ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 4 novembre 2016

Interveni pro clero

PER AIUTARE I SACERDOTI PERSEGUITATI DAI PRELATI MODERNISTI

Gli amici di Riscossa Cristiana hanno fondato
La SOCIETA’ DI SAN MARTINO DI TOURS E DI SAN PIO DA PIETRELCINA è un’associazione di beneficenza, formata da confratelli della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria.
La società “ha lo scopo di portare assistenza economica a quanti si trovino in situazioni di indigenza, non dipendenti da loro colpa grave”.  E’ prossima la variazione dello statuto per inserire come scopo dell’associazione il soccorso ai  sacerdoti   abbandonati dai loro vescovi modernisti senza una “casa”, una parrocchia e uno stipendio.

Ci mancava anche un Gospo?

Piange lacrime di sangue dopo una visita a Medjugorje, ‘miracolo’ in tv dalla D’Urso

Barbara D’Urso porta in diretta a “Pomeriggio 5” la storia di Lodovico Pedone, l’uomo scampato a una malattia terminale nel 2012 dopo un pellegrinaggio a Medjugorje. Dopo la guarigione inspiegabile avrebbe cominciato a piangere lacrime di sangue.



Si discute di fenomeni mistici a “Pomeriggio 5”, la trasmissione condotta ogni giorno da Barbara D’Urso. La conduttrice, da sempre attenta a tutti gli aspetti della vita che raccontano il rapporto con la fede, ha intervistato in diretta Lodovico Pedone, un uomo che piangerebbe lacrime di sangue. A raccontare questa storia è proprio il protagonista, ex malato terminale che è riuscito a scampare alla morte dopo un pellegrinaggio a Medjugorje nel 2012. Tornato a casa inspiegabilmente guarito, Lodovico avrebbe cominciato a essere tramite di uno strano fenomeno: il 25 di ogni mese l’uomo piangerebbe lacrime di sangue, e le sue mani si sarebbero riempite di stimmate.

Grazie a Dio non sono teologa..

Cara Lucetta, della salvezza eterna i cattolici si preoccupano eccome

Tradizione e perdizione. Replica non teologica a Scaraffia

(immagine di Ian Britton via Flickr)
Grazie a Dio non sono teologa, per cui non ci provo neanche a pesare col bilancino le parole che sono state dette dalle due parti in Svezia. Siccome sono cattolica, mi fido del Papa, e finché non cambia il Catechismo dormo come un bimbo svezzato in braccio a mia madre, la chiesa. Una. Santa. Cattolica. Apostolica. Se cambia il Catechismo, avvisatemi (citofonate ore pasti). Ma dire che non mi preoccupo, anzi mi fido delle scelte pastorali del Papa, non significa dire che non mi interessa ogni singolo iota del patrimonio che mi è stato tramandato. Non mi riconosco pertanto nell’incredibile articolo uscito sul Corriere della Sera a firma di Lucetta Scaraffia: “Oggi molti dei profondi dissensi che hanno causato la scissione della chiesa non hanno più ragion d’essere: il problema della salvezza non assilla più nessuno”.

Il grande assente

NEOCHIESA: SILENZIO SUL GIUDIZIO

    La neochiesa ha steso il silenzio sul Giudizio. E' assente nei discorsi dei cattolici. Fino a ieri c'era ben presente per non dire centrale ora non c'è più: sparito e pressoché dimenticato. Il nuovo cristianesimo "zeffirelliano"
di Francesco Lamendola  


C'è un grande assente nei discorsi dei cattolici e, spessissimo, nella stessa pastorale del clero, a cominciare dai vescovi: il giudizio. Si direbbe che la dottrina cattolica sul giudizio di Dio - sia il giudizio particolare, di ogni singola anima, sia quello universale, che avverrà alla fine dei tempi, sia stato fatto sparire, come il coniglio da sotto il cappello del prestigiatore. Fino a ieri c'era, ben presente, per non dire centrale; ora non c'è più. Sparito e pressoché dimenticato. 

“ Custos, quid de nocte? ”

Il viaggio di Bergoglio a Lund, o meglio i “tragici fatti di Lund”. Perché solo alla cronaca nera può essere ascritto un avvenimento in cui si pugnala il Corpo Mistico di Cristo, si depredano i cristiani della fede per uccidere le anime alla Grazia.

Venerdì 4 novembre 2016
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È pervenuta in Redazione:
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Gentilissimo dottor Gnocchi,
probabilmente la mia lettera è una fra le tante che commentano e chiedono un suo parere sul viaggio di Bergoglio in Svezia per festeggiare i 500 anni della rivoluzione luterana. È vero che questo viaggio è stato un po’ oscurato dal terremoto che ha sconvolto l’Italia, ma i suoi danni li ha fatti lo stesso. Che cosa ne dice? Mi chiedo anche quanto ci si possa fidare ancora di una persona che sta svendendo quel poco che rimane di cattolico in questa Chiesa.
Grazie per l’attenzione
Giovanni Bottino
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Unitatis diminutio

Cristiani uniti? Solo sui cambiamenti climaticiA guardare tutte le dichiarazioni comuni firmate da papa Francesco con i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane, risulta che gli unici argomenti condivisi da tutti sono l'attenzione ai rifugiati e la lotta ai cambiamenti climatici. 

Che tra cattolici e luterani sia molto più quello che unisce che non quello che divide, è stato il leit-motiv della visita di Papa Francesco a Lund il 31 ottobre. È uno slogan che è stato ripetuto in ogni discorso ufficiale, dal Papa e dai rappresentanti del mondo luterano. Però nessuno è entrato effettivamente nei dettagli specificando concretamente quali siano i punti di unità. La visita del Papa a Lund non voleva essere certo un incontro teologico, è stato un gesto di apertura e disponibilità al dialogo che, in continuità con quanto già fatto dai suoi predecessori, aveva soprattutto un valore di riconoscimento reciproco. Già con il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo, e con quello di Mosca, Kirill, aveva fatto più o meno lo stesso. Non sorprende quindi che non si sia entrati nel dettaglio di certe affermazioni.
Ciò non toglie che però quelle parole abbiano bisogno di essere sostanziate, se non si vuole rimanere al livello sentimentale, e soprattutto vanno inquadrate nel più generale cammino ecumenico. Vale a dire, cosa è che unisce veramente le principali confessioni cristiane tra di loro e con la Chiesa cattolica?

Con deferenza e rispetto


Lettera al Papa

del Prof. Luciano Pranzetti

A SUA SANTITÀ IL PAPA
FRANCESCO I
00120 Città del Vaticano

3 novembre 2016

Santità:
             mi permetto, ai sensi del canone 212 § 3 del CDC, di intervenire, con la deferenza e il rispetto che Ella merita, sul suo incontro avuto con la confessione scismatico/eretica luterana, nella città di Lund, il 31 ottobre scorso 2016, durante il quale è stata celebrata, “sentiendo cum Ecclesia”, la nota Riforma che l’ex monaco agostiniano Martin Lutero operò 500 (499) anni fa’.
 
Dal suo discorso si evidenzia, innanzi tutto, un senso di colpa della Chiesa Cattolica quasi che essa sia stata la causa e la promotrice dello scisma, senso di colpa che l’ha indotta, a nome di tutta la Cattolicità, a chiedere perdono per ‘l’errore’ della scomunica comminata all’ex monaco Lutero dal suo predecessore, Vicario di Cristo, Papa Leone X con la bolla “Decet Romanum Pontificem” del 3 gennaio 1521.
 
È questo senso di colpa - oltre naturalmente all’ansia di un moto ecumenistico all’insegna dell’unità nella diversità, e non di conversione e di ritorno all’ovile -  che l’ha indotta a definire lo strappo della sacra tunica di Cristo, la Riforma luterana appunto, quale “dono” da cui sono scaturiti “frutti spirituali e teologici” per cattolici e protestanti. E, in un passaggio del suo discorso, ha sottolineato le poche differenze che dividono esaltando le molte identità che uniscono.
 

E qui comando io..

Qualche chiarimento sul sano "ecumenismo", che non è sinonimo di irenismo .....

Rilanciamo volentieri questo contributo di Franco Parresio.

Ulf Jonsson S.I., Intervista a papa Francesco. In occasione del viaggio apostolico in Svezia, in La Civ. Catt., 28.10.2016, p. 11

Vien proprio da cantare con Gigliola Cinquetti un noto motivetto .....

Sano ecumenismo! No falso irenismo!

di Franco Parresio

Nei giorni del definitivo crollo della basilica (nonché casa) di San Benedetto a Norcia, in Svezia il vescovo di Roma si univa ai suoi fratelli protestanti per celebrare Lutero e i cinquecento anni della molto discutibile riforma anticattolica. La coincidenza dei due eventi – quello sismico in Italia e quello altrettanto devastante in Svezia – non è affatto casuale: sono l’inequivocabile segnale di un cristianesimo – quello occidentale – oramai al collasso totale. È il fallimento della Chiesa postconciliare, la quale ha abbracciato – nel vero senso della parola – un’altra già fallita da più di cinquant’anni: quella luterana di matrice svedese.

giovedì 3 novembre 2016

Non se ne vanno mai..

Pieter Bruegel, La parabola dei ciechi, 1568, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli

Rito pagano e panteista per un battesimo .... celebrato da un "prete"

Su segnalazione di un nostro amico, riportiamo la seguente vicenda.
Il noto Antonio Mazzi, di professione "prete", ma verosimilmente ateo o agnostico egli stesso, sull'ultimo numero della rivista Vita Pastorale (n. 10/2016), p. 74, racconta - compiacendosene - di aver scimmiottato per una donna atea il sacramento del battesimo, sottoponendo la bambina, per far contenta la madre senza Dio, ad un rito pagano e panteista.
Ormai la maggior parte del clero ha perso ogni ritegno. E di ciò se ne vanta pure. Pure la rivista ha avuto il coraggio di pubblicare questa discutibile esperienza!

Metodi “non ortodossi” di trasmissione della fede?



Perché Alpha e Nuova Evangelizzazione.


viene riproposto un tema che circola da anni negli ambienti affezionati alla tradizione cattolica (uso questa perifrasi e non il termine “tradizionalista” perché quest’ultimo vocabolo ha un significato più ristretto di ciò a cui io mi riferisco).
E cioè se sia possibile utilizzare metodi “non ortodossi” di trasmissione della fede, senza alterare il contenuto della fede stessa.
Per rispondere a questa domanda occorre prima contestualizzare la situazione e poi provare a mettere sui piatti della bilancia i possibili costi e benefici di certe operazioni.
Il primo dato di fatto di cui tenere conto è che nei paesi di antica tradizione cristiana è in atto una apostasia di massa, a favore della fede atea innanzi tutto e poi di altri surrogati minori come le correnti new age e altre religioni spesso professate in forma spuria. Sappiamo, dai dati della CEI, che circa il 97% dei ragazzi abbandona la pratica religiosa l’anno successivo a quello in cui hanno ricevuto la Cresima.
Prevengo già interventi del tipo: “ma la colpa è stata del Concilio Vaticano II”, perché questo tipo di considerazioni non sono affatto animate da uno spirito cristiano, e nemmeno troppo razionale, sono solo lamentazioni sterili e pusillanimi. L’unica domanda corretta di fronte a questa situazione disastrosa è: “cosa possiamo fare per riportare alla fede il maggior numero possibile di persone?”

Il peccato non rimesso.. da Jorge!

Buon compleanno a Lutero. Ma in tono minore


Nel celebrare in Svezia i cinquecento anni della Riforma protestante, Francesco ha schivato i punti di contrasto. Che però restano tutti. E intanto continua a condannare il "proselitismo", proprio mentre nella Chiesa crolla la spinta missionaria

di Sandro Magister



ROMA, 3 novembre 2016 – Dottrina, sacramenti, missione. Sono questi i tre punti critici che papa Francesco ha affrontato e risolto a suo modo, nel celebrare assieme ai luterani, a Lund, il 31 ottobre, i cinquecento anni della Riforma protestante.



Wir schaffen das?

Svolta (parziale?) in Vaticano 

bergoglio-rideCom’è noto perfino il Dalai Lama, che pure è in esilio ed è lui stesso ospitato in India, in questi mesi ha preso posizione criticamente sulla marea migratoria che si sta riversando sull’Europa: “sono diventati troppi. L’Europa e la Germania non possono diventare arabe. La Germania è la Germania”. In quell’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung aggiungeva sui profughi:“Moralmente dovrebbero restare solo temporaneamente”, per poi tornare nel loro Paesi e “aiutarli nella ricostruzione”.
Chi invece fino a ieri si è sempre rifiutato di accettare queste sagge considerazioni è papa Bergoglio. Per quasi quattro anni ha tuonato contro chi voleva porre limiti all’emigrazione.
Ieri, improvviso il colpo di scena.

Insabbierà tutto..!?

DENUNCIA A ROMA PER BONNY DI ANVERSA. PROPONE “RITI DIVERSI” PER COPPIE OMO, RISPOSATI E COABITANTI.


Pro Familia, un’associazione di laici cattolici belgi, ha deciso di agire contro le dichiarazioni fatte in un libro uscito di recente dall’arcivescovo di Anversa, Joahn Bonny (Nella foto come è rappresentato dal sito Pro Familia). Il presule suggerisce che le coppie omosessuali, i divorziati risposati e le coppie che coabitano possano ricevere qualche forma di benedizione da parte della Chiesa, in una “diversità di rituali” che riconosca “l’esclusività e la stabilità” delle loro unioni.

Pezzetti di guerra


LA GUERRA DEI CLINTON (E DI OBAMA) AI CATTOLICI USA. CHI CONSIGLIA LE SINGOLARI SCELTE DEL VATICANO?

L’arcivescovo di Filadelfia, Charles J. Chaput, ha scritto sul giornale diocesano della sua città dei danni provocati dalle iniziative di infiltrazione organizzate dal gruppo di potere Obama-Clinton nei confronti della Chiesa cattolica americana, nel tentativo di farle abbandonare, a almeno rallentare, la sua battaglia per la difesa della vita e della libertà religiosa. Ve ne riportiamo alcuni passi, rimandando i lettori che sono a loro agio con l’inglese al reportage diKevin J. Jones per Catholic News Agency.

Smarrimento turiferario

Qualche annotazione sulla risposta del Papa in materia di accoglienza a un giornalista svedese. Smarrimento turiferario, come ben dimostrato dalle reazioni del ‘Sismografo’ e di ‘Avvenire’ 
Martedì mattina, sul volo di ritorno da Lund, papa Francesco ha risposto come di consueto ad alcune domande dei giornalisti. La prima, dello svedese Elin Swedenmark, riguardava il tema scottante dell’accoglienza dei rifugiati in Svezia e nel resto d’Europa. Nella risposta il Papa - dopo aver ringraziato la Svezia anche per aver accolto e integrato a suo tempo non pochi esuli politici argentini, cileni, uruguayani – ha così continuato: “Secondo: si deve distinguere tra migrante e rifugiato, no? Il migrante dev’essere trattato con certe regole, perché migrare è un diritto, ma è un diritto molto regolato (NdR: il grassetto è nostro). Invece, essere rifugiato viene da una situazione di guerra, d’angoscia, di fame, di una situazione terribile e lo status di rifugiato ha bisogno di più cura, di più lavoro”. Come ha fatto fin qui la Svezia.

mercoledì 2 novembre 2016

Lo Spirito di Dio si ritira dalla terra


Il segreto delle Tre Fontane rivelato a Bruno Cornacchiola.

         Pio XII incoraggiò Cornacchiola a fare delle conferenze sulle apparizioni da lui avute. Nel 1947 benedisse la statua della Madonna riproducente la S. Vergine come era apparsa a Cornacchiola.
         Nel 1956 consentì il culto pubblico affidando ai frati Minori Conventuali la custodia della grotta e della cappella adiacente.
         Saverio Gaeta ha scritto un libro intitolato: "Il Veggente. Il segreto delle Tre Fontane" ed. Salani, Milano 2016.
         Dai diari del veggente togliamo alcuni stralci che riguardano la crisi di fede e di santità che ha investito la Chiesa.

(12 Aprile 1947):
"/pastori del gregge non fanno il loro dovere. Troppo mondo è entrato nella loro anima per dare scandalo al gregge e sviarlo dalla via. {. . .}. Prima che la Russia si converta e lasci la via
dell' ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzionePregate, si può fermare. {. . .}. Allontanatavi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d'oscenità. {. . .}. Satana è sciolto
per un periodo di tempo e accenderà tra gli uomini il fuoco della protesta. Figli siate forti, resistete ali 'assalto infernale. {. . .}. La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che
si è in filtrato tra i suoi ministri. {. . .}. Sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo ali 'assalto: false ideologie e teologie.

''Resurrecturis''

Quel che voi siete, noi fummo! Quello che noi siamo voi sarete!

Ricordare i fratelli che non sono più tra noi,è sintomo inequivocabile di civiltà 
di Massimo Viglione
Ricordare e pregare per i defunti, segno di civiltà











 Quel che voi siete, noi fummo…                      
Roma - di Massimo Viglione - A chi dà fastidio che su facebook (o altri social network) oggi 2 Novembre, si ricordino i morti piuttosto che mettere cose divertenti o di attualità, vorrei ricordare che in tutti i tempi e tutti i luoghi, ben prima del cristianesimo stesso, gli uomini hanno celebrato la memoria dei loro morti. Ricordare, almeno un giorno all'anno, i fratelli che non sono più tra noi, è sintomo inequivocabile di civiltà e intelligenza. Intelligenza, sì, avete letto bene! E la spiegazione è tutta in questa sentenza che è scritta all'entrata del cimitero dove sono sepolti i morti della famiglia di mio padre, sentenza che mi ha sempre colpito, fin da bambino 
                    ''Quello che voi siete noi fummo, 
                     quello che noi siamo voi sarete''. 
Ma, sopra la scritta, ve n'è un'altra che dice ''Resurrecturi''. Ovvero, ''a coloro che risorgeranno''. In queste due scritte v'è tutto il senso della vita
                 La certezza della morte e la speranza 
                                 della vita eterna. 

Querela al papa e alla Chiesa?

EDITH STEIN E SALVEZZA DEGLI EBREI

    La querela del signor Feinstein a papa Francesco? Edith Stein ebrea convertita al cristianesimo si offrì in olocausto per propiziare la redenzione del suo popolo. C’è un aspetto che viene sottaciuto nella sua vicenda esemplare 
di Francesco Lamendola  



C’è un aspetto che viene sottaciuto, o rimosso, nella vicenda esemplare di Edith Stein (Breslavia, 12 ottobre 1881-Auschwitz, 9 agosto 1942), una intellettuale ebrea convertita al cristianesimo e divenuta carmelitana scalza, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce, che venne arrestata dai nazisti e strappata dal convento in cui si trovava, nei Paesi Bassi, per andare a morire nel campo di Auschwitz. Suor Teresa aveva fatto proprio il motto Ave Crucx, spes unica: la croce, per lei, non è un male da evitare, se possibile, ma la sola via che conduce a Dio: aveva cioè sviluppato al massimo grado, da quella grande mistica che era, la Scientia Crucis, la sapienza della croce, il mistero della croce, che da strumento di sofferenza, umiliazione e morte, diviene, attraverso il sacrificio di Gesù Cristo, Redentore del mondo, strumento di conversione, di riscatto e beatitudine eterna.
Ella aveva preso sul serio il cristianesimo e la morte di Gesù sulla croce, cosa che non si può dire di tanti sedicenti cristiani dei nostri giorni, i quali, tutti protesi a cercare la quadratura del cerchio, ossia a conciliare lo spirito del Vangelo con lo spirito del mondo, sempre meno parlano della croce, sempre meno ci pensano e la meditano, e sempre più s’illudono che il cristianesimo sia una specie di allegra scampagnata sulla terra, che porta la felicità in questa vita e la certezza della beatitudine, nell’altra, magari senza bisogno di pentimento.

Muro contro muro ?

Revanscismi ecclesiastici



Venerdí scorso, 28 ottobre, il bollettino quotidiano della Sala stampa della Santa Sede riportava la notizia della nomina dei nuovi membri della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti (CCDDS). Gli osservatori hanno fatto notare che si è trattato di un caso piú unico che raro di completo azzeramento di un dicastero della Curia Romana. Praticamente, della vecchia guardia è rimasto soltanto il Prefetto, il Card. Robert Sarah. Qualcuno è arrivato al punto di parlare di “purga”, come quelle di staliniana memoria. Ora è ovvio che ciascun Papa si circonda dei collaboratori che preferisce; non è la prima volta che nelle congregazioni romane avvengono avvicendamenti in base alla sensibilità del Pontefice pro-tempore.

“Con la parvenza della pietà”

La teologia surrealista di papa Bergoglio 

“In entrambe le parti [cattolica e luterana] c’era una sincera volontà di difendere la vera fede”.  (Francesco I)

di Piero Vassallo
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zdsprznNel 1931 il cardinale Eugenio Pacelli, allarmato e angosciato dal pacioso languore in cui si era adagiata la resistenza cattolica all’eresia modernista, affermò profeticamente che un prelato senza vera fede, figura della paradossale pietra di legno, avrebbe potuto occupare – con esiti sciagurati e devastanti – il soglio pontificio.
L’elezione del cardinale Pacelli al pontificato interruppe, per la durata di quasi un ventennio, il cammino, alla luce del giorno, della rovinosa teologia dei modernizzanti.
Pio XII, circondato da curiali inaffidabili, frenò ma non poté impedire il sotterraneo – oscuro e verminoso – progresso dell’errore.

La calamità "argentina"

Bergoglio non porta fede né speranza né carità



La speranza degli Italiani si sbriciola con le recenti scosse di terremoto. Le più devastanti e tremende per violenza e impatto che hanno distrutto luoghi stupendi dell'Umbria e delle Marche che tutti ci invidiano. La Bellezza, in quanto la più vulnerabile delle prerogative umane, non ci salva e non salverà sé stessa dalle catastrofi. La famosa frase di Dostoevskij ("la bellezza salverà il mondo") è stata assunta come uno sciapo slogan dall'Unesco, ma non è mai stata intrinsecamente compresa. Tra l'altro, nella lingua russa ha un significato eminentemente diverso da quello estetico comunemente attribuitogli.  Bellezza, in questo caso,  è più che estetica; possiede una dimensione etica, religiosa, trascendente. Il grande scrittore russo vedeva in Gesù un seminatore di bellezza.
Troppe piaghe bibliche in un sol colpo, troppe maledizioni (la teoria della "punizione divina" da parte del viceministro israeliano  Kara) per non pensare che in fondo nulla è mai per caso.

Confondere l'eresia con la santità

L'inter-comunione (cattolica/luterana) confonde lo sguardo su Dio con lo sguardo sull'uomo

Come ormai nostra consolidata consuetudine pubblichiamo un intervento di un Teologo che  ha commentato argutamente l'avvicinarsi dello spettro della cosiddetta "inter-comunione" fra Cattolici e luterani.
La foto (presa dallo stimato organo d'informazione maceratese -Cronache Maceratesi - ) mostra un piccolo segmento della tragedia che stanno  vivendo in questi giorni le popolazioni dell'Umbria e delle Marche a causa dell'inaudita ripetizione di continue scosse di terremoto.
Esattamente come il sisma, progressista e modernista,  che sta demolendo, piano dopo piano, l'edificio ecclesiale cattolico.
Prima o poi un eroico "vigile del fuoco" che la Provvidenza invierà all'unica Chiesa di Cristo, porterà coraggiosamente in salvo lo scrigno preziosissimo del "depositum Fidei" esattamente come ha fatto il militare nella foto.
Buona lettura.

Ma non era cattolico?

Piccola enciclopedia della commemorazione dell’eretico Lutero Pubblicata a spizzichi e bocconi


discorso di Jorge Mario Bergoglio nella Malmö Arena – 31 ottobre 2016

rendo grazie a Dio per questa commemorazione congiunta dei 500 anni della Riforma,

riconosciamo che tra di noi è molto più quello che ci unisce di quello che ci separa.

un grande dono che Dio ci fa e, grazie al suo aiuto, siamo oggi qui riuniti, luterani e cattolici, in spirito di comunione

Il dialogo tra di noi ha permesso di approfondire la comprensione reciproca, di generare mutua fiducia e confermare il desiderio di camminare verso la comunione piena

A noi cristiani oggi è chiesto di essere protagonisti della rivoluzione della tenerezza.

Oriente e occidente


Liturgia ‘orientata’: Benedetto XVI si smarca da papa Francesco               
La notizia è clamorosa ed è stata rilanciata da diverse agenzie come Riposte Catholique Boulevard Voltaire: Benedetto XVI, intervenuto lo scorso 12 ottobre su L’Osservatore Romano mentre infuria la battaglia liturgica, non ha esitato a sposare in pieno la linea del card. Sarah, smarcandosi apertamente da quella di papa Francesco. E lo ha fatto sul suo terreno più congeniale, quello teologico, dichiarandosi a favore della celebrazione ad orientem: «Nell’orientare la liturgia verso Oriente, noi vediamo che i Cristiani, insieme col Signore, desiderano progredire verso la redenzione della Creazione tutta intera», ha detto. Non è dunque il celebrante a dover fare la vedette, sotto gli sguardi di tutti. Anche perché, ha aggiunto sempre Benedetto XVI, «un pastore del gregge di Gesù Cristo non è mai orientato semplicemente verso la cerchia dei propri fedeli».

martedì 1 novembre 2016

Bergoglio for Nobel

LUND: FUSIONE ARTIFICIALE. A FREDDO, SINE POPULO

“Fino ad oggi si é voluto riformare Roma senza Roma, o magari contro Roma. Bisogna riformare Roma con Roma; fare che la riforma passi attraverso le mani di coloro i quali devono essere riformati. Ecco il vero ed infallibile metodo; ma é difficile. Hic opus, hic labor” (…) “Il culto esteriore durerà sempre come la gerarchia, ma la Chiesa, in quanto maestra dei sacramenti e dei suoi ordini, modificherà la gerarchia e il culto secondo i tempi: essa renderà quella più semplice, più liberale, e questo più spirituale; e per quella via essa diventerà un protestantesimo; ma un protestantesimo ortodosso, graduale, e non uno violento, aggressivo, rivoluzionario”.

I tempi dell'uomo “episodico” §




Sono tempi di confusione, non di certezze.

 Confusione nel mondo, che si è progressivamente staccato da Gesù Cristo; ma ciò che fa più male, confusione tra i cristiani, nella misura in cui si sono adeguati al mondo.

 E la confusione fa male e stanca. Nella confusione non è possibile per l'uomo nessun lavoro, perché l'uomo confuso è incapace di un lavoro. Può fare episodicamente cose buone e cose cattive, ma non può fare un lavoro.

 I tempi di confusione sono i tempi dell'uomo “episodico”.


I “rami secchi”?.. si bruciano (Gv. 15,6)!

Lutero: in ginocchio 500 anni dopo


di Roberto de Mattei su “Il Tempo” del 1/11/2016) Lo diciamo con profondo dolore. Sembra una nuova religione quella che è affiorata il 31 ottobre a Lund nel corso dell’incontro ecumenico tra papa Francesco e i rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale. Una religione di cui sono chiari i punti di partenza, ma è oscuro e inquietante  il traguardo.
Lo slogan che più è risuonato nella cattedrale di Lund è quello della necessità di un “cammino comune” che porti cattolici e luterani “dal conflitto alla comunione”. Sia papa Francesco che il pastore Martin Junge, segretario della Federazione Luterana, hanno fatto riferimento nei loro sermoni  alla parabola evangelica della vite e dei tralci. Cattolici e luterani sarebbero “rami secchi” di un unico albero che non porta frutti a causa della separazione del 1517. Ma nessuno sa quali sarebbero questi “frutti” . Ciò che per ora cattolici e luterani sembrano avere in comune è solo una situazione di profonda crisi, anche se per cause diverse.