Domande sul Vaticano II
Il teologo padre Serafino Lanzetta dei Francescani dell’Immacolata appartiene al ristretto numero delle lucide e robuste intelligenze, che nonostante tutto sono attive nella Chiesa cattolica.
Di padre Lanzetta, Cantagalli, editore in Siena, propone un esauriente/avvincente saggio, che commenta e aggiorna le domande (e i dubbi) sul Vaticano II a suo tempo formulati da teologi ora fedeli alla Tradizione ora associati alla scolastica dei modernizzanti.
di Piero Vassallo
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Il dubbio che regge e alimenta i pensieri sulle debolezze nascoste fra le trionfali righe dei documenti elaborati dai padri del Vaticano II, ha origine dall’infondata e fuorviante convinzione circa l’attitudine degli eredi del pensiero moderno a correggere i loro errori, un’illusione condivisa perfino da Giovanni XXIII e da lui dichiarata nell’orazione inauguraleGaudet Mater Ecclesia.
Quale misura dell’elettrizzante intensità dell’originario abbaglio, padre Lanzetta cita la pungente riflessione del card. Leo Scheffeczyk (1920-2005) sulla cecità della maggioranza conciliare davanti alla svolta nichilista, attuata dagli esponenti delle avanguardie attive oltre la modernità (francofortesi, esistenzialisti atei, surrealisti, esoteristi ecc.) .
Dall’erroneo giudizio sul pensiero alla ribalta nella seconda metà del xx secolo discese un’impostazione irrealistica del confronto tra la Chiesa e il mondo e una infondata fiducia nella presunta autocritica degli erranti.
di Piero Vassallo
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Il dubbio che regge e alimenta i pensieri sulle debolezze nascoste fra le trionfali righe dei documenti elaborati dai padri del Vaticano II, ha origine dall’infondata e fuorviante convinzione circa l’attitudine degli eredi del pensiero moderno a correggere i loro errori, un’illusione condivisa perfino da Giovanni XXIII e da lui dichiarata nell’orazione inauguraleGaudet Mater Ecclesia.
Quale misura dell’elettrizzante intensità dell’originario abbaglio, padre Lanzetta cita la pungente riflessione del card. Leo Scheffeczyk (1920-2005) sulla cecità della maggioranza conciliare davanti alla svolta nichilista, attuata dagli esponenti delle avanguardie attive oltre la modernità (francofortesi, esistenzialisti atei, surrealisti, esoteristi ecc.) .
Dall’erroneo giudizio sul pensiero alla ribalta nella seconda metà del xx secolo discese un’impostazione irrealistica del confronto tra la Chiesa e il mondo e una infondata fiducia nella presunta autocritica degli erranti.