ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 24 aprile 2018

La nouvelle Pentecôte

CONCILIO NUOVA PENTECOSTE?



Il Concilio fu una novella Pentecoste? il concetto di una nuova ovvero di una II^ Pentecoste è "eretico" e non è come dire che il Concilio si trasformò in un evento rivoluzionario che non è tradire la verità ma è dire la verità 
di Francesco Lamendola   

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Che il Concilio Vaticano II sia stato, niente di meno, una nuova Pentecoste, è un concetto che si sente esprimere qualche vola, ma che è comunque implicito nella mente dei suoi più strenui sostenitori. Ed essi ci hanno ormai abituati - cioè, hanno talmente abituato tutti gli altri, a cominciare dagli altri cattolici - a considerare come perfettamente lecito e normale questo punto di vista, che è il loro punto di vista, da aver oscurato il piccolo dettaglio che si tratta di un concetto assolutamente improponibile, e specialmente per un credente: diciamo pure, senza paura delle parole, anzi, armati della verità delle parole, che è un concetto eretico. E tanto peggio se a formularlo per primo è stato proprio il papa del Concilio, Giovanni XXIII (il che fa chiarezza, per chi ha occhi per vedere, sulla inanità degli sforzi di quanti vorrebbero separare le responsabilità di lui da quelle di certi "esagerati" fautori del Concilio, i quali si sarebbero spinti al di là delle sue intenzioni). I fatti sono fatti e con essi non si litiga: si può solo cercare di capirli; e poi, eventualmente, tentare di modificarli: ma negarli, no, non è cosa onesta, né saggia. Perché diciamo che il concetto di una nuova, ovvero di una seconda Pentecoste, è eretico, anche se viene formulato dalla bocca di un papa? 

Manovrando nell’ombra a Londra

Massoneria: una rete sempre più fitta


Testo dell'audio

Una presenza capillare, sistematica, metodica quella della massoneria, ormai a livello planetario. Con un curioso intensificarsi di trasferte ed attività soprattutto nell’ultimo periodo, ovunque.
Secondo un articolo apparso sul giornale britannico The Guardian dello scorso 4 febbraio, due logge – una riservata ai giornalisti e l’altra ai parlamentari – starebbero da tempo

m nei corridoi del palazzo di Westminster, sede del Parlamento inglese, ove siedono i membri della Camera dei Comuni e di quella dei Lords.
«Le due logge sono così segrete che gli stessi giornalisti membri non ne conoscono gli aderenti», spiega il quotidiano. La prima, la New Welcome Lodge, è quella che recluta deputati e personale parlamentare; la seconda, la Gallery Lodge, si occupa invece della stampa. Ma ve n’è anche una terza, ancor più segreta, la Alfred Robbins Lodge, che pare riunisca altri giornalisti, abituati a riunirsi regolarmente a Londra.
Secondo David Staples, direttore generale della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, non vi sarebbe alcuna contraddizione in tutto questo. Eppure queste strane consuetudini inquietano ormai persino il pur navigato Guardian: per quale motivo i membri di queste tre logge cercherebbero con tutti i mezzi di non essere identificati come massoni? In un Paese, oltre tutto, l’Inghilterra, che è stato spesso segnato da gravi scandali scoppiati attorno ad attività occulte, riguardanti proprio politici col grembiulino…

Se è la Madonna che protegge Assad..


AGLI ASSASSINI DI ASSAD. VANDALI E PROFANATORI DEL MISTO.


Stavolta è stato il ministro dell’energia, Yuval Steinitz,  a minacciare di assassinio direttamente Assad: “Se permette all’Iran di  dichiarare guerra a Israele dal territorio siriano, metterà in gioco non solo il suo regime, ma la sua esistenza personale”.  L’anno scorso era stato  il ministro dell’Alloggio (quello che costruisce falansteri ebraici nelle terre rubate) Yoav Galant: “E’ venuto il tempo di assassinare Assad”.   Non pensano ad altro, non sanno pensare ad altro che assassinare, criminali disperati,come è disperato chi non ha un aldilà. Sicuramente il Mossad ha  già pronta una dozzina di piani per farlo; piani continuamente, ossessivamente aggiornati;  le  loro spie elettroniche, satellitari  ed umane tengono sotto controllo istante per  istante  la loro vittima, pronti a scattare nell’omicidio.

I “dialoganti”, come oggi si usa dire

CARITA' E' ESSERE VERITIERI


La vera carità è essere veritieri. Il tranello anticristiano "del senso di colpa" per costringe a dire o fare delle cose che non sono cristiane. Famiglia Cristiana: "il quadro complessivo di una rivista che cattolica non è più" 
di Francesco Lamendola  

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Si parla molto, anche troppo, della carità cristiana; spesso a parlarne non sono i cristiani, ma gli anticristiani che vogliono rimproverare qualcosa ai, cristiani oppure far leva sui loro facili sensi di colpa per costringerli a dire o fare delle cose che non sono per nulla cristiane. A cadere in un simile tranello, naturalmente, non sono i veri cristiani, ma quelli finti: i cattolici progressisti che di cristiano hanno solo il nome, quando ancora ce l’hanno (come il settimanale Famiglia Cristiana), perché spesso si vergognano pure di quello, come il signor Bergoglio che si vergogna di essere papa e di fare il papa e si vergogna pure del cattolicesimo, essendosi affrettato a specificare che Dio non è cattolico e che il Dio in cui lui crede non è cattolico; e come i neopreti che vanno in giro vestiti perfettamente in borghese, e senza neppure un crocifisso al collo, per rispetto verso le altre fedi e verso gli atei, dicono, o magari perché si vergognano di essere preti cattolici; o come quegli altri neopreti che aboliscono le sante Messe, perfino il giorno di Natale, sempre per la stessa “ragione”, cioè per una forma di rispetto verso i migranti: come se la Messa fosse cosa loro, di cui possono disporre a piacimento, e non già la cosa più preziosa, più soprannaturale, più divina che Dio stesso abbia donato agli uomini e della quale solamente Gesù Cristo è padrone, perché è il suo Corpo e il suo Sangue quelli che ci offre nella santa Eucarestia, cuore e anima della Messa, e  non il corpo o il sangue del don Farinella di turno (anche se non mancano i preti buffoni che, per la santa Pasqua, si fanno crocifiggere, ovviamente per finta, onde sfogare tutto il loro narcisismo patologico e far credere di essere loro a donare la vita per amore dei fedeli, mentre tutto ciò che fanno è solo in funzione del far parlare di sé.

Orwelliana o kafkiana?

ALFIE. COMUNQUE FINISCA, ALFIE, THOMAS E KATE HANNO GIÀ VINTO.


 Marco Tosatti

Non sappiamo ancora come andrà a finire la saga di Alfie Evans. Forse avrà un lieto fine, forse terminerà in tragedia. Ma alcune cose le possiamo già dire e vedere. La prima: hanno vinto Alfie, Thomas e Kate e i dottoroni dell’Alder Hey Hospital hanno perso, confermando quello che da sospetto si sta trasformando in certezza. E cioè che nel caso del piccolo hanno capito poco, e hanno sbagliato molto. Secondo loro tolti i supporti Alfie avrebbe dovuto morire in breve tempo. Tredici ore dopo è ancora vivo. I medici sono “gobsmacked”, ha detto Thomas, del fatto che sia ancora vivo e stia respirando. “Sbalorditi”.
Quindi, e questo ci sembra che sia chiaro, hanno cercato di ucciderlo: nelle intenzioni del giudice Hayden, che speriamo – ma non ci speriamo troppo – venga ripagato per la sua straordinaria caparbietà nel voler negare diritti primordiali naturali ai genitori e figlio – e in quelle dell’Alder Hey Hospital. E se capiamo l’ospedale – se Alfie dovesse arrivare in Italia, e persino migliorare, beh questo costituirebbe una patente mondiale di incapacità all’ospedale e al National Healts System, il giudice proprio non riusciamo a comprenderlo. Ci mancano degli elementi. Certo, la patente di incapaci sarebbe tanto più bruciante perché verrebbe dal sud dell’Europa, dall’Italia, a cui gli anglosassoni, e non solo loro, guardano con un razzismo e con pregiudizi che tutto il loro politically correct non riesce a mascherare neanche un po’.

Il peccato contro la verità

LA BATTAGLIA PER LA VERITA'



La battaglia per la verità inizia dall’informazione. Lo avranno capito, che il tempo delle balle è ormai scaduto? Che gli italiani si stanno finalmente svegliando? Che non possono continuare a raccontare e manipolare menzogne 
di Francesco Lamendola  

 0 400 pupazzi politici

Lo avranno capito o no, che il tempo delle balle è ormai scaduto? Che gli italiani si stanno svegliando? Che non possono continuare a raccontare quel che vogliono, né i giornali, né i telegiornali di regime, pubblici e privati, compresi quelli di area cattolica che la neochiesa di Bergoglio ha letteralmente occupato, impadronendosi del marchio di fabbrica, ma gettando via gli originali? Abbiamo provato a porci queste domande nel precedente articolo, 4 marzo 2018: che hanno capito i cattoprogressisti?, discutendo specificamente un editoriale di Andrea Riccardi apparso su Famiglia Cristiana, a botta calda, come si dice, cioè subito dopo che otto italiani su dieci hanno detto un secco "no" alla politica filo-immigrazionista del signor Bergoglio e di tutti i suoi cardinali, vescovi e preti "di strada", da monsignor Galantino e monsignor Zuppi in giù, fino all'ultimo prete che, come don Farinella in quel di Genova, abolisce, di sua iniziativa, la santa Messa di Natale "per rispetto verso gli immigrati". Vogliamo ora riprendere e allargare quelle riflessioni, perché è su questo terreno, crediamo, che si giocherà soprattutto la partita,a ritmo sempre più serrato, nei prossimi mesi e anni: la partita per la sopravvivenza dell'Italia, del popolo italiano e anche della religione cattolica, prima cioè che l'Italia diventi una provincia africana posta a nord del Mediterraneo, il popolo italiano scompaia e la religione cattolica venga rimpiazzata da quella islamica. 

Unwelcome..

LA STAMPA CHE TIFA PER LA MORTE
Un macabro comitato di benvenuto

La squallida cerimonia di benvenuto al cittadino italiano Alfie Evans viene celebrata dall’immarcescibile Repubblica, con la trasversale compiacenza di molti altri maitre à penser del cattolicesimo convenzionale. Un pretesto per rinfacciare la mancata legge sullo ius soli e offendere l'esercito di Alfie come un'Armata Brancaleone. 



La squallida cerimonia di benvenuto al cittadino italiano Alfie Evans viene celebrata dall’immarcescibile Repubblica, con la trasversale compiacenza di molti altri maitre à penser del cattolicesimo convenzionale. In fondo, che sarà mai la cittadinanza per questo piccolo suddito di sua maestà quando a migliaia sono i bambini ai quali non vogliamo concedere lo ius soli? Alfie ancora non lo sa, ma il Paese che per grazia divina e politica potrebbe salvarlo dal boia della sua patria, è capace di dividersi anche sulla sacralità della vita che nella stanza dell’Alder Hey hospital si sta mostrando al mondo come un ostensorio vivente.

lunedì 23 aprile 2018

Tragica barzelletta

I VOLUMI DI VIGANO'/IV
Fumagalli, teologia tra equivoci e forzature

Tace l'essenziale sulla natura del matrimonio, espelle le azioni intrinsecamente cattive, equivoca le norme morali negative e ammette un bene possibile, ma senza la Grazia divina. L'analisi del libro di don Aristide Fumagalli nella collana dei libri sulla teologia di Papa Francesco. 

A sinistra don Aristide Fumagalli
A sinistra don Aristide Fumagalli

Cosa ci fanno due tedeschi, due argentini, uno spagnolo, cinque italiani e uno sloveno?  Potrebbe sembrare l’inizio della più classica delle barzellette, invece c’è poco da ridere. La squadra selezionata per la collana dei libretti sulla teologia di papa Francesco mostra con sempre più chiarezza lo iato tra la piega presa dalla corrente ecclesiale attuale ed il Magistero precedente. Si è vista la netta opposizione di Hünermann e Werbick, firmatari della Dichiarazione di Colonia, ai pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; si è constatata l’accelerazione degli argentini e di don Repole, curatore della collana, verso una chiesa sempre più “collegiale”, decentrata, e sempre più aperta a nuove formulazioni della fede.

Un ideale che non sapeva raggiungere

MARTIN LUTERO PER NIETZSCHE


«Lutero? Non sapeva quel che faceva» (Nietzsche). Quella di Lutero fu una sedicente riforma che si trasformò in una rivoluzione e nel principio di un processo di disgregazione fatale progressiva, inarrestabile del cristianesimo 
di Francesco Lamendola  

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Una delle parole più acute e, secondo noi, più veritiere, sul significato complessivo della cosiddetta riforma protestante, e anche sulla psicologia di Lutero nella genesi di essa, è stata pronunciata da un filosofo tutt’altro che tenero verso il cristianesimo, tedesco come Lutero, e, proprio perché tedesco, straordinariamente acuto nel cogliere la mentalità di quel popolo, del quale vedeva con impietosa chiarezza i limiti di carattere intellettuale: Friedrich Nietzsche. Lasciamo perdere la diagnosi finale e complessiva, secondo cui Lutero sbagliò perché non comprese che, per reggersi, una Chiesa, in quanto struttura di potere, aveva e ha bisogno di quella “distanza”, di quell’aura, di quell’altezza che la pone al di sopra del normale livello dell’esistenza, e che, pertanto, distruggendo quella “distanza”, egli distrusse la Chiesa e inferse, al tempo stesso, un colpo decisivo, probabilmente mortale, all’edificio stesso del cristianesimo. Lasciamola perdere perché Nietzsche, quale erede dell’illuminismo, non vide né seppe vedere nel cristianesimo altro che una suprema forma di alienazione, e nella Chiesa una struttura di potere creata per stabilire e perpetuare quell’alienazione: qui la sua vista, tante volte così penetrante, rimase decisamente in superficie e non seppe andare oltre, rimase soffocata dai suoi stessi pregiudizi di matrice razionalista. Soffermiamoci, invece, sull’analisi del senso complessivo dell’opera di Lutero: una sedicente riforma che si trasformò in una rivoluzione e nel principio di un processo di disgregazione fatale, progressiva, inarrestabile del cristianesimo, in quanto volle togliere, uno ad uno, meticolosamente, con meticolosità tutta tedesca e tutta “contadina”, quei puntelli sui quali la superba costruzione si reggeva da millecinquecento anni: qui l’analisi di Nietzsche è veramente profonda e originale. 

I "burattini" servi del Maligno

Una siriana cristiana svela cosa accade davvero là



È molto difficile che attraverso le notizie manipolate e distorte, ad uso di avidi interessi di parte, trapeli la verità, ma questa testimonianza aiuta, insieme ad un coro che avanza sempre più fragoroso mutandosi in tuono, a rendersi conto della realtà dei fatti e di quanto siamo ingannati (specialmente noi italiani) dai "burattini" servi del Maligno.

L'articolo è stato redatto da un noto giornalista e scrittore, James Perloff, che ha intervistato una siriana colta, residente negli Stati Uniti, in assiduo contatto con il suo Paese e che quindi ci offre uno spaccato veritiero atto a svelare, mettendole in luce, tutte le menzogne diabolicamente architettate pur di scatenare la Terza Guerra Mondiale.

Ma prima di continuare, propongo ai lettori questo video chiarissimo che spiega molto bene l'attacco pretestuoso, quanto ignobile e abusivo dei "magnifici tre" ‒ USAUK e FR ‒ ai danni della Siria, tratto da uno scritto di Manlio Dinucci apparso su Global Research QUI ed esposto al pubblico su Youtube e poi su Pandora TV.

Che Dio ci indichi la via per porre fine a questo incubo

Alfie: fermata la procedura di morte

    Mentre scrivo queste brevi note sono le ore 21.30 del 23 aprile 2018. Sono rientrato da poco da Manoppello, dove con mia moglie Serena e suor Blandina Paschalis Schlömer ho pregato davanti al Volto Santo. Pregato per Alfie, naturalmente, e per tutti i bambini. Pregato perché la vita trionfi sulla volontà di morte. Perché la cultura della vita abbia la meglio sulla cultura della morte.
Mentre pregavo, in Inghilterra da un lato si festeggiava la nascita del terzo royal baby, ultimo rampollo di casa Windsor, e dall’altra si consumavano ore frenetiche e drammatiche per Alfie e i suoi giovani genitori, Tom e Kate.
A un certo punto sembrava che tutto fosse perduto. I medici avevano deciso: fallito anche l’ultimo tentativo presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (diritti dell’uomo!), occorreva interrompere la respirazione artificiale. In altre parole, era arrivato il momento dell’esecuzione.

Impagabile:fuoricorso

Il mantra di Ermes #Ronchi: «I lupi sono più numerosi degli agnelli, ma non più forti»

Già sant’Agostino diceva: «Questo è l’occulto e orrendo veleno del vostro errore, il volere che la grazia di Cristo consista nel suo esempio e non nel dono della sua persona»... ma oggi E. Ronchi dice: «Io offro la vita significa: vi consegno il mio modo di amare e di lottare, perché solo così potrete battere coloro che amano la morte, i lupi di oggi»


Ermes Ronchi, che ha avuto l’onore di tenere gli esercizi spirituali per la Curia e il Papa nel 2016, è veramente una garanzia. Le sue “perle”, le sue gaffe sono impareggiabili e devono piacere tanto anche alla Conferenza Episcopale Italiana che da anni gli dà spazio su Avvenire, immagino forse per allietare i lettori.

Hanno capito che molti italiani hanno capito?

CHE ABBIANO CAPITO QUALCOSA?


Il partito "bocciato" di Bergoglio: che cosa hanno capito i cattolici progressisti delle elezioni del 4 marzo 2018, si sono resi conto che si è trattato di un massiccio referendum contro la politica globalista e migrazionista? 
di Francesco Lamendola   

 0 sberlone rabbino
  
Che cosa hanno capito, i cattolici progressisti, delle elezioni del 4 marzo 2018? Si sono resi conto che si è trattato di un massiccioreferendum contro la politica globalista e migrazionista del signor Bergoglio e dei vari Paglia, Galantino & Co? Hanno fatto una sia pur minima riflessione sul fatto che la maggioranza degli stessi cattolici non ne può più di sentirsi predicare il dovere cristianodell’accoglienza, essendosi resi conto che di un tale dovere non esiste alcuna traccia nel Vangelo, ma che è un’invenzione della massoneria ecclesiastica andata al potere (non solo in Vaticano, ma anche nell’Italia dei vari Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) al preciso fine di ricattare i fedeli, e in generale gli italiani, per ottenere la loro adesione, o meglio la loro sottomissione, alle politiche miranti a favorire l’invasione africana ed islamica del nostro Paese e la graduale sostituzione degli italiani con milioni di africani, e del cattolicesimo da parte dell’islamismo? Hanno compreso che gli italiani hanno compreso qual è il gioco della neochiesa, e che hanno sonoramente bocciato il “partito” di Bergoglio? Quello di Eugenio Scalfari, de La Repubblica e del Partito democratico, quello di Renzi e De Benedetti? Il quale papa, guarda caso, dice esattamente le stesse cose che dice il plurimiliardario George Soros, e che dicono tutti i propugnatori del mondialismo, e  invita, dietro la scusa, e il ricatto, della solidarietà e dell’accoglienza verso i “migranti”, a fare buon gioco alla invasione in atto e ad accettare la dissoluzione delle identità nazionali, culturali e religiose, nella fattispecie la dissoluzione dell’Europa, della sua civiltà e della sua religione, cioè il cristianesimo.

La radice del male sta in Inghilterra

EUGENETICA
Alfie "scartato", la radice del male sta in Inghilterra

A proposito di sentenze sul caso Alfie, molti hanno rievocato le leggi naziste. Ma è una ricostruzione riduttiva, perché la vera origine sta nelle Società Eugenetiche che sono fiorite all'inizio del '900. E che sono tuttora ben attive. 


                                     Sir Francis Galton

«Che vantaggio trae l’umanità dalle migliaia di disgraziati che ogni anno vengono al mondo, dai sordi e dai muti, dagli idioti e dagli affetti da malattie ereditarie incurabili, tenuti in vita artificialmente fino a raggiungere l’età adulta? …Quale immenso grumo di sofferenza e dolore tale squallore comporta per gli stessi sfortunati malati, quale incalcolabile somma di preoccupazione e dolore per le loro famiglie, quale perdita in termini di risorse private e costi per lo Stato a scapito dei sani! Quante sofferenze e quante di queste perdite potrebbero venire evitate se si decidesse finalmente di liberare i totalmente incurabili dalle loro indescrivibili sofferenze con una dose di morfina».

domenica 22 aprile 2018

Guerrra evitata?


I Gentiti, stando con Dio sono protetti dagli Ebrei,
ma senza Dio, scelgono di farsi loro vittime.

Guerrra evitata? – I

Alla fine del mondo ci saranno “guerre e rumori di guerre”, dice il Nostro Divino Signore (Mt. XXIV, 6), ma “Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine”. Nelle ultime settimane abbiamo sicuramente avuto rumori di guerra, inclusa la minaccia in Siria di un grave scontro tra le forze armate degli Stati Uniti e della Russia. Da allora la minaccia sembra essersi attenuata.
Cos’è successo e quali sono le prospettive per il futuro? Siamo al sicuro dalla Terza Guerra Mondiale?

Fatima si sta compiendo nelle sofferenze del Corpo mistico di Cristo

Mons. Nicola Bux, il Motu Proprio Summorum Pontificum, Fatima e l'apostasia nella Chiesa...


Uno dei più importanti liturgisti italiani commenta le divisioni nella Chiesa cattolica provocate da una bassa adesione ai dogmi e all’autentico magistero.
di Claudio Cartaldo (27-09-2017)

Nicola Bux, pugliese, era vicinissimo a papa Benedetto XVI. Insegnante a Gerusalemme e a Roma, Bux con Ratzinger ha condiviso le riforme realizzate negli anni del papato. Soprattutto quella liturgica, con l’apertura (e il ritorno) ai riti latini e della Tradizione cattolica della Chiesa.

Tra le altre cose, Bux è anche “amico” di due dei firmatari dei dubia contro l’esortazione apostolica di papa Francesco. Quei Raymond Leo Burke e Walter Brandmuller che tempo fa chiesero spiegazioni a Bergoglio circa l’Amoris Laetitia e che non hanno mai ottenuto risposta. Dopo la correzione filiale pubblicata nei giorni scorsi (e firmata da 60 tra sacerdoti, teologi e laici), Bux ha risposto alle domande de La Verità, sottolineando le difficoltà che sta percorrendo la Chiesa di Cristo.

La tristezza di non essere santi

PERCHE' E' UN "MERCENARIO"



«Perché è mercenario e non gl’importa delle pecore». Un velo di tristezza si è posato sullo sguardo limpido di quel "vecchio" sacerdote: "tutto ciò che gli era stato insegnato, ora viene denigrato dalla neochiesa progressista" 
di Francesco Lamendola   

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Il vecchio sacerdote mi guarda con un sorriso dolce, ma un’ombra di malinconia nello sguardo, e quell’ombra mi colpisce più di un aperto sfogo, perfino più che se lo vedessi piangere e sospirare, perché conosco la sua pazienza, la sua forza e la sua serenità, cui non è mai venuto meno in mezzo secolo di vita consacrata: Perché questo, sai, caro amico, è un momento un po’ così… Questa notte ho fatto un sogno, era quasi un incubo. Tutto il giorno avevo pensato a questi preti, a queste suore… In sogno vedevo e udivo certe cose, che mi lasciavamo profondamente amareggiato; mi son svegliato al suono della mia stessa voce, mentre dicevo: «No, non potete, non così…». E intanto mi guarda con quei suoi occhi azzurri trasparenti, con quel suo sorriso dolce, ma una piega un po’ amara sulle labbra, e io provo una pena profonda, ma più che pena è una sorda collera, una senso di radicale indignazione. Mi guarda e non so che cosa rispondergli; vorrei dirgli qualcosa, qualcosa che lo incoraggi, che gli restituisca quella serenità che ogni giorno, per cinquanta anni, lui ha distribuito ai fedeli, ai frequentatori della piccola chiesa; ma che dire che lui già non sappia, e senza cadere nella banalità più insulsa? Non è più tempo di parole, questo; non è tempo di frasi vuote, di circostanza. Sarebbe come parlare del tempo a bordo di una nave che è stata speronata e che rischia di affondare fra le onde.

Grave quanto l’aborto?

UN PECCATO COME ABORTIRE



"Rifiutare l’invasione è peccato come abortire?". Non è possibile sottacere a certe affermazioni papali illecite e illegittime, è evidente che il signor Bergoglio ha ormai gettato la maschera e pensa, che gli sia concesso tutto 
di Francesco Lamendola  

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Ormai, purtroppo, ci stiamo abituando a tutto; a sentire in bocca al neoclero le cose più assurde e sconvenienti, più eretiche e blasfeme; e ci stiamo abituando tollerare che dalla bocca del signor Bergoglio siano proferite delle distorsioni sempre più gravi del Vangelo; che egli lo pieghi sfacciatamente a una sua personale ideologia, che, con il cristianesimo - non osiamo neanche dire, come si dovrebbe: col cattolicesimo, perché di essere cattolico lui si vergogna, e lo ha dimostrato molte volte – non ha più niente a che fare. Tuttavia c’è un limite, o almeno dovrebbe esserci, non a tale invereconda operazione, ma alla nostra capacità di sopportazione. Non dovremmo sopportare tutto, perché questo imbaldanzisce gli eretici e i falsi pastori e li rende sempre più aggressivi e sfrontati. La dottrina non è cosa di loro proprietà, ma neppure nostra: appartiene solo a Gesù Cristo; pertanto, difenderla nella sua purezza e integrità non è un diritto, ma un preciso dovere di qualsiasi cattolico degno di chiamarsi tale. Se fosse cosa nostra, potremmo anche lasciar correre: dopotutto, lasciarsi prendere il mantello, e anche la tunica, è una raccomandazione del Maestro stesso; ma c’è una cosa che non si può fare, ad alcun patto e per nessuna ragione: consentire che qualcuno attenti alla verità di Colui che ha detto: Io sono la via, la verità e la vita.

L’eterodossia s’annida in una coscienza oscurata


Padre A. Apollonio, Francescano dell'Immacolata, tuona contro Tonino Bello: "ha profanato la Madonna"!

Nel recentissimo numero di Civiltà Cattolica, 3 ott. 2009, anno 160, n. 3823, pp. 91-92 si recensiscono ben 4 volumi che presentano la figura di mons. Tonino Bello (1935-1993), Vescovo di Molfetta: due di questi libri parlano di lui, e negli altri due è lui che parla, essendone l’autore. Nella benevola seppur rapida recensione, s’accenna alla sua Mariologia e al fatto che nel 2007 è stato avviato il suo processo di beatificazione. Ora, senza voler entrare in merito alla sua personale santità, vorrei mettere in luce il carattere fuorviante, certamente non esemplare, della sua Mariologia.

Co-plasmati

LA POLEMICA
Lo zampino del solito Rahner sull'inferno

Nel pensiero di Rahner, il tema del peccato e dell’inferno sono così trasportati dal terreno metafisico a quello esistenziale. Nell’esistenza, a cui l’uomo si riduce come essere essenzialmente storico, è impossibile giungere a conclusioni definitive e certe sulla responsabilità personale.



Le polemiche sorte dopo le fantasiose (secondo l’ufficio stampa della Santa Sede) rivelazioni di Eugenio Scalfari del suo colloquio con Papa Francesco, hanno riportato l’attenzione di molti sull’inferno. Sappiamo bene che la Scrittura ne parla e il Catechismo non lascia dubbi in merito. Però i dubbi continuano ad emergere qua e là e non solo quelli suggeriti da Scalfari ma anche quelli sostenuti dai teologi. A cominciare anche da Karl Rahner, forse il massimo teologo cattolico contemporaneo, almeno per l’influenza esercitata in vita e, ora, tramite i numerosissimi suoi discepoli, molti dei quali ai vertici della Chiesa.

Ma satana non vince sul nostro Cristo

ALFIE EVANS
"Curare Alfie è faticoso, ma l'arroganza è satanica"

Si può faticare come medici, si può provare angoscia, ma l’arroganza davanti a questioni delicatissime, sul limite misterioso fra vita o morte, ha tutta l’aria di una mentalità priva di umiltà che si considera divina e onnisciente, motivo per cui mi sembra satanica. Ma satana non vince su Cristo. Ecco perché.

Essendo amico di alcune delle persone che lavorano per La Nuova Bussala Quotidiana, sono ormai da molto tempo al corrente della vicenda, ora nota, legata alla vita di Alfie Evans, il bambino di Liverpool, affetto da una malattia non diagnosticata e la cui esistenza è stata ufficialmente giudicata non degna di essere difesa e sostenuta dalle autorità dell’Alder Hey Hospital e dal sistema giudiziario della Gran Bretagna.

"In castigo dei peccati degli uomini”.



  


Una riforma liturgica volta alla distruzione del santo Sacrificio della Messa (1969)

Annibale Bugnini, Buan 1365/75 [nome in codice della loggia massonica cui apparteneva] è stato senza dubbio il più grande prestigiatore di tutti i tempi. Egli ha infatti trasformato, ingannando senza che nessuno se ne accorgesse [tranne sparuti ben informati cani muti] e sotto gli occhi di tutti, la Santa Messa cattolica in un rito rosacrociano. Egli infatti fu colui che lavorò attivamente per la riforma liturgica sotto la guida di Giovanni Battista Montini (Paolo VI). E come ha fatto, con quale trucco? Il trucco sta essenzialmente nell’Offertorio che precede la consacrazione.

sabato 21 aprile 2018

Mentre le preghiere si susseguono incessantemente

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Appello a Francesco. Per Alfie

    Dopo l’appello presentato dai genitori di Alfie Evans alla Corte europea dei diritti dell’uomo, al fine di sospendere la decisione della Corte suprema britannica di respingere il loro ricorso,  restano ormai poche ore per cercare di salvare la vita del bambino ricoverato all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool.
Mentre le preghiere si susseguono incessantemente, una via percorribile è che la Santa Sede conceda subito ad Alfie Evans ed ai suoi genitori, papà Thomas e mamma Kate, la cittadinanza vaticana. Infatti, se anche la decisione della Corte europea, che si pronuncerà lunedì, sarà avversa ad Alfie e ai suoi genitori, occorrerà subito aver pronta una via d’uscita, e questa può essere rappresentata soltanto dalla cittadinanza vaticana.

Vertigine davanti all’ignoto

DI CHE COSA ABBIAMO PAURA?



Di due cose abbiamo paura: "della nostra parte peggiore e di quella migliore". Superbo? L’uomo moderno è un uomo faustiano: crede di essere "più furbo del diavolo" e s’illude di poterlo ingannare, mentre è vero il contrario 
di Francesco Lamendola  

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Di due cose, fondamentalmente, abbiamo paura: della nostra parte peggiore e della nostra parte migliore. La prima ci fa paura perché non sappiamo quanto in basso potremmo inabissarci, la seconda perché non sappiamo fino a quali altezze potremmo elevarci; e di entrambe perché intuiamo che dentro di noi abita uno sconosciuto, del quale il nostro io attuale non è che l’involucro esterno, la maschera temporanea, che potrebbe saltare in qualsiasi momento, e lasciarci stupiti, inorriditi come all’inferno oppure rapiti in cielo. In fondo sappiamo, e lo abbiamo sempre saputo, che non sono le cose esterne a farci paura: che la paura nasce da un senso di vertigine davanti all’ignoto, e che l’ignoto più grande e misterioso di ogni altro è quello che alberga nelle nostre profondità, non nella dimensione esterna.

La terza generazione di barbari

SUI NEMICI DELLA CIVILTA’ FRA NOI.

Ovviamente, non è che la creaturina sia di sesso incerto. E’ che sono i genitori, ferrei aderenti all’ultima ideologia di moda,  a non aver “voluto rivelare se sono genitori di un maschio o di una femmina, preferendo «liberarsi dagli stereotipi».  La giornalista nemmeno coglie il carattere ideologico, fanatico, del linguaggio dei genitori: «Ho deciso di non assegnare un sesso a Zoomer. Aspetterò che scelga da sola/o in quale dei due identificarsi”.   Dunque “io ho deciso” per Zoomer, al suo posto. Non è assurdo? No, e nemmeno è più una notizia da rilevare con sorpresa, come fa  Il Sussidiario. Ormai alla Università Statale di Milano si tengono “seminari a cadenza mensile sulla medicina e farmacologia di genere”, ossia sull’uso dei farmaci ormonali  che sospendono la pubertà dell’adolescente, in modo che sia lui/lei a scegliere “libero da stereotipi”, più tardi.

Quale futuro per gli Italiani?

LA RABBIA DEGLI ITALIANI


Trasformare la rabbia in volontà di cambiare. Chi sono i traditori del bene dell’Italia? come trasformare il popolo più pacifico, paziente e tollerante di questo mondo "in un popolo d’incazzati": Le convergenze Soros-Bergoglio 
di Francesco Lamendola  

 00 28 croce ride bellissimo

Un amico, ieri sera, sparecchiata la tavola dal cameriere, diceva, quasi parlando a stesso, mentre fissava il boccale di birra che aveva davanti a sé: Io, in vita mia, non ho mai saputo cosa sia il rancore. Ora lo so, lo sto provando. Ho perso le staffe quando un “migrante” ha suonato alla porta di casa mia, per vendermi non so cosa. Mi son messo a gridare, mia moglie e mia figlia mi hanno rimproverato, mi hanno chiesto se son diventato matto. Matto forse no, ma rancoroso sì. Vedendo quel che succede in Italia, da alcuni anni a questa parte; di come il governo – tutti i governi, di ogni colore politico, si comportano verso gli italiani, specialmente i poveri e quelli impoveriti dalla crisi, e come si comportano verso questi falsi profughi che hanno solo diritti, fin dal primo istante in cui mettono piede nel nostro Paese, e ogni pretesa dei quali è legge; e vedendo come molti, troppi di loro si muovono con spavalderia, con arroganza, delinquono, si approfittano della situazione in tutti i modi, spacciano droga, rapinano, ci riempiono le strade di prostitute e transessuali, ebbene, davanti a questo spettacolo offensivo, inverecondo, insopportabile, sento di essere diventato un altro, non mi riconosco più. Mi hanno cambiato, mi hanno fatto diventare intollerante e scopro di avere un profondissimo rancore, sentimenti che non sapevo neppure cosa fossero.

Jack lo squartatore

ALFIE DEVE MORIRE, DICE LA CORTE SUPREMA. PERÒ TRANQUILLI, SARÀ PER IL SUO BENE!



Cari amici nemici di Stilum Curiae, oggi è un giorno di grande sconforto per chi scrive. Sono cresciuto, come molti della mia generazione, aiutato in questo anche da persone della mia famiglia, nell’idea che la Gran Bretagna fosse un faro di civiltà, di libertà e di coraggio contro i poteri totalitari. Ricordo l’emozione con cui anche in tempi non lontani ascoltavo il discorso di Churchill, quando l’Inghilterra e il suo impero erano rimasti soli a combattere il nazismo (“non ci arrenderemo mai…”); l’emozione della solitaria battaglia contro un Napoleone che sembrava invincibile padrone dell’Europa; la bellissima frase che vuole che ogni uomo sia come un re nel castello, a casa sua; e gli innumerevoli esempi di libertà e di eccentricità individuale fioriti in quel Paese. La decisione della Corte Suprema britannica di negare un’udienza ai genitori di Alfie Evans per dibattere il caso, e di confermare quella che in sostanza è una condanna a morte, infrange le ultime illusioni che chi scrive aveva di considerare la Gran Bretagna – e il mondo anglosassone in modo più ampio – come un punto di riferimento per quanti amano la libertà, e i diritti del singolo individuo, opposti a quello dello Stato. 

La posta in gioco


Propaganda di guerra (e non solo)

L’uso bellico della propaganda risale almeno alla fine del XIX secolo. Durante l’ultimo conflitto mondiale, com’è noto, ebbe un ruolo notevole su tutti i fronti: nazisti, sovietici e Alleati fecero a gara nella guerra delle immagini e della carta stampata. La macchina propagandistica serve, di volta in volta, a giustificare interventi militari, a demonizzare il nemico, a sollevare il morale con veri o presunti successi… con scarso o nullo rispetto per la verità, come ci si può facilmente aspettare. La manipolazione collettiva è condotta su basi scientifiche, come gli studi di psicosociologia di massa, e mira a colpire il ventre emotivo della società, non certo a suscitare riflessioni razionali fondate sulla realtà oggettiva. Quest’ultima, al contrario, è proprio ciò che la propaganda deve nascondere, suscitando il sospetto che i fatti non siano proprio virtuosi. D’altronde, con la separazione tra etica e religione teorizzata nell’Età Moderna, la “ragion di Stato” ha ufficialmente acquisito, al pari dell’economia, un’autonomia pressoché assoluta, che la sgancia da qualsiasi scrupolo morale.

venerdì 20 aprile 2018

Conoscere la realtà alla luce di Dio

In occasione della sua festa ti spieghiamo in poche parole la filosofia di sant’Anselmo di Aosta


Sant’Anselmo nacque ad Aosta nel 1034. Rimasto orfano di padre, prestò abbandonò la casa natale a causa di dissidi con il padre e si stabilì nel celebre monastero di Bec, in Francia. Divenne poi religioso e abate dello stesso monastero e quindi fu nominato arcivescovo di Canterbury. E a Canterbury morì nel 1109.
Conoscere la realtà alla luce di Dio
Per sant’Anselmo, sant’Agostino era sant’Agostino e da lui prese molto. Prese la convinzione secondo la quale si può conoscere la realtà solo nella luce di Dio. Com’è possibile giustificare -si chiedeva- l’esistenza di tante cose, relative e finite, se non si pone come certa l’esistenza di un essere assoluto? Tutte le cosiddette perfezioni che si possono osservare in questo mondo (bontà, ordine, bellezza, armonia, ecc.) non sono mai assolute, ma sempre incomplete e limitate. Ciò dimostra che queste “perfezioni” altro non sono che “partecipazioni” ad una Perfezione assoluta, cioè ad un Bene sommo, ad un ordine infinito, ad una bellezza assoluta, ad un’armonia perfettissima. Di questo, sant’Anselmo era convintissimo, sì: l’esistenza di Dio si può dimostrare attraverso il creato! E a questo dedicò una sua opera, il Monologion.

Relativismo senza frontiere



Come avevamo anticipato mercoledì, l’Ospedale Gaslini di Genova dichiara la propria piena e immediata disponibilità a provvedere al trasporto del piccolo Alfie da Liverpool nel capoluogo ligure e alla sua assistenza nella struttura ospedaliera, dove “vorremmo accoglierlo insieme alla famiglia, fino a quando sarà necessario”.
Il nostro auspicio – dicono la vicepresidente della Regione Sonia Viale e il direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Paolo Petralia – è che la nostra disponibilità possa essere considerata e valutata sotto ogni aspetto: vorremmo poter offrire una concreta e reale opportunità di accoglienza ad Alfie e anche ai suoi genitori, Tom e Kate Evans”:
Dunque, c’è una via di salvezza immediatamente praticabile e strutturata per il piccolo Alfie, qualora i suoi sequestratori acconsentano a liberarlo.