ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 14 ottobre 2015

Bosioeau e il corvo/Gospa?

Paolino approfitta del caso Charamsa per scagliarlo contro Muller e la Congregazione per la dottrina della fede:

"Singolare coincidenza vuole che anche il teologo gay Charamsa, al quale sono stati tolti tutti gli incarichi, facesse parte della Congregazione per la dottrina della fede, l’ente preposto ad esprimersi su Medjugorje".    

                                                                                                                    (Angheran70)

TREDICI CARDINALI PUNTANO L’INDICE CONTRO PAPA FRANCESCO

papa-francesco_cover_minutoper

Cari amici, l’avete sentita tutti la notizia di oggi?
Tredici cardinali puntano l’indice contro Papa Francesco.
Dopo lo scandalo del teologo gay, adesso le accuse al Papa da alcuni cardinali…e in tutto questo c’entra anche Medjugorje.
Se avete la pazienza di leggere queste righe vi dico tutto…Una lettera al Papa di un gruppo di cardinali che doveva rimanere riservata è stata invece pubblicata ed è diventato un vero e proprio giallo!

Nel testo si criticano i metodi del Sinodo ed è stata pubblicata ieri sul blog del vaticanista Sandro Magister.



L'uovo del corvetto deflorato


La "congiura dei tredici". Ecco chi l'ha raccontata per primo


stampa2
Nel riprovare anche oggi, 14 ottobre, in conferenza stampa,  "la fatidica lettera che ha avuto ben più eco di quel che merita", padre Federico Lombardi – al pari di un nutrito esercito di prelati e gazzettieri – è parso dimenticare che il primo a far rimbombare fragorosamente la notizia di quell'atto riservato è stato non un presunto emissario dei firmatari ma il vaticanista più amico e vicino a papa Francesco che ci sia, frequente suo ospite a Santa Marta e suo intervistatore plurimo: Andrea Tornielli, coordinatore del portale "Vatican Insider".

Eorum aetate

«Cristianesino e giudaismo». Citazioni estratte dal libro di Francesco Spadafora: 2. Il ruolo del cardinale Agostino Bea nella produzione della Dichiarazione conciliare Nostra aetate.

Che le lobbies esistano dappertutto è cosa generalmente ammessa. Cosa poi essi siano esattamente è più difficile da dire. In alcuni paesi, gli USA, non solo esistono, ma sono ufficialmente ammesse ed esiste una legge che le regolamenta. Da noi, non potendone negare l’esistenza o continuare a far finta che non esistano, se ne parla da anni, ma senza riuscire a giungere a un loro elenco, a una registrazione, e a una regolamentazione. Impresa ardua. Più difficile è metabolizzare l’idea che siffatti gruppi di pressione e di interessi, più o meno leciti e commendevoli, che esistano anche dentro la Chiesa cattolica. Eppure, questa idea è diventata un luogo comune, grazie anche alla fiction cinematografica che dipinge i più variegati scenari romanzeschi, più o meno fondati su fatti realmente avvenuti. Ma di lobbies dentro il Vaticano ha parlato perfino papa Francesco, nel campo della finanza, degli omosessuali e di chissà cosa altro. L’aspetto che a noi qui interessa è se può parlarsi di lobbies anche nella produzione dei documenti dottrinali della Chiesa cattolica, vidimati dalla sua massima autorità, il Papa, o dai Concili, Sinodi e quanto altro concorre a formare la “dottrina della fede”, alla quale è tenuto canonicamente ogni fedele che voglia professarsi “cattolico”.

Un centro molle e ondeggiante

Esiste ancora il senso del peccato tra i Padri sinodali?

(di Roberto de Mattei) I lavori del Sinodo stanno confermando l’esistenza, all’interno della Chiesa cattolica, di un forte scontro tra due minoranze. Da una parte un manipolo di Padri sinodali decisi a difendere la morale tradizionale, dall’altra un gruppi di “novatori” che sembrano aver perduto la fede cattolica.
Tra le due minoranze c’è, come sempre, un centro molle e ondeggiante, composto da coloro che non osano né difendere né attaccare la verità e sono mossi da considerazioni legate più ai propri interessi personali che al dibattito dottrinale. I vescovi novatori, nella discussione sulla prima parte dell’Instrumentum laboris hanno espresso la loro voce soprattutto in due dei 14 circoli minori: l’Anglicus C e ilGermanicus.

Questa specie di chiesa

Molto meglio un “non cattolico”…  dei troppi “ex cattolici” che popolano questa specie di chiesa della misericordia, dall’ultimo dei sacrestani salendo fino al vertice. Ci si parla più volentieri e ci si intende meglio con “non cattolici” che istintivamente, ma senza escludere il paziente lavorìo della Grazia, vanno in cerca del buon senso che fa bene al cervello e all’anima.


Unicuique suum

Card. Burke: "Sì, sono un fondamentalista"
Il Foglio
(Matteo Matzzuzi) "Sono aperto al mondo, ma insisto sulle cose fondamentali. Come l'eucaristia". Parla il card. Raymond Burke: "La Chiesa deve essere chiara sulla sua identità". Se per fondamentalista si intende qualcuno che insiste sulle cose fondamentali, sono un fondamentalista. Quale sacerdote, non insegno me stesso e non agisco per me stesso. Appartengo a Cristo. Agisco nella sua persona. Insegno solo quello che Egli insegna nella sua Chiesa, perché questo insegnamento salverà le anime". Il cardinale Raymond Leo Burke, canonista e da quasi un anno patrono del Sovrano militare ordine di Malta, risponde così alla domanda del Foglio se la sua nota e ripetuta opposizione a ogni mutamento della prassi pastorale in discussione in queste settimane al Sinodo sia tacciabile di "fondamentalismo".

Sul piatto della bilancia

Quei laici modernisti che chiedono alla Chiesa un cristianesimo vuoto, solo del cuore, non della ragione Il Foglio
(Giuliano Ferrara) La risposta fu un rotondo e argomentato "no" all' omologazione del pensiero e della predicazione e dell' azione della chiesa cattolica nelle procedure di vita e nei criteri di etica prevalenti nel mondo con temporaneo. E siamo sempre lì. Francesco ha governato la discussione del Sinodo straordinario dello scorso autunno con sapienza. Ha visto, osservato, considerato con attenzione quel che avevano da dirgli i fedeli, con i questionari diffusi nelle parrocchie, e i padri sinodali.

Gli Ultràs spingono e danno la colpa agli altri

Rischio scisma? Oggi più di un’ipotesi.

È stato evocato, in un recente discorso tenuto a Ratisbona, proprio dal card. Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Fede. Muller ha voluto mettere in guarda, soprattutto in vista del Sinodo sulla famiglia (che il 4 ottobre ha iniziato ufficialmente i lavori) denunciando il pericolo di separazione fra dottrina e prassi religiosa.

Le (ex..mai) verginelle deflorate strillano sempre?


Tagespost: c'è un Sinodo parallelo 
“L’incertezza sull’esito di queste tre settimane di negoziati è resa ancora maggiore dal fatto che nel Residence del Vaticano, Santa Marta, ha luogo una specie di “Sinodo parallelo”: papa Francesco si incontra con partecipanti al Sinodo e con ospiti esterni per parlare con essi individualmente".

Il Tagespost di oggi, in un articolo di Guido Horst ,  offre un interessante scorcio di come viene vissuto il Sinodo da parte di papa Francesco.   
E addirittura parla di “Sinodo parallelo” che avrebbe luogo a Santa Marta, con principale protagonista il Papa.  

martedì 13 ottobre 2015

Da RadioLivio a TVPaolo

A "La Strada dei Miracoli" l’indagine su Medjugorje, l’intervista a Monsignor Charamsa e Alfonso Signorini

Le braci sotto la cenere..

La lettera dei tredici cardinali al papa. Seconda puntata della storia

Sicuro il testo e sicuri i nomi dei firmatari, salvo approssimazioni marginali. Certissima, soprattutto, la posta in gioco: il controllo delle procedure, decisive per l'esito del sinodo

di Sandro Magister


[La version française sera prochainement en ligne]


ROMA, 14 ottobre 2015 – Due giorni fa, il servizio messo in rete di prima mattina da www.chiesa è scoppiato come una bomba dentro e fuori il recinto del sinodo sulla famiglia:

> Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera

Nelle ore successive, quattro dei tredici cardinali indicati nel servizio come firmatari della lettera hanno negato d'averla sottoscritta. Nell'ordine: i cardinali Angelo Scola, André Vingt-Trois, Mauro Piacenza e Péter Erdõ.

Ma nel pomeriggio due cardinali di primo piano, entrambi presenti nell'elenco di www.chiesa, hanno detto di aver effettivamente firmato una lettera a papa Francesco.

Il primo è stato il cardinale australiano George Pell, prefetto in Vaticano della segretaria per l'economia, indicato come colui che avrebbe personalmente consegnato la lettera al papa. E l'ha fatto con un comunicato sul "National Catholic Register":

> A spokesperson for Cardinal Pell...


Nel comunicato, Pell dice che "sembra vi siano errori sia nel contenuto [della lettera] che nell'elenco dei firmatari".

Ma torna a insistere su due delle "preoccupazioni" affidate all'attenzione del papa nella lettera pubblicata da www.chiesa.

8° girone, 6^ bolgia

CATECHESI ORIZZONTALE
La banalità ciarliera come stemma del pontificato di Bergoglio

Mentre in precedenti interventi ci siano soffermati, spesso e per la maggior parte, sulla teologia personale e rivoluzionaria di Papa Bergoglio, in questo vorremmo dire la nostra su quella tensione al pettegolezzo e alla ciarla che, da sempre, sin da quando esordì con quel laicista e dissacrante “buona sera”, egli ha dimostrato di prediligere ravvisandovi, nel tirarla come una comare di condominio, chissà quale valenza pedagogica o, addirittura, quale capacità evocativa di sani insegnamenti, non rendendosi conto, invece, di immiserire l’altissimo ministero nelle pieghe di un comportamento banale, raso terra e parolaio.

Meraviglia, perciò, per quanto diremo, che proprio lui si sia lanciato, in Santa Marta, nell’invettiva magisteriale contro i “cristiani da salotto” e contro i “cristiani chiacchieroni”. Testualmente: “Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa” (23 maggio 2013). Ma si sa: nella storia si entra o per imprese belle o, come sembra in quest’epoca ipermediatica, con messaggi a ripetizione, immagini plastificate e pettegolezzi da rotocalco. E Papa Bergoglio, che ha conquistato le copertine delle più diffuse, più  note, non diremo autorevoli, riviste mondialiste, ha scelto la seconda strada, larga, facile da percorrere e assai transitata.

Vediamo, allora, alcune fra le tante circostanze in cui Papa Bergoglio s’è comportato come un cristiano da salotto e, per di più, come un chiacchierone con esiti da battibecco, come vedremo in un recente caso.

“Franci”

Papa Francesco s'infuria coi cardinali e ha un malore in Vaticano

Scompiglio e paura in Vaticano. Dopo la pubblicazione della lettera dei 13 cardinali dissidenti, Papa Francesco si sarebbe infuriato. Subito dopo un malore: tachicardia e sbalzi di pressione. E Scola... IL RETROSCENA


papa francesco 01
Scompiglio e paura in Vaticano. Dagospia rivela che lunedì sera intorno alle 19, quando sul blog del vaticanista de "L'Espresso" è comparsa la lettera con cui 13 cardinali sollevavano al Papa le loro obiezioni sul Sinodo, Bergoglio sarebbe andato su tutte le furie, dimenticando per una volta i suoi soliti sorrisi e maniere accomodanti.

E la retorica è falsità

Convegno della Fondazione Lepanto e dell’Associazione Famiglia Domani sul tema “Matrimonio e famiglia/ Tra dogma e prassi della Chiesa” – Ampio intervento di grande spessore del cardinale Velasio De Paolis: “Non bisogna confondere la misericordia con l’amore, che per essere autentico ha bisogno di verità”  e “Chi siamo noi per mettere in discussione la sacralità del matrimonio?”-  In apertura le considerazioni sull’argomento da parte di Roberto de Mattei, Giovanni Turco, mons. Antonio Livi.
 
Nel pieno di un Sinodo sulla famiglia caratterizzato da un dibattito serrato tra ‘conservatori’ (fedeli alla dottrina sociale della Chiesa) e ‘progressisti’ (postulanti novità di linguaggio e pastorale, adeguati a una Chiesa ‘in uscita’) si è svolto sabato 10 ottobre a Roma un interessante convegno su “Matrimonio e famiglia/Tra dogma e prassi della Chiesa”. Promosso dalla Fondazione Lepanto e dall’Associazione Famiglia Domani l’incontro ha registrato la partecipazione di circa 200 persone convenute nella Sala san Pio X nei pressi di via della Conciliazione. Alle relazioni del prof. Roberto de Mattei, del prof. Giovanni Turco e di mons. Antonio Livi è seguita quella del card. Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari economici e già segretario del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Incominciamo proprio dall’articolato e anche pungente intervento del porporato scalabriniano. Che ha subito dichiarato di essere venuto al Convegno “per dare un incoraggiamento” ai partecipanti.

Go cart!

Il Sinodo si incarta tra leak e veline

Misteriose lettere cardinalizie al Papa e dubbi sul documento finale. In Aula regna la confusione. L’africano Napier, presidente delegato dell'assemblea: “Difficile da dire se l’esito sia già deciso”. Dolan: “Non siamo qui a parlare di unioni gay”.


Il Sinodo ordinario sulla famiglia si chiuderà domenica 25 ottobre (LaPresse)
Roma. Il mistero più grande che avvolge le sale sinodali non è tanto la veridicità della lettera dei tredici (poi divenuti dodici, quindi undici, poi dieci infine nove) cardinali spedita al Papa per lamentarsi delle nuove metodologie di lavoro studiate dalla segreteria generale capeggiata dall’eminentissimo Lorenzo Baldisseri. Il dubbio è su come questo Sinodo si concluderà, con quale tipo di documento. Il contenuto di una missiva consegnata il 5 ottobre scorso al Papa era stato pubblicato di primo mattino sul sito del vaticanista dell’Espresso Sandro Magister, con tanto di elenco dei firmatari. Più tardi, a partire da Angelo Scola, sono arrivate le smentite (Vingt-Trois, Piacenza ed Erdo hanno seguito a ruota, mentre da altri si attende ancora di sapere che pensino della lettera. A sera, il cardinale Pell ha confermato di aver firmato una lettera, ma diversa nei contenuti).

Brucian le code di paglia..e strillano: ah pirati!

L'attacco a Francesco: la lettera dei tredici (e non solo)

La vicenda della lettera dei cardinali a Francesco, resa nota nella giornata di lunedì 12 ottobre 2015, va considerata per quello che è. Non è una questione di merito o di metodo circa i lavori del Sinodo, ma un attacco alla legittimità della direzione impressa alla Chiesa da Papa Francesco e quindi un attacco al Papa stesso.
Pubblicata (in circostanze ancora da chiarire) dal vaticanista dell'Espresso Sandro Magister, la lettera è stata firmata da una dozzina circa di prelati di primo piano della Chiesa mondiale. Al momento la lista dei firmatari oscilla: la lista pubblicata lunedì sera (ora americana) dal settimanale dei gesuiti statunitensi America riportava i nomi di Caffarra (Bologna), Collins (Toronto), DiNardo (Houston), Dolan (New York), Eijk (Utrecht), Müller (prefetto della Congregazione della dottrina della fede in Vaticano), Napier (Durban, Sudafrica), Niue (Nairobi, Kenia), Pell (prefetto del Segretariato per l'economia in Vaticano), Rivera Carrera (Città del Messico), Sarah (prefetto della Congregazione per la liturgia e i sacramenti in Vaticano), Sgreccia (già prefetto della Pontificia Accademia per la vita in Vaticano), e Urosa Savino (Caracas, Venezuela).
Ma è possibile che vi siano lettere in parte diverse o versioni diverse della stessa lettera, altri firmatari, e perfino (non è da escludere) firmatari a loro insaputa (quattro altri firmatari - i cardinali Erdö, Scola, Piacenza, e Vingt-Trois - hanno smentito ieri).
Questo è il momento più visibile e temerario nella lotta condotta da parte dell'establishment ecclesiastico contro Papa Francesco.

Giallo porpora

Pubblicato sul blog del vaticanista Magister il testo di una lettera consegnata al Papa da 13 cardinali, in cui si esprime il forte sospetto che si voglia arrivare a "risultati predeterminati". In quattro hanno smentito la loro firma, e il cardinale Pell afferma che contenuto e lista dei nomi non sono quelli definitivi. Ma poi denuncia «elementi di minoranza» che «vogliono cambiare gli insegnamenti della Chiesa sulle dovute disposizioni necessarie per la ricezione della Comunione»



Fave, piccioni e vendette vaticaniste

Pell ammette: la lettera è mia
Il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria vaticana dell’economia e delle finanze, tramite un portavoce ha gettato luce sulla famosa lettera consegnata al Papa. Se non altro la sua dichiarazione chiarisce due cose: che la lettera esiste; e che il cardinale stesso ne è uno dei firmatari.

Il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria vaticana dell’economia e delle finanze, tramite un portavoce ha gettato luce sulla famosa lettera consegnata al Papa. Se non altro la sua dichiarazione chiarisce due cose: che la lettera esiste; e che il cardinale stesso ne è uno dei firmatari. Qui il link al National Catholic Register

lunedì 12 ottobre 2015

L'ictus non insegna?

Pregate, pregate, pregate

Lo dice non solo la Chiesa (o diceva..?)

monsignor chamsara

Stesso amore, stesso diritto: una bestemmia giuridica

Quando si dice che allo stesso amore si debbono accompagnare gli stessi diritti si sta dicendo una verità soltanto nella misura in cui si ammette che i diritti dell'amore non esistono. Il matrimonio civile non è un istituto modellato sull'amore dei coniugi, ma su alcune funzioni che coinvolgono valutazioni assiologiche profonde: assicurare stabilità e coesione al vincolo familiare, garantire una genealogia sicura alle generazioni che verranno, salvaguardare i diritti del bambino contro ogni forma di sperimentalismo sociale, promuovere la responsabilità genitoriale e l'educazione dei figli.

Meglio mal accompagnati che soli?

Sinodo, il Papa della collegialità deciderà tutto da solo?

C'è una grande confusione sotto il cielo romano, visto che non solo le regole del Sinodo, ma il suo svolgimento e la sua conclusione sembrano cambiare di continuo, generando inevitabilmente dicerie e pettegolezzi che non fanno bene alla chiesa.

Nel suo blog, san Pietro e dintorni, il vaticanista Marco Tosatti ha scritto recentemente: "Secondo quello che ci è stato riferito, non mancano quelli che propongono di studiare teologicamente la possibilità di affidare tutto a chi ha il potere di legare e di sciogliere, “un tesoro che non è stato ancora sviscerato a pieno”. Tradotto: lasciare mano libera al Papa di fare quello che gli pare e gli piace, senza curarsi di voti e assemblee. Il Sinodo parla, il Papa decide…".

La vendetta é un piatto caldo?

Il giallo della lettera dei cardinali contro il metodo del Sinodo

Cardinali e vescovi al Sinodo
(©Ap)
(©Ap) Cardinali e vescovi al Sinodo

Secondo Sandro Magister, che fornisce un presunto elenco, l'avrebbero sottoscritta tredici porporati. Ma già quattro di coloro che erano citati dal vaticanista dell'Espresso - Scola e Vingt-Trois, Piacenza ed Erdö - hanno smentito di aver firmato il documento. La vicenda conferma l'importanza delle parole di Francesco che ha invitato a lasciar perdere l'«ermeneutica cospirativa»

 Tredici cardinali, padri sinodali, sarebbero firmatari di una lettera a Papa Francesco nella quale sollevano questioni di metodo e paventano una regia pilotata per il Sinodo sulla famiglia per ottenere «risultati predeterninati». In particolare, i porporati avrebbero chiesto conto della composizione della commissione chiamata a redigere il testo finale, e chiedono che i relatori dei circoli minori siano eletti e non nominati (eventualità questa dei nominati non eletti fatta balenare da alcuni circoli mediatici alla vigilia del Sinodo ma mai entrata nel novero delle possibilità).
 Il testo originale della lettera indirizzata al Papa il primo giorno del Sinodo è stato diffuso stamattina dal il vaticanista Sandro Magister sul suo sito, insieme all'elenco dei presunti firmatari in ordine alfabetico, quattro dei quali però hanno già smentito, dichiarando di non aver mai apposto la loro firma sotto il documento.

Così é!?

Il Sinodo pare un Concilio Vaticano III “a pezzi” Tutto è in discussione. E allora che fare?
Un momento del Sinodo
Se apro la finestra del mondo e mi affaccio sul cortile della Chiesa per vedere che cosa sta succedendo, ho la netta sensazione che sia iniziato una specie di Concilio Vaticano III “a pezzi”. Quando fu fatto Papa il cardinale Montini, uscì fuori una battuta che diceva: «Giovanni XXIII ha aperto il concilio e Paolo VI lo ha chiuso». Essa appare oggi estremamente attuale. In effetti, sembra che si siano riaperti tutti quei punti che il beato Paolo VI (e poi san Giovanni Paolo II), per fedeltà alla parola di Dio e alla tradizione, avevano “chiuso”: contraccezione, morale sessuale, ordinazione delle donne, celibato dei preti, democrazia nella Chiesa, ecc. 

Il vasino della pazienza



1. DA TEMPO CHE I RAPPORTI TRA BERGOGLIO E MARINO SONO FINITI NELLA ZONA DEL “VAFFA”
2. QUALCHE MESE FA, IN UN IMPETO DI GENEROSITÀ CRISTIANA, IL PAPA HA CONCESSO AL MARZIANO IL NUMERO PRIVATISSIMO DEL SUO CELLULARE. IN MANO A CASTRO, PUTIN E OBAMA
3. L’INCONTENIBILE MARINO HA INIZIATO A CHIAMARE IL SANTO PADRE A QUALUNQUE ORA DEL GIORNO E DELLA NOTTE. SEMPRE LA STESSA DOMANDA: “SANTITÀ, COME VA LA SALUTE? STA BENE?”. BERGOGLIO, DOPO GLI SCONGIURI DI RITO, HA CAPITO BEN PRESTO CHE L’ALLEGRO CHIRURGO ACCAREZZAVA IL SOGNO DI DIVENTARE IL MEDICO CURANTE DEL VESCOVO DI ROMA
4. AL LIMITE DEL CALVARIO TELEFONICO, IL PAPA VOLEVA CAMBIARE IL NUMERO DI TELEFONINO!
5. LA “LETTERA ALLA CITTÀ” DEL PAPA MOSTRA LA VOLONTÀ DELLA CHIESA DI SMARCARSI DA MARINO E LA SUA GIUNTA. IN VATICANO, ACCUSANO RATZINGER DI COLLUSIONE CON ALEMANNO

Roma occupata

Cronaca di Roma occupata, 50 anni dopo il Vaticano II




Alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, che si è aperto il 4 ottobre, un segretario aggiunto – da 12 anni - della Commissione Teologica Internazionale, facente parte della Congregazione per la Dottrina della Fede: “Mons.” Krzysztof Charamsa, ha deciso di rivelare pubblicamente la sua omosessualità sulle colonne del Corriere della Sera, avanzando proposte scandalose.
Difficile immaginare che questo “coming out”, proposto solo alcune ore prima dell’apertura del Sinodo, non sia stato accuratamente programmato, e da lunga data, dalla lobby arcobaleno che vuole che la Chiesa conciliare nel suo insieme rinunci totalmente a giudicare l’omosessualità come “intrinsecamente disordinata”.

¡No se preocupe! ?

Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera

Ma Francesco ha respinto in blocco le loro richieste. E intanto dal programma del sinodo è sparita la "Relatio finalis"

di Sandro Magister
ROMA, 12 ottobre 2015 – Lunedì 5 ottobre, all'inizio dei lavori del sinodo sulla famiglia, il cardinale George Pell ha consegnato a papa Francesco una lettera, firmata da lui e da altri dodici cardinali, tutti presenti in quella stessa aula sinodale.

I tredici firmatari ricoprono ruoli di prima grandezza nella gerarchia della Chiesa e tre di loro fanno parte della presidenza del sinodo.

Essi sono, in ordine alfabetico:

- Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, Italia, teologo, già primo presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia;
- Thomas C. Collins, arcivescovo di Toronto, Canada;
- Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York, Stati Uniti;
- Willem J. Eijk, arcivescovo di Utrecht, Olanda;
- Péter Erdõ, arcivescovo di Esztergom-Budapest, Ungheria, presidente del consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e relatore generale del sinodo in corso, come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;
- Gerhard L. Müller, già vescovo di Ratisbona, Germania, dal 2012 prefetto della congregazione per la dottrina della fede;
- Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, Sudafrica, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;
- George Pell, arcivescovo emerito di Sydney, Australia, dal 2014 prefetto in Vaticano della segreteria per l'economia;
- Mauro Piacenza, Genova, Italia, già prefetto della congregazione per il clero, dal 2013 penitenziere maggiore;
- Robert Sarah, già arcivescovo di Konakry, Guinea, dal 2014 prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti;
- Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Italia;
- Jorge L. Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, Venezuela;
- André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, Francia, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014.

Nella lettera, concisa e chiarissima, i tredici cardinali sottoponevano all'attenzione del papa le serie "preoccupazioni" loro e di altri padri sinodali circa le procedure del sinodo, a loro giudizio "configurate per facilitare dei risultati predeterminati su importanti questioni controverse", e riguardo all'"Instrumentum laboris", ritenuto inadeguato come "testo guida e fondamento di un documento finale".

domenica 11 ottobre 2015

“Senza verità siamo fuoristrada”

SINODO: Card. De Paolis: ”Oggi parliamo tanto di compassione, di amore e di misericordia. Ma senza verità, siamo fuoristrada”

Il cardinale Velasio de Paolis
L’intervento del cardinale Velasio de Paolis
(Daniele Sebastianelli) Di fronte alla crisi del matrimonio e della famiglia, la risposta che non può che venire dalle certezze della fede. Lo ha affermato il 10 ottobre il card. Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, durante i lavori del convegno Matrimonio e famiglia. Tra dogma e prassi della Chiesa, organizzato dalla Fondazione Lepanto e dall’Associazione Famiglia Domani e svoltosi a Roma nella Sala S. Pio X in Via dell’Ospedale, con la partecipazione di mons. Antonio Livi, del prof. Roberto de Mattei, e del prof. Giovanni Turco, alla presenza di alcune centinaia di persone, tra cui molti sacerdoti e religiosi.

E la barca andrà..?

SOCCI

LA BARCA BERGOGLIOSA STA AFFONDANDO

La barca bergogliosa sta affondando, al sinodo e non solo. Sarà imposto un diktat alla maniera argentina?
di Antonio Socci (11-10-2015)
“Arranca la spavalda macchina da guerra?”, si chiede un vaticanista svizzero. In effetti al Sinodo la macchina da guerra argentina con motore tedesco (i vescovi progressisti) si è impantanata: si sa, di questi tempi i “motori” tedeschi sono da rottamare e la carrozzeria argentina è un ferrovecchio, impastato di peronismo e di rugginosa teologia della liberazione.

Campane o carampane?

Campane kasperiane: Stefania Falasca (1)
falasca
Da qualche anno Stefania Falasca è diventata autorevole firma del quotidiano cattolico Avvenire. Conoscevo già la sua penna, per essere stato lettore del mensile 30 Giorni, più di vent’anni fa, e per aver gustato un suo bel libro dedicato a von Galen, il vescovo che si oppose al nazismo. Ma conoscevo, come dirò più avanti, una Falasca un po’ diversa.
Quella che ho incontrato di nuovo, l’anno scorso, è diventata una commentatrice assidua del Sinodo sulla famiglia.
Con una certa propensione a sposare, con notevole grinta, le tesi del cardinal Kasper. A costo di forzare un po’ la lettura degli eventi di cui dovrebbe fornire, ai suoi lettori, non tanto l’interpretazione, quanto la cronaca.

Moriranno collegialisti?

Il Sinodo parla, il Papa decide.
Al Sinodo ci sono quelli che propongono di studiare teologicamente la possibilità di affidare tutto a chi ha il potere di legare e di sciogliere, “un tesoro che non è stato ancora sviscerato a pieno”. Tradotto: lasciare mano libera al Papa di fare quello che gli pare e gli piace, senza curarsi di voti e assemblee . Il Sinodo parla, il Papa decide…

Francesco resterà Simone o diventerà Pietro?


IL GESUITA FRANCESCO E IL PAPA BERGOGLIO

Abbiamo trovato un articolo davvero interessante su ilsismografo-blog – vedi qui –
L’autore dell’articolo, a firma di Luis Badilla, indica dei punti convergenti essenziali a determinare sia la figura del Pontefice regnante (è il Papa), quanto il carattere che sottolinea la sua specificità nel regnare (è gesuita-latinoamericano).
In questo quadro Luis sottolinea che:  “Far diventare però questi due connotati del Papa (è un gesuita e latinoamericano, ndr) una specie di “assoluti” da sbandierare a ogni piè sospinto sta diventando controproducente e forse sarebbe il caso di riflettere su alcune osservazioni che si sentono sempre più spesso…”
In linea generale siamo d’accordo con quanto evidenziato da Badilla, dove però non possiamo convergere sono ulteriori appunti che riteniamo utili riportare e che Luis non menziona nel suo articolo.

Sinodo vs. gregge

Dal nazismo alla sociologia divorzista, il “moderno” non è un valore in sé. Sinodo, parla Spaemann

Robert Spaeamann
Heidelberg. Nell’aprile scorso aveva criticato il Pontificato di Papa Francesco, definendone caotica la guida e sottolineandone sommessamente le tare in materia teologica. A distanza di qualche mese, il filosofo Robert Spaemann, ottantotto anni, erede della prestigiosa cattedra di Heidelberg che fu di Hans-Georg Gadamer e poi professore a Monaco di Baviera, torna a parlare pubblicamente della chiesa di Papa Bergoglio e in particolare del Sinodo sulla famiglia, questa volta in una conversazione con il Foglio.

Prŏblēma habemus ?

I vescovi mediorentali schierati con Putin. Un problema per il Vaticano

Il patriarca di Baghdad: "Servono truppe di terra"


Vladimir Putin e Papa Francesco (foto LaPresse)
Roma. L’arcivescovo cattolico greco-melchita di Aleppo, Jean-Clement Jeanbart, intervistato dalla televisione svizzera ha lodato l’azione militare di Vladimir Putin a sostegno del presidente siriano Bashar el Assad. L’escalation del Cremlino, ha spiegato, “è una fonte di speranza per i cristiani del paese”. Putin, a giudizio del presule, “serve la causa cristiana” e la presenza dei militari russi a sostegno di Damasco rappresenta una “ripresa della fiducia” per tutta la comunità non musulmana presente in loco: il presidente russo “sta risolvendo il problema”, ha aggiunto.

No, thanks !

La societas Christiana

Non aspettiamo nessun nuovo ordine mondiale
" Oggi molti non si rendono conto della grandezza e della originalità di quella che si suol chiamare Civiltà Cristiana, la societas Christiana, abituati come sono a viverne e quasi a respirarne: ma essa, se proiettata nel suo insieme dinanzi ad uno spirito attento e sereno, soprattutto se confrontata con quello che si trova in altri contesti storici e religiosi, si rivela imponente e dà una eloquente testimonianza ai valori divini presenti nel Cristianesimo". (1)
Quel Dio sconosciuto ma sempre cercato
Con queste espressioni esordiva il grande compianto teologo domenicano Padre Raimondo Spiazzi O.P. negli anni Cinquanta a fronte della grave crisi sociale e culturale, che di lì a breve sarebbe esplosa con il fatidico Sessantotto e che in quegli anni non si lasciava intravvedere grazie al boom economico, invitando credenti e non credenti a guardare con onestà ciò che il Cristianesimo ha fatto, fa e può ancora fare nella storia della civiltà umana, pur operando in condizioni di estrema difficoltà a causa di uomini accecati dalle nuove ideologie che costituiscono di fatto quello sbarramento di tenebre di cui Gesù ci aveva messo in guardia.
Ma la storia della Chiesa ci insegna e conferma la parola della fede: e cioè che la vittoria è della Luce e giammai delle tenebre - Lux in tenebris lucet.

sabato 10 ottobre 2015

Sapendo di aver più poco tempo

ERA DEL DIAVOLO E APOCALISSE

    
Stiamo forse vivendo nell'era del diavolo? Passati i mille anni Satana verrà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni poste ai 4 angoli della Terra Gog e Magog per adunarle a battaglia: il loro numero è come l'arena del mare  





STIAMO FORSE VIVENDO NELL'ERA DEL DIAVOLO ?
  

È scritto nel libro dell'Apocalisse (XX, 7-8):

"Passati i mille anni, Satana verrà sciolto dalla sua prigione, e uscirà per sedurre le nazioni poste ai quattro angoli della Terra, Gog e Magog, per adunarle a battaglia: il loro numero è come l'arena del mare".
E ancora (Apocalisse, XII, 12):
"Per questo rallegratevi, o cieli, e voi che in essi abitate. Ma guai alla terra e al mare, perché il diavolo è sceso a voi con ira grande, sapendo di aver più poco tempo!"

La Nuova Inquisizione

LA NUOVA INQUISIZIONE 

Qual e la nuova religione civile degli italiani che si sostituisce alla religione cristiana e all’identità nazionale? È la religione bio-etica. In Italia questa nuova religione civile ha sostituito anche il comunismo 
     

di Marcello Veneziani

Qual e la nuova religione civile degli italiani che si sostituisce alla religione cristiana e all’identità nazionale? È la religione bio-etica.