ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 17 maggio 2017

Una figura di Donna di Paradiso

Bruno Cornacchiola, il veggente di Roma



26:47


Credimi - concluse - per salvare l’umanità bisogna far spogliare i preti e far togliere il velo alle suore, chiudere tutti i conventi! Bisogna instaurare nella chiesa una base democratica che comandi, abolendo il potere assolutistico del Papa! Tutti devono presiedere l’assemblea come facciamo noi protestanti; bisogna togliere la Confessione, perché la Bibbia non ne parla..., l’Immacolata, perché la Bibbia non ne parla..., e tante altre idolatrie che la Chiesa ha inventato e conservato! “.

Più lo ascoltavo e più cresceva in me un odio profondo e violento contro Romano Pontefice, il Successore di Pietro. Pensavo: se riesco ad uccidere il Papa, “il capo della sinagoga di satana’’ come lo chiama Otto, libero l’umanità da tutti i mali.


La punta della lancia come fiamma che si allunga

Antonio Socci, la profezia nascosta di Fatima: arriva la terza guerra mondiale



Bergoglio e Galantino modificano anche la Bibbia , per essere "politicamente corretti"!

A cento anni dalla prima apparizione di Fatima, tutti i media tornano a occuparsi di quella profezia sul XX secolo e dei misteri connessi.
Però qual è il punto oggi? Ho studiato per anni quella vicenda, soprattutto il giallo del «terzo segreto», la sua pubblicazione del 2000 e le polemiche sulla sua completezza.

Credo che la svolta più clamorosa sia accaduta pochi mesi fa nella disattenzione generale e sia tuttora ignorata.

Tutto è racchiuso nella mano di Dio

IL BISOGNO DEI NOSTRI BAMBINI

    È di questo che hanno bisogno i nostri bambini. L'affetto senza responsabilità doveri e sacrifici possono solo rendere un bambino orribilmente viziato e incapace di entrare con le sue gambe nella vita da adulto 
di Francesco Lamendola  





I nostri bambini hanno bisogno innanzitutto di affetto, su questo non ci piove. Però, quanta retorica e quanta ambiguità, a volte voluta, sull’affetto dovuto ai bambini! Anche l’affetto di due invertiti che “comprano” il bambino affittando l’utero di sua madre, anche quello è buono e valido? E poi: che vuol dire “affetto”, se lo si isola, se ne fa un valore a sé stante, e non, come dovrebbe invece essere, il trampolino da cui lanciarsi verso altre mete, verso altri orizzonti? Affetto e solamente affetto, senza responsabilità, senza doveri, senza sacrifici, possono solo rendere un bambino orribilmente viziato, dipendente, incapace di entrare con le sue gambe nella vita da adulto. Molti genitori, e specialmente molte mamme possessive, fanno questo errore: pensano che l’affetto sia tutto, che sia l’alfa e l’omega della buona educazione; ma non è così. L’affetto deve essere ben diretto; non deve essere lo sfogo di una possessività malata, non deve nascere dal bisogno di esercitare un controllo sul bambino, ma deve essere soltanto e unicamente un desiderio di bene per lui, del suo bene e non di quello del genitore o di chiunque altro. E il bene per il bambino, così come per qualsiasi altro essere umano, consiste nel divenire quel che è chiamato ad essere, cioè nel raggiungere il suo fine, naturale e soprannaturale.

Dalle mamme di cinquant’anni fa..

PERCHE' SIAMO VENUTI AL MONDO?

    Avremmo potuto non esserci? Non lo sappiamo. Dobbiamo partire dal dato del nostro esistere, del nostro esserci; la nostra domanda è possibile solo perché ci siamo: se non ci fossimo, non vi sarebbe alcuna domanda 
di Francesco Lamendola  






Noi siamo qui: esistiamo, e occupiamo uno spazio e un tempo determinati.
Avremmo potuto non esserci? Non lo sappiamo. Dobbiamo partire dal dato del nostro esistere, del nostro esserci; la nostra domanda è possibile solo perché ci siamo: se non ci fossimo, non vi sarebbe alcuna domanda.
E il mondo, avrebbe potuto non esistere? Sembrerebbero due ordini di cose del tutto diversi: noi e il mondo. Noi, che ci sentiamo piccoli, siamo istintivamente portati a pensare che, sì, probabilmente avremmo anche potuto non esserci, se non come specie, almeno come singoli individui: riusciamo a immaginare il mondo che esiste senza di noi, ma la nostra mente si smarrisce del tutto se proviamo a immaginare la non esistenza del mondo. L'esistenza del mondo è il dato a partire dal quale il mondo, attraverso di noi, riflette su se stesso; non possiamo fare a meno di pensare, perché esistiamo; e quindi la nostra esistenza giustifica le domande, ma la sua eventuale non esistenza ci fa ammutolire. In realtà, pensare a un mondo che esiste senza di noi è tanto difficile quanto pensare a noi, come enti che avrebbero anche potuto non esistere. Si tratta di un pensiero ozioso: non c'è alcun modo per immaginare una possibilità diversa, e questo per la buona ragione che l'essere e il non essere non sono due modalità dell’esistente (e perciò anche del pensiero) che godano di un pari statuto ontologico: l'essere è l'essere, ma il non essere non è un essere alla rovescia, è l'assenza di essere; e ciò che si può definire solo in senso negativo, non è un oggetto, non è un ente, è solo una possibilità. Da una parte il mondo, che è una cosa; dall'altra il non essere, che è una possibilità, ma una possibilità inverificabile. Nessuno può dire se le cose avrebbero anche potuto non esistere; l'unica cosa che si può constatare è che esse esistono, ed è la loro esistenza che fa nascere la domanda.

Coperchi per pentole

La Vergine Maria e il diavolo negli esorcismi, di Padre Francesco Bamonte.



La Vergine Maria e il diavolo negli esorcismi, di Padre Francesco Bamonte.

Quello che il diavolo ha detto di Maria santissima durante alcuni esorcismi. Assolutamente edificante

E il diavolo certe cose non le dimentica...

Lo scherzo del "cornuto" al gay pride reggiano E' la vendetta per la consacrazione della Diocesi
A Reggio Emilia succede di tutto: una processione di riparazione contro il Gay Pride del 3 giugno dai toni discutibili, ma necessaria; il vescovo che prende le distanze; la diocesi che chiude gli occhi su una veglia anti omofobia in contrasto con la Dottrina. E l'Arcigay che gongola e punzecchia il vescovo. Ma è la stessa Chiesa che cinque giorni fa Camisasca ha consacrato - tra le pochissime diocesi in Italia - al Cuore Immacolato di Maria con una partecipazione di popolo enorme. E il diavolo certe cose non le dimentica...

martedì 16 maggio 2017

I matti* del mattatoio

Psalmus 11 
Salvum me fac, Dómine, quóniam defécit sanctus: * quóniam diminútæ sunt veritátes a fíliis hóminum.

...
Assad, i fake media e la riduzione "ad Hitlerum"
di ogni governo che resiste        

Siamo giunti al punto culminante della riduzione "ad Hitlerum" di ogni governo che in qualche modo resiste ai piani di normalizzazione dell'imperialismo a stelle e strisce: Assad usa i forni crematori per far scomparire le tracce dei suoi genocidi!
Mai si era giunti ad un simile livello nella barbarie del "bombardamento dell'indignazione", neppure con i soldati di Saddam che se la prendevano con le incubatrici negli ospedali di Kuwait City.
In sostanza potremmo riassumere così: più resisti e più la sparano grossa.
Diego Bertozzi
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-assad_i_fake_media_e_la_riduzione_ad_hitlerum_di_ogni_governo_che_resiste/82_20133/

Auguri di buona €pifania

Gli auguri del Papa. Cooperazione e solidarietà
L'Osservatore Romano 
Pubblichiamo in una traduzione italiana il telegramma inviato dal Papa al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. 
In occasione della sua investitura come presidente della Repubblica francese, le porgo i miei più cordiali auguri per l’esercizio delle sue alte funzioni al servizio di tutti i suoi concittadini. Prego Dio di sostenerla affinché il suo paese, in fedeltà alla ricca diversità delle sue tradizioni morali e della sua eredità spirituale segnata anche dalla tradizione cristiana, abbia sempre a cuore l’edificazione di una società più giusta e fraterna. Nel rispetto delle differenze e nell’attenzione per le persone in situazione di precarietà e di esclusione, che esso contribuisca alla cooperazione e alla solidarietà tra le nazioni. Che la Francia continui a favorire, in seno all’Europa e nel mondo, la ricerca della pace e del bene comune, il rispetto della vita, come pure la difesa della dignità di ogni persona e di tutti i popoli. Su di lei e su tutti gli abitanti della Francia imparto di tutto cuore la benedizione del Signore.
Francesco

http://www.totustuus.it/

Un’epifania rivoluzionaria

Il risultato delle elezioni presidenziali francesi induce ad amare e ferme considerazioni.

Minima Marialia

Per Papa Francesco Lourdes e Fatima non sarebbero magistero ecclesiale




Rivolgiamo la nostra attenzione agli ultimi eventi, alle parole espresse dal Pontefice a Fatima vedi qui, in occasione del suo pellegrinaggio per il Centenario delle Apparizioni. Non ci soffermeremo sulle polemiche, o sulle delusioni, amarezze, scaturite dalle sue parole. Molti di noi si attendevano dalle parole del Papa riferimenti alla sollecitazione urgente della conversione, a quelle parole della Vergine Maria: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell’inferno perché non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro”… O come sottolineava San Giovanni Paolo II: “Nella sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di “non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso” (Omelia 13 maggio 2000).
Dalle parole del santo Padre Francesco a Fatima ci attendevamo non ciò che ci sarebbe piaciuto sentir dire…. ma di certo avremo voluto sentire parole associate a quelle della Beata Vergine Madre di Dio contro il peccato, quel peccato che “tanto offende Dio…”. 

“Un peccato contro lo Spirito Santo”

Fatima: un appello al cuore della Chiesa. Un nuovo libro per celebrare i cento anni di un Messaggio attualissimo


Esce quest'oggi un nuovo libro di P. Serafino M. Lanzetta sull'evento-Fatima, il più importante Messaggio soprannaturale del XX secolo che ancora ci interpella. Una profezia che deve ancora compiersi, una lettura celeste degli eventi storici ed ecclesiali. Fatima ci interroga sul modo in cui stiamo vivendo la nostra fede e il nostro Cristianesimo.

Due sono i capisaldi di questo grande Messaggio: una lezione di teologia della storia - Dio ci governa e non il caso o la necessità - e la richiesta dell'offerta sacrificale per riparare i peccati commessi contro i Cuori di Gesù e di Maria. In quest'ottica si comprendono i due mezzi salvifici per eccellenza: la Consacrazione della Russia e del mondo al Cuore Immacolato e i Primi Cinque Sabati del mese in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore di Dio nel Cuore di Maria.


La “postina di Dio”... e i postini?


Caro Papa, dimentichi che la Madonna è la “postina” di Dio da duemila anni, anzi dalle origini! di Luigi Copertino


Caro Papa, dimentichi che la Madonna è la “postina” di Dio da duemila anni, anzi dalle origini!
 Considerazioni escatologiche tra Fatima e Medjugorie

Sabato 13 maggio è stato celebrato, con la santificazione di Giacinta e Francisco, i due più piccoli dei tre pastorelli scelti dal Cielo, il centenario delle apparizioni della Santa Vergine a Fatima. Evento capitale nella storia del XX secolo ed in generale nella storia dell’umanità, anche se la storiografia, di solito, non si occupa di eventi di questo tipo precludendosi, così, una comprensione più alta delle vicende storiche.
Fatima, alla quale sono seguite altre “mariofanie” come a suo completamento, è una profezia ancora ampiamente aperta. Una profezia mal interpretata lungo il XX secolo perché piegata soltanto all’ammonimento del pericolo comunista con chiare implicazioni politiche in senso conservatore e filo-americano. A Fatima la Madonna ha sì, certamente, ammonito l’umanità sul pericolo del comunismo, alle porte nel momento nel quale Ella parlava ai tre pastorelli che non sapevano neanche cosa fosse la Russia e pensarono ad una donna particolarmente cattiva, ma per troppo tempo l’esegesi maggioritaria, sull’ammonimento mariano, in ambito cattolico è stata quella esclusivamente anti-comunista, dimenticando che Maria, in quel 1917, già vedeva oltre la fatidica data del 1989 e, soprattutto, che Lei stessa ha annunciato il trionfo finale del suo Cuore Immacolato.

"Islam e cristianesimo, il modello è l'Indonesia"?

Asia Bibi in Pakistan, Ahok in Indonesia. L'islam intollerante fa contagio

Ahok
L'Indonesia è il primo paese al mondo per numero di musulmani, 230 milioni su 260 dell'intera popolazione. Ma anche i cristiani lì sono parecchi, il 9 per cento del totale, di cui un terzo, 8 milioni, cattolici.
E corre fama che tra le due comunità i rapporti siano insolitamente pacifici. Un teologo islamico indonesiano tra i più rinomati, Nurcholish Madjid (1939-2005), ha teorizzato che il paradiso è per chiunque si abbandoni all'Assoluto, e quindi non solo per i musulmani, ma anche per cristiani, ebrei, induisti, buddisti. E un altro grande leader islamico, Abdurrahman Wahid, presidente del paese tra il 1999 e il 2001, era convinto assertore della filosofia di Stato denominata "Pancasila", secondo cui l'Indonesia appartiene agli indonesiani indipendentemente dalla loro affiliazione religiosa.

Anche quando la muraglia sembra sana..

Domanda di un lettore:
La lettera dei 7 Decani della FSSPX era sovversiva o rivoluzionaria?
 




Dopo la pubblicazione della lettera pubblica dei Decani della Fraternità e dei Superiori della comunità religiose amiche, Don Bouchacourt ha ritenuto di dover qualificare questa iniziativa come «sovversiva», un po’ come una battuta per evitare di trattare a fondo la questione.
E tuttavia, malgrado tutto, è possibile porsi la domanda: la lettera dei 7 Decani sarebbe sovversiva o rivoluzionaria?


L’esito è difficile da stabilire?

I cristianoidi: la contemporaneità tra la mela di Eva e quella di San Tommaso


Quando san Tommaso entrava in classe (ci viene riferito da una accreditata diceria) poneva una mela sul tavolo dicendo: “Questa è una mela, chi non è d’accordo può uscire”. In pratica: se tu non riconosci l’oggettività del reale, come possiamo costruire una grammatica comune? Quando il serpente con una mela* tentò Eva, le disse che sarebbe diventata come Dio. Cosa significava per Eva diventare ed essere come Dio? Lei e Adamo avevano il dominio su cose e animali esistenti, al punto da poter dar loro il nome; tuttavia questo potere era stato concesso loro da Dio che, essendo Il Creatore, era il garante della veridicità della loro conoscenza e del loro linguaggio, in quanto garante dell’oggettività del reale, nel senso che esso non dipende dalla conoscenza umana.


lunedì 15 maggio 2017

Intelligenti pauca?

SE 5 VI SEMBRANO POCHE . . .

    Dal discusso conclave del 1958 per l’elezione del papa dopo la morte di Pio XII all'elezione di Bergoglio del 13/3/2013: "Le 5 stranezze". Gregorio XVII o Giovanni XXIII? Siri delfino di Pacelli fu costretto a rinunciare? 
di Francesco Lamendola  





Dal 25 al 28 ottobre 1958 ebbe luogo un evento d’immensa importanza per la vita della Chiesa cattolica: il conclave per l’elezione del nuovo papa, dopo la morte di Pio XII. Da quel conclave uscì nuovo pontefice Giuseppe Angelo Roncalli, patriarca di Venezia, che assunse il none di Giovanni XXIII. L’intero conclave si svolse in un’atmosfera molto tesa: Roma era stata turbata da alcune rivelazioni scandalistiche sui particolari più macabri relativi all’imbalsamazione del corpo di Pio XII, e, nell’assemblea dei cardinali elettori, vi era una forte dialettica fra “conservatori” e “progressisti”. Tutti sapevamo che il “delfino” del defunto pontefice era Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, suo fidato consigliere e collaboratore, che all’epoca aveva solo 52 anni, e, proprio per questo, non piaceva ai “progressisti”, i quali avrebbero preferito che la scelta cadesse su di un cardinale anziano e dalla personalità modesta, in modo da porre un pontificato “di transizione” fra quello di Pio XII e il prossimo, al quale sarebbe stato rinviato lo scontro decisivo tra le due tendenze.  Comunque, più tardi, corse voce che, il giorno 26 ottobre, fosse stato eletto proprio Siri, e che questi avrebbe accettato e scelto il nome di Gregorio XVII; ma, pochi minuti dopo, sarebbe stato obbligato a rinunciare e, al suo posto, sarebbe stato eletto Roncalli, che era sostenuto compattamente dai cardinali francesi e che, di anni, ne aveva settantasette.

Promoveatur nec amoveatur!



ORDINE DI MALTA. RIFLESSIONE A FREDDO SU FALSE ACCUSE, INTERESSI, RUOLO DEL PAPA E DIPLOMATICI. UNA BRUTTA STORIA.

Adesso che il clamore intorno all’Ordine di Malta si è placato, e l’attenzione intorno all’antica istituzione è meno febbrile, mi sembra opportuno rivedere questa vicenda, mettendo in fila tutta una serie di elementi; quelli noti da tempo, e altri che sono emersi nelle ultime settimane, grazie anche e soprattutto alla pubblicazione da parte dikath.net di una relazione che un Cavaliere ha fatto, e distribuito internamente, dopo un’udienza con il Patrono dell’Ordine, il cardinale Raymond Leo Burke; e la pubblicazione, sempre da parte del sito tedesco, della lettera che il Pontefice scrisse al cardinale per dargli disposizioni su come agire.

Qualche ora gratis..

L’inchiesta decisiva di un grande reporter (VOLUME INTEGRALE)

Renzo Allegri è una grande firma del giornalismo italiano con alle spalle importantissime inchieste, reportage e interviste e in questo libro sulle apparizioni di Fatima mostra tutta la sua abilità di grande cronista. Per questo noi di Aleteia abbiamo deciso di mettere a disposizione di voi lettori, in maniera gratuita e integrale sul nostro portale fino alle ore 20:00 del 15 maggio, questo prezioso volume in formato PDF.
In questo libro, Allegri ci conduce per mano nei meandri di una vicenda iniziata in uno sperduto paesino del Portogallo, riportando testimonianze importantissime, come quella del fratello dei due pastorelli Francesco e Giacinta, o del nipote di suor Lucia padre José Valinho, uno dei pochissimi che aveva accesso a lei che si era rinchiusa in un convento di clausura a Coimbra, o quella di monsignor Pavel Hnilica, vescovo consacrato clandestinamente durante le persecuzioni del regime comunista e che poi, per conto di Papa Giovanni Paolo II, ha svolto missioni segrete riguardanti Fatima.

Tutto e il contrario di tutto?


Perché Papa Francesco ha scelto Fatima per svelare il suo giudizio su Medjugorje   
     

Le ventiquattro ore di Papa Francesco a Fatima hanno scandito il tempo del suo viaggio internazionale più breve, uno dei più complessi. Pace e guerra, misericordia e inferno, penitenza e conversione. E, non a caso, nel giorno del centenario delle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli – due dei quali ha canonizzato – ha scelto di chiarire il suo pensiero sul fenomeno Medjugorje. Nel contesto della “più profetica delle apparizioni mariane moderne” – per usare le parole di Benedetto XVI riferite a Fatima – Francesco ha scolpito il profilo del veggente autentico. Quanto alle attuali, presunte apparizioni nella cittadina bosniaca, ha precisato che “non hanno tanto valore”.

Il problema non è l’interpretazione, è il fatto

Quale Madonna di Fatima?
«Quale Maria?», chiedeva venerdì sera papa Francesco a Fatima. È una domanda che si pone anche per la sua interpretazione del messaggio ai pastorelli, visto che nelle sue parole non hanno trovato spazio la visione dell'Inferno, la penitenza, la riparazione dei peccati, le conseguenze storiche del peccato. Tutte cose che fanno parte della realtà di Fatima e che dovrebbero provocare la nostra libertà.

«Quale Maria?», chiedeva venerdì sera il Papa nel suo discorso pronunciato a Fatima prima della benedizione delle candele, nella cappella delle apparizioni.  «Quale Maria?», si è chiesto per dare una risposta che – come spesso accade – divide i cattolici in buoni (pochi) e cattivi (la stragrande maggioranza). Ma «quale Maria?» e soprattutto «quale Madonna di Fatima?», si sono chiesti anche tantissimi cattolici, dopo aver ascoltato la personale interpretazione di papa Francesco a proposito degli eventi accaduti a Cova da Iria giusto cento anni fa. Nel discorso del Papa infatti non c’è traccia di invito alla conversione, di penitenza, di sacrificio per la riparazione dei peccati, della visione dell’inferno, di conseguenze storiche del peccato (eh sì che le guerre continuano e il comunismo non smette di propagare le sue nefaste conseguenze, anche all’interno della Chiesa). 

Devastante?

La demolizione di Medjugorje 

conferenza stampa

La clamorosa demolizione di Medjugorje fatta da papa Bergoglio, sul volo di ritorno da Fatima, è arrivata con gli effetti di una “bomba”. Ma vediamo precisamente cos’ha detto perché già certi “pompieri” stanno cercando di minimizzare, sopire e troncare: sono quelli che finora hanno sostenuto che la “Madonna di Medjugorje” era entusiasta di Bergoglio e Bergoglio era entusiasta della “Madonna di Medjugorje”….



Dunque alla domanda sull’autenticità delle apparizioni nel villaggio bosniaco, Bergoglio ha risposto:


Come Maria converte i suoi figli, a nostra insaputa?

La Bella Signora delle Tre Fontane


Quella che presentiamo è la storia della Vergine della rivelazione, un’apparizione della Madonna che sarebbe avvenuta a Roma in tempi relativamente recenti. Usiamo il condizionale perché l’apparizione non è stata ancora riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa, però è cara al popolo cristiano di Roma. Tanto che nel ’56 papa Pio XII ha acconsentito alla costruzione di una cappella per il culto e ne ha affidato la custodia ai Francescani minori conventuali.

Una storia che ci è cara per tanti motivi, questa, non ultimo il fatto che volevamo scrivere qualcosa riguardante la Madonna in questo mese di maggio e avevamo incontrato difficoltà. Così la storia si è scritta da sola, o meglio ci è stata scritta da Paolo Lanzetta, conosciuto per un caso felice proprio in questi giorni…

domenica 14 maggio 2017

La Madonna sta ancora aspettando

13 maggio: papa Francesco reinterpreta Fatima

   13 maggio: papa Francesco reinterpreta Fatima

(Roberto de Mattei su “Il Tempo” del 14 maggio 2017) Cinquecentomila persone aspettavano papa Francesco sullla spianata del santuario di Fatima per la canonizzazione dei due pastorelli Francesco e Giacinta, di 9 e 11 anni, che, assieme alla cuginetta Lucia dos Santos videro e ascoltarono le parole della Madonna tra il 13 maggio e il 13 ottobre del 1917. La canonizzazione è avvenuta e la Chiesa ha iscritto nell’albo dei santi i più piccoli bambini non martiri della sua storia. Della cugina Lucia, morta nel 2010, è in corso il processo di beatificazione.
Ciò che però i devoti di Fatima di tutto il mondo aspettavano non era solo la canonizzazione, dei veggenti, ma anche l’adempimento da parte del Papa di alcune delle richieste della Madonna, fino ad oggi inascoltate.

Messaggio di pace? Ne siamo proprio sicuri?



MA CHE QUARTO SEGRETO! DOPO IL VIAGGIO DEL PONTEFICE A FATIMA ANCHE I PRIMI TRE, CHI LI HA VISTI?

Ero curioso di sapere se in qualche modo – magari durante il volo di ritorno da Fatima – il Pontefice avrebbe toccato la questione del Terzo Segreto, e la vexata quaestio della pubblicazione del Terzo Segreto– completa o no – che è tornata di attualità di recente grazie ad alcune interviste e libri. Pensavo che forse qualche collega avrebbe buttato lì una domanda. Poi ho capito che non poteva essere; l’intervista registrata dal cardinale Parolin, Segretario di Stato, era chiara: “Credo che il messaggio di Fatima sia il messaggio centrale del cristianesimo, quello che stiamo vivendo soprattutto in questo periodo pasquale, cioè l’annuncio che Gesù è risorto, che Gesù è vivo, che Gesù è il Signore della storia. Si è tanto speculato e sì, forse si continua ancora a speculare sui segreti di Fatima, ma sono in un certo senso speculazioni inutili, perché quello che Fatima voleva dirci ce lo ha detto pubblicamente e apertamente. Ed è proprio questo il messaggio centrale della fede, della nostra fede cristiana, della nostra fede cattolica”.
E il messaggio era chiaro soprattutto ai colleghi sensibili al vibrare di umori e spifferi che aleggiano da Santa Marta e dintorni. Figuriamoci poi di eventuali sgradevoli illazioni su apostasia nella Chiesa che comincia dall’alto.

Farneticazioni del piccolo mondo bergogliano

Fatima secondo Francesco 


Il viaggio a Fatima poneva il papa davanti a una scelta. Nel luogo di una devozione spesso curvata  politicamente in senso anticomunista, c’era chi sperava che Bergoglio abbandonasse la sua teologia  della storia. Francesco infatti contempla il patimento degli innocenti come il crinale evangelico nel  quale il cuore dell’uomo decide fra l’indifferenza e la comunione col Cristo povero. Mentre la  devozione dei “segreti” aveva sempre valorizzato Fatima come il luogo che metteva al centro le  minacce contro la chiesa. Una lettura che andava da Pio XII, consacrato vescovo proprio il 13  maggio 1917, a Giovanni Paolo II che pensò di essere salvato nell’attentato del 13 maggio 1981,  sulla scorta dei “segreti” che Ratzinger avrebbe dimensionato come rivelazioni private e che dunque la chiesa riconosce senza obbligare nessuno a credervi. 

E forse non c’è nemmeno più fede..


La Chiesa e il Dio unico (ma non cattolico?)


Il cattolicesimo attraversa una crisi profonda e prolungata. La frequenza e la pratica religiosa sono in diminuzione, vittime di un declino che è anche demografico e anagrafico: nelle chiese si incontrano soprattutto persone anziane oppure giovanissimi, come se nella maturità insorgesse un rifiuto fisiologico. Ma persino le vecchiette che un tempo si incontravano ai rosari, magari anche per passare il tempo, ora sembrano distratte da altro: probabilmente dalla televisione, che nella fascia agée resta un mainstream potente, forse pure da Internet e dai social network, dove gli anziani sono meno infrequenti di quanto si pensi. Le chiese sono vuote e il patriarca di Venezia propone di destinare le meno frequentate ad altri utilizzi, seguendo una tendenza già in corso: a Bitonto, per esempio, nei giorni scorsi la splendida cattedrale è stata destinata a una serata culturale e tanti luoghi di culto, come Santa Maria in Trastevere, sono adibiti almeno occasionalmente a sala da pranzo o dormitorio per persone bisognose.

Nella Chiesa stessa la famiglia viene minata


Gay perseguitati e cristiani, trova le differenze anche sui media

Le persecuzioni del 2000. Quali e quante sono, siamo riusciti con le democrazie e lo spirito laico a rendere il mondo migliore, più aperto e libero? Andiamo a vedere i casi e scopriamo che i problemi ci sono, e che riguardano con stupore (anche dei media evidentemente che li ignorano), una precisa categoria: i cristiani. Eppure si parla tanto di gay.