ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 14 luglio 2015

Il filo rosso

CLICCATE SUBITO QUI PER IMMERGERVI NELLO SPLENDORE DELLA MOSTRA VIRTUALE SUI MIRACOLI EUCARISTICI

Cliccate subito qui per immergervi nello splendore della mostra virtuale sui miracoli eucaristici
Federico Cenci la presenta così sull'agenzia per la stampa Zenit

C’è un filo rosso intessuto di meraviglia, che attraversa la storia della Chiesa. Un evento straordinario, che trascende le leggi della natura per indicarci il cuore, il vertice, il nocciolo del grande piano di Dio, quel fatto determinante la nostra fede che è la morte e la resurrezione di Gesù.

Orate gospisti..consolamini!

“E comunque Medjugorje è un luogo

 di preghiera”

Il cardinale Dziwisz ricorda l’atteggiamento di papa Wojtyla

Era già scandaloso che fosse uscito quel libro, oltretutto prima della beatificazione. E che il libro contenesse i testi – destinati a restare segreti – di alcune “deposizioni” raccolte al tempo del processo canonico; e dalle quali, per giunta, si aveva l’impressione che qualche testimone, benché in perfetta buona fede, avesse finito per riferire più il proprio pensiero che non quello di Giovanni Paolo II. Ma per il cardinale Stanislao Dziwisz, ex segretario particolare del Papa e ora arcivescovo di Cracovia, era ancora più scandaloso che, sulla base di una frase detta confidenzialmente da Wojtyla a un amico polacco, e poi riferita al processo, ne fosse venuta fuori una presunta approvazione pontificia dei fatti di Medjugorje.

La neochiesa che ha occupato la Chiesa di sempre…

L’aver accettato in dono un Cristo crocifisso su falce e martello, e averne anche spiegato il significato, conferma che ormai ci stiamo misurando con l’aperta manifestazione di una neochiesa che ha occupato la Chiesa di sempre…

Martedì 14 luglio 2015

è pervenuta in Redazione:

Caro Alessandro Gnocchi,
non si riesce a tacere per quello che è successo in Bolivia. Incastonare Cristo in mezzo a falce e martello e regalare questa mostruosità a un Papa che la accetta sorridendo è non solo abominevole, ma incredibilmente osceno. Sono fuori di me, non solo per l’oltraggio fatto al Redentore avvicinandolo a un simbolo che ha fatto della lotta violenta il suo vessillo,  ma per l’accettazione benevola  da parte del destinatario che inventando un’altra religione si è messo ad approvare tutto sbandierando un tipo di “cristianesimo” così pieno di bontà, di umanità e di misericordia oltre ogni giustizia e ragionevolezza che incanta tutti e avvince il mondo intero. Bisogna difenderlo, insomma, questo Cristo così violentato, bisogna alzare la voce, come se ci avessero insultato la madre o il padre, anzi, molto ma molto di più.  E se non riesco a tacere io nella mia piccolezza, come potrà tacere una voce come la sua?
Che  viva sempre il vero Cristo Re dell’universo e viva il Suo Vangelo,
Marianna

Il gioco delle tre carte

Sinodo. Nel documento preparatorio c'è un'Araba Fenice

Che vi sia ciascun lo dice, cosa sia nessun lo sa. È la "via penitenziale" per la comunione ai divorziati risposati. Il teologo domenicano Thomas Michelet ne mette a nudo le contraddizioni

di Sandro Magister

ROMA, 14 luglio 2015 – Dalla facoltà teologica di Friburgo, in Svizzera, il teologo domenicano francese Thomas Michelet richiama l'attenzione su un passaggio oscuro dello "strumento di lavoro" del sinodo sulla famiglia, preparatorio alla sessione del prossimo ottobre.

Il passaggio oscuro è nel paragrafo 123 del documento di lavoro. Il quale esordisce dando per scontato che "c’è un comune accordo sulla ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale, sotto l’autorità del vescovo, per i fedeli divorziati risposati civilmente".

Michelet fa anzitutto notare che questo "comune accordo" non si capisce come e quando sia stato accertato.

Uno splendido principe della chiesa

No Biffi, no Party

Uno splendido principe della chiesa. Conciliare (forse) ma non conciliante, tagliente e felice. E sapeva predicare pure ai Papi. Un ritratto da vivo


Il cardinale Giacomo Biffi con Papa Giovanni Paolo II
Martedì a Bologna si terranno i funerali del Cardinale Giacomo Biffi, "vescovo dal volto umano e dalla lingua tagliente che ha esportato nell’Emilia rossa il cattolicesimo ambrosiano", deceduto l'11 luglio a Bologna. Riproponiamo un lungo ritratto di Maurizio Crippa, uscito nel Foglio del 17 febbraio 2007 quando venne chiamato da Papa Benedetto XVI a presiedere gli esercizi quaresimali in Vaticano.


Paperòn?

La "terza via" di Papa Francesco

Dal viaggio in America latina si ha l’impressione che il pontefice voglia porsi come arbitro tra la nuova sinistra populista e quella laicista (con qualche simpatia per la prima)


Papa Francesco incontra il presidente del Paraguay, Horacio Cartes, al palazzo presidenziale di Asuncion (foto LaPresse)
Papa Francesco sta cercando di costruire una sua “terza via” che lo renda arbitro tra i governi populisti latino-americani e i loro oppositori e soprattutto spacchi la sinistra tra “filo-papisti” alla Correa o alla Morales e “laicisti” alla Michelle Bachelet, o anche alla Dilma Rousseff. È questo lo scenario che emerge in molti commenti e analisi di fonte latino-americana, dopo la visita del pontefice argentino a Ecuador, Bolivia e Paraguay.

lunedì 13 luglio 2015

Perché Dio dà mano libera al diavolo?

E perché gli ha concesso tanto potere sugli uomini?

Sant'Agostino sostiene che, se il diavolo avesse mano libera da Dio, “nessuno di noi rimarrebbe in vita”. “La potenza di Satana non è infinita – si legge nel n. 395 del Catechismo della Chiesa Cattolica -. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica - per ogni uomo e per la società, quest’azione è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma 'noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio' (Rom 8, 28)”.

Di che “dio” stiamo parlando?

Il Cardinale Scola e il dialogo a tutti i costi. Costi quel che costi  

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Apprendiamo dal sito della Diocesi di Milano che il 16 luglio termina il ramadan. Magari sullo stesso sito capita di non trovare gli aggiornamenti degli orari delle S. Messe nelle varie parrocchie, però sappiamo con certezza quando termina il ramadan, la qual cosa dovrebbe interessarci, al più, per dire ai musulmani: “Sappiate che comunque finché non vi convertirete alla Fede cattolica, non potrete avere la salvezza eterna”.
Mi pare che, se abbiamo davvero a cuore la sorte degli islamici, questa sia la primissima cosa da dire, da dire a loro come a chiunque altro viva nell’errore.

Ci dicano..

Cari vescovi, sulle convivenze diteci cosa pensate

Vale ancora la Nota del 2007 dei vescovi sulle convivenze?
Non so bene se si possa dire che i fedeli abbiano dei “diritti” nei confronti dei Pastori. Però mi sembra che i Pastori abbiano dei doveri nei confronti dei fedeli. Cioè di non lasciarli, nel campo della dottrina, da soli e sguarniti. Altrimenti cosa ci stanno a fare i Pastori? A questo proposito vorrei porre una domanda molto semplice, al limite della ingenuità: il contenuto della nota dei Nota vescovi italiani del 2007 vale ancora o no? Credo che i Pastori questo ce lo debbano dire. Oppure dicano: ci stiamo pensando. E allora aspetteremo tranquilli. Joseph Ratzinger diceva che una istituzione – qualsiasi essa sia – che oggi dice una cosa e domani un’altra si scredita da sola. Nel 2007 i vescovi italiani hanno insegnato una cosa. Ora molti dicono il contrario, vescovi compresi, e i vescovi non dicono niente. Cosa deve pensare il semplice fedele della Chiesa cattolica? 

Dopo la primavera, l'estate conciliare

Meno religione a scuola e niente più Chiesa
Come cambiano i giovani italiani 'di poca fede'

Un ragazzo su tre non crede in Dio, calano gli studenti che frequentano l'ora di religione e sempre meno famiglie scelgono per i figli un’educazione cattolica. La fotografia di un Paese che muta, anche se a molta politica sembra dare fastidio

Gospa-virus

Le Medjugorje d'Italia

Da Brescia a Messina, da Piacenza a Cosenza ecco dove la Vergine appare ad appuntamenti fissi Spesso attorno a questi luoghi è nato un fiorente giro d'affari tanto da far dire al Papa: «Il diavolo entra dal portafogli»


di Stefano Filippi
Alla fede non servono veggenti, ha recentemente detto Papa Francesco. In un'omelia mattutina ha messo in guardia contro «quelli che hanno sempre bisogno di novità dell'identità cristiana», che vanno in cerca dei «veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio, e vivono di questo». Parole che sono suonate come una sconfessione dei fenomeni di Medjugorje, le più famose apparizioni di quest'ultimo mezzo secolo che il Vaticano non ha né riconosciuto né condannato.
In realtà il pontefice non ha anticipato nessun giudizio su quanto avviene nella contrada bosniaca diventata in 30 anni una capitale del turismo religioso mondiale. E non si è espresso nemmeno sulle tante Medjugorje di casa nostra. Dalla pianura padana alla Sicilia, in Italia ci sono decine di veggenti, di statue della Madonna che piangono lacrime o sangue, di messaggi che invitano alla preghiera e alla conversione, di profezie più o meno catastrofiche.

Tertium datur. Et filii?


Da Buenos Aires e dal Massachusetts. Altre due repliche antidivorziste a padre Gargano


nozze
Da Napoli, da Montevideo, da Trieste, dalla Nuova Zelanda. E ora da Buenos Aires e da Worcester, nel Massachusetts.
Continuano ad arrivare dai quattro punti cardinali le repliche critiche all’esegesi fatta da padre Innocenzo Gargano dei detti di Gesù su matrimonio e divorzio, un’esegesi secondo cui Egli avrebbe continuato a concedere il divorzio come nella legge di Mosè, a motivo della “durezza di cuore” degli uomini:

Il trittico Cristo-falce-martello



Falce e martello, il Vaticano contestualizza perfino Cristo in croce

Il regalo di Morales è "simbolo di dialogo e giustizia". L'espressione perplessa del Papa

Secondo il portavoce, padre Federico Lombardi, il simbolo "non aveva intenzioni ideologiche" (foto LaPresse)
Roma. L’astuta  performance messa in piedi da Evo Morales si sarebbe potuta chiudere con il fermo immagine della perplessa espressione del Pontefice nel comprendere che quel pezzo di legno che gli veniva donato dal demagogo boliviano era un Cristo appeso su una falce e un martello. Anche il fatto che Francesco si sia subito sbarazzato della catenina falcemartellata bastava per sottolineare la ovvia presa di distanza da quella studiata provocazione – arruolare il Papa come compagno della revolución ingolosisce assai i caudillos sudamericani à la Morales, la cui conoscenza dei fondamentali del cristianesimo li porta a commissionare murales in cui si vede Gesù con kalashnikov in spalla, combattente dalla parte dei più deboli, convinti che ciò sia evangelico.

Una chiesa che non c’è più

Addio al cardinal Biffi, formidabile crociato anticonformista di una chiesa che non c’è più

Esprimeva una chiesa che non c’è più. Non voleva, come il cardinale Martini, recuperare un ritardo di duecento anni sulla Rivoluzione francese

Il cardinale Giacomo Biffi
Vero prete, vero teologo, vero pastore, vero scrittore, vero cardinale: Giacomo Biffi. La chiesa cattolica ha perso un suo pezzo da 90. Bologna perde un anticonformista, uno che ha saputo vedere nella grassa “sazietà e disperazione”, mettendo in sincrono testa e cuore. Conversare con lui era un piacere dello spirito, piacere illuminista, piacere da “salon” settecentesco. Pubblicare i suoi esercizi spirituali con san Giovanni Paolo II fu un atto laico di fede nella potenza celeste della migliore letteratura cattolica. Annunciava i cherubini svolazzanti con verve dantesca, decrittava il mondo terreno dell’alto. 

domenica 12 luglio 2015

Good bye Jesus? (coming soon)


Bagno di folla per papa Francesco prima dell’arrivo nella basilica di Caacupe in Paraguay, l’11 luglio 2015. 

La chiesa di Francesco dice addio a Roma

Roma è lontana, lontanissima dall’America Latina profonda visitata nell’arco di una settimana da papa Francesco. Montagne e foreste tropicali, deserti, indigeni, contadini, città marginali negli scenari contemporanei come Quito, La Paz, Asunción, capitali che raramente fanno, come si dice, notizia. Eppure è in questa porzione di mondo in cui si parlano decine di idiomi, in cui coesistono gruppi etnici diversi ma ci si capisce universalmente in spagnolo, in cui la natura conosce varietà sorprendenti, che il papa ha rotto definitivamente gli argini della clausura europea per la chiesa, una chiesa dal volto cupo e ieratico, nostalgico e triste, di chi vive la stagione del declino e del rimpianto.

Una buona occasione persa

Comunismo e Retroscena sulla visita in Sudamerica di Papa Bergoglio 
La polemica sul Crocifisso Comunista: simbolo
massonico ed emblema dell'ecatombe più
bestiale della storia
Retroscena e punti di vista sul bizzarro dono del Presidente
Morales a Papa Bergoglio: il "Crocifisso Comunista"
di Espinal 
di Sergio Basile
Crocifisso Falce e Martello
 Il Crocifisso, la falce e il martello                                                                   
Sucre, La Paz – di Sergio Basile – Il dono del presidente boliviano Evo Morales a Papa Bergoglio - un crocifisso a forma di falce e martello - ha secondo molti critici dell'incredibile. Almeno questa è la sensazione che ha suscitato di primo acchito il bizzarro regalo: un minestrone indigesto di simboli; un misto di cattivo gusto e blasfemia allo stato puro. Buon viso a cattivo gioco ha dimostrato Bergolgio nell'accettarlo. Una domanda, alla luce di ciò, sorge spontanea: doveva essere accettato e "incensato" - ci chiediamo – un omaggio così empio e irriverente? Questo particolare, secondo molti critici, dovrebbe evidentemente farci pensare, con pathos e preoccupazione, allo stato diresa e/o apostasia silenziosa che la chiesa sta vivendo oggi; dovrebbe allertarci e indurci a pregare ed agire affinché i nemici storici della Chiesa di Cristo anziché essere incensati o bypassati sotto l'ala del politically correct siano chiaramente smascherati; siano essi "sacerdoti", laici, laicisti, illuministi, massoni, liberali, socialisti o atei dichiarati. Solo così, infatti, potremmo individuare chiaramente i timonieri di questo mondo impazzito.

“Lei (La Madonna) mi vince sempre!"

Dialogo con un Esorcista

dialogo con un esorcista
Troppo spesso nel mondo attuale ci si appassiona (anche morbosamente) al tema degli esorcismi e di demonologia confinando ad un ruolo marginale la figura che, in realtà, ne è il simbolo: l’Esorcista.
La disinformazione e la mancanza di concetti chiari riguardo questo nobile ordine è oggi tristemente causa anche di persecuzioni nei loro confronti, come potrete leggere nell’intervista: una situazione inaccettabile, considerato soprattutto il grande servizio che svolgono (senza essere pagati) a favore delle povere anime tormentate dal Demonio.
Mi sono dunque affidato ad un Esorcista presente ormai da tempo sulla rete – quindi ben informato e conscio delle nuove sfide che internet propone – per discutere di temi generali e demonologia classica, tentando di rendere partecipi i lettori il più possibile: il suo blog è Un esorcista…oggi!.

La seconda parte dell’intervista è disponibile al seguente link: Dialogo con un esorcista (Parte Seconda), mentre la terza al seguente: Dialogo con un esorcista (Parte Terza).

Dai parlanti ai veggenti?

Esorcismo dal vivo

esorcismo dal vivo header
La speculazione psicologica/psichiatrica che avvolge la tematica degli esorcismi quasi sempre evita e rigetta con snobismo l’approccio olistico ed empirico, quasi a voler comporre un’apologia di Science Knows Best dell’ateo militante Sam Harris.
Sarò sincero: non ho mai ritenuto valido il procedimento algoritmico o, ancor peggio, il riduzionismo.
Similmente, non ho mai avuto un gran amore per Kant: ritengo i giudizi sintetici a priori una tirannia intellettuale.
Potrei con facilità discorrere a lungo riguardo le varie metodologie d’indagine tramite le quali in tempi recenti la scienza medica e psicologica, con autoreferenzialità, pretende di dare una spiegazione ad un fenomeno che era, è e rimarrà per molti credenti (e non) un Mysterium Fidei.

Aspetta e spera...!

Cronologia essenziale dei francescani dell’Immacolata



Dopo due anni di “commissariamento” del giovane ordine religioso, molti attendono ormai che la Chiesa restituisca l’Istituto fondato da padre Stefano Manelli con tutta la freschezza del suo carisma.

L' amore per Dio e l'amore per il Mondo

L'amore per il mondo


In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Oggigiorno c'è una certa confusione sul Mondo e la sua natura, perciò ritengo opportuno meditare su questo argomento secondo il costante insegnamento della Santa Madre Chiesa, soprattutto per quanto riguarda l'amore per il Mondo.
L'uomo è creato per amare l'Infinito che è Iddio. Se non ama Dio, cercherà di appagare il suo amore per l'Infinito con cose finite, così tormentando e sfigurando la sua anima. In altre parole ci sono solo due amori: l'amore per Dio e l'amore per il Mondo.
L'amore per il Mondo consiste nelle tre concupiscenze che sono: la concupiscenza della propria eccellenza, cioè la superbia, la concupiscenza della carne, cioè i piaceri carnali, e la concupiscenza degli occhi, cioè i beni terreni. Il male dell'amore per il Mondo consiste nel mettere il mondo al posto di Dio: tale male, in una parola, è l'idolatria. Per alcuni come Abshālōm (Assalonne) questo idolo è l'onore; per altri, secondo la parola di San Paolo, è il ventre (Vi sono alcuni che cercano i piaceri terreni e mondani che sono nemici della Croce di Cristo, la loro fine sarà la perdizione); per altri, come Giuda, sono i soldi; e così via.

sabato 11 luglio 2015

Uno degli ultimi migliori

Quando Biffi disse: "Oggi tanti esaltano Gesù, ma gli fanno dire quel che vogliono loro"


Giacomo Biffi è stato arcivescovo di Bologna dal 1984 al 2003
Del cardinale Giacomo Biffi, scomparso questa notte dopo una lunga malattia, si potrebbero pubblicare decine di interventi. 

Scegliamo due brevissime pillole. La prima si riferisce alla celebrazione della Domenica delle Palme del 1999, quando mise in guardia i giovani sulle tante interpretazioni che si sentono sul Vangelo: "Oggi molti lo esaltano e dicono di stare con lui, ma poi gli cambiano addirittura le parole in bocca, gli fanno dire quello che vogliono loro".

Oltre l’ecumenismo..

Se in una casa religiosa si parla di tarocchi e reincarnazione…


SpagnaC’è chi è già oltre l’ecumenismo, oltre il dialogo interreligioso, oltre il dibattito sull’opportunità o meno di conceder chiese o case religiose all’islam: indicativo in tal senso è quanto avviene in Spagna presso la Residenza San José (nella foto) El Escorial. Si tratta di una casa per esercizi spirituali gestita da una Congregazione cattolica, quella intitolata ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Ma quanto è avvenuto lì dentro nel giugno scorso, di cattolico, non ha proprio nulla…

Primo caso per il nuovo ospedale del Paolino

Pesaro, piange sangue la Madonnina ma non dai dotti lacrimali


Secondo le prime analisi sarebbe proprio sangue la sostanza sulla statua della Madonna di Lourdes che lacrima una sostanza rossa. 

Si tratta di una madonnina in gesso custodita in una celletta nel centro del paese Auditore, proprietà di privati (appartiene da 30 anni a una famiglia del posto che detiene le chiavi). Secondo alcune voci di paese la Madonnina piangerebbe sangue perché alcuni giorni fa è morta l'89enne che per tanti anni si era presa cura della cappella votiva. 

Vescovo pùssa vìa: w la grappa, la crosia e il paone..!


MEDJUGORJE, IL VATICANO CONFERMA IL PUGNO DI FERRO: NO ALLA “VEGGENTE” MARIJA A CITTADELLA

Il “permissivismo” degli ultimi anni, è già un lontano ricordo. Dopo Sestola, Diocesi di Modena, anche Cittadella, Diocesi di Padova, sale alla ribalta delle cronache per il no della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un incontro pubblico con una delle presunte veggenti di Medjugorje.

Sana prudenza ecclesiale?

Il Papa lascia in Bolivia il crocifisso con falce e martello

Con una scusa Bergoglio ha deciso di non portare in Vaticano il crocifisso intagliato su falce e martello donatogli da Evo Morales


Ora, però, si scopre che il pontefice, con una scusa memorabile, si è disfatto dell'ingombrante manufatto. Così come del medaglione che lo raffigura intitolata al gesuita martire Luis Espinal, assassinato negli anni Ottanta dalla dittatura militare.

La scelta della guida spirituale

Ascolta, figlio…
Ausculta, fili, praecepta magistri (san Benedetto abate)

Nessun vantaggio per noi dal meditare la Parola del Signore e dal nutrirci del Suo Corpo e Sangue, se poi non ne viviamo nell’esistenza di ogni giorno; tanta grazia e degnazione nei nostri confronti deve pur produrre, con la nostra cooperazione, un effetto di santificazione: «Portate dunque un frutto degno della conversione» (Mt 3, 8). Ma com’è difficile riconoscere, momento per momento, la volontà di Dio! A seconda delle singole inclinazioni di carattere, oscilliamo dal lassismo più permissivo al rigore più scrupoloso, con tutto un ventaglio di atteggiamenti che, salvo quello equilibrato, sono espressione della nostra natura ferita o dei suggerimenti menzogneri del demonio. Quest’ultimo, con quanti sono avviati sulla via del bene, si trasforma spesso in angelo di luce per spingerli a rovinosi eccessi o in falso paraclito per giustificarne i cedimenti; una volta ottenuto lo scopo, in ogni caso, si manifesta per quello che è: implacabile accusatore.

Homo bilinguis


La sede di Avvenire

Chi vuole il compromesso sulla Cirinnà
«Dovessi io fare la legge, il ddl Cirinnà non lo assumerei assolutamente, ma è chiaro che il governo deve fare i conti con la realtà che gli sta di fronte». Queste parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in una intervista dell’altro giorno (clicca qui), sono la migliore conferma di quanto abbiamo già scritto nei giorni scorsi a proposito del compromesso sulle unioni civili che si sta cercando di raggiungere.

venerdì 10 luglio 2015

Insabbiate, insabbiate.. non ci riuscirete!

Una risposta Rispettoso a David Carollo

Nel mio articolo del 12 giugno ho riferito che una traduzione in inglese di una nuova biografia di Suor Lucia pubblicata dal Convento di Coimbra, Um Caminho Sob un Olhar de Maria (Un percorso sotto lo sguardo di Maria), traduce falsamente le seguenti parole di Nostra Signora come registrato da Lucia in uno dei suoi diari inediti rispetto al Terzo Segreto: "está em paz e escreve o que te mandam, não porém o que te é dado entender faccio seu significado" - " Resta in pace, e scrivi quello che ti ho comandato, ma, invece, non ciò che è stato dato a tedi capire il significato . "
La frase cruciale "ciò che ti è stato dato per capire il suo significato" si riferisce chiaramente a quello che la Madonna di Fatima aveva trasmesso a Lucia riguardo al significato della visione di pertinenza del Terzo Segreto che Lucia ha messo su carta il 3 gennaio 1944. La spiegazione della Vergine avrebbe dovuto coinvolgere un secondo testo distinto, perché è inconcepibile che la Vergine avrebbe rivelato la visione, ma poi rifiutare di fornire la Sua spiegazione del suo contenuto oscuro.

Vir Trilinguis



Come andò a San Gerolamo


Abbiamo lasciato il nostro santo intellettuale a Betlemme, nel 386, intento  – su un vago mandato di papa Damaso, che però era ormai scomparso – alla traduzione in latino della Bibbia ebraica, laddove esisteva ormai da sei secoli la Bibbia greca, tradotta da savi anziani di Sion. A chi esprimeva dubbi sull’utilità dell’impresa, l’intellettuale poteva replicare che il rabbinato della sua epoca, nel cosiddetto “concilio di Jamnia”, aveva rigettato la Settanta come eretica e contaminata da idee elleniche (per esempio Logos, Sophia…), dopo averla accettata come divinamente ispirata per un paio di secoli. Gerolamo adottò lo stesso punto di vista: ispirata da Dio era la Bibbia ebraica, non quella greca.

Laudato no.

Risposta di cattolico capitalista alla Laudato sì

Steven W. Mosher
Steven W. Mosher si scaglia lancia in resta contro l’enciclica Laudato sì, datata 24 maggio e appena promulgata da Papa Francesco. Chi è Mosher? È il presidente del Population Research Institute di Front Royal, in Virginia, demografo, esperto soprattutto di Cina cui ha dedicato otto libri tra il 1984 e il 2013. Nel 1979 visitò il Paese asiatico in base a un accordo tra l’allora presidente statunitense Jimmy Carter e Pechino, primo studioso americano a entrarvi dopo la Rivoluzione culturale maoista. Per diversi mesi girò e abitò nella provincia rurale del Guandong e anche nel remoto Guizhou. Al tempo era un giovane di belle speranze, rigorosamente ateo.

Peccato, non discriminazione

Curate il curato!

Cosa ho visto a Medjugorje

Uno scettico arriva a credere ai miracoli


Ero un curato anglicano quando ho visto il sole roteare. È andata così. Uno degli adolescenti della parrocchia era andato aMedjugorje e improvvisamente si era appassionato alla Beata Vergine Maria. Si è unito a un gruppo di preghiera di Medjugorje e mi ha chiesto di accompagnarli in una visita nella città bosniaca in cui la Vergine Maria sarebbe apparsa a dei giovani locali. Ho resistito, adducendo come scusa la povertà. Poi qualcuno del gruppo di pellegrini ha fatto saltare la mia scusa offrendosi di pagarmi il viaggio.