ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 18 aprile 2018

Una realtà "farsa"

REAGIRE A DITTATURA DEL FATTO


Dobbiamo reagire alla dittatura del fatto. La degenerazione intellettuale che si esprime in un relativismo assoluto eretto a dogma del politically correct è la dittatura del fatto e della prassi rispetto al valore e al pensiero di Francesco Lamendola   

 0 62 DIAVOLO AFORISMA  

Se dovessimo sintetizzare in una sola formula i tratti essenziali della odierna degenerazione intellettuale, spirituale, morale, che si esprime in un relativismo pressoché assoluto, eretto al rango di dogma fondamentale del politically correct, diremmo che ciò a cui siamo di fronte è la dittatura del fatto, della prassi, dell’agire, rispetto al valore, al pensiero, al volere: una svolta rivoluzionaria che scardina secoli e millenni di tradizione.
La dittatura del fatto, che oggi grava su di noi con tutto il suo peso, è la fase culminante di una lunga, paziente, metodica e non sempre visibile marcia di avvicinamento che alcune minoranze molto decise, bene organizzate e sostenute nascostamente da potenti lobby finanziarie, hanno portato avanti con incrollabile tenacia, favorite, peraltro, da un dato oggettivo dello statuto ontologico della creatura umana: la tendenza ad adagiarsi nella posizione più comoda e meno faticosa, ogni qualvolta si affievolisce e si attenua la struttura morale che sostiene la società. Esula dalla presente riflessione approfondire tale aspetto, che pure è d’immensa importanza; ci limiteremo a ricordare che , mentre il pensiero razionalista, che incomincia con Machiavelli, attribuisce quella tendenza a una debolezza intrinseca della natura umana, per il pensiero cristiano si tratta di una ferita recata dal Peccato originale, da cui si è originata, nell’umanità decaduta, una propensione al male, chiamata dai teologi concupiscenza. Sia come sia – non è questa la sede per sviluppare adeguatamente il concetto, e, del resto, lo abbiamo fatto altre volte, in contesti specifici – su di un punto l’analisi razionalista e quella cristiana convergono e parzialmente coincidono: il giudizio pessimistico sulla natura umana, così come essa è al presente, cioè nella dimensione storica. Subito dopo le due prospettive tornano a divergere: perché per gli uni la condizione umana è questa e non può mutare; per gli altri esiste una dimensione ulteriore, di ordine soprannaturale, grazie alla quale, con l’aiuto della grazia divina, gli uomini possono elevarsi dalla condizione presente, dominata dalla concupiscenza, ad uno stato di “giustizia” di cui, da soli, non sarebbero capaci: in ogni caso, non tutti indiscriminatamente, ma solo a livello individuale, quelli che accolgono la chiamata di Dio e si aprono all’azione rigenerante dello Spirito Santo.

Le cose stanno veramente così?

https://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2018/04/16/034634638-1bff572f-a3b1-4472-8976-af9e73388f9c.jpg

Gli atei, il paradiso e la libertà cristiana

    Dopo che domenica scorsa, durante la visita in una parrocchia romana, papa Francesco ha risposto a una domanda fatta da un bambino circa il destino dell’anima del padre ateo, molti giornali, oltre a sottolineare quanto sia stato commovente il momento, hanno proposto titoli come Tuo papà in cielo anche se ateo, Il bimbo piange per il padre morto, Il papa: era buono, è con Dio, e via così.
La notizia forse la ricordate. Ecco il bambino Emanuele, in lacrime, abbracciare Francesco e sussurrargli qualcosa all’orecchio. Poi ecco il papa rivelare che Emanuele gli ha chiesto: il mio papà, che era ateo ma volle far battezzare i suoi figli, sarà adesso in paradiso? Risposta di Francesco: «Chi dice chi va in cielo è Dio, ma com’è il cuore di Dio davanti a un papà così? Dio ha un cuore di papà. Voi pensate che Dio sarebbe capace di lasciarlo lontano? Dio abbandona i suoi figli? Li abbandona, quando sono bravi? Emanuele, questa è la risposta: Dio sicuramente era fiero di tuo papà, perché è più facile battezzare i figli essendo credente che non essendolo. E sicuramente a Dio questo è piaciuto tanto. Parla con tuo papà, prega tuo papà».

Guardare la realtà più che le idee

PEZZO GROSSO TROVA CHE NON CI SIA MOLTO DA GAUDERE ET EXSULTARE…
Cari stilumcuriali, Pezzo Grosso è tornato. Con un articolo ironico e un po’ triste, come è nella sua vena da qualche tempo. Eccolo:
“Caro Tosatti, quando leggiamo o ascoltiamo qualcosa riferito al nostro Pontefice sappiamo che dobbiamo esser pazienti e comprensivi, in totale umiltà. Ciò poiché non ci è sempre dato saper comprendere quello che il Vicario di Cristo, ci spiega . E questo lo dovremmo aver ben capito dopo le non risposte ai DUBIA dei 4 Cardinali che spiega, senza dubbio, che ci sono cose la cui comprensione è superiore alle nostre facoltà, ma non saremo ugualmente “giustificati” e perdonati per non avere capito e obbedito .. .

Non c’è da farsi illusioni

Siria, giallo sulla dichiarazione comune tra il Papa e il Patriarca Kirill: la firma di Bergoglio non c'è


Città del Vaticano - Giallo sulla mancata firma di Papa Francesco a un documento sulla pace in Siria proposto dal Patriarcato di Mosca. Alcuni giorni fa la  telefonata tra il Patriarca Kirill e il Pontefice a seguito dell’attacco missilistico americano, francese e inglese, era servita per concordare tra i due leader religiosi una iniziativa comune, un documento da diffondere in tutto il mondo capace di avere un respiro ecumenico e ampio. In serata sul sito del Patriarcato è stato pubblicato in tre lingue, inglese, russo e francese, il testo della riflessione ma tra le firme – tra cui quelle di diversi patriarchi cristiani – non figura quella papale. Al momento non sono state date spiegazioni. Il documento è stato presentato nel pomeriggio  presso il monastero Danilov a Mosca. Secondo Hilarion Alfeev, metropolita di Volokolamsk e presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato  il testo sarebbe stato naturalmente concordato durante la conversazione telefonica anche se non risulta firmato.

Sul piano inclinato

La femminilizzazione artificiale della Chiesa conciliare è in atto…



In una udienza generale del dicembre 2017


La donna ha sempre fatto parte della vita della Chiesa, checché ne dica l’odierna ignoranza femminista, che concepisce il ruolo della donna solo in rapporto a quello dell’uomo, cioè in una visione molto mascolina e riduttiva. La donna ha la sua specifica vocazione ad imitazione della Madre di Cristo, divenuta Madre di tutti gli uomini.
Il filosofo Jean Guitton, con una formula incomparabile, chiude il becco a tutte le pasionarie della femminilizzazione artificiale della società civile ed ecclesiale: «la persona più perfetta del nostro mondo morale si trova che è stata scelta tra il sesso più debole»!

E San Paolo, nella sua Epistola ai Galati (III, 28), afferma:
«Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù

Il che testimonia l’uguaglianza dei due sessi agli occhi di Dio, nella religione cattolica. Ma uguaglianza di dignità non significa identica missione! A ciascuno il suo mestiere e le mucche saranno ben tenute! – dice un proverbio francese.

In spe

Il Papa incontra Thomas: "Trasferiamo Alfie a Roma"

Thomas Evans, il papà di Alfie, è arrivato questa mattina a Roma accompagnato dall'inviata de La Nuova Bussola Quotidiana Benedetta Frigerio, per una udienza privata con papa Francesco, poi nell'incontro in piazza San Pietro l'appello del Pontefice: "E' nostro dovere fare di tutto per custodire la vita". L'incontro è durato 20 minuti ed è stato reso possibile dal vescovo di Carpi (MO) monsignor Francesco Cavina. Il Papa ha incaricato Cavina di mantenere i rapporti tra la Segreteria di Stato e i genitori del piccolo affinché si mettano in campo tutte le iniziative per trasferire il piccolo al Bambin Gesù di Roma. Il colloquio commovente con il giovane papà inglese: "Stai combattendo per tuo figlio con coraggio, il coraggio con cui Dio difende i suoi figli". 


-LE IMMAGINI DELL'INCONTRO
-L'ETICA DELLA MORTE SI FA SENTENZA, di Tommaso Scandroglio
- CASO ALFIE, COSA C'È IN GIOCO, di Riccardo Cascioli (English II Español)
- DOSSIER: LA BATTAGLIA DI ALFIE

Thomas bacia l'anello di Papa Francesco alla fine dell'incontro (foto La Nuova BQ)
Thomas Evans, il papà di Alfie, è arrivato questa mattina a Roma accompagnato dall'inviata de La Nuova Bussola Quotidiana Benedetta Frigerio, per una udienza privata con papa Francesco. (GUARDA LE IMMAGINI)

L'incontro si è svolto alle 9 a Casa Santa Marta ed è durato 20 minuti nel corso dei quali il papà del bambino ricoverato all'Alder Hey Hospital ha illustrato al pontefice la vicenda giudiziaria del figlio chiedendo aiuto per impedire che al piccolo venga staccato il ventilatore così come disposto dal giudice inglese. 

martedì 17 aprile 2018

Buoni sì, ma fessi no

E' TEMPO DI RIALZARSI


Da alcuni anni, chi appartiene ad una "minoranza protetta", etnica, sessuale ecc. ha partita vinta: "a parità di ragioni", nei confronti di qualsiasi controparte, che abbia il torto di appartenere alla maggioranza dei “normali” 
di Francesco Lamendola  


 0 700 VATICAN CADE BUFFO
  
Se siamo caduti così in basso, è stato in sostanza per nostra colpa o negligenza. Certo, possiamo invocare cento attenuanti, e trovare chi sa quanti responsabili, sui quali scaricare ogni responsabilità: dalla élite finanziaria globale fino ai politici nostrani, arrivisti e cialtroni; ma la nuda e impietosa verità è che non saremmo scesi ai livelli attuali se non avessimo abdicato a tutte le nostre responsabilità, se non avessimo disertato i nostri doveri, se non avessimo disatteso tutti i nostri impegni.Anche sul piano morale; anzi, soprattutto sul piano morale. Il bello è che siamo disposti a prenderci sulla groppa anche delle colpe che non sono tali, e soprattutto che non sono nostre: il debito pubblico dell’Italia, per esempio, che è sostanzialmente un trucco e una invenzione della Banca Centrale Europea per farci pagare, attraverso il meccanismo perverso degli interessi sui prestiti, la nostra vera e unica colpa: quella di essere, o di essere stati, nonostante tutte le storture del sistema Italia, giudiziarie, fiscali, politiche, strutturali, largamente concorrenziali all’industria tedesca. Invece non siamo capaci di prenderci quelle che veramente ci spettano: la nostra latitanza come padri e come madri, come contribuenti, come dipendenti pubblici, come insegnanti e come sacerdoti, insomma come formatori delle nuove generazioni, alle quali non siamo stati in grado di trasmettere neppure un decimo di quel patrimonio di esperienza, di saggezza e di moralità che avevamo ricevuto, a nostra volta, dai nostri genitori e dai nostri nonni. 

Più povero lui..

Don Nicola Bux: la povera chiesa di don Tonino

Noi conosciamo solo un don Tonino: una serie televisiva degli anni ’80 ed in onda sulle reti Mediaset. Protagonista era un parroco (interpretato dall’attore Andrea Roncato), che, aiutato dall'amico commissario, si trovava spesso a investigare su casi misteriosi.
Questo prete, sempre in talare, era più vero rispetto ad un altro Tonino, che, si vorrebbe persino “beatificare”, e che oggi è stato assunto, dall’odierno vescovo romano, quale emblema, prototipo della sua povera chiesa.
Eppure proprio quel Tonino, o come si è soliti chiamarlo “don Tonino”, durante tutta la sua missione, con parole suadenti, talora con venature poetiche, con un linguaggio accattivante e ad effetto, ha avuto una principale occupazione: de-sacralizzare il sacro e mondanizzarlo, abbassandolo sino quasi al limite della blasfemia. A tutti sono noti, ad es., i suoi famosi auguri “scomodi” di Natale, in cui il nostro autore s’immaginava un Gesù deposto dalla Vergine, non già in una mangiatoia, luogo caldo ed asciutto, come narrano i Vangeli, bensì sul letame (sì avete letto bene!), sugli escrementi cioè degli animali! Ora, quale madre, anche la più sciagurata tra le donne, avrebbe mai posato suo figlio, appena nato, tra gli escrementi???? Figuriamoci Maria!!! Avrebbe mai potuto posare il Suo e Nostro Signore tra gli escrementi di animali???? Una vera e propria offesa blasfema alla Santa Vergine ed al Bambino Gesù! Probabilmente, il nostro autore non conosceva cosa fosse la mangiatoia … e forse ha pensato che Maria fosse una madre disattenta e poco amorevole verso Suo Figlio, che era anche Suo Dio, e non si fosse preoccupata di ripulire quel luogo da tutto ciò che potesse recare offesa al Creatore o che fosse poco accorta per ciò che era contrario alla purezza rituale tanto più alla presenza di Dio che era Suo Figlio (non dimentichiamo che la Vergine Maria, come anche S. Giuseppe del resto, erano di religione giudaica: a quel tempo, l'unica vera religione!).

No gas?

ISRAELE: “MISSIONE INCOMPIUTA. RIFARE”



Il ripristino della Chiesa


Il Patriarca cattolico greco Elia: “Ex Papa, salva la Chiesa!”


Pubblicato il 14 apr 2018
 Qual è la situazione nella Chiesa oggi?
Intervista con il Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino

Permettetemi di interpretare la seguente lettera scritta dal Patriarca Elia del Patriarcato cattolico bizantino che ha al cuore il restauro della Chiesa. Citazione: Stimato ex papa Benedetto XVI, il Patriarcato cattolico bizantino si rivolge a voi con una richiesta, il cui scopo è il ripristino della Chiesa. Riguarda principalmente la questione del Concilio Vaticano II e i suoi frutti che oggi stiamo raccogliendo.

La tempesta è arrivata

E' QUI, SOPRA DI NOI


 La tempesta morale della modernità ci sta presentando il conto, il cielo è tutto nero da far paura: i “cattivi” cristiani sono oggi diventati quelli che vogliono restare cattolici e la religione ridotta ad una ideologia sociale 
di Francesco Lamendola  

 0 super nubis

Come una tromba d’aria prevista dai meteorologi, attesa, temuta, ora un fantastico e minaccioso muraglione di nuvole nere come l’inchiostro, enorme, incombente, si è materializzato all’orizzonte, si è avvicinato e adesso è proprio sopra di noi. Sapevamo che sarebbe giunto, e così è stato. Potevamo sforzarci di pensare ad altro, di far finta di nulla, però sapevamo quel che doveva accadere e adesso dobbiamo fare i conti con la realtà: il momento preannunciato è adesso, non più domani.
Ne avevamo avuto, in verità, molti segnali. Se la tromba d’aria è un evento meteorologico ben definito e che può essere localizzato con una certa precisione, la tempesta morale che si sta per scatenare contro di noi era stata intuita, prevista, annunciata, e perfino descritta in anticipo, almeno per alcuni suoi aspetti, da più parti: voci che, naturalmente, erano state sovrastaste da tutt’altri cori e da discorsi di tenore completamente diverso. Tuttavia, chi aveva voluto udirle, le aveva udite; chi aveva voluto ascoltarle, le aveva ascoltate. Quel che ci si presenta oggi non è né del tutto inatteso, né, tanto meno, qualcosa d’imprevisto e d’impensabile; al contrario,è il logico risultato di molti decenni, nel corso dei quali si sono coltivate le forze e si sono incoraggiate le tendenze che ora ci sgomentano per la grandiosità degli sconvolgimenti che sono in arrivo. Certo, sarebbe più facile, per molti, continuare a fare ciò che hanno fatto sinora, la politica dello struzzo: mettere la testa sotto la sabbia ed evitare, così, di vedere la realtà, quando essa è particolarmente dura da accettare, o sgradevole, o anche minacciosa.

Gaudeamus et exultemus

https://investopress.com/sites/default/files/2018-04/orban.jpg
GAUDETE ET EXSULTATE IN SALSA UNGHERESE/ BATOSTA PER SOROS & CO.

Sono stati pubblicizzati poche ore fa i risultati definitivi delle elezioni politiche ungheresi dell’8 aprile. Orban, Fidesz, il card. Erdoe e il voto dei cattolici. Una premessa d’attualità su Alfie e sulla Siria.  
PREMESSA
Drammatiche le sfide cui in questi giorni sono confrontati i cristiani su diversi fronti. Oltre a quella che vede il piccolo Alfie Evans e i suoi eroici genitori lottare disperatamente– con il sostegno morale di tanti cattolici di Liverpool e nel mondo - contro il cinismo dell’ospedale Alder Hay Hospital e la disumanità di una certa giustizia inglese (con la vergognosa insensibilità e complicità delle gerarchie della Chiesa cattolica d’Inghilterra), c’è quella che si sta sviluppando sul fronte siriano, con l’attacco dell’altra notte portato da USA, Gran Bretagna, Francia contro obiettivi governativi a Damasco e Homs.
Su tale atto presumibilmente illegale e certo potenzialmente pericolosissimo riproduciamo la reazione del francescano padre Bahjat Elia Karakach, superiore del convento dedicato alla conversione di san Paolo, la parrocchia principale di rito latino di Damasco. Ha detto il religioso all’agenzia Sir della Cei: “Sapevamo che esisteva l’intenzione di bombardare da parte degli Usa dopo il presunto attacco chimico alla Ghouta orientale ma la speranza era riposta in un’indagine oggettiva sull’uso di armi chimiche e che per questo non ci sarebbero stati lanci di missili”. Speriamo “non si ripeta quanto già avvenuto in Iraq che fu invaso nel 2003 perché il regime di Saddam Hussein era stato accusato di possedere armi di distruzione di massa. Armi che non furono mai trovate. La volontà è distruggere la Siria. Il progetto va avanti con queste bombe. Non ci resta che pregare per la pace ora”.
Leggiamo anche quanto dichiarato all’agenzia Dire da monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria: Usano l’argomento degli attacchi chimici solo per continuare la guerra, alimentare il commercio di armi e compiacere l’Arabia Saudita. Vogliono dimostrare il loro potere ma come vescovi e come cristiani diciamo che alla storia delle armi chimiche non crediamo”.
“E’ solo un argomento per alimentare la guerra in Siria e il commercio delle armi, sfruttando la lotta tra sunniti e sciiti e compiacendo l’Arabia Saudita e le altre potenze del Golfo”.
C’è un governo legittimo che sta avendo la meglio su gruppi islamisti terroristi nella Ghouta, dopo aver ripreso il controllo di Aleppo e di Deir Ezzor. Proprio allora cominciano a parlare di armi chimiche, sostenendo di voler difendere diritti umani e democrazia”.  “La Siria è al centro di un conflitto geostrategico, nel quale ha un ruolo pure la competizione per le risorse petrolifere. Il risultato è che a pagare sono sempre i civili, i poveri e chi non è in grado di proteggersi. Come cristiani non crediamo nella giustizia di Trump. Aspettiamo quella di Dio”

Per fermare questa barbarie

Sentenza Alfie, un segnale inquietante per tutti

Seguire il dibattimento alla Corte d’Appello di Londra sul caso Alfie ha significato partecipare a una specie di teatro dell’assurdo. Uno schieramento di giudici già abbondantemente orientato - e non lo nascondevano affatto – parlava in perfetta sintonia con il legale dell’ospedale, sfidando il minimo buon senso.


Seguire il dibattimento alla Corte d’Appello di Londra sul caso Alfie ha significato partecipare a una specie di teatro dell’assurdo. Uno schieramento di giudici già abbondantemente orientato - e non lo nascondevano affatto – parlava in perfetta sintonia con il legale dell’ospedale, sfidando il minimo buon senso. Come quando il giudice spiegava che un viaggio in aeroambulanza avrebbe aumentato i rischi per la condizione di Alfie,sorvolando sul fatto che l’alternativa ai rischi è la morte certa per soffocamento.

O come quando il giudice ha duramente stigmatizzato gli schiamazzi in ospedale causati dal tentato blitz di giovedì scorso e dalle migliaia di persone radunate all’esterno che in questi giorni hanno cantato e chiesto la liberazione di Alfie. Cattivi comportamenti non tollerati nel tempio della legge, che invece guarda con grande ammirazione il lavoro di sanitari che, dopo aver abbondantemente trascurato la cura di Alfie, oggi sono più che mai decisi a sopprimerlo.

lunedì 16 aprile 2018

Qualcosa non torna?


“Siria, non c’erano armi chimiche”   La verità nascosta dietro gli attacchi


76 dei 105 missili da crociera lanciati da Usa, Gran Bretagna e Francia contro la Siria nella nottedel 14 Aprile, hanno colpito il Centro di Ricerca di Barzah a Damasco.
Sono stati “precisi, travolgenti ed efficaci” come ha affermato Kenneth Mc Kenzie, Direttore del Joint Chief Staff dello Stato Maggiore americano nella dettagliatissima conferenza stampa.

Onesti e intelligenti





DAVANTI AGLI ESITI DI QUESTO PONTIFICATO

NON POSSIAMO TACERE

Ci insegnano a stare al mondo

La Chiesa Cristiana Ortodossa e Cattolica Greca si Schierano contro l’Occidente e Gli Stati Uniti

Ciò che state per leggere è la traduzione di una dichiarazione congiunta e ufficiale dei Patriarchi Cristiani Ortodossi di  Grecia e di Siria e del Patriarca della chiesa Cattolica Melchita (wiki), la dichiarazione in originale la trovate qui.

Occupazione : stato di fatto

Occupazione modernista della Chiesa

Nella terza esortazione apostolica di papa Francesco, Gaudete et exsultate, datata 19 marzo 2018, si stagliano tre affermazioni di stampo certamente più massonico che cattolico.
La prima è una denigrazione del monachesimo contemplativo. Dice il papa: “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione” (paragrafo 26). È un’affermazione che ribadisce uno dei capisaldi dell’azione del gesuita argentino che non ha esitato a commissariare i Francescani e le Francescane dell’Immacolata, ed a permettere che il nuovo arcivescovo De Kesel come primo atto cacciasse da Bruxelles la Fraternità dei Santi Apostoli, un’altro dei pochi ordini ecclesiali fiorenti.
Curiosamente questa sua irritazione è in linea col pensiero rivoluzionario di sempre, basti citare i giacobini francesi (tra le loro vittime ricordiamo le 16 carmelitane di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 per aver rifiutato di abbandonare la vita monastica), i politici liberali piemontesi (che dopo aver, nel 1855, avocato il riconoscimento civile a vari ordini religiosi incamerandone i beni, nel 1866 decretarono tout-court la soppressione degli ordini religiosi monastici), i massoni messicani di Plutarco Calles e i comunisti spagnoli del 1936.
Le ideologie immanentiste, di matrice sia liberale che marxista, come conseguenza ineludibile del loro rifiuto di accettare il dramma umano (peccato originale e separazione del mondo da Dio), cercano di realizzare lo stato di perfezione qui in terra. E dunque inevitabilmente concedono tutte il primato all'azione (tecnica, economica, finanziaria, ribellistica) sulla contemplazione.

Un modo un po’ complicato di dire

  • ALFIE EVANS

Il Vaticano si muove, ma a Liverpool è uno scandalo

Alla fine qualcosa a Roma si è mosso. Grazie al lavoro sulla e nella Segreteria di Stato, ieri il Papa ha ricordato al Regina Coeli i casi di Alfie Evans e di Vincent Lambert (della cui vicenda parliamo a parte), accomunati dalla decisione di medici e giudici dei rispettivi paesi di metterli a morte.
Il Papa al Regina Coeli
Alla fine qualcosa a Roma si è mosso. Grazie al lavoro sulla e nella Segreteria di Stato, ieri il Papa ha ricordato al Regina Coeli i casi di Alfie Evans e di Vincent Lambert (della cui vicenda parliamo a parte), accomunati dalla decisione di medici e giudici dei rispettivi paesi di metterli a morte. «Affido alla vostra preghiera le persone, come Vincent Lambert, in Francia, il piccolo Alfie Evans, in Inghilterra, e altre in diversi Paesi, che vivono, a volte da lungo tempo, in stato di grave infermità, assistite medicalmente per i bisogni primari. Sono situazioni delicate, molto dolorose e complesse. Preghiamo perché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità e curato in modo adatto alla sua condizione, con l’apporto concorde dei familiari, dei medici e degli altri operatori sanitari, con grande rispetto per la vita».

Riconciliazione frutto della verità

  • STORICO GESTO DI RICONCILIAZIONE

"Rolando mi ha guidato per far trovare la pace a mio padre"

“Ognuno ha un compito nella vita, una missione: la mia era fare ritrovare la pace a mio padre". Parla Meris, la figlia di Giuseppe Corghi, il partigiano che nel 1945 uccise il seminarista martire Rolando Rivi, oggi beato. Un evento di riconciliazione storico e toccante quello vissuto ieri nel santuario di San Valentino (RE) dove il seminarista è sepolto. A 73 anni da quei fatti, la figlia dell'uomo che sparò a Rivi in odium fidei abbraccia la sorella del seminarista martire e chiede perdono per il padre invocando proprio l'intercessione del beato da lui ucciso. "Una stretta di mano tra le nostre due famiglie sia il simbolo della giusta espiazione per l’odio fraterno".
Rosanna Rivi e Meris Corghi si abbracciano in chiesa

domenica 15 aprile 2018

Dire la verità, è scomodo

COMBATTERE PER LA VERITA'



Vale la pena di combattere per la "verità" ? i galantuomini provano vergogna per non sentirsi utili, i "cialtroni" al contrario si sentono soddisfatti di se stessi, se: "fingendo di fare non fanno e fingendo di essere non sono" 
di Francesco Lamendola   

 0 IMPICCATO BIMBO FILM 400

Nella cerchia delle nostre amicizie e conoscenze si va diffondendo una nuova e scoraggiante sensazione, in genere proprio fra le persone migliori, le più intelligenti, le più sensibili, le più consapevoli di quel che sta accadendo nella società e nel mondo: quella di essere inadeguate, nel senso di non sentirsi più all’altezza (o alla bassezza?) dei tempi attuali, di essere completamente incapaci di adeguarsi e così di sentirsi “utili”. Se una persona si sente tagliata fuori dai processi sociali, economici, culturali, finisce per maturare un senso di colpa, un po’ come un gran lavoratore il quale, perso il lavoro, o pensionato in anticipo dalla sua azienda, ciondola fra il bar e una panchina dei giardini pubblici, ma non si gode per niente le giornate libere, si vergogna, vorrebbe quasi sparire sotto terra ogni volta che incontra un ex collega per la strada. E già questo sentimento attesta il livello morale della persona: perché solo i galantuomini provano vergogna per il fatto di non sentirsi utili alla società, mentre i cialtroni non solo non proveranno mai niente di simile, ma, al contrario, si sentono furbi e soddisfatti di se stessi se, fingendo di fare, non fanno, e fingendo di essere, non sono. Questa, peraltro, è una legge generale: i migliori sono pieni di scrupoli, i peggiori no. Il problema diventa pesantissimo, e praticamente irrisolvibile, quando nella società si creano le condizioni perché i migliori, sia moralmente, sia professionalmente, vengano oggettivamente ostacolati e penalizzati non in quanto singole persone, ma proprio in quanto sono i migliori, e i peggiori si trovino oggettivamente favoriti e agevolati proprio per il fatto di essere i peggiori: quelli disposti a vendersi, a mentire, a tradire, a fare qualsiasi cosa pur di curare i propri interessi, magari al servizio di un sistema politico-sociale ingiusto e corrotto.

L'Angelo Grigio

IL CARDINALE TARCISO BERTONE E UN ANGELO SOTTO LE SEMBIANZE DI UN CANE ?

tmxfrm9nucxm3vyb3den6vhucbmowsnh_sjiswrta5cfnuu2xdsukidpoxkii2sxb3tbxrqbff7zbavnwugfqp7yqf8t

La vicenda è accaduta quando è arrivata a Roma l’urna con i resti di Don Giovanni Bosco

Don Giovanni Bosco, santo fondatore della congregazione salesiana, risulta il solo uomo che abbia avuto un cane per angelo custode, o al limite un angelo che si mascherava da cane… Sulla sua stupefacente vicenda scherzava egli stesso: “Dire che era un angelo farebbe ridere. Ma non si può dire nondimeno che fosse un cane come gli altri”. In sostanza, la fama che aveva cominciato a circondare don Bosco gli era costata minacce, aggressioni e tentativi di avvelenamento da parte di gruppi massonici e di sette evangeliche piemontesi che non vedevano di buon occhio l’impegno del sacerdote. Il vecchio capannone, chiamato Casa Pinardi, dove aveva installato la sua fondazione si trovava in un sobborgo torinese oscuro e deserto.

Sua Errorità

BESTIARIO CLERICALE. FRANCESCO SANTO SUBITO? PER SPADARO LO È GIÀ. ALFIE.



In quel di Villanova University, dall’altra parte dell’oceano si è svolta una conferenza su papa Francesco. C’erano il cardinale Tobin, il cardinale Maradiaga, padre Antonio Spadaro. Insomma, una crema dell’opposizione all’attuale pontificato. Stilum Curiae ne ha seguito qualche cosa grazie a twitter. E così, grazie a un cinguettio da lui subito elegantemente ritwittato, abbiamo saputo che: “Antonio Spadaro dice che le scuse storiche del Papa ai vescovi cileni hanno dato un nuovo significato al titolo tradizionale di ‘Sua Santità’, è santo, ma attraverso le sue mancanze e i suoi errori”.

Chi prega zitto e chi no

Appello di Papa Francesco alla pace, ma nessuna condanna esplicita ai bombardamenti Usa


Città del Vaticano – Nessuna condanna papale ai bombardamenti franco-anglo-americani in Siria. Papa Francesco dopo la preghiera del Regina Coeli ha confessato ai fedeli che riempivano piazza San Pietro di essere «profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo». Parole che di fatto confermano l'impotenza manifesta dell'Onu.

L'appello che rivolge ai cattolici è di continuare a pregare. Un invito che allarga «alle persone di buona volontà a continuare a fare altrettanto, mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace». Ha implorato giustizia e pace, ma dell'attacco missilistico non ha fatto alcuna menzione esplicita e diretta. Ieri la crisi siriana è però stata al centro di una lunga telefonata con il capo delle chiese ortodosse Kirill che ha preso l'iniziativa per chiamare sia Francesco che i principali arcivescovi del Medio Oriente: «I cristiani non possono restare distanti da ciò che sta accadendo in Siria. Lì è sorto il cristianesimo e non possiamo stare in silenzio» ha riferito il patriarca di Mosca ai giornalisti. Tra i leader spirituali contattati, anche il patriarca ecumenico Bartolomeo, Teodoro di Alessandria, Giovanni di Antiochia e Teofilo di Gerusalemme.

Le aberrazioni che stavano appena nascendo

“Mortalium animos”. Bilancio a 90 anni dall’Enciclica
Lo sforzo ecumenico teso alla riunificazione dei cristiani non può essere concepito né attuato al di là della Verità di Cristo. Ricordiamo tali importanti verità nell’anniversario dell’Enciclica di papa Ratti.

Novant’anni sono ormai passati, da quando il Sommo Pontefice Pio XI fermamente confermò la fede cattolica contro le aberrazioni che stavano appena nascendo. In questi novant’anni gli errori denunciati dall’enciclica Mortalium animos non si sono spenti ma, trovando terra fertile nelle menti imbevute dalla mentalità relativista, sono cresciuti e si sono radicati nella società così profondamente che un cattolico, che tenterà di ricordare la dottrina della Mortalium animos, probabilmente sarebbe trattato come un dissennato. 

La speranza di poter mutare le cose

RICONSACRARE IL MONDO A DIO


È necessario "riconsacrare il mondo a Dio". Alle origini della civiltà moderna c’è un progetto assolutamente lucido: un progetto che potremmo definire "luciferino" il cui scopo è sostituire al culto di Dio il culto del diavolo 
di Francesco Lamendola   

 0 amen 12

Il mondo moderno si è allontanato da Dio e si è votato al diavolo. Questo concetto, da noi espresso tante volte nel corso di numerosi articoli, potrebbe essere inteso in senso puramente allegorico e figurato; si potrebbe cioè pensare che riguardi solo la sfera dell’atteggiamento filosofico degli uomini moderni, con le sue ricadute pratiche. Ad esempio, è evidente che se la società è dominata dalla lussuria, dalla superbia e dalla cupidigia, saranno sempre più diffusi, fino a divenire la norma, tutti i comportamenti nei quali si manifestano questi vizi. Tuttavia, se le cose si limitassero a questo, la situazione, pur essendo estremamente grave, non sarebbe ancora del tutto compromessa. Dopotutto, esiste sempre la possibilità che una nuova corrente morale e intellettuale provochi una inversione di tendenza, e che negli uomini rinascano l’amore e il timor di Dio, come altre volte è accaduto, ad esempio sotto la spinta di figure eccezionali, come san Francesco d’Assisi, e per il mutare delle condizioni storiche complessive. Purtroppo, è pressoché certo che le cose non si limitano a questo; che la civiltà moderna, nella quale ci muoviamo e della quale siamo figli, o piuttosto figliastri, non è semplicemente il risultato di forze e di tendenze “naturali”, nel senso di spontanee, cioè determinate liberamente dal concorso delle intelligenze e delle volontà in una determinata direzione, attorno a determinati valori e obiettivi. C’è dell’altro, di cui si parla poco e male, e che, invece, è necessario conoscere e approfondire, se vi vuol avere un quadro veritiero della situazione e se si nutre la speranza di poter mutare le cose: una speranza che sia realistica, fondata sulla verità dei fatti, e non una speranza del tutto astratta e generica, poggiante sul nulla e destinata inevitabilmente ad essere disillusa.

La mattina dopo..

MISSILI
Siria, più che un attacco si tratta di una messinscena

Attacco missilistico sulla Siria di Assad, o messinscena? Molti elementi portano a pensare che si sia trattato solo di un'azione simbolica. Lo dimostra il fatto che ha preceduto (e non seguito) l'ispezione dell'Opac a Douma per verificare l'accusa ad Assad di attacco chimico. Vuol dire che non c'era alcuna "pistola fumante".



Qualcosa non torna nelle dichiarazioni dei governi britannico, statunitense e francese successive al raid delle scorse ore. Parigi sottolinea che “non sono esclusi altri raid” me che è stata "distrutta buona parte dell’arsenale chimico" di Assad ma l’affermazione è discutibile e non solo perchè la Siria ha consegnato nel 2014 i suoi arsenali all’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dell’Onu (Opac). Una consegna che anche Washington definì quattro anni or sono completa e totale.

Quando si conosce la verità

Rolando e il carnefice, misericordia nella verità

Oggi nella Pieve di San Valentino, dove è sepolto il corpo del 14enne seminarista Beato Rolando Rivi, ucciso dai partigiani rossi, avverrà un evento di portata storica: la figlia del comandante che premette il grilletto chiederà perdono per quel fatto. Un gesto unico, che mostra come la riconciliazione vera sia possibile solo quando si conosce la verità. Quante morti però sono rimaste ancora sotto la cappa della vulgata. 


                                         La beatificazione di Rolando Rivi


E’ davvero di portata storica l’evento che si svolgerà oggi 15 aprile in diocesi di Reggio Emilia. Per la prima volta nella Pieve di San Valentino di Castellarano, avverrà un incontro di riconciliazione tra i famigliari del beato Rolando Rivi, seminarista 14enne ucciso barbaramente da un comandante partigiano nel 1945 e la figlia di quest’ultimo.

Si apriranno nuove riflessioni nella Chiesa?

Intervista esclusiva a Saverio Gaeta sul suo libro "Il Veggente. Il segreto delle Tre Fontane"


Saverio Gaeta è nato a Napoli nel 1958. A vent’anni ha cominciato l’attività giornalistica lavorando nel settimanale cattolico di Napoli Nuova Stagione. In seguito ha lavorato come cronista per il quotidiano Il Mattino e nel 1988 ha iniziato il praticantato nel quotidiano della Santa Sede L’Osservatore Romano. Dal 1991 ha lavorato con i Periodici San Paolo, prima come vaticanista del mensile Jesus poi come caporedattore di Famiglia Cristiana con l'incarico di coordinare le iniziative speciali socio-religiose. Ha collaborato con AvvenireIl Sabato e il Messaggero di Sant'AntonioRadio Vaticana, la RAI e Mediaset.

Ha pubblicato una sessantina di libri, fra saggi, biografie, libri-intervista e antologie.
............
Intervista sul libro "Il veggente. Il segreto delle Tre Fontane"

sabato 14 aprile 2018

La minaccia di giudizio riguarda anche noi

"Il drappo nero, la croce spezzata, la talare abbandonata": misteriosa visione profetica del Veggente delle Tre Fontane



La dimensione profetica è notevolmente accentuata nel messaggio delle Tre Fontane. Come in altre apparizioni moderne la Beata Vergine Maria ha rivolto il suo sguardo materno preoccupato e sofferto alla situazione del mondo e della Chiesa indicando realtà future gravi e dolorose, conseguenza implacabile del rifiuto di Dio e della guerra alle sue Leggi e ai suoi Comandamenti di vita.
Il messaggio-segreto delle Fontane mette in guardia la Chiesa ed il mondo da quello scatenamento del principe delle tenebre che, proprio nel XX secolo, sarebbe stato eccezionalmente attivo.