ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 7 novembre 2016

Tu mi perseguiti; ora basta!

Bruno Cornacchiola intervista inedita



Intervista a Bruno Cornacchiola , il protestante avventista che si convertì immediatamente al Cattolicesimo dopo l'Apparizione della Madonna che al bosco delle "Tre Fontane" in Roma gli disse:
« Sono Colei che sono nella Trinità Divina ». Sono la « Vergine della Rivelazione ». Tu mi perseguiti; ora basta! Entra nell'Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il giuramento di un Dio è e rimane immutabile: i Nove Venerdi del Sacro Cuore, che la tua fedele sposa ti fece fare prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato". 

Nebbia spirituale

I falsi profeti che sfruttano la paura e la disperazione




Perché questo titolo? Perché mai frase fu più appropriata: come accade tante volte, è lo stesso ladro che rivela la sua identità con un gesto, una parola, un indizio. E’ questo il caso di questa frase, pronunciata da papa Bergoglio il 5 novembre scorso, nell’aula Paolo VI,  nel contesto di quella specie di comizio che si è compiaciuto di declamare ai partecipanti al III Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, da lui caldamente voluto.

“Ehi, hai letto che ha scritto Tizio sul suo blog?”

Una importante (e gradita) precisazione


Non so se, con la riorganizzazione dei suoi servizi d’informazione, la Santa Sede si sia dotata di un ufficio incaricato di scandagliare la blogosfera e di compilare una specie di “rassegna stampa” destinata ai collaboratori (o semplicemente di segnalare agli interessati i post che li riguardano), o se tutto avvenga piú banalmente, attraverso il tradizionale passa-parola: “Ehi, hai letto che ha scritto Tizio sul suo blog?”.

La “teologia della beccaccia”

A caccia di Dio

L’uomo contemporaneo può riconoscere il Mistero dai segni visibili. Il bisogno di nuovi profeti

Richard Ansdell (1815-1885), Guardacaccia con cani
La beccaccia non si vede, ma il setter, nei boschi al confine tra le terre senesi e la Maremma grossetana, ne percepisce la presenza. La sente, la riconosce dai segni, dalle tracce che lasciano presumere con certezza che era lì fino a poco prima e che da qualche parte c’è ancora, magari intenta a scrutare dall’alto coloro che la cercano, più in basso, immersi nella bellezza del creato. Tanto bastò al cardinale Giacomo Biffi per imbastire su tale esperienza – serio e tutt’altro che provocatorio o ironico –  una sorta di “teologia della beccaccia”, dove il simbolismo era ricco e profondo. La caccia come esperienza di fede, il cane che scruta l’orizzonte, ferma la beccaccia, la guida e la punta. Pare un racconto di Ivan Turgenev – un grande della letteratura russa chissà perché sempre messo in ombra rispetto ai suoi più prolifici contemporanei – ma in realtà è l’esperienza di David Cantagalli, numero uno dell’omonima casa editrice toscana che ha appena lanciato in libreria la collana “A caccia di Dio”, una serie di volumi centellinati cum grano salis che si ripromettono di intercettare il bisogno di Dio dell’uomo contemporaneo, “facendo risuonare in lui la corda troppo spesso tacitata della sua ragione insoddisfatta”.

Non ci sono grandi differenze.


Benedetto e Francesco, entrambi al servizio della Chiesa. Intervista al cardinale Müller

«Benedetto XVI e Francesco, successori di Pietro, al servizio della Chiesa». Si intitola così l’ultimo libro del cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Edito dall’Ares, il libro (112 pagine, 12 euro) raccoglie alcuni interventi che il cardinale ha dedicato ad argomenti diversi, tutti comunque collegati al ministero di Pietro e al modo in cui tale servizio è stato svolto da Joseph Ratzinger ed è attualmente interpretato da Jorge Mario Bergoglio.
I capitoli più corposi si occupano di due temi: «Il primato di Pietro nel pontificato di Benedetto XVI» e «La povertà: via dell’evangelizzazione nello spirito di Papa Francesco», ma l’autore propone anche un testo su «Verità e libertà. Che cosa è la laicità per il cristiano» e «Criteri teologici per una riforma della Chiesa e della Curia romana». Come si vede, tutte questioni di grande attualità e di animati dibattiti, perché riguardano anche l’inedita situazione che si è venuta a creare con la presenza di un Papa regnante e di uno emerito.

Ma può, il papa, parlare così?

SE LA CHIESA SI AUTOMORTIFICA

Vuol dire che ha smesso di credere in se stessa. Ciò a cui stiamo assistendo è un suo continuo inchinarsi e strisciare in maniera talvolta servile davanti ai suoi interlocutori: questa non è mitezza bensì auto-disprezzo 
di Francesco Lamendola  


Esiste una differenza sostanziale fra il ripensare serenamente e onestamente il proprio passato, fare ammenda dei propri errori e domandare scusa a chi abbia subito dei torti, e il seguitare ad auto-mortificarsi ed auto-flagellarsi incessantemente, chiedendo scusa a tutti e assumendo il ruolo di chi si ritiene colpevole di ogni nefandezza, mentre tutti gli altri sono stati vittime innocenti, e hanno solo dei grossi crediti da riscuotere.
Il primo è l’atteggiamento che scaturisce dall’equilibrio, dalla conoscenza di sé, dall’assunzione delle proprie responsabilità, allo scopo di procedere senza scheletri nell’armadio, senza ipocrisie, senza falsi pudori, ma con lo sguardo rivolto in avanti e con la voglia di rendere il proprio passo sempre più sicuro, sempre più convinto e sempre più leggero; il secondo è quello di chi ha smesso di credere in se stesso, si disprezza, si sente il più indegno di tutti, il meno meritevole di perdono, e, magari inconsciamente, attende e spera di trovare qualcuno che, assestandogli il colpo di grazia,  ponga pietosamente fine alla sua lenta e insopportabile agonia.

Una nota terra-terra..?

AVETE NOTATO? IL VATICANO DA’ SEMPRE RAGIONE AL “MONDO”

Già!..perché?

LEFEBVRE: UN NUOVO SEMINARIO IN USA. MENTRE ROMA CHIUDE CHIESE E PARROCCHIE. PERCHÈ?



La Fraternità Sacerdotale San Pio X – i lefebvriani, come li si definisce normalmente – hanno aperto e inaugurato un nuovo seminario negli Stati Uniti; il quarto, se non ci sbagliamo. Secondo le notizie date dal Distretto Usa della Fraternità, più di un migliaio di persone si sono trovate il 4 novembre per partecipare alla cerimonia con cui il Superiore generale, mons. Fellay, oltre ai superiori e a decine di preti hanno partecipato alla messa di inaugurazione.
E’ evidente che se la Fraternità apre un nuovo seminario – e non piccolo, guardate la galleria fotografica – ci sono giovani che vogliono studiare per diventare sacerdoti. E’ altrettanto chiaro che se lo fanno, vista la situazione, non è per far carriere ecclesiastiche o di altro tipo.

domenica 6 novembre 2016

Sterpate prima la zizzania,il grano invece riponetelo nel mio granaio dice il Signore.

1917-2017: quei cento anni che uniscono Fatima a Civitavecchia 


Il 2017 si avvicina e per molti si compiranno definitivamente in ottobre (mese dell’ultima apparizione in Portogallo) i segreti di Fatima. Sul segreto più controverso del terzo millennio è già stato detto molto, ma quello che tante persone non sanno è il legame fra la località portoghese e una città italiana: Civitavecchia. Diversi ricorderanno la misteriosa lacrimazione che interessò una statuina della vergine (dono del parroco alla famiglia Gregori di ritorno da un pellegrinaggio da Medjugorje) dal 2 febbraio al 15 marzo 1995. Ben quattordici furono le lacrimazioni (una addirittura nelle mani dell’allora vescovo di Civitavecchia mons. Grillo) sulle quali, dopo un’accurata indagine, si era espressa anche la procura di Civitavecchia con un verdetto sorprendente: il fenomeno è frutto di suggestione collettiva o a cause soprannaturali e spetta all’autorità ecclesiastica il compito di pronunciarsi sull’eventuale natura miracolosa del fatto. La Chiesa, però, non ha mai pronunciato nessun giudizio definitivo del fenomeno, anche dopo che la commissione d’inchiesta, costituita dallo stesso mons. Grillo, aveva dato verdetto positivo sulla miracolosità dell’evento.

Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima..

LE PROFEZIE DELLA BEATA E MISTICA ANNA KATHARINA EMMERICK sulla Chiesa Universale



Il Beato Giovanni Paolo II, nel 2004, beatificò la monaca tedesca Anna Katharina Emmerick

Monaca agostiniana tedesca vissuta tra il 1774 e il 1824, la Beata Emmerick
nacque da una famiglia di origini contadine ed è venerata dalla Chiesa per le sue doti mistiche nonché di veggente. Per esempio, grazie alle sue visioni, fu dissotterrata, nei pressi di Efeso, la casa che, anche secondo gli archeologi, avrebbe ospitato Maria e Giovanni in seguito alla morte di Gesù.
I diari rivelano “La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo” fornendo alcuni particolari relativi alla morte di Gesù non riportati nei Vangeli, ma che sonno accolti con fiducia dalla Chiesa, pur senza vincolo di fede.

E lei non l’avrà creduto, spero!


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I buoni e i cattivi
Quando la finzione raggiunge e supera la realtà


Parabola di una imminente riconciliazione

  

Una grossa vettura nera passa tra due filari di pioppi.
È targata Città del Vaticano.
Sui sedili posteriori, un prelato e il suo nuovo segretario, un giovane curato, conversano.

Deus non ridetur...

IMBARAZZANTE SCELTA DEL TITOLO (di Piero Nicola)


 Premetto che tutti i titoli possibili per questo fatto di cronaca vaticana devono intendersi tra lo sdegno e il dolore, sebbene l'accusa prevalga quando il colpevole è un impenitente che porta le anime alla perdizione e colui che lo denuncia, per la santa causa, stenta nel praticare la carità con l'amore verso lo sciagurato.
  Ci si tranquillizzi, non sto per esporre il crimine religioso perpetrato a Lund (Svezia). Di esso gli amici hanno già trattato esaurientemente. Qui, a proposito di Radio Maria, che ha attribuito al terremoto il "castigo di Dio" a causa della legalizzazione delle unioni civili, si tratta della Segreteria di Stato del Vaticano, la quale nega tale evenienza in modo assoluto.

Autoflagellazioni a senso unico

GESU'E RUOLO "FRATELLI MAGGIORI"

    Ma quante contorsioni per attenuare il ruolo dei fratelli maggiori nella morte di Gesù. Il dialogo con le altre religioni va costruito sulla base della verità, del rispetto reciproco e non con le autoflagellazioni a senso unico 
di Francesco Lamendola  




La morte di Gesù Cristo è stata voluta dai giudei (non tutti, evidentemente); ma questa è una di quelle verità che non si possono più dire, nel clima di dittatura culturale e morale imposto da un malinteso ecumenismo nato con il Concilio Vaticano II e cresciuto a dismisura negli anni successivi, fino a toccare il diapason sotto l’attuale pontificato di Francesco. Pur di non offendere i mostri “fratelli maggiori”, come ebbe a definirli Giovanni Paolo II, bisogna tacere o addirittura stravolgere la storia e le stesse Scritture: perché basta leggere i Vangeli per rendersi conto che la decisione di far morire Gesù nacque negli ambienti del Sinedrio di Gerusalemme, e che i romani furono solo gli esecutori materiali di una sentenza già scritta.

«Chi è causa del suo male pianga se stesso»

Castigo divino? È l'effetto del rifiuto di Dio«Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi» così inizia l’Atto di dolore secondo la prima delle dieci formule presenti nel Rito del sacramento della penitenza o confessione. Lo diciamo più chiaramente: i nostri peccati hanno meritato i castighi di Dio. Ma quali sono questi castighi? E perché sono detti “di Dio”? Ecco cosa insegna la Chiesa.

Il clero di Giuda

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede

[Editoriale n.15 - novembre 2016]  
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero”. (2Tm 4, 3-5)
San Paolo li aveva dunque profetizzati: arriveranno tempi in cui non si sopporterà più la sana dottrina. Sono i nostri tempi. Ma chi avrebbe mai pensato che la Verità venisse attaccata proprio da coloro che dovrebbero invece difenderla e diffonderla, anche a costo della propria vita, per la salvezza eterna delle anime del gregge a loro affidato?
Sacerdoti e vescovi che attraverso il Concilio Vaticano II sono riusciti a rompere con la Chiesa cattolica quale è sempre stata. Lo hanno fatto inizialmente a piccoli passi, inoculando il veleno a piccole dosi, per poi accelerare, una volta costatato il lavaggio del cervello compiuto nelle menti dei fedeli: il risultato è la devastazione del tempo che viviamo in cui persino la maggior parte di coloro che si professano cattolici sconfessano con i fatti la loro appartenenza alla Verità che è Gesù Cristo.

La morale della favola

Doppia nemesi su Radio Maria
Tutti i nodi vengono al pettine… ovvero “Il Signore non paga solo il sabato”





Ed eccoci alla bacchettata, pesante, per Radio Maria.

Il 30 ottobre l’emittente ha diffuso un intervento di Padre Giovanni Cavalcoli in cui il teologo domenicano, rispondendo alla domanda di un ascoltatore, ha affermato:
Allora, riprendiamo tutto il suo discorso.
 Le conseguenze del peccato mortale:
il peccato mortale è la perdita della grazia; … Altre cose che lei ha detto, la legislazione che è in contrasto con la nostra religione. Sì, anche queste leggi sulle unioni civili certamente ci creano molta difficoltà a noi credenti, non c’è dubbio.
 Che relazione ci può essere col peccato? Bisogna stare attenti, le leggi dello stato purtroppo a volte possono manifestarsi ingiuste, quindi noi cristiani non dobbiamo approfittarne, perché se ne approfittiamo pecchiamo, possiamo peccare anche mortalmente. Per quanto riguarda poi la questione dei terremoti, cosa possiamo dire? Anche qui posso rispondere con sicurezza come dogmatico: una cosa è sicura, che i cataclismi, la natura, i disordini della natura, tutte quelle azioni della natura che mettono in pericolo la vita umana sono di tanti tipi, le alluvioni, eccetera, hanno una spiegazione di carattere teologico. Non sto facendo il geologo, distinguiamo bene i campi- un conto è una causa fisica di un terremoto, non è il mio campo, lascio tutto il campo agli esperti e mi auguro con tutto il cuore che la scienza progredendo, possa – e ci arriveremo un giorno, ci arriveremo! Come abbiamo fatto tante conquiste, arriveremo in qualche modo a capire quali sono le cause e quindi fare in modo o di difenderci da questi terremoti, poterli prevedere, o (adesso non vorrei spararla grossa) chi non sa che un giorno non arriveremo anche a impedirli, perché no? Comunque, chiuso questo, io sono un teologo, andiamo avanti col discorso teologico.
 Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare veramente come castigo del peccato originale – anche se la parola non piace, ma io la dico lo stesso, è una parola biblica, non c’è nessun problema. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per ‘castigo’. 
…Oh, poi un’ultima domanda che lei dice: ma non saranno un castigo divino per azioni commesse oggi nella nostra società? Questo è un discorso molto più delicato, eventualmente si può avere una qualche opinione, ma qui non si riesce a raggiungere una sicurezza… a meno che uno non abbia un’illuminazione divina. Io vi dico questo, una mia opinione personalissima. Mi ha profondamente colpito questa enorme disgrazia della distruzione della chiesa, che ricorda a Norcia, San Benedetto. Mi ha colpito molto, ripeto, non voglio trarre delle conclusioni che rischierebbero quasi la superstizione, però vi confesso che mi ha molto colpito in questo senso… cioè: chi è stato Benedetto? Benedetto è il patrono d’Europa, è il padre della civiltà cristiana europea.  … Allora arrivo al dunque: castigo divino. Eeeh… vedete un po’, insomma… certo si ha l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite, no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti – chiamiamolo castigo divino – certamente è un richiamo molto forte della provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale».

Sorvoliamo su alcune curiose e controverse affermazioni, tipiche, di Padre Cavalcoli, perché non è questa la sede adatta, e guardiamo a quel “castigo divino” che ha tanto turbato i benpensanti.
Castigo divino? Incredibile! Come si permette! Scandalo!

sabato 5 novembre 2016

Vogliamo davvero prenderci in giro?

A quando le dimissioni di Maria Santissima?



E’ di questi giorni lo scontro aperto tra la “Santa Sede” attraverso il portavoce mons. Becciu e le parole espresse, attraverso Radio Maria, da Padre Giovanni Cavalcoli, teologo domenicano, a riguardo di quanto è accaduto nel recente terremoto. Il tutto, per evitare di ripeterci, lo troverete ben spiegato nell’articolo della Bussola quotidiana, qui, dove per altro si legge il passaggio che vogliamo approfondire con voi:

La pietra dello scandalo

Catastrofi e castighi divini. Bufera su Radio Maria diversi pesi e diverse misure per affermazioni “impoliticamente corrette”


Catastrofi e castighi divini.  Bufera su Radio Maria diversi pesi e diverse misure per affermazioni “impoliticamente corrette”L’emittente cattolica Radio Maria è finita nella bufera a causa delle dichiarazioni del teologo padre Giovanni Cavalcoli, che ha ipotizzato una connessione tra il terremoto scatenatosi nel centro Italia e l’ approvazione di leggi che rigettano le leggi divine. Il Vaticano non ha perso tempo per prendere le distanze da tali posizioni che sarebberoesclusivamente punti di vista del teologo e non quelle della Chiesa. Chi volesse ascoltare l’audio originale della trasmissione incriminata andata in onda su Radio Maria può farlo cliccando su questo link
La pietra dello scandalo: la domanda di un ascoltatore posta a padre Giovanni Cavalcoli sulle le conseguenze delle leggi che vanno contro la volontà di Dio come ad esempio le leggi sulle unioni civili, e la connessione con catastrofi, come ad esempio un terremoto. Padre Giovanni risponde pacatamente secondo le Scritture e il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il peccato fa perdere la Grazia. Tuttavia Dio sta vicino a tutti, quindi c’è la possibilità che si penta e di riacquistare la Grazia; Grazia che scaturisce dal Battesimo. Quando si compie il peccato mortale la Grazia è come se si addormentasse, di fatto si perde. In caso di peccato mortale bisogna quindi rimediare quanto prima. Per quanto riguarda la legislazione che è in contrasto con la nostra volontà di Dio, le leggi dello Stato possono spesso essere ingiuste (contro la volontà di Dio NdR) quindi noi cristiani non possiamo approfittare di ciò; se lo facciamo pecchiamo. Per quanto riguarda poi la questione dei terremoti cosa possiamo dire che i cataclismi o i disordini della natura che mettono in pericolo la vita umana hanno una spiegazione di carattere teologico”. Padre Giovanni in seguito afferma di non volere andare in merito alla questione geologica auspicando che la scienza riesca a progredire fino al punto da riuscire a comprendere le cause dei terremoti e ad impedirli (…)

L'apostrofo

Postato da 
http://opportuneimportune.blogspot.it/2016/11/la-dichiarazione-di-lund-problemi-di.html

sabato 5 novembre 2016

processione cattolica a Lund in riparazione delle bergoglionate

Contro il reato di concorso esterno in associazione eretica, il Rapid Response Team ha organizzato una processione mariana per le vie di Lund. Ecco qui il video riassuntivo:


Tra gli slogan sui cartelli bilingue: "non nascondere la verità cattolica!" - "come può dare unità la celebrazione di una ribellione?" - "la vera pace viene dal Cielo - ascoltate Nostra Signora di Fatima!"

Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese

 Ma Dio castiga?

Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

Apocalisse 3,19-22


Il messaggio della misericordia

Dio perdona, il Vaticano no: terremoto e castigo divino, fulmini su Radio Maria      Monsignor Becciu, numero 2 della Segreteria di Stato vaticana, si scaglia contro Radio Maria per un intervento di padre Cavalcoli, accusato di aver affermato che il recente terremoto è il castigo divino per la legge sulle unioni civili. Cambi linguaggio e si conformi al messaggio della misericordia, è il monito che arriva dal Vaticano. È un intervento grave, senza precedenti, che dice molto dell'aria di regime che tira nella Chiesa.

Ipazia rimartire?

“perché peccando ho meritato i tuoi castighi”

Dopo la condanna del Vaticano a padre Giovanni Cavalcoli “reo” di aver parlato secondo la retta dottrina (che è ottimamente condensata nel Catechismo della Chiesa Cattolica) ci attendiamo una modifica dell’Atto di dolore.
O forse no: con la “revolussione dela teneressa” e l’abbraccio mortale con l’eretico Lutero probabilmente sarà abolito del tutto l’Atto di dolore. Anzi, sarà eliminato il Sacramento della Confessione.

Tenersi pronti come un soldato


Santa rassegnazione
 
Lasciate che maledica, poiché gliel’ha ordinato il Signore (2 Sam 16, 11).


Le spiegazioni bibliche degli avvenimenti, di primo acchito, possono scandalizzarci. Trascurandone infatti le cause seconde, esse risalgono immediatamente a Dio, al quale attribuiscono tutto ciò che accade. Pur essendo la causa prima di quanto esiste, tuttavia, Egli non è per questo considerato autore del male: sebbene sia origine della libertà delle creature fatte a Sua immagine, non è certo responsabile del loro agire. Eppure anche i fatti negativi, nei disegni dell’eterna Sapienza, sono da Lui ordinati a un bene maggiore; per questo la Sacra Scrittura, omettendone gli agenti naturali, li riconduce a Colui che, pur non potendo volere direttamente atti contrari alla Sua essenza di bene infinito, tuttavia li permette per la realizzazione dei Suoi piani.



venerdì 4 novembre 2016

Interveni pro clero

PER AIUTARE I SACERDOTI PERSEGUITATI DAI PRELATI MODERNISTI

Gli amici di Riscossa Cristiana hanno fondato
La SOCIETA’ DI SAN MARTINO DI TOURS E DI SAN PIO DA PIETRELCINA è un’associazione di beneficenza, formata da confratelli della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria.
La società “ha lo scopo di portare assistenza economica a quanti si trovino in situazioni di indigenza, non dipendenti da loro colpa grave”.  E’ prossima la variazione dello statuto per inserire come scopo dell’associazione il soccorso ai  sacerdoti   abbandonati dai loro vescovi modernisti senza una “casa”, una parrocchia e uno stipendio.

Ci mancava anche un Gospo?

Piange lacrime di sangue dopo una visita a Medjugorje, ‘miracolo’ in tv dalla D’Urso

Barbara D’Urso porta in diretta a “Pomeriggio 5” la storia di Lodovico Pedone, l’uomo scampato a una malattia terminale nel 2012 dopo un pellegrinaggio a Medjugorje. Dopo la guarigione inspiegabile avrebbe cominciato a piangere lacrime di sangue.



Si discute di fenomeni mistici a “Pomeriggio 5”, la trasmissione condotta ogni giorno da Barbara D’Urso. La conduttrice, da sempre attenta a tutti gli aspetti della vita che raccontano il rapporto con la fede, ha intervistato in diretta Lodovico Pedone, un uomo che piangerebbe lacrime di sangue. A raccontare questa storia è proprio il protagonista, ex malato terminale che è riuscito a scampare alla morte dopo un pellegrinaggio a Medjugorje nel 2012. Tornato a casa inspiegabilmente guarito, Lodovico avrebbe cominciato a essere tramite di uno strano fenomeno: il 25 di ogni mese l’uomo piangerebbe lacrime di sangue, e le sue mani si sarebbero riempite di stimmate.

Grazie a Dio non sono teologa..

Cara Lucetta, della salvezza eterna i cattolici si preoccupano eccome

Tradizione e perdizione. Replica non teologica a Scaraffia

(immagine di Ian Britton via Flickr)
Grazie a Dio non sono teologa, per cui non ci provo neanche a pesare col bilancino le parole che sono state dette dalle due parti in Svezia. Siccome sono cattolica, mi fido del Papa, e finché non cambia il Catechismo dormo come un bimbo svezzato in braccio a mia madre, la chiesa. Una. Santa. Cattolica. Apostolica. Se cambia il Catechismo, avvisatemi (citofonate ore pasti). Ma dire che non mi preoccupo, anzi mi fido delle scelte pastorali del Papa, non significa dire che non mi interessa ogni singolo iota del patrimonio che mi è stato tramandato. Non mi riconosco pertanto nell’incredibile articolo uscito sul Corriere della Sera a firma di Lucetta Scaraffia: “Oggi molti dei profondi dissensi che hanno causato la scissione della chiesa non hanno più ragion d’essere: il problema della salvezza non assilla più nessuno”.

Il grande assente

NEOCHIESA: SILENZIO SUL GIUDIZIO

    La neochiesa ha steso il silenzio sul Giudizio. E' assente nei discorsi dei cattolici. Fino a ieri c'era ben presente per non dire centrale ora non c'è più: sparito e pressoché dimenticato. Il nuovo cristianesimo "zeffirelliano"
di Francesco Lamendola  


C'è un grande assente nei discorsi dei cattolici e, spessissimo, nella stessa pastorale del clero, a cominciare dai vescovi: il giudizio. Si direbbe che la dottrina cattolica sul giudizio di Dio - sia il giudizio particolare, di ogni singola anima, sia quello universale, che avverrà alla fine dei tempi, sia stato fatto sparire, come il coniglio da sotto il cappello del prestigiatore. Fino a ieri c'era, ben presente, per non dire centrale; ora non c'è più. Sparito e pressoché dimenticato. 

“ Custos, quid de nocte? ”

Il viaggio di Bergoglio a Lund, o meglio i “tragici fatti di Lund”. Perché solo alla cronaca nera può essere ascritto un avvenimento in cui si pugnala il Corpo Mistico di Cristo, si depredano i cristiani della fede per uccidere le anime alla Grazia.

Venerdì 4 novembre 2016
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È pervenuta in Redazione:
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Gentilissimo dottor Gnocchi,
probabilmente la mia lettera è una fra le tante che commentano e chiedono un suo parere sul viaggio di Bergoglio in Svezia per festeggiare i 500 anni della rivoluzione luterana. È vero che questo viaggio è stato un po’ oscurato dal terremoto che ha sconvolto l’Italia, ma i suoi danni li ha fatti lo stesso. Che cosa ne dice? Mi chiedo anche quanto ci si possa fidare ancora di una persona che sta svendendo quel poco che rimane di cattolico in questa Chiesa.
Grazie per l’attenzione
Giovanni Bottino
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zlnd1
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Unitatis diminutio

Cristiani uniti? Solo sui cambiamenti climaticiA guardare tutte le dichiarazioni comuni firmate da papa Francesco con i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane, risulta che gli unici argomenti condivisi da tutti sono l'attenzione ai rifugiati e la lotta ai cambiamenti climatici. 

Che tra cattolici e luterani sia molto più quello che unisce che non quello che divide, è stato il leit-motiv della visita di Papa Francesco a Lund il 31 ottobre. È uno slogan che è stato ripetuto in ogni discorso ufficiale, dal Papa e dai rappresentanti del mondo luterano. Però nessuno è entrato effettivamente nei dettagli specificando concretamente quali siano i punti di unità. La visita del Papa a Lund non voleva essere certo un incontro teologico, è stato un gesto di apertura e disponibilità al dialogo che, in continuità con quanto già fatto dai suoi predecessori, aveva soprattutto un valore di riconoscimento reciproco. Già con il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo, e con quello di Mosca, Kirill, aveva fatto più o meno lo stesso. Non sorprende quindi che non si sia entrati nel dettaglio di certe affermazioni.
Ciò non toglie che però quelle parole abbiano bisogno di essere sostanziate, se non si vuole rimanere al livello sentimentale, e soprattutto vanno inquadrate nel più generale cammino ecumenico. Vale a dire, cosa è che unisce veramente le principali confessioni cristiane tra di loro e con la Chiesa cattolica?

Con deferenza e rispetto


Lettera al Papa

del Prof. Luciano Pranzetti

A SUA SANTITÀ IL PAPA
FRANCESCO I
00120 Città del Vaticano

3 novembre 2016

Santità:
             mi permetto, ai sensi del canone 212 § 3 del CDC, di intervenire, con la deferenza e il rispetto che Ella merita, sul suo incontro avuto con la confessione scismatico/eretica luterana, nella città di Lund, il 31 ottobre scorso 2016, durante il quale è stata celebrata, “sentiendo cum Ecclesia”, la nota Riforma che l’ex monaco agostiniano Martin Lutero operò 500 (499) anni fa’.
 
Dal suo discorso si evidenzia, innanzi tutto, un senso di colpa della Chiesa Cattolica quasi che essa sia stata la causa e la promotrice dello scisma, senso di colpa che l’ha indotta, a nome di tutta la Cattolicità, a chiedere perdono per ‘l’errore’ della scomunica comminata all’ex monaco Lutero dal suo predecessore, Vicario di Cristo, Papa Leone X con la bolla “Decet Romanum Pontificem” del 3 gennaio 1521.
 
È questo senso di colpa - oltre naturalmente all’ansia di un moto ecumenistico all’insegna dell’unità nella diversità, e non di conversione e di ritorno all’ovile -  che l’ha indotta a definire lo strappo della sacra tunica di Cristo, la Riforma luterana appunto, quale “dono” da cui sono scaturiti “frutti spirituali e teologici” per cattolici e protestanti. E, in un passaggio del suo discorso, ha sottolineato le poche differenze che dividono esaltando le molte identità che uniscono.