia: se riguarda solo loro due, perché lo racconta all’universo mondo? Infatti non stiamo parlando di un’intercettazione fraudolenta di quanto si sono detti nell’intimità i due. È stato uno dei due amiconi che ha riportato, non si sa quanto fedelmente (ma lo si può intuire), il contenuto di questa ennesima rimpatriata.